Un interessante articolo di Michele Taddei pubblicato in data odierna sul Corriere di Siena

A Siena prencipia il dibattito o continuano i monologhi? Finita la Festa prencipia il dibattito. Sembra proprio così a Siena dove, appena si è chiusa la Festa provinciale del Partito Democratico in Fortezza, si è aperto il dibattito politico.

 Ha aperto le danze il sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini che sul suo profilo Facebook chiede una “nuova guida che rappresenti efficacemente e democraticamente il capoluogo” e invita la politica a “compiere una severa autocritica, con un forte ricambio di persone”. Il messaggio pare chiaro.

Si è aggiunto poi il vicepresidente della Provinicia, Alessandro Pinciani, che chiede primarie per la scelta del futuro candidato a sindaco di Siena e contesta apertamente la richiesta che il Pd ha fatto nel corso della Festa di accorpare le elezioni comunali della città con quelle della Regione Sicilia il prossimo 28 ottobre. “Andare al voto in autunno – dice – a Siena impedisce di fatto la possibilità eli tenere le primarie per la scelta del candidato a sindaco, non vorremmo che la richiesta di anticipo delle elezioni derivi proprio da questa volontà”. Intanto, dentro la Festa era andato in scena il vero senso di “viva la nostra Siena”, il titolo della kermesse che ha fatto storcere più di un naso ai democratici della provincia.

È durante quelle serate in Fortezza che è stata annunciata – a sorpresa di tutti (compresi gli organi politici del Partito?) – la richiesta di anticipare le elezioni in autunno; è in quel contesto che sono nate le investiture sul Ceccuzzi bis di Enrico Rossi e di Matteo Renzi (cui forse il palco senese era stato dato solo se faceva quelle dichiarazioni viene da pensare). È, infine, nel serata conclusiva della Festa che l’ex sindaco Franco Ceccuzzi ha avuto la sua serata da one man show. Il palco tutto per lui.

Il palco tutto per lui come è stato tutto per lui il partito dal Duemila ad oggi  (Ds prima e Pd poi), con una personalizzazione politica che a molti ricorda più i partiti carismatici che forze che si richiamano alla sinistra.

Negli anni ’80 fu Bettino Craxi a personalizzare il Psi  (e la cosa non piaceva certo ai comunisti e anche a qualche socialista), poi arrivò Silvio Berlusconi con il suo Forza Italia (e la cosa non piaceva ai Democratici di Sinistra). Da dieci anni a questa parte la deriva ha coinvolto più o meno tutte le forze politiche dove a contare non sono più le sigle ma le personalità da Antonio Di Pietro, a Pierferdinando Casini, da Gianfranco Fini a Nichi Vendola.

Una deriva che, a parole, a sinistra viene contestata perché, si dice, il sale della Democrazia sta nella partecipazione collettiva pur nelle diversità di opinione. Ricordo che alla fine degli anni ’80 nell’allora Pci senese dove Ceccuzzi muoveva i primi passi c’erano figure di grande spessore come Sergio Bindi, Riccardo Margheriti, Aurelio Ciacci, Emo Bonifázi. Da ognuno di loro ha appreso l’arte difficile della politica. Oggi, sembra deciso a proseguire per monologhi. Non tutti però sembrano condividere e cominciano a farsi sentire. Il dibattito. forse, prencipia solo adesso. Ali, s’io fosse fuoco.

 Michele Taddei

Il boomerang Alessandro Profumo sul PD di Rosy Bindi e Franco Ceccuzzi

L’anomalia Alessandro Profumo è l’emblema della confusione e della crisi d’indentità che attraversa il PD capitanato da Rosy Bindi e da Franco Ceccuzzi. Il boomerang soprattutto sul ruolo di Rosy Bindi, amica personale di Alessandro Profumo; soprattutto della moglie. Un partito che contestava a Berlusconi la vicenda “dei processi giudiziari”, con la faccia tosta di chi pensa solo alle poltrone, ha dirottato alla presidenza della banca MPS un personaggio rinviato a giudizio (non per parcheggio abusivo ma per presunta frode fiscale) e che viene tirato in ballo in altre vicende, da Mediobanca-Ligresti alla SEA. Il PD sponsor di un banchiere rinviato a giudizio. Questa sarebbe la svolta per il paese voluta da Rosy Bindi e su Siena da Franco Ceccuzzi? Siamo alle comiche (tragiche) finali. Ma l’anomalia è rappresentata anche da un sistema bancario che sopporta e vive con serenità la presenza di un rinviato a giudizio alla guida di una banca.Del resto Profumo è un grande elettore di Mussari all’ABI.E la giustizia, la trasparenza e la tutela del buon nome degli istituti economici che fine hanno fatto?

