Agosto 20th, 2012 — Note redazionali
Inaudite affermazioni e programmi della festa in Fortezza che prevedono interventi grotteschi. Vorremmo consigliare, dopo aver visto questa intervista http://www.canale3toscana.it/frontend/canale3toscana/video.aspx?idFile=21847&idcat=829&page=1, a Guicciardini di tornare ad attività che sicuramente gli sono più consone come quella in foto, visto che confonde il rating con il retino per i pesciolini e i granchietti e l’università di Siena, dissestata dai suoi compagni di partito, con l’asilo nido. E a proposito di università siamo curiosi di vedere su quali specchi si arrampicherà il molto onolevole Cliccaboni, interveniente alla festa del Partito Dissestatore, per giustificare la sparizione di Siena dalla classifica di Shangai.
Non ci siamo dimenticati di quando l’anno scorso, che Siena era in esima posizione, del Cliccaboni che andava a fare il pettone con il neocittadino semplice Ceccuzzi. E ora? Non ci va? Va alla festa a parlare di studi nella società globalizzata e i Cinesi lo snobbano. Forse se la sono presa perché nonostante la paccata di quattrini che è stata data al Cineca (ente su cui torneremo) non ha potuto evitare che la bandierina cinese sia sparita dal sito di Unisi? E allora queste classifiche come si mettono? Per il Censis sei primo e per il mondo non esisti. Forse era il caso, e lo consigliamo anche al Guicciardini prima di tornare alla paletta e al secchiello, di controllare gli indicatori usati. Si sarebbero accorti che mentre il Sole 24 ore e il Censis utilizzano indicatori che con eccellenza e qualità non c’entrano niente e Shangai invece si basa sul numero di Nobel e di Fields Medal che insegnano in un ateneo. Ma come si fa ad andare avanti con questi? E di Bettini che va a presentare il proprio libro contro le radici? Ne vogliamo parlare? Ma se le radici questi le hanno messe dappertutto e hanno fatto come i pini, hanno dissestato tutto. Ma che coraggio da leoni, veramente!
Agosto 19th, 2012 — Note redazionali
L’altro giorno di buon ora sono andato a fare colazione al Grattacielo come sempre nei giorni del Palio. L’argomento, ovviamente, era scontato il giorno dopo la carriera. E come sempre mi sono divertito a sentire le varie ricostruzioni e i diversi commenti. Uno degli avventori a un certo punto se ne è uscito con una domanda: ma lo avete visto Profumo in televisione? La stragrande maggioranza ha risposto dicendo che era in ben altre faccende affaccendata e che non lo aveva visto. Ma l’attento telespettatore ha continuato è ha sentenziato: si è capito che é finita, nessuno ci dice, però, come é finita, di chi è la colpa, dove sono andati a finire due patrimoni così grossi e che dopo il Mussari venga un Profumo a dirci cosa dobbiamo fare e a mantenere lo stesso sistema di potere è troppo. E ha proseguito: questo modo di considerare i senesi come dei cretini e che delle loro cose se ne approprino come fossero loro da sempre mi fa inca….. Andando a casa dopo aver mangiato le acciughe sotto pesto riflettevo sulle parole del contradaiolo e mi venivano in mente alcune considerazioni. Profumo va in televisione a dirci che la Fondazione deve scendere. Si sapeva con l’approvazione del piano industriale e con il plauso della Fondazione, la frittata era già cotta da tempo. Il titolo sale, normale! A tutto il mondo Profumo e Mancini stanno dicendo che la Fondazione deve diminuire la sua partecipazione nel Monte, quindi la banca è contendibile. Profumo ha un acquirente? Non crediamo che sia HSBC. Se ce lo ha, lo dica! O lo dice soltanto a Ceccuzzi come faceva il suo predecessore Mussari, attenzione queste confidenze non portano bene! Ma al mercato Profumo lo ha detto che gli eventuali acquirenti e gli investitori si dovranno fare carico di un montagna di debiti? Perché una cosa chiara il nuovo presidente la dice ai senesi e il mio commensale del Grattacielo