Intervista al cane Paco laureato a Oxford

La redazione di Fratello Illuminato, dopo aver letto l’intervista al rettore dell’università più dissestata del mondo pro minor tempore possibile Angelo Cricca Riccaboni, ha intervistato il cane Paco, membro onorario della redazione di Fratello Illuminato, presidente del Fondo Monetario Mondiale Canino, professore al Lincoln College a Oxford.

Fr. Ill. : Cane Paco come vede la situazione dell’università di Siena anche alla luce delle varie dichiarazioni di Riccaboni e Fabbro?

Paco: Con gli occhiali la vedo bene, ma per quanto riguarda le dichiarazioni era meglio se gli occhiali non li avevo. Ditemi voi se dopo tutte le sputtanate a partire da quella degli scopini, per non parlare dei libri in onore di stiglianesi garanti ordinati dai genii inghirlandati, era il caso di andare a raccontare quella marea di frescacce incoerenti.

Fr. Ill.: Per esempio?

Paco: Mah, guardi, ne parlavo con mio cugino Rabanne, che è al Trinity College a Cambridge, sapete, dove ha studiato Coleridge e lui mi diceva che la storia di Siena degli ultimi anni sembra scritta da Coleridge drogato al massimo. Per esempio questa storia degli scopini da cesso non ricorda il verso: In Xanadu Kubla Khan ha voluto innalzata una maestosa casa di piacere? I genii inghirlandati e i poeti che scrivono odi a Piero Tosi, che ha ridotto l’ateneo in questo stato pietoso sembrano usciti dalla fantasia di un drogato di laudano come Coleridge. E chi protegge questa gente, come Riccaboni & Fabbro, non ci fa una bella figura, direi pessima.

Fr. Ill.: E’ anche la posizione della nostra redazione. Qui a Oxford come vi regolate in questi casi?

Paco: Non ci regoliamo perché noi siamo in cima alle classifiche di Shangai per il numero di premi Nobel e di Fields Medalist, mentre Siena è negli ultimi posti per questo. Invece è prima di molte lunghezze per quanto riguarda il dissesto. D’altro canto è un po’ tutta la città, mi pare di capire, che è in un dissesto finanziario e non solo; anche morale e intellettuale.

Fr. Ill.: Torniamo all’intervista di Riccaboni.

Paco: Torniamoci. Il punto è che con la lettera del duo sulla liquidità e quanto dichiarato da Riccaboni nell’intervista si capisce che questi due sono mesi che raccontano bugie a destra e a manca. Leggevo sui giornali (anzi sul giornale, la Nazione, perché il Bisi mi sembra che sparacchi bischerate a caso pur di non parlare del dissesto creato da chi lui ha appoggiato sempre e comunque, Riccaboni incluso) che anche a Ceccuzzi e Bezzini aveva raccontato, sia pure a forza di se e di ipotesi, che non ci sarebbero stati problemi fino alla primavera del 2012. E poi dice che non si può pagare niente perché sennò non pagano gli stipendi. Mi meraviglio di Ceccuzzi che si prendere per i fondelli in questo modo ridicolo. Lo facevo più furbo. Invece mi sembra uno che si fa prendere in giro facilmente. Guardate anche la storia del membro del consiglio di amministrazione. Prima minaccia, Ceccuzzi dico, tira in ballo la magistratura e l’indagine sulle elezioni, e poi Riccaboni e i baroni fanno come vogliono, in barba a Ceccuzzi.

Fr. Ill.: Forse sperano di vendere qualche palazzo.

Paco: Ma se hanno bisogno del parere del MIUR e del MEF anche per soffiarsi il naso! Parere che i ministeri non gli danno mai! Figuriamoci se gli danno quello di vendere palazzi pubblici, prima della dichiarazione di dissesto. E comunque poi bisogna vedere chi li compra. Non è la prima volta che promettono e poi non fanno niente. Sono proprio due incompetenti! E poi si fidano di certi personaggi che millantano un potere che non hanno. Quelli stessi che avevano detto a Riccaboni: non lo pagare il mutuo. Poi l’ha pagato o no?

Fr. Ill.: Lei ha poca fiducia, quindi.

