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Modello GiùCricca 2012

Imbarazzante intervista alla Nazione di Criccaboni durante la quale veramente ne dice di tutti i colori. Avevamo notato, in settimana, l’insulsaggine delle dichiarazioni trionfali sulla pubblicazione in gazzetta ufficiale dello statuto con tanto di note di colore tipo: “Un passo fondamentale per il rilancio dell’Ateneo”, ma che si potesse giungere ad aggregare una tale mole di fuffa in una sola intervista non ci era neanche venuto in mente. Avevamo avuto poca fiducia. Invece il ragazzo continua a darci un monte di soddisfazioni.

Facciamone un attimo l’analisi per comprendere il perché la redazione di Fratello Illuminato sostiene che finché ai vertici dell’ateneo rimarrà la premiata ditta dell’inconcludenza Criccaboni & Fabbro non ci sarà speranza di rilancio, ma solo la certezza della tomba.
Forse ispirandosi a questo (http://www.youtube.com/watch?v=9KufT45Q6X0) gli è venuto in mente, dopo un’ampia consultazione con l’altro fenomeno di includenza per giunta condannato dalla Corte dei Conti Ines “maestrina” Fabbro, di proporre il modello GiùCricca. E ora vi spieghiamo in cosa consiste.

D.: “E’ in vigore il nuovo statuto dell’Ateneo. Lei sostiene che ‘rappresenta un momento di rilancio della nostra Università’. Ma non si tratta solo di un atto dovuto, previsto dalla Legge Gelmini?

R.: “Certo, è così. Vorrei però sottolineare che è stato messo a punto velocemente. Ci sono molti Atenei che non hanno ancora concluso il percorso. Non solo. Abbiamo posto al centro dell’attività i dipartimenti, sviluppandoli in coerenza con lo spirito della legge”.

D.: Scusi, ma insisto: concretamente come può lo Statuto incidere positivamente sulle sorti dell’antico istituto?

R.: “Qualche cifra lo rende comprensibile. C’erano fino ad ora 38 dipartimenti e 9 facoltà. Vale a dire 47 punti amministrativi: non sono pochi. Adesso ne abbiamo 17, uno ogni dipartimento. Ciò facilita la comunicazione, la possibilità di individuare linee comuni. E la semplificazione dei processi amministrativi. Non solo, in ciascuno sono riunite sia le funzioni didattiche che di ricerca per cui si ha una maggiore responsabilizzazione che spinge a porsi in maniera propositiva verso l’esterno”.

D.: Cosa vuol dire nella pratica?

R.: “Interfacciandosi con il territorio possono rappresentare un elemento di crescita, liberando appieno le potenzialità in essi contenute”.

Ecco queste risposte assomigliano incredibilmente a questa: http://www.youtube.com/watch?v=8K_jkB9lnAA

D.: A proposito: com’è andata a finire con la richiesta di un gruppo di docenti che non aveva optato per alcun dipartimento? Si è deciso d’imperio?

R.: “Mercoledì scorso il Senato ha stabilito come devono essere assegnati: questo prevedevano le linee guida”.

D.: Di quante persone si tratta?

R.: “Ventidue. Ma con tale atto non è certo concluso il processo di dipartimentalizzazione”.

A questo proposito vedi http://shamael.noblogs.org/?p=3909, http://shamael.noblogs.org/?p=3981, http://shamael.noblogs.org/?p=3999 e http://shamael.noblogs.org/?p=4061 e, infine http://shamael.noblogs.org/?p=4261.

D.: Cosa accadrà ancora?

R.: I docenti sono stati sistemati (per le feste aggiungiamo noi; e d’altro canto visto il loro servilismo non si meritano altro ndr), vanno distribuiti adesso spazi e personale tecnico-amministrativo, valorizzando le competenze dei dipendenti (e continuando a levar loro quattrini dalle tasche, possibilmente, oltre a trattarli come stracci da dare in terra ndr). L’idea sarebbe di partire a pieno regime subito dopo l’estate (quando saranno finiti irrimediabilmente i quattrini. Che fenomeno questo Criccaboni ndr)“.

