Entries from Aprile 2012 ↓

Fuffa a ruota libera. Ma la CULTURA?

Di fuffa in questi ultimi tempi in abbondanza, di cultura poco e al massimo tanta coltura. Questa storia della candidatura di Siena a Capitale della Cultura si rivela sempre più un manifesto propagandistico per allontanare nel tempo decisioni e nel contempo mascherare il deficit di politiche e iniziative culturali. Che peccato!

Siena, città della CULTURA, senza etichette di “capitale”, potrebbe esserlo già, ma il ritardo della politica e la cappa di un ristretto gruppo di “intellettuali autreferenziali” che condiziona la stessa classe dirigente, impedisce la valorizzazione e la costruzione di una vera “POLITICA DELLA CULTURA”. Con la Cultura, quella della C maiuscola, oltre alla divulgazione strettamente culturale, molte città riescono a trarne benefici anche in termini economici di sistema, creando sinergie tra pubblico e privato e producendo qualificati posti di lavoro. Qui a Siena, purtroppo, da molto tempo, la maggior parte delle risorse investite in ambito “culturale” sono servite piu’ che altro per “far bello” tizio piuttosto che caio senza un ritorno in termini economici per la collettività. L’ultimo grande evento culturale dal profilo internazione organizzato a Siena è stata la Mostra di Duccio, grazie anche all’ottimo lavoro della Dott.ssa Donatella Capresi. Eppure, in città e in provincia, donne e uomini di cultura e significative esperienze serie(ma relegate) non mancherebbero; purtroppo, vuoi per ottusità vuoi per spirito di gruppo chiuso, la classe dirigente affida, con risultati scarsi, incarichi e ruoli in ambito culturale sempre ai soliti autoreferenziali. Un gruppo chiuso che costringe alla chisura tutto il sistema (non inteso come groviglio). E in questo meccanismo c’è caduto in pieno anche lo stesso Ceccuzzi. Sono sempre i soliti, veri e propri “matusalemme”. “ La Cultura non ha confini, ma sono gli uomini che ne limitano nei luoghi e nel tempo lo sconfinamento”.

In questo momento la cosiddetta “cultura” è nelle mani dell’assessore Lucia Cresti in tandem con Andrea Milani, segue Anna Carli (altra novità della politica), allo Sclavi Antonio (cineasta doc), a Roberto Barzanti (neopresidente della biblioteca comunale e cantore dlle gesta di Luigi Berlinguer) e soprattutto è nelle mani di quei docenti universitari da sempre organici al cricca dei dissestatori di ateneo, e tra questi luminari impegnati troviamo Marcello Flores (sponsorizzato dal Bisi) e oggi scopriamo che anche la fedelissima di Luigi Berlinguer e di Maurizio Boldrini, la Gabriella Piccinni, scende in pista per dare il sostegno alla candidatura per la Capitale Europea. Per ora tanta fuffa da intellettuali del “faccio libri e cultura a spese della comunità”. E la comunità spende e spande senza ritorni economici e la decadenza aumenta sempre più.

 Ma il criterio con cui si affida l’ipotetica svolta e il rilancio culturale della città a coloro che hanno contribuito a distruggere un centro di Sapere e di Cultura come l’università di Siena,il sindaco potrebbe illustrarcelo? O forse siete convinti che con Flores, la Piccinni, il tandem Cresti-Milani e il Barzanti la cultura sconfini in Europa? Forse nemmeno oltre San Casciano Val di Pesa.

Cricca(pinocchio)boni e l’apoteosi delle cazzate. Ma il tribunale di Siena è chiuso per ferie?

