Questa mattina, di buon ora, leggendo qua e là mi sono fatto delle idee, di quelle che poi ti riportano ad un copione di un film, che hai visto e rivisto e sai che è proprio quello che rappresenta meglio la realtà che stai vivendo. La realtà, come sempre s’ispira alla fantasia.
In questa città dove, con il finto politicamente corretto, con l’ipocrisia dilagante, con quella sorta di stare sempre allineati e coperti al pensiero comune dettato da certi “focolai di potere senza controllo”, c’è l’ennesimo tentativo di far passare dei messaggi che non possiamo accettare. E’ veramente inconcepibile come si possa, così maldestramente, agire contro la rete, i blogs, le persone che commentano, pensando di rivolgersi forse a dei cretini o come dice qualcuno a delle menti scarsamente dotate d’intelligenza.
E’ veramente ridicolo sentire, da coloro che denunciano in queste ore, l’accanimento mediatico contro una persona, il processo sommario della rete, essere per primi loro a fare dei processi “per direttissima”, individuando già con certezza il colpevole, scagliando l’odio, la minaccia e tutto il repertorio tipico di chi è abituato ad agire sempre incontrastato.
Il bello, si fa per dire, che tutto questo non avviene solo da chi in parte ce lo potevamo aspettare, anche per ovvi motivi di sentimento umano, ma proviene anche da persone che ricoprono cariche istituzionali che dovrebberro avere un profilo più obiettivo. Ma tant’è.
Facciamo subito a capirci. Io non ci sto. “Non sei sconfitto quando perdi, ma quando desisti”. Io non desisto.
Non credo che il sarcasmo la denuncia, il racconto, la controinformazione possano essere liquidate così, come il male assoluto come se intorno a noi non fosse successo niente, come se i cittadini non fossero stati vessati da anni di malaffare e malgoverno sulle loro teste inermi. Ed ora cosa pretendiamo da essi? Che smettano di pensare di protestare d’indignarsi, perchè così, qualcuno, potrà riaffermarsi indisturbato. No. Così non sarà. Quindi calma che qui ci sono delle persone vorrebbe lavarsi troppo facilmente la coscienza. Qui se c’è degli anonimi che hanno distrutto la città, e ci hanno portato a questo livello di degrado sono quelli del “groviglio armonioso”.
“I Guerrieri della notte” è un film cult del 1979 e parla della banda dei “Guerrieri” ingiustamente accusati di aver ucciso, ad un raduno tra gang della città di New York, il capo carismatico e potente, della più numerosa e spietata gang della città. Essi dovranno per tutta la notte sfuggire e combattere con tutte le bande che vorranno vendicare questo vile attentato. Riusciranno all’alba a tornare a casa, a Coney Island, dove avranno lo scontro finale con gli autori veri del delitto e gli sarà riconosciuta dalla gang più potente i Riffs la loro totale estraneità ai fatti ed il loro valore di aver resistito alla notte.
Un abbraccio.
Entries Tagged 'Note redazionali' ↓
Bastardo Senza Gloria. I nuovi “Guerrieri della Notte”
Marzo 11th, 2013 — Note redazionali
Anche la Corte dei Conti della Regione Toscana è una fonte anonima?
Marzo 11th, 2013 — Note redazionali
Da fonte rigorosamente anonima, la Corte dei Conti della Regione Toscana (regione rigorsamente anonima) apprendiamo chela gestione rigorosamente ufficiale di quei due incompetenti e giullari Riccaboni & Fabbro è totalmente ed anonimamente fallimentare. Un rimbrotto va subito a Laura Valdesi che raccoglie queste infamanti e vigliacche affermazioni della Corte dei Conti, supportate dall’altra fonte rigorosamente anonima del Collegio dei Revisori dei Conti. Ma come si permettono questi anonimi di sostenere che è stata violata la legge perché i ricavati delle vendite immobiliari sono stati destinati alle spese correnti? Ma con che faccia (mascherata) costoro gettano lunghe ombre sulla volontà di quel giullare della gestione pubblica di Criccaboni di confermare (concordi il Senato e il CdA) alla carica di direttore generale la maestrina condannata dall’altra anonima Corte dei Conti della Regione Anonima Emilia Romagna? Soprattutto quando il disavanzo pare essere causato anche dalla pessima gestione del personale?
Ora che abbiamo denunciato con forza l’anonimato dietro il quale si nasconde la magistratura contabile, chiediamo a fonti invece rigorosamente ufficiali, come il Bisi, l’Allegranti, l’Ermini, Carlo Cambi, Imarisio, di spiegare alla pubblica opinione che cosa la Corte dei Conti abbia davvero espresso in merito alla scellerata gestione dell’Ateneo.