La banca MPS dopo la devastante gestione precedente meritava alla presidenza un personaggio come Profumo? No, assolutamente no!

Il PD si tenga stretto stretto il rinviato a giudizio; così i cittadini alle prossime elezioni saranno in grado di distinguere tra chi tutela il mondo del lavoro, gli interessi della comunità e chi tutela la carriera dei banchieri amici.

Le quattro poltrone da rinnovare a Siena: banca, fondazione, rettore e sindaco.Tutti ai nastri di partenza

Chi conosce bene la politica e gli atti simbolici dei poteri ha la piena consapevolezza che da ieri è iniziata la lunga (per alcuni breve) marcia per le scelte dei nomi per la 4 poltrone delle istituzioni economiche e politiche della città. Dal futuro presidente della banca a quello della fondazione, dal rettore dell’università al sindaco.

Salvo rovesciamenti climatici impossibili, ilsindaco di Siena verrà eletto nella primavera del 2013; prima del rinnovo del presidente della fondazione e forse dopo la nomina di un nuovo presidente di banca MPS.C’è chi prevede un nuovo presidente al posto di Profumo tra novembre e dicembre, altri verso febbraio e altri ancora subito dopo il rinnovo della fondazione MPS nel 2013.

Il rinnovo del rettore si è prolungato per troppo tempo; ora è il momento di decidere, o si salva l’università oppure si lascia verso il declino. Per il bene della stessa università e della città conviene accellerare i tempi.

Chi saranno i candidati a sindaco? Al momento non ci sono candidati,anche se Ceccuzzi ha confidato ai suoi che lui non si ritira dalla corsa, “preferisco spaccare il partito e la colazione”. Gia, la coalizione. Alla città non ci pensa!Come si collocheranno le varie forze politiche. Da ieri tutti hanno messo un freno e tutti stanno valutando i possibili scenari. Ci sono troppe variabili non controllabili dai partiti e i politici piu’ lungimiranti hanno capito che la fretta e l’ambizione non giovano alla città e al risultato elettorale.La marcia verso i rinnovi è partita.

Colpo di scena nella vicenda SEA: Il Comune di Milano non era a conoscenza di una consulenza

Il Comune di Milano a seguito della perquisizione eseguita ieri negli uffici della SEA e a seguito delle notizie stampa ribadisce la correttezza sulle procedure eseguite ma, colpo di scena, comunica che lo stesso Comune non era a conoscenza di una consulenza affidata dalla SEA alla società Appeal Strategy, controllata da Alessandro Profumo. Quindi chi ha deciso e perchè la consulenza?

 A nostro avviso la vicenda si ingarbuglia sempre piu’.Parecchio anche.

Spunta un incontro tra Vito Gamberale e Alessandro Profumo

Ieri è stata perquisita la sede della Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Linate/Malpensa e controllata dal Comune di Milano. “Il procuratore aggiunto, Alfredo Robledo, ha chiesto al Nucleo tributario della Guardia di Finanza di acquisire documenti sulla vendita del 29,75% della Sea al fondo statale F2I, nell’ambito di un’inchiesta nella quale al momento sono indagati per turbativa d’asta Vito Gamberale, amministratore delegato di F2I, e il senior partner del fondo, Mauro Maia”.

Dalle indiscrezioni in merito all’inchiesta SEA che punta tra l’altro a “chiarire tempi e modi coi quali si è proceduto ad affidare una consulenza da centomila euro alla società Appeal Strategy, controllata al 60% da Alessandro Profumo, attuale numero uno di Mps, e al 20% da Lucciola & Partner, in vista della cessione della società aeroportuale.”, ci sarebbe stato “ un incontro considerato sospetto dai magistrati. Una riunione a tre in un albergo. Presenti Profumo, Gamberale e il potente assessore al Bilancio del Comune Bruno Tabacci.

È una traccia scoperta dagli investigatori nei computer degli indagati. Un’email che Gamberale riceve il 21 ottobre del 2011 dal suo braccio destro Mauro Maia (entrambi sono indagati con l’accusa di turbativa d’asta), in cui quest’ultimo ricorda al numero uno di F2i dell’appuntamento fissato per il lunedì successivo con Profumo e Tabacci.”