In uno Stato in cui la giustizia funziona veramente quei due improvvisati, incompetenti e bugiardi della condannata dalla Corte dei Conti e dell’abusivo Criccaboni sarebbero stati sgombrati immediatamente; senza considerare che al MIUR c’è un ministro peggiore di quella fantasiosa e inesistente Gelmini, ovvero il Criccaministro Francesco Profumo. Insomma una situazione scandalosa . Dopo 4 anni nemmeno un processo è partito per il dissesto finanziario e dopo due anni nemmeno una conclusione sulle elezioni del rettore. Speriamo intervenga il CSM e altri organi superiori perchè gli unici che stanno subendo sono i lavoratori e guarda caso con tutti gli indagati per questioni serie e lesive del buon nome delle istituzioni, l’unico rinviato a giudizio è il mite Raffaele Ascheri. Il quadro è vergognoso. Magari per ripicca e perchè permalosi ora tutti addosso agli illuminati. Forse in questo modo qualche processo serio tirandoci dentro quelli che abbuiano parte di sicuro.

Ancor più grave e paradossale è il silenzio della magistratura sulla vicenda Astrea e sul taglio illegale del salario accessorio ai lavoratori; questa ultima è una decisione presa abusivamente dalla condannata e dal Criccaboni. Con tutte le paginate di giornali, blog e volantini dei sindacati la magistratura doveva intervenire d’ufficio per bloccare l’abusivismo dei due incompetenti. Forse il tribunale di Siena è chiuso per ferie? Cari magistrati se domani vi dovessero tagliare abusivamente lo stipendio come reagireste? Le bollette e i mutui e le spese per i figli ce l’hanno tutti. Ecco, mettetevi nei panni di quel migliaio di persone che si sono trovati senza salario accessorio perchè due abusivi si sono messi d’accordo con quel personaggio lombrosiano del ministero, quel Tomasi, per togliere in maniera del tutto illegittima un diritto sacrosanto.

E oggi? Il Criccaboni, come un novello pinocchio, manda ai giornali una lettera piena di cazzate. Nessun problema tecnico, come invece afferma l’abusivo. Il salario accessorio va ripristinato immediatamente perchè è stato tolto dai due illegittimamente. I fatti sono questi e la legge parla chiaro. Quindi il Criccaboni è pregato di recarsi al solito posto per raccontare le cazzate e lasciare libero il rettorato perchè urge ripristinare la legalità e mettere in pista un piano di risanamento. Si dovrebbero vergognare in sequenza anche quei politici che sono ancora lì a reggere il gioco del Criccaboni e quei membri del cda che spalleggiano i due abusivi.

Ester Cicala: “Aiutatemi a isolare il Monaci”

Nella foto: Ester Cicala in uno dei suoi più riusciti travestimenti che le hanno permesso di origliare la conversazione riportata.

Che palle con questo Monaci!!! E’ tutto un susseguirsi di riunioni di strateghi per far fuori politicamente Alberto Monaci. Gli effetti strani di queste riunioni stranamente rafforzano sempre di più la posizione dello stesso Monaci. Gridano “al lupo al lupo” e poi il lupo alla fine se li mangia.!! Tra i vari conclavi celebrati in tal senso il più esilarante è quello informale tra il banchiere Luca Fiorito, il Criccaboni e Antonio De Gortes. I tre si sono incontrati casualmente e dopo un ciao Angelo, ciao Luca e ciao Antonio, il Cricca rivolgendosi al banchiere Fiorito si è lasciato andare a una richiesta urgente: “Aiutatemi a isolare e fate fuori politicamente Alberto Monaci, forza forza proseguite su questa strada!”. Il banchiere Fiorito e il De Gortes prontamente hanno risposto: “Vedrai che stavolta Albertone perde lo scontro”. Tra i tre i due più accaniti contro Albertone erano il Criccaboni e il Fiorito. Al lupo al lupo.

Nella foto: il Cricca sorpreso durante uno straordinario incontro con libagioni a base di birra

Quel Paolo Ermini e il Corriere Fiorentino giornalista e giornale di riferimento di Criccaboni e del resto della nomenclatura tosiana-boldriniana

