Allora veniamo a conoscenza del fatto che ci sono in giro dei furbini che spargono falsità sulle possibilità di rintracciare chi commenta questo blog. Ricordiamo a questi furbini alcune cosette:
1) qui non si sono mai commessi reati né si ha intenzione di commetterli;
2) se fosse vero che c’è gente che si dà da fare per mettere sotto controllo questo blogghetto ricordiamo che esiste un art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana ed una cesta di leggi che proteggono la libertà di espressione del pensiero;
3) che i furbini che – anche sui social network – millantano di pubblicare i nomi di chi gestisce questo blog (cosa della quale comunque ce ne cale dal poco al punto) rischiano comunque di sparare delle cazzate e di beccarsela LORO una bella querela.
Insomma fatevelo dire furbini: siete pietosi. E comunque tecnicamente è una pirlata anche soltanto pensarla la cosa. Ah un’altra cosa: anche le compagnie telefoniche sono soggette alla legge. Questo per chiarire.
Se poi qualcuno si spaventa può sempre dare un’occhiata qui e così poi dorme tra due guanciali.
Buona serata a tutti salve che a qualche stronzo. Lasciamo a voi il dubbio su chi siano questi stronzi. Loro lo sanno.
3 comments ↓
Questi personaggi fanno proprio ridere. Chi vorrebbero intimidire? Pensano davvero di avere tutto quanto sotto il loro controllo?? Ma poi ve lo immaginate le giornalate, con tanto di testate internazionali, che riportano il primo caso in Europa di ‘denuncia per eccesso d’indignazione per distruzione di città da parte di cricca dissestatrice’, roba da matti!!! Qui l’unici da denunciare sono quelli della banda del buco……ormai non esiste istituzione cittadina che non sia stata colpita da questa calamità…..
E ora querelateci tutti!!!
[…] Qui ci sono dei furbini che è il caso si diano una regolata […]
“nomi e cognomi sono vicini a essere svelati.. ci vuole pazienza ma poi saranno pubblicati anche quelli. e quindi “Ride bene chi ride ultimo”, vale anche ai Cavalieri mascherati, psico – comici del web”
e che è? Per un momento ho pensato che fosse un comunicato di Al Queda al riguardo dell’esecrabile filmazzo sulla vita di Maometto, e francamente questa deriva “maomettana” del dibattito politico, a colpi di fatwe, censure, fanatismo fondamentalista, lapidazioni talebane, lame di jambiya che scintillano nella notte e minacce di strappare la lingua ai miscredenti, preoccupa non poco: si dessero una regolata, dato che siamo ancora un paese libero. È sconcertante che un linguaggio del genere venga adottato da gente che si proclama “di sinistra”, ma che evidentemente ha perso quello spirito libertario e un po’ ottocentesco senza il quale non avrebbe avuto neppure ragione di esitere.