La querela e le due interviste a confronto di Ugo Sposetti. Perchè gli ex DS non rendono pubblici i bilanci?

Di buon mattino, al Caffè Miani in Piazza del Duomo a Milano ho incontrato un carissimo collega di università e tra un cappuccino e due parole sul risultato elettorale siciliano,ho ritagliato qualche minuto della nostra conversazione per renderlo edotto sulle vicende di banca MPS. E dopo averlo informato della mia collaborazione, nata per pura casualità,con il vostro blog,ci siamo messi a leggere gli articoli del Cittadinoonline e l’intervista rilasciata al Corriere di Siena da Ugo Sposetti. La reazione immediata del mio collega è stata la seguente: “su cosa avrebbe querelato l’ex comunista Sposetti e come mai l’eventuale querela non è stata presentata dagli ex DS senesi?”. Del merito della querela si occuperanno eventualmente i magistrati; da liberale esprimo la mia personale solidarietà ai giornalisti del Cittadinoonline. Sicuramente gli ex DS di Siena hanno richiesto il soccorso rosso di Sposetti per mostrare i muscoli alla città e per mandare un messaggio (un boomerang) alla componente ex margherita della Toscana. Ripeto, alla querela eventualmente ci penseranno i magistrati; su Sposetti qualcosa posso aggiungerla e se poi querela, pazienza.
Due interviste a confronto. Sul Corriere di Siena di oggi 31 ottobre 2012 Ugo Sposetti nell’intervista riferendosi al vecchio debito dei DS ha dichiarato:”Non sta in piedi quello che scrivono perchè già esisteva il PD,non ci sono coincidenze,il nostro risanamento del debito risale al 2002-2003, non al 2007” (intervista recente).
Il 10 agosto 2007 Sposetti rilascia un’intervista a Panorama e in merito al debito dei DS dichiara:”Siamo partiti con un debito di oltre 1.000 miliardi di lire. A dicembre dell’anno scorso eravamo a 160 milioni di euro. Ad agosto del 2008 arriveremo a 110. Non male, no?” (intervista del 2007).
Come concilia le dichiarazioni di oggi con quelle del 2007 l’ex comunista Sposetti? Dall’intervista del 2007 a Panorama,come affermato dallo stesso Sposetti, si evince che nel 2006 i DS avevano un debito di 160 milioni, e sempre lo stesso Sposetti proiettava il debito dei DS al 2008 per 110 milioni. Sbaglio o dall’intervista di Panorama emerge che nel 2007 i DS stavano ancora risanando il debito? Senza entrare nel merito della querela tra Sposetti e Il Cittadinoonline,proprio per seguire il ragionamento della massima trasparenza enunciato dall’ex comunista, sarebbe cosa buona e giusta rendere pubblici tutti i bilanci dei DS nazionali e quelli dei DS senesi dal 2006 a oggi e i bilanci di tutte le società legate formalmente ai DS. Non credo sia un problema,vero Sposetti?
Non male come domande,no?

Albus Silente

P.S. Non nutro molta simpatia per Renzi ma sulla necessità di mandare in pensione una parte della nomenclatura politica della prima repubblica,dopo aver appreso anche della querela di Sposetti,come non dargli ragione? Il muro di Berlino è crollato nel 1989; qualcuno purtroppo vive ancora con l’idea che la società si controlla con il comitato centrale del partito. E siamo sicuri che le monetine se le meritava solo Craxi?

