Inorridiamo per le dichiarazioni di questo pensionato d’oro. L’ultima uscita vergognosa di Giuliano Amato

Inorridiamo e tratteniamo le offese pensate per commentare l’ultima dichiarazione di Giuliano Amato: pensionato d’oro (31 mila euro di pensione al mese) e grande sostenitore della cricca universitaria senese e del groviglio armonioso.
Ma attenzione, il dott. Sottile in un’intervista smentisce di prendere 31 mila euro al mese ma solo 22 mila. Ci scusi,effettivamente dopo questa smentita constatiamo che prende una pensione misera. Ma per piacere.
Però la dichiarazione che ci lascia inorriditi è questa: “Un trentenne eletto in Parlamento, dopo due mandati cioè a quarant’anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i sessantacinque? L’esodato di Stato? Meglio un’indennità di reinserimento. Due anni di vitalizio anticipato mentre cerca lavoro”.
Avete capito? Giuliano Amato propone un vitalizio per i parlamentari dopo due anni di mndato. Ma vergogna!!!

P.S. Nella foto Giuliano Amato impegnato nel duro lavoro di tennista in compagnia del dissestatore Piero Tosi. La foto è stata scattata proprio nel periodo del dissestantesimo. La foto parla su tutto. Questi due nella foto sono alcuni idoli del chianino Ceccuzzi.

Salvate Siena Biotech e la ricerca: “La ricerca è vita”. La magistratura aiuti i cittadini onesti a scoprire la verità sui soldi dilapidati, dall’università alla banca. Basta traccheggiamenti!!

Oggi i dipendenti e ricercatori di Siena Biotech erano davanti alla sede della Fondazione MPS per protestare contro la situazione di instabilità e di crisi della società. Ma l’uomo di fiducia di Mussari e Ceccuzzi, quel Gabriello Mancini della Fondazione dopo un fallito tentativo di evitare i manifestanti ha rilasciato delle dichiarazioni fumose. Come al solito, mai delle risposte che siano tali.  Ma perchè Siena Biotech è in crisi? E’ in crisi perchè tutta la città e le sue istituzioni sono in crisi.

Ceccuzzi, Mussari e Mancini hanno messo in ginocchio la città e le istituzioni, per non parlare della cricca universitaria tosiana e criccaboniana:

Università di Siena: oltre 200 milioni di dissesto e ancora nessun processo iniziato e gli autori e i fiancheggiatori dei dissestatori scorazzano per la città e le istituzioni;

Fondazione Mps: piena di debiti per aver assecondato la gestione Mussari della banca;

Banca Mps: situazione negativa a seguito dell’acquisto a un prezzo ingiustificabile di banca Antonveneta;

L’esponente del PD Maurizio Boldrini senza autorizzazione ha fatto spendere all’università dei soldi per comprare dei volumi in onore di Luigi Berlinguer;

Criccaboni ha firmato un contratto a Ines Fabbro con 30 mila euro in più all’anno di stipendio;

 E tanto altro e tante altre spese folli e fuori regola che hanno distrutto patrimonio economico. Se sommiamo solo le voci elencate arriviamo a circa 3 miliardi e 600 milioni di euro buttati al vento. Ed è solo una piccola parte del patrimonio dilapidato. Ma nessuno paga e nessuno prepare le azioni di responsabilità. E la magistratura?

 P.S. Mancini invece di chiaccherare perchè non chiedi alla banca quanti soldi sono stati dati all’ex pastificio Amato di Salerno che ha fatto crac e perchè non chiedi se corrisponde al vero che un tizio aveva avuto l’autorizzazione di uno scoperto di conto a MPS di circa 500 mila euro? Qui http://shamael.noblogs.org/?p=6383 e qui http://shamael.noblogs.org/?p=6367. E poi mancano i soldi per la ricerca e per le aziende senesi.

