Sarà l’ora di farla finita con queste buffonate?

Con profondo senso del disgusto leggiamo le dichiarazioni del criccaboy prorettore Frati in merito all’assegnazione di una copia del Mangia trafugato a Barni e ci sovvengono delle considerazioni. La prima è che co ‘sto Barni avete veramente scassato i cabasisi. Sarà mica l’ora di farla finita con questo uomo quasi novantenne che, pur avendo senza dubbio espresso i vertici della classe dirigente di questa città, ormai è ridotto ad un presenzialismo assurdo a qualsiasi iniziativa politica, culturale, istituzionale, iniziative durante le quali interviene o gli viene richiesto di intervenire su qualsiasi argomento dello scibile umano, dalla fica alla guerra 15-18 ai gorilla del Mozambico. Basta no?

La seconda riflessione riguarda proprio il criccaboy Frati il quale in primo luogo non si capisce a quale titolo interviene in una vicenda così marginale. In secondo luogo osserviamo che questo virgulto cresciuto alla palestra del berlinguerianissimo Dallai e vicino politicamente, ci dicono, al (basso) cuciniere della politica senese Marzucchi, stia mettendo in mostra un totale zerbinaggio nei confronti dell’abusivissimo Criccaboni, preparandosi a succedergli o a sostituirglisi nel caso dovesse essere riconosciuto l’evidente e palmare abusivismo del Criccaboni medesimo.

Non c’è niente da fare: finché non ci si libererà di questi pesantissimi e dissestatorii retaggi del passato berlinguerian tosiano tanto nella politica che nella cultura non sarà possibile alcuna rinascita di questa città distrutta e seppellita dai dissestatori.

Dialoghi

Tommaso Occami. I double face: Simone Bezzini

Ho visto la foto del Bezzini in piazza fra i lavoratori del Monte. Sicuramente il presidente della provincia si sarà sentito per un attimo all’altezza del suo ruolo, come direbbe Hölderlin: contestuale alla storia del momento. Ma affrontiamo i simboli che la foto evidenzia. La piazza prima di tutto, la piazza è la piazza, poco da dire luogo sacro della sinistra e del movimentismo. Giustamente Bezzini è sceso tra i manifestanti come avrebbe potuto riceverli nelle stazze del Palazzo. Nelle stanze dove si prendono le decisioni sulle strategie economiche della Provincia e degli enti a partire proprio dalla Fondazione Monte dei Paschi. Dove si saranno fatte sicuramente le riunioni con il presidente della Banca e della Fondazione, insomma, dove se ne è deciso il futuro, le nomine e le scelte conseguenti. Per una questione di buona creanza è stato più opportuno fare così, nelle stanze si decide nelle piazze si contesta. Peccato che l’attore principale, nella fattispecie, sia sempre il solito. Megafono, altro simbolo che riveste una certa importanza. In questo caso però l’amplificatore della voce è rimasto orfano, non ha l’eskimo. Capite bene che di agosto con questo caldo è impossibile portarlo anche se ci sarebbe stato bene. Maniche di camicia ma non siamo riusciti a capire in che forma. Se, il presidente, le avesse portate corte sarebbero state sicuramente di sinistra, se viceversa fossero state lunghe ed allacciate sarebbero state di destra, se arrotolate con due giri aristocratiche. Propendiamo per corte, vista la situazione. Molto lontane da quella giacca e cravatta di cui dobbiamo dare atto a Bezzini. Quella giacca e cravatta che viene utilizzata per le riunioni ufficiali e per gli incontri che contano. Sicuramente saranno state indossate per Profumo, Viola, Mancini e Mussari. Quindi, nelle stanze si decide e si approvano i piani industriali, quanti ce ne sono stati! Tutti andavano bene! Quelli poi del Mussari, anche l’ultimo pochi mesi prima del disastro, erano bellissimi, rassicuranti da incorniciare, nelle piazze si contesta sé stessi. Si fanno promesse che se concordate con chi di dovere potrebbero portare a qualche timido risultato. Quei risultati che vanno interpretati, esercizio nel quale sono espertissimi i sindacati. Della serie: vista la situazione, ricordatevi da dove eravamo partiti (lasciando sempre il dubbio che la partenza sia stata manipolata) e così via. A Siena c’è un modo di dire che rende bene l’idea si fa da p….a e da c..o. Tutto per lasciare che le cose rimangano come sono che a gestire siano sempre i soliti. Poi, se la Fondazione è di fatto sparita, se in questi pochi anni sono stati bruciati circa 25 miliardi di euro, se è dovuto intervenire lo Stato per salvare dal baratro la banca poco importa: ci sono i “rinnovatori” che cercano di far dimenticare il passato. Il tentativo è di inglobare, far dimenticare, spostare l’attenzione su altre questioni. Basta leggere per rendersene conto il facebook di Ceccuzzi. Rimasto, secondo lui, ancora sindaco. Dove ci racconta tutte le sue iniziative da sindaco come: la posizioni sulle coppie di fatto o l’organizzazione del concerto in piazza per la città aromatica. E comprendiamo perché ha voluto fare il concerto in tutti i modi, deliberandolo pochi minuti prima delle sue dimissioni, nonostante i costi e la situazione deficitaria del bilancio comunale. Ancora non siamo riusciti a capire a cosa è servita la manifestazione canora che è costata un mare di soldi a favore di un unico personaggio, senza nessuna ricaduta sulla città. E non servono le giustificazioni del barbaresco ex assessore al bilancio Bianchi. Le sponsorizzazioni del Monte fanno parte strutturale del bilancio comunale e in ogni caso potevano essere utilizzate per fare altro, ad esempio, i campi solari che sono oggi a completo carico delle famiglie. Invece no, Ceccuzzi lo ha voluto fare il concerto e lo ha voluto con Patti Smith, così scrive in facebook. La ragione è semplice gli serve per la campagna elettorale e la cantante per far vedere che lui è moderno, contemporaneo, quello dell’arte contemporanea. Come se fosse sufficiente un drappellone, un concerto o una esposizione (che non c’è neppure stata) per dire che una città ha acquisito la dimensione della contemporaneità nella cultura. Comunque potrà sempre dire che Siena non diventerà capitale europea della cultura, cosa che gli esperti hanno sempre dato per scontata, per colpa dei dissidenti e del commissario. Così verginello vorrebbe tornare a governare Siena, dopo la palingenesi, dimenticandosi dei fallimentari progetti amministrativi della giunta Cenni da lui approvati come segretario comunale del PD.

