La città di Siena non solo ha tutte le caratteristiche e il patrimonio artistico-culturale per ambire a un ruolo importante in ambito culturale; ci sono anche persone di cultura e figure di prestigio, purtroppo emarginate, che potrebbero dare un grosso contributo per valorizzare l’esistente e rilanciare la cultura sul piano nazionale e internazionale. Purtroppo, il solito purtroppo, in questi anni per colpa del groviglio aromonioso e oggi per colpa cerchio magico bituminoso anche in ambito culturale hanno spadroneggiato incompetenti, servi di partito e opportunisti a piede libero. L’ennesima presa in giro nei confronti dei senesi è l’invenzione della candidatura a capitale della cultura. Non solo non hanno un progetto valido e un’idea organica, questi del cerchio magico bituminoso hanno utilizzato e stanno utilizzando questa storia della candidatura per gettare fumo negli occhi dei cittadini e nel contempo per sistemare gli amici degli amici, parenti e opzionarsi spazi per interessi personali. Tutto ovviamente con le risorse pubbliche e strumentalizzando le istituzioni. Partiamo dall’origine del baraccone “candidatura capitale della cultura”.
Durante il mandato Cenni, due vecchi amici e frequentatori del groviglio universitario tosiano-berlingueriano, Stefano Bisi e Marcello Flores, dopo diverse riunioni riservate decidono, sempre in funzione politica e di groviglio, di lanciare questo baraccone della candidatura. Il Comune e le altre istituzioni cittadine assecondano le bizzare idee del capo del groviglio Bisi e del filodissestatori di ateneo Marcello Flores; e fin da subito il sito della candidatura viene registrato dallo stesso Bisi, così per confermare gli intrecci nel groviglio. Il tempo passa e non viene prodotto un bel niente e quando il chianino Ceccuzzi nel 2011 si candida a sindaco i due geni dell’arte contemporanea Lucia Cresti e Andrea Milani prendono sotto tutela culturale lo stesso Ceccuzzi e decidono di occupare l’assessorato alla cultura (Lucia Cresti) e di impadronirsi del Santa Maria della Scala (Milani doveva diventare il dominus della famosa fondazione del SMS; progetto fortunatamente fallito per il bene della città). Appena Ceccuzzi diventa sindaco cominciano i giochini politici e gli aggrovigliamenti vari: tutto naturalemte sotto la regia bisiana e del gruppo della cricca universitaria (Gabriella Piccinni, Boldrini e Flores). Addirittura il Bisi, non contento dell’assunzione della fidanzata al Monte dei Paschi, tenta di far inserire nel comitato di Siena Capitale della Cultura la stessa fidanzata, prima chiede al Comune di sponsorizzarla (vero Ceccuzzi?) e subito dopo al MPS tramite il vecchio amico Valentino Fanti (perchè non ci scrive due righe per smentire il sig. Fanti?); richiesta accantonata ma lui (il Bisi) non contento ci riprova sponsorizzando anche un logo di Siena Capitale, poi bocciato e infatti sul giornale per qualche giorno aveva sollevato diverse polemiche sulla scelta del logo (ecco perchè polemizzava!!).
Arriviamo alla tenda ceccuzziana e ai personaggi odierni che ruotano dentro e fuori il baraccone della candidatura. La famosa tenda (chi paga?) nomade di questi giorni è gestita dalla moglie del membro dell’esecutivo comunale del PD di Siena Francesco Carnesecchi (leggi qui http://shamael.noblogs.org/?p=6956 ); inoltre tra gli incaricati nel progetto di Siena Capitale della cultura ci troviamo il nominativo di una persona che stranamente lavorava presso lo studio dell’architetto Andrea Milani (provate a smentire). Ma che strano!! Caro Commissario Laudanna, chi paga per gli incarichi del progetto Siena capitale della cultura e da chi sono stati scelti? Forse da qualche funzionario o dirigente del Comune di area ceccuzziana e legato a qualche nominativo dell’associazione 53100 (nell’associazione oltre a Milani e Flores ci troviamo anche quel Mauro Civai che si occupava di “cultura” nel Comune di Siena)? Altro personaggio che si riuniva riservatamente e continua a riunirsi con il genio Andrea Milani è il direttore della Fondazione Musei Senesi Luigi Di Corato arrivato a Siena grazie al sostegno della curia senese di osservanza acampiana. Chissà come mai Di Corato pagato dalla comunità senese si riunisce con un tizio, Andrea Milani, che non ha nessu ruolo istituzionale in città? E chissà come mai, a proposito di riunioni riservate, dopo le dimissioni da sindaco, il sig. Pierluigi Sacco (direttore di candidatura) si riuniva con lo stesso Ceccuzzi e udite udite, con l’architetto Milani?