D.: E i nuovi organi di governo dell’Ateneo? Che tempi sono previsti?

R.: “Glielo stavo dicendo, dopo l’estate. Possibilmente prima dell’inizio del prossimo anno accademico”.

Noi invece ben prima speriamo che arrivino truppe in divisa a far finire questo scempio infame.

D.: Intendeva anche il nuovo Senato e il nuovo cda?

R.: “Certo. La trafila è la seguente: ciascun dipartimento elegge il proprio direttore, atto propedeutico all’elezione dei membri del Senato e, infine, all’indicazione dei componenti del consiglio di amministrazione”.

O vediamo quanti inquisiti e condannati dalla corte dei conti riescono a infilarci, in senato, questa volta. Ma dove sono i Carabinieri?

D.: Scompaiono le facoltà…

R.: “… dovremo saper ben comunicare agli studenti che a Siena non c’è più Economia ma restano i corsi di studio. E così per tutte le altre ex facoltà”.

Esticazzi!!! Finalmente, dopo tante supercazzole arriva anche per la prima volta la parola “studenti“. E pensare che noi ritenevamo che in un’università fossero la componente fondamentale. Non avevamo fatto i conti col Cricca …

Ed ecco i fuochi d’artificio!!!

D.: Nella grande partita del «Dipint» l’Università non sembra essere protagonista.

R.: “Questa è una sua interpretazione. L’Ateneo ha giocato un ruolo determinante (sì, di zerbino, in ordine, della Regione, dell’AOUS e in definitiva di Paolo Morello Marchese ndr). I ‘Dipint’ sono stati costituiti solo perché i rettori delle tre Università toscane hanno collaborato alla messa a punto di questo nuovo modello che consentirà di migliorare il supporto alla ricerca e alla didattica. La facoltà di Medicina è impegnata pertanto in uno sforzo di programmazione importante, pluriennale, che determinerà una forte capacità di attrazione”.

Verso il baratro, l’attrazione. D’avanzo lo sappiamo bene come funziona la facoltà di medicina. Lì ci vogliono nemmeno i Carabinieri, ma direttamente i Berretti Verdi (vedi qui http://shamael.noblogs.org/?p=3424, qui http://shamael.noblogs.org/?p=3746 e qui http://shamael.noblogs.org/?p=4255).
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D.: Però le risorse, si parla di 8 milioni di euro, verranno gestite dall’Azienda ospedaliera. Il cordone della borsa, insomma, lo tiene qualcun altro.

R.: (Sorride, ndr) Il comitato che decide dell’uso delle risorse è formato da rettore, direttore generale del policlinico e preside di Medicina. Credo di averle risposto”.

Ma veramente pare di trovarsi al campionato del mondo di negazione dell’evidenza. Gli otto milioni li gestisce e continuerà a farlo anche sulla base del nuovo protocollo solo ed esclusivamente il caro Morello. L’hai firmato il protocollo lo dovresti sapere.

D.: A proposito di Medicina: molti noti professionisti vanno in pensione, c’è il timore che la crisi dell’Ateneo abbia indebolito anche la facoltà.

R.: “Non è vero, facile dare sempre la colpa all’Ateneo. Medicina ha ottimi punti di attrazione, come ogni organizzazione può avere dei ritardi. Bisogna lavorare su eventuali criticità. I segnali positivi sono molteplici”.

E vai con la supercazzola! Le uniche due criticità su cui lavorare al momento potete vederle qui sotto


D.: Lei ha indicato il 2017 come anno del pareggio: ancora valido?

R.: “Una proiezione molto prudente che non tiene conto della ristrutturazione dei mutui e dei milioni del ‘Dipint’”.

E dagli co ‘sti milioni del Dipint. Ma l’hai capito o no che i milioni li vedi giusto giusto dipint sul muro?

D.: Ristrutturazione dei mutui: a che punto siamo?