E già che ci siamo ci potrebbe spiegare il Bezzini nonché una ventina di sindaci per quale misteriosa ragione dobbiamo noi cittadini pagare una società che corrisponde al nome di Agenzia Robespierre, nata dentro il PD e la cui titolare è Lisa Cresti che, con lnguaggio degno del peggior fascismo e in tutto e per tutto simile a quello dell’indagato De Gortes (che inopinatamente è ancora vice presidente di MPS Leasing & Factoring) scrive su FB questo (letterali parole di Lisa Cresti):
“Da oggi il mio impegno sarà quello di mettere i nomi e i cognomi, vicino a tutti coloro che ignobilmente e senza vergogna, continuano a scrivere sui blog anonimi! Io non ho paura ricordatevelo! Non ho paura ne di quelli che scrivono ne dei mandanti! Non farò un passo indietro senza la verità e mi aspetto che questa città faccio quello che non ha fatto fino ad oggi; indignarsi! Ci sono uomini che non sono uomini, sciacalli dall’anima nera! Continuate pure a commentare, scrivere ma state sicuri io non avrò pace fino a quando accanto a ogni nickname non ci sarà un’identità! Voi non meritate perdono e voi dovrete vivere con il peso del dolore che avete ptovocato e continuate a provocare nelle vite delle persone! Siete solo animali e io non indietreggio di un centimetro! Vado avanti con la sicurezza che verrà un giorno nel quale ci saranno i nomi e i cognomi e quel marchi li resterà attaccato addosso per sempre! Io non ho paura, continuate pure a colpire! Io mi difenderò in ogni sede perché voi alla fine perderete tutto!!!”
Invece di perdere tempo a fare queste affermazioni da squadrista delle peggior specie, perché non ci spiega per quale ragione mai dobbiamo darle altri 149.000 e passa euro?
Tommaso Occami. Il coperchio di Pandora
Marzo 10th, 2013 — Note redazionali
È rimasto solo a cercare di rimettere il coperchio a un vaso di Pandora che si sta lentamente svuotando. Per farlo ricorre a tutti i mezzi si inventa fantasiose linee editoriali insieme alla solita agenzie di stampa e al solito politico, anch’esso sempre più solo. Utilizza i metodi di sempre quelli che una volta erano patrimonio di quasi tutti i suoi sodali: l’odio contro il nemico di turno e la minaccia. Di intimidazioni attraverso querele è disseminata la storia degli ultimi anni. Chi ne ha fatto largo uso? Un po’ tutti dal capo del basket cittadino, all’ex presidente della banca, all’ex sindaco di Siena. L’obiettivo era conservare il potere e i privilegi a tutti i costi e con tutti i mezzi. Nel caso del nostro ‘eroe’ i privilegi consistevano non solo nel poter contare con una rete di importantissime amicizie, ma avere anche la partecipazione della banca nel proprio giornale, disporre ogni anni di quote di sponsorizzazione e, perché no, farsi assumere la fidanzata.
Ora la storia è cambiata e il panorama è diverso non solo a livello locale: grandi cambiamenti si profilano all’orizzonte. Fra due mesi il nostro Sisifo, che se non lo aveste capito si chiama Stefano Bisi, perderà l’incarico regionale che riveste nell’obbedienza a cui appartiene e il potente amico venerabile dovrà lasciare a breve l’incarico. Quindi bisogna riorganizzarsi in modo che si possa controllare la situazione da posizioni diverse. Per il venerabile è più semplice, ruolo ridimensionato ma sempre presente. Per il giornalista senese la questione diventa più difficile e allora bisogna farci fronte chiamando a raccolta ‘amici’ sparsi un po’ in tutta Italia. Quelli senesi non sempre sono utili alla bisogna, il suo autista, ad esempio, proprio non raccoglie le simpatie dei suoi fratelli. Sembra condividere la sorte di altri autisti famosi oggi balzati alla ribalta delle cronache. Allora in sostituzione ci sono persone che provengono da Piombino, con alterne fortune in patria, ma già ben inserite in città. Inserite nel settore che non passa mai di moda quello dell’edilizia con qualche collegamento anche in quello bancario. Una piccola banca, è vero, ma ben radicata nel territorio e non molto lontana dalla città capoluogo di provincia. Altri rinforzi arrivano da Varese e altri ancora da Potenza: tutti a sostegno del povero giornalista rimasto solo.
E poi rinsaldare i collegamenti in città. Rinsaldare? Diciamo continuare con l’amico di sempre e soprattutto con il luogo di sempre l’Universitá nelle sue varianti didattiche ed ospedaliere. È proprio con questi rapporti che nasce l’ideona di Siena capitale della cultura che trova molti sostenitori dall’ex assessore alla cultura della giunta Cenni, all’architetto Milani che è sempre più costretto, per lavorare, a ricorrere a ditte che provengono dal sud d’Italia. Ambedue membri dell’associazione per eccellenza quella con Franco Masoni & C che prende il nome del codice postale di Siena: 53100.