Un intervento di S.E. Cesare Mori sull’Università

Questi uffici con disgusto inesprimibile prendono atto dell’ignominiosa farsa che vede 15 direttori di dipartimento su 15 facenti parti della disgustosa cricca berlinguerian-tosiana-criccaboniana e anche là ove era possibile un’alternativa l’infame ignavia o la vergognosa malafede dei docenti e del personale tecnico amministrativo hanno fatto sì che si scegliesse il candidato della cricca (http://ilcittadinoonline.it/news/153882/Universit%C3%A0__completate_le_elezioni_dei_direttori_dei_dipartimenti.html). C’è di più: l’abusivissimo Criccaboni ha fatto in modo di avere all’inaugurazione dell’anno accademico anche quel bell’esemplare lombrosiano di Profumo, ultimo devastatore dell’istruzione italiana. Questi uffici si aspettano una durissima contestazione che vada ben oltre i vuoti comunicati. Orsù personale tecnico amministrativo macellato nei propri diritti dal tandem dell’insulsaggine e dell’incapacità! Orsù studenti vessati da questa brancata di incapaci e inetti! Orsù docenti che hanno ancora a cuore la ricerca e la didattica! Questi uffici attendono con impazienza una dura contestazione al protettore degli abusivi, al continuatore del dissesto, al perpetuatore della devastazione. Contestazione con tanto di slogan, megafoni, fischi, corna e – se del caso – anche qualche sputo. Se questo non accadrà questi uffici osservano che tutti quanti i summenzionati non si meriteranno altro che continuare la corsa verso il baratro, se non altro dell’ateneo nella sua funzione di centro di alta formazione, e verso il suo declassamento a stipendificio a spese pubbliche. Se questo dovesse verificarsi prima chiuderà tutto e andranno tutti chi a casa, chi nelle vigne, chi a raccattare cartoni come il povero Carlone e meglio sarà per il Paese.

Di questi uffici

Cesare Mori

Tutta la nostra solidarietà alla redazione del CITTADINO ONLINE per l’annunciata querela da parte del tesoriere nazionale dei DS Ugo Sposetti

Ugo Sposetti casualmente passava da Siena e durante una conferenza stampa ha annunciato una querela contro il quotidiano senese Il CITTADINO ONLINE per via di un articolo relativo alle vicende dell’inchiesta su Antonveneta.
Come mai tutto questo nervosismo? Perché Sposetti non ha mandato una nota al giornale per chiarire quanto avevano scritto e ha preferito annunciare una querela? E poi nel PD si lamentano del perché Grillo prende voti; per forza, si tengono ancora questi dirigenti come Sposetti che ci ricordano i film di Peppone e Don Camillo, con la differenza che Peppone ispirava simpatia. Se ripassa da Siena, caro Sposetti, quereli anche noi se si sente offeso dalla citazione del film. Ma Sposetti invece di querelare non ha niente da dire sui disastri combinati a Siena dai suoi compagni di partito: dall’università alla banca? E dei libri abusivi pagati con i soldi pubblici in onore del garante nazionale del PD Luigi Berlinguer e ordinati dall’iscritto al PD Maurizio Boldrini (ma su questi libri la magistratura non interviene?)?
Oltre alle querele che presentano quelli del groviglio armonioso, oggi, arriva anche il compagno Sposetti. E nel frattempo il Bisi ha ricominciato con gli spottoni giornalistici per il suo amico Criccaboni. Hanno distrutto una città e si sentono anche offesi. Vedremo come finiranno le varie inchieste e se prima o poi un minimo di giustizia ci sarà anche a Siena, così come avviene nel resto dell’Italia, dal Lazio a Milano e a Palermo. O a Siena gli unici reati sono quelli d’opinione?

P.S. Il nostro blog per diverse ore non era consultabile perché i server americani e canadesi erano bloccati per colpa dell’uragano.

La nomenclatura universitaria specchio della decadenza che opprime Siena

Prima dell’arrivo al rettorato di Luigi Berlinguer poi di Tosi e oggi di Criccaboni l’università di Siena con la sua dimensione coerente poteva vantare una didattica autorevole e una classe dirigente che dialogava in positivo con la città. Con l’avvento del sultano di Stigliano il centro del sapere si è trasformato nel centro politico autoreferenziale di una nomenclatura universitaria parassita che ha portato l’ateneo  nella piu’ profonda decadenza. E con Tosi imperante arriva il dissesto coadiuvato da un manipolo di docenti privi di etica pubblica e spirito di conoscenza. Oggi con la nomina di Gabriella Piccinni e di Marco Bettalli a direttori di dipartimento l’ateneo ha toccato il fondo della peggiore decadenza morale della sua storia. La nomenclatura universitaria specchio della decadenza che opprime Siena. E la politica,sempre che ancora esista un barlume di classe dirigente, non riesce a cogliere il problema. Ma forse fra tutti preferiscono vivere nella decadenza che rinnovarsi per far ripartire la città.
Del resto, se la politica e anche le istituzioni preposte al controllo e alle sanzioni tollerano le illegalità del Criccaboni, che speranza di futuro hanno l’università e la città?
Siena ripartirà quando il problema università verrà risolto. Un problema che blocca la città più della situazione della banca MPS. Dentro l’università si annida la vera cricca che ha distrutto la città e che ancora persiste con i soliti intrecci nefasti. E anche i magistrati sembrano distanti dal problema.

