Marzo 7th, 2012 — Note redazionali
Il programma Scherzi a parte è finito. Il dissesto, le elezioni irregolari del rettore, la gara di Ampugnano, le fucilate di frodo, le continue illegalità di Criccaboni e Fabbro sono solo scherzi montati ad arte da cittadini onesti per passare il tempo ridendo. I veri problemi sono i blog e quei rompicoglioni di cittadini che rivendicano quel minimo di imparzialità nella gestione della legalità. La vicenda Ampugnano? Sotto processo quel cattivo elemento di Raffaele Ascheri. Cinghialopoli? La colpa è di quei tre imbecilli di cinghiali che passavano nella traiettoria delle fucilate. Dissesto universitario? La Guardia di Finanza ha indagato per pura esercitazione. Le elezioni del rettore? Tutte cazzate. Insomma cari cittadini onesti, Scherzi a parte è finito. Si ritorna alla normalità.
Anche noi della redazione nel prendere atto di questo clima sereno nei confronti di coloro che evidenziano le illegalità abbiamo deciso di presentarci spontaneamente alla Procura della Repubblica di Genova per autodenunciarci del dissesto universitario e per abuso dia alcool durante l’orario di lavoro. Andiamo a Genova perché noi abbiamo fiducia nella magistratura indipendente. E poi a Genova, a Firenze, a Perugia hanno già portato a compimento le vere inchieste quindi hanno tempo e uomini per occuparsi di noi.
W L’Italia e W la fica (per le donne della redazione W quello di segno maschile)
Marzo 7th, 2012 — Note redazionali
Lui continua a pavoneggiarsi come al solito per cercare di convincere il potere locale che devono considerarlo come prima e più di prima. Ovviamente stiamo parlando di Stefano “groviglio” Bisi. Non contento dell’assunzione della fidanzata al Monte dei Paschi(a capo del personale l’amico di sempre Fabrizio Rossi) il grovigliatore ha pensato bene di ricominciare con le agiografie formato fotine e con i soliti articoli da fine conoscitore della banca dove lavora la fidanzata(astenersi dal parlarne ??!!). Oggi la fotina del groviglio ha visto bene di dedicarla al guru antibarbari Omar Calabrese: oltre a lamentarsi del furto del tetto d’oro, il semiologo tosiano insieme all’altro filo dissestatori d’ateneo Marcello Flores possono vantare grandi affinità con il grovigliatore. Le fotine utilizzate per esorcizzare la fine del groviglio. Per oggi basta parlare del grovigliatore, ci ritorneremo sopra tra qualche giorno con delle novità.
Il pezzo forte della giornata è il verdiniano Alessandro Nannini. Con ampio spazio sul giornale del Bisi il verdiniano de noantri, millantando di essere il vero oppositore in consiglio comunale, chiede addirittura le dimissioni del consigliere comunale del suo stesso partito, Enrico Tucci. Colpevole a detta del pasticcere per aver sostenuto al congresso del PDL l’avversario del Marig(nani). Noi ci teniamo ben distanti dal PDL ma dopo le dichiarazioni di Alessandro “pro groviglio” Nannini due parole di sostegno al Tucci(pur non conoscendolo personalmente) vogliamo spenderle. Fino a prova contraria l’unico consigliere comunale che tenta di fare opposizione è proprio Enrico Tucci: il verdiniano Nannini non è pervenuto, forse impegnato a rateizzare con la sua azienda il debito con l’università di Siena. Ecco semmai bisognerebbe si dimettesse proprio il Nannini dal consiglio comunale visto che nel cda dell’università che ha deliberato la rateizzazione del debito siede un rappresentate del comune. Cosi funziona il groviglio, cosi parlò Alessandro “pro groviglio” Nannini.