È Bisi l’ultimo rimasto di un progetto che lo ha visto attore fin dal suo nascere, che cerca disperatamente di conservare e di rinverdire, senza voler prendere coscienza che è seduto su un cumulo di macerie che sarebbe meglio che non si agitasse perché la sola cosa che riesce a produrre è la polvere.
T.O.
…
Marzo 7th, 2013 — Note redazionali
Scriviamo solo due righe e per oggi, proprio perchè siamo umani e rispettiamo il dolore altrui, osserveremo il silenzio dei saggi. La notizia del suicidio del capo della comunicazione di MPS David Rossi impone a tutti noi di riflettere una volta per tutte sul senso delle cose e sui limiti da non superare mai e poi mai nella vita. Non è il momento di dietrologie e non spetta a nessun commentatore fornire ipotesi sul tragico evento. Condoglianze ai familiari e rispetto umano per la tragedia. Comprendiamo lo sfogo emotivo di alcune persone, ma non accettiamo il vergognoso accostamento tra le critiche, anche dure, dei mesi scorsi da parte dei blogs nei confronti della gestione dell’area comunicazione gestita da Rossi con il tragico evento. Chi da ieri sera cerca di scatenare lo sciacallaggio mediatico contro i blogs e la rete oltre a non aver rispetto per la morte di una persona, dimostra di essere un vero sciacallo e un inquinatore di pozzi. Ripetiamo: comprendiamo le reazioni emotive, ma non sono ammissibili esternazioni del genere soprattutto da chi svolge il ruolo di giornalista. Qualcuno ha scritto che noi dobbiamo farci un esame di coscienza; e su cosa? Ma vergognatevi solo a pensarle certe bestialità. Chi invece deve farsi un esame di coscienza sono coloro che hanno costruito e diffuso il malaffare e un sistema marcio. Non strumentalizzate la morte e fermate la macchina delle cretinate.
Perchè non lo chiudete direttamente il tribunale di Siena e accorpate gli uffici con Firenze: si risparmiano spese di gestione e i processi iniziano con celerità – La vergogna dei continui rinvii delle udienze – Ma i danni commessi alle casse pubbliche chi li paga?
Marzo 6th, 2013 — Note redazionali
Ma i giudici hanno il compito di garantire la certezza del raggiungimento delle responsabilità e sanzionare i responsabili o, come avviene da diverso tempo a Siena, rinviano le udienze di mese in mese (e nemmeno un processo è partito)?
Facciamo un lungo elenco tra inchieste durate un’eternità e udienze rinviate:
-
Processo incendio alla curia di Siena: assolto Acampa, le motizivazioni dell’assoluzione presentate in ritardo dal giudice Monica Gaggelli, poi la procura prepara il ricorso in appello contro l’assoluzione ma stranamente il fascicolo del ricorso dal tribunale di Siena non viene inviato a Firenze.
-
Inchiesta dissesto università di Siena avviata nel 2008, siamo nel 2013 e a tutt’oggi nemmeno un processo è iniziato. Addirittura in data odierna il giudice Ugo Bellini ha rinviato l’udienza per decidere il rinvio a giudizio nel mese di maggio 2013. Insomma, come messaggio nei confronti della città e di chi ha subito i danni del dissesto da parte della magistratura è alquanto chiaro: noi rinviamo le udienze e non abbiamo fretta di sanzionare i responsabili. Praticamente alla prossima udienza gli avvocati della difesa chiederanno la prescrizione. VERGOGNA VERGOGNA!!!
-
Inchiesta gara Ampugnano. Anche in questo caso sempre il giudice Monica Gaggelli ha rinviato le udienze per decidere il rinvio a giudizio.
-
Inchiesta elezioni rettore università. Anche in questo caso il giudice Monica Gaggelli ha rinviato l’udienza per decidere il rinvio a giudizio.
Effettivamente di rinvio in rinvio i soliti dissestatori guadagnano tempo e continuano a mantenere posizioni di prestigio. Complimenti al giudice Monica Gaggelli e ai suoi colleghi per questi continui rinvii delle udienze. Che strano!!! Anche il giudice del lavoro Delio Cammarosano ha rinviato la sentenza sul ricorso dei lavoratori contro Criccaboni e Fabbro.
Del resto anche in procura hanno seguito con lentezza e distrazione le vicende universitarie e che strano: Criccaboni impelagato fino al midollo è sempre al suo posto; nemmeno un membro del cda dell’università che votava le porcate del dissesto è stato messo sotto inchiesta. Che strano!!!Ai tempi del faraone Piero Tosi la figlia di qualche magistrato però è stata assunta all’università e, che strano, fino alla caduta di Tosi mai nessun magistrato aveva aperto inchieste sul dissesto. Tutte coincidenze, state tranquilli. Chissà fin dove arriva il groviglio???? Chissà …..