Paco: Nessuna fiducia. Sa noi qui siamo abituati male. I palazzi li compriamo e gli stipendi li paghiamo eccome, anche se puliamo i cessi con scopini dell’Ikea. E produciamo premi Nobel. E non parliamo per frasi fatte: il brand, il trend … Ma come parla? Il brand del dissesto.

Fr. Ill.: Parliamo d’altro. Come mai lei non è stato menzionato (e neanche Rabanne) per il premio che Cannamela darà ai cani nell’area di sguinzagliamento così sponsorizzato dal Bisi?

Paco: A parte il fatto che il Bisi fra bestie selvagge e strafalcioni storici e grammaticali, di tutto parla salvo che dei suoi amici dissestatori; a parte anche il fatto che non so chi sia questo Cannamela, anche se mi dicono che è assessore, ma io non lo sapevo. Comunque per la questione del premio probabilmente il cane che lo vincerà è di un’altra obbedienza canina. Comunque ce l’ho anche io un premio per Bisi e Cannamela, un regalo. Eccolo:

Fr. Ill.: Grazie prof. Paco dell’intervista. Possiamo tornare quando vogliamo?

Paco: Ma certo! Io ho tempo perché non ho dissestato nulla e una volta che ho adempiuto hai ai* miei doveri didattici e scientifici mi piace scambiare due parole. Buona serata.

* Castroneria nella trascrizione dovuta alla stanchezza e prontamente segnalata da un lettoreche ringraziamo.

 

Ci sarebbe anche questa

Notiamo con piacere che Stefano Bisi ci dà retta e segue le nostre indicazioni. Ha difatti corretto quella faccenduola dei quindici anni dalla morte della Fallaci. Beh … Caro Bisi ci sarebbe anche da correggere l’italiano dell’articolo in immagine. Capiamo che in effetti il congiuntivo non lo usa più nessuno, ma non esageriamo a metterlo anche dove non ci vuole. La dizione corretta non è “Vogliano fare …”, ma “Vogliono fare …”.

 

I costi della politica: Le province. Domandona a Simone Bezzini: incarichi professionali e il diritto di successione

Caro Bezzini, in attesa di riscontrare l’avvenuta cessazione dell’incarico di portavoce alla titolare della Robespierre Sas (http://shamael.noblogs.org/?p=3179) formuliamo una domandona che rientra in pieno e con coerenza all’interno del suo proclama contro l’abolizione delle province: “Se aboliscono le province … sorgeranno carrozzoni soggetti a spartizione partitica”.

La vicenda oggetto della domanda si svolge tra il 2005 e il 2007 presso l’ente di cui oggi Lei è presidente: infatti la sua elezione a presidente della Provincia di Siena è del giugno 2009 e il suo predecessore era Fabio Ceccherini, sempre esponente del PD.

Nel biennio 2005-2007 l’esponente del PD Riccardo Conti era Assessore Regionale della Toscana e il 2 febbraio 2005 lo stesso Conti presiede in qualità di assessore un convegno dal tema “Il Nuovo Piano di Indirizzo Territoriale Discussione e analisi con gli enti locali”,  tra i partecipanti dell’evento era previsto l’intervento dell’urbanista Silvia Viviani. (http://www.rete.toscana.it/sett/pta/manifestazioni/territorio0205.htm)

Attualmente Riccardo Conti è coordinatore nazionale per le infrastrutture del Partito Democratico. Inoltre è consigliere di amministrazione della società F2i (Fondo Italiano per le Infrastrutture) in rappresentanza della Fondazione Monte dei Paschi; e non solo: Riccardo Conti è consigliere di Gesac (la società che gestisce l’aereoporto di Napoli) in rappresentanza di F2i. Si vede che è un esperto di infrastrutture!!!

Riccardo Conti insieme a Silvia Viviani fanno parte dell’associazione Romano Viviani (http://associazioneviviani.org/index.php?option=com_content&view=article&id=55&Itemid=55), associazione costituita in onore dell’architetto Romano Viviani (padre di Silvia) deceduto all’età di 79 anni nel 2006.