La candidatura bizzosa di Ceccuzzi alle primarie non entusiasma nessuno – Le amare verità di Viola – E la necessità di far ripartire la città e la banca superando la pessima stagione guidata da Ceccuzzi e Mussari

Da cosa partiamo, dalle banalità o dalle cose serie? Liberiamoci prima delle banalità e per ora non parliamo del Criccaboni. Martedi 13 l’ex tutto della politica senese,quella politica che ha portato la città al colasso, Franco Ceccuzzi, accompagnato dai fedelissimi (quelli che negano anche le prove provate) come Orlandini, Mugnaioli, questo ultimo in veste di lanciatore, ha tentato il colpo di scena. Scena tanta, ma il colpo peggio che a salve. Il sodale di Mussari, martedi 13 ha annunciato che si candida alle primarie del PD per la corsa a sindaco. E l’ex tutto ha annunciato che prende l’aspettativa dal partito, e dall’annuncio sembrava di sentire un metalmeccanico o un dipendente statale o un funzionario che comunica l’aspettativa dal lavoro per impegnarsi in politica. Il chianino ha annunciato che prenderà l’aspettativa dalla politica per impegnarsi in politica. La prima banalità (probabilmente gli studiosi della comunicazione saranno rimasti svegli fino all’alba per partorire la genialata dell’aspettativa). Poi il sodale di Mussari ha liberato dichiarazioni per tentare di passare agli occhi del mondo come colui che negli ultimi 15 anni era impegnato politicamente da un’altra parte e non a Siena. Effettivamente qualche impegno politico a Salerno nel 2006 risulta; accanto all’altro grande amico di Ceccuzzi, quel Paolo Del Mese attualmente in aspettativa dalla politica per improvvisi impegni agli arresti domiciliari. Il tentativo di presentarsi come l’uomo nuovo è la banalità e la bugia più pesante. Ma il dato politico vero di martedi 13 è soprattutto l’assoluta solitudine di Ceccuzzi. Una solitudine che rende il personaggio animato solo di rivalsa personale e che ancora concepisce la città come un luogo da occupare per gestire non la comunità, ma le istituzioni per la carriere e i privilegi degli amici. Proprio quel modus operandi che ha portato la città al collasso. La sua candidatura alle primarie è una bizza contro tutti e tutto; una sfida contro la città che necessita di superare la pessima gestione guidata da proprio da Ceccuzzi e Mussari. E i risultati disastrosi consegnati da Ceccuzzi e Mussari si misurano in patrimonio economico bruciato e in debolezza istituzionale cittadina e nei rapporti istituzionali verso l’esterno. Ma non solo. Il danno complessivo consiste nell’assenza di disponibilità economica per far ripartire la città: banca e fondazione, i due motori che facevano girare la città sono senza carburante. E allora con cosa pensa di governarla la città il finto discontinuatore? Con le coccole elettorali o forse hanno trovato una miniera d’oro da scavare? E il problema dei soldi è un problema per tutti; la differenza sostanziale sta nel fatto che chi ha distrutto patrimonio fino a oggi non è in grado di amministrare e non è nelle condizioni di credibilità e autorevolezza per rivendicare il ruolo di proponente di soluzioni realizzabili. E l’acquisto di banca Antonveneta pesa sul Ceccuzzi e sul Mussari come un macigno di 10 miliardi di tonnellate. E gli attori di quella operazione non possono sfuggire al pettine dei nodi che arrivano. Se Ceccuzzi aveva un minimo di rispetto per la città ma anche verso il suo stesso partito doveva evitare questa follia politica di ripresentarsi. La sua presenza nella corsa al sindaco è la riproposizione della gestione Ceccuzzi-Mussari-Mancini della città e della banca. E comunque primarie o non primarie Ceccuzzi non sarà più il sindaco di Siena. E dovrebbe essere proprio il PD a tracciare una linea di separazione: gli attori politici e gestionali dell’affaire Antonveneta fuori dai ruoli futuri. Ma esiste sempre il PD a Siena?