R.: “Dopo il lavoro svolto insieme alla Cassa depositi e prestiti (lavoro che non è documentato neanche da un pizzino, quindi se il Cricca avesse la bontà di renderlo questo lavoro farebbe niente altro che il suo dovere ndr) è venuto fuori un modello (il modello GiùCricca, appunto ndr) che questa intende proporre anche ad altri Atenei italiani in difficoltà. Siamo degli apripista”.

Sì, apripista di slavine. E l’unico modello che questi due inconcludenti potranno esportare è quello del fallimento totale di un’università antica di ottocento anni. Bel modello davvero. Comunque anche quell’altro dissestatore di Roma, il Frati, potrebbe affiancare cotanto modello. Infatti il Frati ha il modello “figlio” (vedi qui: http://www.corriere.it/cronache/12_febbraio_28/carriera-primario-manichini-giacomo-frati-stella_4f7bc0ce-61d4-11e1-9e7f-339fb1d47269.shtml), a Siena c’è il modello “moglie”.

D.: Ancora però non c’è l’accordo.

R.: “Non c’è. (Ahh!!! Ecco! Ci pareva! ndr) Entro aprile confido nell’arrivo della proposta da portare all’approvazione del cda prima dell’estate. E’ il consiglio ad avere l’ultima parola”

Ma la proposta da parte di chi? Forse allude alle riunioni fatte in ragioneria con Marino e Frediani? No, perché a quanto ci risulta il CdA della Banca, che è l’unico che conta e che ha davvero l’ultima parola non lo ha preso neanche in considerazione, al nostro Cricca. Per ora ha preso in considerazione solo di tagliare un po’ di gente in Banca (a parte la fidanzatina del Bisi). Ma di blocco dei mutui non se ne è letto da nessuna parte.

Ora la redazione di Fratello Illuminato si chiede, dopo questa imbarazzante intervista: ma le istituzioni locali dove sono andate a finire? Ma non si vergognano neanche un pochino a consentire a questi due genii dell’inconcludenza di distruggere tutto quello che c’è rimasto, dopo Berlinguer e Tosi, da distruggere (ben poco)? A quando, caro Ceccuzzi l’Università di Siena 2.0? E Bezzini? Non ha niente da dire?
Noi qualcosa da dire ce l’abbiamo: levate le tende, Cricca e Fabbro!!! Cercate di capire che queste buffonate non servono più a mascherare la realtà. Levatevi di lì perché più ci rimanete e peggiore sarà la situazione. Fate un gesto di responsabilità prima che ve lo impongano dall’alto. Non siete immuni solo perché amici della cricchetta ministeriale. Ormai siete smascherati. Foera dai ball!!!

Una domanda urgente posta da un nostro lettore a Simone Bezzini. Attendiamo risposte

Come noto Toscana Life Sciences è una meritoria e bellissima struttura che usufruisce anche di soldi pubblici. I soci fondatori di Tls sono la Regione Toscana, la Fondazione e la Banca Monte dei Paschi di Siena; la Provincia di Siena; le Università di Siena, Pisa e Firenze; le Scuole di alta formazione Sant’Anna e Normale di Pisa e l’Istituto di alti studi Imt di Lucca; l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, il Comune e la Camera di Commercio di Siena. In questi giorni è stato annunciato il rifacimento del sito, come si legge su:
http://www.sienanews.it/2012/03/02/e-on-line-il-nuovo-sito-della-fondazione-toscana-life-sciences-2/
Bene, faccio una domanda pubblica che sicuramente verrebbe censurata in qualsiasi altro media locale. E’ stato fatto un bando pubblico, una qualche forma di selezione e/o gara per assegnare il lavoro alla Milc per rifare il sito, come si legge qua?
http://www.toscanalifesciences.info/credits
Chiedo poi se sia stata fatta una gara, una qualche forma di selezione, bando etc per assegnare l’ufficio stampa a Robespierre?
http://www.toscanalifesciences.info/media-sez/contatti-ufficio-stampa

Per informazione si legge che nei consigli di indirizzo, nel consiglio di amministrazione, ci siano tanti membri delle istituzioni locali, fra cui il presidente della provincia Bezzini, che ha nel suo staff persone legate a Robespierre. Ovviamente tutto è stato fatto nel massimo della legalità e sicuramente anche della trasparenza. Vorrei dunque che qualcuno rispondesse alle domande sopra poste.
http://www.toscanalifesciences.info/la-fondazione
http://www.toscanalifesciences.info/la-fondazione/organizzazione

Banca e dintorni: Vi sembrano pochi 33.488.553,57 di euro spesi in 5 anni per 8 dirigenti del Monte dei Paschi?

