Settembre 16th, 2012 — Note redazionali
Poi si lamentano degli sberleffi e dell’aumento dell’antipolitica e del perchè la gente s’incazza.Sentite cosa combinano con il vino. Facciamo una premessa: noi siamo per il consumo equilibrato del vino; naturalmente dopo aver guidato e dopo aver scritto gli articoli. Per altri il vino invece…
Il vino piu’ famoso è quello comprato da Schiavone allo Squero durante il pranzo con Bettini:
“I documenti contabili sarebbero stati modificati, occultati o smarriti. Oppure palesemente inventati come nel caso del pranzo tra Schiavone (rinviato a giudizio) e Bettini a Lo Squero di Rimini, un pranzo motivato “col coordinamento della ricerca”, ma in realtà per la Finanza “è un evento personale”. Di sicuro, ad esempio, sono state acquistate di 30 bottiglie di vino fatte passare per materiale di cancelleria”. Due docenti coerenti con la morale accademica del loro gruppo di riferimento: per loro era normale spacciare il vino per cancelleria.
Di gente fantasiosa che parla di enoteche l’abbiamo trovata nel gruppo regionale del PD della Regione Lazio:E non entriamo nel merito della pessima gestione della Polverini. Imbarazzo bipartisan nel consiglio regionale del Lazio.
Il Corriere della Sera-Roma ha intervistato il capogruppo del PD della Regione Lazio in relazione alle spese esagerate dei gruppi consiliari senza distinzione. La risposta di Esterino Montino a questa domanda merita una citazione di livello; compete alla grande con la cancelleria di Schiavone.
La domanda del giornalista: Scusi, ma 4.500 euro per i regali di Natale in un’enoteca? E i 41 mila a Teleuniverso? Vi comprate le interviste come i grillini?
Risposta di Montino: «A Natale abbiamo fatto regali ai bambini senza reddito, un atto di solidarietà. E nel contributo a realtà informative locali, lontane, che con la crisi rischiano di spegnersi, non c’è niente di male. Comunque: dai manifesti ai convegni, dalle cene ai regali, abbiamo usato quei soldi per attività politica, senza mai assegni o cash, noi».
Dentro un’enoteca che genere di regali avete comprato per i bambini senza reddito? Sinceramente ci lascia perplesso l’acquisto di regali per bambini senza reddito all’interno di un’enoteca. Qui qualcuno beve molto e sicuramente non sono i bambini senza reddito.
Settembre 15th, 2012 — Note redazionali
Il nostro caro Angelo, cantava Lucio Battisti! Alla facoltà di economia di Siena di Angeli ce ne sono ben due. Il Cricca ovviamente è quello più famoso, ma da un po’ di tempo anche l’altro luminare dell’economia, Angelo Dringoli, si sta ritagliando spazi nell’agone politico. Così, semplicemente, per marcare l’autonomia della banca dalla politica sulla scia della famosa discontinuità ceccuzziana. Famoso per aver votato molte ormai famose delibere nel cda con il branco di dissestatori capitanato da Loriano Bigi, Angelo Dringoli, è ritornato alla ribalta con la nomina nel cda della banca MPS. Una nomina che ha riempito di gioia sia l’esperto di trasporti Alberto Brandani sia il mitico capo dell’opposizione Gabriele Corradi. Un’opposizione talmente estrema che per un soffio non si stava trasformando in appendice della maggioranza ceccuzziana. Però non tutto è perduto. Poche sere fa l’economista Dringoli era in ottima compagnia politica a cena. Al tavolo oltre al membro del cda della banca MPS c’erano Gabriele Corradi, Romolo Semplici con altri esponenti di Pietra Serena. Una riunione più che una cena. Ora noi vi raccontiamo la nostra versione; se qualcuno la ritiene errata non abbiamo problemi ad ospitare rettifiche o smentite. Il Dringoli in accordo con Ceccuzzi e Brandani sta cercando di dare una mano a Corradi e Romolo Semplici per organizzare una lista per le prossime elezioni. Una lista che al primo turno si presenterà autonomamente cercando di indebolire il fronte delle liste civiche e delle attuali opposizioni e al secondo turno sosterrà Ceccuzzi. Oppure se riusciranno ad impedire il ballottaggio, un premio non verrà negato di sicuro. Insomma , il solito vizietto teso ad impedire il ricambio dell’attuale sistema che ha dissestato la città. E siamo a conoscenza anche di altre riunioni quindi se mandate le smentite e le rettifiche cercate di essere convincenti; non con noi, ma con quei cittadini che liberamente vi avevano seguito. Il giochino di dare una mano a Ceccuzzi era emerso durante le votazioni in consiglio comunale e stranamente da un po’ di tempo tutti i comunicati di Pietra Serena non citano mai il Ceccuzzi come responsabile politico del disastro senese, ma si limitano a generici attacchi o al massimo citano solo il Mussari. Ma un membro del cda della banca partecipa alla formazione delle liste?
