Tra le carte al vaglio della magistratura salernitana ci sarebbe anche un mutuo di 27 milioni di euro concesso al pastificio Amato di Salerno il 24 luglio del 2009 da un pool di banche : Unicredit Corporate Banking (capofila), Banco di Napoli, Mediocredito Italiano, Monte dei Paschi di Siena e Banca della Campania. “Il pastificio avrebbe dovuto restituire l’intero importo entro 12 anni. Per ottenere il finanziamento, la società fallita avrebbe pagato una commissione di 507.519 euro. I documenti contabili, però, sembrano non chiarire a chi sarebbe stato versato questo mezzo milione di euro”. Nella prima relazione del 23 giugno 2011,l’ex commissario giudiziale Luigi Amendola, poi nominato curatore fallimentare quando l’ammissione al concordato è stata revocata dal Tribunale per lasciar posto alla sentenza di fallimento dell’ex pastificioAmato, insinuava dubbi sul finanziamento. Ma il GIP del tribunale di Salerno Dolores Zanone riferiva di un finanziamento complessivo da parte delle banche di oltre 40 milioni di euro. E infatti nell’ordinanza il GIP scrive “È questo l’importo totale dei crediti concessi da quello che è stato definito, come riportato nell’ordinanza dal gip DoloresZarone, il “pool” delle banche che sostenevano i passaggi di fondi dalla Antonio Amato & C Molini e Pastifici alla Amato Real Estate srl. In un giro che, scrive il giudice, ha alla base lo strano rapporto economico tra «Amato che vende ad Amato». Il primo finanziamento risale al settembre del 2009 (mentre erano in cassa integrazione 30 lavoratori): 27 milioni di euro stanziati da cinque istituti di credito, da restituire in dodici anni, e con condizioni piuttosto onerose”. “Successivamente al primo mega finanziamento, arrivano altri 17 milioni di euro, in questo caso da undici banche distinte. Nello specifico, uno degli istituti coinvolti, regolarmente concedeva al “trust” (ovvero alla società Amato grazie la mediazione di PaoloDel Mese e Simone Labonia) anticipi su fatture in assenza dei documenti fiscali, mettendo a garanzia assegni post-datati. Gli ultimo finanziamenti dati alla società, sempre dallo stesso istituto di credito, risalgono a settembre 2010, praticamente a pochi mesi dal crac: 500mila euro”.
Non sappiamo a che punto sono le indagini della magistratura della magistratura salernitana. E non è dato sapere se altre procure competenti si sono attivate; non sappiamo se Bankitalia ha attivato le dovute verifiche di competenza e soprattutto non sappiamo se gli istituti di credito coinvolti hanno avviato delle indagini interne e se gli stessi istituti riavranno indietro i soldi concessi al fallito pastificio.
Alla data di oggi,cosi come confermato da diversi organi stampa mai smentiti, sappiamo soltanto che l’ex parlamentare Paolo Del Mese si trova agli arresti domiciliari; alla data della concessione del mutuo Paolo Del Mese era presidente della commissione finanza della Camera(tra i membri c’era l’ex parlamentare di Siena Franco Ceccuzzi); nel 2006 a Salerno si è svolta una cena tra i proprietari del fallito pastificio, Paolo Del Mese, l’ex presidente di MPS Giuseppe Mussari e l’ex deputato Franco Ceccuzzi. E poi ci sono altre due coincidenze. La prima conosciuta grazie all’interrogatorio rilasciato da Paolo Del Mese ai magistrati : “Ho inserito (prima o dopo la cena?), tramite Ceccuzzi, Anastasio nella Consumit (società del gruppo MPS)”. La seconda: Simone Labonia. Fissate bene la data della concessione del mutuo (24 luglio del 2009) e fissate le date degli incarichi (come aggiornamento della presentazione dello studio legale dello stesso Simone Labonia alla data del settembre 2011) di Simone Labonia: “Ha ricevuto incarico di collaborazione quale consulente legale presso la Segreteria particolare tecnica del Presidente della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati in data 22 dicembre 2006 e quale consulente legale presso la Segreteria particolare tecnica del Segretario della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati in data 22 dicembre 2009 (commissione presieduta da Paolo Del Mese e membro della commissione Franco Ceccuzzi); “È procuratore speciale e procuratore alle liti della società “CONSUM.IT – S.P.A”, appartenente al Gruppo Bancario “Monte dei Paschi di Siena S.p.A.”,nominato con atto del dottor BRUNO MORGIGNI, Notaio in Prato, in data 19 luglio 2005.”; ”È procuratore e consulente legale della Direzione Generale della Banca MPS Leasing & Factoring S.p.A., dal 25 marzo 2010.”; ”È procuratore e consulente legale della Direzione Generale della Banca MPS Capital Services Banca per le Imprese SpA, dal 25 marzo 2010”; ”È procuratore e consulente legale della Banca MPS Gestione Crediti Banca SpA, dal 14 maggio 2009”. Paolo Del Mese, Labonia, Anastasio, agli arresti domiciliari per l’inchiesta sul crac Amato. Inoltre come da link del noto blog L’Eretico http://ereticodisiena.blogspot.it/2012/06/paolo-del-mese-arrestato-ceccuzzi-zitto.html scopriamo che Labonia era l’avvocato personale di Paolo Del Mese.
Tutte coincidenze vero sig. Franco Ceccuzzi? Dentro i partiti senesi e dentro MPS una dovuta riflessione quando?
Che strano il mondo della politica e della banche.Per una famiglia normale avere un mutuo da una banca è quasi sempre un tormento, per non parlare delle aziende serie in difficoltà per colpa della crisi. E per non parlare dei debiti della fondazione MPS e le mancate erogazioni per il territorio senese. E per non parlare della gestione disastrosa della banca durante l’era Mussari. Però tutti a cena a Salerno e fiumi di milioni verso Salerno. Tutte coincidenze, compresi i vari incarichi agli amici di Del Mese?