Dal Prospetto informativo depositato in Consob il 17 giugno 2011 – pag. 177 questi otto dirigenti di MPS  Fabrizio Rossi, Giuseppe Menzi, Marco Massacesi, Antonio Marino, Niccolino Romito, Giancarlo Barbieri, Daniele Bigi, Giancarlo Pompei , in soli 5 anni sono costati complessivamente la bellezza di euro(non patate) 33.488.553,57.
Tra questi otto ci trovate Fabrizio Rossi, capo del personale e amico di Stefano Bisi. Ai dipendenti del Monte si chiedono sacrifici; i dipendenti dell’università sono stati martoriati sullo stipendio; molte piccole aziende sono in crisi; tanti giovani cercano o hanno perso il lavoro e questi 8 dirigenti costano alla banca queste cifre. Ma i consiglieri comunali e provinciali di Siena e le forze politiche (in primis il PD) non hanno niente da dire? I cittadini che leggeranno queste cifre inizieranno a capire tante cose. Come mai caro Bisi non pubblichi su Siena News queste cose?

Bisogna attendere le profezie dei Maya o per amore della legalità chi di dovere interrompe la “non gestione” universitaria del rettore abusivo Riccaboni? E ancora: dopo 4 anni dalla scoperta del dissesto come mai non sono iniziati i processi?

Le dichiarazioni rilasciate dal Comandante Regionale e da quello Provinciale di Siena in merito all’accertamento dei danni erariali all’Università di Siena confermano l’impegno dellaGuardia di Finanza nel portare in fondo il lavoro capillare contro i responsabili di quei danni al patrimonio pubblico. Nel contempo suscitano sgomento i tempi lunghissimi per l’avvio dei processi ai responsabili da parte della magistratura ordinaria. Sono solo 18 i responsabili del buco finanziario? Come mai i processi non partono? Sono passati piu’ di 4 anni dall’inizio delle indagini e fatto salvo il periodo di rallentamento (che coincide con la presenza a Siena della dott.ssa Francesca Firrao) in molti non si capacitano di questi ulteriori rallentamenti. E ancora: come mai dopo l’accertamento dell’irregolarità delle elezioni del Criccaboni da parte della Procura della Repubblica, i Giudici competenti non hanno convocato le udienze? Vi sembra normale lasciare un rettore abusivo (senza considerare la vicenda vergognosa del caso Astrea) in carica che per giunta combina solo irresponsabili e mortificanti atti?

Forse bisogna attendere le profezie del calendario Maya? Il 21 dicembre (secondo i Maya) è la data nella quale si dovrebbe verificare  un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato. Se dobbiamo attendere la profezia dei Maya basta dirlo: noi non siamo permalosi. Tutta questa inerzia di fronte a queste situazioni di illegalità non vi sembra insostenibile? A noi sembra scandalosa!!!

La proposta per il concertone di capodanno 2012

La redazione di Fratello Illuminato con spirito pieno di senso civico propone al nostro stimatissimo sindaco un modo per razionalizzare al meglio le spese per i festeggiamenti natalizi duemiladodici. Il nostro musicologo (non quello di Stigliano) girellando nel mondo della musica raffinata italiana ha trovato un cantante di grido (di dolore, tipo quando ti schiacciano un callo) che merita di essere impegnato per il concertone di fine anno. Ciò comporterebbe un risparmio notevolissimo visto che basta che esca dall’entrone e monti sul palco. Trattasi infatti del noto portavoce del sindaco David Taddei. Per i palati fini dei nostri lettori più affezionati ecco la splendida esibizione del cantante David Taddei insieme ai suoi Symbiosi. Fra l’altro, oltre alla pregevole esibizione, si può notare un senso di premonizione fortissimo sia per quanto riguarda il profumo sia per quanto riguarda la morte (, non fisica, politica del groviglio e delle istituzioni che lo compongono).
Eccitatevi pure. Cliccate sull’immagine.

