Marzo 1st, 2012 — Note redazionali

Le dichiarazioni rilasciate dal Comandante Regionale e da quello Provinciale di Siena in merito all’accertamento dei danni erariali all’Università di Siena confermano l’impegno dellaGuardia di Finanza nel portare in fondo il lavoro capillare contro i responsabili di quei danni al patrimonio pubblico. Nel contempo suscitano sgomento i tempi lunghissimi per l’avvio dei processi ai responsabili da parte della magistratura ordinaria. Sono solo 18 i responsabili del buco finanziario? Come mai i processi non partono? Sono passati piu’ di 4 anni dall’inizio delle indagini e fatto salvo il periodo di rallentamento (che coincide con la presenza a Siena della dott.ssa Francesca Firrao) in molti non si capacitano di questi ulteriori rallentamenti. E ancora: come mai dopo l’accertamento dell’irregolarità delle elezioni del Criccaboni da parte della Procura della Repubblica, i Giudici competenti non hanno convocato le udienze? Vi sembra normale lasciare un rettore abusivo (senza considerare la vicenda vergognosa del caso Astrea) in carica che per giunta combina solo irresponsabili e mortificanti atti?
Forse bisogna attendere le profezie del calendario Maya? Il 21 dicembre (secondo i Maya) è la data nella quale si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato. Se dobbiamo attendere la profezia dei Maya basta dirlo: noi non siamo permalosi. Tutta questa inerzia di fronte a queste situazioni di illegalità non vi sembra insostenibile? A noi sembra scandalosa!!!
Febbraio 29th, 2012 — Note redazionali
La redazione di Fratello Illuminato con spirito pieno di senso civico propone al nostro stimatissimo sindaco un modo per razionalizzare al meglio le spese per i festeggiamenti natalizi duemiladodici. Il nostro musicologo (non quello di Stigliano) girellando nel mondo della musica raffinata italiana ha trovato un cantante di grido (di dolore, tipo quando ti schiacciano un callo) che merita di essere impegnato per il concertone di fine anno. Ciò comporterebbe un risparmio notevolissimo visto che basta che esca dall’entrone e monti sul palco. Trattasi infatti del noto portavoce del sindaco David Taddei. Per i palati fini dei nostri lettori più affezionati ecco la splendida esibizione del cantante David Taddei insieme ai suoi Symbiosi. Fra l’altro, oltre alla pregevole esibizione, si può notare un senso di premonizione fortissimo sia per quanto riguarda il profumo sia per quanto riguarda la morte (, non fisica, politica del groviglio e delle istituzioni che lo compongono).
Eccitatevi pure. Cliccate sull’immagine.

Febbraio 29th, 2012 — Note redazionali
A seguito del mio articolo di ieri dal titolo “Banche e dintorni. I Tre Moschettieri (e il Moschettiero occulto: Stefano Bisi)” alcuni cittadini hanno lasciato dei commenti al Blog Fratello Illuminato e la redazione Illuminata ha deciso di pubblicarli chiedendomi un breve commento. Ho da dire poco rispetto al pensiero pienamente condivisibile espresso dai cittadini lettori. Aggiungo soltanto che il peggiore errore commesso dai frequentatori del groviglio è stato ed è quello di teorizzare l’intoccabilità e praticare (fino ai disastri) la sicumera dei giusti e dei forti. Quando giusti e forti non sono.
Prof. Paco Pachese
Febbraio 28th, 2012 — Note redazionali
Un eccitante gioco promosso dalla redazione di Fratello Illuminato: indovina il briao.