In ogni caso anche la pressione della cittadinanza, come si può ben vedere dalla documentazione fotografica, non è che proprio sia così forte. Per non parlare della stampa cittadina che non si è nemmeno presentata. Per fortuna c’era Pamparana, può darsi che a forza di stare lì si renda conto della melma in cui cade tutto e ne faccia un minimo di comunicazione. Anche perché ci siamo resi conto che i giornalisti (quelli veri intendiamo, non i locali che fanno piasciare addosso dalle risate) quando le cose gliele spieghi, poi le pubblicano.
Cerchiamo segnali di civiltà: AIUTATE SOFIA!!! Inaccettabile la decisione del tribunale di Firenze – Le parole della mamma di Sofia un monito per tutta la società: ”Nelle prossime settimane non sapremo come darle da mangiare, non riesce a deglutire, non può essere a lungo alimentata per via parenterale. Un altro sistema non c’è, abbiamo cercato dappertutto anche all’estero, quella di Stamina è l’unica strada possibile” – AIUTATE QUESTA GIOVANE VITA!!!
Marzo 6th, 2013 — Note redazionali
Diffondiamo l’appello e invitiamo tutti a sollecitare un intervento urgente delle autorità per aiutare la giovane Sofia.Di fronte a questa storia siamo una società di falliti:regole bigotte e tribunali insensibili rischiano di privare la giovane Sofia e la famiglia della bellezza della vita.
Vi proponiamo l’articolo pubblicato sul Corriere Fiorentino per comprendere questa drammatica storia.
FIRENZE – «Mi dissero che quelli come Maria si chiamano “bambini farfalla”, nel senso che durano una stagione sola. Ma io, con questa mia storia fatta di amore, mostri, accettazione e perdita infinita, voglio dimostrare che con le farfalle — la mia Maria — ha in comune soltanto una cosa: la bellezza». Chi scrive è la madre di una bambina di tre anni colpita da una grave malattia neuro degenerativa, tremenda anche nel nome, la leucodistrofia metacromatica. Una di quelle malattie per le quali non si conosce rimedio, ma che una terapia a base di cellule staminali sembra riuscire ad arginare, se non fosse che manca il definitivo riscontro clinico e che Aifa e Nas ne hanno bloccato la somministrazione. E che ci sono tribunali che hanno consentito ad alcuni bambini di continuare la sperimentazione. Altri, come quello di Firenze, no.
L’appello, lanciato per la prima volta dalle telecamere delle Iene, è rivolto al ministro della Salute: «Non abbiamo tempo di aspettare le leggi. Sofia ha bisogno di aiuto», dicono i genitori di una bambina di Firenze che si è ammalata quando aveva solo un anno e mezzo. Aveva imparato a camminare, ridere, pronunciare le prime frasi. Poi un giorno ha iniziato a zoppicare, nel giro di pochi mesi è arrivata la paralisi e poi la cecità. «Maria» è il nome che la piccola Sofia dava alle sue bambole, un nome che le piaceva e andava bene per tutte le femmine e le cose femminili ed è così che si chiama la bambina del libro di Caterina Ceccuti fatto di immagini e di tenerezza, di dolore e speranza: «Voa voa!», al modo dei bambini che aprono le braccia e prendono la rincorsa. Una rincorsa è anche quella che la famiglia di Sofia ha preso, con fermezza, dopo il trauma della diagnosi e la disperazione, quando è iniziata l’instancabile ricerca di una via per aiutare la piccola. Un aiuto sembrava essere arrivato da un protocollo d’intesa che ha legato gli Spedali Civili di Brescia alla fondazione Stamina, produttrice di particolari cellule staminali che «si sono dimostrate efficaci», dicono le famiglie dei bambini farfalla rientrati nel programma di «cure compassionevoli». Sofia dopo la prima infusione (il programma ne prevedeva cinque) aveva smesso di vomitare, le sue pupille, racconta la madre, avevano ripreso a reagire davanti alla luce. I Nas hanno interrotto gli interventi del laboratorio di Brescia: la cura compassionevole secondo l’Aifa (l’agenzia italiana del farmaco) era somministrata a troppi pazienti, non rispettava le regole della sicurezza. Una famiglia di Venezia ha trovato il modo di aggirare il blocco della cura appellandosi al tribunale del lavoro e seguendo la stessa strada diciotto bambini di diverse città possono continuare le infusioni a base di cellule staminali. Sofia invece no (come altre due pazienti).
