Ci pare che l’articolo a firma di Leonardo Tafani del PSI senese sul Monte dei Paschi di Siena, abbia un contenuto ambiguo ed adulante, rivolto più a soddisfare un mero desiderio di visibilità che ad esprimere un contenuto politico.
Ci permettiamo come lavoratrici colpite direttamente dalla ‘crisi ‘ cittadina dell’Università e della Banca di manifestare il nostro disappunto su questo modo ‘vuoto’ di intendere la politica; soprattutto in un momento in cui chi amministra ed ha amministrato la città (i Riformisti senesi sono stati al governo cittadino con il PD per molti anni) dovrebbe farsi carico con SENSO DI RESPONSABILITA’ delle conseguenze dei propri errori e riparare dove è possibile con una coerenza quanto meno civile per non dire più semplicemente rispettosa, della storia politica sotto le cui sigle si firmano.
Lo diciamo come cittadine e lavoratrici , come socialiste cresciute sull’esempio solido e fattivo di quegli uomini di sinistra che Siena l’hanno costruita, nel rispetto delle persone e nella tutela dei diritti di chi lavora.
Il diritto al lavoro e la sua difesa sono temi che chi si firma socialista dovrebbe affrontare con maggiore profondità e senso di responsabilità: non è un caso che padre dello statuto dei Lavoratori sia proprio Giacomo Brodolini, socialista e insieme a lui, vi fosse Luigi Giugni, socialista anche lui!
Non si può nascondere l’evidente incapacità gestionale ed amministrativa della classe politica locale, dietro ai problemi di una crisi nazionale ed europea. I lavoratori dell’Università di Siena, come quelli della Banca Monte dei Paschi sono colpiti dalle cattive gestioni locali, altro che!
Scrivere che “il percorso di risanamento, per quanto doloroso, non può e non deve essere fermato, se vogliamo che la banca conservi nel tempo il legame con la città” nasconde un puerile tentativo di giustificare le scelte ingiuste dei vertici della Banca come dell’Università di Siena, in nome di un risanamento che consenta a certe ‘lobbies’ di mantenere il controllo politico e non il legame della Banca con la città; perché quello ormai, è chiaro, è sfuggito di mano.
Ora se è evidente che nessuno intende frenare la moda di far ricadere sulle spalle dei lavoratori le scelte errate degli amministratori/politici, è anche vero che il rispetto dell’intelligenza e della dignità dei lavoratori, meriterebbero almeno un vostro rispettoso silenzio (meglio sarebbe se “mortificato silenzio”).
Beatrice ed Eleonora Scricciolo
2 comments ↓
Ma l’avete mai visto o sentito il trendy Tafani quando interveniva in consiglio comunale leccando il Ceccuzzi e vomitando sulla opposizione? Questi di socialista hanno il nome ma di fatto si comportano da gran fascistoni, credere, obbedire e combattere per tenere il posticino in Fondazione. Patetico quando è rimasto capogruppo di sé stesso. Troveranno ancora chi li vota? Mistero.
una citta’ devastata e umiliata