Dialogo di Criccaboni con un esponente della giungla

Nella famosa giungla della ormai ex facoltà di medicina dell’università di Siena si alternano le manovre in vista dell’elezione del direttore di dipartimento che vede contendersi il ruolo,in una sfida a due, tra il criccaboniano-tosiano-filodissestatori Ranuccio Nuti e dall’altra il professore Alessandro Rossi. La giungla si prepara con tanto di fionde, tagliole e frecce biomediche, alla grande sfida; tutte le fazioni si muovono come camaleonti tra un reparto e l’altro. Chi sta con chi e perchè? A sostegno del criccaNuti si agitano i criccascudieri e i furbi del votopromessoatutti come Enrico Pinto; poi non mancano i ceccuzziani come Mauro Gaelazzi e ovviamente qualche telefonata di Pierino ai vecchi fedeli docenti non tarderà, anzi qualcuno risponda al telefono dopo le 18:30. Dalla parte di Alessandro Rossi tutto il resto del mondo e a tal proposito invitiamo i nostri simpatizzanti ad esprimere un voto per rimandare nel proprio ridotto il criccaNuti. Quella giungla va bonificata e alla svelta; non siamo sul pianeta delle scimmie. Ranuccio Nuti invece di lanciarsi in discorsi del tipo “qui si comanda noi” e simili espressioni tosiane farebbe cosa sana e giusta ritirandosi e dichiarandosi deluso del criccabonesimo. E quando telefonate ai docenti assicuratevi che non parlino con quelli di Fratello Illuminato; ma la frittata l’avete già fatta. Ma il Cricca in persona che combina? Lui passa dal solito posto agli incontri dalle parti di farmacia per rassicurare la cricca che tutte le inchieste della magistratura finiranno “in una bolla di sapone”. Ah sì e come mai Cricca? Del resto, come dalle parole dello stesso Cricca durante il dialogo con un esponente della giungla, anche il giudice del lavoro “emetterà una sentenza sfavorevole a coloro che hanno chiesto ragioni sul salario accessorio”. Cricca il veggente? Il Cricca poi ha sfoderato i suoi alleati politici che sempre secondo lui, lo stanno supportando nelle varie sedi. Tra i politici, sempre da quel che dice lo stesso ex delegato aretino, ci sono il Montesquieu di Pontedera (al secolo Enrico Rossi e forse trascurato dal nostro blog), il solito Ceccuzzi che il Cricca sente spesso, poi quel peso massimo della politica senese Mauro Marzucchi e udite udite Giuseppe Mussari e si mormora anche che emissari del Cricca si siano incontrati con il dissidente del PD Alessandro Piccini (una strizzatina d’occhio con tutti). Una domanda per tutti quelli citati: vi sembra d’essere nelle condizioni di perder tempo con l’abusivo Criccaboni o nella vostra agenda politica alla voce “futuro politico” avete riportato la dicitura “suicidio politico e masochismo allo stato puro”?

Tanto finirà tutto “in una bolla di sapone” vero Cricca?

Ma il danno erariale sulla vicenda Ampugnano chi lo paga?

La società aereoportuale di Ampugnano è in fase di liquidazione e i soci pubblici che cosa intendono fare per tutelare il patrimonio pubblico investito nella società? E come intendono procedere con la possibilità di costituirsi parte civile nel processo sulla famosa gara relativa all’aereoporto di Ampugnano?
Per il momento facciamo finta che l’inchiesta giudiziaria non ci sia e concentriamoci sul dato patrimoniale,quindi sulla tutela del patrimonio degli enti locali.
Una rinfrescatina sul concetto di danno erariale: “Nell’ordinamento italiano è detto danno erariale il danno sofferto dallo Stato o da un altro ente pubblico a causa dell’azione o dell’omissione di un soggetto che agisce per conto della pubblica amministrazione”.
“Il concetto di danno, che compare nella definizione, deve essere inteso in senso civilistico, e può quindi consistere in:

– un danno emergente, ossia una perdita per una cosa distrutta o perduta, una spesa sostenuta o un’entrata non acquisita;
– un lucro cessante, ossia un mancato guadagno”.