Così ha deciso il tribunale di Firenze: «Il diritto alla salute dovrebbe essere uguale per tutti — si sfoga Caterina — si lascia decidere un giudice che non solo non ha competenze specifiche in materia di staminali, ma che si trova in molti casi a dover decidere sulla vita o sulla morte di piccoli pazienti malati terminali». La famiglia di Sofia non si arrende, fa un appello al ministro Balduzzi, che da ieri ha la bacheca di Facebook piena di messaggi da tutta Italia: «Telefoni a questa famiglia», «Si metta nei panni dei genitori», ma ci sono anche i «Si vergogni» e peggio. Un appello arriva dal consigliere regionale Gian Luca Lazzeri (Più Toscana) che si rivolge anche al governatore Enrico Rossi affinché faccia da intermediario con il ministro Balduzzi. «Sofia è una persona in carne, sangue e lacrime (troppe per la sua età). Sofia che non è un “caso” né clinico né giuridico — dice Caterina — Nelle prossime settimane non sapremo come darle da mangiare, non riesce a deglutire, non può essere a lungo alimentata per via parenterale. Un altro sistema non c’è, abbiamo cercato dappertutto anche all’estero, quella di Stamina è l’unica strada possibile».
Promemoria per tutti i cittadini senesi: domani alle 10.00 c’è l’udienza per il rinvio a giudizio per il dissesto dell’università. Fate voi …
Marzo 5th, 2013 — Note redazionali
Buonasera cittadini senesi. Buonasera studenti. Buonasera professori e ricercatori. Buona sera tecnici-amministrativi, precari, CEL e lavoratori delle cooperative. Buonasera politici di tutti i colori e di tutte le specie. Domani mattina, presso il Tribunale di Siena, il GUP terrà l’udienza per decidere se rinviare o meno a giudizio sulla richiesta della Procura della Repubblica 18 indagati per il dissesto dell’Ateneo cittadino. Come voi ben sapete questa indagine si trascina dal lontano, lontanissimo ottobre 2008. Siamo nel 2013. Alcuni reati commessi a danno dell’Ateneo, e quindi della città e in ultima analisi dello Stato, finiranno prescritti sicuramente e non arriveranno mai a sentenza. Altri invece, se domani verranno rinviati a giudizio, sicuramente saranno puniti. E si aprirà la possibilità per TUTTI, cioè per CHIUNQUE ABBIA SUBITO UN DANNO, di costituirsi parte civile.
Ora: noi di Fratello Illuminato sono anni che, accompagnati da pochissimi – primus inter pares il Prof. Giovanni Grasso che addirittura è stato precursore in tutto questo, e il primo blogger di Siena – ci battiamo, fornendo carte, documenti e quanto altro, perché un rovescio così devastante di un prestigioso ed antico Ateneo non resti impunito e che soprattutto sia data la possibilità a tutti i danneggiati, e sono tanti, di rivalersi su questa squadra di banditi che hanno inanellato una serie di scelleratezze, peraltro perpetuate attualmente dal duo dell’insipienza e della cialtroneria Riccaboni & Fabbro che con questi indagati sono stati e sono collusi e aggrovigliati. Noi non suggeriamo niente, ma diciamo che … insomma … ecco … come dire … sarebbe il caso domattina di farci una capatina alla Lizza. E’ vero che l’udienza è a porte chiuse, ma per andare all’udienza BISOGNA passare PER FORZA di lì. Pensateci un attimo: vi passeranno davanti quei distruttori di finanze che ancora oggi mantengono stipendi principeschi che però, ahinoi, finiscono tutti con cifre decimali.
AIUTATELI QUINDI A FARE CONTO PARI. PORTATEVI QUALCHE SPICCIOLINO (1, 2 centesimi)!!! USCITE DI CASA RUMINANDO QUALCHE CHEWING GUM CHE VI AIUTI LA SALIVAZIONE.
Così, perché non venisse a mente al GUP (quello attuale ha un po’ il vizietto) di RINVIARE ULTERIORMENTE LA DECISIONE.
Siamo proprio curiosi di vedere, a parte quelle forze politiche, POCHE PER LA VERITA’, che hanno già, e da molto tempo, preso posizione sula vicenda chi ci sarà davanti al tribunale. Noi il promemoria ve l’abbiamo fatto. Se poi vi va bene così, allora, abbiate pazienza, ma non vi meritate proprio altro.
AD MAJORA!!!
Mestro James, Cesare Mori e tutta la redazione di Fr. Ill.