Ci siamo accorti che oltre ai banditismi contabili, alle truffe, alla macelleria sociale, alla cialtroneria diffusa nonché alla lentezza o al rallentamento di certe procedure, ci siamo accorti, dicevamo, che ad alcuni personaggi delle nostre storie piace, parecchio, attaccarsi al tubo della grappa. Almeno due. Il problema è grosso perché mentre per una si tratta di fare poche decine di metri a piedi (poniamo una distanza come da Pantaneto a via di Calzoleria, per dire), per un’altra c’è stato anche il rischio, passando il rettilineo di Pian delle Fornaci ed impegnando le curve di Costalpino, il rischio di stondare diversi muretti. Un po’ è nella tradizione, vista la passione di certuni di sbirillare le macchine in Pian dei Mantellini. Ma qui la faccenda è grave per la salute non solo di chi guida in quelle condizioni, ma anche per tutti coloro che sarebbero stati interessati alla soluzione di ben altri problemi, più che quelli degli Anonimi Alcoolisti. Invece di traccheggiare e di sfogliare “fascicoli di grappa”, sarebbe stato opportuno occuparsi sobriamente di ben altri fascicoli. Nell’altro stesso discorso: invece di ammnistrare le cantine, dovrebbe amministrare ben altre istituzioni.
Noi comunque aderiamo alla campagna contro l’abuso di alcool soprattutto per chi si mette alla guida e anche alla campagna contro chi si alcolizza mentre scrive.
Detto tutto questo, aspettiamo fiduciosi le Vostre risposte. A chi li indovina tutti e due una bella bottiglia di Grappa piemontese o friulana. E vediamo di chiapparle più piccine!!!
Febbraio 28th, 2012 — Note redazionali
Dopo il madrigale “Non al suo amante” del famoso compositore del XIV secolo, Jacopo da Bologna, il nostro musicologo (non quello di Stigliano) ci conduce alla scoperta di eccitanti madrigali composti dal buffone di fiducia della corte di Re Becco. La dinastia dei Becco ha regnato sulla “Terra di lato” durante il primo scisma stiglianese. A differenza dei madrigali composti da Jacopo da Bologna affini ai conduits francesi, quelli del buffone di corte ricalcavano lo stile carnascialesco (con contenuti frivolmente amorosi). Le composizioni del madrigalista buffone raccontano, con salti melodici inusitati, le traversie erotiche di Re Becco e della consorte, la Regina Sosi. La storia dell’ultimo Re della dinastia Becco: il Re famoso arrapato era solito recarsi da una cortigiana, una certa Colombona Dapisa, e i due copulatori erano soliti praticare le famose sveltine scomposte, meglio identificate nel gergo moderno come “blitz”. La Regina non era da meno e infatti frequentava con assiduità uno dei consoli del Re, un certo Bruttazzi detto l’esoso. Dal testo del madrigale si evince che durante la monta la Regina gioiva con effetti d’eco, tali da essere uditi dai pellegrini di passaggio sulla Via Francigena. Ecco un estratto del madrigale dove si evince quanto da noi interpretato: “ Ah come sei audace pulzella, udir di te gioire..gioisci che tanti sono a udir il tuo strillo armonioso..”
Fatto sta che il Re Becco appena scoperto che il contado conosceva i giochi proibiti della corte, convocò tutti e mise al bando alcuni termini che non dovevano essere piu’ utilizzati. Ad esempio : il Re doveva essere chiamato solo Re e non piu’ Re Becco; quando la Regina doveva uscire per le passeggiate a cavallo non usare “aiutate la Regina a montare” ma “pronti per le uscite equestri della Regina.” Il buffone conclude il madrigale con un accenno quasi moralistico per l’epoca e si pone questa domanda (lasciandola senza risposta): come mai il Re sapendo che il console si monta la Regina affida allo stesso console poteri nella gestione del reame?
Per i nostri amati lettori,invece, riproponiamo un pezzo dei madrigalisti moderni http://www.youtube.com/watch?v=PeiYYGloONs
Febbraio 28th, 2012 — Note redazionali
Era ora. Apprendiamo che i sindacati del Monte si stanno finalmente muovendo nella giusta direzione e hanno cominciato a mettere nel mirino “nuove” responsabilità.