La domanda che anche i magistrati di Milano si pongono è “perché a pagare non è il Comune ,che vende le sue quote , ma la stessa Sea.”

Rifacciamo un salto in Via Roma 56-53100 Siena. Con uno sguardo anche al civico 57

Via Roma 56-53100 Siena arriva alle cronache mondane da quando il nostro cane Paco insieme al segugio Rabanne(la coppia investigativa Paco & Rabanne Bau Investigation) hanno scoperto il covo dei geni della comunicazione e la presenza di scopini pregiati per i cessi (quelli da 67 euro cadauno). Tra le varie scoperte ci rientra l’occupazione abusiva da parte di una società dei locali universitari di Via Roma 56-53100. E infact ecco i link che affrontano il misfatto. Siamo ancora in attesa di capire come mai gli organi dell’università non hanno intrapeso le dovute iniziative a tutela dell’università nei confronti di INFACT e di quei docenti come Boldrini(ancora docente a contratto) e dell’altro docente(è stato autorizzato?) socio di INFACT. Cosi come siamo ancora in attesa di leggere gli esposti alla Corte dei Conti nei confronti di Boldrini(per quella storia dei libri non autorizzati) firmati da Criccaboni e Fabbro. O per tutte queste vicende gli organi universitari fanno finta di niente? Poi ci sarebbe quel bar di cui riparleremo nei prossimi giorni.

Una rinfrescatina sulla vicenda INFACT e sugli scopini e sui libri non autorizzati:

INFACT

http://shamael.noblogs.org/?p=1245

http://shamael.noblogs.org/?p=3493

http://shamael.noblogs.org/?p=3271

http://shamael.noblogs.org/?p=1106

Scopini pregiati per venerabili culi e altre forniture

http://shamael.noblogs.org/?p=3115

Libri non autorizzati

http://www.lanazione.it/siena/cronaca/2011/02/26/465371-siena_ateneo_crac_sperpera_soldi_paga.shtml

Accanto al 56 c’è il civico 57 sede del Centro gestito dall’autore dell’ode schifosa a Piero Tosi ( http://shamael.noblogs.org/?p=3564 ), quel Maurizio Bettini che degustava la cancelleria allo Squero di Rimini. Non solo; Bettini per i suoi studi sul mondo antico (compresi quelli sui caldarrostai e i vampiri) costa un affitto importante all’università di Siena (lo pagano ancora l’affitto per il Bettini?) E a tal proposito riformuliamo la richiesta anche alla Fondazione MPS: controllate l’utilizzo delle risorse erogate al Centro di Bettini. Verificate per bene!

In questo breve riassunto si palesa il modus operanti degli uomini del PD ceccuzziano all’interno dell’università di Siena, in primis l’iscritto al PD Maurizio Boldrini.

Comunque siamo ritornati in Via Roma 56 per un altro motivo; per prendere un caffè e capire se quel famoso Carlo Bruni si occupa sempre di affidamenti di gare per conto dell’università.

In America Clinton tira la volata a Obama, a Siena Boldrini la tira a Ceccuzzi

Questo nostro intervento con molta probabilità verrà interpretato come un articolo ironico; niente ironia, siamo seri.

Alla convention dei Democratici americani in pieno svolgimento a Charlotte (North Carolina) l’ex presidente Bill Clinton, con un discorso che ha infiammato gli elettori, ha tirato la volata per la rielezione del nostro lettore appassionato Barack Obama. Un discorso quello di Clinton che noi sottoscriviamo: «Io ci credo, dal profondo del cuore, che riporteremo Obama alla Casa Bianca. E se volete che non ci siano più differenze tra ricchi e poveri, tra bianchi e minoranze, se volete un futuro di sicurezza economica e di prosperità, allora dovete votare Barack Obama. Negli ultimi 200 anni – conclude Bill Clinton – siamo sempre usciti più forti da ogni crisi, da ogni momento di difficoltà. Se staremo uniti ci riusciremo anche stavolta».

Alla festa dell’unità di Siena,invece, a tirare la volata per la rielezione di Ceccuzzi è stato l’ex gestore della mangiatoia universitaria (area comunicazione e marketing) Maurizio Boldrini. Con un discorso “interessato” a tu per tu con tutti quelli che incontrava in fortezza il genio di Via Roma 56 si è prodigato per tessere le lodi del peggiore (e più veloce) sindaco della storia senese. Boldrini portatore di quella storia che ha “infiammato”, non gli elettori, ma le risorse della prestigiosa università di Siena (prima dell’avvento dei dissestatori) ha tirato la volata; a nostro avviso non per la rielezione, ma per la catastrofe politica del Ceccuzzi. Ecco come gira il mondo.