Unione Sindacale di Base della Amministrazione Provinciale di Siena:denuncia all’opinione pubblica il perpetuarsi di incarichi a società esterne, come l’incarico (all’agenzia del partito ceccuzziano) all’agenzia Robespierre
Marzo 5th, 2013 — Note redazionali
Come già sollevato da questo blog, chiedendo l’intervento della magistratura ordinaria e contabile http://shamael.noblogs.org/?p=6911 oggi apprendiamo la notizia dell’intervento dell’unione sindacale dell’amministrazione provinciale di Siena che di seguito pubblichiamo:
La Unione Sindacale di Base della Amministrazione Provinciale di Siena denuncia all’opinione pubblica il perpetuarsi di incarichi a società esterne per attività riconducibili all’interno dell’Ente. La presente per stigmatizzare la proroga dell’appalto per complessivi 149.579,81 euro, alla Società Robespierre SaS di Siena con sede posta in via del Cavallerizzo 1. L?incarico è stato conferito da un Dirigente, anche lui ad incarico politico e di fiducia, il quale svolge la funzione di Capo di Gabinetto del Presidente, l’atto che ha assunto è la Determina n. 1562 del 9 novembre 2012. La Determina è stata motivata, – in dispregio alla crisi in atto al blocco delle assunzioni, al blocco della mobilità volontaria, al blocco del rinnovo dei contratti che si protrae già da tre anni e che è stato chiesto di congelare fino al 2017, al blocco del salario accessorio, alla interruzione del rapporto in appalto per servizi con alcune cooperative ed al conseguente licenziamento del personale addetto al servizio di accoglienza e distribuzione della posta nella sede di Piazza Duomo – adducendo quale motivazione il Decreto del Governo Monti n. 95 del 2012 convertito nella Legge n. 135/2012 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”. Nell’atto è dichiarata “la straordinaria necessità di proseguire nello svolgimento di alcuni servizi ritenuti utili e opportuni per i cittadini come l’informazione e la comunicazione, a cominciare dal riordino istituzionale di interesse generale”. La Provincia è comunque dotata, al suo interno, di un Ufficio che, in un momento così difficile, potrebbe comunque garantire l’informazione istituzionale ai cittadini, anche alla luce, così ci dicono gli amministratori, di un bilancio che viene gestito in dodicesimi con grandi difficoltà a garantire il gasolio per le scuole ed i mezzi e per le attività connesse alla protezione civile ed alla manutenzione delle strade. Alla luce di un Bilancio che in due anni è passato da 150 mil.ni di euro a 90mil.ni di euro e che per il 2013 non si intravede la possibilità di tenere in equilibrio, neppure con l’obbiettivo di farlo pareggiare a 75 mil.ni di euro, con il rischio reale di dissesto finanziario dell’Ente, se proprio, l’incarico – per motivi che ci sfuggono, -doveva comunque essere rinnovato, si poteva in relazione all’andamento del bilancio dell’Ente dimezzarlo, noi propendiamo per la tesi che doveva, vista la situazione economica generale del territorio della provincia di Siena, essere non rinnovato. Sarebbe stato certamente meglio pensare a rendere più snelli e certi i procedimenti, andando incontro alle esigenze del mercato, dotando l’Ente di un Ufficio Legale interno a supporto dei singoli Settori operativi, in grado di svolgere consulenza ed indirizzo dimezzando i tempi di attesa per le imprese. In una situazione dove la Provincia di Siena partecipa a vario titolo e con diverse quote azionarie in 24 Società compartecipate, dove per il solo anno 2011 per incarichi e consulenze soo stati spesi oltre 3 milioni di euro. Alla luce di quanto sopra evidenziato si chiede il ritiro immediato dell’atto e la revoca dell’appalto, la reinternalizzazione del servizio a beneficio di competenze interne di profilo professionale ed in possesso della iscrizione all’albo dei giornalisti, figure dipendenti, interne all’Ente. L’azzeramento degli incarichi esterni, l’uscita immediata da tutte le società compartecipate, la revoca dei sette incarichi di fiducia politica, per figure dirigenziali valorizzando i Dirigenti a ruolo dell’Ente e redistribuendo le funzioni su i funzionari responsabili di Posizioni Organizzative. La riduzione della Giunta dagli attuali nove componenti a tre, contribuendo con questo alla riduzione dei costi della politica.
Unione Sindacale di Base Dipendenti Provincia di Siena
Invece di parlare di semiotica selvaggia dei romani perchè non ci illustri il dissesto selvaggio dei contemporanei?- Chi tace nei confronti della cricca- Perchè i gloriosi convocatori di manifestazione in piazza non convocano una manifestazione alla Lizza per il 6 marzo?