Chi invece mercoledi 14, il giorno dopo le banalità, ha rilasciato dichiarazioni serie e allo stesso tempo amare per la banca e la città è stato l’amministratore di banca MPS Fabrizio Viola. E i numeri della terza trimestrale e quelli dell’andamento di MPS degli ultimi nove mesi sono le risultanze negative della gestione Mussari in accordo con l’azione politica di Ceccuzzi con la complicità passiva di Mancini. E qui i numeri non sono come le novelle del Ceccuzzi. Banca MPS ha chiuso il trimestre con una perdita consolidata di 47,4 milioni di euro mentre nei 9 mesi la perdita ammonta a 1,664 miliardi di euro. Le cifre della negatività, ovviamente, non sono diretta responsabilità di Profumo e Viola, bensì della gestione precedente, quella gestione appoggiata e osannata dal chianino. E il legame tra Ceccuzzi e Mussari è sempre solido come un tempo. Così come quello tra Mussari e Mancini; questo ultimo barricato in fondazione insieme al Pieri pronti ad assecondare le nuove mosse del chianino. Invitiamo alla lettura di questo http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/14/mps-gotti-antonveneta/412470/ e di questo http://www.fermareildeclino.it/articolo/piu-trasparenza-e-buona-gestione .

E il Ceccuzzi dovrebbe anche spiegare alla città il perchè di un legame cosi solido con Mussari e il Ceccuzzi dovrebbe spiegare alla città il perchè della sua partecipazione a quella cena a Salerno nel 2006 con quelli del crack del pastificio Amato. E sull’acquisto di Antonveneta e sulle vicende del crack Amato potrebbero intervenire anche coloro che apoggiano ad occhi chiusi il Ceccuzzi, tipo l’Orlandini o il Barzanti. E le risposte o il confronto non è con i blogs, almeno per quel che riguarda noi, che non sono competitori politici; le risposte saranno richieste nel corso dei prossimi due o tre mesi e non da noi. Qualcuno ancora pensa di giocare un ruolo di illusionista, depistando le verità e utilizzando certi soggetti con ruoli dentro le istituzioni per tentare di sfruttare questi stessi ruoli per muovere il consenso. Il problema sul come far ripartire la città si pone per tutti e per farla ripartire non è più tempo di frazionamenti personalistici, scontri ideologici sulla carta o di ottusità verso proposte di rinnovamento. La politica può attendere, ma la città no.

L’uomo semplice è più vigile di quello impegnato. E i nodi vengono tutti al pettine. Con o senza nebbie sul porto.

E’ un abusivo, dissestatore, incompetente e si permette anche di prendere per i fondelli la magistratura. L’apoteosi del disprezzo morale e istituzionale di Criccaboni. E dal palazzo di giustizia di Siena non hanno niente da dire?

Le bugie che racconta spesso e volentieri il Criccaboni sul suo presunto piano di risanamento dell’università, sono bugie cerficate anche dall’ultima lettera scritta dalla condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro (leggete qui http://shamael.noblogs.org/?p=6372 ).
Ma arrivare a negare anche il lavoro dei magistrati, quasi una presa in giro per gli stessi, è il massimo dello squallore che mancava nella sequela di amenità prodotte dal Criccaboni. Che cosa ha scritto il Cricca? Criccaboni nel replicare (e non si capisce cosa ha replicato) all’ultimo articolo pubblicato dal settimanale il Mondo ha scritto testualmente: “il fatto che le presunte irregolarità inerenti all’identificazione dei votanti per le elezioni del rettore del 2010, avrebbero, eventualmente, favorito la mia elezione è una ipotesi gratuita che ad oggi non ha trovato avallo in alcun provvedimento dell’Autorità Giudiziaria”. Avete capito cari magistrati senesi: i dieci avvisi di garanzia e le successive richieste di rinvio a giudizio per l’elezione del Criccaaboni sono solo ipotesi gratuite. E i magistrati senesi si lasciano prendere in giro da un personaggio responsabile di un palese abuso d’ufficio in complicità con Ines Fabbro per aver favorito il loro amico docente Lorenzo Frediani e responsabile di aver conferito a Ines Fabbro uno stipendio annuo con 30 mila euro in più del dovuto (qui leggetevi integralmente le surreali dichiarazioni del Criccaboni http://ilsensodellamisura.com/2012/11/14/luniversite-de-sienne-cest-moi/ )

P.S. La cricca ha ridotto la città e l’università in condizioni morali e gestionali vergognose. Ma non disperate perchè il cantore del groviglio è sempre al fianco di Criccaboni.E anche Ceccuzzi tifa per il suo amico Criccaboni.