Tommaso Occami

Ester Cicala. Ci mancavano solo i VIP del corriere di Siena.Chicazzosenefrega!!!

Sotto il sole bruciante di Punta  Ala si avvicina un amico  e mi porge la pagina del giornaletto del groviglio armonioso, dicendomi: Ester per l’amor del cielo leggi che VIP esclusivi ci sono a Siena! La mia pelle era rovente al sole, mi sentivo calda ed ero sudata e non avevo voglia di leggerlo con attenzione. In serata alternando uno strappo di ceretta e uno sguardo sul giornaletto mi son detta:ah, questi sono i VIP?! Poi ripensandoci meglio ho capito. Quelli non sono i VIP; questi nomi sono i VIP del corriere di Siena:gli amici cari e quelli da imbonirsi. Ecco la carrellata dei VIP: Alessandro Profumo e Fabrizio Viola(questi due forse un senso VIP ce l’hanno!), David Rossi, Vareno Cucini, Franco Ceccuzzi, Giulio “Guido” Carli, Marco Turchi, Valentino Fanti, Mauro Marzucchi, Gabriello Mancini.
Da quel che sono riuscita a sapere, Marco Turchi, non ha gradito per niente questa messa in scena giornalistica del solito giornaletto del groviglio. E non ha per niente torto. Con la crisi che ha messo in ginocchio Siena, proprio per colpa del groviglio armonioso, scrivere un articolo che millanta il ruolo di certi VIP è offensivo per i cittadini.
Ma veniamo ai VIP nostrani. Il VIP tanto caro al groviglio è indubbiamente il genio della comunicazione, il capo dell’area comunicazione di MPS David Rossi. Lui si è un VIP da corsa. Ci racconta il giornaletto che il Rossi VIP David tira il fiato sull’Amiata alternando il relax con lo jogging mattutino.Si deve riposare il comunicatore perché tra non molto secondo i piani del comitato centrale, lui e il Bisi, dovranno gestire la campagna comunicativa della ricandidatura del Ceccuzzi. Questo è un VIP e io vi dico: Chissenfrega!!
Un altro VIP che preme molto al Bisi e alla fidanzata del capo del groviglio, è Valentino VIP Fanti, capo della segreteria di Profumo e Viola. Questo fa il VIP a Castiglioncello e io vi dico: Chissenefrega!
Anche l’amico di Del Mese, il cittadino semplice Franco Ceccuzzi è un VIP. Vippissimo. Franco il salernitano fa il VIP riposandosi in montagna e io vi dico: Chissenefrega!
Qui invece il VIP è insuperabile. Stiamo parlando dell’economista Giulio”Guido” Carli: un VIPPERISSIMO. L’economista fa il VIP nei fiordi norvegesi. E tra un fiordo e l’altro elabora le teorie sui massimi sistemi economici e io vi dico: Chissenefrega!
Anche l’atletico ex vicesindaco Mauro Marzucchi è un VIP. Lui però fa il VIP a Follonica e dalle parole del giornaletto si evince che il VIP atletico intende ripresentarsi alle elezioni e io vi dico:Chissenefrega!
Sempre secondo il giornaletto anche il criccaboniano filodissestatori  Vareno Cucini è un VIP. Non vi dico niente e chissefrega è più che scontato.
Università in condizioni pessime, Fondazione idem, la banca MPS salvata dallo Stato, le aziende private in difficoltà e che cosa pensa di proporre come modello di riferimento il solito giornaletto del groviglio? I VIP.
Sapete cosa vi dico dal profondo del cuore: Vaffanculo ai VIP e al groviglio armonioso!!!!!