A proposito dei tagli agli stipendi nelle buste paga dei dipendenti del Monte, è uscito un nuovo volantino dei sindacati a sigle unite dal titolo “L’alternativa possibile” nel quale, in tema di tagli ai costi, si legge “prendendo a riferimento in primo luogo, oltre all’entità delle consulenze esterne, anche le retribuzioni, i benefits ed i privilegi del Top Management“.
E bravi, cominciamo a parlare anche di chi prende lauti “privilegi e benefits”, giusto per dare la misura della differenza tra questi signori, che in base alla nuova contrazione agli stipendi paventata dal Monte dovranno “rinunciare” allo stra-superfluo e la quasi totalità dei normali dipendenti che dovranno, invece, avere un pensiero in più nel pagare le bollette o il mutuo della casa.
Ma proseguiamo con il volantino. In un altro passaggio sempre i sindacati scrivono “Facendo specifico riferimento alla nostra realtà creditizia, si evidenzia inoltre come il numero degli attuali Vice Direttori Generali risulti eccessivo ed ingiustificato sotto il profilo organizzativo”. Mai considerazione fu più giusta.
Ma notate bene il conflitto di interessi. Da questa affermazione pare evidente che anche ai sindacati sembrino effettivamente troppi quattro vice direttori generali, e chi dovrebbe rivedere in prima battuta una cosa del genere se non l’ufficio del personale? Ma come si fa a pretendere un’analisi obiettiva sulla questione se tra i troppi vice direttori generali, guarda caso, c’è anche il capo del personale, Fabrizio Rossi? E’ un pò difficile che si auto tagli e si senta di troppo, non vi pare?
Dato che stando a quanto si legge sulla stampa locale e non, gli interventi in materia di contenimento delle spese riguarderanno i dipendenti, ci chiediamo che ruolo abbia avuto e stia avendo nella loro vita lavorativa chi per ruolo da anni ne gestisce le sorti; il Richelieu e gran ciambellano della Rocca, Fabrizio Rossi (che, supponiamo, già abbondantemente in età da pensione, quindi, perché a proposito di tagli e risparmi non partire proprio con lui?).
Ma i sindacati vanno oltre e, giustamente, proseguono dicendo “La gravità della situazione nei rapporti sindacali, e le misure unilateralmente annunciate sulla riduzione delle spese per il personale, impongono l’attuazione di decisi segnali di cambiamento anche nella costruzione della nuova squadra da parte del Direttore Viola”.
Prendendo in prestito un termine che in questo momento va per la maggiore, non ci resta che tradurre questa affermazione in una sola parola: discontinuità. Fin da subito.
I sindacati hanno pienamente ragione. Via tutti i vice direttori generali. Non si capisce perché, infatti, se a livello di tecnostruttura è stato dato il benservito ad Antonio Vigni, la stessa sorte (avendo lavorato con lui in maniera simbiotica) non sia toccata immediatamente anche a loro e, anzi, a quanto ci risulta continuino a stare seduti al loro posto.
E poi. Perché non rendere pubblici gli stipendi di questi vice direttori generali e vedere quanta incidenza sul bilancio hanno (ovviamente comprensivi del variabile e di tutti i benefits)? Non si tratta di fare del facile populismo, solo di pretendere un pò di sana trasparenza e correttezza nei confronti di tutti quei dipendenti ai quali verranno chiesti sacrifici per colpe non loro.
Lanciamo ai lettori un ultimo quesito interessante. Cosa ne pensano i montepaschini di come è stato gestito il personale fino ad oggi da quel Fabrizio Rossi casualmente (ma si sa, Siena è una città dove le casualità sono sempre dietro l’angolo) da sempre viene osannato nelle famose “fotine” di Stefano Bisi (la cui fidanzatina, è bene ricordarlo, cara signora Letizia, è stata assunta senza concorso al Monte)? Immaginiamo che Fabrizio Rossi non ne sarà del tutto all’oscuro, oppure no? Che questa assunzione sia sfuggita al controllo del Vice Direttore Generale Vicario? Voi che ne dite?