Radio Gossip Florence sostiene che Riccardo Conti e Silvia Viviani abbiano una relazione personale che esisteva anche nel 2005. Ma questa è un’altra storia: affari loro; noi non facciamo gossip. Mai dividere quello che l’amore unisce.

Ci stavamo dimenticando che tra le deleghe che seguiva tra il 2005 e il 2007 Riccardo Conti c’era anche quella inerente l’aereoporto di Ampugnano.

Arriviamo quindi all’oggetto della domandona al nostro amato Presidente Bezzini.

– Il 28 dicembre 2005 (in pieno Natale) con atto n. 1653/1813 L’Amministrazione provinciale di Siena stabilisce “Affidamento all’architetto Romano Viviani dell’incarico professionale di responsabile esterno dell’aggiornamento e adeguamento al PIT e alla legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1 del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Siena”.
L’importo dell’incarico affidato “mediante trattativa privata senza preliminare pubblicazione di un bando di gara” risultava essere di “euro 217.872,00 … da coprire con il Fondo progettazione opere pubbliche-contributo MPS bilancio 2005,impegno n. 9110”.

– Il giorno 4 giugno del 2007 con atto n. 678/734 l’amministrazione provinciale di Siena decide “Incarico professionale esterno di progettista della revisione generale del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Siena. Annullamento del precedente impegno di spesa assunto a favore dell’architetto Romano Viviani ed assunzione di nuovo impegno di spesa a favore dell’architetto Silvia Viviani”.
Ricordatevi l’importo del precedente impegno di spese (per lo stesso oggetto dell’incarico) perché per Silvia Viviani l’importo e’ aumentato e risulta nell’atto pari a “euro 256.200,00 imputandola come segue: … euro 250.000,00 al capitolo 48401 contributo MPS ed euro 6.200,00 al capitolo 91301 contributo MPS”

Caro Bezzini, la stranezza di questa “successione familiare” in un incarico di un ente pubblico ci lascia perplessi e smarriti, ma ancor di più quando vediamo che l’importo dell’incarico aumenta (anche se l’oggetto è lo stesso) e ancora di più perplessi quando leggiamo tra le motivazioni che l’incarico a Silvia Viviani è stato affidato “constatato che le attività in oggetto sono state avviate nella loro fase iniziale da un gruppo di lavoro, coordinato da Romano Viviani, nella sua qualità di responsabile esterno della redazione del nuovo PTC di Siena e che di tale gruppo di lavoro, fattivamente impegnato nel processo di revisione del PTC di Siena, è stata componente attiva l’arch. Silvia Viviani” … e ancora “precisato che Romano Viviani non ha richiesto alcun compenso, in quanto l’attività è stata meramente preliminare all’oggetto specifico dell’incarico, non concretizzatesi né in documenti formalmente rilevanti né in altro tipo di apporto professionale di minima utilità per l’Amministrazione provinciale … Preso atto del venir meno del rapporto contrattuale col professionista incaricato a causa del decesso del Prof Romano Viviani”.

Anche se non eri presidente a quel tempo, però caro Bezzini a tutela dell’ente una verifica urgente di questa vicenda dovresti farla velocemente e sarebbe il caso di sottoporre la questione agli organi preposti. Perché, caro Bezzini, il problema formale non è al momento dell’incarico al Prof. Romano Viviani, ma in tutto quello che accade successivamente e quindi oltre a spiegare a noi ignoranti “il diritto familiare” negli incarichi pubblici, dovresti fare alcune verifiche e divulgarle ai cittadini che pagano le tasse e che mantengono in piedi l’ente di cui sei presidente.

Verifiche da fare:

1) I rapporti istituzionali stabiliti per legge tra la giunta regionale della Toscana e “amministrazione provinciale di Siena in merito alla definizione del PTC.
2) Oltre all’incarico avuto “per successione”, l’architetto Silvia Viviani aveva o ha altri incarichi presso l’amministrazione provinciale?
3) Potrebbe caro Bezzini verificare quanti curricula sono stati richiesti dall’ente provincia prima di affidare gli incarichi in oggetto?

