Aprile 3rd, 2012 — Note redazionali
Sul consiglio comunale di oggi e la votazione della mozione sulla banca MPS abbiamo da dire che i consiglieri Corradi e Senni (e il pietraserenino De Risi) o sono venduti o sono inadeguati. In ogni caso sono inadeguati a ricoprire quel ruolo che hanno assegnato loro gli elettori (e chi li ha appoggiati in campagna elettorale) perché o hanno tradito il mandato elettivo o sono talmente incompetenti che non possono più stare lì visto che non rappresentano altro che sé stessi. Un’ulteriore considerazione: il Ceccuzzi, comunque, non ha più la maggioranza perché senza i due traditori (o tordi, ma fa lo stesso) sarebbe andato sotto. Quindi il dato politico è evidente. Se fosse una città seria si andrebbe alle elezioni anticipate. Non succederà perché i cittadini senesi sono ormai abituati a incassare qualsiasi porcheria, da chi comanda e da chi si è messo in pole position per avere la propria fettina di torta. La redazione di Fratello Illuminato invita tutti i cittadini a mettersi sul ramo e d’ora in avanti controllare con attenzione i due reprobi perché, noi un’idea ce l’abbiamo, bisognerà vedere in cosa consistono i 30 denari. Si accettano scommesse.
Nel frattempo, che si tratti di tradimento o di coglioneria, una parola sola:
VERGOGNA!!!
Aprile 3rd, 2012 — Note redazionali
Se il documento presentato dal PD fosse stato presentato nel 2006 avrebbe sicuramente avuto il consenso di tutti i partiti politici. Anche se andando a spulciare negli anni qualcosa di simile o frasi estrapolate qui o là si trovano in diversi documenti o prese di posizione dei politici di maggioranza. Vi ricordo come nota marginale quella presa di posizione sugli emolumenti dei membri della Fondazione scoppiata qualche anno fa. Quante volte si è letto nei documenti di maggioranza la volontà di migliorare l’erogazione degli utili. La selezione dei progetti che dovevano avere il requisito della ricaduta sul territorio o la frase magica: cantierabilità. Ma i buoni propositi sono rimasti tali e l’uso “allegro” delle risorse è stato praticato per anni. Nel documento preparato da Antonio Loia manca un passaggio che è essenziale: quello “dell’indipendenza strategica” anche dalla politica. Se questa ci fosse stato nel 2007 l’operazione Antonveneta sarebbe stata evitata. Perché tale acquisto nasce da una volontà politica; conferma ne è l’uscita dell’allora segretario provinciale del PD Ceccuzzi che benedisse l’operazione. Comunque il documento è tardivo e non cancella le responsabilità come vorrebbe fare sul piano politico. La frittata è fatta e i buoi sono scappati. E nessuno vuole assumersi la responsabilità di aver girato la padella, né di aver lasciato aperto il cancello della stalla. Lo ha detto Viola nell’intervista rilasciata al sole 24 ore che sembra quasi un programma postbellico. Il Monte ha bisogno di tre anni per essere messo a regime. Speriamo bene! Ma sono sempre di più di quello che Loia scrive. L’autore della mozione, minimizzando, ci fa sapere che anche il prossimo anno la Fondazione avrà difficoltà. Magari fosse solo l’anno prossimo! Viola ci ricorda anche la vendita degli asset e il ridimensionamento della Banca che non potrà che essere regionale. Questo programma di ricostruzione che abbandona il tentativo di rincorrere le due maggiori banche italiane non è stato determinato da nessuno. Meglio! Dai cattivi che sono stati individuati in qualche personaggio legato all’attività bancaria; non riguarda i politici. Anche su questo aspetto conviene precisare, la responsabilità è solo di una parte: quella della ex margherita. Paradossalmente i maggiori responsabili della crisi, gli ex diessini, escono rafforzati dalla vicenda e la usano per la resa dei conti interna al partito. Resto sempre affascinato