Rimuovete con gli strumenti di legge il rettore irregolare e mandate un presidio militare alla facoltà di medicina

Si scrive Angelo Riccaboni, ma si legge Piero Tosi; si scrive Ines Fabbro, ma si legge Jolanda Cei Semplici. Non è cambiato niente e non vogliono cambiare niente. Il marciume che sta venendo fuori dalle inchieste dimostra l’esistenza di un sistema dove tutti sapevano e dove alcuni partecipavano alla cricca dei devastatori. Riccaboni e Fabbro non sono lì per risanare, ma per tutelare, come due ultimi giapponesi, il sistema tosiano universitario. E infatti tutti i protagonisti del dissesto, compresi gli indagati sono ai loro posti. La signora Fabbro forse non si rende conto delle violazione che sta facendo nel proteggere gli indagati, ancora ben saldi ai loro posti. Contenta lei preoccupati gli altri. Le istituzioni locali, in primis il comune, intendono continuare con il sostegno al rettore irregolare? Staremo a vedere gli sviluppo dei prossimi giorni. Il Riccaboni invece, degno allievo di Tosi, opera come il suo mentore: racconta un sacco di novelle e promette il risanamento, senza spiegare nel dettaglio della contabilità con cosa e come risana. Solo fumo negli occhi. Per quanto riguarda invece la gestione e il ruolo della cricca dei docenti, la gestione è la medesima, forse suggerita dallo stesso faraone, di quella praticata dal Tosi e dal Bigi: tutela della cricca e privilegi per gli amici degli amici. La dimostrazione del sistema tosiano imperante praticato dal Riccaboni è svelato da quanto sta succedendo, anche, presso la facoltà di medicina. Una facoltà, fatti salvi pochi casi e altri che però rimangono in silenzio, completamente infestata di tosiani, indagati e condannati, senza calcolare i casi di nepotismo praticati a suo tempo. E ancora oggi la cricca dei baroni tosiani capeggiati dal Riccaboni sta tentando un’operazione squallida e indecorosa. Per questo chiediamo con garbo  e senso civico l’intervento della magistratura e non ci starebbe male un presidio della facoltà da parte dell’esercito. Più che una facoltà sembra una giungla e più che un corpo docente sembra una tribù di primitivi, senza regole e senza etica. Ecco cosa intendono fare nel consiglio di facoltà del 15 dicembre 2011(che cosa intende dire in merito il sindaco Ceccuzzi??).

Eravamo già intervenuti a segnalare la vicenda, ma siccome insistono ci tocca lanciare un ulteriore segnale di allarme. La Facoltà che dovrebbe deliberare sulla designazione del terzo membro di una Commissione per un concorso di ricercatore non riesce a raggiungere, su questo punto, il numero legale. Domani ci riprovano. Ecco, allora, per noi, l’altra gradita sorpresa! Per quattro volte i docenti di Medicina hanno chiaramente e inequivocabilmente manifestato la volontà di non assumersi la responsabilità di un provvedimento platealmente viziato di nepotismo e con una commissione addomesticata. Vediamo perché. Il professore Eugenio Bertelli è andato a trovare molti colleghi, sollecitandoli a presenziare al Consiglio di Facoltà. Nulla di male! Il problema, però, è che nel concorso partecipa la moglie di Bertelli e, inoltre, il posto di ricercatore è per Anatomia, la stessa materia del marito. Ancora nulla di male! Ci sono tanti figli e tante mogli e mariti. Ma, in questo caso, c’è anche l’ereditarietà. Si dà il caso che a ricoprire la cattedra di Anatomia a Siena c’è stato prima Ruggero, nonno di Eugenio, poi Luciano, padre di Eugenio, ora Eugenio e, infine, si aspetta la vincitrice del concorso di ricercatore, la moglie di Eugenio. Ma non è stato approvato il “codice etico” nel quale «è vietata ogni forma di nepotismo?» Certo! Ma, evidentemente, in questo caso si cercherà di non applicarlo. Staremo a vedere cosa farà Riccaboni. Intanto i tosiani, in Facoltà di Medicina, sono sempre presenti per sostenere l’ennesimo caso di nepotismo! In prima fila ci troverete un docente ben conosciuto dal tribunale di Siena, l’altro bilocato Walter Gioffrè.

Fermate la cricca e ripristinate la legalità in tutto l’ateneo!!!!

1 comment so far ↓

#1 vicky on 12.15.11 at 01:21

—– Original Message —–
> From:
> To: > Sent: Tuesday, December 13, 2011 12:42 PM
> Subject: APPELLO AL SENSO CIVICO – GIA’ PIU’ DI 550 FIRME – Chiediamo
> trasparenza nel concorso da ricercatore – Università degli Studi del
> Piemonte Orientale
>
>
>
> siamo un gruppo di accademici che vogliono far luce sull’esito del concorso universitario SSD SECS-P/01 (Economia Politica) bandito dall’Università degli Studi del Piemonte Orientale per un posto da ricercatore a tempo indeterminato presso la Facoltà di Giurisprudenza. Negli ultimi giorni la procedura di selezione del concorso è stata al centro dell’attenzione di importanti media e social network tra i quali “La Stampa”, “Il Corriere della Sera-Italians”, “il Corriere Blog”, Facebook e Twitter.

Che cos’è accaduto?
Tra i 13 candidati presenti al concorso, viene selezionata come vincitrice la Dott.ssa Anna Spada. Quest’ultima – laureata in Filosofia – risulta aver avuto come relatore della propria tesi di dottorato il Presidente di Commissione, il Prof. Salvatore Rizzello. Il Prof. Rizzello risulta essere anche co-autore di TUTTE le pubblicazioni della Dott.ssa Spada, pubblicazioni che- se paragonate ai contributi degli altri 12 candidati- sono, non solo scientificamente inferiori, ma anche assenti da riviste di prestigio internazionali o italiane.
Di fronte a tali anomalie, chiediamo al rettore dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale di non convalidare la decisione presa dalla Commissione esaminatrice e dal suo presidente.

Gentile collega: facciamo appello al SUO SENSO CIVICO per portare avanti la nostra istanza, che crediamo essere un gesto doveroso per garantire – in un prossimo futuro – un accesso meritocratico e trasparente all’università italiana, troppo spesso in balia di soprusi che hanno allontanato alcuni tra i nostri migliori cervelli.

Francesco Profumo, neo ministro della Ricerca e della Pubblica Istruzione, ha dichiarato in un’intervista: “tutta la comunità scientifica è, per antonomasia, il luogo principe della meritocrazia perché ogni ricercatore, di ogni parte del mondo, misura il proprio lavoro con quello della comunità internazionale”.
Queste parole -insieme a quelle del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che esortano ad avere più meritocrazia e meno favoritismi sul lavoro, a mettere al bando la pratica delle raccomandazioni e ad avere sistemi di assunzione trasparenti – ci fanno sperare in un’epoca dove la “peggiocrazia” e la mancanza di senso etico nelle scelte delle nomine, a tutti i livelli, siano solo lontani ricordi.
Quindi, Le chiediamo di leggere con attenzione la nostra petizione online (http://petizionesecsp01.wordpress.com/) -che ormai raccoglie già PIU’ DI 550 FIRME; fra i firmatari ci sono NUMEROSI SCIENZIATI DI FAMA MONDIALE -e, se la condivide, di sottoscriverla.

Cordiali saluti.