Marzo 31st, 2012 — Note redazionali
Questi uffici, sempre mantenndo un profilo istituzionale, sono a rallegrarsi non poco per il cambio ai vertici della prefettura. Uno dei motivi di questo rallegramento è ben esplicitato nella foto. Ci si chiede, difatti, come mai – al di là delle osservazioni sacrosante fatte dall’Eretico sul presenzialismo a tutte le possibili occasioni castiste -, il collega Pantalone si sia tanto speso, su pressione anche del Paonazzo del Nicchio e del Fantasma della Provincia, per il decreto di nomina del raffigurato rettore ABUSIVO Criccaboni. Il tutto, se ce ne fosse bisogno, corroborato da quanto dichiarato dal sedicente critico Madioni. E come mai ha avallato tutte le soperchierie eseguite dall’egemonia, mai prendendo posizione – per esempio – a favore dei lavoratori (non solo di quelli universitari) e sempre e comunque “raffreddando” a favore della casta? Questi uffici sono devoti al principio di legalità e allo Stato di diritto e non possono che deprecare l’operato del RAPPRESENTANTE DELLO STATO SUL TERRITORIO PROVINCIALE del collega.
Auspicando che pervengano, almeno ora, tutte le smentite e i passi indietro opportuni, porgono questi uffici un gelido saluto e un a mai più rivederci.
Di questi uffici
Cesare Mori
Marzo 30th, 2012 — Note redazionali
Marzo 30th, 2012 — Note redazionali
Vorrei parlare di tre aspetti della vicenda Monte dei Paschi che continua a consumarsi e che ieri ha avuto un ulteriore drammatico passaggio. La perdita registrata nel bilancio 2011 non va a incidere sul patrimonio ma comunque rappresenta una enorme diminuzione di valore per la banca (su i dati di bilancio ci tornerò con un apposito articolo). Che testimonia ancora una volta, ammesso che ce ne sia bisogno, l’errore strategico legato all’acquisto della banca Antonveneta. E il modo con cui è stata pagata che ha determinato tutti gli effetti negativi sulla Fondazione e con il bilancio di ieri anche sulla banca. Non è sufficiente dire che tali operazioni sono state fatte anche da altre banche come ad esempio Intesa. Non è sufficiente e la dimostrazione sta nel differente andamento del titolo. Intesa che vale ben cinque volte il Monte dei Paschi non ha risentito delle pulizie di bilancio.
Ma altre considerazioni vorrei fare e più precisamente: sulla mancata presenza del presidente Mussari alla presentazione del bilancio, alla comunicazione fatta dal direttore Viola al personale e sulla lettera inviata da Mancini ai consiglieri comunali; vicende non da poco! La prima, ci risulterebbe che il Mussari non fosse preso da impegni inderogabili perché visto nei paraggi dell’Università di Siena. Vorrei dare un consiglio all’avvocato di Catanzaro: é bene che vada all’assemblea di Aprile. Ci vada come fanno gli uomini veri che non si nascondono dietro le conoscenze politiche che lo hanno portato prima in Fondazione e poi in Banca, senza essere mai passato da una prova elettorale. Vada in assemblea senza nascondersi dietro l’arroganza del potere che tutto consente e tutti minaccia. Ci vada a mani nude e riconosca le sue responsabilità a viso aperto se vuole continuare ad avere una qualche considerazione da una città che tanto gli ha dato, forse troppo!
