* Scioccati evidentemente dalla calata piuttosto recente dei barbari a San Galgano, i raffinati abitatori del San Niccolò hanno provveduto, nel 2005 (anni in cui imperava il Faraone Dissestatore Piero I e ultimo col ciambellano di corte nonché genio inghirlandato e comunicatore massimo Boldrini), ad evitare di fare il tetto d’oro e l’oro l’hanno nascosto nei cessi e negli uffici, sotto mentite spoglie di oggetti di design.
La fornitura del 2005, infatti, pervenuta (?) per il solo San Niccolò alla modica cifra di 330.870,00 +IVA per un totale di 397.044,00 euro constava della seguente oggettistica. Facciamo alcuni esempi di cui almeno uno già noto al grande pubblico: lo scopino da cesso che all’Ateneo (cioè al contribuente) è costato 60 euro + IVA mentre se ci fosse rivolti ad una ditta di livello come la Alessi avrebbe comportato, per un oggetto di design dall’accattivante ed appropriato nome di “merdolino”, la modica cifra di euro 34.00 (rivalutati al 2011).
Ma non ci si poteva fermare agli scopini e ai distributori di salviette di design. Valeva bene la pena di spendere 85.00 euro + IVA per 128 cestini portacarte in acciaio ignifugo antigraffio, esattamente come quelli che si possono acquistare comodamente all’Ikea al prezzo di ben 4.99 euro IVA inclusa ciascuno. Dal che si evince che con la spesa di un solo cestino di design (come quelli del Baiocchi: http://www.youtube.com/watch?v=DjeuTeE19tI) ce ne veniva esattamente 20. Il tutto, per renderlo più sicuro, in locali ben ombreggiati da 750 tende a rullo con comando ad argano ed asta di manovra e, per i 73 più fortunati, con tende ombreggianti aggiuntive per un importo totale di 73620 euro IVA inclusa.
Questa cosa dei fortunati torna ad angustiarci quando vediamo che sono stati spesi 3600 euro + IVA per ben 4 cassettiere speciali modello Susta e contemporaneamente apprendiamo con sconcerto che ci sono 3000 stanze al San Niccolò, visto che sono state acquistate per l’appunto 3000 marcastanze per un totale di 39000 euro + IVA. Siccome poi tutte le genialate vanno comunicate per tempo al popolo ed al comune mediante ostensione in bacheca, si è correttamente provveduto ad acquisirne 90, di bacheche, per un totale di euro 40500 + IVA.
Peccato che non si sia ornato il giardino antistante con Biancaneve ed annessi nani perché sennò avrebbero potuto ispirarsi a questa nota scena: http://www.youtube.com/watch?v=ca20NEt4VSQ (dal min. 2 al min. 4). Peccato davvero! Ci sarebbero stati proprio bene.
A questo punto, dopo alcuni esempi di acquisto magnificente, tornano alla mente le parole pronunciate da un noto semiologo antibarbaro che il 3 novembre 2008 si faceva latore di una lettera, firmata da altri scienziati illustri (già candidati al nobel come Maurizio Bettini, Mariano Giacchi, Noè Battistini, Giulio Cianferotti ed altri stiglianesi), con queste parole dette al Corriere di Siena dell’amico Bisi: Non siamo la banda del buco e non è l’università degli sprechi. No no! Poco no! E poi non è un buco; è una voragine senza fondo.
A questo punto poniamo delle domande che consegnamo anche alla magistratura della Repubblica italiana:
1) Ma il bando di gara per questa fornitura a quante aziende è stato spedito? E quante sono state le offerte ricevute?
2) Il Consiglio di Amministrazione le ha approvate o no queste spese?
3) Chi è che ha segnalato all’ateneo la ditta Tecno SpA e perché, avendo la sede centrale a Milano ed una filiale a Firenze in Lungarno Vespucci l’acquisto è avvenuto presso la filiale di Bologna?
4) E ancora: ma l’inventario al momento della consegna di tutta questa roba è stato fatto? Si trova tutta al San Niccolò questa fornitura? E se sì in quale delle 3000 stanze che lo compongono?
Ora, cari scienziati che avete partecipato ed avete in buona parte ideato questo scempio, ce lo fate un favore? Andatevene! Lasciato morire in pace l’Ateneo!
P.S. Prima di abbandonare la scena, sarebbe carino da parte del genio riportare quei 26.210 euro + IVA per gli studi in onore del Sultano di Stigliano senza far scomodare ulteriormente la magistrature nonché finire di prosciugare le casse, già disastrate, dell’Ateneo.
* Nelle foto: lo scopino “Merdolino” della ditta Alessi e il cestino “Dokument” della ditta Ikea.