Appello al Presidente della Repubblica

Visti gli sviluppi delle vicende del dissesto universitario senese, considerato che tutti i presunti responsabili sono ancora ai loro posti, visto l’incipiente fallimento dell’ente pubblico, visto che presumibilmente la magistratura senese è ancora in ferie a Castiglion della Pescaia e che quindi, dopo tre anni di indagini, non ha spiccato un solo rinvio a giudizio né sul dissesto né sulle elezioni del rettore, visto che rettore e direttore amministrativo stanno tirando il colpo alla tempia dell’istituzione, continuando a proteggere i dissestatori (per esempio cercando di proteggere Tosi e Boldrini per far pagare a qualcun altro i libri in onore di Luigi Berlinguer) invece che cercare di risollevare l’ateneo (distruggendo così il lavoro di molte persone che hanno penato per due anni per cercare di ottenere qualcosa in questo senso) e infine considerato che l’art. 87 della Costituzione recita:

Art. 87.

Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale.

[omissis]

Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.

Presiede il Consiglio superiore della magistratura.

[omissis]

la redazione di Fratello Illuminato si appella al Capo dello Stato nella sua qualità di comandante supremo delle forze armate perché mandi l’esercito a presidiare l’antica ed una volta prestigiosa istituzione, a tutela della medesima e della povera gente che ad oggi è stata l’unica a pagare per colpe non sue o solo parzialmente sue. Noi siamo rispettosi dei principi della Repubblica e quindi anche della magistratura, ma di fronte a questo sfacelo e anche ad un serio pericolo di ordine sociale, chiediamo al Presidente della Repubblica di intervenire.

Al contempo chiediamo a tutti i bloggers e a tutti gli utenti di social network interessati di dare diffusione e di appoggiare l’iniziativa qui presentata.

P.S. E fatela finita di sostenere che questo blog è da denuncia e da querela perché sarebbe come se Totò Riina denunciasse i giornali perché gli hanno dato del mafioso. Qui tutto è documentato e non c’è spazio per querele e denuncie. Noi siamo rispettosi dei principi della Costituzione e delle leggi della Repubblica. Altri non possono dire altrettanto.

Con parsimonia

Maestro James, Cesare Mori, Marianne Franceschi