l’ha ben capita, ma con il mercato il presidente non è del tutto chiaro. Solo un aspetto ha fatto intendere alle orecchie dei più attenti: la semestrale sara un problema, e gli analisti i numeri li sanno leggere. Comunque, leggendo le notizie di oggi su Profumo a Canale 3 una di quelle affermazione ci ha fatto sorridere. Ebbene, cari senesi, i tedeschi, lo Spiegel attaccano il Monte e Siena perché ne sono invidiosi. Neppure il Bisi nel massimo delle sue affermazioni sul groviglio armonioso sarebbe arrivato a tanto. Affermazione, quella del presidente, in perfetto stile ceccuzziano spolverata da quest’ultimo ogni volta che la situazione lo richiedeva e buona per tutti gli usi: da Report, agli animalisti. Francamente la teoria del nemico utile per ricompattare i senesi, la parola d’ordine, detta da un milanese per di più in questo contesto ci fa ridere. Potrebbe non sembrare ma i senesi sanno riconoscere le qualità dei propri governanti poi, magari non reagiscono, devono campare e in una città piccola come Siena molte volte bisogna fare di necessità virtù. Avremmo sperato che con la venuta di un tecnico del nord lo stile potesse cambiare un po, ma non sembra. Eravamo stanchi di essere oggetto delle pensate dell’ufficio stampa del Monte i cui pensieri venivano fatti ricadere, insieme alla pubblicità, su tutti i mezzi di comunicazione. Profumo per ora ci dice le cose che già sapevamo che non sono state fatte perché la politica non ha saputo scegliere e ha avuto paura dell’elettorato. E si comporta da politico aiutando la conservazione del sistema che ha ridotto Siena in questo modo. Sta facendo il lavoro che Ceccuzzi & C. non hanno voluto fare e per il quale lo utilizzano. Ma con quale ritorno?
T.O.
Agosto 15th, 2012 — Note redazionali
Mentre proseguono le trattative per sapere che fine faranno i dipendenti del Consorzio del Monte dei Paschi di Siena, pare ci siano altre due discrete trattative sui tavoli di Viola e Profumo. Massimo Castagnini (ex amministratore delegato del Consorzio e soprattutto grande amico di Ceccuzzi, con lui in piazza a vedere le prove in questi giorni) e il quasi ex capo del personale del Monte, Fabrizio Rossi (amico fraterno del Bisi e colui che chiudendo tutti e due gli occhi ha fatto si che la fidanzatina del Bisi, Rosalba Botta, venisse assunta al Monte a dritto, senza alcun concorso) stanno “trattando” le loro buonuscite: di quanti soldini si starà parlando?
Sarebbe molto strano se in una banca ed in un gruppo nel quale si parla di forti tagli al personale, sia in termini di numero di persone che ci lavorano che di stipendi, a queste due persone che hanno entrambe fatto parte di quella gestione che ha portato la banca in queste condizioni, venissero date buonuscite di centinaia di migliaia di euro se non addirittura di milioni.
Se poi la gente si inkazza un po’ di legittima ragione ce l’avrà pure, che dite? E attenzione, qui non si sta parlando di invidia per posizioni migliori di altre, ma solo di un minimo di decenza.
Sarebbe il caso, solo per un discorso di trasparenza e dato che con questa parola ci si sciacquano la bocca in tanti, che venissero resi pubblici i dindini che verranno dati a questi due signori e che tra le voci del bilancio ne fosse ben evidenziata una nella quale si scriva nero su bianco quanto sono costate alle casse del Monte le uscite di questi c.d. top manager.
Come mai il signor Ceccuzzi dato che gli piace tanto intervenire sulla sua bacheca di facebook non dice qualcosa anche su questo e non chiede al suo amico Profumo di azzerare le buonuscite di questi due signori? Forse perché è troppo amico del Castagnini per fargli uno sgarbo del genere? E perché il Bisi nella sua pagina di fotine sotto a quella del Richielieu di san Prospero Fabrizio Rossi, non ci mette una bella didascalia con scritto “Fabrizio Rossi sta per uscire da Monte: quando prenderà di buonuscita?”