P.S. Una domandina tecnica per il suo doppio ruolo di membro del CdA di MPS e di docente dell’Ateneo al Prof. Dringoli: cortesemente può verificare se il CdA dell’Ateneo ha ratificato la convenzione sulla due diligence (ahahahahahahahahahahahaha) firmata da Banca e Ateneo? Grazie.
Settembre 15th, 2012 — Note redazionali
L’Uzbekistan è una Repubblica ex Unione Sovietica dell’Asia centrale. La lingua ufficiale è l’uzbeco e la capitale è Tashkent. Prima dell’uscita dalla galassia ex sovietica dalle parti di Tashkent c’era un giudice di provata fede al regime in dissoluzione. Un giudice del sistema: prima con la nomenclatura ex stalinista e successivamente con gli oligarchi in ascesa nel periodo di Eltsin. Quel giudice fino alla fine giudicava con pene dure la povera gente e stranamente copriva e mandava assolti i fidati degli oligarchi. La magistratura inquirente lavorava e richiedeva le pene e il giudice respingeva e proteggeva i malfattori. E nel contempo gli oligarchi le tentavano tutte per far trasferire i magistrati inquirenti. La posizione del giudice venne scoperta dalla società civile dell’epoca che solo grazie agli interventi della comunità internazionale e ad una massiccia campagna d’informazione riuscirono a costringerlo ad andare in pensione. Poi il regime crollò e l’Uzbekistan conquistò l’autonomia per diventare uno Stato a tutti gli effetti. Una storia di regimi ma soprattutto una storia di libertà e di una società civile che si oppose alla corruzione e agli intrallazzi degli oligarchi nel funzionamento della giustizia. Una storia da raccontare, cosi per cambiare argomento nel fine settimana.
Settembre 14th, 2012 — Note redazionali
In questi giorni sul sito Dagospia impazza una polemica a distanza tra Vittorio Sgarbi, Rocco Siffredi e Oliviero Toscani. Un dibattito a tre di alto livello culturale che la nostra inviata Ester Cicala segue con attenzione; soprattutto le esternazioni di Rocco Siffredi.
La dichiarazione che più di tutti ha colpito la nostra Ester è quella del critico d’arte (noi a Siena abbiamo Gilberto Madioni) Vittorio Sgarbi:
«Vedo, da parte di due “cripto checche” come Oliviero Toscani e Rocco Siffredi, uno spasmodico interesse per il mio uccello, che non hanno mai visto. Addirittura Siffredi cita Petra Sherbach, una pornostar pentita di 20 anni fa; basterebbe che, invece di parlare di quello che non conosce, chiedesse informazioni, come hanno fatto i due guardoni de “La Zanzara”, a Vittoria Risi, la quale ha raccontato quello che ha visto, con serenità e intelligenza. Ma la sua testimonianza, nel mondo di questi morbosi e curiosi delle scopate altrui, in quanto non denigratoria, viene trascurata.Suggerirei pertanto, a Toscani e a Rocco Siffredi, di farsi i cazzi loro e non i miei,anche perché io continuo a divertirmi, come ho sempre fatto, dove Siffredi lavora: per questo l’ho definito, oggettivamente, “operaio del sesso”, perché lui lavora dove io mi diverto. Forse per questo si preoccupa di me, mentre io non mi occupo di lui»
La lettura di queste dichiarazioni dal profilo estetico e culturale elevato ha rinverdito nella memoria di Carneade la famosa mostra affidata a Sgarbi e allestita al Santa Maria della Scala “Arte, Genio e Follia. Il giorno e la notte dell’artista”. Una mostra voluta con forza dal comunicatore capo di MPS; forse per le frequentazioni mantovane. Correva l’anno 2009 e correva anche il fiume di erogazioni. Oggi corre il 2012 e al posto delle erogazioni corre la crisi. Piu’ che l’arte e il genio in questi anni parecchia follia. E i risultati purtroppo si vedono e non sono edificanti. Lasciamo perdere la “follia” di aver chiamato Sgarbi a Siena; lasciamo perdere. Anche perchè Sgarbi in questi giorni è impegnato nel dibattito culturale con Rocco Siffredi. Se si chiamasse Siffredi per coprire i buchi di bilancio?