Non ci resta che piangere (come dicevano Benigni e Troisi) anche se ci sarebbe da affermare con giusta causa che in virtù di quanto avviene è meglio abolirle le province. Come diceva il Bezzini: “se aboliscono le province… sorgeranno carrozzoni soggetti alla spartizione partitica”.

Esatto: con l’abolizione delle province si corre il rischio di lasciare campo libero ai partiti nella gestione degli incarichi.Ora invece sono delle anime candide e attenti alla difesa della famiglia (meglio della Chiesa cattolica).

La confusione regna sovrana

Il povero Stefano Bisi, distratto forse dal premio per il cane (a cui non è stato nominato il nostro cane Paco) nell’area sguinzagliamento col quale finalmente hanno trovato qualcosa da fare a Cannamela, che altrimenti non esisterebbe nelle cronache o forse distratto dall’evento degli studi geologici condotti sotto terra dall’Ateneo, con la paura di trovare il fondo della voragine universitaria causata dai suoi amici, scrive oggi che quindici anni fa moriva la Fallaci. Quindici anni fa la Fallaci stava proprio bene e si fumava i suoi tre pacchetti di sigarette al giorno e via. Forse il Bisi si è confuso con il primo anno di regno del Faraone Piero Tosi, da lui sempre e comunque appoggiato e che ha dissestato un ateneo insieme ad altri in modo tale che se la Fallaci fosse stata ancora viva avrebbe commentato anche peggio di come ha commentato l’11 settembre.

Appello al Presidente della Repubblica

Visti gli sviluppi delle vicende del dissesto universitario senese, considerato che tutti i presunti responsabili sono ancora ai loro posti, visto l’incipiente fallimento dell’ente pubblico, visto che presumibilmente la magistratura senese è ancora in ferie a Castiglion della Pescaia e che quindi, dopo tre anni di indagini, non ha spiccato un solo rinvio a giudizio né sul dissesto né sulle elezioni del rettore, visto che rettore e direttore amministrativo stanno tirando il colpo alla tempia dell’istituzione, continuando a proteggere i dissestatori (per esempio cercando di proteggere Tosi e Boldrini per far pagare a qualcun altro i libri in onore di Luigi Berlinguer) invece che cercare di risollevare l’ateneo (distruggendo così il lavoro di molte persone che hanno penato per due anni per cercare di ottenere qualcosa in questo senso) e infine considerato che l’art. 87 della Costituzione recita:

Art. 87.

Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale.

[omissis]

Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.

Presiede il Consiglio superiore della magistratura.

[omissis]

la redazione di Fratello Illuminato si appella al Capo dello Stato nella sua qualità di comandante supremo delle forze armate perché mandi l’esercito a presidiare l’antica ed una volta prestigiosa istituzione, a tutela della medesima e della povera gente che ad oggi è stata l’unica a pagare per colpe non sue o solo parzialmente sue. Noi siamo rispettosi dei principi della Repubblica e quindi anche della magistratura, ma di fronte a questo sfacelo e anche ad un serio pericolo di ordine sociale, chiediamo al Presidente della Repubblica di intervenire.

Al contempo chiediamo a tutti i bloggers e a tutti gli utenti di social network interessati di dare diffusione e di appoggiare l’iniziativa qui presentata.

P.S. E fatela finita di sostenere che questo blog è da denuncia e da querela perché sarebbe come se Totò Riina denunciasse i giornali perché gli hanno dato del mafioso. Qui tutto è documentato e non c’è spazio per querele e denuncie. Noi siamo rispettosi dei principi della Costituzione e delle leggi della Repubblica. Altri non possono dire altrettanto.