Da Viola ci saremmo aspettato altro. Ci saremmo aspettati che rivolgendosi ai dipendenti avesse detto: voi siete l’unico capitale capace di rimettere in sesto la banca. Ci saremmo aspettati che avesse rassicurato i dipendenti dicendo loro di rassenerare le loro famiglie perché avrebbe operato per non ridurre il loro potere di acquisto. Che i mutui si sarebbero potuti continuare a pagare così come gli impegni nei confronti dei figli. Ci saremmo aspettati che avesse rassicurato nei confronti della minaccia di licenziamento. Ci saremmo aspettati che avesse detto che tutti questi obiettivi sarebbero stati raggiunti tagliando i 60 milioni di pubblicità o gli altrettanti 60 per i dirigenti strategici o i 140 milioni di euro per consulenze, ma ciò non è avvenuto. Il capitale umano è l’unica cosa che ci rimane, attenzione! Ma un piccolo consiglio vorrei dare anche al direttore Viola: lasci il suo stipendio basso fintantoché non ha comunicato le sue strategie per uscire dalla crisi nella quale si trova il Monte, sarebbe un bel gesto, in controtendenza!
L’ultimo, ma non per importanza è Gabriello Mancini. Ci ha confermato quello che già sapevamo con la lettera inviata ai consiglieri comunali. Tale atto ha solo un elemento in più: la delegittimazione del sindaco Ceccuzzi e la guerra di tutti contro tutti. La volontà di scaricare la colpa sugli altri genera queste situazioni. Ceccuzzzi, sulla Fondazione e su Mancini, quest’ultimo sulle istituzioni e sul partito. Il partito di maggioranza che prepara una mozione dove scrive di non essere stato messo in condizione di sapere perché se avesse saputo non avrebbe autorizzato l’aumento di capitale. L’aumento, il secondo, che ha messo in ginocchio la Fondazione. Mancini che si difende da questa accusa scrivendo che il Ceccuzzi in campagna elettorale non voleva scendere sotto l 50% perché avrebbe messo a rischio la sua elezione (ricordiamoci la lettera inviata a tutti i cittadini a firma Ceccuzzi in campagna elettorale dove si candida a paladino della senesità del Monte con la difesa del famoso 50%). La rappresentazione della crisi della politica a Siena é tutta qui come mosche impazzite che dietro un vetro cercano una via di uscita che non trovano. Il commissario Profumo ne raffigura la fine.
Avremmo preferito un’altro scenario: una classe politica che si assumesse le proprie responsabilità, chiedesse scusa ai senesi creando i questo modo le condizioni per un cambiamento delle rappresentanze sociali. Ciò non è stato ma non è detto che non possa avvenire.
Tommaso Occami
Marzo 29th, 2012 — Note redazionali


Premesso che da quanto risulta alla nostra redazione sono in partenza, alcuni fascicoli riassuntivi con allegati in merito al dissesto e alle elezioni irregolari del rettore abusivo,in direzione Ministero della Giustizia, Ministero dell’Interno e Procura di Roma e Genova. Premesso questo riteniamo che forse a qualcuno I continui traccheggi, le omissioni e i favoritismi nei confronti della cricca composta da veri e propri personaggi che disprezzano le istituzioni, i cittadini e lo Stato di Diritto non stanno più bene. Cullatevi sull’impunità e sui traccheggi magari come qualche avvocato che faceva lo spavaldo a Siena e poi (giustamente) condannato a Firenze. Fate i grossi: continuate pure…!!!
Dopo aver letto sulla stampa le intercettazioni che svelavano i giochi messi in piedi dalla cricca per convincere la Gelmini ha firmare il decreto di nomina di Criccaboni (vedi il ruolo di Luigi Berlinguer in primis) e gli intrallazzi tra Criccaboni e quel dirigente (da studio lombrosiano) attraverso I quali concordavano il taglio del salario accessorio ai lavoratori (taglio fuori legge: che cosa aspetta la magistratura a intervenire?) ecco spuntare alcune chicche che confermano l’assoluto stato di illegalità e di disprezzo istituzionale.
Correva il 4 novembre 2011 alle ore 8:54 del mattino e un docente amico del Cricca, un certo Angelo Barba, informa lo stesso Cricca di (come faceva questa a saperlo) “di aver avuto notizie sulla sua nomina dalla prof.ssa Capalbo, Pro Rettore della Sapienza”. Prorettore di quel personaggio da dissesto del rettore di Roma, Luigi Frati.