Settembre 14th, 2012 — Note redazionali
Faceva parecchio freddo ieri sera alla Lizza e il povero Carneade, che è piuttosto avanti con l’età, non ce l’ha mica fatta ad arrivare in fondo all’incontro organizzato dai sellati sul Santa Maria della Scala. Però ha resistito un paio d’orette e ne ha sentite di tutti i colori, cosa che invece non ha fatto il disboscatore compulsivo Cannamela, che ha preferito aggirarsi per i giardini (forse in cerca di vittime frondose da abbattere) piuttosto che ascoltare cose che potrebbero anche tornargli utili in futuro, a volte gli si ripresentasse l’occasione di votare, per esempio, lo statuto di un museo.
Tomaso (una emme sola, sellati, non è difficile…) Montanari ha spiegato a cosa serve il patrimonio (e non “quanto rende”) e altre cosucce di non secondaria importanza come l’articolo 9 della nostra costituzione. Finché siamo rimasti sul generico anche la candidata a tutto Gabriella Piccinni e Roberto Barzanti se la sono cavata. Quando poi il discorso è caduto, inevitabilmente, sul Santa Maria della Scala e sull’Opera del Duomo l’arrampicata di specchi è stata tanto evidente quanto goffa. Mentre qualche erroruccio del passato remoto e di quello prossimo veniva ammesso, di fronte alle responsabilità politiche invece le lingue si inceppavano sempre, più o meno come Fonzie quando non riesce a dire “ho sbagliato”. E mentre Montanari sembrava avere un’idea abbastanza chiara di dove il progetto si era impantanato, cioè nella trasformazione del Santa Maria in un contenitore di mostre, peraltro molte scaciatissime, nella mancanza di un direttore e di una autentica autonomia dell’istituzione dalla politica, gli veniva risposto che la politica era stata distratta forse, ma non certo vorace e che le colpe di questo dissesto sono di tutti (che sarebbe a dire di nessuno). La professoressa Piccinni poi ha aperto il dibattito scegliendo fior da fiore e “nominando” stile Grande Fratello quelli che dovevano alzarsi e parlare: come un soldatino Fabio Gabbrielli ha obbedito e insieme hanno rivangato i bei tempi delle loro ricerche sullo
spedale concludendo, l’uno, che il Santa Maria era l’ospedale più studiato d’Europa, l’altra che era il “meglio” studiato d’Europa. È intervenuto anche l’ex rettore Anna Carli (con tanto di apprezzabile autocritica) che ha riconosciuto gravi colpe alla giunta Cenni per aver riportato il museo all’interno del Comune e ha attribuito un’ancora più grande responsabilità del declino al peso sempre maggiore della società strumentale della Fondazione MPS Vernice (senza nominarla, però) concordando, sembrerebbe, con il cittadino semplice Ceccuzzi che, catapultato com’è noto su Siena l’anno scorso da un altro sistema solare, ha scoperto quanto fossero brutti e cattivi quelli che erano in Comune prima di lui e i dirimpettai di Palazzo Sansedoni. Carneade ha però ascoltato con vero piacere una lavoratrice, ora in cassa integrazione, che ha saputo mostrare orgoglio, dignità e un sincero amore per il Santa Maria della Scala. E poi il freddo birbone ha avuto la meglio e se ne è andato via. Provateci voi a stare più di due ore all’addiaccio con il chitone e i sandali!
Carneade
Settembre 14th, 2012 — Note redazionali
Il fatto che a qualcuno o a molti il blog Fratello Illuminato stia sulle palle non significa che il blog Fratello Illuminato sia illegale o commetta reati. Prima precisazione.
