Prima dell’arrivo al rettorato di Luigi Berlinguer poi di Tosi e oggi di Criccaboni l’università di Siena con la sua dimensione coerente poteva vantare una didattica autorevole e una classe dirigente che dialogava in positivo con la città. Con l’avvento del sultano di Stigliano il centro del sapere si è trasformato nel centro politico autoreferenziale di una nomenclatura universitaria parassita che ha portato l’ateneo nella piu’ profonda decadenza. E con Tosi imperante arriva il dissesto coadiuvato da un manipolo di docenti privi di etica pubblica e spirito di conoscenza. Oggi con la nomina di Gabriella Piccinni e di Marco Bettalli a direttori di dipartimento l’ateneo ha toccato il fondo della peggiore decadenza morale della sua storia. La nomenclatura universitaria specchio della decadenza che opprime Siena. E la politica,sempre che ancora esista un barlume di classe dirigente, non riesce a cogliere il problema. Ma forse fra tutti preferiscono vivere nella decadenza che rinnovarsi per far ripartire la città.
Del resto, se la politica e anche le istituzioni preposte al controllo e alle sanzioni tollerano le illegalità del Criccaboni, che speranza di futuro hanno l’università e la città?
Siena ripartirà quando il problema università verrà risolto. Un problema che blocca la città più della situazione della banca MPS. Dentro l’università si annida la vera cricca che ha distrutto la città e che ancora persiste con i soliti intrecci nefasti. E anche i magistrati sembrano distanti dal problema.
La nomenclatura universitaria specchio della decadenza che opprime Siena
Ottobre 30th, 2012 | Note redazionali