Un paese che decide l’arresto per i giornalisti per reati come la diffamazione è un paese incivile. Ma la Lega Nord e Rutelli ieri al senato come mai hanno votato per mandare i giornalisti in galera?

A nostro avviso questa proposta di legge sulla diffamazione a mezzo stampa che da diversi giorni divide e unisce le diverse componenti politiche del senato italiano non diventerà mai legge dello Stato. Però in questi giorni, e ieri hanno raggiunto il massimo del peggio, la Lega Nord e l’ex radicale Rutelli hanno fatto approvare un emendamento che prevede il carcere per i giornalisti che diffamano. Aver pensato una cosa del genere in un paese dove diversi banditi che commettono ruberie milionarie, atti criminali, sono ancora a piede libero, sinceramente offende il senso della civiltà. Ma la Lega Nord e Rutelli non hanno altro a cui pensare al senato? Fermatevi e buttate nel cestino questa proposta di legge e invocate eventualmente il carcere per i banditi che distruggono il patrimonio pubblico e la vita delle persone con atti di violenza.

 

“Parte del conto corrente con uno scoperto di mezzo milione che Anastasio riuscì ad aprire all’Mps “grazie ai rapporti tra Del Mese e Mussari” fu utilizzato per firmare assegni a Paolo: duecentomila euro intestati alla S.F.E.”

Il virgolettato del titolo e dei contenuti di questo nostro articolo sono estrapolati dall’articolo pubblicato dal Corriere della Sera-Cronaca di Salerno http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/cronaca/2012/13-novembre-2012/crac-amato-spese-folli-consigliere-montecarlo-2112677577858.shtml

Prima di citare l’articolo ricordiamo la famosa cena a Salerno tra quelli del crac del pastificio Amato finiti agli arresti domiciliari e l’allora deputato dei DS Franco Ceccuzzi (quello che continua a presentarsi come il nuovo..) e l’allora presidente MPS Giuseppe Mussari. I rapporti tra Ceccuzzi e Del Mese sono arcinoti,cosi come l’ìinterrogatorio di Del Mese quando afferma di aver inserito nella società Consumit del gruppo MPS il suo amico Anastasio. E poi ci sono gli incarichi nel gruppo MPS dell’altro amico di Del Mese finito agli arresti domiciliari, Simone Labonia  http://shamael.noblogs.org/?p=6367.

Con che faccia il Ceccuzzi ha deciso di presentarsi alle primarie del PD per tentare la corsa a sindaco di Siena forse lo sa l’altra faccia tosta che lo sostiene, quel Maurizio Boldrini ben noto nelle vicende disastrose dell’università. Nel PD e nei partiti alleati di questa vicenda del pastificio Amato continuano a far finta di non conoscerla. Avanti con le primarie.

Di seguito il testo dell’articolo della giornalista Angela CappettadelCorrieredelmezzogiorno.corriere.it

“Secondo le indagini alcuni protagonisti avevano in comune la passione per il casinò, frequentato da Paolo Del Mese e Antonio Anastasio, che vi perse un milione”