Marzo 6th, 2012 — Note redazionali
Vi ricordate la storiella di cui abbiamo parlato in questo post (http://shamael.noblogs.org/?p=4184)? Vi ricordate anche la famosa lettera di esenzione dalle attività didattiche, commettendo un abuso d’ufficio grosso come una casa, soprattutto se – come riteniamo – l’avesse scritta la nota condannata dalla corte dei conti Ines “maestrina” Fabbro? Non ve lo ricordate? Pazienza … Tanto qualcuno che se ne ricorda in viale Franci ci sarà … Ma un inaspettato aiuto a voi tutti e anche a viale Franci proviene – INCREDIBILE – da Criccaboni & Fabbro medesimi!!! Leggiamo il nuovo statuto dell’Ateneo pubblicato, per l’appunto, nella G.U. n. 49 del 28 (numero particolarmente significativo rispetto a quanto abbiamo detto qui) febbraio 2012:
Articolo 11 (Docenti)
[… omissis …]
4. Il Senato Accademico, sentito il Nucleo di Valutazione d’Ateneo e il Dipartimento di
afferenza, può deliberare una riduzione del carico didattico dei docenti cui siano affidati
incarichi gestionali, secondo le modalità definite nel Regolamento didattico d’Ateneo.
5. Il Senato Accademico, su proposta del Dipartimento di afferenza e sentito il Nucleo di
Valutazione d’Ateneo, può altresì deliberare una riduzione del carico didattico dei docenti
quando svolgano attività di ricerca particolarmente rilevanti, secondo le modalità definite nel
Regolamento generale d’Ateneo.
Ci possono spiegare come conciliano la scrittura di quella lettera con quanto LORO STESSI hanno messo nello statuto, pubblicato è vero solo ora, ma approvato già nel luglio 2011, cioè mesi prima di scrivere quella lettera?
Ricordiamo inoltre che il Senato accademico è composto ad oggi in buona parte da condannati dalla corte dei conti (Fabbro e Bernardi) e/o da inquisiti per falso in atto pubblico (Bettalli e Guerrini). Continuiamo così: facciamoci del male …
E comunque, anche prima dell’autodenuncia teniamo a precisare che la didattica era comunques ESCLUSIVA COMPETENZA del Senato e mai e poi mai del Rettore e figurarsi del Direttore Amministrativo (e quindi cari membri del Senato se non vi volete beccare una bella denuncia per omissione di atti d’ufficio vi conviene sollevare il problema FREDIANI molto velocemente).
Sottolineiamo tutto questo per sollevare un pochino quelli alla Lizza dalla faticosissima ricostruzione della mole impressionante di illegalità messa in piedi dal duo dell’insipienza e dalla cricca di docenti asserviti al suddetto duo.
Chissà perché ci viene in mente questo capolavoro:

Marzo 5th, 2012 — Note redazionali
Chi l’avrebbe mai detto che ci sarebbe stato il ritorno sulle scene della covata dei sellati provenienti dalle parti di Via Roma 56 e dalle corsie ospedaliere di fede tosiana-sempliciana? Qui nessuno; ma Odino (figlio di Borr e dio della guerra e della magia) aveva previsto il ritorno sia del Tenente Colombo su Rete4 sia quello dei sellati, addirittura già prima della seconda era glaciale. Eccoli schierati i sellati di peso: Alessandro “Omar” Cannamela in plancia accanto al Ceccuzzi, Orlando “Terzo genio di Via Roma 56” Paris al comando delle truppe sellate e in consiglio comunale (a difesa della gestione tosiana-sempliciana delle Scotte) il primario Pasquale D’Onofrio. I primi segnali del ritorno dei sellati si sono avuti con il documento lanciato in orbita da Orlando Paris sulle vicende recenti di banca e fondazione (sfidiamo anche Odino nel cercare di capirlo questo documento http://www.ilcittadinoonline.it/news/146166/Sel___Nuove_potenzialit%C3%A0_possono_emergere_dalla_crisi_.html ); successivamente l’assalto del sellato D’Onofrio all’alleata Anna Gioia