Del resto, l’associazione 53100 è la nuova associazione di riferimento dei reduci del groviglio armonioso traslocati nel cerchio magico bituminoso. E come nei tempi pessimi del dissesto universitario anche nel caso della candidatura di capitale della cultura la gestione degli incarichi e dei ruoli è sempre “un pacchetto di affetti”: amici, fidanzate, ganze (anche per gli aspetti grafici) e sodali di associazione. A chi si lamenta che a Siena non ci sono i cinema (sempre per restare in ambito culturale) consigliamo di rivolgersi all’associazione 53100 perchè l’architetto Milani, grande esperto degli uffici comunali del settore urbanistica e tecnico, ha l’incarico professionale nel progetto dei lavori (trasformazione da sala cinematografica in appartamenti) dell’ex cinema Moderno di P.zza Tolomei, palazzo di proprietà del mitico avvocato Pisillo (altro membro dell’associazione 53100). Insomma, prima di far precipitare le cose e far arrabbiare i cittadini, sarebbe opportuno bloccare questo baraccone della candidatura a capitale e i “postini” farebbero cosa sana e giusta chiudendo l’associazione. Non è più tempo di groviglio: l’hanno capito bene anche al Tribunale di Salerno.
4 comments ↓
Direi che dalla lettura di questo contributo si capisce chiaramente quanto lavorano sodo per la candidatura di Siena a capitale europea…
http://www.ilcittadinoonline.it/news/157641/Siena__una_Capitale_della_cultura_senza_sito.html
Mi sembra di ricordare che i primi 20.000 euro più o meno, prelevati dal fondo per Siena capitale della cultura, sono stati spesi in occasione di incontri di basket a Barcellona. Se vero, come e’ vero, che c’azzecca tutto questo con a cultura?
allora Siena Capitale della Cultura può contare su 237 mila euro ( 137 mostra Duccio – 100 MPS) . Questi signori presentano un progetto con l’impegno delle spese ? Chi approva? C’è un bilancio pubblico? Fanno delle gare per affidare gli incarichi? E’ stato legittimo finalizzare il residuo della mostra di Duccio a questa impresa? Purtroppo il Comune di Siena, per comodità e per quieto vivere, non ha svolto in questi anni il ruolo che le competeva e ha delegato le scelte culturali ad altri (vedi “Vernice”). A questo punto una decisione seria, responsabile e civica sarebbe quella di chiudere questo Comitato e finalizzare la somma residua alla manutenzione dei nostri Musei che cadono a pezzi (suggerisco una visita al Museo Civico per non citare il Santa Maria)
È strano come questo blog, sempre così ben informato, getti fango a piene mani su questa operazione tacendo le difficoltà che il commissariamento sta provocando a questa e ad altro in città e che farà quasi certamente cadere la candidatura. Anzi addirittura lo inviti a vigilare di più e meglio, quello stesso commissario che non firma niente e non sblocca neppure i finanziamenti stanziati dalla regione per Siena Capitale e che andranno persi perché non si possono spendere diversamente. Laudanna è sicuramente il migliore alleato di chi pensa che sia meglio non fare per non sbagliare.
Forse l’illuminato ha ragione, la dirigenza di questa città fa tutta schifo e non si salva nessuno, ma certo è che più si distrugge più si dovrà ricostruire.
Le critiche fanno sempre bene, l’operazione non è la trasparenza in persona, il groviglio l’ha voluta, ma credo che ormai ci sia davvero poca trippa per gatti per permettere a qualcuno di arricchirsi o ricavarsi spazi importanti.
Peccato, sarebbe potuta essere un’occasione (per la città, non per i soliti noti)