“I vizi in una inchiesta inevitabilmente escono fuori. Soprattutto se gli indagati sono accusati di bancarotta fraudolenta – perché avrebbero preso denaro da una società già in crisi economica – e se i vizi hanno a che fare con i soldi. Tanti soldi. Nelle indagini sul crac Amato, alcuni protagonisti, prima di essere messi ai domiciliari, avevano una passione in comune. Che non era solo la politica, come per l’ex parlamentare Udeur Paolo Del Mese e il consigliere provinciale sospeso Antonio Anastasio, approdato al Pdl-Principe Arechi dopo un trascorso nel partito del campanile. Ma anche il casinò, quello di Montecarlo in particolare, frequentato da Anastasio e da Del Mese. Anche se il primo lo ammette e il secondo smentisce. Per il costruttore di Pontecagnano, accusato con la sua ditta Cmd di aver gonfiato fatture per Amato spa, ci sono le carte della Société Financière et Encaissement a parlare. La S.F.E. è la società che gestisce il casinò di Montecarlo e che fa una rendicontazione dei movimenti di denaro fatti da Antonio Anastasio. Nel 2005 l’imprenditore prestato alla politica ha acquistato con assegni e carte di credito piastre e gettoni per un milione e quattromila euro.L’anno successivo la spesa è aumentata a un milione e 651mila euro. Ma la fortuna non deve averlo assistito molto dal momento che Le Casino de Montecarlo attesta che Anastasio nel bienno 2005-2006 ha perso un milione e 121mila euro. Milioni di euro persi al tavolo verde che Antonio Anastasio non ha mai negato. Come invece sta facendo da tempo Paolo Del Mese. L’ex democristiano, amico di banchieri e sindaci, dice che lui al casinò non c’è mai stato. Anastasio però lo smentisce e, per giustificare il flusso di denaro entrato e uscito dalle proprie mani, non sembra aver remore nel dire che, oltre ad aver pagato la campagna elettorale alle Regionali del 2005, avrebbe prestato a Del Mese anche migliaia di euro per permettergli di rientrare in un fido che l’ex vicesegretario nazionale dell’Udeur aveva aperto proprio al casinò di Montecarlo. Parte del conto corrente con uno scoperto di mezzo milione che Anastasio riuscì ad aprire all’Mps “grazie ai rapporti tra Del Mese e Mussari” fu utilizzato per firmare assegni a Paolo: duecentomila euro intestati alla S.F.E. Ma Del Mese senior continua a negare di aver mai buttato un euro in gettoni e piastre al casinò del Principato di Monaco. E di fronte all’assegno citato e mostrato da Anastasio, il politico della prima Repubblica trova la giustificazione. Ammette di aver pagato un debito di 150 mila euro al casinò ma quel debito lo aveva contratto suo nipote Mario: così dice a pm e finanzieri nell’interrogatorio dello scorso luglio. E Mario a questo punto che dice? Nulla, se non raccontare nei dettagli i vizi della famiglia Amato: convegni organizzati all’hotel Quisisana a Capri, il festival del cinema di Roma e sponsorizzazioni alla Telethon, nonché auto, alberghi e viaggi di lusso. Peppino però al casinò di Montecarlo ci è andato una volta sola, con suo padre, quando aveva dieci anni a vedere il Gran Premio di Formula Uno. E anche le parole, come i soldi, finiscono in un circolo, naturalmente vizioso, dove è facile perderne le tracce.”

Riceviamo e pubblichiamo.”Qui c’è in ballo il posto di lavoro di migliaia di persone. Ma che si continua con i giochini? A cosa guarda Antonio Damiani della FISAC-CGIL, ai dipendenti o alla campagna elettorale del Ceccuzzi?”