Poi a un certo punto Criccaboni viene contattato da un personaggio del Comune di Siena (non un amministratore par di capire) il quale “dice che il comunicato stampa relativo alla sua nomina non lo deve fare tramite l’ufficio stampa dell’università perche non sono affidabili essendo vicini a Focardi”. Insomma, dal comune dicono al Cricca che persone stipendiate con soldi pubblici non sono affidabili. Un bel modo di concepire le istituzioni e rapporto tra istituzioni.
Ma il 5 novembre 2011 entra in campo un noto personaggio iscritto al PD senese che tutti presentano come critico d’arte, un certo Gilberto Madioni. Il critico d’arte (è iscritto all’albo?) contatta Criccaboni e “gli dice che la situazione si è sbloccata grazie all’intervento decisivo del Prefetto che fa parte dell’area governativa. Critica l’operato del precedente rettore che ha fatto intervenire la magistratura. Le cose andavano gestite all’interno”. Come andavano fatte dall’interno? Speriamo che dalla prefettura giunga velocemente una presa di distanza da questo Gilberto Madioni, anche perché non ci risulta essere il portavoce del Prefetto appena trasferita.
Non trascuriamo e non dimenticate questa: “L’Avv. VERA BENINI chiama Riccaboni e riprende il discorso interrotto poco prima. Gli rappresenta che, secondo lei, l’attivazione per contrastare la volontà della Ministra è da ricercare in un problema tipo la scuola dei Marescialli, relativa alla vendita di Pontignano. Il problema sarebbe che Focardi ha fatto una promessa, ovviamente senza scrivere nulla, che non può mantenere perché non è stato rieletto come rettore.Il commissario avrebbe invece potuto realizzare la promessa. Al Governo sostanzialmente non interessa nulla né di Focardi né dei debiti dell’Università di Siena. C’è poi l’indagine con 27 indagati tra i quali qualcuno potrebbe dire qualcosa che non deve dire. Ha comunque fiducia nel P.M. che ha ereditato il fascicolo dal dr. Formisano(6 -11-2010)”. In un contesto normale la Benini e Criccaboni erano già dal magistrato dopo questa conversazione.
La dimostrazione delle connivenze, dei favoritismi e delle violazioni delle regole sono riscontrabili in questa poco edificante quanto offensiva nei confronti dei docenti e deilavoratori onesti dell’ateneo, conversazione tra il dissestatore Walter Gioffrè e Criccaboni:
“Walter Gioffrè chiama Riccaboni lamentando il fatto che, a seguito di un colloquio,con la Fabbro, lei gli ha detto che dovranno essere presi provvedimenti disciplinari nei suoi confronti vista l’ordinanza di sospensione dal servizio disposto dall’Autorità .Giudiziaria. GIOFFRE’ è arrabbiatissimo perché nessun provvedimento era stato preso a seguito di analoghe sospensioni adottate nei confronti di TOSI e CAPOROSSI. Aggiunge che anche i suoi vecchi amici, tra i quali MONACI e MANCINI, gli stanno girando le spalle ed anche l’attività di consulenza legale del figlio, legata al MPS, sta avendo delle ritorsioni. GIOFFRE’ si lamenta con RICCABONI del fatto che ieri lo abbia lasciato da solo con lei. RICCABONI risponde dicendo che pensava che le cose fossero andate per il meglio. GIOFFRE’ aggiunge che, di fronte alla prospettiva di poter essere reintegrato nei suoi incarichi una volta terminata la misura cautelare dell’A.G., lei gli ha sconsigliato vivamente di fare una simile proposta. GIOFFRE’ è sconcertato e RICCABONI gli dice che le parlerà.”
Ci mancava altro che il Presidente della Fondazione e del Consiglio regionale prendessero le sue difese!
