Settembre 13th, 2011 — Note redazionali

Con tutta sincerità, il dibattito scaturito e animato dal quel fenomeno del ministro Calderoli sull’abolizione o meno delle province, non ci appassiona. Anche se merita ricordare che la richiesta di abolizione delle province è sponsorizzata da larga fetta del PD e da alcuni partiti del centrosinistra: soprattutto dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. A tutt’oggi il problema non si pone e salvo improvvise modifiche costituzionali le province rimangono attive. Quindi invece di parlare del sesso degli angeli e spostare la diatriba sul cavillo costituzionale, sarebbe il caso di parlare con trasparenza degli attuali costi di enti come le province stesse.
Siamo rimasti colpiti da una dichiarazione del presidente Bezzini che irritato dall’idea di essere abolito come figura istituzionale si è lasciato andare a frasi di questo genere: “al posto delle province…sorgeranno carrozzoni soggetti a spartizione partitica”. Ma pensa un po’ che sciagura si prefigura. Invece fino ad oggi caro Bezzini le nomine e gli enti partecipati anche dalla provincia sono stati gestiti con il metodo scientifico e non dai partiti. Non sappiamo se riderci sopra o prendere per buona questa affermazione. forse un atto di mea culpa? Di questo ne riparleremo nei prossimi giorni con la seconda domanda.
Occupandoci di vicende legate al mondo della comunicazione, soprattutto quella tanto cara al genio Boldrini, siamo rimasti dubbiosi quando abbiamo appreso che Lisa Cresti, la portavoce del presidente Bezzini (http://www.provincia.siena.it/pages/Default2.asp?cod=780&sedieresponsabili=display) è contemporaneamente titolare di una società privata che si occupa di comunicazione e agenzia stampa, la Robespierre Sas di Lisa Cresti & C. (http://www.aziende.it/siena/agenzie-stampa/robespierre-sas-dicresti-lisa-e-c/).
Innanzitutto sarebbe opportuno conoscere, visto che i soldi che ricevono i portavoci sono dei cittadini, l’importo dell’incarico di portavoce, il tipo di selezione praticata per affidare il medesimo incarico e nel contempo sapere se la società Robespierre ha avuto o continua ad avere incarichi o appalti da parte dell’amministrazione provinciale o se altri dipendenti o soci della Robespierre Sas hanno incarichi presso l’ente.
Inoltre sarebbe utile sapere, visto che la Robespierre ha seguito e forse segue ancora la comunicazione del PD (partito di Bezzini e di quasi tutti i sindaci della provincia) se la medesima società Robespierre svolge incarichi direttamente o con soci o dipendenti, presso altri comuni della provincia o enti partecipati dai comuni.
Infine riteniamo utile sapere se esistono incompatibilità tra il ruolo di portavoce della dott.ssa Lisa Cresti e la figura giuridica di titolare della società Robespierre Sas della stessa.
In attesa di conoscere, e invitiamo consiglieri di maggioranza e opposizione ad informarsi e renderli pubblici, le risposte alle nostre domande, senza entrare nella vicenda dell’incompatibilità(spetta ad altri soggetti valutarlo) riteniamo in base al buon senso e alla distinzione tra ruoli pubblici e attività private che il Bezzini interrompa l’incarico di portavoce alla titolare della Robespierre Sas.
P.S. Visto che quando un organo d’informazione o altri soggetti pongono dei problemi pubblici, qualcuno o qualcuna ha il vizio di minacciare di querele, vi chiediamo cortesemente di evitare simile cerimonia contro di noi, considerato che abbiamo posto domande piu’ che serie e trasparenti. Vi siete presi la bicicletta della politica: bene, pedalate e rispettate le regole del gioco e dell’informazione.
Settembre 12th, 2011 — Note redazionali
La redazione di Fratello Illuminato il giorno 8 settembre 2011 sulla pagina facebook aveva bandito il premio “Lo scopino d’oro” da assegnare per queste categorie:
1) Miglior portavoce che porta le voci dentro e fuori gli enti pubblici;
2) Miglior dissestatore di atenei;
3) Miglior poeta classico del Novecento;
4) Miglior detentore di doppi e più incarichi.