Di soldi ne hanno già presi anche troppi in tutti questi anni (e se vengono comparati ai risultati conseguiti, diventano anche parecchi di più), se per una volta il Monte nel loro caso questi soldi li risparmia pensiamo che le loro vecchiaie saranno ugualmente assicurate.
Agosto 14th, 2012 — Note redazionali
Se si dà un’occhiata anche superficiale al programma della festa del PD “Viva la LORO Siena” ci si rende immediatamente conto che è strapieno di stiglianesi docg. Ora: ma come è possibile che un vecchio ottantenne che ha fatto più danno della grandine a tutte le istituzioni senesi e non, musicologo di fama internazionale, garante dei garanti, ancora comandi a bacchetta tramite i propri fedelissimi sul partito egemone e decida delle sorti della Città? Rumours vogliono che la polpetta avvelenata sia pronta per l’onnipresente (a che titolo?) Ceccuzzi e che lo Starnini sia in pole position per la candidatura a futuro sindaco di Siena. E non è neanche un caso che, come ci segnala peraltro la nostra lettrice Francesca, si dia spazio a quello che già era il delfino designato di Gigino (aka il Sultano di Stigliano) alla sua successione sullo scranno di Banchi di Sotto. Sembra che il libro dell’estensore della disgustosa ode al dissestatore dei dissestatori Tosi sia contro le radici e la nostra redazione si chiede perciò se non trovi ossimorico questo titolo, visto che questi stiglianesi e il loro capo o sultano che dir si voglia le radici le abbiano messe in modo inamovibile su tutte le poltrone possibili e immaginabili. Comunque pare che se il 14 di dicembre dovesse mettersi male per l’abusivissimo Criccaboni, Bettini sarebbe “the chosen one”, il prescelto. Si preparino perciò i virgulti nell’ateneo a maratone sui geni inghirlandati, sui vampiri antichi e sui caldarrostai nell’epoca degli Antonini. Il tutto, ça va sans dire, innaffiato da ottima cancelleria acquistata allo Squero di Rimini.
Quanto al Ceccuzzi ora lo lasciano ruzzare, ma si preparano tempi bui per l’onnipresente chianino. lo stiglianesissimo Starnini è pronto per spiccare il balzo felino.
Veramente al peggio non c’è mai fine.
Agosto 11th, 2012 — Note redazionali
Ci pare che l’articolo a firma di Leonardo Tafani del PSI senese sul Monte dei Paschi di Siena, abbia un contenuto ambiguo ed adulante, rivolto più a soddisfare un mero desiderio di visibilità che ad esprimere un contenuto politico.
Ci permettiamo come lavoratrici colpite direttamente dalla ‘crisi ‘ cittadina dell’Università e della Banca di manifestare il nostro disappunto su questo modo ‘vuoto’ di intendere la politica; soprattutto in un momento in cui chi amministra ed ha amministrato la città (i Riformisti senesi sono stati al governo cittadino con il PD per molti anni) dovrebbe farsi carico con SENSO DI RESPONSABILITA’ delle conseguenze dei propri errori e riparare dove è possibile con una coerenza quanto meno civile per non dire più semplicemente rispettosa, della storia politica sotto le cui sigle si firmano.
Lo diciamo come cittadine e lavoratrici , come socialiste cresciute sull’esempio solido e fattivo di quegli uomini di sinistra che Siena l’hanno costruita, nel rispetto delle persone e nella tutela dei diritti di chi lavora.
Il diritto al lavoro e la sua difesa sono temi che chi si firma socialista dovrebbe affrontare con maggiore profondità e senso di responsabilità: non è un caso che padre dello statuto dei Lavoratori sia proprio Giacomo Brodolini, socialista e insieme a lui, vi fosse Luigi Giugni, socialista anche lui!
Non si può nascondere l’evidente incapacità gestionale ed amministrativa della classe politica locale, dietro ai problemi di una crisi nazionale ed europea. I lavoratori dell’Università di Siena, come quelli della Banca Monte dei Paschi sono colpiti dalle cattive gestioni locali, altro che!