da questa capacità trasformistica della politica. Come quella della passeggiata, il giorno dello sciopero, di Cenni durante la manifestazione sindacale. Passeggiata dell’ex sindaco (dieci anni) fatta in compagnia della sua amica Bindi e dell’ex membro del cda Fabio Borghi. Tranquilli! Passeggiavano come se fossero li per caso e manifestavano, ma contro chi? Mah! Contro lo stesso cda nominato dalla Fondazione designata, per buona parte dal Comune. L’ultima al dire il vero, fu determinata dalle volontà del Ceccuzzi, che “giustamente” ha manifestato. Meraviglioso! Complimenti! Tanto poi la gente se ne dimentica; basta saper mantenere la posizione nel tempo e tutto torna a posto. E ora, senza avere padri, sotto il peso della necessità si vorrebbe fare quello che il buon senso avrebbe voluto che fosse stato fatto molto tempo prima. Qualcuno mi obietterà che non è mai troppo tardi. Vero! In questo caso non è solo tardi, ma pensate quanti miliardi di euro sono stati sprecati per le scelte compiute. Quanti posti di lavoro sono stati bruciati, quante opportunità buttate al vento, quanta innovazione è stata distrutta. No, non è sufficiente il documento del PD della coppia Loia-Ceccuzzi per voltare pagina. I capitoli nuovi si aprono quando sono stati analizzati i precedenti. C’è una responsabilità non solo politica, ma anche morale che la porteranno sempre con loro al di là dei documenti che riusciranno a far votare in Consiglio Comunale. Un voto si trova sempre e i mezzi per ottenerli sono sempre i soliti.
Tommaso Occami
Aprile 3rd, 2012 — Note redazionali
Da Pisa, Firenze, Torino,Padova e Genova arrivano due segnali importanti in ambito universitario: il primato della democrazia sull’autoreferenzialità e l’autonomia dalla cricca ministeriale gelminiana. E consideriamo anche che queste città sono amministrate dal centrosinistra. Sulla carta anche Siena ma a differenza del resto d’Italia i vari Ceccuzzi, Bezzini, quelli di SEL, Rifondazione invece di contrastare il disegno universitario gelminiano si sono adeguati al rappresentante su Siena della cricca ministeriale: l’abusivo Criccaboni. Anche la CGIL di Guggiari è dalla parte della cricca gelminiana. Arriviamo al punto del contendere. Uno degli aspetti della riforma Gelmini (da molti ritenuta incostituzionale) relativa agli Atenei riguarda la composizione e la procedura elettiva del cda degli stessi. Il Criccaboni con il sostegno del senato accademico (pieno di condannati e indagati) e del cda attuale ha varato uno statuto rispondendo fedelmente alle volontà della cricca gelminiana. Al Cricca e agli altri, compresi i sindacalisti presenti nella commissione statuto, gli è sfuggito un aspetto della riforma Gelmini che contrasta con dei principi basilari degli enti pubblici e fino a prova contraria l’Ateneo senese è un ente pubblico. A Pisa, Firenze, Torino,Padova e Genova di questo sono ben consapevoli e infatti hanno approvato il nuovo statuto respingendo il dettato gelminiano in alcune parti. L’ateneo di Firenze ha deciso di sfidare il MIUR approvando nello statuto un cda sempre elettivo e non invece da far decidere al rettore. Una scelta di “democrazia” ha affermato il prorettore di Firenze Giacomo Poggi “dettata anche dai precedenti”. A Siena invece il prorettore Frati era tutto contento per aver assecondato la cricca di cui fa parte. Il dato forte che emerge con la decisione di Firenze si inserisce in un contesto che impone una riflessione urgente anche da parte del MIUR. Innanzitutto i giudici in Liguria hanno già dato ragione all’università contro il MIUR e sempre il prorettore di Firenze ci informa che negli altri casi dove hanno deciso in contrasto con la Gelmini “il ministero non ha nemmeno chiesto la sospensiva dei provvedimenti”. Si vede che