Ci sono giunte 387 segnalazioni,sempre sul profilo facebook, e dopo il vaglio ottemperato dalla commissione di garanzia del premio presieduta da Cesari Mori sono risultati vincitori:
1) Per il premio “Lo scopino d’oro” categoria “Miglior portavoce che porta le voci dentro e fuori gli enti pubblici” vince la dott.ssa Lisa Cresti titolare della Robespierre Sas e attuale portavoce di Simone Bezzini presidente dell’amministrazione provinciale di Siena. Per poter ritirare il premio la vincitrice deve far divulgare il seguente comunicato stampa al presidente Bezzini: “Caro Boldrini, in qualità di presidente di uno degli enti che eprimono un membro del cda dell’università ti invito velocemente a riportare i soldi per i libri in onore di Luigi Berlinguer, visto che non è regolare farli pagare ai contribuenti”. Appena esce questo comunicato, una delegazione del cdr di Fratello Illuminato consegnerà direttamente alla vincitrice il premio. Per smistare certe dichiarazioni uno scopino d’oro è utilissimo.
2) Per il premio “Lo scopino d’oro” categoria “Miglior dissestatore di atenei” vince quel fenomeno che ha ordinato gli scopini da 60,00 euro cadauno. Il premio può ritirarlo direttamente in uno dei cessi di Via Roma 56.
3) Per il premio “Lo scopino d’oro” categoria “Miglior poeta classico del novecento” vince Maurizio Bettini autore di quella indigesta e vergognosa Ode a Piero Tosi. Anche lui per ritirare il premio può passare da uno dei cessi di Via Roma 56 (gli basta attraversare la strada e così potrà dotare i cessi della villetta del Glicine di uno scopino di pregio) oppure citofonare Boldrini.
4) Per il premio “Lo scopino d’oro” categoria “Miglior detentore di doppi e più incarichi” vince Alessandro Piazzi, esponente del PD senese, che ricopre contemporaneamente il ruolo di: membro della Fondazione MPS, amministratore delegato di Intesa Spa e amministratore delegato di Estra Spa. Tre incarichi son pochi: urge il quarto incarico e con lo scopino d’oro riuscirà a smistare gli impegni tra un incarico e l’altro. Per ritirare il premio rivolgersi al compagno di partito Maurizio Boldrini, genio inghirlandato di Via Roma 56.
Settembre 12th, 2011 — Note redazionali
Con stupore abbiamo appreso che tra i nostri 2.200 lettori quotidiani, nella mattinata di oggi, ci sono finiti anche alcuni turisti giapponesi. Un turista giapponese di nome Akito (昭人)ha lasciato un commento a nome di un gruppo di turisti del Sol Levante sotto questo nostro articolo http://shamael.noblogs.org/?p=3147 .
Evitiamo di raccontarvi la fatica per rintracciare una traduttrice giapponese: i nostri potenti mezzi alla fine ci sono riusciti e quindi abbiamo appreso il pensiero dei turisti giapponesi.
Ecco il commento in lingua giapponese(realmente lasciato sul nostro blog):” 編集者各位、我々は日本人観光客のグループであり、私たちは、彼らが我々がユニスのためにスタジオを訪問するシエナに来て、常に閉じていることを三年間であることを不平を言うことをここにある。我々は失望と悲しみに包まれている。”
La traduzione: “Gentile redazione, siamo un gruppo di turisti giapponesi e siamo qui a lamentarci del fatto che sono tre anni che veniamo a Siena, anche per visitare l’atelier unisi e lo troviamo sempre chiuso. Siamo dispiaciuti e rattristati”.
Ma insomma oltre a dissestare avete illuso i turisti giapponesi: cercavano un atelier di moda geniale e si son dovuti sorbire una “piccola storia” di un improbabile storico che non risulta nemmeno esserlo.