Scrivere che “il percorso di risanamento, per quanto doloroso, non può e non deve essere fermato, se vogliamo che la banca conservi nel tempo il legame con la città” nasconde un puerile tentativo di giustificare le scelte ingiuste dei vertici della Banca come dell’Università di Siena, in nome di un risanamento che consenta a certe ‘lobbies’ di mantenere il controllo politico e non il legame della Banca con la città; perché quello ormai, è chiaro, è sfuggito di mano.
Ora se è evidente che nessuno intende frenare la moda di far ricadere sulle spalle dei lavoratori le scelte errate degli amministratori/politici, è anche vero che il rispetto dell’intelligenza e della dignità dei lavoratori, meriterebbero almeno un vostro rispettoso silenzio (meglio sarebbe se “mortificato silenzio”).
Beatrice ed Eleonora Scricciolo
Agosto 11th, 2012 — Note redazionali
Sono rientrato nella mia residenza londinese dopo aver trascorso pochi giorni di vacanza in Italia:la mia terra natia. E ho deciso di proseguire la collaborazione con questo “strano” blog ; e ahimè dalla lettura degli altri contributi scopro sempre piu’ una realtà senese fatta di intrighi, collusioni e silenzi omertosi che pensavo appartenessero alle sole realtà soggiogate dal sistema mafioso “storico”. Non ho seguito nella sua completezza di notizie la vicenda dell’università di Siena, ma da quel poco che ho letto posso affermare senza smentite che in qualsiasi altro paese europeo l’inciucio tra la Gelmini e Luigi Berlinguer per favorire la nomina di un rettore, sarebbe stata censurata duramente dalle forze politiche. E non solo: la magistratura non avrebbe esitato con l’incriminazione dei soggetti. Questa purtroppo è l’Italia. Ed è anche l’Italia che emerge leggendo l’articolo del giornalista Aldo Grasso dal titolo “La doppia morale delle banche”. Aldo Grasso ci racconta la storia di Eraldo Silba(verso cui va tutta la mia solidarietà), unbancario della BNL di Cuneo. Il sig. Silba è stato licenziato dalla BNL,cosi come ci racconta Grasso, per aver agevolato un prelievo di 20.000 euro, “consegnandoli a fiduciari della signora ricoverata in ospedale”. Aggiuinge Grasso: “Comportamento forse non ortodosso, ma fatto per aiutare la cliente”. I colleghi di Silba hanno incrociato le braccia per solidarietà e il tribunale nella sentenza di primo grado ha ordinato alla banca di riassumere l’impiegato. Peccato che la Corte di Appello di Torino il 23 maggio ha dato ragione alla BNL. A questo punto mi chiedo, si chiede Grasso e si chiedono tutti coloro che credono nella giusta applicazione della legge e della giustizia sociale: se all’onesto Eraldo Silba è stato applicato il licenziamento per aver “aiutato” una donna in ospedale, senza recare danno alla banca e alla cliente e senza guadagnarci nulla sul piano personale dall’operazione del prelievo, che cosa dovrebbero fare la magistratura e l’istituto di credito coinvolto (MPS) a coloro che hanno favorito i soggetti amici di quel Paolo Del Mese nell’operazione “pastificio Amato”? E soprattutto come mai i banchieri italiani adottano questo eccesso di zelo nei confronti di onesto bancario e nel contempo si tengono alla presidenza dell’ABI un personaggio che ha concordato e gestito l’operazione scandalosa dell’acquisto dell’Antonveneta? Questa purtroppo è l’Italia dei banchieri di fiducia del PD di Rosy Bindi e Luigi Berlinguer. E i sindacati giocano alle furbate sulla pelle dei lavoratori; purtoppo, anche diversi miei colleghi del mondo dell’economia vivono molteplici contraddizioni. Ma la città di Siena è sprovvista di un tribunale?