Con parsimonia

Maestro James, Cesare Mori, Marianne Franceschi

 

Manuale del dissestatore di ateneo. Ultima puntata. Die Ursache. L’origine: è tutta una catena di affetti

Siamo giunti all’ultima puntata e la redazione di Fratello Illuminato è riuscita a scoprire l’origine della torma di dissestatori e delle loro motivazioni. Una sera d’estate dei primi anni Ottanta (1984 per la precisione) un gruppo di amici, di amici degli amici, di gente che piace alla gente che piace si ritrova nei giardini del Sultano di Stigliano, alla sua corte, per vedere un film all’aperto. Potete vedere una fotografia scattata nell’occasione. Nella fotografia, di spalle, ecco che si possono riconoscere i seguenti personaggi a tutti ben noti fra cui nomineremo: Maurizio Boldrini, Giorgio Salinas, Maurizio Bettini, Tommaso Detti, Carlo Setacci, Piero Tosi e signora, Vincenzo Sorrentino, Mariano Giacchi, Giulio Cianferotti, Gabriella Piccinni, Giuliano Catoni, Omar Calabrese, Romano Luperini, Cinzia Carmignani, Floriana Colao, Antonio Cardini, Anna Coluccia, Jolanda Cei Semplici, un giovanissimo Loriano Bigi e molti, tanti, troppi altri dissestatori (anche venuti da fuori, tipo Giuliano Amato, dissestatore dei bilanci statali addirittura e delle tasche e dei conti correnti dei cittadini, per dirne uno). C’è anche, di spalle con in mano la raccolte delle opere di Robespierre, distratto dalla lettura, Mauro Cresti. Ma qual’è il film che stanno guardando, mentre vengono serviti cocktails e pop corn da graziosi camerieri diversamente alti (nani)? E’ un classico: “Amici miei”. A un certo punto il Sultano e tutti gli ospiti, Mauro Cresti incluso, vengono attratti da questa scena: http://www.youtube.com/watch?v=fx_BSO_6FS8&feature=related

E qui i loro occhi si illuminano! Una catena di affetti che nessuno è in grado di rompere! Ma certo! E difatti da quel momento tutti costoro hanno infilato in ogni dove i propri figli, le mogli, i mariti, le ganze, le nuore e i generi. Chi ha messo in cattedra i propri figli dal Sultano medesimo per passare a Tosi. Chi ha comprato palazzi con i soldi dei contribuenti, quindi li ha riempiti di scopini da 60 euro + IVA e per concludere l’opera ci ha aperto sedi per i propri generi e figlie IN.FACT di molto lussuose, ancorché a fini di lucro privato. Chi dalle opere di Robespierre in congiunzione con la scena del film ha tratto la magnifica idea di schiaffare la ditta di comunicazione della figlia in tutti i comuni della provincia di Siena e poi in Provincia stessa e, ciligiona sulla torta, a fare da portavoce a quel fenomeno (nel senso greco del termine: che appare di tanto in tanto) Bezzini. In poche parole: da quel momento hanno tutti dissestato alla grande personalmente e a mezzo famiglia, anche allargata. Che bellezza! Scopini di design, consulenze, villette del Glicine, ospedali interi a propria disposizione dopo averli epurati di tutti i dirigenti ammodo e corretti, ex manicomi arredati da Fuskas senza badare a spese, consigli di amministrazione delle banche vicine e lontane, incarichi, doppi, tripli, quadrupli incarichi, prebende e premi di produzione (di voragini e dissesti). Una pacchia.

Ecco l’origine: la catena di affetti. La redazione di Fratello Illuminato conclude questo manuale con una considerazione ed una promessa. La considerazione è che non passerà un anno che tutta questa gente, volente o nolente, si ritroverà, come in un malinconico amarcord, a vedere questo film: http://www.youtube.com/watch?v=mO6chloWJb8. La promessa è che a breve la redazione di Fratello Illuminato metterà online il manualetto in formato pdf, in modo che chiunque possa scaricarlo, stamparlo e metterlo sui propri scaffali per dare prestigio alla propria biblioteca.

Con gli omaggi della redazione di Fratello Illuminato: il blog.

 

 

 

 

Caro Bezzini, l’hai risolto il problema del portavoce in provincia?