Nuova inchiesta giudiziaria che coinvolge Alessandro Profumo

Nel decreto di perquisizione firmato dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo che oggi ha disposto una perquisizione nella sede della SEA di Linate e negli uffici di Giuseppe Bonomi presidente della societò che gestisce gli scali aeroportuali milanesi c’è scritto che la SEA ha conferito a Appeal strategy & finance l’incarico di ‘advisor in relazione ai rapporti con gli azionisti’ con riferimento all’operazione che, poco dopo, avrebbe portato il Comune di Milano a cedere il 29,75% della Sea a F2i di Vito Gamberale, oggi indagato per presunta turbativa d’asta. Oggetto della verifica è anche una consulenza del valore di 100.000 euro commissionata dalla Sea alla Appeal strategy & finance srl, societa presieduta dall’ex banchiere Alessandro Profumo che ne è l’azionista di riferimento.

Mediobanca-Ligresti: “Nagel tira in ballo Alessandro Profumo”

Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, tira in ballo il nome di Alessandro Profumo; e non durante la festa di un partito ma davanti al procuratore della repubblica di Milano Giuseppe Orsi durante l’interrogatorio sui rapporti tra Mediobanca e la famiglia Ligresti. Una questione delicata che rischia di far saltare la poltrona allo stesso Nagel. Durante l’interrogatorio, Alberto Nagel, parla dei “legami privilegiati” tra Ligresti e gli allora soci forti di Mediobanca, Profumo, Bollorè e Geronzi.Rispetto alle dichiarazioni rese da Nagel ci penseranno i soggetti tirati in ballo a chiarire le posizioni; quello che mi preme evidenziare sono due aspetti non secondari. E’ stata una scelta opportuna nominare Alessandro Profumo presidente di banca MPS alla luce anche dell’inchiesta Brontos con successivo rinvio a giudizio per lo stesso Profumo(ad ottobre inizia il processo)? Come mai in questi anni le autorità di vigilanza e altre autorità competenti non sono intervenute per bloccare operazioni piene di ombre?

Nel potere economico e finanziario italiano è in atto un cambio di stagione e per certi versi un vero e proprio “terremoto”.A completare il quadro non è secondaria l’inchiesta in corso su Finmeccanica e quella sull’acquisto di banca Antonveneta. Il tentativo di minimizzare la portata dell’operazione Antonveneta da parte di Profumo durante(il non opportuno) dibattito alla festa del PD di Siena non rende giustizia alla storia della banca MPS e ai suoi dipendenti. Per cambiare il corso dell’economia e della finanza italiana occorre cambiare anche diversi protagonisti che oltre ad aver fatto il loro tempo hanno anche consumato risorse economiche con scelte e gestioni pessime e in alcuni casi fuori dal quadro normativo. Come mai di fronte alle evidenti gestioni “colpevoli” di scelte dannose non sono ancora state intraprese azioni di responsabilità? I “nuovi” arrivati fanno finta di niente delegando tutto all’autonoma iniziativa della magistratura? Allora in questo caso, proprio per dare un segnale forte a favore dei cittadini e dei consumatori, non ci resta che invocare l’arresto di quache “responsabile; una lezione doverosa per frenare il malcostume nel mondo delle banche e dell’economia. Ci sono poi le aggravanti. Per rimediare ai danni gestionali si utilizzano risorse dello Stato(dei cittadini), alla faccia del libero mercato; e si praticano scelte pesanti sui lavoratori. L’accordo tra Profumo e il PD senese(di Ceccuzzi) consiste in questo: Profumo non calca la mano sulla gestione precedente e il PD non si oppone alle esternalizzazioni. Il vero scontro dentro il PD tra Alberto Monaci e Franco Ceccuzzi non si è consumato sulle nomine in generale ma sulla nomina di uno solo; sul nome di Alessandro Profumo. E Alberto Monaci non aveva torto ad opporsi.

Nel frattempo Profumo sicuramente troverà il tempo per replicare a Nagel; la politica invece intervenga a tutela dei lavoratori di MPS e del futuro rapporto tra banca e territorio e non con lo schema rozzo e inutile del politico fallito Franco Ceccuzzi che pur di avere il controllo sulla banca(con l’arrocamento del 51%) ha preferito distruggere il patrimonio della fondazione e della stessa banca e poi fa finta di non sapere niente e di non aver messo bocca sulle decisioni. I nodi vengono tutti al pettine: dal rapporto Mediobanca-Ligresti, all’acquisto di Antonveneta fino al crac del pastificio Amato.