Ecco come muoiono la legalità e e istituzioni. Le forze politiche resteranno in silenzio anche dopo aver letto tutte queste conversazioni disgustose e inquietanti? Ci rivedremo (con le forze politiche) il giorno 4 aprile per commentare l’esito del voto sulla mozione relativa alle vicende universitarie.
P.S. State calmi con gli avvocati perché è tutto materiale che non viola il segreto istruttorio!! Ci siamo capiti, vero?
Marzo 29th, 2012 — Note redazionali
(dal sito dagospia)
Mediobanca è sotto attacco per l’affare Fonsai e la fusione rischia di saltare sotto i colpi dell’inchiesta della magistratura milanese. Per il momento il Pm Luigi Orsi ha messo il naso nei bilanci Fonsai ma in procura si dice che presto potrebbe curiosare anche tra i suoi advisors.
Ma cosa sta succedendo nelle cattedrali della finanza italiana? Se fosse stato vivo lui, Enrico Cuccia, il grande vecchio di Mediobanca, il banchiere dei banchieri, l’uomo che ha dominato per quarant’anni sul pianeta finanza, tutto ciò non sarebbe accaduto, l’affare Fonsai sarebbe andato liscio come l’olio, nessun Perissinotto di turno avrebbe osato attaccare l’operato della banca d’affari di Filodrammatici.
Come avvenne ai tempi del primo spericolato salvataggio del gruppo Ligresti, voluto da Enrico Cuccia in persona contro l’intero establishment bancario, le banche si sarebbero accollate l’onere dell’operazione senza colpo ferire.
Ma oggi ai vertici di Mediobanca non c’è più da tempo Enrico Cuccia. Ci sono due signori che si chiamano Alberto Nagel e Renato Pagliaro che avranno magari i pieni poteri di nomina delle controllate tra cui Generali, ma non hanno nè la forza nè il carisma per passare indenni dalle critiche che arrivano oggi dai vertici delle Generali e da una parte dell’establishment finanziario milanese. Non escluso l’ormai outsider Cesare Geronzi che da quando è stato fatto fuori dalle Generali e dalla stessa Mediobanca, passa il suo tempo a tramare nell’ombra.
Così, forse per la prima volta nella sua lunga storia, Mediobanca è sotto attacco dall’interno del pianeta finanza. E a voler ben guardare le carte del Pm Luigi Orsi, anche da parte della magistratura milanese che ha scoperto non poche schifezze nell’operazione Fonsai. Si dirà che le due cose sono distinte ma se soltanto una parte dell’inchiesta di Orsi si rivelerà fondata è difficile che le indagini non lambiscano anche i progetti di fusione.
La Repubblica titolava, “Premafin-Fonsai peggio del San Raffaele”. E la Consob sta lavorando a tempo pieno sull’affaire Ligresti e la manipolazione dei mercati e tutto ciò non è di buon auspicio per la ventilata fusione con Unipol o con le altre cordate.
Ma lo scontro, sia pure con i guanti di velluto, tra Giovanni Perissinotto e Renato Pagliaro non è soltanto una questione di potere per riscrivere la geografia dei potentati finanziari in Italia. Quello scontro è in continuo movimento e nessuno conosce gli esiti finali. Il fatto è che questa volta Mediobanca l’ha fatta grossa: per evitare che dalle maglie del gruppo Ligresti emergesse quello che poi sta emergendo sotto forma di scatole cinesi, consulenze dorate pagate dalle società di Ligresti allo stesso Ligresti, bilanci discutibili, l’istituto di piazzetta Cuccia come anni fa fece con Gemina, ha messo in piedi la spericolatissima operazione tra Fonsai e Unipol immaginando che una volta fatta la fusione le magagne sarebbero scomparse nelle pieghe della fusione.
Hanno un bel dire Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo, pretendenti di Fonsai al posto di Unipol, che il gruppo di Ligresti se ben gestito farebbe utili per 450 milioni di profitti. Per il momento ha prodotto soltanto debiti e a quanto pare una valanga di operazioni illecite.