Padova, Genova, Torino (e qui apriamo una parentesi), Firenze, Pisa oltre ad avere dei politici attenti al mantenimento della democrazia negli enti pubblici, hanno anche degli atenei guidati da rettori e senati accademici più autorevoli e poco condizionati dalla cricca ministeriale (e probabilmente eletti in modo regolare senza che vengano inquisite dieci persone); e soprattutto non hanno direttori amministrativi condannati dalla Corte dei Conti e rettori abusivi. Parentesi su Torino. Anche il Politecnico di Torino ha deliberato uno statuto svirgolando su alcuni aspetti dalla legge Gelmini e il MIUR oggi in mano al rettore che ha deliberato quello statuto, ovvero Francesco Profumo, come fa ora da ministro a bloccare uno statuto da lui voluto? Infatti Padova, Genova, Torino, Pisa e Firenze vanno avanti per loro strada. Il Criccaboni e il resto della cricca anche in questo caso hanno dimostrato la loro inconsistenza e l’esistenza di un disegno finalizzato a mantenere lo stato di non trasparenza nell’ateneo senese. Complimenti al Ceccuzzi e al Bezzini per aver assecondato il Criccaboni!!! Non resta che impugnare il nuovo statuto voluto dalla cricca senese in merito al nuovo cda. Parliamoci chiaramente (Costituzione alla mano): o cambiano lo status giuridico delle università pubbliche altrimenti gli organi come il cda devono ritornare elettivi. Nel frattempo in Liguria i giudici hanno dato ragione all’università contro il MIUR.
P.S. Sarebbe il caso che la condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro oltre a togliere le tende dall’ateneo la smettesse di “scambiare” informazioni su eventuali “fondi in via di costituzione al MIUR” con l’ex direttore dello stesso MIUR quel Marco Tomasi. “Ciao Ines” … ”Ciao Marco” … ”grazie” …
Aprile 2nd, 2012 — Note redazionali

Tutti si sarebbero aspettati un minimo di sensibilità politica nei confronti dei propri colleghi universitari. Invece no, e infatti il capogruppo del PD si è preoccupato di rassicurare il rettore abusivo Criccaboni circa il voto sulla mozione sull’università presentata in consiglio comunale. Ricordiamo appunto che il capogruppo del PD in consiglio comunale a Siena è un tecnico-amministrativo dell’università di Siena, ma, stranamente, a lui il taglio al salario accessorio (taglio illegittimo) non deve pesare sul bilancio familiare, mentre pesa e come in termini negativi sui quasi mille dipendenti dell’università che devono pagare mutui, affitti, spese per i figli, bollette,etc. Per ben due volte il capogruppo del PD Bianchi ha lavorato per rinviare la discussione della mozione, sicuramente per evitare di prendere posizione contro Criccaboni e il gruppo dei fedelissimi di Luigi Berlinguer e Starnini che di fatto condizionano il PD senese. Strana parabola politica quella del Bianchi. Da cattolico praticante e anticomunista è diventato un fedele sostenitore del gruppo di Starnini e Luigi Berlinguer; senza dimenticare, appunto, che il grosso del bacino elettorale dello stesso Bianchi è rappresentato dalle suore (votano anche loro) e dai cattolici conservatori. Però oggi è capogruppo del PD e quindi deve reggere il ruolo, dimenticandosi che quando proclama la discontinuità dal passato si dovrebbe ricordare il ruolo di assessore che ricopriva nella precedente giunta. Se poi si vuole discontinuare da se stesso nessuno glielo impedisce: quando uno è coerente è coerente. Punto. Semmai dovrebbe spiegare ai suoi colleghi universitari il perché condivide e sostiene il rettore abusivo e il taglio al salario accessorio. Questo potrebbe spiegarlo, senza discontinuarsi.
P.S. Il sindaco Ceccuzzi si ricorda quanti sono stati i voti disgiunti tra le preferenze personali sul Bianchi e i voti nella stessa scheda agli altri sindaci e non al candidato Ceccuzzi?