Tra i soci della società in liquidazione ci sono il Comune di Siena, Comune di Sovicille e la Provincia di Siena e poi c’è la Camera di Commercio(di cui fanno parte Comune e Provincia). I rappresentanti degli enti soci della società in liquidazione si stanno già attivando per chiedere conto del danno erariale o i cittadini saranno costretti a chiamare in causa presso la Corte dei Conti i rappresentanti degli enti che ometteranno di tutelare l’ente pubblico? Le forze politiche si attivino in tal senso. Il tempo delle chiacchere è finito e il patrimonio distrutto deve essere risarcito dai responsabili.

Ricordando inoltre che :”Tanto la dottrina quanto la giurisprudenza della Corte dei Conti non annoverano più tra i requisiti del danno erariale la patrimonialità, estendendo, quindi, la nozione oltre la lesione di elementi patrimoniali, fino a comprendere ogni violazione di interessi pubblici giuridicamente protetti. In quest’ottica, la Corte dei Conti ha ritenuto configurabile quale danno erariale ildanno all’economia nazionale, inteso come lesione dell’interesse generale alla salvaguardia, all’incremento e al progresso dell’economia nazionale, oppure il danno all’immagine della pubblica amministrazione, inteso come grave perdita di prestigio a seguito del detrimento dell’immagine e della personalità pubblica dello stato o altro ente pubblico derivante da un’azione delittuosa di un suo amministratore o dipendente”.

P.S. Ma quel Montibello che invia comunicati per conto del PD senese (primo responsabile politico dei disastri) per chiedere tutela dei dipendenti e la non chiusura dell’aereoporto perchè non invita Masi e Bezzini a chiedere alla Corte dei Conti di intervenire? Altrimenti smettetela di mandare comunicati stampa sul sesso degli angeli.

Grandi manovre al Comune di Siena. E’ proprio il momento di concorsi interni?

Dalle parti di Piazza del Campo, già dai mesi estivi, gira voce di una possibile delibera del Commissario Straordinario, Prefetto Enrico Laudanna, a seguito della quale potrebbe venire realizzato un concorso a tempo indeterminato per dirigenti.
Pare, anche, che tali indiscrezioni abbiamo cominciato a diventare più insistenti nel mese di settembre al punto da vedere impegnata direttamente la Segretaria Generale, Simonetta Fedeli (forse aiutata da qualche dirigente?). L’eventuale concorso, almeno stando a quanto si mormora in certi ambienti, potrebbe servire per stabilizzare certi equilibri all’interno della dirigenza (l’eventuale commissione sarà stata già individuata?).
Sembrerebbe che nel pomeriggio del 18 ottobre 2012, nel corso di una conferenza dei dirigenti, sia stato reso noto l’imminente avvio del procedimento concorsuale non appena saranno sciolte le ultime perplessità sull’iter da seguire.
A tale proposito, nei giorni precedenti, le organizzazioni sindacali sarebbero state contattate in modo da avviare anche con loro il necessario percorso informativo.
Pare che non abbiano tardato le reazioni. Da una parte quelle di chi riteneva più opportuno che una tale riorganizzazione venisse demandata a un’Amministrazione Comunale democraticamente eletta e dall’altra chi vedevano assolutamente necessario ed urgente avviare e terminare tale procedimento concorsuale prima dell’insediamento della nuova Amministrazione o, per lo meno, consegnare alla stessa una graduatoria già fatta e “confezionata”.
Chissà se la Segretaria Generale, data la delicatezza della questione, avrà ricevuto qualche sollecitazione, interna o esterna che sia.
Sempre dalle solite voci di corridoio, pare che la dott.ssa Fedeli, nella predisposizione del concorso, sia coadiuvata da un gruppo di dirigenti tra cui dovrebbero spiccare i nomi del dott. Luciano Benedetti, dirigente di ruolo della Direzione Finanziaria, Gare e Appalti e Responsabile dell’Area Risorse del Comune di Siena (noto per i suoi vari incarichi sparsi un po’ ovunque, alcuni di questi forse “in luce” di conflitto di interessi – vedi Consorzio Terre Cablate) nonché la dott.ssa Claudia Giampietro, dirigente della Direzione Risorse Umane, Organizzazione e Istruzione (più un interim sulla Direzione Sistemi Informativi e Reti Tecnologiche).
Le solite indiscrezioni individuavano altri due dirigenti come beneficiari di questo iter tracciato e programmato: il dirigente a tempo determinato recentemente arrivato all’Amm.ne Provinciale (con profilo di provenienza come Istruttore Direttivo Tecnico – cat. D1/D3 – sito internet del Comune), arch. Massimo Betti, Responsabile Area della Città del territorio e dirigente della Direzione Pianificazione Territoriale, S.U.I. e attività economiche e la dott.ssa Angela Ongaro, Responsabile Area Welfare e dirigente ad interim della Direzione Politiche Abitative, Patrimonio, Sociale e Sanità. Ma una verifica su eventuali condanne già emesse dalla Corte dei Conti per alcuni dirigenti è stata effettuata?
Abbiamo fino adesso parlato delle cosiddette pressioni interne.
Voci di “corridoio” riportano però di ben altre pressioni, esterne, molto più incisive provenienti dall’ex Amministrazione.
Sempre i ben informati riferiscono che l’ex Sindaco Franco Ceccuzzi sia il vero e forte fautore di tale manovra. Certo di una sua ricandidatura alla guida dell’Amministrazione Comunale di Siena, ritiene indispensabile per le sue strategie il raggiungimento di tali obiettivi, a prescindere dall’esito delle elezioni amministrative.
Infatti nel caso di un esito elettorale a lui favorevole questa operazione garantirebbe a lui il presidio e la copertura delle Direzioni con dirigenti di sua diretta fiducia (e da lui nominati durante il suo mandato con una procedura probabilmente illegittima o quantomeno, nella migliore delle ipotesi, dubbia), a tempo indeterminato, ma della cui nomina lui sarebbe ufficialmente estraneo in quanto avvenuta durante la “gestione commissariale”.
Nel caso in cui le elezioni portassero un risultato diverso da quello dall’ex Sindaco atteso, la nuova amministrazione erediterebbe una classe dirigente di ruolo, inamovibile, probabilmente ostile, legata ad un ex Amministratore e che a lui risponderebbe.

