La candidatura bizzosa di Ceccuzzi alle primarie non entusiasma nessuno – Le amare verità di Viola – E la necessità di far ripartire la città e la banca superando la pessima stagione guidata da Ceccuzzi e Mussari

Da cosa partiamo, dalle banalità o dalle cose serie? Liberiamoci prima delle banalità e per ora non parliamo del Criccaboni. Martedi 13 l’ex tutto della politica senese,quella politica che ha portato la città al colasso, Franco Ceccuzzi, accompagnato dai fedelissimi (quelli che negano anche le prove provate) come Orlandini, Mugnaioli, questo ultimo in veste di lanciatore, ha tentato il colpo di scena. Scena tanta, ma il colpo peggio che a salve. Il sodale di Mussari, martedi 13 ha annunciato che si candida alle primarie del PD per la corsa a sindaco. E l’ex tutto ha annunciato che prende l’aspettativa dal partito, e dall’annuncio sembrava di sentire un metalmeccanico o un dipendente statale o un funzionario che comunica l’aspettativa dal lavoro per impegnarsi in politica. Il chianino ha annunciato che prenderà l’aspettativa dalla politica per impegnarsi in politica. La prima banalità (probabilmente gli studiosi della comunicazione saranno rimasti svegli fino all’alba per partorire la genialata dell’aspettativa). Poi il sodale di Mussari ha liberato dichiarazioni per tentare di passare agli occhi del mondo come colui che negli ultimi 15 anni era impegnato politicamente da un’altra parte e non a Siena. Effettivamente qualche impegno politico a Salerno nel 2006 risulta; accanto all’altro grande amico di Ceccuzzi, quel Paolo Del Mese attualmente in aspettativa dalla politica per improvvisi impegni agli arresti domiciliari. Il tentativo di presentarsi come l’uomo nuovo è la banalità e la bugia più pesante. Ma il dato politico vero di martedi 13 è soprattutto l’assoluta solitudine di Ceccuzzi. Una solitudine che rende il personaggio animato solo di rivalsa personale e che ancora concepisce la città come un luogo da occupare per gestire non la comunità, ma le istituzioni per la carriere e i privilegi degli amici. Proprio quel modus operandi che ha portato la città al collasso. La sua candidatura alle primarie è una bizza contro tutti e tutto; una sfida contro la città che necessita di superare la pessima gestione guidata da proprio da Ceccuzzi e Mussari. E i risultati disastrosi consegnati da Ceccuzzi e Mussari si misurano in patrimonio economico bruciato e in debolezza istituzionale cittadina e nei rapporti istituzionali verso l’esterno. Ma non solo. Il danno complessivo consiste nell’assenza di disponibilità economica per far ripartire la città: banca e fondazione, i due motori che facevano girare la città sono senza carburante. E allora con cosa pensa di governarla la città il finto discontinuatore? Con le coccole elettorali o forse hanno trovato una miniera d’oro da scavare? E il problema dei soldi è un problema per tutti; la differenza sostanziale sta nel fatto che chi ha distrutto patrimonio fino a oggi non è in grado di amministrare e non è nelle condizioni di credibilità e autorevolezza per rivendicare il ruolo di proponente di soluzioni realizzabili. E l’acquisto di banca Antonveneta pesa sul Ceccuzzi e sul Mussari come un macigno di 10 miliardi di tonnellate. E gli attori di quella operazione non possono sfuggire al pettine dei nodi che arrivano. Se Ceccuzzi aveva un minimo di rispetto per la città ma anche verso il suo stesso partito doveva evitare questa follia politica di ripresentarsi. La sua presenza nella corsa al sindaco è la riproposizione della gestione Ceccuzzi-Mussari-Mancini della città e della banca. E comunque primarie o non primarie Ceccuzzi non sarà più il sindaco di Siena. E dovrebbe essere proprio il PD a tracciare una linea di separazione: gli attori politici e gestionali dell’affaire Antonveneta fuori dai ruoli futuri. Ma esiste sempre il PD a Siena?

Chi invece mercoledi 14, il giorno dopo le banalità, ha rilasciato dichiarazioni serie e allo stesso tempo amare per la banca e la città è stato l’amministratore di banca MPS Fabrizio Viola. E i numeri della terza trimestrale e quelli dell’andamento di MPS degli ultimi nove mesi sono le risultanze negative della gestione Mussari in accordo con l’azione politica di Ceccuzzi con la complicità passiva di Mancini. E qui i numeri non sono come le novelle del Ceccuzzi. Banca MPS ha chiuso il trimestre con una perdita consolidata di 47,4 milioni di euro mentre nei 9 mesi la perdita ammonta a 1,664 miliardi di euro. Le cifre della negatività, ovviamente, non sono diretta responsabilità di Profumo e Viola, bensì della gestione precedente, quella gestione appoggiata e osannata dal chianino. E il legame tra Ceccuzzi e Mussari è sempre solido come un tempo. Così come quello tra Mussari e Mancini; questo ultimo barricato in fondazione insieme al Pieri pronti ad assecondare le nuove mosse del chianino. Invitiamo alla lettura di questo http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/14/mps-gotti-antonveneta/412470/ e di questo http://www.fermareildeclino.it/articolo/piu-trasparenza-e-buona-gestione .

E il Ceccuzzi dovrebbe anche spiegare alla città il perchè di un legame cosi solido con Mussari e il Ceccuzzi dovrebbe spiegare alla città il perchè della sua partecipazione a quella cena a Salerno nel 2006 con quelli del crack del pastificio Amato. E sull’acquisto di Antonveneta e sulle vicende del crack Amato potrebbero intervenire anche coloro che apoggiano ad occhi chiusi il Ceccuzzi, tipo l’Orlandini o il Barzanti. E le risposte o il confronto non è con i blogs, almeno per quel che riguarda noi, che non sono competitori politici; le risposte saranno richieste nel corso dei prossimi due o tre mesi e non da noi. Qualcuno ancora pensa di giocare un ruolo di illusionista, depistando le verità e utilizzando certi soggetti con ruoli dentro le istituzioni per tentare di sfruttare questi stessi ruoli per muovere il consenso. Il problema sul come far ripartire la città si pone per tutti e per farla ripartire non è più tempo di frazionamenti personalistici, scontri ideologici sulla carta o di ottusità verso proposte di rinnovamento. La politica può attendere, ma la città no.

L’uomo semplice è più vigile di quello impegnato. E i nodi vengono tutti al pettine. Con o senza nebbie sul porto.

1 comment so far ↓

#1 Bastardo Senza Gloria on 11.15.12 at 18:43

Il sig. Ceccuzzi prende l’aspettativa dal partito per candidarsi per il partito stesso.
Il signore in questione prenderà la maggioranza dei voti vincerà le primarie e vincerà anche le comunali.
Che dire. Buona fortuna a tutti.