Aprile 2nd, 2012 — Note redazionali

Uno apre i giornali, legge e fa questa riflessione: con che critierio si annuncia un bando di gara per un bar oggetto di indagine della magistratura? Queste cose accadono ai tempi della condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro. Ebbene sì, come da lettura dei giornali, apprendiamo che la direttrice amministrativa dell’università di Siena ha pubblicato un bando per l’aggiudicazione del bar oggetto di inchiesta giudiziaria dentro il filone del buco finanziario della stessa università che vede tra gli indagati la società che attualmente gestisce il bar, il consigliere comunale del PD David Chiti e il dirigente universitario Carlo Bruni. Ma la Fabbro prima di pubblicare il bando ha verificato come viene gestito il bar e in base a quale procedura è stata assegnata la gestione? Ma soprattutto la magistratura si è accorta di questo nuovo bando?
E’ capace che, con una faccia di bronzo di cui riteniamo capaci questi ed altri personaggi, si ripresenta anche alla gara, il Chiti. Speriamo in bene.
Ma le inchieste sull’università?????
Aprile 2nd, 2012 — Note redazionali

Domenica 1 aprile (non è un pesce) la nostra portavoce Marianne Franceschi (amica su fb di Bezzini) si accorge che il presidente della provincia ha messo un post sulla bacheca che noi condividiamo in pieno. Però … c’è un però che sarà sfuggito a Bezzini figuriamoci ai mega comunicatori mega pagati che ruotano in provincia. Il nostro Bezzini scrive:
Enel e ENI si lamentano perché negli ultimi anni in Italia è cresciuta troppo la produzione di energia da fonti rinnovabili penalizzando le centrali alimentate con idrocarburi. Io penso invece che gli incentivi per le rinnovabili siano stati una delle poche cose buone fatte nel nostro paese negli ultimi anni. Da una parte infatti si migliora l’ambiente e dall’altra si creano nuove opportunità per le aziende. Mi auguro che il governo non ceda alle pressioni dei due colossi e prosegua con decisione nel sostegno alle energie rinnovabili.
Anche noi ci auguriamo che il governo non ceda alle pressioni di questi due colossi.
Indovinate chi è la Responsabile sostenibilità del colosso ENI? Si chiama Sabina Ratti e qui c’è l’indirizzo di posta elettronica per inviare eventuali mail per manifestare il sostegno alla presa di posizione di Bezzini: ratti_sostenibilita@eni.com
Chi è Sabina Ratti? E’ grande amica di Rosy Bindi, ma soprattutto è la moglie del futuro (salvo sorprese) presidente del Monte dei Paschi Alessandro Profumo, ovvero il presidente voluto da Bezzini e Ceccuzzi.
Cosi per ricordare a tutti con chi sono schierati i dirigenti del PD.
Aprile 1st, 2012 — Note redazionali





Vi ricordate il blitz trombereccio riccaboniano? Bene: a quando un bel blitz dei ROS in Viale Trastevere dove, a questo punto è provato, che la cricca verdiniana e, in subordine, gelminiana, sta causando ormai da anni disastri inenarrabili? A questo proposito questi uffici propongono una lettera aperta che chiunque può copiare dal blog e spedire agli indirizzi in calce.
Al Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
Piazza del Quirinale
Roma
Al Presidente del Consiglio
Sen. Prof. Mario Monti
Palazzo Chigi
Piazza Colonna
Roma
Al Vice Presidente del CSM
Avv. Michele Vietti
Palazzo dei Marescialli
Piazza della Repubblica
Roma
Questi uffici sono a notificare alle massime istituzioni dello Stato, agli indirizzi in calce, che – evidentemente nella loro acquiescenza – una cricca si è ormai da anni impadronita del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica, da ora in poi MIUR, estendendo i propri gangli cancerosi in varie università italiane senza che nessuno di chi ha competenza per farlo, e cioè Voi, abbia mosso un dito per rimediare a questo disastro. Questi uffici segnalano in modo particolare il caso dell’università di Siena, la più dissestata dell’universo conosciuto, che vive ormai da anni in uno stato di assoluta prostrazione, in balia delle volontà perverse di una serie di personaggi assolutamente ambigui che andiamo ad illustrare.