Albus Silente
Agosto 10th, 2012 — Note redazionali

Ci vuole una faccia da lato b per organizzare una festa dopo aver dissestato università di Siena, banca MPS, Fondazione MPS, Comune di Siena e dopo aver messo in ginocchio l’economia pubblica e privata senese. Ci vuole l’arroganza del gruppo dirigente ceccuzziano per offendere oltremodo i cittadini senesi organizzando una festa dal titolo “Viva la nostra Siena”. Ma Viva cosa? Viva il dissesto? Proprio quel Ceccuzzi che ha gestito politicamente le istituzioni insieme al dissestatore Piero Tosi, a Giuseppe Mussari e che gestiva i rapporti con Paolo Del Mese, oggi agli arresti domiciliari. E guarda caso tutti i dissestatori saranno presenti per l’appunto alla festa dei dissestatori (PD). E il massimo dell’offesa nei confronti della città e di tutti gli organi del corpo umano (dal culo al cervello ai coglioni al fegato) è quella di aver organizzato durante la festa dei dissestatori un dibattito dal tema “Etica e politica” con il capo della cricca universitaria , grande intrallazzatore con la Gelmini per far nominare il Criccaboni, garante dei garanti ceccuzziani, ovvero il padre di Aldo nominato da Ceccuzzi e Mussari nel cda di banca Antonveneta, quel Luigi Berlinguer ottantenne che ancora inquina la vita politica senese. Vergognatevi per questa offesa nei confronti dei cittadini onesti. Visto il tema potevate far intervenire Paolone (come lo chiamava il Bisi) Del Mese in collegamento video dagli arresti domiciliari a parlare di etica e politica. Con tutta la nostra stima e con civiltà per la serata in cui sarà presente il sultano di Stigliano vi invieremo una quindicina di bilici di letame. Non sapete nemmeno come si scrive il termine “Etica”!!!
Alla festa dei dissestatori girelleranno tra gli stand il genio di Via Roma 56 Boldrini, poi Bettini, tutti gli uomini di Mussari, il Bisi, i lustrascarpe dei geni di Via Roma 56 Cannamela e Paris, l’ex socialista più ceccuzziano di Siena Mauro Marzucchi che ovviamente con divide i rapporti tra Ceccuzzi e Del Mese e tutti i dissestatori di banche e università. Il 1 settembre sarà la volta di Ceccuzzi e noi per quella occasine (sempre come gesto civile e non violento) chiederemo di dirottare i bilici della discarica di Salerno per farli scaricare sulla pedana dove parla l’amico di Del Mese, Franco Ceccuzzi.
Sempre tra gli ospiti della festa dei dissestatori ci saranno il Montesquieu di Pontedera e il finto rottamatore Matteo Renzi. Questi due sommergeteli di fischi perché sono due populisti, finti discontinua tori e la loro presenza alla festa dimostra che i due approvano il dissesto della città e i rapporti tra Ceccuzzi e Del Mese.
Insomma, una festa sulle spalle dei cittadini di Siena, dei lavoratori in difficoltà per colpa del Ceccuzzi e del suo gruppo dirigente. Una festa che offende la città e l’etica pubblica.
Di seguito abbiamo preparato dei documenti da volantinare vicino al fortezza durante lo svolgimento della festa del dissesto
http://shamael.noblogs.org/?p=5512
P.S.- Stasera per i Calici Sotto le Stelle recatevi ovunque ma non dai dissestatori. Non vi preoccupate, i calici dei dissestatori non andranno sprecati. Ci penserà il Fanali a svuotarli tutti, cosi poi si attaccherà alla tastiera e scriverà altre innumerevoli bischerate. Vi consigliamo per la serata di partecipare alle iniziative organizzate da chi ha un’attività privata nella città di Siena, oppure recandovi a Castellina in Chianti, o Castiglion D’Orcia o a Poggibonsi; e sempre per i cittadini senesi vi suggeriamo i Calici Sotto le Stelle organizzata presso la Contrada del Drago in Camporeggio. Per i più giovani invece di farvi prendere in giro dai dissestatori, andate ad osservare le stelle in mezzo ai campi (ricordatevi i preservativi) o in compagnia degli amici presso le iniziative sparse in città e in provincia di Siena.