Se fosse confermato sarebbe di un cinismo spregiudicato da far rabbrividire.
Dopo che al Monte dei Paschi sembra cosa fatta la costituzione di una struttura in cui far entrare tutti quei dipendenti del Consorzio e delle funzioni di back office che dovranno essere esternalizzati, si fa sempre più largo l’ipotesi che ci sia qualche frangia della FISAC-CGIL che, grazie ad un accordo sottobanco con il Ceccuzzi, giochi a fare il pompiere incendiario.
Ma il giochino è stato scoperto. Purtroppo, a causa di gestioni che hanno dissestato le casse del terzo gruppo bancario italiano, un periodo che coincide anche con gli stessi anni che vedevano Ceccuzzi perennemente presente sulla scena politica senese, è molto probabile che alla via delle esternalizzazioni e a prescindere da tutte le novelle che possono venire raccontate in giro ci siano purtroppo poche alternative.
Se questo dovesse essere il tristissimo scenario e dato che i dipendenti non c’entrano un cavolo con il dissesto e stanno pagando per le colpe di altri (il nuovo vertice del Monte dei Paschi non potrebbe intanto richiedere indietro questi 3 milioni e mezzo che sono stati dati di buonuscita all’allora direttore generale Vigni? E perché Profumo non si pronuncia sul Mussari? Dopo che ha visto come è stato gestito il Monte lo sosterrebbe di nuovo alla guida dell’Abi?) non resta che costringere il Monte a dire quali società dovrebbero prendere gli esternalizzati, dove sono ubicate le sedi di queste eventuali società, che contratto offrono e farsi garante di tutto questo trattando le migliori condizioni. Perché è bene che non si perda di vista che i dipendenti sono vittime e basta di tutto questo macello.
Allora che fa il Damiani? Sventola il vessillo del “lotteremo fino alla fine” anche se sembra che il suo “fino alla fine” termini già verso giugno. Data alla quale le elezioni del Comune di Siena ci saranno già state e così avrà permesso al suo amico Ceccuzzi di sfruttare l’argomento esternalizzazioni per tutta la campagna elettorale.
Il Damiani sapeva che era già in cantiere un contenitore, una specie di bad company, dove infilare tutti i dipendenti da esternalizzare? Strano che gli sia sfuggito e che abbia scoperto solo ora che al Consorzio i dipendenti sono tutti distaccati del Monte dei Paschi.
Perché se al Monte hanno già messo in piedi questo chiamiamolo contenitore, c’è da girarci poco intorno e smettere di prendersi in giro, vuol dire che la strada è già parecchio tracciata. Cosa vuole fare a questo punto il Damiani della FISAC-CGIL? Vorrà fare muro contro muro fino all’ultimo giorno utile e, soprattutto, fino a che al Ceccuzzi farà comodo avere un argomento del genere per la sua campagna elettorale? O forse sarebbe il caso, almeno per una volta, fare davvero l’interesse dei lavoratori e chiedere (anzi pretendere) al Monte quali garanzie è intenzionato a dare ai dipendenti che potrebbero, o meglio dovrebbero, essere oggetto delle esternalizzazioni?
La demagogia quando c’è di mezzo il lavoro sta a zero, qui c’è da trovare tutte le soluzioni che garantiscano, comunque sia e a qualsiasi costo, il futuro delle persone e delle loro famiglie. Qui non è ancora chiaro che si sta giocando sulle pelle della gente.Gli interessi di una persona sola lasciamoli da parte.

Un ex iscritto alla FISAC

La situazione drammatica per la pensante ondata di maltempo in Toscana richiede l’impegno di tutti,soprattutto per fornire aiuti alla popolazione. La situazione nel grossetano risulta ancora difficile

La straordinaria ondata di maltempo ha creato e sta creando molti danni, e purtroppo vittime umane,e nel grossetano la situazione risulta ancora difficile.
Le squadre dei Vigili del Fuoco, del 118 e della protezione civile si sono attivate fin da subito e stanno lavorando senza sosta. Anche il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi si è attivato prontamente con il governo:””Ho chiesto un incontro con il presidente del Consiglio, questa volta il governo non deve lasciarci soli”, ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha chiesto anche l’intervento dell’esercito per fare fronte alla situazione determinata dal maltempo in Toscana. “Ho chiesto l’intervento immediato dell’esercito e ho parlato con il generale Mosca. Alla Protezione civile dell’Emilia Romagna ho chiesto di inviare le idrovore a Massa e Carrara. Ora dobbiamo pensare alle persone, alla loro sicurezza”.