Di chi è stata l’idea della linea abbigliamento Unisi? Quanto è costata ai contribuenti questa genialata dissestante? Dove si trova l’inventario in entrata della merce, le fatture e l’inventario di giacenza? Dove sono i documenti contabili e gli atti deliberativi di questa struttura di abbigliamento all’interno di Unisi? Che fine ha fatto il pos per i pagamenti: è stato disattivato? Che fine ha fatto la merce?
Il rettore Riccaboni, i membri del cda e l’attuale direttore amministrativo non hanno niente da chiedersi in merito a questo atelier? O pensano di continuare a tergiversare come con i libri in onore dell’ex rettore Luigi Berlinguer voluti dal genio Boldrini e Piero Tosi?
Settembre 12th, 2011 — Note redazionali
Alla prima lettura delle dichiarazioni del nostro amatissimo sindaco Ceccuzzi con le quali annunciava che il Comune si era trasformato in un baluardo contro la scalabilità del Monte dei Paschi, la nostra redazione aveva suggerito come prima azione concreta l’abolizione delle scale e il trasferimento della sede del Monte in un capannone alle Badesse. Niente scale niente scalate. Ragionandoci sopra, ci siamo resi conto che la sola abolizione delle scale non basta: si rendono necessarie misure imponenti e coordinate. Gli uffici di Cesare Mori hanno elaborato un piano integrato di misure antiscalata. Eccolo in anteprima.
Piano antiscalata
1) Abolizione delle scale.
2) Collocare a Stigliano, per proteggerci dagli scalatori che arrivano dal versante grossetano, una batteria di lancia scopini.
3) Collocare a Uopini, per proteggerci dagli scalatori del versante fiorentino, i carri armati Infact di fabbricazione genius.
4) Collocare a San Galgano l’osservatorio contro le invasione delle tribu’ degli scalatori barbarici. Affidare il compito al semiologo Omar Calabrese perché conosce bene i barbari che si son portati via il tetto dell’Abbazia di San Galgano.
5) Inviare una lettera di messa in mora a tutti gli scalatori italiani ed europei e di conseguenza chiedere il ritiro dai negozi di tutta l’attrezzatura per effettuare le scalate.
6) Inviare con mandato pieno il responsabile delle relazioni esterne del Comune al consiglio di sicurezza dell’Onu e chiedere un bombardamento preventivo dei possibili scalatori e l’invio di una portaerei americana da ormeggiare nel fiume Brenna.
7) Imporre il coprifuoco dall’apertura fino alla chiusura delle borse.
8) Chiedere in prestito al presidente Obama l’Air Force One per farlo decollare con a bordo Il presidente Mussari, i membri del cda, il presidente Mancini e i membri della deputazione, ad esclusione di Alessandro Piazzi perché dovrà ricoprire il ruolo di comandante delle forze di protezione dalle scalate
9) Nel caso le azioni di difesa non dovessero scongiurare le scalate, provvedere con la misura d’emergenza: privatizzare le quaglie ed utilizzare le risorse della privatizzazione per il prossimo aumento di capitale.
Settembre 11th, 2011 — Note redazionali
Abbiamo visto che certi gabinetti sono espressione di alto design, così come abbiamo visto che quando una banda di dissestatori si è ribellata sui giornali ha affermato, fra le altre cose, di collaborare addirittura con un premio Nobel, Stiglitz. Tutto questo, nelle menti dissestatrici, deve aver provocato la seguente riflessione: ma per andare a defecare in cotanti cessi o per interfacciarsi con cotante menti sarà opportuno andarci vestiti un po’ trasandati? La risposta è stata negativa e quindi è stata architettato il seguente escamotage: compriamo diverse teche ed espositori (preferibilmente costosissime), svuotiamo alcuni locali da quei pulciosi fricchettoni che ci fanno ricerca, didattica e amministrazione ed esponiamoci capi di vestiario griffati Unisi. Poi assumiamo un po’ di gente presso l’area comunicazione e marketing (stipendiandole ovviamente con soldi pubblici), quindi rivolgiamoci a qualche designer esterno e a qualche ditta esterne e creiamo un bel po’ di collezioni di borse, cravatte, polo, felpe, penne, cartelline, portafogli ecc. ecc. Qui http://www.unisi.it/lineaUS/ potete ammirare la collezione “Stigliano 99”, “Pescia 01” e “Piancastagnaio 02”. Purtroppo questi genii sono stati surclassati da questo http://www.youtube.com/watch?v=eUgM6gYAp3o&feature=related
Intanto però sorgono spontanee delle domande: 1) Quanto è costato mettere su tutto questo baraccone? Sicuramente tanto in un primo momento e poi moltissimo in un secondo, visto che ancora una volta si sono messi sul groppone del bilancio ulteriori stipendi (e con quelli sì che si dissesta! Ricordate: con la gente e gli stipendi che percepisce si dissesta al massimo grado!); 2) In quanto è quantificabile l’introito? 3) Dove sono i verbali del CdA che approvano queste belle imprese? 4) Chi c’era all’epoca in CdA? 5) Quanto ha influenzato il Faraone di Pescia e il suo fido genio inghirlandato l’aver collaborato al principio di dissesto operato dal Sultano di Stigliano con il 750 anniversario (data peraltro falsa come una banconota da 28 euro)?