Agosto 10th, 2012 — Note redazionali
A guardare bene, la strategia del sindacato al Monte e quella dei vertici a partire da Profumo sono le due facce della stessa medaglia. Una faccia quella della direzione, in più, consapevole, mentre quella sindacale lascia seri dubbi che abbia compreso quale sia la vera posta in gioco. Per comprendere quello che vogliamo dire è che il presupposto sul quale sta ragionando il nuovo presidente è la dismissione della banca con tutte le ricadute che è facile comprendere. Il sindacato inconsapevolmente, speriamo, sta sposando lo stesso obiettivo. Tutti i ritardi che subisce il piano industriale, sottostimato rispetto alle necessità, vanno in questo senso. Cosa c’è di meglio che giustificare le mancate dismissioni, oltre che alle difficoltà del mercato, anche con le turbolenze interne all’azienda? Diminuire i costi è un esercizio difficile che in questa crisi tutte le aziende stanno cercando di mettere in essere ma quello di ridurre le attività è francamente incomprensibile. Il sindacato dovrebbe porre qualche domanda a questo proposito e chiedersi come mai il sistema Monte non gira. Aspettiamo il 28 agosto la presentazione dei dati della semestrale, ma se tanto ci da tanto, non credo che ne saremo colpiti positivamente, allora? Allora, molto probabilmente, il problema è nella centralina di comando e nel fatto che il rinnovamento non è avvenuto. I nuovi arrivi hanno accettato il compromesso della continuità, che, che ne dica il Ceccuzzi, capace, quest’ultimo, solo di partorire slogan più che comprendere i veri nodi strutturali. La gestione Mussari è sempre presente anche se il presidente dell’ABI non è stato invitato alla Festa in Fortezza. La continuità si chiama Pompei, tanto elogiato da Profumo e ciò la dice lunga, Marino, Fanti, Iosco e via discorrendo. Non è avvenuto quel rinnovamento di cui la banca aveva estremo bisogno. Tutto questo lo hanno ben chiaro i lavoratori del Monte, un po’ meno i sindacati che con alcuni di questi dirigenti hanno convissuto per anni e anni. Come direbbero gli esperti di organizzazione aziendale la questione è nel rapporto fiduciario con il management. E l’organizzazione di una banca non è la stessa cosa di una qualsiasi altra azienda come per esempio Sky o giù di li. La trattativa in corso è delicatissima e ha bisogno dei vertici massimi del sindacato e dell’azienda perché da queste decisioni ne dipenderà molto del futuro del Monte e della città. Anche perché il capo del personale non può mettere in discussione un piano industriale approvato con le sue compatibilità, piano che, lo ripetiamo, é sottostimato rispetto alle necessità. Non sappiamo cosa proporrà in alternativa il sindacato alle richieste aziendali, ma tutto ciò se non trova soluzioni rapide, massimo ottobre, fa il gioco di Profumo e del suo disegno. Probabilmente sarebbe più onesto spostare il terreno del confronto sul piano delle garanzie. La sensazione che si riceve dall’esterno è che tutto si muova su una dimensione rituale che non aiuta a uscire dalla crisi, che ci sia un gioco delle parti da cui non è estranea la politica che ha determinato le sorti di questa azienda negli ultimi anni. Per contro c’é chi ha chiaro l’obiettivo e va a parlare di Europa alla Festa del PD, ma quest’ultimi ne sono consapevoli o semplicemente complici?
T.S.O.