Il fatto che uno supponga o immagini nomi o cognomi non significa che i nomi e cognomi siano quelli. Anzi qualcuno da diverso tempo spara nomi a casaccio. Seconda precisazione.
Arriviamo al dunque. I comunicatori dell’agenzia Robespierre (prenda nota presidente Bezzini) in primis la titolare, da qualche giorno stanno facendo circolare la voce che a breve sveleranno l’identità di Fratello Illuminato. A breve sveleranno l’identità di Fratello Illuminato? Come, quando e attraverso cosa, forse tramite una seduta spiritica?
Sulla bacheca facebook del collaboratore dell’agenzia Robespierre, tal Alessandro Lorenzini, la titolare della medesima agenzia ha lasciato questo commento il 10 settembre 2012 alle 10:54 (abbiamo salvato la pagina quindi evitate di cancellarlo):
Lisa Cresti era meglio c’erano le mezze stagioni. Ps. Stai a vedere quanto ci vorrà perchè il fratellone o il maestro giacomo si esprimano contro di noi??? dai dai.. forniteci ulteriori sicurezze.. il cieco odio vi sta portando a sbagliare.. nomi e cognomi sono vicini a essere svelati.. ci vuole pazienza ma poi saranno pubblicati anche quelli. e quindi “Ride bene chi ride ultimo”, vale anche ai Cavalieri mascherati, psico – comici del web..
Innanzitutto nei vostri confronti non proviamo alcun tipo di sentimento, anche perchè della vostra vita privata come degli altri non ce ne frega un bel niente. Questo blog si occupa esclusivamente di argomenti e soggetti che hanno rilevanza pubblica. Figuriamoci se sprechiamo le nostre energie fisiche e mentali per odiare qualcuno, soprattutto voi. Via per favore scendete dal piedistallo. Detto questo facciamo altre precisazioni.
Qui non siamo in Unione Sovietica dove il partito era tutto: dal governo alla magistratura. Qui siamo in Italia, uno Stato dell’Europa. E non siamo nemmeno nel Cile di Pinochet dove la polizia segreta controllava e faceva sparire la gente. E non siamo nemmeno nel mandamento di qualche boss dove regna la mafia. Ci siamo capiti o vi si spiega meglio?
Nomi e cognomi sono vicini a essere svelati? Signora Cresti si rende conto di quello che scrive o pensa di essere titolare di compiti che spettano alla Polizia Postale o all’Autorità Giudiziaria o forse il suo lavoro di portavoce del presidente dell provincia Bezzini, pagato con i soldi dei contribuenti, lo trascorre dietro al blog Fratello Illuminato?
Avanti svelate i nomi e i cognomi e illustrate pubblicamente anche come siete arrivati alle vostre conclusioni. Non potete fare alcun nome perchè nessuno dei membri della redazione o dei collaboratori di Fratello Illuminato è stato raggiunto da segnalazioni o controlli ufficiali e nemmeno citato dalla Polizia Postale o dalle Autorità Giudiziaria dello Stato ITALIANO. Vi è chiaro il concetto?
Vi ricordiamo inoltre che in Italia e in Europa è vietato lo spionaggio delle poste elettroniche, dei telefoni, dei computer e della rete web senza autorizzazione degli organi competenti. Vi è chiaro questo punto?
Vi ricordiamo inoltre che per procedere contro chi utilizza la rete servono le autorizzazioni delle autorità competenti e noi crediamo, anzi siamo sicuri, che nessun funzionario della Polizia Postale si mette a controllare e poi riferisce a voi nomi e cognomi di chi utilizza il web. Su questo siamo sicuri altrimenti il funzionario rischia procedimenti a suo carico.
Ride bene chi ride ultimo? Noi non ci troviamo niente da ridere sui disastri compiuti in città dal partito per il quale vi occupate di comunicazione. Signora Cresti le sembra di aver ragione? Prima hanno fatto il disastro, poi hanno cominciato a coprire le tracce ma sul più bello sono stati mandati a casa. E ancora pensano che la città sia proprietà privata dell’agenzia Robespierre. Invece di perder tempo con Fratello Illuminato guardatevi intorno e vergognatevi fra tutti delle macerie che avete lasciato ovunque. Un giorno se verremo chiamati dall’Autorità Giudiziaria o dalla Polizia Postale, anche se noi non riteniamo ci siano elementi per queste convocazioni, affronteremo l’argomento. Tutto il resto sono solo chiacchere e vi consigliamo di smetterla prima che qualcuno la querela la presenti nei vostri confronti.