Caro Bezzini il soggetto in foto accanto a te è uno dei massimi detentori di conflitti di interesse che abbiamo nel Paese, se non il massimo in assoluto. Voi del PD da anni urlate contro i vari conflitti di interesse tra enti pubblici ed attività private. E non solo: di recente ti sei presentato come paladino contro l’abolizione delle province affermando che corriamo il rischio che sorgano “enti intermedi come carrozzoni soggetti a spartizione partitica”. Bene. In merito alla tua portavoce, Lisa Cresti titolare della Robespierre sas, ti vogliamo ricordare le parole pronunciate dall’allora (9-10 settembre 2006) segretario di partito Franco Ceccuzzi:

“Le nostre idee, le nostre emozioni, le nostre battaglie politiche che la creatività, la passione e la professionalità dei nostri comunicatori hanno tradotto con le arti visive e del messaggio scritto. Nel 1999 non avevamo ancora il sito web, né un’agenzia che curasse la nostra comunicazione in via continuativa, né un ufficio stampa. Dal nostro ufficio stampa che è si avviato nel 2002, è nata due anni dopo l’Agenzia Robespierre che oggi occupa sei giovani e che si è fatta strada in un settore difficile”

Visto che gli avete fare una bella strada alla Robespierre, e infatti ha praticamente il monopolio degli uffici stampa dei Comuni in un raggio di 40 chilometri da Siena, oltre che della stessa amministrazione provinciale (per una cifra fra l’altro quantificabile in oltre 250.000 euro come da avviso pubblico), non ti sembra che la spartizione partitica (spartizione una minchia) sia già abbondamente in corso?

Cosa aspetti a risolvere l’incarico di portavoce alla titolare della Robespierre? E già che ci sei, domani, quando vai a protestare a Roma per i tagli, visto che lì sono specialisti di questi conflitti, chiedi un po’ al Ministero se ti aiutano?

E ancora: utilizzando il web 2.0 ci siamo accorti che un certo Mauro Cresti, professore universitario tosiano, fra i firmatari del mitico documento “Non siamo la banda del buco”, era sindaco di un comune facente parte della Comunità Montana della Val di Merse. Potresti verificare se esistono rapporti di parentela fra Mauro CRESTI e Lisa CRESTI e verificare se nel 2007 l’agenzia Robespierre gestiva l’ufficio associato di informazione della medesima Comunità Montana.

Prima di partire per Roma fai queste verifiche e prima di protestare per i tagli del governo comincia a farli te i tagli.

Cordialmente

Maestro James e Cesare Mori

Ma siamo sicuri che è corretto?

Facendo seguito a quanto detto sotto dell’agenzia Robespierre, di cui è titolare Lisa Cresti l’attuale portavoce del presidente della provincia Bezzini, siamo ad osservare come quasi tutti i comuni della provincia medesima abbiano affidato alla Robespierre l’ufficio stampa. Basta guardare per esempio qui, qui, qui e qui. Ora vi sembra possibile che quando si parla dei conflitti di interesse di certi personaggi loschi siamo tutti d’accordo e quando succedono queste vicende, in cui un fiume di denaro pubblico viene riversato nella casse private di un’agenzia di stampa che è evidentemente legata al PD, tanto da prendere tutte queste assegnazioni, nessuno dice niente. Anzi! Bezzini se ne esce con quei discorsi a viaggio d’acqua sui baracconi politicizzati. Perché questo non è un baraccone politicizzato in qui i soldi dei contribuenti vengono sputtanati a favore di aziende private care al partito? In evidente conflitto di interesse, visto che la provincia e i comuni sono enti autonomi e fare da portavoce al Bezzini e poi da ufficio stampa ai comuni della medesima provincia di cui Bezzini è presidente denota un’irregolarità, se non addirittura un’illegittimità? Se Bezzini è di stozzo domani stesso dà il benservito al proprio portavoce, se ha a cuore il bene comune e la regolarità degli incarichi retribuiti con denaro pubblico. Ma siamo pronti a scommettere che non lo farà e quindi dimostrerà, se ce ne fosse bisogno, che le province sono baracconi politicizzati e partitici esattamente come gli enti intermedi, che secondo il nostro modesto parere NON dovrebbero sostituire proprio niente.

A questi uffici tutto questo appare come l’ennesimo turlupinamento ai danni del contribuente e favore degli amici degli amici e l’ennesima occasione perduta per stare zitti. E della pessima gestione degli enti pubblici, da qualsiasi forza politica siano governati, nel caso di specie, dal PD.