Non solo. Il paradosso vuole che Mediobanca stia facendo la regia di un’operazione, magistratura permettendo, che dovrebbe dar vita al principale concorrente delle Generali nel mercato assicurativo.
Insomma la controllante di Generali come se nulla fosse mette al mondo una bestia strana e a quanto pare un po’ malvagia che diventerà la principale competitor del Leone di Trieste. Roba da far rivoltare Enrico Cuccia nella tomba. Come ci ha detto un banchiere del giro Generali, citando ‘’Blade Runner”: “Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare”.
Marzo 29th, 2012 — Note redazionali

Abbiamo appena letto che il sindaco Ceccuzzi (il sindaco della carta etica) parteciperà a un confronto su sicurezza e viabilità organizzato dall’associazione NOI. I temi da trattare sono importanti, ma nell’occasione ci sentiamo di proporre all’associazione NOI di organizzare, sempre alla presenza del Ceccuzzi,un altro confronto sulle cause del dissesto universitario. Il leader dell’Associazione NOI la conosce bene la realtà universitaria e alla fine del confronto potrebbero organizzare un bel rinfresco in Via Roma 56. Certe questioni mica si possono affrontare solo “a casa di Anna”.
Marzo 29th, 2012 — Note redazionali
La redazione di Fratello Illuminato, dopo aver letto che Niccolò Pisaneschi, docente filo-criccaboniano, è stato condannato a sei mesi, si trova nella necessità di chiedere alla Procura di Firenze se fosse possibile beccarsi un avviso di garanzia o qualcosa del genere da poter esibire onde scalare rapidamente qualche posizione di vertice in Banca o all’Università. Evidentemente l’avviso di garanzia, l’avviso di chiusura delle indagini o, meglio ancora, una condanna costituiscono elemento essenziale a Siena per gestire qualcosa. Ricordiamo infatti che Niccolò Pisaneschi è il fratello di Andrea Pisaneschi, indagato con lui e Olivetti Reson per le fatturazioni false alla Baldassini Tognozzi e Pontello. E cosa fa Andrea Pisaneschi oltreché il filocriccaboniano anche lui? Il membro del CdA del Monte dei Paschi che oggi presenterà un bilancio disastroso. E di chi sono colleghi i fratelli Pisaneschi? Del Criccaboni, di tutta la cricca riccaboniana e fabbriana nonché dei due futuri membri del CdA di MPS Angelo Dringoli e Tania Groppi (Andrea fra l’altro insegna la stessa materia di Tania Groppi). Nonché della cricca di genii di Via Roma 56, cacciatori di barbari e inghirlandatori di genii. Nonché della bandaccia che imperversa alle Scotte fregandosene della legge e della decenza.
Da tutto quanto precede è evidente che se non hai almeno un avviso di garanzia (meglio una condanna) non c’è versi di avere un posticino ben remunerato. Ecco perché rinnoviamo la nostra richiesta alla Procura di Firenze (di Firenze eh, tranquilli). Anche noi teniamo famiglia!!!