Di questo clima abbiamo già informato la sede internazionale del blog per valutare un’iniziativa massiccia a livello nazionale e internazionale per denunciare certi sistemi di intimidazione e certi comportamenti lesivi della libertà di pensiero e di espressione. E meno male che gestite la comunicazione per un partito che si dichiara democratico.
Pensate invece alle richiesta di rinvio a giudizio per 14 persone per la vicenda dell’aereoporto di Ampugnano, per i 10 dell’elezione del rettore e chissà che non salti fuori anche la richiesta per i 18 indagati per il dissesto dell’università. E il problema di Siena sarebbe Fratello Illuminato? E qualcuno eviti di andare in giro a dire che è pronta la rappresaglia per quelli di Fratello Illuminato. Mantenetevi sereni e state calmini. Vi è chiaro il concetto?
Da oggi tutta la rete e quindi tutti sono a conoscenza di questo sistema. Come mai vi scaldate così tanto? Forse avete paura possa saltare fuori altri disastri compiuti in questi anni?
Questi sono i soliti meccanismi per intimidire chi dissente e per frenare l’opinione pubblica. I tempi sono cambiati e oggi i cittadini sono imbestialiti nel vedere il proprio reddito ridursi, i negozi e le aziende chiudere e le prestigiose istituzioni in dissesto. Fuori i nomi e i cognomi; sì, ma dei dissestatori.
“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”
(Giovanni Falcone – un giudice ucciso per difendere i diritti dei cittadini e lo Stato)
PS. Cari cittadini avete capito dove finiscono i soldi pubblici dell’amministrazione provinciale di Siena? Qui http://shamael.noblogs.org/?p=5793
Settembre 13th, 2012 — Note redazionali
Allora veniamo a conoscenza del fatto che ci sono in giro dei furbini che spargono falsità sulle possibilità di rintracciare chi commenta questo blog. Ricordiamo a questi furbini alcune cosette:
1) qui non si sono mai commessi reati né si ha intenzione di commetterli;
2) se fosse vero che c’è gente che si dà da fare per mettere sotto controllo questo blogghetto ricordiamo che esiste un art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana ed una cesta di leggi che proteggono la libertà di espressione del pensiero;
3) che i furbini che – anche sui social network – millantano di pubblicare i nomi di chi gestisce questo blog (cosa della quale comunque ce ne cale dal poco al punto) rischiano comunque di sparare delle cazzate e di beccarsela LORO una bella querela.
Insomma fatevelo dire furbini: siete pietosi. E comunque tecnicamente è una pirlata anche soltanto pensarla la cosa. Ah un’altra cosa: anche le compagnie telefoniche sono soggette alla legge. Questo per chiarire.
Se poi qualcuno si spaventa può sempre dare un’occhiata qui e così poi dorme tra due guanciali.
Buona serata a tutti salve che a qualche stronzo. Lasciamo a voi il dubbio su chi siano questi stronzi. Loro lo sanno.