Il primo è sicuramente Maria Stella Gelmini che, morbida argilla nelle mani di Denis Verdini (i cui guai giudiziari sono noti all’universo mondo), non ha mosso un dito per cercare di risolvere una situazione che getta nello sconforto e nella prostrazione (anche economia) un’intera città e una comunità universitaria composta da quasi 17.000 persone. Anzi: ha peggiorato le cose circondandosi di personaggi a dir poco ambigui come, per esempio, Marco Tomasi, ex direttore generale al Ministero, ora Direttore generale per la Provincia autonoma di Trento, ma che ancora continua ad interagire con gli attuali vertici dell’Ateneo senese, vertici peraltro abusivi in quanto la Magistratura – con estremo ritardo – ha notificato l’accusa a 10 persone di aver falsato le elezioni che hanno visto prevalere di soli sedici voti Angelo Riccaboni (d’ora in avanti Criccaboni con evidente allusione) traendo in inganno, come affermato dall’Autorità Giudiziaria, l’allora Ministro Gelmini (che peraltro si è fatta ingannare senza muovere foglia). Inoltre Tomasi intratteneva e continua ad intrattenere rapporti con l’altro vertice dell’Ateneo voluto (?) dal Criccaboni, la condannata dalla corte dei conti dell’Emilia Romagna Ines Fabbro, approvando qualsiasi porcheria commessa ai danni dell’Ateneo (che pure la paga la spropositata e del tutto immeritata cifra di 177.000 euro l’anno che vanno ad aggiungersi alla pensione).
Ma non è finita qui. Dimessosi Berlusconi, il vertice dell’Ateneo è stato affidato a Francesco Profumo, per volontà sempre della medesima Gelmini. Ora diciamocela tutta: Prof. Monti, ci rivolgiamo soprattutto a Lei: ma nella sua carriera Le è mai capitato di leggere L’uomo delinquente di Cesare Lombroso? E se sì, ne ha compreso il significato? E, sempre se sì, ma in consiglio dei Ministri ce la butta mai un’occhiata verso lo scranno del Ministro del MIUR? E controlla mai cosa combina? Anche perché ci sono voluti bei mesi e diversi articoli di denuncia sulla stampa nazionale (Corriere della Sera) per farlo dimettere dalla Presidenza del CNR che gli era stata affidata proprio dalla Gelmini, nonché risulta ancora – benché sospeso – essere il Rettore del Politecnico di Torino. No, dico … Vogliamo risolverla questa situazione oppure no?
Ma non è finita. Al posto di Tomasi è stato chiamato un altro personaggio incredibile, sempre dalla Gelmini, alla direzione generale: Daniele Livon ex direttore amministrativo di Udine che, tanto per cambiare, è stato coinvolto in questioni di bilanci ballerini (basta leggere qui http://ilsensodellamisura.com/2008/06/08/malauniversita-ricominciamo-da-udine-con-una-nuova-ispezione-ministeriale/).
Nel contempo, ed ecco la ragione dell’indirizzamento della presente anche al CSM, sono passati QUATTRO ANNI (dicansi QUATTRO ANNI) dalla scoperta di una voragine di bilancio all’Università di Siena di circa 270 milioni e quasi DUE ANNI (dicansi DUE ANNI) dall’inizio delle indagini sulle elezioni irregolari del Criccaboni nonché dall’assunzione, su indicazione di Tomasi come si dimostra facilmente leggendo qui (http://shamael.noblogs.org/?p=4184), da parte della Magistratura senese. Chiuse le indagini su tutte e due le inchieste, sono più di quattro mesi che attendiamo qualche determinazione del GUP di Siena. Nel frattempo tutta questa cricca continua ad agire indisturbata, con grave nocumento per i dipendenti, gli studenti e, va da sé, la città di Siena che – come si può facilmente immaginare – vede concreto il rischio di un tracollo definitivo dell’ex prestigioso Ateneo (antichissimo) e di tutto l’indotto (nonché dell’immagine della città medesima). Il tutto, va detto, grazie anche all’inerzia della classe politica locale che teme di veder scoperchiati i pozzi di bottino che ha fattivamente contribuito a creare.