Qualche domanda al cittadino semplice Ceccuzzi

Questa redazione si è sopresa a fare delle riflessioni avendo letto e analizzato questa incresciosa vicenda salernitana che vde protagonisti però anche molti, per così dire, “senesi”. Da queste riflessioni sorgono spontanee delle domande da fare al cittadino semplice Ceccuzzi anche in previsione della kermesse in Fortezza che, con inaudito sprezzo del buon senso e della decenza è stata ugualmente organizzata anche questo anno.
La prima domanda che sorge spontanea è: ma di queste cene sulla costiera amalfitana e di questi indegni traffici col pastificio Amato, Del Mese, Mussari, Labonia e Anastasio il PARTITO cosa ne sa? Vale a dire: ma Ceccuzzi aveva mandato del Partito oppure sono operazioni che ha gestito a titolo personale? Perché si capisce bene che non è indifferente. Nel caso che Ceccuzzi abbia fatto tutto da sé dovrebbe sparire lui, se invece il Partito era a conoscenza o, addirittura, d’accordo il passo indietro dovrebbe farlo non solo Ceccuzzi, ma tutti.
E sempre su questo argomento un’ulteriore domanda: ma gli alleati, da sempre acritici ne confronti di Ceccuzzi, che ne pensano della vicenda? O lo sapevano anche loro? Mauro Marzucchi e la sua Siena Futura cosa ne pensano? E l’insulsa SEL dei compagni Paris, D’Onofrio e Cannamela che ne pensano di questi quaranta e passa milioni di euro buttati in un’impresa fallimentare? E l’IDV che pure ha appoggiato Ceccuzzi?
E del fatto che Labonia sia “stato messo in Consum.it” tutti i succitati signori cosa ne pensano? E il PD cosa ne pensa? Guicciardini e, prima di lui, la Meloni erano coscienti e d’accordo? E Mugnaioli prima e l’economista Giulio “Guido” Carli?
A proposito poi della festa in Fortezza vorremmo chiedere: ma gli fate avere un permesso speciale a Del Mese per partecipare? E sempre in Fortezza ci chiamate anche Criccaboni e, magari, la Groppi per farvi consigliare come gestire economicamente la Provincia e il Comune per farli salire nelle calssifiche del Censis? E per la caccia alla peppola e al fringuello? Guardate che la Groppi ne sa parecchio e magari anche Del Mese qualche fucilata alle peppole l’avrà tirata anche lui.
E ancora: ma perché il Bisi ricandida coi suoi giornalini il Ceccuzzi? Si sono messi d’accordo e se sì dove? All’ambulatorio all’Odeon, al solito posto, sulla costiera amalfitana? Dove insomma?
Vorremmo anche, visto che è dello stesso partito, che il Montesquieu di Pontedera ovvero Enrico Rossi ci rispondesse su queste domande. Anche lui ne sapeva qualcosa di questi immondi traffici che, vorremmo far notare, hanno portato a diversi arresti. E, per rimanere al PD, il Manciulli, se trova il tempo tra una capatina a Calamoresca e a Baratti (Baratti sì, al parco archeologico dove “lavorava” la moglie) e un pollo alle mandorle di stile rinascimentale coerente con la sua laurea, potrebbe intervenire anche lui?
Ci sembra ci sia da spiegare molto su quanto avvenuto e sui rapporti che si erano venuti a creare e, lo ripetiamo, non è lo stesso se il PD fosse o meno a conoscenza della faccenda.
Attendiamo per niente fiduciosi.
P.S. Porca miseria!!! Che gaffe!!! Ci siamo dimenticati del Bezzini. Bezzini, visto che la Provincia è praticamente fallita, ora hai tempo per chiarire anche tu queste vicende. Vedete? Il Bezzini ha una personalità talmente spiccata che ci dimentichiamo sempre di lui. Eppure è il Presidente della Provincia, e che diamine!!!