Settembre 13th, 2012 — Note redazionali
Il dottor sottile, il pensionato d’oro, l’uomo di punta di Astrid, l’ex delfino di Bettino Craxi, ovvero il tennista Giuliano Amato. E’ lui il grande vecchio che da anni svolge il ruolo chiave di regista su Siena. Ed è stato lui durante una riunione a tre che ha lavorato con forza per la nomina di Alessandro Profumo alla presidenza della banca MPS. E non è un caso che sempre dal gruppo di Astrid arriva il membro del cda di MPS, la studiosa delle peppole Tania Groppi.A suo tempo fu sempre Giuliano Amato a spingere verso l’alto l’avvocato Mussari e non è stata una coincidenza quell’iniziativa,presente Amato, durante la campagna elettorale del Ceccuzzi all’hotel Garden. Si, proprio lui, il dottor sottile, l’ex braccio destro di Craxi; furbo appunto come pochi, una furbizia che gli ha permesso di “far finta “ di non aver mai collaborato con Craxi.Uscito verginello dal periodo craxiano, contribuendo attivamente alla fine del partito socialista (un dato storico)il dottor sottile, diventa il grande pensatore economico e il grande manovratore del centrosinistra italiano (con un occhio al centrodestra); forte del sodalizio con il presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini (altro uomo di punta di Astrid). Se a questo aggiungiamo le sinergie tra Amato, Bassanini e l’altro grande vecchio che orbita attivamente a Siena, ossia Luigi Berlinguer, viene fuori una trimurti di manovratori politici di alto livello. Ovviamente la trimurti non hai mai pensato ,figuriamoci oggi, al bene collettivo dei senesi. La regia su Siena,approfittando di una classe politica locale inconsistente, è servita alla trimurti per controllare l’università e le vicende della banca; due centri di potere funzionali al loro gruppo e alle carriere personali,soprattutto dei tre e in particolare per quella di Luigi Berlinguer. Morale della favola: la città di Siena si ritrova con tutte le istituzioni dissestate e una crisi economica senza precedenti; Giuliano Amato con una pensione mensile di euro 31.411 e Luigi Berlinguer con il figlio nel cda di banca Antonveneta. Per risanare la città e svincolarla dalle regie esterne occorre liberare l’università dalla morsa dei dissestatori e dei burattini che occupano i vertici(oltretutto abusivamente). O forse non l’avete ancora capito qui a Siena?
Nella foto la famosa partita a tennis tra i due amici Giuliano Amato e Piero Tosi (il dissestatore di ateneo).
Maestro Uriel
Maestro James
Cesare Mori
Settembre 13th, 2012 — Note redazionali
La colpa è dell’inchiostro, tutta dell’inchiostro. Piero Tosi dei conti disastrati dell’università non ne era a conoscenza; il Mussari ha dichiarato che quello del banchiere non è il suo mestiere; Ceccuzzi ha dichiarato che è tutto sotto controllo e il Criccaboni arriva ad affermare che la fase acuta è superata (entra in quella ottusa).
Cari cittadini la colpa è dei vostri occhi che leggono troppe notizie. Uscite dal mondo virtuale e rientrate nella realtà. La colpa è tutta dell’inchiostro sui bilanci.
– Se il Comune di Siena è in disavanzo per oltre 16 milioni di euro vuol dire che chi ha controllato i conti ha avuto una svista con la penna: ha messo il segno meno al posto del segno più. Il Comune non è in disavanzo ma in avanzo di 16 milioni.
– Se la banca ha chiuso con una perdità di 1,6 miliardi di euro la colpa è della svista di chi ha messo un segno meno al posto del segno più: la banca MPS ha 1,6 miliardi da spendere e da spandere.
– Se il Criccaboni è un bugiardo la colpa è di Collodi che si è permesso di scrivere Pinocchio. L’università ha il bilancio in rosso, hanno tagliato il salario ai lavoratori e quindi possiamo affermare che la situazione è migliorata: possono ricominciare con spendere e spandere anche all’università.
Restando in argomento università, memorabile è la risposta dell’ex rettore Piero Tosi durante l’interrogatorio del GIP: “ Io ho saputo che c’erano problemi contabili perchè la mia segretaria mi telefonò mentre era nel parcheggio di piazza San Francesco”. Povero Tosi, era rettore e lo tenevano all’oscuro dei bilanci. Per fortuna che c’erano i ragionieri all’interno del parcheggio di San Francesco.
In qualsiasi altro paese qualcuno di questi personaggi e finiva in galera e forse anche in qualche altra città italiana sarebbero scattate le manette. Purtroppo qui a Siena la magistratura è impegnata su fronti più urgenti e con poco organico non può di certo seguire le vicende della banca, del Comune e dell’università. Chissenefrega se all’università c’è un rettore abusivo che dissestava prima di esserlo e che commette gravi reati come l’abuso di atti di ufficio durante questo mandato (vedi lettere per favorire il docente Lorenzo Frediani); chissenefrega se il Boldrini ordinava illegalmente libri con i soldi dell’università; chissenefrega se l’Orlandini si è fatto comprare copie dei suoi libri con i soldi del Comune; chissenefrega se hanno pagato quel prezzo per banca Antonveneta.