Firmato

Cesare Mori

Errata corrige

Il comitato di redazione di Fratello Illuminato, ricevuta una segnalazione sul premio “Scopino d’oro” nella categoria “Doppi e più incarichi”, intende scusarsi da un lato coi lettori, dall’altro con Alessandro Piazzi che non detiene 3 incarichi, ma 4! Ci eravamo fatti passare sotto il naso il suo incarico di consigliere di amministrazione presso la Sansedoni. Quindi invitiamo il PD e accoliti a trovargli il quinto incarico, in modo che il prossimo anno possa meritarsi il doppio “Scopino d’oro”.

I costi della politica: Agenzia Robespierre e la comunicazione negli enti locali in provincia di Siena. Quasi un monopolio!!!

Alcuni esempi:

1) Incarico da parte dell’Unione dei Comuni della Val di Merse (provincia di Siena) alla società Robespierre Sas di Cresti Lisa (portavoce del presidente della provincia Simone Bezzini).

Ecco parte della determinazione n. 185 del 29 giugno 2011 con la quale L’Unione dei Comuni della Val di Merse proroga l’incarico fino al 31 dicembre 2011(documento pubblico e online) alla Robespierre Sas:

“DI procedere a tale proposito alla stipula di apposito accordo negoziale con la Robespierre S.a.s., mediante sottoscrizione in ogni sua pagina del presente provvedimento di determinazione, dando atto che a tenore delle disposizioni di cui all’art. 3 della Legge 136/2010,e successive modifiche ed integrazioni, il conto corrente sul quale i pagamenti a beneficio della stessa Robespierre S.a.s. verranno effettuati – previa liquidazione dei corrispondenti giustificativi di spesa –, dedicato espressamente dalla società in discorso alla regolazione dei
rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, è il conto corrente bancario n. 90148, acceso presso Bancasciano – filiale di Siena (Codice IBAN: IT73P 0835114201 000000090148), sul quale risulta autorizzato ad operare la D.ssa Lisa Cresti, legale rappresentante dell’impresa in discorso;

DI dare atto che la spesa complessiva di Euro 10.800,00, I.V.A. 20% inclusa, trova adeguata copertura finanziaria sul Capitolo 163002 del Piano Esecutivo di Gestione 2011”

2) Incarico presso il Comune di Gaiole in Chianti alla società Robespierre Sas (di cui è titolare la portavoce del presidente della provincia Simone Bezzini) come da stralcio della determinazione n. 209 del 12/08/2011 dello stesso Comune di Gaiole in Chianti(SI):

“RICHIAMATA la deliberazione n. 209 del 7 Dicembre 2010, esecutiva a termini di legge, con cui la Giunta Comunale:
· approvava la gestione del servizio Ufficio stampa e comunicazione del Comune di Gaiole in Chianti in forma autonoma con inizio dall’anno 2011, continuando il rapporto di collaborazione con l’Agenzia Robespierre s.a.s. di Siena;
· dava atto che l’Agenzia Robespierre s.a.s. ha richiesto, per lo svolgimento del servizio in parola, comprendente le attività esplicitate in narrativa, un importo mensile di €. 500,00;

3) Incarico ufficio stampa del Comune di Colle Val D’Elsa alla società Robespierre Sas (di cui è titolare la portavoce del presidente della provincia Simone Bezzini) come da documento con carta stampata del Comune di Colle Val D’Elsa del  30 maggio 2011 e riportiamo fedelmente:

“UFFICIO STAMPA COMUNE COLLE DI VAL D’ELSA
Robespierre S.a.s. – Via del Cavallerizzo, 1 – 53100 Siena
tel. 0577 42984 – fax. 0577 247576 – E-mail: ufficiostampacomunecolle@robespierreonline.it”

Insomma quando Lisa Cresti, la portavoce del presidente della provincia Simone Bezzini, deve comunicare con gli uffici stampa di alcuni comuni della provincia di Siena parla direttamente con la Robespierre Sas (praticamente con la società di cui è titolare).

Caro Bezzini riteniamo urgente sollevare dall’incarico di portavoce del presidente della provincia la dott. Lisa Cresti, non crede????

http://shamael.noblogs.org/?p=3161