Marzo 4th, 2013 — Note redazionali
Dopo lunghe giornate di silenzio e di digiuno ecco che ritorna alla ribalta lo studioso dei caldarrostai del mondo antico e autore dell’ode al capo dei dissestatori Piero Tosi, il genio di Via Roma 57 Maurizio Bettini. Reduce dal mondo contemporaneo del dissesto e dal mondo della cancelleria vinicola dello Squero di Rimini, lo studioso delle lavandaie del tempo di Adriano, ritorna con la macchina del tempo ai tempi dei romani per parlare di “semiotica selvaggia dei romani”. Nell’occasione potrebbe illustrare le meraviglie della natura selvaggia delle colline stiglianesi prima della conquista del sultano. Però più che altro, l’estensore di quella ode vomitevole, dovrebbe illustrare agli astanti il dissesto selvaggio compiuto dai suoi amichetti e illustrare quanto è costato e costa ai contribuenti il Centro in affitto al Glicine e il costo dell’atlante del mondo antico a spese della fondazione MPS. Comunque per illustrare il dissesto selvaggio,lo studioso dei caldarrostai potrebbe chiedere l’ausilio dell’animatore dell’associazione 53100 Marcello Flores, altro cantore delle gesta del sultano e cantore soprattutto della banda del buco; e nell’occasione, per rimanere in temi di dissesto di finanze, l’animatore Flores farebbe cosa buona e giusta illustrando quanto ha speso il suo assessorato con le casse comunali (forse un milione di euro senza ottenere risultati visibili?). Stimolati dal ritorno sulla scena di Bettini, approfittiamo per chiedere alla politica senese il perchè del silenzio sulle devastazioni compiute all’ateneo e sulla non sostenibile presenza del rettore abusivo Criccaboni. Alcune forze politiche sono intervenute e con chiarezza, altre latitano,soprattutto dalle parti del PD (partito devastatori di città). Forse l’economista Giulio “Guido”Carli non ricorda nemmeno l’esistenza di una università a Siena. Il silenzio imbarazzante c’è anche dalle parti del candidato Enrico Tucci: come mai non interviene? Forse il suo sostenitore Massimo Mori che ascolta molto le opinioni del Bisi è contrario? O forse anche lo stesso Tucci non può ostacolare la cricca universitaria?
Dalle parti del PDL i motivi sono chiari: Marignani e Andreassi si sono impegnati in prima persona per aiutare il Criccaboni. Non abbiamo ancora capito il motivo di questo attaccamento al Criccaboni ma francamente il loro comportamento è vergognoso. Ci saremmo aspettati un intervento durissimo contro il Criccaboni, alla luce anche della relazione dei sindaci revisori,dal candidato Eugenio Neri; ma anche da quelle parti niente. Silenzio tombale anche dalla parti di Siena cambia l’associazione vicina al Valentini. A tutti voi facciamo tanti auguri per la campagna elettorale e attenti alle sorprese.
Nel frattempo però i gloriosi animatori di piazze per l’orgoglio potrebbero convocare i cittadini organizzando un presidio nei giardini della Lizza per il giorno 6 marzo, giorno dell’udienza per la richiesta di rinvio a giudizio per il dissesto dell’università. Potrebbe essere una manifestazione di cittadini per ricordare al giudice (GUP) che la città è stanca di continui rinvii delle udienze e che sarebbe l’ora di rinviare a giudizio i dissestatori. E magari ricordare alla procura della lettera abusiva firmata dal Criccaboni e dalla Fabbro. Così, per manifestare su qualche argomento concreto e non sul sesso degli angeli.
Tornando a bomba sulla semiotica selvaggia ci sentiamo di fare un’affermazione chiara e forte: dopo aver distrutto non solo finanziariamente, ma anche didatticamente e scientificamente l’ateneo, dopo aver isolato studiosi eccelsi di matematica, logica, medicina (quelli non asserviti alla cricca), e così via ora dobbiamo assistere a queste cazzate di semiologia selvaggia, di dipartimenti tipo il Dispoc (scienze cognitive? Ma che cazzo vuol dire?), di “antropologia visiva”! Ma ci andate in culo? Per piacere, davvero, fate l’unica cosa saggia rimasta da fare: andate in culo!
P.S. Nella foto una schiera di selvaggi si reca, passando per Via del Sole, al Santa Chiara dove si parla di loro e della loro semiotica. Riandate in culo, vai …
Groviglio c(o)ulturale-urbanistico-curiale-postale: dal groviglio armonioso al cerchio magico bituminoso. Ecco il retroscena dell’ennesima presa in giro nei confronti dei senesi
Marzo 4th, 2013 — Note redazionali
La città di Siena non solo ha tutte le caratteristiche e il patrimonio artistico-culturale per ambire a un ruolo importante in ambito culturale; ci sono anche persone di cultura e figure di prestigio, purtroppo emarginate, che potrebbero dare un grosso contributo per valorizzare l’esistente e rilanciare la cultura sul piano nazionale e internazionale. Purtroppo, il solito purtroppo, in questi anni per colpa del groviglio aromonioso e oggi per colpa cerchio magico bituminoso anche in ambito culturale hanno spadroneggiato incompetenti, servi di partito e opportunisti a piede libero. L’ennesima presa in giro nei confronti dei senesi è l’invenzione della candidatura a capitale della cultura. Non solo non hanno un progetto valido e un’idea organica, questi del cerchio magico bituminoso hanno utilizzato e stanno utilizzando questa storia della candidatura per gettare fumo negli occhi dei cittadini e nel contempo per sistemare gli amici degli amici, parenti e opzionarsi spazi per interessi personali. Tutto ovviamente con le risorse pubbliche e strumentalizzando le istituzioni. Partiamo dall’origine del baraccone “candidatura capitale della cultura”.