Settembre 13th, 2012 — Note redazionali

“E’ crollato il secondo piano del palazzo, non hanno retto i muri portanti”. “La colpa è di quelli che mi hanno bloccato i lavori; io mi stavo impegnando per rifare l’intonaco delle pareti“. Sono crollati i muri portanti e con una scialbata non risolvevi nulla”.
Un dialogo tra sordi evidentemente, come quello che sta andando in scena qui a Siena. Ceccuzzi (PD), Marzucchi (Siena Futura), Cannamela (SEL) e Senni (UDC) sfidando le regole del bilancio e improvvisandosi economisti virtuosi durante gli ultimi giorni del loro pessimo mandato elettorale si erano messi in testa di tappare un buchino quando il problema era non il buchino ma il cratere. Come il dialogo sui muri portanti e l’intonaco. Ceccuzzi e company volevano dare una scialbatina per prolungare di pochi mesi il crollo. Un mix di dilettantismo politico-amministrativo e conclamata malafede.
Oggi finalmente il primo gradi di verità sui conti del Comune. Il Commissario prefettizio Enrico Laudanna durante la conferenza stampa ha comunicato che il disavanzo del Comune di Siena è superiore ai 16 milioni di euro. Ecco il dato reale della cattiva gestione del PD, di SEL, Siena Futura e UDC del Comune. Con tutti i soldi erogati e circolati in questi anni in città il Comune di Siena come minimo doveva chiudere il bilancio con un avanzo di 4-5 milioni di euro. Purtroppo il risultato dei conti è devastante, non solo per la cifra ma per quello che rappresenta quella cifra. Facciamo un resoconto cittadino: l’università dissestata per oltre 200 milioni di euro; la fondazione MPS con i debiti, la banca MPS senza il soccorso dello Stato era quasi in default e il Comune con 16 milioni di disavanzo. Vi serve altro per sparire dalla vita politica e smetterla di scrivere comunicati assurdi e bugiardi? O forse Ceccuzzi, Marzucchi, Cannamela, Senni, speravano di coprire tutto attraverso il patetico tentativo delle richiesta di elezioni anticipate? Di questo passo attenti a non perdere la strada di casa.
Tra i vari comunicati, il migliore di tutti, è quello dell’UDC firmato dallo scrittore Simone De Santi e dal geometra Vittorio Busonero (uno che conosce la differenza tra tempo pieno e parziale dentro l’ufficio tecnico del Comune). Un comunicato che merita una citazione sul prestigioso sito Dagospia.
I due ragazzi del Brandani scrivono:
“Quanto appreso in conferenza stampa dal commissario Laudanna sul bilancio comunale ci conferma che l’impegno da noi intrapreso in Comune durante la delicata fase della manovra economica sulla quale il Sindaco ha perso la maggioranza, era un impegno di serietà e responsabilità. A dimostrazione di questo, la strada intrapresa a suo tempo dal nostro capogruppo Senni per mettere a riparo i conti del Comune è al momento la stessa strada che sta percorrendo il Prefetto Laudanna nel suo delicato e puntuale compito istituzionale. Questo a sottolineare lo spirito costruttivo che ha sempre contraddistinto l’azione politica del nostro Partito”.
De Santi e Busonero oggi sicuramente avevano voglia di scherzare; che burloni. Fino all’altro giorno invocavano le elezioni anticipate e oggi elogiano “la strada che sta percorrendo il Prefetto Laudanna nel suo delicato e puntuale compito istituzionale”. Fermatevi e sincronizzate il pensiero con la tastiera del computer: prima volevano sgombrare il Commissario e oggi tessono lelodi dello stesso. Sono dei burloni e questa la lasciamo correre. Quando parlano del Senni però grida vendetta al cielo. Ricordiamo e ricordatevi la mitica dichiarazione dell’esponente dell’UDC di Siena Sandro Senni (voi di Dagospia seguite attentamente); anzi copiamo e incolliamo il nostro vecchio articolo:
“La redazione di Fratello Illuminato è sconcertata dalle dichiarazioni di Sandro Senni che sostiene “come provocazione” di non aver nemmeno letto il bilancio per il quale ha votato a favore!!! Senni, fai una cosa, vai a casa e falla finita con la politica e l’amministrazione. E mentre ci torni ringrazia il cielo che il bilancio è stato bocciato perché se fosse passato così com’era poi ne rispondevi personalmente in solido con gli altri votanti a favore davanti alla Corte dei Conti che vi avrebbe condannato per danno all’erario, avendo appostato per entrate certe quelle entrate che certe non erano. Almeno il pallottoliere lo sai usare? Lo sai quanto fa 6 milioni e seicentomila diviso 17/18?