Ma bisogna pagare il canone Rai per poi ritrovarsi Giuliano Amato conduttore televisivo? Evidentemente sì!!! E quel Nicolais al CNR …

Da oggi la Rai ha un nuovo programma e un nuovo conduttore televisivo: Giuliano Amato su Rai3 con il programma “Se una farfalla batte le ali”. Largo ai giovani? si, col cazzo! Ci starebbero bene una bestemmia e un paio di insulti ma siccome è domenica lasciamo perdere. Classe 1938, l’ex braccio destro Craxi e pensionato d’oro (31 mila euro di pensione al mese) Giuliano Amato oltre a tramestare nelle vicende bancarie italiane,oggi, con le spinte degli amici tecnici diventa conduttore televisivo. Un consiglio alla mamme: controllate l’orario della trasmissione e tenete lontani i bambini dallo schermo. Un consiglio anche per i pensionati: andate dall’amante, ai giardini o allo stadio ma lasciate perdere la televisione quando trasmettono il dottor sottile. L’Italia non è un paese per giovani e la politica è sempre ferma alla peggiore prima repubblica. Ma bisogna pagare il canone Rai per poi ritrovarsi Giuliano Amato conduttore televisivo?

 Poi ci sarebbe anche un’altra storia. Quel fenomeno del ministro Francesco Profumo ha nominato al CNR il bassoliniano Luigi Nicolais già attenzionato dal nostro blog per questa vicenda http://shamael.noblogs.org/?p=5683 che oggi è finito sotto inchiesta contabile insieme ad altri per un danno erariale di ben 43 milioni di euro “la Procura della Corte dei Conti della Campania ha infatti avviato un’istruttoria su un presunto danno erariale da 43 milioni di euro nel settore delle bonifiche ambientali. L’inchiesta dei magistrati contabili, affidata al nucleo di polizia tributaria di Napoli, ha portato all’emissione di 17 atti di citazione in giudizio nei confronti di politici, amministratori e tecnici accusati di «un ulteriore caso di grave e rilevante spreco di denaro pubblico».
«Avvisi di garanzia» sono stati inviati all’ex ministro dell’Ambiente, Willer Bordon, all’ex sottosegretario al Lavoro, Raffaele Morese e all’ex governatore della Campania, Antonio Bassolino, oltre che agli ex sub commissari Angelo Vanoli e Arcangelo Cesarano, all’ex vice presidente della Regione Campania Antonio Valiante, agli ex assessori Adriana Buffardi, Vincenzo Aita, Gianfranco Alois, Luigi Gesù Anzalone, Teresa Armato (oggi parlamentare del Pd), Ennio Cascetta, Maria Fortuna Incostante (anche lei parlamentare del Pd), Federico Simoncelli, Marco Di Lello, Luigi Nicolais (oggi presidente del Cnr) e Rosalba Tufano”.