Prof. Paco Pachese (economista di Oxford)
Febbraio 27th, 2012 — Note redazionali
La storia: ad anatomia c’è una dinastia dagli anni 50. La dinastia dei Bertelli: nonno poi babbo poi nipote e ora qesto ultimo ci vuole schiaffare la moglie. Sono già nove volte che la cricca riccaboniana (Criccaboni, Nuti, Fabbro, Sorrentino e soci) cerca di inserire la formazione della commissione all’ordine del giorno del consiglio di facoltà della giungla. Con oggi son ben nove volte che viene fatto mancare il numero legale e quindi la cricca non può portare a compimento la sua sordida manovra. Ora basta! Questa storia ci ricorda l’università di Messina dieci anni fa, quando manu militari – dopo che erano partiti anche colpi di lupara – la direzione distrettuale antimafia lanciò una vasta operazione contro le cricche universitarie messinesi. Qui la situazione differisce solo per il fatto che invece dei colpi di lupara tirano colpi di cretineria. Sarà mica il caso che intervengano URGENTEMENTE sia la Procura di Siena che la Direzione Antimafia di Firenze? O la Procura di Genova? Insomma vi sembra normale tenere un ente pubblico in mano a questi dissestatori abusivi? Pubblichiamo di seguito una lettera che ci è stata recapitata da un gruppo di ricercatori (giustamente incazzati per il danno che subiscono da questa viscida manovra).
Qualche ricercatore incazzato
Ora basta! Non è giusto legare la nostra normalissima situazione di ricercatori e professori associati, che dopo tre anni iniziano l’iter per la conferma in ruolo, con la zavorra nepotistica di un docente della Facoltà che intende favorire la moglie in un concorso di ricercatore. Oggi, i docenti della Facoltà di Medicina hanno fatto mancare nuovamente il numero legale: e siamo a 9 (nove) volte. Non è giusto e non è legittimo riunire le due situazioni nella stessa convocazione di Facoltà. Noi vogliamo un iter separato da quello di questo collega. Il giudizio morale che i colleghi della Facoltà danno, facendo mancare il numero legale per la commissione concorsuale, non vogliamo discuterlo. Pretendiamo, però, di essere separati da quella vicenda e di avere una normalissima corsia, non inquinata dalla presenza di quella che appare per quello che è: una zavorra nepotistica.
Febbraio 27th, 2012 — Note redazionali
Vi confessiamo che il count-down era pensato come uno scherzo per tenere alta l’attenzione sulla vicenda vergognosa dell’Ateneo e del suo dissesto. Poi è intervenuta quella disgustosa lettera del Faraone Tosi alla Nazione di ieri, che abbiamo già abbondamentemente stigmatizzato. Nel cumulo di vergognose bugie però ce n’è una che possiamo dimostrare velocemente proponendovi un documento che ci siamo procacciati. Si tratta del verbale del senato accademico che UNANIMEMENTE e con TOSI PRESENTE E VOTANTE A FAVORE prorogò ILLEGALMENTE il suo mandato di rettore.
Un paio di osservazioni: 1) la CRUI non può in nessun modo essere considerata un “organo” superiore in quanto associazione di diritto privato l’iscrizione alla quale, fra l’altro, ha un costo neanche tanto basso e che, pur essendo l’Ateneo alla canna del gas, continua ad essere versato; 2) questa delibera non è mai stata recepita amministrativamente dal che discende che per quello stralcio di mandato aggiuntivo Piero Tosi ha ricoperto ABUSIVAMENTE la carica di rettore. Da abusivo ad abusivo quindi.
Ecco la prova provata di quanto andiamo affermando. Ancora una cosa: il documento non è inedito, ma naturalmente finora se ne erano fregati tutti in onore alla consuetudine di stampo dittatoriale per cui se gli oppositori sono pochi o addirittura uno solo vengono trattati come dei pazzi e quindi si cerca di mandarli o in Siberia o di farli fuori con programmi di sterminio o comunque di internarli in manicomi o di ghettizzarli e isolarli.