Tommaso Occami. Certe stelle non vorrebbero cadere mai e invece precipitano

L’Hotel Athena aveva messo in internet una pubblicità del suo albergo collegata all’iniziativa del comune di Siena: Calici di Stelle. Questa impresa che si ripeteva ormai da anni quest’anno non ci sarà, il commissario l’ha cancellata dalle iniziative estive dell’amministrazione comunale. La prima riflessione che ci è venuta alla mente è la più scontata, in regime di ristrettezze economiche e con un bilancio fallimentare l’inviato del governo ha preferito fare delle economie, nulla di male! Dobbiamo stringere la cintola! Ma poi siamo andati a verificare e ci siamo accorti che l’iniziativa costava poche centinaia di euro. Nella Loggia dei Nove per accedere e gustare un buon bicchiere di vino, offerto dalle aziende vitivinicole, bisognava pagare il biglietto. La manifestazione la sera del 10 di agosto, la famosa notte in cui cadono le stelle, è a pagamento. Quindi, non può essere questa la motivazione per la quale si cancella una iniziativa che in qualche modo può portare dei turisti a Siena, una iniziativa elegante, ma simpatica proprio per la sua semplicità. E allora perché il commissario ha pensato di sopprimerla? Sulle prime non riuscivamo a capirne i motivi, fino a che non siamo andati a vedere il calendario delle iniziative estive e quelle che ricadevano proprio la sera del 10 agosto. E cosa ci abbiamo trovato? Udite, udite la sera di San Lorenzo si inaugura la festa dell’Unità in Fortezza. Vuoi scommettere che questa é la vera motivazione della soppressione della festa nel Palazzo Comunale? Se così fosse sarebbe veramente grave per l’imparziale rappresentante del governo che elimina una iniziativa che si ripete da anni, che ha chiaramente una valenza turistica per favorirne un’altra di parte. In più ci viene detto che il PD da molta importanza all’apertura del dieci perché verrà annunciata la ricandidatura del Ceccuzzi a sindaco per la prossima scadenza amministrativa al Comune. Ceccuzzi non é sicuramente una stella ma presentarlo nella sera in cui queste cadono ci sembra fortemente augurale per la città. Evidentemente i piddini interpretano a modo loro il rapporto con la città e il titolo dato alla festa dell’Unità ne tradisce le intenzioni: ” Viva, la nostra Siena”. Mi direte è un brano della famosa canzone, quasi l’inno della città. No cari lettori è la confessione pubblica di come i dirigenti interpretano la relazione con Siena. Nostra sta per mia, la mia Siena. Quella che abbiamo mangiato, saccheggiato, violentato politicamente. Il terreno dove abbiamo fatto tutto quello che ci è piaciuto, dove abbiamo fatto sparire una Banca e una Fondazione, dove abbiamo nominato soltanto i nostri fedeli, dove arrogantemente abbiamo manipolato la verità, dove abbiamo nascosto quest’ultima con la complicità dei mezzi di comunicazione che abbiamo sponsorizzato, dove abbiamo distrutto la ricchezza economica e quel modo di vivere che faceva di Siena un modello. Così va letto il titolo della Festa dell’Unità. Ed è chiaro perché c’é un viva. Viva è un esclamazione che sta a significare, giubilo, gioia, esultanza. E voi non esultereste se vi trovaste nella loro situazione fanno come gli pare e i senesi non reagiscono, quindi meglio di così! Assistiamo al paradosso che un sindaco che se ne va, che decide di andarsene, in un momento così difficile per la città. Che scarica su altri le responsabilità nonostante abbia condiviso e favorito tutte le scelte politiche e amministrative, gli incarichi e le nomine in questi ultimi quindici anni. Che non rimane al suo posto e si trincera dietro la “discontinuità” rappresentata da Profumo e Viola che ha ancora il coraggio di ripresentarsi alla carica di primo cittadino dopo tutto quello che è stato capace di fare. Ma cosa c’é di male? Basta leggere nostra con mia e tutto torna a posto, almeno che non prevalga un altro nostra: una città che si riprende la sua dignità, dove nostra sta appunto per nostra.