Marzo 29th, 2012 — Note redazionali
Andiamo un po’ per analogia e vediamo cosa possiamo aspettarci da un membro del cda di MPS testé nominato che ha fatto parte del cda dell’Ateneo più dissestato dell’universo. Abbiamo già visto che quando il dissestatore Bigi propose, anche in prossimità della scoperta della voragine un altro po’ di stabilizzazioni (140 circa) il Dringoli non solo non si oppose, ma anzi deprecò che qualcuno si opponesse, motivando la non copertura finanziaria. Ci siamo andati a leggere i precedenti verbali delle precedenti stabilizzazioni (Dringoli non era nel cda) sulla base dell’allargamento della pianta organica voluta dall’altro dissestatore, anzi capo dei dissestatori Piero Tosi. Ci siamo resi conto che era dal 2006 che da un lato i dissestatori premevano per dissestare sempre di più (anche con piani edilizi) e dell’altro c’era chi in consiglio cercava di mettere in evidenza il già abbondante disavanzo strutturale. La domandona è: ma Angelo Dringoli quando entra a far parte di qualche CdA, quale che sia, li legge i precedenti verbali? Si informa dello stato dell’ente che va ad amministrare? Secondo noi NO! Perché se avesse fatto le operazioni che abbiamo fatto noi, visto che è un professore di economia non avrebbe mai approvato quelle folli spese. E se fosse stato presente o avesse letto i verbali del suo consiglio di facoltà per tutta quella faccenda dei parcheggi si sarebbe reso conto della truffa messa in opera dal suo preside di allora Criccaboni. Così come si sarebbe reso conto che il Frediani evidentemente, d’accordo con Criccaboni e Fabbro (a proposito come vanno le cenette?), combinava qualcosa che sapeva di Astrea e di fondi immobiliari.
Ora ci chiediamo: ma prima di andare in CdA del MPS se li leggerà i verbali precedenti? Non gli sarà mica per caso sfuggito che l’acquisto di Antonveneta ha causato un lievissimo scossone alle finanze della Banca? E che pagare otto dirigenti 69.000 euro al mese probabilmente è un po’ troppino? E che dovrà deliberare o confermare la delibera di una simpatica macelleria sociale nei confronti di almeno 1500 persone? E che al fianco avrà una perfetta incompetente di banche (di federalismo, Canada, peppola e fringuello no, ma di banche sì) nella persona di Tania Groppi che peraltro conosce bene visto che sono colleghi in facoltà? E che sempre al suo fianco siederà un noto co-dissestatore di aziende e macellaio sociale Gasperini?
Vai colla discontinuità!!! Da un dissesto ad un altro!!!
Marzo 28th, 2012 — Note redazionali

Con DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA ESECUTIVA ATTO N. 12/2010 della Comunità Montana AMIATA VAL D’ORCIA avente come OGGETTO: Approvazione convenzione e affidamento incarico Ufficio Stampa Agenzia Robespierre sas. Servizio Stampa Provincia di Siena, veniamo a scoprire che la medesima Giunta Esecutiva presieduta dal noto dirigente del PD Giuliano Simonetti delibera di “DI APPROVARE l’allegata convenzione con l’amministrazione provinciale per sopperire fino al 15.07.2010 attraverso l’Agenzia Roberspierre già incaricata con deliberazione n. 1/2010 dalla Giunta della Comunità Montana del servizio di ufficio stampa con le professionalità presenti nella Agenzia”. Quindi di “AFFIDARE la gestione del servizio Ufficio Stampa e Comunicazione, viste le motivazioni riportate in premessa, alla Agenzia RobeSpierre Sas, agenzia di stampa e relazioni pubbliche, Via del Cavallerizzo, 1 – 53100 Siena l’attività previste nell’allegata convenzione”. Questa è forte: “DI DARE ATTO che alla copertura della spesa della Comunità Montana per l’ampliamento dei servizi della Roberbierre di cui alla convenzione saranno rimborsate dalla Provincia alla Comunità Montana in maniera forfettaria stabilite in € 10.000,00 + iva”.
Si evidenzia che la convenzione è firmata “L’anno duemiladieci (2010), il giorno…………………………….., nella sede della Provincia di Siena – P.zza Duomo n. 9 TRA il Dr. Daniele Visconti, Segretario – Direttore Generale della Comunità Montana Amiata Val d’Orcia (di
seguito Comunità Montana); E il Dr. Luca Rossi – Dirigente del Servizio Staff di Presidenza della Provincia di Siena”
Quindi il dirigente dello staff di Bezzini firma una convenzione per affidare l’incarico alla società della portavoce del Bezzini. Avanti tutta.