Buona lettura ed ad majora!
La disgustosa delibera del senato accademico
Febbraio 26th, 2012 — Note redazionali
Questi uffici sono a proporre la candidatura di Siena non per capitale della cultura 2019, ma per il campionato mondiale di arrampicamento sugli specchi nonché di negazione dell’evidenza nonché di lancio del pudore e della decenza alle ortiche.
Analizziamo alcune frasi della risposta incredibile del Faraone di Pescia, protettore dei genii, muratore indefesso e dissestatore massimo pubblicata oggi sulla Nazione.
Dice Tosi che non è stata fatta nessuna infornata e che nel 2005 il rapporto tra spese di personale e FFO era abbondamente sotto il 90%. Ma con che faccia diciamo noi! E come mai allora non c’erano i soldi per pagare i contributi? E soprattutto: a cosa è dovuto il disavanzo di competenza di 20-25 milioni l’anno che ha costituito un indebitamento di quasi 270 milioni al settembre 2008? Non vorrà mica farci credere che Focardi ha sputtanato 270 milioni in pesce e vino, eh? Anche perché le carte della Procura dimostrano che alla Lizza si sono fatti tutta un’altra idea …
Poi Tosi si lamenta del mancato riconoscimento delle sue grandi capacità costruttive ed edili. A questo proposito vorremmo fare qualche osservazione. Prima di tutto gli suggeriamo di andare a Casetta a incontrarsi col Criccaboni e di mettersi d’accordo perché mentre lui sostiene di aver lasciato un patrimonio immenso, il Criccaboni sostiene che tutto il patrimonio immobiliare dell’Ateneo vale meno di 300 milioni. Forse non gli è arrivato qualche pizzino, caro Piero. Lo ripetiamo: incontrati a Casetta e parlaci prima che continuiate questo teatrino. In secondo luogo, viste le capacità edili del Faraone vorremmo sapere, a proposito di costruzioni, dov’è finito lo scannafosso previsto per legge del San Niccolò (spiace tornare su via Roma 56, ma non vorremmo che venissero giù i genii dal terzo piano, perché gli scannafossi non è che siano previsti così per caso). E inoltre vorremmo anche prendere le parti del povero Roberto Guerrini che ha dovuto per mesi distrarre dalla didattica, dalla ricerca, dai propri guai giudiziari inerenti alle elezioni irregolari del rettore e dalla propria azienda vinicola per preoccuparsi dei cretti nei bagni e nella biblioteca dei Mattioli, là dove campeggiano lapidi (col latino sbagliato) inneggianti al Faraone e dove alloggia uno dei palantiri che guarda a Stigliano.
La faccenda della CRUI e del prolungamento del mandato è ridicola. In primo luogo la CRUI NON è un organo superiore perché è un’associazione di diritto privato. Il fatto poi che l’85% dei rettori italiani avesse votato per Tosi dimostra solamente che l’85% dei rettori italiani andrebbero ingabbiati per il totale disprezzo verso le regole e per l’ammirazione invece per chi, fra loro, di queste regole è capace di fare carne di porco. Inoltre, dopo aver causato – in concorso con altri ci mancherebbe – un disastro di questo genere, che ci sia ancora chi lo onora e lo stima è ulteriore prova che viviamo in un Paese quantomeno con uno scarso senso della legalità, cosa peraltro dimostrata non solamente in questo ambito. E ancora: guarda che ce l’abbiamo la delibera del Senato accademico in cui, tu presente e votante a favore, è stato prolungato il tuo mandato. Spiace notificarti che la tua fedelissima Chiara Roscino non ce l’ha fatta a distruggere tutti i documenti passandoli nel tritacarte. Qualcuno, più di uno è rimasto.