in commissione sanità e ultima ma non di secondo piano la genialata di Cannamela (con nota illustrativa piena di fuffa del solito Criccaboni) sulla piattaforma internet per i giovani. Ascolta caro Cannamela, i famosi jovani ci sanno già stare su internet e semmai hanno bisogno di un’università gestita da persone serie e di posti di lavoro: la campagna elettorale è finita da un bel pezzo. Ma facciamo un passo indietro: quando sono nati e come i sellati senesi. I sellati prendono forma nottetempo dalle parti di Via Roma 56 dopo l’intuizione del semiologo antibarbari Omar “tetto d’oro” Calabrese. Vi ricordate? Omar Calabrese attraverso il mezzo televisivo aveva accusato i barbari del furto del tetto d’oro dell’Abbazia di San Galgano (poi ci si domanda del perché del tracollo dell’università) dimenticandosi che tra il tempo dei barbari e la costruzione dell’Abbazia ci sono più o meno 5 secoli di differenza (e non c’era nessun tetto d’oro). Dicevamo quindi dell’avvento dei sellati. Come avete capito i sellati sono una costola del sultanato di Stigliano qui rappresentato dai semiologi e dai genii di Via Roma 56. Comunque il massimo del minimo della decenza il nostro sellato Alessandro “Omar” Cannamela l’ha raggiunto il tardo pomeriggio del 4 novembre 2011. Premessina: i sellati che si spacciano come rivoluzionari e difensori dei lavoratori non solo sostengono la gestione tosiana dell’università, ma addirittura hanno approvato il taglio degli stipendi dei lavoratori delle stesso ateneo (VERGOGNA!!). Ritorniamo al 4 novembre 2011. Il sellato scriveva al Criccaboni: “E’ stata dura, ma il primo passo lo abbiamo fatto!” (Avete capito in quanti tramavano sulle spalle dei lavoratori onesti!!)
Naturalmente questa frase arriva dopo la notizia della firma da parte di CriccaGelmini del decreto di nomina (dopo l’interessamento del garante musicologo Luigi) dell’abusivo Criccaboni. Scusa una domanda Canna: è stata “dura” in che senso? Ti riferivi a CriccaGelmini forse (un po’ dura nel capire?) o ti riferivi al fatto che “è stata dura” trascorrere la notte insonne in attesa della firma o forse “è stata dura” prendere per il culo i cittadini senesi? Comunque sia andata è stata dura!! Poi vi lamentate del perché la città è in crisi: con queste fenomeni della politica e dell’accademia è già tanto che non sono ritornati i famosi barbari.
A tal proposito, sulla scorta delle rivelazioni del semiologo Omar giunge voce che i sellati (per aumentare il consenso politico) potrebbero tirare fuori dal cilindro una proposta per mantenere il controllo politico locale sulla banca. Fonti sellate ci comunicano che all’ultimo tuffo potrebbe spuntare il Fondo Barbarox (un fondo finanziario barbaro con il tetto d’oro interamente versato) e lo stesso Fondo sarebbe intenzionato a comprare (con tutto l’oro di San Galgano!!??) non solo il 15%, ma addirittura il 30 % delle azioni della fondazione. Che barbaro destino……..
Marzo 5th, 2012 — Note redazionali
Tempi supplementari o un colpo da Me(o)diano?
Marzo 5th, 2012 — Note redazionali
Si dice che il secondo ‘stianto’ per terra del sindaco Ceccuzzi sia avvenuto proprio mentre il primo cittadino era a fare il tifosone al palazzetto della Mens Sana. A parte un doveroso augurio di rimettersi in sesto, va detto che eventuali e ripetuti cali di zuccheri (almeno questa è la voce che gira insistentemente sulle lastre) forse per il troppo stress dopo appena 10 mesi di mandato, non darebbero grosse rassicurazioni sulla capacità di tenere in mano le varie partite (e non quelle di basket) che la città si trova, suo malgrado, ad avere aperte sul capo.