Qui arriva la domandona al Bezzini. Scusaci Bezzini, ma nella convenzione firmata nel 2010 tra Visconti e Luca Rossi troviamo questa dicitura: “La Provincia di Siena, a seguito di espletamento di gara, aggiudicava, con atto dirigenziale del Servizio Staff di Presidenza n. 899/954 del 14.7.2008, l’appalto del “Servizio informazione, comunicazione e pubblicazione delle azioni promosse dall’amministrazione provinciale”;
– l’appalto è scaduto il 31 dicembre 2009;
– in data 12.01.2010, con atto n.4, la Giunta Provinciale deliberava l’atto di indirizzo per l’indizione di nuova gara per “l’implementazione del servizio di informazione e comunicazione delle azioni promosse dalla Provincia“ dando mandato al Dirigente del Servizio Staff di Presidenza a sopperire alla temporanea sospensione del servizio, in attesa dell’espletamento delle procedure di gara, individuando soluzioni anche attraverso convenzioni ad altro Ente che dispone di un servizio simile o incarichi a professionisti appositamente individuati;
Domande:
1) Ma l’appalto scaduto il 31 dicembre 2009 a chi era stato assegnato per l’importo di oltre 270mila euro? Sempre alla Robespierre?
2) Ci spieghi come mai il nuovo appalto alla Robespierre è stato aggiudicato in data 08/09/2010 e il 28 gennaio 2010(quindi 8 mesi prima, quindi in assenza dell’aggiudicazione) la Comunità Montana affidava alla Robespierre un incarico attraverso convenzione firmata dal dirigente del tuo staff Luca Rossi? Forse quando si dice che “dando mandato al Dirigente del Servizio Staff di Presidenza a sopperire alla temporanea sospensione del servizio, in attesa dell’espletamento delle procedure di gara, individuando soluzioni anche attraverso convenzioni ad altro Ente che dispone di un servizio simile o incarichi a professionisti appositamente individuati”, lo stesso Luca Rossi ha dato l’incarico sempre alla Robespierre nel periodo di vacatio tra una gara e l’altra? E’ proprio così visto che la convenzione parla esplicitamente della Robespierre come società incaricata dalla provincia.
Insomma con o senza gare la Robespierre è sempre incaricata dalla Provincia. Ma a proposito: questo dirigente Luca Rossi quanto ci costa a noi contribuenti?
Marzo 28th, 2012 — Note redazionali

Bisogna prendere atto che con l’evoluzione del web si sono evoluti anche gli strumenti per accedere alla informazioni; e se poi aggiungiamo i potenti mezzi di Fratello Illuminato le informazioni documentate si rafforzano. Vi ricordate la polemica sugli incarichi affidati dagli enti pubblici alla Robespierre Sas e le polemiche con Siena News? Siamo ancora in attesa di risposte da parte di Bezzini e siccome fanno finta di niente, oggi aggiungiamo altre domande, e nel contempo provvederemo a informare le Autorità contabili e quelle preposte per la regolazione delle comunicazioni e dei finanziamenti pubblici all’editoria.
Per quanto riguarda i dati delle vendite dei giornali cartacei ci ritorneremo sopra nel prossimo intervento. Oggi faremo una breve riflessione sui quotidiani online che operano soprattutto in funzione delle notizie in provincia di Siena.
Con “Determinazione dirigenziale-Raccolta n. 340 del 19/03/2012” il dirigente dell’amministrazione provinciale di Siena Luca Rossi nel corpo delle determinazione scrive:
“Premesso
– che con Determinazione dirigenziale di questo Settore n.1393 dell’08/09/2010 è stata aggiudicata definitivamente, alla Robespierre SAS di Siena, la gara per il servizio di informazione,
comunicazione e di promozione delle azioni promosse dalla Provincia di Siena l’aggiornamento del sito internet e della rete intranet della Provincia di Siena, nonché il Coordinamento di tutte le
attività di comunicazione e informazione e pubblicizzazione, per il biennio 2011/2012;..”