 

La parola ai lettori: Sono maturi i tempi per mandare in pensione il Richelieu di San Prospero

A seguito del mio articolo di ieri dal titolo “Banche e dintorni. I Tre Moschettieri (e il Moschettiero occulto: Stefano Bisi)” alcuni cittadini hanno lasciato dei commenti al Blog Fratello Illuminato e la redazione Illuminata ha deciso di pubblicarli chiedendomi un breve commento. Ho da dire poco rispetto al pensiero pienamente condivisibile espresso dai cittadini lettori. Aggiungo soltanto che il peggiore errore commesso dai frequentatori del groviglio è stato ed è quello di teorizzare l’intoccabilità e praticare (fino ai disastri) la sicumera dei giusti e dei forti. Quando giusti e forti non sono.

Prof. Paco Pachese

Entusiamante gioco lanciato da Fratello Illuminato: indovina il briao!!!

Un eccitante gioco promosso dalla redazione di Fratello Illuminato: indovina il briao.

Ci siamo accorti che oltre ai banditismi contabili, alle truffe, alla macelleria sociale, alla cialtroneria diffusa nonché alla lentezza o al rallentamento di certe procedure, ci siamo accorti, dicevamo, che ad alcuni personaggi delle nostre storie piace, parecchio, attaccarsi al tubo della grappa. Almeno due. Il problema è grosso perché mentre per una si tratta di fare poche decine di metri a piedi (poniamo una distanza come da Pantaneto a via di Calzoleria, per dire), per un’altra c’è stato anche il rischio, passando il rettilineo di Pian delle Fornaci ed impegnando le curve di Costalpino, il rischio di stondare diversi muretti. Un po’ è nella tradizione, vista la passione di certuni di sbirillare le macchine in Pian dei Mantellini. Ma qui la faccenda è grave per la salute non solo di chi guida in quelle condizioni, ma anche per tutti coloro che sarebbero stati interessati alla soluzione di ben altri problemi, più che quelli degli Anonimi Alcoolisti. Invece di traccheggiare e di sfogliare “fascicoli di grappa”, sarebbe stato opportuno occuparsi sobriamente di ben altri fascicoli. Nell’altro stesso discorso: invece di ammnistrare le cantine, dovrebbe amministrare ben altre istituzioni.

Noi comunque aderiamo alla campagna contro l’abuso di alcool soprattutto per chi si mette alla guida e anche alla campagna contro chi si alcolizza mentre scrive.

Detto tutto questo, aspettiamo fiduciosi le Vostre risposte. A chi li indovina tutti e due una bella bottiglia di Grappa piemontese o friulana. E vediamo di chiapparle più piccine!!!

Dai madrigalisti erotici alla corte di Re Becco:frammenti di sveltine con effetti d’eco

Dopo il madrigale “Non al suo amante” del famoso compositore del XIV secolo, Jacopo da Bologna, il nostro musicologo (non quello di Stigliano) ci conduce alla scoperta di eccitanti madrigali composti dal buffone di fiducia della corte di Re Becco. La dinastia dei Becco ha regnato sulla “Terra di lato” durante il primo scisma stiglianese. A differenza dei madrigali composti da Jacopo da Bologna affini ai conduits francesi, quelli del buffone di corte ricalcavano lo stile carnascialesco (con contenuti frivolmente amorosi). Le composizioni  del madrigalista buffone raccontano, con salti melodici inusitati, le traversie erotiche di Re Becco e della consorte, la Regina Sosi. La storia dell’ultimo Re della dinastia Becco: il Re famoso arrapato era solito recarsi da una cortigiana, una certa Colombona Dapisa, e i due copulatori erano soliti praticare le famose sveltine scomposte, meglio identificate nel gergo moderno come “blitz”. La Regina non era da meno e infatti frequentava con assiduità uno dei consoli del Re, un certo Bruttazzi detto l’esoso. Dal testo del madrigale si evince che durante la monta la Regina gioiva con effetti d’eco, tali da essere uditi dai pellegrini di passaggio sulla Via Francigena. Ecco un estratto del madrigale dove si evince quanto da noi interpretato: “ Ah come sei audace pulzella, udir di te gioire..gioisci che tanti sono a udir il tuo strillo armonioso..”