Per affermare che non è stato un grande elettore di Criccaboni, utilizza argomentazioni un po’ troppo simili a quelle con cui il Criccaboni continuamente cerca di negare l’evidenza. Per esempio la passione per le classifiche (Censis, Campus, Shangai, campionati di sputo di semi di melagrana, di chi ce l’ha più lungo e di chi piscia più lontano) come se si fosse a Radio DJ invece che in un luogo dove dovrebbero avere l’assoluta preminenza la didattica e la ricerca. E poi: Piero! Ma che dici? Ti sei esposto personalmente, dopo aver mandato a giro i tuoi pretoriani per tutto il luglio 2010 a promuovere il Criccaboni! Falla finita di mentire spudoratamente! Abbiamo le prove che la sera del 20 luglio 2010 ti sei attaccato al telefono chiamando a raccolta tutti i fedelissimi per votare l’abusivo: peccato che qualcuno di loro evidentemente non era così fedele e l’ha raccontato a giro (e non ha votato l’abusivo, fra l’altro).
E finiamo con le questioni giudiziarie. Non hai falsificato i bilanci? Ma se il perito calligrafico ha certificato che le note manoscritte erano tue?!? E poi: assolto con formula piena? Ma quei nove mesi di galera, pena sospesa, per cos’erano?
Ma non sarebbe stato meglio stare zitti?
Ad majora!
Cesare Mori
Febbraio 26th, 2012 — Note redazionali
In fretta e furia ho stravolto il mio editoriale per rispondere al gentilissimo e garbato commento postato sul nostro blog da una certa signora Letizia. Anzi forse è meglio dire che ho cambiato completamente il mio editoriale di oggi. Le argomentazioni del commento sono così precise e di attualità che meritano delle risposte immediate. E non solo: la signora Letizia scende in pista a difesa del groviglio bisiano. Il commento postato si commenta da solo, ma risulta difficile omettere di rispondere a certe ridicole quanto pretestuose illazioni.
Nella giornata di ieri la signora Letizia scrive:
“Ovviamente questo mio commento non verrà mai pubblicato. Vi scrivo lo stesso per esprimervi tutto il mio disgusto nei vostri confronti. Siete livorosi, cialtroni e come minimo appartenete a qualche “corrente” minoritaria della massoneria. E qui si spiega la vostra ostilità nei confronti del dott. Stefano Bisi: un grande giornalista e un uomo che ha dato molto alla cultura della città.Vergognatevi anche per aver strumentalizzato la ex moglie del Bisi contro lo stesso Bisi. Come mai proprio ora la Fineschi si scaglia contro il Bisi? Inoltre vi vorrei far presente che la dott.ssa Botta vanta un curriculum professionale di alto livello e quindi merita di essere valorizzata nel mondo della comunicazione. Siete invidiosi e basta. Spero soltanto che il sindaco Ceccuzzi, visto l’impegno del Bisi e della Botta per Siena 2019 prenda posizione ufficiale a difesa di questi miei due cari amici. Arrivo anche a dire che la dott.ssa Botta merita di prendere il ruolo di responsabile della comunicazione della Banca: con la sua professionalità sarà in grado di migliorare la omunicazione così come ha fatto con Siena News”.
Ovviamente cara signora Letizia noi, malgrado le sue certezze, i commenti non li censuriamo e abbiamo deciso, non solo di pubblicarlo, ma di dedicare il mio editoriale alle sue bellissime e generose argomentazioni. Ovviamente “siamo dei cialtroni” e quindi mi scuso fin da subito nel caso il mio scrivere non dovesse trovare adeguato gradimento nelle altissime sfere della comunicazione. Rispondiamo alla signora Letizia (immaginiamo amica della signora Botta); rifletta, signora Letizia, con un po’ di doverosa obiettività.
Ma in un momento in cui leggiamo che il Monte parla di esuberi la signora Botta sarebbe stata assunta ugualmente alla direzione generale del Monte se non fosse stata la giovane fidanzatina del Bisi? Oppure pensa che il suo curriculum vanti una professionalità talmente tanto enorme da rientrare in quelle famose formule “dopo un’accurata ricerca sul mercato abbiamo individuato il profilo migliore?”.