Rimanendo in attesa di Vostre future determinazioni atte a risolvere questa incredibile lesione della legalità, della buona amministrazione e del principio ineludibile sancito all’articolo 3 della Costituzione, porgiamo i nostri più distinti ossequi
Di questi uffici
Cesare Mori
Aprile 1st, 2012 — Note redazionali
Una notizia che farà tremare la City e i piani alti di Mediobanca: i piccoli azionisti del Monte si sono organizzati in un patto di sindacato con altri soci di peso (circa 95 Kg. a socio) e sono riusciti nell’impresa di far saltare la nomina di Alessandro Profumo. Il nuovo presidente del Monte dei Paschi sarà Beppe Nucci. Il neopresidente, dipendente del Monte e noto contradaiolo, rappresenta una scelta tutta interna al gruppo Monte capace di riunificare le varie componenti politiche della città. Al neo presidente gli auguri della redazione.
Marzo 31st, 2012 — Note redazionali

La redazione di Fratello Illuminato, nel constatare l’assoluto disprezzo nei confronti dei cittadini elettori messo in atto dal consigliere comunale Sandro Senni(architetto che vota le variazioni al regolamento urbanistico) e nel ribadire quanto già affermato da mesi circa gli inciuci in atto tra Brandani e la componente di Luigi Berlinguer che attualmente condiziona il sindaco Ceccuzzi, invita i propri lettori illuminati che alle scorse elezioni avevano votato per l’UDC a prendere immediatamente le distanze dal ritorno della peggiore prima repubblica. Noi non siamo organici a nessuna forza o lista politica pero’ nel riconfermare la nostra avversità al sultanato di Stigliano e alle “tavole” brandaniane invitiamo tutti i cittadini, elettori di maggioranza e opposizione, a riflettere sui devastanti giochi politici in atto sulle spalle di una città già profondamente in crisi per colpa di questi soliti inciuci. Diciamolo chiaramente: il Brandani ha concordato con il PD il nome di Angelo Dringoli per il cda della banca e poi hanno preso l’impegno di far nominare Simone De Santi nella deputazione della fondazione MPS. Sui rapporti di Senni e Busonero con il sistema ci ritorneremo prima del consiglio comunale di martedi. La redazione non intende esprimersi sulla dialettica interna al PD tra la componente ex DS ed ex Margherita ma, come già evidenziato per gli elettori dell’UDC, invitiamo i nostri lettori illuminati elettori dei partiti di maggioranza a prendere le distanze dall’asse Brandani-Luigi Berlinguer. Questi sono gli ultimi colpi delle mummie: svegliatevi e il colpo piu’ forte stavolta diamolo a loro. Fermate gli inciuci e velocemente. Illuminatevi tutti!!