Durante il mandato Cenni, due vecchi amici e frequentatori del groviglio universitario tosiano-berlingueriano, Stefano Bisi e Marcello Flores, dopo diverse riunioni riservate decidono, sempre in funzione politica e di groviglio, di lanciare questo baraccone della candidatura. Il Comune e le altre istituzioni cittadine assecondano le bizzare idee del capo del groviglio Bisi e del filodissestatori di ateneo Marcello Flores; e fin da subito il sito della candidatura viene registrato dallo stesso Bisi, così per confermare gli intrecci nel groviglio. Il tempo passa e non viene prodotto un bel niente e quando il chianino Ceccuzzi nel 2011 si candida a sindaco i due geni dell’arte contemporanea Lucia Cresti e Andrea Milani prendono sotto tutela culturale lo stesso Ceccuzzi e decidono di occupare l’assessorato alla cultura (Lucia Cresti) e di impadronirsi del Santa Maria della Scala (Milani doveva diventare il dominus della famosa fondazione del SMS; progetto fortunatamente fallito per il bene della città). Appena Ceccuzzi diventa sindaco cominciano i giochini politici e gli aggrovigliamenti vari: tutto naturalemte sotto la regia bisiana e del gruppo della cricca universitaria (Gabriella Piccinni, Boldrini e Flores). Addirittura il Bisi, non contento dell’assunzione della fidanzata al Monte dei Paschi, tenta di far inserire nel comitato di Siena Capitale della Cultura la stessa fidanzata, prima chiede al Comune di sponsorizzarla (vero Ceccuzzi?) e subito dopo al MPS tramite il vecchio amico Valentino Fanti (perchè non ci scrive due righe per smentire il sig. Fanti?); richiesta accantonata ma lui (il Bisi) non contento ci riprova sponsorizzando anche un logo di Siena Capitale, poi bocciato e infatti sul giornale per qualche giorno aveva sollevato diverse polemiche sulla scelta del logo (ecco perchè polemizzava!!).
Arriviamo alla tenda ceccuzziana e ai personaggi odierni che ruotano dentro e fuori il baraccone della candidatura. La famosa tenda (chi paga?) nomade di questi giorni è gestita dalla moglie del membro dell’esecutivo comunale del PD di Siena Francesco Carnesecchi (leggi qui http://shamael.noblogs.org/?p=6956 ); inoltre tra gli incaricati nel progetto di Siena Capitale della cultura ci troviamo il nominativo di una persona che stranamente lavorava presso lo studio dell’architetto Andrea Milani (provate a smentire). Ma che strano!! Caro Commissario Laudanna, chi paga per gli incarichi del progetto Siena capitale della cultura e da chi sono stati scelti? Forse da qualche funzionario o dirigente del Comune di area ceccuzziana e legato a qualche nominativo dell’associazione 53100 (nell’associazione oltre a Milani e Flores ci troviamo anche quel Mauro Civai che si occupava di “cultura” nel Comune di Siena)? Altro personaggio che si riuniva riservatamente e continua a riunirsi con il genio Andrea Milani è il direttore della Fondazione Musei Senesi Luigi Di Corato arrivato a Siena grazie al sostegno della curia senese di osservanza acampiana. Chissà come mai Di Corato pagato dalla comunità senese si riunisce con un tizio, Andrea Milani, che non ha nessu ruolo istituzionale in città? E chissà come mai, a proposito di riunioni riservate, dopo le dimissioni da sindaco, il sig. Pierluigi Sacco (direttore di candidatura) si riuniva con lo stesso Ceccuzzi e udite udite, con l’architetto Milani?
Del resto, l’associazione 53100 è la nuova associazione di riferimento dei reduci del groviglio armonioso traslocati nel cerchio magico bituminoso. E come nei tempi pessimi del dissesto universitario anche nel caso della candidatura di capitale della cultura la gestione degli incarichi e dei ruoli è sempre “un pacchetto di affetti”: amici, fidanzate, ganze (anche per gli aspetti grafici) e sodali di associazione. A chi si lamenta che a Siena non ci sono i cinema (sempre per restare in ambito culturale) consigliamo di rivolgersi all’associazione 53100 perchè l’architetto Milani, grande esperto degli uffici comunali del settore urbanistica e tecnico, ha l’incarico professionale nel progetto dei lavori (trasformazione da sala cinematografica in appartamenti) dell’ex cinema Moderno di P.zza Tolomei, palazzo di proprietà del mitico avvocato Pisillo (altro membro dell’associazione 53100). Insomma, prima di far precipitare le cose e far arrabbiare i cittadini, sarebbe opportuno bloccare questo baraccone della candidatura a capitale e i “postini” farebbero cosa sana e giusta chiudendo l’associazione. Non è più tempo di groviglio: l’hanno capito bene anche al Tribunale di Salerno.