Se aveva un profilo così eccellente perché non le hanno fatto fare la penna di punta al Corriere della Sera invece? Possibile che dalla sede di via Solferino siano stati così distratti? C’è stato l’ing. Caltagirone al Monte fino all’altro giorno, editore del Messaggero, possibile che neanche a Roma in via del Tritone abbiano capito le impareggiabili doti giornalistiche della signora?
Su, signora Letizia, un po’ di obiettività specie in questo periodo non guasterebbe, a prescindere dalle amicizie. Pensa davvero che tutti quelli che mandano il proprio curriculum al Monte (senza essere la fidanzata del Bisi) vengano assunti a dritto come è “casualmente” capitato a lei? Pensa davvero che sia la migliore giornalista sulla piazza in questo momento? Sarebbe gradita una risposta perché di gente scollegata dalla realtà e che si crede onnipotente in giro ce n’è anche troppa. Poi via, non le sembra che questo “sistema” di intrecci e privilegi di pochi si sia rilevato dannoso per l’intera comunità? I fatti e i risultati che sono visibili a tutti confermano che il famoso groviglio armonioso altro non è che un giochino ad uso e consumo di pochi: dalla comunicazione alla gestione delle istituzioni. Anche la pretesa della signora Letizia di istituzionalizzare il ruolo del Bisi e della Botta rivela una morbosa visione privata del ruolo delle istituzioni; questa frase è molto indicativa “Spero soltanto che il sindaco Ceccuzzi, visto l’impegno del Bisi e della Botta per Siena 2019 prenda posizione ufficiale a difesa di questi miei due cari amici”. Che ne dice signora Letizia se proponiamo da questo blog di far presentare una mozione in consiglio comunale da discutere con urgenza per rivendicare il sostegno al Bisi e alla Botta? Solo dei “cialtroni” come noi possono pensare che le priorità di questa città siano l’università, i lavoratori della banca, le aziende in crisi e i tanti precari in cerca di stabilità: ovviamente queste problematiche sono da “cialtroni” e “livorosi”. Ovviamente.
Altra questione sollevata da questa garbatissima signora. Scrive la garbatissima: “Vergognatevi anche per aver strumentalizzato la ex moglie del Bisi contro lo stesso Bisi. Come mai proprio ora la Fineschi si scaglia contro il Bisi?”. Gentilissima signora, pur non conoscendo personalmente la stimata dott.ssa Carla Fineschi reputo alquanto strano che una professionista avrebbe permesso a dei “cialtroni” come noi di strumentalizzarla. La dott.ssa Fineschi, così come tutti quelli che scrivono o commentano sul nostro blog o sul nostro gruppo facebook non chiedono “il permesso” e non subiscono censure o strumentalizzazioni: approfittano solamente della democrazia del web e del riconoscimento della propria libera e autonoma espressione del pensiero. Se poi dobbiamo scegliere: noi ci schieriamo con la dott.ssa Fineschi. E non ci vergognamo di dirlo. Il giochino di intimidire e screditare le persone se permette è durato per troppo tempo. Gli unici che dovrebbero vergognarsi sono coloro che oggi, in presenza di una situazione difficile per l’intera città, pretenderebbero di assoggettare tutti al volere di un groviglio, più che armonioso, oserei definirlo rovinoso.
Un’ultima risposta sempre alla garbatissima Letizia. Ci scrive la raffinata signora: “Come minimo appartenete a qualche “corrente” minoritaria della massoneria. E qui si spiega la vostra ostilità nei confronti del dott. Stefano Bisi: un grande giornalista e un uomo che ha dato molto alla cultura della città”. Cara signora, le rispondo citando una frase del presidente Mussari che faccio mia: “Io la massoneria non l’ho mai incrociata”.
Maestro James
P.S. Alle persone citate nel commento dalla signora Letizia, nel caso intendessero replicare, confermiamo la nostra piena disponibilità nel pubblicare gli eventuali interventi senza censure o strumentalizzazioni.