Ma Ceccuzzi pensa davvero che questo sia il momento giusto per fare il mensanino sfegatato? A parte che evidentemente l’eccesso di tifo non gli ha fatto granché bene alla salute, ma data la complessiva situazione economica della città (due per tutti, Ateneo e Monte dei Paschi) crede che farsi vedere in prima linea accanto a Minucci gli porti tutta questa massa di consenso elettorale? Qualche dubbio sinceramente ci verrebbe.
Non è un segreto che la sponsorizzazione per la Mens Sana e per il Minucci viene data dal Monte.
A proposito, a quanti milioni di euro ammontano i soldini che il Monte dà alla squadra di basket cittadina? E a quanto ammonta lo stipendio che Minucci riesce a ritagliarsi? Immaginiamo che non sia come lo stipendio di un tecnico amministrativo dell’Ateneo o di un cassiere appena assunto al Monte che con i loro stipendi ci campano a mala pena una famiglia. Forse quello di Minucci è un po’ più sostanzioso e di famiglie ce ne potrebbe campare addirittura due.
Non diciamo che le attività sportive non debbano essere sostenute va anche detto, però, che dato il momento non proprio florido che la banca pare stia attraversando (cosa difficile da obiettare visto che ai dipendenti molto probabilmente verranno applicati i contratti di solidarietà con conseguente abbassamento delle buste paga) sarebbe necessario e moralmente opportuno bloccare i rubinetti ai giocattoli.
Se la banca chiede sacrifici salariali ai dipendenti (peraltro in un momento economico che già mette a dura prova i portafogli delle famiglie) sarà il caso che questi stessi sacrifici si comincino per primi a chiedere a chi per anni è stato ben sostenuto dalla banca come lo stesso Ferdinando Minucci.
Populismo? No, semplicemente equità.
Interessante, poi, la curiosità che Raffaele Ascheri nel suo libro, a pagina 192, lancia sul manager della Mens Sana, Minucci; apprendiamo che anche lo stesso Minucci ha lavorato al Monte, ma che per motivi non spiegati (o non spiegabili) ad un certo punto, stando a quanto riportato nel libro, si è dovuto licenziare. Qualcuno, per caso, saprebbe dirci il motivo? Data la consistente cifra di sponsorizzazione che prende la sua Mens Sana proprio da quella banca da cui Minucci dovette licenziarsi, sarebbe interessante e anche opportuno sapere il perché. Magari di questo quesito se ne interessi anche il neo direttore generale Fabrizio Viola.
Marzo 4th, 2012 — Note redazionali
Di recente abbiamo letto sulle cronache locali che l’assessore alla cultura del comune di Siena Lucia Cresti, rispondendo a un’interrogazione consiliare, si è lamentata della scarsa pubblicità fatta sui media nazionali alla Mostra “Le Stanze del Desiderio” di Milo Manara ancora in corso a Siena. Effettivamente il rilievo dell’assessore non è campato in aria. Comunque la redazione di Fratello Illuminato, senza alcun compenso e in virtù della nostra visibilità nazionale, invita tutti a visitare “Le Stanze del Desiderio”. Siamo rimasti colpiti però da una circostanza alquanto strana.
Per l’ingresso alla Mostra in merito all’acquisto dei biglietti troviamo scritto: “BIGLIETTI: Intero: 10 euro; ridotto e convenzioni: 6 euro (gruppi minimo 15 massimo 25 persone, minori di 18 anni e maggiori di 65; detentori di appositi coupon e possessori di tessera Aci, Tci, Coop, Unpli). Studenti di ogni ordine e grado 4 euro. Gratuito per i bambini fino a 6 anni, disabili e accompagnatori, funzionari del Ministero Pubblica Istruzione e Beni e Attività Culturali”.
Come mai per i funzionari del Ministero Pubblica Istruzione e Beni e Attività Culturali il biglietto è gratuito? Che cosa hanno di speciale questi funzionari rispetto ad altri funzionari di altri ministeri e soprattutto rispetto a tutti i cittadini (visto che lo stipendio dei funzionari viene pagato dall’ente pubblico, quindi dalla collettività!!)? Non vi sembra fuori luogo?