Marzo 31st, 2012 — Note redazionali
Il Cricca (al secolo Riccaboni Angelo, delfino di Tosi e esattore abusivo di parcheggi) quando si ritrova con i criccamici o con i criccaboys e le criccagirls, ripete sempre la solita lagna: “Attaccano l’università … minano la reputazione dell’ateneo etc. etc.”. Ecco, vediamo di smetterla con queste cretinate e con queste lagne. E’ vero l’opposto. Non è l’ateneo sotto attacco, ma la cricca e il Cricca. La reputazione è minata per questi motivi: una gestione banditesca ha dissestato le casse dell’Ateneo, elezioni del Cricca sono irregolari e poi una serie numerosa di docenti sono stati condannati e indagati, senza dimenticare la condannata numero uno dell’ateneo, Ines Fabbro. Facciamo un breve elenco (la lista completa nei prossimi giorni): docenti indagati: Roberto Guerrini (membro del senato accademico), Marco Bettalli (membro del senato accademico), Piero Tosi (docente in pensione e capo dei dissestatori), Andrea Pisaneschi (per quella storia delle fatturazioni false alla Baldassini Tognozzi e Pontello), Lorenzo Gaeta; docenti condannati: Walter Bernardi (membro del senato accademico), Niccolò Pisaneschi, Piero Tosi. Poi Walter Gioffrè già colpito da provvedimento di interdizione da parte dell’Autorità Giudiziaria. Poi il resto dei 18 indagati per il dissesto e i diei per le elezioni del rettore. E ancora: il docente di medicina Bruno Frediani sotto processo (stranamente i vertici dell’ateneo non hanno preso provvedimenti di sospensione); il dissestatore Loriano Bigi doppiamente indagato per il dissesto senese e i danni erariali al SUM. Senza la lista completa già questo breve elenco dimostra chi sono coloro che hanno e che continuano a minare la reputazione dell’ateneo senese. Sembra di leggere la cronaca del Chicago Post del 1932. Tra gli indagati svetta un docente che per fedeltà e sudditanza al Criccaboni e per l’attaccamento (???) all’accademia merita la prima delle Lauree Humoris causa. Parliamo dell’indagato preside di giurisprudenza Roberto Guerrini: indagato per le elezioni del Cricca. Da pochi giorni è terminato il Vinitaly e volendo possiamo avviare il Cricchitaly: chi meglio dell’esperto di vini Roberto Guerrini merita la laurea da consegnare durante il Cricchitaly? Per Roberto Guerrini la laurea riporta questa dicitura: Laurea Humoris Causa in Scienze Enologiche Ilcinesi per l’indagato Roberto Guerrini. E qui apriamo una parentesi utile per comprendere la dimensione della decadenza universitaria ai tempi del Cricca. Roberto Guerrini docente di diritto penale (indagato), Andrea Pisaneschi docente di diritto costituzionale (stessa facoltà del Guerrini e indagato), Niccolò Pisaneschi docente di diritto processuale (stessa facoltà del fratello Andrea e del Guerrini, da pochi giorni condannato): tutti e tre docenti di diritto, ma a nessuno viene in mente di sospenderli dalla docenza? Visto che il Guerrini, anche in alcune interviste, si riempie la bocca come il Cricca del termine “internazionalizzazione” e cita Oxford, invece di fregarsene dovrebbe dimettersi da preside e soprattutto dal senato accademico e naturalmente fino alla conclusione dell’iter giudiziario che lo riguarda dovrebbe evitare di inegnare il diritto penale ai giovani, perchè i giovani oltre ad acquisire conoscenze meriterebbero anche esempi comportamentali dai maestri. Stessa cosa vale anche per i fratelli Pisaneschi. Ma figuratevi se la cricca si pone questi problemi: anche condannati continuano a fare i docenti. Chiusa la parentesi. Illustriamo le motivazioni per la laurea Humoris Causa a Roberto Guerrini. Il preside Guerrini è un produttore di Brunello e passa più tempo ad occuparsi del vino che dell’accademia (e qui evitate di smentire perchè possiamo fare un quadro con tanto di date e citazioni “documentate”) quindi perchè non riconoscergli questa dote enologica e chiedergli di dedicarsi a tempo pieno al vino, considerato che lo stesso Guerrini è completamente disinteressato rispetto ai problemi reali dell’università (anche qui è documentabile il menefreghismo di Guerrini dentro e fuori il senato accademico)?
Ma non vi sembra il momento di lasciare in pace il già disastrato ateneo senese? Andatevene a casa cari docenti indagati e condannati!
P.S. Per ritirare la laurea il professore indagato Roberto Guerrini si può rivolgere tranquillamente al criccacentralino del Cricchitaly e prenotare un criccapass per la cerimonia. In vino veritas (però piano con le sbornie, eh).