Ma il sig. Profeti prima di offendere dovrebbe leggere quello che viene scritto. E sul riordino delle province ribadiamo il concetto: è un problema tutto di natura politica

Ci mancava solo Sergio Profeti in versione costituzionalista che senza leggere quello che scriviamo si scaglia con affermazioni poco galanti nei nostri confronti. Ci mancherebbe altro,ognuno è libero di scrivere quello che gli pare, però se ci contesti quello che scriviamo ci devi anche dire nel merito dove abbiamo errato. E comprendiamo anche che il Profeti è un sostenitore di Ceccuzzi e quindi non può esimersi dalla puntata quasi quotidiana contro il nostro blog. Profeti se lei scrive questo http://www.sunto.biz/2012/11/12/Il%20riordino%20delle%20Provincie%20%C3%A8%20un.htm ci deve anche motivare nel merito quale parte di questo nostro articolo http://shamael.noblogs.org/?p=6311 non è vero. Per quanto riguarda invece l’impegno istituzionale per contrastare questo riordino delle province che penalizza Siena, il Profeti dovrebbe chiedere al suo amico Ceccuzzi e al PD senese come possono conciliare la proposta di costituire un comitato delle istituzioni senesi a difesa di Siena con le dichiarazioni di un personaggio come Mauro Rosati sostenitore politico di Ceccuzzi e ai vertici della fondazione Qualività e membro del cda di Antonveneta (gruppo MPS) che in un’intervista ha dichiarato che a Grosseto la classe politica è migliore di quella di Siena e che per Siena è un’opportunità andare con Grosseto. Il problema sul riordino delle province non è di natura “costituzionale” ma politica. E la legge sulla spending review è stata votata dal partito del Ceccuzzi.

E il pannello non è nulla rispetto a tutte le tegole che cadono in testa a quei due incompetenti

Piove un po’ e viene di sotto il tetto a Via Mattioli (http://ilcittadinoonline.it/news/154304/Al_Polo_Mattioli_cade_un_pannello_dal_soffitto.html). E non è nulla in confronto a quello piove continuamente sulla testa di Cricca e Ines. Devono avere la testa durissima perché nonostante le innumerevoli tegole che cadono loro in testa (qualcusa se la tirano da sé) persistono a fare tutte quelle minchiate che li contraddistinguono. Complimenti anche ai due presidi (di cui uno indagato e rinviato a giudizio) e ai nuovissimi direttori di dipartimento che li hanno sostituiti e dei quali si potrebbe dire: ma loro sono arrivati ora. Minchiate: sono lì da due o tre eoni e nonostante questo continuano a fregarsene di questo sciocchezzuole. Hanno da fare politica accademica loro! Mica possono confondersi con queste sciocchezze. Comunque fanno bene: se succede qualcosa il responsabile è il Cricca in quanto legale rappresentante (seppur abusivo, abusivissimo) dell’Ateneo.

E a proposito di Criccaboni e Fabbro: ma non avevano detto che la fase acuta era passata? E allora questa come la spiegano:

Siena, 9 novembre 2012
PROTOCOLLO: 51913

A tutto il personale

Gentili Professori e Colleghi,
come al solito a fine esercizio attendiamo il trasferimento di fondi cospicui da Ministeri.
In particolare, siamo in attesa che il Ministero dell’Economia e della Finanza, per conto del Ministero della Salute, trasferisca al nostro Ateneo l’importo di circa 14 milioni di euro corrispondenti alla spesa sostenuta per i contratti dei medici in formazione specialistica.  In relazione a ciò, e considerato che i contributi studenteschi ancora da ricevere entro l’anno rappresentano una somma non consistente, sono costretta, ai fini della certezza dei pagamenti obbligatori, a chiedere di non domandare l’effettuazione di alcun altro pagamento.  All’inizio del nuovo esercizio, qualora, come nel 2011 e nel 2012, il MIUR trasferisca immediatamente la somma richiesta per il mese di gennaio in conto FFO 2013, si darà via via corso ai pagamenti anche non obbligatori.

Cordiali saluti.

Ines fabbro

 

Sarà mica l’ora di farla finita di comprare gli iPad? E la maestrina perché non ci mette i trentamila euro di troppo che riceve dall’Ateneo? Via su!!! Ma perché non vi levate dai coglioni?