 E se a questo aggiungiamo che il ministro Francesco Profumo (tecnico di cosa?) protegge quel dissestatore e abusivo di Criccaboni viene fuori un quadretto di un Italia peggio di quella della prima repubblica.

Cose dell’altro mondo. Il direttore amministrativo dell’università di Siena prende 30 mila euro non dovuti nello stipendio e tutti si girano dall’altra parte. E se ripensiamo al colloquio tra quel Tomasi che dice a Criccaboni … “lì in procura dove vedere voi …”

Partiamo dalla considerazione generale: l’università di Siena sembra un luogo distante dalle leggi e dalla decenza civile. Un rettore abusivo, illegalità continuate nel tempo,di tutto e di piu’ e tutti fanno finta di niente. E se a questo aggiungiamo il dialogo tra l’ex direttore del MIUR(a quel tempo era proprio direttore) e il noto abusivo Criccaboni forse capisci che il problema non è solo dentro l’università. Il dialogo che segue è stato estrapolato dalle intercettazioni(non vincolate dal segreto istruttorio) telefoniche tra quel Tomasi e Angelo Riccaboni. Quindi chi di dovere li conosce ma tutti restano ai nastri di partenza.

Intercettazione tra Tomasi (ex direttore del MIUR e oggi direttore generale della provincia di Trento) e quel dissestatore e abusivo di Angelo Criccaboni:

Tomasi: Poi è chiaro che lei nel momento che ha l’investitura… provi a sentire, io francamente… lì in Procura dovete vedere voi perché oggi sa com’è. Qui … lì è tutto rischioso. Lì è diventato poco … poco …
Riccaboni: No, no, no. Su questo la convocazione del Consiglio avverrà immediatamente in maniera tale che possa mettere a regime, diciamo… tutto quanto con la nomina da parte della Fabbro che il nostro Statuto dice previo parere del Consiglio di Amministrazione. Su questo dobbiamo passarci, insomma.
Tomasi: Sì, sì.
Riccaboni: E poi, niente…
Tomasi: Lì, penso, che se non prende in mano la gestione anche la Ines … lì non ne uscite! Perché tra l’altro, guardi: io ho visto quella nota che mi ha portato Focardi l’ultimo giorno sul discorso del Prefetto, dell’accessorio … A parte il fatto che io gli ho detto che io non darò nessun parere e che se dovessero chiedermi un parere, non può che essere contrario perché non è certo … dopo visto che sulla stampa lui dice che ha avuto rassicurazioni dai funzionari, francamente non so quali siano questi funzionari. Ma … lì la partita va presa in mano subito, capisce, dal direttore amministrativo. Se no lei si trova una valanga di … a non finire.
Riccaboni: No, no. Certo.
TomasiE questo non è il momento di cedere alle pressioni sindacali … questo è il momento di chiudere le fila e rimboccarsi le maniche, non c’è niente da fare.
Riccaboni: Qui c’è solamente bisogno di questo. C’è bisogno di dare un senso di continuità, di dare tranquillità e andare avanti. Questa vertenza, anche, dell’ateneo è stata gestita molto male perché era già chiusa. Poi è stata ritirata fuori, per motivi demagogici e quindi ha provocato questo ambaradan. Ma insomma… questa è già chiusa, non c’è problema. E comunque con il Direttore Amministrativo questa cosa verrà affrontata in un modo migliore sicuramente.
Tomasi: Sì e poi anche il discorso lì di quella partita … il Prefetto … I prefetti ragionano in un altro modo. Il prefetto ragiona per evitare che la gente vada in piazza. Però, sul piano della sostanza c’hai contro tutti … i colleghi … devi recuperare … non è che puoi … quindi … quell’ipotesi lì è veramente… Comunque, secondo me, adesso dovete avere lo spazio per operare poi speriamo… insomma…”