 Tommaso Occami

Fabrizio Rossi esce, la Dalla Riva entra e il Bisi comincia ad osannare il nuovo capo del personale del Monte. Nella Siena del “tengo famiglia” il Bisi cerca nuove protezioni interne per la carriera della giovane fidanzata

Come tutti ricorderanno l’era Mussari ha fatto trarre diversi giovamenti al Bisi.
Non l’ultimo e non meno importante (dati i tempi di crisi lavorativa che corrono) l’assunzione della fidanzata Rosalba Botta a chiamata diretta e non attraverso un regolare concorso al Monte dei Paschi (peraltro ancora con plurimi lavori come collaboratrice permanente del Corriere di Siena, di Siena News, del blog del Bisi. Quanti sono i dipendenti al Monte che fanno secondi, terzi e quarti lavori?); tutti ricorderanno anche che la giovane findanzatina del Bisi è stata piazzata del tutto “casualmente” all’area comunicazione diretta dallo storico amico del Bisi, il comunicatore David Rossi (Viola e Profumo ne sono a conoscenza? Sarebbe il caso che lo sapessero).
Su quell’assunzione vennero chiusi diversi occhi, tra cui quelli del Richielieu di san Prospero Fabrizio Rossi che come allora capo del personale del Monte non solo non batté ciglio, ma addirittura si dette parecchio daffare quando l’assunzione ritardava e il Bisi faceva il diavolo a quattro, chiamando a destra e a manca, e intimando che si sbrigassero ad assumergliela. Alla faccia della parità di trattamento. Al Monte ci lavorano più di trentamila persone, pensate se tutti facessero come il Bisi.
Oggi Fabrizio Rossi è stato sostituito dalla ex Sky Ilaria Dalla Riva e, sempre “casualmente” il Bisi nella sua pagina di fotine ha già cominciato ad osannare la nuova arrivata.
Che il gruppetto dei soliti noti sia già partito nel tentativo di imbonirsela per cercare di continuare a fare dentro il Monte i propri interessi come è stato abituato fino ad oggi?
Profumo e Viola non hanno niente da dire su questi metodi?

Attenzione furbini!!! Vi si vede!!!

A questi uffici risulta che alcuni soggetti attenzionati (Franco Ceccuzzi, cittadino semplice, Maurizio Boldrini, genio dalle chiome inghirlandate e comunicatore dei comunicatori e Luigi Berlinguer, garante dei garanti, musicologo di chiara fama nonché Sultano assoluto di Stigliano, allenatore e presidente dell’AC Stiglianese) abbiano contattato, nell’ambulatorio all’Odeon dell’ex parlamentare, ex sindaco, ex segretario provinciale, ex segretario comunale, ex ex, ex tutto, non ex chianino Ceccuzzi, Angelo Riccaboni, il rettore più abusivo dell’universo conosciuto. Ora questi uffici sono a chiedersi: che volevano gli Stigliachianini dall’attenzionato Criccaboni? Non sarà mica, la buttiamo là, che volessero metterlo in guardia dal non tirare troppo la corda coi dipendenti esasperati, ma(N)ciullati dalla premiata ditta del dissesto & del macello sociale Criccaboni & Fabbro, in previsione delle future, ma non troppo, elezioni comunali? Magari di tirarla un altro po’ per poi mollare l’elastico agli inizi dell’anno nuovo in modo da assicurarsi una buona messe di voti che, allo stato attuale, faglierebbero loro? E questi uffici si domandano: ma che strana coincidenza che il cantore del groviglio Stefano Bisi oggi pubblichi un articolo sulla possibilità di ricandidatura del cittadino qualunque Ceccuzzi a sindaco, in aperta polemica coi monaciani. Certo che questi uffici un pallottoliere lo sanno usare e il serbatoio di voti dell’Università è troppo importante per lasciarselo scappare, no? Vogliamo fare un 2000, 2500 voti? Bada caso proprio quelli che hanno portato i monaciani alle scorse elezioni. E certo che se continua, il duo dell’incompetenza Cricca & Fabbro, a tenere a stecchetto i dipendenti universitari, quei voti l’AC Stiglianese se li può dimenticare. O no?

Questi uffici sono a notificare a questi soggetti attenzionati di non fare i furbini perché noi li vediamo e lo pubblicano anche. Non vanno mica in letargo come certi altri uffici.