Ritorniamo invece sulle dichiarazioni dell’assessore Lucia Cresti. L’assessore rispondendo a un’interrogazione presentata da un consigliere comunale della stessa maggioranza (sembra fatta ad arte!!??) ha affermato: “L’investimento economico sulla mostra di Manara è stato sicuramente importante, ma il risultato ottenuto è nettamente inferiore alle attese”…. Penso – ha concluso l’Assessore – che l’investimento di 170mila euro per comunicare una mostra, la voce di spesa più alta di tutte – più dell’allestimento e delle spese di personale – sia congruo e necessario perché è inutile fare belle iniziative senza investire in una adeguata promozione. Credo però che con queste risorse si potesse ottenere di più e certamente nel passato è stato ottenuto di più”. Sì certo; ma non potevate intervenire sull’organizzazione della mostra per migliorarla invece di “presentarvi” e “rispondervi” con un’interrogazione tesa a criticare coloro che hanno gestito la promozione della mostra? Chi governa una città ha il dovere di intervenire con atti e non fare la passerella in consiglio comunale sfoggiando l’arte della retorica. Mica ci volete far credere che gli incarichi per la promozione della mostra sono stati affidati dalle forze di opposizione? In merito a quei famosi 170mila euro a noi risulta che sono stati ripartiti cosi: una piccola parte circa 11.000,00 euro all’Agenzia Impress, circa 30.000,00 euro alla società MILC (quella del famoso slogan 2.0 del Ceccuzzi!!) e la restante somma al Sole 24 ore per il catalogo e la pubblicità. Se le cifre e le ripartizioni non sono vere siete pregati di mandare una rettifica perché a noi non piace affermare cose inesatte. Non si capisce come mai in molti nelle chiacchere di corridoio accusavano l’Agenzia Impress di aver gestito male le risorse visto che la medesima Agenzia ha avuto una piccola parte dei 170mila euro.
P.S. Per i visitatori: la mostra è prorogata fino al 9 aprile.
Marzo 3rd, 2012 — Note redazionali
Imbarazzante intervista alla Nazione di Criccaboni durante la quale veramente ne dice di tutti i colori. Avevamo notato, in settimana, l’insulsaggine delle dichiarazioni trionfali sulla pubblicazione in gazzetta ufficiale dello statuto con tanto di note di colore tipo: “Un passo fondamentale per il rilancio dell’Ateneo”, ma che si potesse giungere ad aggregare una tale mole di fuffa in una sola intervista non ci era neanche venuto in mente. Avevamo avuto poca fiducia. Invece il ragazzo continua a darci un monte di soddisfazioni.
Facciamone un attimo l’analisi per comprendere il perché la redazione di Fratello Illuminato sostiene che finché ai vertici dell’ateneo rimarrà la premiata ditta dell’inconcludenza Criccaboni & Fabbro non ci sarà speranza di rilancio, ma solo la certezza della tomba.
Forse ispirandosi a questo (http://www.youtube.com/watch?v=9KufT45Q6X0) gli è venuto in mente, dopo un’ampia consultazione con l’altro fenomeno di includenza per giunta condannato dalla Corte dei Conti Ines “maestrina” Fabbro, di proporre il modello GiùCricca. E ora vi spieghiamo in cosa consiste.
D.: “E’ in vigore il nuovo statuto dell’Ateneo. Lei sostiene che ‘rappresenta un momento di rilancio della nostra Università’. Ma non si tratta solo di un atto dovuto, previsto dalla Legge Gelmini?
R.: “Certo, è così. Vorrei però sottolineare che è stato messo a punto velocemente. Ci sono molti Atenei che non hanno ancora concluso il percorso. Non solo. Abbiamo posto al centro dell’attività i dipartimenti, sviluppandoli in coerenza con lo spirito della legge”.