Accanto alle teche e alla sede dell’Unisishop poi doveva sorgere il Caffé dell’Artista, tanto che vennero svuotati ulteriori locali (sempre adibiti a cretinate del tipo archivi amministrativi e così via), per fargli posto. Come si sarebbe dissestato bene se si fosse dato vita a questo geniale (è il caso di dirlo), progetto!
Comunque il dissesto è venuto discretamente anche così.
Siamo in attesa di risposta alle domande sopra.
Settembre 10th, 2011 — Note redazionali

Di recente il sindaco Ceccuzzi ha dichiarato che il Comune farà da baluardo contro la scalabilità di BMPS. Un primo suggerimento la redazione di Fratello Illuminato ce l’ha: abolire le scale. Quindi la miglior cosa è dare via la Rocca e trasferire la sede della Banca in un bel capannone industriale alle Badesse, tutto al piano. Così niente scale, niente scalate. Geniale no?
Settembre 10th, 2011 — Note redazionali

香港,澳
门,台湾,并在我心爱的前和后的公司访问了我的“表妹“在澳门的地方。在这三个地点参观,我向你保证,此行是令人吃惊和不安像我这样的新教,它带来了愉快的回忆和冲突在台湾:植物,动物,一个“目击中国minifigure”天才和一个夜晚高电压在一个苍白的月亮色情亚洲的影子。我还是照片,用旧相机布劳恩,我与他拍摄了台湾桧,台湾杉,一个Swinhoii山鸡,梅花鹿梅花鹿,一个女孩谁跑在基隆河岸边赤脚拍摄,两名台湾原住民,而讨厌我的钢铁色的鞋和台北,台中,凤山市区城市片,以及众多一张照片“为主题的餐厅。“ 令我印象深刻的餐厅“主题厕所“(见附图)
我的台湾之行的原因是
简单的行程:另一方面台湾人的生活已经推出没有到远东两周的好奇旅客无聊了.