Questi uffici sono anche ad invitare i suddetti attenzionati soggetti a preoccuparsi più di certi affari salernitani che non a quelli dei già martoriati cittadini senesi.

Di questi accaldati uffici

S.E. Cesare Mori

Le domande per un’intervista al Montesquieu di Pontedera. Risponderà?

Sig. Rossi, o se preferisce Presidente Enrico Rossi, sappiamo benissimo che Lei non ci risponderà. Lei vola alto e noi più bassi delle peppole. Però, con la massima trasparenza, le domande gliele facciamo lo stesso. Eventualmente, se dovesse cambiare idea, ci lasci le risposte nel commento al post e poi sarà nostra premura, sempre nella massima trasparenza, divulgare fedelmente le risposte.

Domanda n. 1) Sig. Rossi, sul piano politico e istituzionale possiamo conoscere la sua posizione sul riordino istituzionale delle province?

Domanda n.2) Sig. Rossi, come mai voi della Giunta Regionale continuate a dar credito al rettore abusivo Criccaboni, noto dissestatore e noto soggetto che approva i bilanci con il parere negativo dei sindaci revisori?

Domanda n.3) Sig. Rossi, è vero o non è vero che esiste un buco all’Asl 7, quella di Siena per intendersi?

Domanda n.4) Sig. Rossi, perché non ha esercitato, Lei o chi ne era competente, la facoltà di nominare un rappresentante della Regione nel CdA dell’Università di Siena? Non ritiene che avrebbe potuto controllare meglio?

Domanda n.5) Sig. Rossi, lei ha letto i vari articoli sulla vicenda del crack del pastificio Amato e del ruolo di Paolo Del Mese, amico del suo compagno di partito Franco Ceccuzzi, e avrà letto anche del livello dei rapporti tra lo stesso Del Mese e Ceccuzzi. Che opinione si è fatta?

 Domanda n.6) Sig. Rossi, perchè non risponde mai a queste domande?

Peppole o non peppole arriveremo al dissestatore Criccaboni. Alcune domande all’amministratore delegato di MPS Fabrizio Viola

Di solito chi viene nominato nel cda di una banca o di altre società o enti (salvo il cda dell’università di Siena composto al 90% di servi e incompetenti) durante le sedute del cda non passa il tempo a far domande, ma dovrebbe essere in possesso delle nozioni e competenze per esprimersi. A noi risulta che la studiosa criccaboniana (con delega alla sostenibilità. Di cosa?) di peppole e fringuelli Tania Groppi il più delle volte durante le riunioni del cda di MPS rivolge numerose domande, come se fosse una studentessa al corso di scienze economiche e bancarie; quindi una garanzia per lo stesso Profumo e Viola che sicuramente non trovano resistenze sul fronte peppole. Del resto erano risapute le non competenze in materia di banca della studiosa delle peppole. E sinceramente quel tratto arrogantello che contraddistingue la criccaboniana Groppi non aiuta e a noi il fatto che la studiosa di tende canadesi fa parte di Astrid non ce ne può fregare di meno. Fatta questa premessa di buon senso parliamo del Criccaboni e delle sue gesta da rettore abusivo e quindi arriviamo alle domande per il Dott. Fabrizio Viola.

1. Dott. Viola, agli uffici di Cesare Mori, come più volte evidenziato su questo blog, risultano degli incontri avvenuti presso gli uffici del rettorato tra Criccaboni e Antonio Marino (vice direttore MPS) e sempre agli uffici di S.E. risultano diversi contatti. E’ possibile conoscere i motivi di questi incontri e chi ha partecipato agli incontri con Marino e Criccaboni?

2. Dott. Viola, il Criccaboni conversando con i suoi colleghi dissestatori avrebbe affermato che la presenza nel cda della banca di Tania Groppi e Dringoli è una garanzia per i criccaboniani e per ottenere aiuti dalla banca. Verifichi queste cose e si ricordi che il Criccaboni è un dissestatore che approva i bilanci con il parere negativo dei revisori dei conti. E ricordatevi un po’ tutti che noi siamo sempre sulle orme del dissesto e che da quanto ci risulta (anche se la cricca aveva ricevuto garanzie di impunità) anche altre procure hanno in mano fascicoli relativi al dissesto. Vi servono altre informazioni?

Peppole o non peppole arriveremo al dissestatore Criccaboni.

P.S. Ci sarebbe anche la vicenda del pastificio Amato e di tutta una serie di personaggi salernitani che sono transitati a Siena anche ricoprendo ruoli importanti in banca o in alcune controllate.