D.: Scusi, ma insisto: concretamente come può lo Statuto incidere positivamente sulle sorti dell’antico istituto?
R.: “Qualche cifra lo rende comprensibile. C’erano fino ad ora 38 dipartimenti e 9 facoltà. Vale a dire 47 punti amministrativi: non sono pochi. Adesso ne abbiamo 17, uno ogni dipartimento. Ciò facilita la comunicazione, la possibilità di individuare linee comuni. E la semplificazione dei processi amministrativi. Non solo, in ciascuno sono riunite sia le funzioni didattiche che di ricerca per cui si ha una maggiore responsabilizzazione che spinge a porsi in maniera propositiva verso l’esterno”.
D.: Cosa vuol dire nella pratica?
R.: “Interfacciandosi con il territorio possono rappresentare un elemento di crescita, liberando appieno le potenzialità in essi contenute”.
Ecco queste risposte assomigliano incredibilmente a questa: http://www.youtube.com/watch?v=8K_jkB9lnAA
D.: A proposito: com’è andata a finire con la richiesta di un gruppo di docenti che non aveva optato per alcun dipartimento? Si è deciso d’imperio?
R.: “Mercoledì scorso il Senato ha stabilito come devono essere assegnati: questo prevedevano le linee guida”.
D.: Di quante persone si tratta?
R.: “Ventidue. Ma con tale atto non è certo concluso il processo di dipartimentalizzazione”.
A questo proposito vedi http://shamael.noblogs.org/?p=3909, http://shamael.noblogs.org/?p=3981, http://shamael.noblogs.org/?p=3999 e http://shamael.noblogs.org/?p=4061 e, infine http://shamael.noblogs.org/?p=4261.
D.: Cosa accadrà ancora?
R.: I docenti sono stati sistemati (per le feste aggiungiamo noi; e d’altro canto visto il loro servilismo non si meritano altro ndr), vanno distribuiti adesso spazi e personale tecnico-amministrativo, valorizzando le competenze dei dipendenti (e continuando a levar loro quattrini dalle tasche, possibilmente, oltre a trattarli come stracci da dare in terra ndr). L’idea sarebbe di partire a pieno regime subito dopo l’estate (quando saranno finiti irrimediabilmente i quattrini. Che fenomeno questo Criccaboni ndr)“.
D.: E i nuovi organi di governo dell’Ateneo? Che tempi sono previsti?
R.: “Glielo stavo dicendo, dopo l’estate. Possibilmente prima dell’inizio del prossimo anno accademico”.
Noi invece ben prima speriamo che arrivino truppe in divisa a far finire questo scempio infame.
D.: Intendeva anche il nuovo Senato e il nuovo cda?
R.: “Certo. La trafila è la seguente: ciascun dipartimento elegge il proprio direttore, atto propedeutico all’elezione dei membri del Senato e, infine, all’indicazione dei componenti del consiglio di amministrazione”.
O vediamo quanti inquisiti e condannati dalla corte dei conti riescono a infilarci, in senato, questa volta. Ma dove sono i Carabinieri?
D.: Scompaiono le facoltà…
R.: “… dovremo saper ben comunicare agli studenti che a Siena non c’è più Economia ma restano i corsi di studio. E così per tutte le altre ex facoltà”.
Esticazzi!!! Finalmente, dopo tante supercazzole arriva anche per la prima volta la parola “studenti“. E pensare che noi ritenevamo che in un’università fossero la componente fondamentale. Non avevamo fatto i conti col Cricca …
Ed ecco i fuochi d’artificio!!!
D.: Nella grande partita del «Dipint» l’Università non sembra essere protagonista.