在第七天,从午睡醒后起来,一半睡着了,我去了我的私人住所的楼梯,达到
17我的“表妹“两个属于类型会议“的目击minifigure中国社会。“我上次和危险房屋的椅子上,听模糊,可以这么说,三个东欧旁观者交谈。突然之间三个层次的对话语气采取两种激烈,公司采取了从用字(如在西方电影)“通缉“和一个高大的‘或不到一米图左口袋表one和56厘米。
只要
单独与我的“表妹“我问那激烈的战斗和亚洲“表姐“一样的光,充当特务告诉我“不问问题,悄悄地,忘记了照片。“谁能说是,为什么这一点,为什么这么多关于保密的关注?而“表妹“,他在右耳短语回复低声道:“照片中的家伙是为对台湾的艺术和文化遗产和两只熊的台湾警方通缉的黑人骚扰罪。它是一个危险的,并且是团伙窃取中国和minifigure与销售肥皂和被盗用书到北京图书馆的交易的一部分。他们把它叫做“台湾的天才“,并要求近三年之后。“
我告
诉你这个故事,因为上周五在与我的“表兄弟“澳门打来的电话,我们来到了在台湾的天才,当我问如果警方设法逮捕他的故事回来,我的“表兄弟“,她说有一个坚定的声音天才与台湾两毒贩在西里尔的书籍共犯已越过台湾的界限,警方相信已采取了一些欧洲国家避难。
我
关闭对话和划伤他的头部与兴奋,直到我得到了我认为两滴血的鼻子:他不是一般的,我们是我们吗?为了提高人的疑虑,提醒刑警决定。由于从台湾传入和传出是开放的季节。
(In considerazione dei buoni rapporti con ambienti culturali di Taiwan abbiamo deciso di divulgare il testohttp://shamael.noblogs.org/?p=3135 anche in lingua cinese )
Settembre 9th, 2011 — Note redazionali
Hong Kong, Macao, Taiwan: sono luoghi visitati in compagnia della mia amata ex e successivamente insieme al mio “cugino” di Macao. Dei tre luoghi visitati, e vi assicuro che il viaggio è stato sorprendente e spiazzante per un Protestante come me, affiorano delle piacevoli e contrastanti ricordanze di Taiwan: la flora, la fauna, un genio di “avvistamenti cinesi di minifigure” e una notte di alta tensione erotica all’ombra di una pallidissima luna asiatica. Conservo ancora le foto, scattate con una vecchia macchina fotografica Braun, con cui ho immortalato un cipresso di Formosa, l’abete di Taiwan, un fagiano di Swinhoii, il cervo sika di Formosa, una ragazza che correva scalza sulla riva del fiume Keelung, due aborigeni taiwanesi piuttosto infastiditi dalle mie scarpe di color acciaio e frammenti urbani delle città di Taipei, Taichung e Fengshan, e la foto di uno dei tanti “ristoranti a tema”.Io sono rimasto colpito dal ristorante a “tema toilette”.(come da foto allegata)
La ragione del mio viaggio a Taiwan era semplicemente il viaggio: il soggiorno taiwanese invece si è srotolato senza noia in quindici giorni di viandanti curiosi in estremo oriente.
Il settimo giorno, dopo il risveglio dalla pennichella pomeridiana, mezzo assonnato, scendo le 17 scale del mio alloggio privato e raggiungo mio “cugino” seduto insieme a due tipi appartenenti ad alla “Compagnia degli avvistamenti cinesi di minifigure”. Mi alloggio sull’ultima e precaria sedia dalla forma indistinta e ascolto,si fa per dire, la conversazione orientale dei tre astanti. Improvvisamente i toni della conversazione tra i tre assumono livelli feroci e uno dei due della compagnia tira fuori dalla tasca sinistra un foglio con la scritta(come quella dei film western) “Wanted” e la foto di un tipo alto piu’ o meno un metro e 56 cm.
Appena solo con mio “cugino” chiedo allo stesso lumi di quella feroce tenzone asiatica e il “cugino” con fare da agente segreto mi dice “zitto zitto non fare domande e dimentica quella foto”. Chi sarà mai, come mai questa riservatezza e perché tanta preoccupazione? Il “cugino” mi risponde con frasi sussurrate nell’orecchio destro: “il tipo nella foto è ricercato dalla polizia di Taiwan per crimini contro il patrimonio artistico e culturale e per molestie ai danni di due orsi neri di Formosa. E’ un tipo pericoloso e fa parte della banda che ruba le minifigure cinesi e che si occupa di spaccio di saponette usate e libri trafugati alla biblioteca di Pechino. Lo chiamano il “genio di Taiwan” ed è ricercato da circa tre anni”.
Vi racconto questa storia perché Venerdi durante la telefonata con il mio “cugino” di Macao, siamo rientrati nella vicenda del genio di Taiwan e quando gli ho chiesto se la polizia era riuscita ad arrestarlo, mio “cugino” con voce decisa mi risponde che il genio di Taiwan con la complicità di due spacciatori di libri in cirillico ha varcato i confini di Taiwan e la polizia sospetta che si sia rifugiato in qualche paese europeo.