Albus Silente

Il vero ruolo di Angelo Criccaboni negli anni del dissesto dell’università .Una mangiatoia con i soldi pubblici. Rimuovete dal rettorato questo dissestatore e abusivo

(Quanto scritto di seguito è tutto supportato dalle fotocopie dei documenti. Non sono spariti caro Criccaboni e non sono passati nemmeno dal tritacarte!)

 Dunque, siccome qui c’è qualcuno che è parecchio duro di comprendonio, andiamo avanti con la narrazione. Dal 1997 al settembre del 2006 il nostro Criccaboni è delegato per l’Università di Siena per le questioni del Polo di Arezzo e membro del CdA della società consortile. Tale società è composta da 92 soci (37 società, 9 comuni, 9 enti pubblici, 12 ordini professionali). Intreccia con Alessandro Saviotti e Simona Arezzini un rapporto finalizzato alla gestione del Polo, aiutato da uno stuolo di dottorandi e collaboratori fra cui Carlo Curandai, Dania Bonatti, Chiara Meacci ecc.

Che curriculum ha questa gente? Vediamo vediamo. Simona Arezzini è stata studentessa a Economia e poi dottoranda proprio nel dottorato di Riccaboni sull’economia delle amministrazioni pubbliche.

Alessandro Saviotti è un altro dottorando di Riccaboni “incaricato della gestione dei rapporti con le imprese del Polo universitario aretino”. Ma guarda caso!

Nel 2003 (ma a sentire il Cricca lui è arrivato ora e casca sempre e comunque da pero) Arezzini e Saviotti sono con il nostro Criccaboni in Idroproject. Gruppo di studiosi ed esperti di settore operante presso la Facoltà di Economia R. Goodwin di Siena sede di Arezzo” sita in via Porta Buia 3. Hanno messo a punto un software che si chiama “Simula e controlla” che serve ai gestori di acque e il Cricca e la sua Cricca-girl vanno presentandolo a giro per gli enti. Ricapitoliamo: da un gruppetto di criccaboys e criccagirl è stato creato un gruppo che controlla i rapporti con le imprese e, ci chiediamo e chiediamo alla Procura della Repubblica di Arezzo: gratis? Non crediamo noi e dubitiamo che anche per la magistratura sia credibile l’ipotesi. Quindi come la mettiamo? Qui sono girati dei quattrini e in che tasche sono finiti? E sono girati grazie alla presenza dell’Università di Siena nella quale questi soggetti svolgono dei ruoli. Sono stati autorizzati questi ruoli oppure no? Non ci dimentichiamo che esiste un regolamento per gli incarichi retribuiti …

Questi criccaboys e criccagirls fra l’altro sono contemporanamente: collaboratori per il Polo aretino, docenti nei master e dottorati, coinvolti nelle procedure di valutazione (Nucleo di Valutazione e VAI), consulenti sulla valutazione dei dirigenti dell’Ateneo (all’epoca ben TRE), consulenti per la distribuzione dell’accessorio (e sappiamo bene come è andata a finire: ne hanno distribuito o comunque hanno sopravvalutato il fondo di ben 5 milioni!) e selettori di personale a contratto per il dipartimento, indovinate di chi?, del Criccaboni.

Inoltre fanno tutti parte di Telos Consulting che aveva anche una convenzione col CRESCO proprio negli anni in cui il Cricca ne era presidente prima di lasciare la mano a Busco.

Per chiudere con questi argomenti di riflessione, per noi, per voi cari lettori, e per le Procure di Siena e Arezzo, tutti costoro sono anche docenti a contratto all’Università di Pisa dove insegna, indovinate chi? La professoressa Giovanna Colombini, CARA AMICA di Riccaboni nonché membro della commissione di selezione della maestrina condannata dalla Corte dei Conti dell’Emilia Romagna Ines Fabbro. Procedura di selezione talmente regolare che, dopo un esposto, è stata sequestrata dai Carabinieri e, increbili dictu, torna ora a galla nel testo di un comunicato dei capigruppo consiliari del Comune di Siena. Ultimo atto prima del commissariamento.

Domanda: dobbiamo continuare o ci si ferma qui e vi levate da tre passi dalle balle?

P.S. Criccaboni è il rettore abusivo di fiducia di Luigi Berlinguer e Franco Ceccuzzi.