Fatto sta che il Re Becco appena scoperto che il contado conosceva i giochi proibiti della corte, convocò tutti e mise al bando alcuni termini che non dovevano essere piu’ utilizzati. Ad esempio : il Re doveva essere chiamato solo Re e non piu’ Re Becco; quando la Regina doveva uscire per le passeggiate a cavallo non usare “aiutate la Regina a montare” ma “pronti per le uscite equestri della Regina.” Il buffone conclude il madrigale con un accenno quasi moralistico per l’epoca e si pone questa domanda (lasciandola senza risposta): come mai il Re sapendo che il console si monta la Regina affida allo stesso console poteri nella gestione del reame?

 

Per i nostri amati lettori,invece, riproponiamo un pezzo dei madrigalisti moderni http://www.youtube.com/watch?v=PeiYYGloONs

Banche e dintorni.I Tre Moschettieri (e il Moschettiero occulto: Stefano Bisi)

Era ora. Apprendiamo che i sindacati del Monte si stanno finalmente muovendo nella giusta direzione e hanno cominciato a mettere nel mirino “nuove” responsabilità.
A proposito dei tagli agli stipendi nelle buste paga dei dipendenti del Monte, è uscito un nuovo volantino dei sindacati a sigle unite dal titolo “L’alternativa possibile” nel quale, in tema di tagli ai costi, si legge “prendendo a riferimento in primo luogo, oltre all’entità delle consulenze esterne, anche le retribuzioni, i benefits ed i privilegi del Top Management“.
E bravi, cominciamo a parlare anche di chi prende lauti “privilegi e benefits”, giusto per dare la misura della differenza tra questi signori, che in base alla nuova contrazione agli stipendi paventata dal Monte dovranno “rinunciare” allo stra-superfluo e la quasi totalità dei normali dipendenti che dovranno, invece, avere un pensiero in più nel pagare le bollette o il mutuo della casa.
Ma proseguiamo con il volantino. In un altro passaggio sempre i sindacati scrivono “Facendo specifico riferimento alla nostra realtà creditizia, si evidenzia inoltre come il numero degli attuali Vice Direttori Generali risulti eccessivo ed ingiustificato sotto il profilo organizzativo”. Mai considerazione fu più giusta.
Ma notate bene il conflitto di interessi. Da questa affermazione pare evidente che anche ai sindacati sembrino effettivamente troppi quattro vice direttori generali, e chi dovrebbe rivedere in prima battuta una cosa del genere se non l’ufficio del personale? Ma come si fa a pretendere un’analisi obiettiva sulla questione se tra i troppi vice direttori generali, guarda caso, c’è anche il capo del personale, Fabrizio Rossi? E’ un pò difficile che si auto tagli e si senta di troppo, non vi pare?
Dato che stando a quanto si legge sulla stampa locale e non, gli interventi in materia di contenimento delle spese riguarderanno i dipendenti, ci chiediamo che ruolo abbia avuto e stia avendo nella loro vita lavorativa chi per ruolo da anni ne gestisce le sorti; il Richelieu e gran ciambellano della Rocca, Fabrizio Rossi (che, supponiamo, già abbondantemente in età da pensione, quindi, perché a proposito di tagli e risparmi non partire proprio con lui?).
Ma i sindacati vanno oltre e, giustamente, proseguono dicendo “La gravità della situazione nei rapporti sindacali, e le misure unilateralmente annunciate sulla riduzione delle spese per il personale, impongono l’attuazione di decisi segnali di cambiamento anche nella costruzione della nuova squadra da parte del Direttore Viola”.
Prendendo in prestito un termine che in questo momento va per la maggiore, non ci resta che tradurre questa affermazione in una sola parola: discontinuità. Fin da subito.
I sindacati hanno pienamente ragione. Via tutti i vice direttori generali. Non si capisce perché, infatti, se a livello di tecnostruttura è stato dato il benservito ad Antonio Vigni, la stessa sorte (avendo lavorato con lui in maniera simbiotica) non sia toccata immediatamente anche a loro e, anzi, a quanto ci risulta continuino a stare seduti al loro posto.
E poi. Perché non rendere pubblici gli stipendi di questi vice direttori generali e vedere quanta incidenza sul bilancio hanno (ovviamente comprensivi del variabile e di tutti i benefits)? Non si tratta di fare del facile populismo, solo di pretendere un pò di sana trasparenza e correttezza nei confronti di tutti quei dipendenti ai quali verranno chiesti sacrifici per colpe non loro.
Lanciamo ai lettori un ultimo quesito interessante. Cosa ne pensano i montepaschini di come è stato gestito il personale fino ad oggi da quel Fabrizio Rossi casualmente (ma si sa, Siena è una città dove le casualità sono sempre dietro l’angolo) da sempre viene osannato nelle famose “fotine” di Stefano Bisi (la cui fidanzatina, è bene ricordarlo, cara signora Letizia, è stata assunta senza concorso al Monte)? Immaginiamo che Fabrizio Rossi non ne sarà del tutto all’oscuro, oppure no? Che questa assunzione sia sfuggita al controllo del Vice Direttore Generale Vicario? Voi che ne dite?