Agosto 9th, 2012 — Note redazionali
Di solito la storia aiuta gli uomini in buona fede a correggere gli errori e ad avviare un nuovo corso; nel caso dei vertici della banca MPS la storia sembra non esistere e il corso è sempre lo stesso. Il tutto agevolato dalle furbizie dei dirigenti sindacali. La pessima figura del “provinciale” Alessandro Profumo (altro che profilo europeo!), di aver dato la disponibilità a farsi inserire nel programma nella festa di un partito, in questo caso nella festa del PD senese, è la conferma che il peso della gestione Mussari con tutto quello che si trascina non è cessato. Chiedere aiuto alle casse dello Stato (quindi di tutti i cittadini) e dopo pochi giorni partecipare alla festa del partito che ha determinato la crisi della banca MPS, è inaccettabile. Consiglierei al rinviato a giudizio per frode fiscale, Alessandro Profumo, di rinunciare alla kermesse politica. Si chiede aiuto utilizzando patrimonio pubblico e poi si sfrutta il ruolo di presidente della banca per “far capire” che i vertici della banca sono al fianco dell’amico di Del Mese, Franco Ceccuzzi? Pessima scelta, Mister Profumo. E pessima è la figura che deriva dagli intrecci pubblicità a spese di MPS – fidanzate negli uffici di MPS – giornaletti locali. Non è un caso che il menestrello del groviglio, ovvero il massone Stefano Bisi (di una coerenza unica: sponsorizza con il giornale proprio quel Ceccuzzi che ebbe da ridire sull’appartenenza alla massoneria, affermando che è immorale essere iscritti contemporaneamente al partito e alla massoneria. Chissà cosa ne pensano i massoni d’Italia di questo giochino tra Bisi e Ceccuzzi!), pur avendo ottenuto da Mussari e dal PD ceccuzziano l’assunzione della fidanzata presso l’area comunicazione di MPS, e quindi senza il minimo di buon gusto, continua con il giornaletto ad accreditarsi il ruolo di “portavoce” dei vertici della banca, naturalmente agevolato dall’amico genio della comunicazione David Rossi. Anche in questo caso i vertici della banca dovrebbero ricordarsi che hanno chiesto e ottenuto aiuto con patrimonio pubblico. Ritornando al ruolo dei sindacati, mi preme evidenziare tre aspetti non secondari. Il primo: i dirigenti dei sindacati (soprattutto la FISAC-CGIL) hanno ricominciato il solito giochino da furbini in accordo con il PD e Mister Profumo, all’insaputa dei loro iscritti, cioè dei dipendenti della banca. “Si cerca di far passare il messaggio che i vertici sono disponibili, facciamo passare i mesi fino alle elezioni amministrative, cercando di agevolare Ceccuzzi e dopo le elezioni cari vertici della banca fate come vi pare”. Vedi anche le note stampa dei sindacati che evidenziano le aperture dell’azienda. O forse mi sbaglio caro Damiani della CGIL, visto che hai concordato le strategia insieme al Ceccuzz (l’amico di Del Mese)? Il secondo: forse ci sono dei conflitti d’interesse tra qualche dirigente del sindacato alla trattativa e le proposte del piano industriale della banca? Il terzo: ma il ruolo della signora Dalla Riva (vista l’enfasi data dall’altro giornale filoceccuzziano titolando “Ilaria Ilaria … scendi”) è quello di un manager svincolato dai grovigli stampa-sindacati-partito o quello della mascotte di una curva di tifosi che al grido “scendi”, scende? Così, tanto per capire se siamo di fronte a una banca o alla tesoreria del PD. Fatte queste considerazioni, suggerirei ai vertici della banca di avviare le opportune verifiche in merito alla notizie emerse dall’inchiesta salernitana sul crack del pastificio Amato. Spero di sbagliarmi, ma la storia non ha insegnato niente a Mister Profumo e al Dott. Viola. E nemmeno ai dipendenti di MPS che continuano a dar credito ai dirigenti sindacali. Se non erro il processo per frode fiscale che vede tra gli imputati Mister Profumo dovrebbe iniziare in autunno; e non solo quello; ci dovrebbero essere altre udienze e in questo caso i reati sono altri e altri sono i soggetti.