Chiudo la conversazione e grattandomi il capo con agitazione penso fino a farmi uscire due gocce di sangue dal naso: non sarà mica il solito che stiamo cercando noi? Per sollevarmi da altri dubbi decido di avvertire l’Interpool. Visto che sia in entrata che in uscita da Taiwan è caccia aperta.
P.S. Ogni riferimento ad altri geni famosi è puramente casuale e accidentale. Anzi: occidentale.
Settembre 8th, 2011 — Note redazionali
Il nostro blog, ribadendolo per l’ennesima volta, utilizza tecnologie, reti e forme di comunicazione coerenti e rispettose delle legislazioni nazionali e internazionali. E’ un blog impersonale e rappresentativo di opinioni, proposte e linee di comportamento condivise; non è ad uso personale e non persegue fini o battaglie personalistiche. L’utilizzo degli pseudonimi, oltre al valore simbolico di riferimento, deriva proprio dalla spersonalizzazione di quanto pubblichiamo o commentiamo. Quindi basta con l’additare il nostro blog come se fosse un’entità pericolosa o anonima o addirittura illegale: questo è il web e l’informazione diversificata e diversa dal resto del sistema dell’informazione. Noi non abbiamo suggeritori; non abbiamo correnti di partito o forze politiche a cui render conto; noi non siamo l’antipolitica e nemmeno un competitore elettorale. Inoltre questo blog è autonomo anche da ambienti che fanno parte di enti pubblici di cui noi affrontiamo le vicende disastrose, come l’università.
Il nostro obiettivo è ben preciso: dare un contributo per ristabilire equilibrio e legalità nella gestione del BENE PUBBLICO e contrastare quei gruppi di potere o di cricca che inquinano il sistema politico e gestionale della cosa pubblica. Il nostro impegno al fianco di coloro che sono impegnati per risollevare l’università, chiedendo giustizia per il dissesto vergognoso di oltre 270.000.000,00 di euro è coerente con il nostro obiettivo e la nomenclatura universitaria responsabile del dissesto è politicamente vicina a coloro che da anni e ancora oggi, pur avendo quasi ottantanni, spingono sempre per controllare tutto e tutti. Liberarsi della zavorra dei dissestatori e dei loro padrini politici non solo sarebbe un BENE per la stessa università, ma libererebbe energie nuove e idee fresche per tutta la comunità senese..
A noi le battaglie personali non interessano, così come non condividiamo l’utilizzo del ventilatore per lanciare veleni su commissione. Il nostro blog è per la legalità e la giustizia sociale: è stato cosi fino ad oggi e lo sarà sempre.
Liberté Egalité Fraternité
Per la redazione di Fratello Illuminato
Maestro James
Settembre 8th, 2011 — Note redazionali

Mentre la Nazione di oggi dedica un’intera pagina alle vicende dell’ateneo più dissestato del mondo occidentale (prima nella classifica di Kinshasha degli atenei dissestati da torme di stiglianesi e soci), mettendo bene l’accento sull’inettitudine l’incapacità dell’attuale amministrazione e sottolineando come qualsiasi cosa portino in CdA viene sistematicamente buttata a fondo, nonché come l’ateneo sia stato colpito da un’altra “multina” da oltre un milione e mezzo, cosa fa l’ineffabile giornalista europeo Stefano Bisi? Scrive dieci righe dicendo che una vecchia multa TOSIANA (2004) è stata diminuita drasticamente a 100.000 euro. Stop. Dei revisori che bocciano tutto, del fallimento continuo delle operazioni di risanamento e delle varie visite dei Carabinieri in ateneo (l’ultima martedì) se ne guarda bene dal parlarne.
In compenso dedica altrettanto spazio di quello dedicato all’ateneo ad un piccolo biacco avvistato ieri in piazza del campo, la cui rimozione ha richiesto l’intervento dei Marines, dei ROS, dell’esercito e della protezione civile.
Bisi, ma perché invece di insidiare il Focardi per il premio National Geographic, non dici – per fare un esempio – al tuo amico genio inghirlandato di riportare i soldi dei libri in onore del sultano di Stigliano?