Un po’ di serietà non guasterebbe e nemmeno un po’ di senso del pudore!!!!”
Sì certo, caro De Santi e Busonero, il Comune era in ottime mani, ottime, soprattutto nelle mani di uno che non aveva letto il bilancio che si apprestava a votare e che poi ha votato. Tra confusione politica e casini con gli alleati siete messi bene nell’UDC; però non disperate, il Brandani è un fine stratega: voleva entrare in maggioranza e si è trovato il Comune commissariato. Merita e meritate una laurea con 190 e lode e anche tre baci accademici.
Chiudiamo mettendo a confronto le dichiarazioni serie del Commissario Laudanna con quelle esilaranti di PD, SEL, SIENA FUTURA E RIFORMISTI.
Dichiarazioni del Commissario Enrico Laudanna:
“Approfondimenti su questo hanno condotto a un’attualizzazione della fotografie dell’esistente: il malato è stato preso in cura e ha diritto a terapie che lo rimettano in condizione di essere restituito alla famiglia, agli affetti e alle sue attività. Dobbiamo dare risposte in termini di terapia a quello che evidenziano gli atti. Siena non si può permettere una chiusura della vicenda che non sia il riequilibrio del bilancio. Una volta perseguito, da parte mia dopo la manovra l’obiettivo sarà ridisegnare da subito un rilancio.Tra la situazione evidenziata a fine maggio e quella verificata c’è una differenzia sostanziale: ad esempio i 4 milioni in più dovuti al venir meno dei fondi della Fondazione per i Boc, circa 5 milioni dovuti alle conseguenze delle nuove normative nazionali. Il disavanzo sostanziale è nell’ordine dei 16-17 milioni di euro. Ci prendiamo tutto il tempo previsto dalla legge perché ci rendiamo conto che occorre una definizione perfetta dell’esposizione, a cui bisognerà corrispondere con interventi, affinchè nessuno di questi interventi non sia approssimativo e siano tutti strettamente indispensabili, sacrifici richiesti da esigenze di riequilibrio”.
Comunicato di PD, SEL, SIENA FUTURA E RIFORMISTI:
“Sul bilancio l’amministrazione Ceccuzzi ha operato correttamente per mettere in sicurezza i conti del Comune di Siena.Pertanto il disavanzo di 16 milioni cui fa riferimento il prefetto Laudanna non solo non può essere addebitato all’amministrazione uscente, ma sarebbe stato assai superiore se non ci fosse stata la prima manovra di gennaio, per 3 milioni, la seconda di maggio, per sei milioni e la rinegoziazione dei Boc, per 3 milioni“.
Vi lasciamo con questo quesito esistenziale: il disavanzo, quindi, dobbiamo addebitarlo all’ amministrazione entrante?
Ritrovate il senno dentro il PD e company; il Senni non importa, alla città non serve uno che non legge i bilanci. La prossima volta chiamate il Criccaboni per risanare i bilanci.
Infine, l’aspetto sostanziale, evidenziato dalla Corte dei Conti, che annulla tutti i tentativi maldestri del Ceccuzzi, del Marzucchi e dei loro partiti per camuffare la verità. Ecco cosa scrive la Corte dei Conti (una piccola parte, prossimamente il resto):
“La Corte dei Conti, sottolineando come i correttivi predisposti dalla giunta Ceccuzzi siano risultati inefficaci: le dismissioni immobiliari sono rimaste purtroppo sulla carta. Non mancano le amenita’, come quando la Corte punta il dito sui proventi delle multe. Il Comune “non ha rispettato il vincolo di destinazione dei proventi da sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del codice della strada, fissato per legge in misura non inferiore al 50% dei proventi stessi. Tale fatto costituisce una grave irregolarità contabile aggravata dalla circostanza che sussiste per l’Ente già una situazione di disavanzo sostanziale”.