Prima valutazione:in un paese normale per questi due scattavano come minimo le manette. Che significa “lì in procura dovete vedere voi..”?
Poi leggetevi attentamente le parole di quel Tomasi : Lì, penso, che se non prende in mano la gestione anche la Ines … lì non ne uscite! Perché tra l’altro, guardi: io ho visto quella nota che mi ha portato Focardi l’ultimo giorno sul discorso del Prefetto, dell’accessorio … A parte il fatto che io gli ho detto che io non darò nessun parere e che se dovessero chiedermi un parere, non può che essere contrario perché non è certo … dopo visto che sulla stampa lui dice che ha avuto rassicurazioni dai funzionari, francamente non so quali siano questi funzionari. Ma … lì la partita va presa in mano subito, capisce, dal direttore amministrativo. Se no lei si trova una valanga di … a non finire”. Si capisce bene che hanno intrallazzato vero?

Morale della storia. Da due anni indisturbati Criccaboni e Fabbro agiscono dentro l’ateneo, ma sicuramente quel Tomasi quando aveva affermato “lì in procura dovete vedere voi..” forse pensava a qualcosa di concreto. O lì in procura dovevano vedere il funzionamento degli ascensori? Inoltre il fascicolo sulla selezione farsa del direttore amministrativo non si sa che fine abbia fatto. Sappiamo soltanto che da due anni una condannata dalla Corte dei Conti è stata nominata dall’abusivo Criccaboni con un contratto dove prende 30 mila euro in più del dovuto per legge. E non parliamo dell’ultima lettera abusiva a favore di Lorenzo Frediani. E non commentiamo le affermazioni “tanto i ricorsi non li vincerete mai, capito!!”di Ines Fabbro in merito ai ricorsi dei lavoratori al Giudice del lavoro di Siena. Insomma “lì in procura dovete vedere voi..” e “tanto i ricorsi non li vincerete mai..”. Ma dove siamo arrrivati? Nel bronx controllato dai banditi?

C’era una volta un modello di aereoporto di Ampugnano, ma poi sono arrivati i megalomani …

L’ideologia del “no senza se e senza ma” e l’arroganza dei responsabili del disastro non aiutano fino in fono a comprendere il triste epilogo della società e dell’aereoporto di Ampugnano.
Chi si opponeva e si oppone all’ampliamento di Ampugnano aveva e ha ragione da vendere. Opporsi all’ampliamento non equivale a sostenere la chiusura dell’aereoporto.E se aggiungiamo gli esiti dell’inchiesta della magistratura con le relative richieste di rinvio a giudizio non possiamo che affermare che la classe politica ha fallito e si è resa responsabile di spreco di denaro e di aver impedito il funzionamento del modello originario e funzionale dell’aereoporto di Ampugnano. Prima dell’arrivo dei megalomani, molti dei quali sono attesi dal GUP del tribunale di Siena il 24 gennaio, c’era ua società areoportuale guidata da Fausto Carignani che funzionava e faceva funzionare l’aereoporto con le condizioni e la logistica funzionali al tipo di struttura aereoportuale e funzionale al livello economico da servire e coerente con le valutazioni d’impatto ambientale. C’era una struttura che funzionava ma per i soliti politici del PD ceccuzziano non bastava e quindi hanno deciso di strafare e oggi i soci dell’aeroporto di Ampugnano hanno messo la società in liquidazione. La politica dei disastri ha distrutto tutto. Prima c’era un signore pacato e professionale come Fausto Carignani e l’aereoporto “volava”, poi sono arrivati Viani e Machetti e l’aereoporto è “precipitato”.
Come minimo alla luce di quanto è successo i soci dovrebbero chiedere i danni agli amministratori della società e costituirsi parte civile nel processo.
E poi alcune domande.

– Quanto è stato investito dai soci durante la gestione Viani e Machetti dell’aereoporto?
– E’ possibile rendere pubblici i bilanci specificando i costi per gli amministratori e dipendenti in rapporto al totale del bilancio?
– E’ vero o non è vero che quel dissestatore di università Maurizio Boldrini aveva avuto un incarico dalla società aereoportuale e quindi si vuole conoscere l’importo dell’incarico e da chi è stato proposto il nome del dissestatore?