Prime considerazioni e domande:
Se ricordiamo bene la gara affidata alla Robespierre Sas dalla Provincia si aggira intorno ai 260mila euro e come tutti sanno la medesima Robespierre si occupa dei comunicati stampa del PD (partito anche dello stesso Bezzini) e come tutti sanno la Robespierre oltre alla gara in Provincia,oltre al ruolo di comunicazione politica per il PD, ha incarichi con soldi pubblici in diversi comuni della provincia di Siena.
Sempre nel corpo della determinazione il dirigente scrive:
“Visto
il programma, in atti, predisposto dalla SAS Robespierre che definisce, tra l’altro, il piano degli
interventi a carattere televisivo, radiofonico e internet per le comunicazioni inerenti i Consigli
provinciali, interviste agli amministratori, informazioni su questioni di interesse locale attinenti alle
attività svolte nella Provincia;..”
Non male che ne dite? L’agenzia che gestisce la propaganda comunicativa del PD(quindi di un partito) ha il compito di gestire la comunicazione(con i soldi dei cittadini, di tutti i cittadini) degli amministratori di un ente pubblico oltre a programmare gli interventi sui mezzi di comunicazione.
Caro Bezzini è possibile conoscere l’importo totale delle somme incassate in un anno(tra amministrazione provinciale e comuni della provincia) dalla Robespierre Sas? Fuori le cifre!!
Poi a un certo punto il dirigente della provincia nel corpo della determinazione aggiunge questo
“Richiamato
lo studio effettuato dal CIRCaP dell’Università di Siena, su commissione di questa Provincia, in atti,
dove si evidenzia, tra l’altro: ….omissis… Televisione e giornali, in questo ordine, sono i due
principali mezzi di informazione per gli abitanti della Provincia di Siena. Il 75% degli intervistati
menziona la televisione e il 43% la pone al primo posto tra le fonti informative sulle attività della
Provincia. I giornali sono al secondo posto, con il 64% (e il 32% li indica al primo posto come fonte informativa). Il 16% pone al primo posto internet (ed un terzo circa fa riferimento ad esso come fonte informativa a livello locale) il 6% ascolta la radio;..”
Ora prendendo per valido questo studio del CIRCaP, proseguendo nel corpo della determinazione ci saremmo aspettati di trovare investimenti dell’amministrazione provinciale sulle televisioni e sui giornali (cartacei per come è stilato il resoconto dello studio, si presume??!!) e invece no, e infatti il dirigente scrive:
“DETERMINA
1) di affidare, per i motivi espressi in premessa, i servizi di comunicazione ed informazione delle
azioni promosse dalla Provincia di Siena attraverso la messa in video di banner nei siti web per
tutto l’anno 2012, ai seguenti quotidiani on line, nei modi ed alle condizioni cosi specificate:.” E aggiunge: “in ottemperanza alle disposizioni emanate per le spese sulla pubblicità istituzionale, si rende necessario impegnare la somma di € 10.151,90 al Codice 12, ai fini del monitoraggio delle spese a tale scopo impegnate; …”
A questo punto sarebbe interessante conoscere, se ci sono, le cifre impegnate per i giornali cartacei e le televisioni dal dirigente Luca Rossi, visto che a fronte dello studio de CIRCaP gli impegni nella determinazione riguardano solo i siti web. Ma lo studio del CIRCaP è stato stilato gratis o dietro incarico retribuito?
Nel merito degli impegni assunti nella determinazione possiamo constatare che l’importo più corposo è destinato al sito Web Siena News. Sui dettagli ci ritorneremo sopra con la puntata dal titolo ” La politica e i rapporti economici con i mezzi d’informazione (ne vedrete delle belle!!).
Nel frattempo caro Bezzini rispondi alla domanda sulla Robespierre e poi non ti lamentare se in tanti chiedono l’abolizione delle province. In tempi di crisi i comunicatori di partito hanno sempre le casse piene.