R.: “Questa è una sua interpretazione. L’Ateneo ha giocato un ruolo determinante (sì, di zerbino, in ordine, della Regione, dell’AOUS e in definitiva di Paolo Morello Marchese ndr). I ‘Dipint’ sono stati costituiti solo perché i rettori delle tre Università toscane hanno collaborato alla messa a punto di questo nuovo modello che consentirà di migliorare il supporto alla ricerca e alla didattica. La facoltà di Medicina è impegnata pertanto in uno sforzo di programmazione importante, pluriennale, che determinerà una forte capacità di attrazione”.
Verso il baratro, l’attrazione. D’avanzo lo sappiamo bene come funziona la facoltà di medicina. Lì ci vogliono nemmeno i Carabinieri, ma direttamente i Berretti Verdi (vedi qui http://shamael.noblogs.org/?p=3424, qui http://shamael.noblogs.org/?p=3746 e qui http://shamael.noblogs.org/?p=4255).
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D.: Però le risorse, si parla di 8 milioni di euro, verranno gestite dall’Azienda ospedaliera. Il cordone della borsa, insomma, lo tiene qualcun altro.
R.: (Sorride, ndr) Il comitato che decide dell’uso delle risorse è formato da rettore, direttore generale del policlinico e preside di Medicina. Credo di averle risposto”.
Ma veramente pare di trovarsi al campionato del mondo di negazione dell’evidenza. Gli otto milioni li gestisce e continuerà a farlo anche sulla base del nuovo protocollo solo ed esclusivamente il caro Morello. L’hai firmato il protocollo lo dovresti sapere.
D.: A proposito di Medicina: molti noti professionisti vanno in pensione, c’è il timore che la crisi dell’Ateneo abbia indebolito anche la facoltà.
R.: “Non è vero, facile dare sempre la colpa all’Ateneo. Medicina ha ottimi punti di attrazione, come ogni organizzazione può avere dei ritardi. Bisogna lavorare su eventuali criticità. I segnali positivi sono molteplici”.
E vai con la supercazzola! Le uniche due criticità su cui lavorare al momento potete vederle qui sotto

D.: Lei ha indicato il 2017 come anno del pareggio: ancora valido?
R.: “Una proiezione molto prudente che non tiene conto della ristrutturazione dei mutui e dei milioni del ‘Dipint’”.
E dagli co ‘sti milioni del Dipint. Ma l’hai capito o no che i milioni li vedi giusto giusto dipint sul muro?
D.: Ristrutturazione dei mutui: a che punto siamo?
R.: “Dopo il lavoro svolto insieme alla Cassa depositi e prestiti (lavoro che non è documentato neanche da un pizzino, quindi se il Cricca avesse la bontà di renderlo questo lavoro farebbe niente altro che il suo dovere ndr) è venuto fuori un modello (il modello GiùCricca, appunto ndr) che questa intende proporre anche ad altri Atenei italiani in difficoltà. Siamo degli apripista”.
Sì, apripista di slavine. E l’unico modello che questi due inconcludenti potranno esportare è quello del fallimento totale di un’università antica di ottocento anni. Bel modello davvero. Comunque anche quell’altro dissestatore di Roma, il Frati, potrebbe affiancare cotanto modello. Infatti il Frati ha il modello “figlio” (vedi qui: http://www.corriere.it/cronache/12_febbraio_28/carriera-primario-manichini-giacomo-frati-stella_4f7bc0ce-61d4-11e1-9e7f-339fb1d47269.shtml), a Siena c’è il modello “moglie”.
D.: Ancora però non c’è l’accordo.
R.: “Non c’è. (Ahh!!! Ecco! Ci pareva! ndr) Entro aprile confido nell’arrivo della proposta da portare all’approvazione del cda prima dell’estate. E’ il consiglio ad avere l’ultima parola”
Ma la proposta da parte di chi? Forse allude alle riunioni fatte in ragioneria con Marino e Frediani? No, perché a quanto ci risulta il CdA della Banca, che è l’unico che conta e che ha davvero l’ultima parola non lo ha preso neanche in considerazione, al nostro Cricca. Per ora ha preso in considerazione solo di tagliare un po’ di gente in Banca (a parte la fidanzatina del Bisi). Ma di blocco dei mutui non se ne è letto da nessuna parte.