Prof. Paco Pachese (economista di Oxford)

Riceviamo e pubblichiamo. Ora hanno rotto i coglioni in quella giungla!

 

La storia: ad anatomia c’è una dinastia dagli anni 50. La dinastia dei Bertelli: nonno poi babbo poi nipote e ora qesto ultimo ci vuole schiaffare la moglie. Sono già nove volte che la cricca riccaboniana (Criccaboni, Nuti, Fabbro, Sorrentino e soci) cerca di inserire la formazione della commissione all’ordine del giorno del consiglio di facoltà della giungla. Con oggi son ben nove volte che viene fatto mancare il numero legale e quindi la cricca non può portare a compimento la sua sordida manovra. Ora basta! Questa storia ci ricorda l’università di Messina dieci anni fa, quando manu militari – dopo che erano partiti anche colpi di lupara – la direzione distrettuale antimafia lanciò una vasta operazione contro le cricche universitarie messinesi. Qui la situazione differisce solo per il fatto che invece dei colpi di lupara tirano colpi di cretineria. Sarà mica il caso che intervengano URGENTEMENTE sia la Procura di Siena che la Direzione Antimafia di Firenze? O la Procura di Genova? Insomma vi sembra normale tenere un ente pubblico in mano a questi dissestatori abusivi? Pubblichiamo di seguito una lettera che ci è stata recapitata da un gruppo di ricercatori (giustamente incazzati per il danno che subiscono da questa viscida manovra).

Qualche ricercatore incazzato

Ora basta! Non è giusto legare la nostra normalissima situazione di ricercatori e professori associati, che dopo tre anni iniziano l’iter per la conferma in ruolo, con la zavorra nepotistica di un docente della Facoltà che intende favorire la moglie in un concorso di ricercatore. Oggi, i docenti della Facoltà di Medicina hanno fatto mancare nuovamente il numero legale: e siamo a 9 (nove) volte. Non è giusto e non è legittimo riunire le due situazioni nella stessa convocazione di Facoltà. Noi vogliamo un iter separato da quello di questo collega. Il giudizio morale che i colleghi della Facoltà danno, facendo mancare il numero legale per la commissione concorsuale, non vogliamo discuterlo. Pretendiamo, però, di essere separati da quella vicenda e di avere una normalissima corsia, non inquinata dalla presenza di quella che appare per quello che è: una zavorra nepotistica.