Albus Silente
Agosto 8th, 2012 — Note redazionali
Bene, bene abbiamo il programma della Festa provinciale del PD in Fortezza. Ebbene dal programma abbiamo appreso che la sera del dieci agosto, quella della caduta delle stelle, ci sarà l’alzata dei calici così come aveva previsto il Comune di Siena. Questa coincidenza rafforza la nostra idea che poi il commissario non sia proprio così imparziale come dovrebbe. A Tansini che oggi parla di turismo sulle colonne di un giornale senese questo episodio, se pur marginale, dovrebbe dire qualcosa sulla concezione che hanno i dirigenti del PD dell’accoglienza turistica e del rapporto di questi con la città. L’articolista scrive di Siena come territorio consumato, io aggiungo a vantaggio di una parte e di un ristretto gruppo di persone. Ma c’é molto altro da dire sulla Festa. Si è mosso tutto il partito toscano con qualche appendice romana in aiuto al PD senese. Segno poco buono, vuol dire che in tutti i dirigenti della Toscana è chiara la fragilità di Ceccuzzi & C. Ma analizziamo bene i contenuti che a dispetto del titolo “Viva, la nostra Siena”, titolo da me già ampiamente criticato, di tutto si parla tranne che di Siena. Festa decontestualizzata che poteva andare bene a Piombino come a Massa e Carrara o in un cantone svizzero. Non si affrontano i problemi della città, caro Tansini, forse perché avrebbero dovuto fare i conti con la cattiva amministrazione che in questi anni sono stati capaci di mettere in essere. O perché non sanno come uscire dalla crisi di Siena e quali ricette adottare. Lo stesso Profumo, che forse avrebbe fatto meglio in questa fase a non andare, parlerà dell’Europa. Ci sarebbe piaciuto un bel contraddittorio con Mussari e con le domande dal pubblico. Saremmo stati curiosi di sentire dalla viva voce del presidente le critiche alla gestione passata di cui non si risparmia negli incontri più riservati. Non so, ad esempio, un Ceccuzzi che spiega agli iscritti del suo partito gli interventi di elogio nei confronti del Mussari subito dopo l’acquisizione dell’ Antonveneta, per vedere la faccia di Profumo. Ma il politburo ha deciso, in modo perentorio, le epurazioni e tranne i beneficiati Piazzi & C., molti sono gli assenti. Fuori Mussari, fuori la componente degli ex margheritini dai dibattiti tranne Mancini che parlerà di un generico sviluppo economico insieme al dalemiano Turchi. Quest’ultimo messo nel consiglio di amministrazione a tutela degli interessi della senesità. A controllare delle vecchie volpi, soltanto che non gli hanno detto che alcune di esse sono entrate di recente ma altre è molto tempo che bivaccano nel pollaio. A proposito della componente della ex margherita è difficile pensare che il PD possa risolvere la questione legata al fattore cattolico con la semplice emarginazione dei suoi rappresentanti più significativi. Ah! già, scusate c’é sempre il Brandani e il Senni di riserva con la benedizione di Casini e del grossetano Sani. Peccato che l’UDC appena ha affermato di volersi alleare con il PD ha perso due punti e mezzo percentuali, chissà quanti ne perderà in compagnia di SEL. Costretto anch’esso a fare marcia indietro sulle alleanze. Ma la gestione amministrativa unifica e di esempi di maggioranze come quella sopra descritta in Toscana ce ne sono tante. Proprio a Grosseto e stante la diminuzione delle provincie il disegno istituzionale toscano potrebbe ritornare al Dipartimento dell’Ombrone di napoleonica memoria. Tutto bene a tavolino poi però ci sono gli elettori e il rapporto di quest’ultimi con la politica. Ma torniamo alla Festa siamo certi che il professore di Colle non farà mancare la sua presenza al dibattito organizzato con il presidente della commissione garanzia nazionale, Luigi Berlinguer. Sarebbe stato interessante domandare a Mancini, se gli organizzatori avessero organizzato un dibattito specifico, se rispondono al vero le notizie apparse stamani sul Sole 24 ore a proposito di una rivisitazione dello statuto dell’ente da lui presieduto. Perché é chiaro che qualcuno l’ha voluto quell’articolo non è caduto dal cielo come le stelle. Se fossero vere, le notizie, chi sarebbero i committenti di tale rivisitazione statutaria il commissario del Comune insieme a Bezzini, cosa strana, o chi per essi? È un lavoro dovuto dall’ingresso dello Stato nella Banca , dalla ristrutturazione delle provincie o dalla volontà di inchiavardare lo Statuto sugli enti locali visto il futuro irrilevante che la Fondazione andrà ad assumere nel prossimo futuro. Ma chi ha dato il mandato di lavorare sulla trasformazione dello Statuto? Comunque di cose senesi non si parla, quindi! Ma l’opposizione se ci fosse potrebbe almeno battere un colpo!
N.B. Non siamo sicuri se sarà presente il giornalista della tes<>tata Spiegel e se questo ha accettato l’invito a vedere il Palio a spese del Monte fattogli da Ceccuzzi. Tanto Siena è cosa nostra come dice il titolo della Festa del PD.
T.O.