Ora la redazione di Fratello Illuminato si chiede, dopo questa imbarazzante intervista: ma le istituzioni locali dove sono andate a finire? Ma non si vergognano neanche un pochino a consentire a questi due genii dell’inconcludenza di distruggere tutto quello che c’è rimasto, dopo Berlinguer e Tosi, da distruggere (ben poco)? A quando, caro Ceccuzzi l’Università di Siena 2.0? E Bezzini? Non ha niente da dire?
Noi qualcosa da dire ce l’abbiamo: levate le tende, Cricca e Fabbro!!! Cercate di capire che queste buffonate non servono più a mascherare la realtà. Levatevi di lì perché più ci rimanete e peggiore sarà la situazione. Fate un gesto di responsabilità prima che ve lo impongano dall’alto. Non siete immuni solo perché amici della cricchetta ministeriale. Ormai siete smascherati. Foera dai ball!!!
Marzo 2nd, 2012 — Note redazionali
Come noto Toscana Life Sciences è una meritoria e bellissima struttura che usufruisce anche di soldi pubblici. I soci fondatori di Tls sono la Regione Toscana, la Fondazione e la Banca Monte dei Paschi di Siena; la Provincia di Siena; le Università di Siena, Pisa e Firenze; le Scuole di alta formazione Sant’Anna e Normale di Pisa e l’Istituto di alti studi Imt di Lucca; l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, il Comune e la Camera di Commercio di Siena. In questi giorni è stato annunciato il rifacimento del sito, come si legge su:
http://www.sienanews.it/2012/03/02/e-on-line-il-nuovo-sito-della-fondazione-toscana-life-sciences-2/
Bene, faccio una domanda pubblica che sicuramente verrebbe censurata in qualsiasi altro media locale. E’ stato fatto un bando pubblico, una qualche forma di selezione e/o gara per assegnare il lavoro alla Milc per rifare il sito, come si legge qua?
http://www.toscanalifesciences.info/credits
Chiedo poi se sia stata fatta una gara, una qualche forma di selezione, bando etc per assegnare l’ufficio stampa a Robespierre?
http://www.toscanalifesciences.info/media-sez/contatti-ufficio-stampa
Per informazione si legge che nei consigli di indirizzo, nel consiglio di amministrazione, ci siano tanti membri delle istituzioni locali, fra cui il presidente della provincia Bezzini, che ha nel suo staff persone legate a Robespierre. Ovviamente tutto è stato fatto nel massimo della legalità e sicuramente anche della trasparenza. Vorrei dunque che qualcuno rispondesse alle domande sopra poste.
http://www.toscanalifesciences.info/la-fondazione
http://www.toscanalifesciences.info/la-fondazione/organizzazione
Marzo 1st, 2012 — Note redazionali
Dal Prospetto informativo depositato in Consob il 17 giugno 2011 – pag. 177 questi otto dirigenti di MPS Fabrizio Rossi, Giuseppe Menzi, Marco Massacesi, Antonio Marino, Niccolino Romito, Giancarlo Barbieri, Daniele Bigi, Giancarlo Pompei , in soli 5 anni sono costati complessivamente la bellezza di euro(non patate) 33.488.553,57.
Tra questi otto ci trovate Fabrizio Rossi, capo del personale e amico di Stefano Bisi. Ai dipendenti del Monte si chiedono sacrifici; i dipendenti dell’università sono stati martoriati sullo stipendio; molte piccole aziende sono in crisi; tanti giovani cercano o hanno perso il lavoro e questi 8 dirigenti costano alla banca queste cifre. Ma i consiglieri comunali e provinciali di Siena e le forze politiche (in primis il PD) non hanno niente da dire? I cittadini che leggeranno queste cifre inizieranno a capire tante cose. Come mai caro Bisi non pubblichi su Siena News queste cose?