Tutti i giornali, compreso quello del Bisi e la Gazzetta di Monculi, hanno scritto e riscritto, chi meno chi più, delle vicende dolorose dell’ateneo senese: dal taglio abusivo al salario dei lavorarori alle inchieste sulle elezioni del rettore e sul dissesto. Anche il Bisi, che spesso e volentieri non perde occasione per lanciare una freccia in aiuto del Criccaboni, ha trovato lo spazio e il tempo per pubblicare sul giornale le notizie sui problemi veri e sugli abusi dello stesso Cricca; come ad esempio l’ottimo articolo di sabato 21 aprile 2012 a firma di Gaia Tancredi. Se non ci fosse il problema che in Viale Franci le pennichelle mattuttine e i traccheggi sono all’ordine del giorno, tutti i problemi non si sarebbero trascinati così a lungo. Ma di questo ne riparleremo martedì. Oggi parliamo del giornalista amico di Criccaboni e di Boldrini e dell’incredibile silenzio del Corriere Fiorentino (edizione locale del Corriere della Sera) sulle vergognose vicende della gestione del Criccaboni e sulle elezioni dello stesso. Di Ermini, per meglio comprendere il suo attaccamento ai fedelissimi di Luigi Berlinguer, basta ritornare al 2008 quando il genio di Via Roma 56 organizzava i “Caffè della Politica”. Il 26 settembre 2008 il nostro Boldrake discuteva con i suoi amici in un dibattito con il titolo: “Come nella boxe: la politica è ormai solo rissa?”. Chi c’era al dibattito insieme a Boldrake? Ovviamente il figlio del sultano di Stigliano, Aldo Berlinguer,quel genio del campo delle idee che si è fatto nominare nel cda di banca Antonveneta, senza nemmeno partecipare alla rissa della politica; poi i giornalisti Antonio Socci e il criccaboniano Paolo Ermini. Insomma, un conclave di luminari e di giornalisti obiettivi. Sempre di Ermini è famosa quella telefonata con la Lucia Aleotti (Menarini): “Lucia Aleotti contatta anche Paolo Ermini, direttore del “Corriere Fiorentino”, e si lamenta per l’articolo definito “scorretto”. Ermini difende il servizio, ma la fa chiamare dalla collega che ha scritto. E con un sms Aleotti lo ringrazia”. Anche il Criccaboni contatta e ringrazia spesso e volentieri Ermini; come quando lo stesso Criccaboni e altri scienziati di Via Roma 56, non contenti di un articolo pubblicato, forse da un giornalista troppo allegro, contattarono Ermini per lamentarsi. Da quel giorno sul Corriere Fiorentino non ci sono tracce di articoli, nemmeno per sbaglio, che contestano la gestione del Cricca o che ricordano le varie inchieste sull’ateneo. Eppure a noi risulterebbe che in sede hanno TUTTO IL MATERIALE CHE SERVE LORO per adempiere al dovere di cronaca. Anche in questi ultimi giorni, il giornalista Ermini, dopo aver partecipato al convegno insieme al suo amico Criccaboni, non ha perso tempo nel pubblicare una lettera carica di fuffa a firma del solito Criccaboni in versione digitale e internazionalizzata. Complimenti, ottimo giornalismo.

 P.S. Caro Cricca, affrettati a chiamare Ermini per dirgli che oggi parliamo di lui, così come hai fatto la volta scorsa.

Gossip Illuminations. Ancora Ester Cicala

Anche stamani la pioggia incombeva dalle parti del Dream Caffè, pioggia leggera, ma fastidiosa. Sotto lo stesso ombrello fermi a filosofeggiare, nel parcheggione, due luminari della finanza locale. Non volendo ho udito la seguente frase: “ che ne pensi di passera?”. Lì per lì sembrava una conversazione ludica, ma poi ascoltando meglio l’interlocutore più anziano, ho capito che si riferiva al ministro Passera. A quel punto incuriosita dell’attenzione dei due nei confronti di Passera, senza farmi notare, ho ascoltato la dissertazione filosofica. Sono curiosa, lo ammetto. La curiosità è donna. Di scatto mi giro e mi accorgo che un terzo luminare si sta avvicinando al conclave sotto l’ombrello. Arrivato il terzo, i due smettono di parlare di Passera e aprono le danze del gossip locale. Il terzo si lascia andare con alcune indiscrezioni che riguardano il Monte dei Paschi: “Allora incominciano ad andar via alcuni dirigenti e vicedirettori come Nicola Romito, in tolale circa 34” e poi “ in futuro il vicedirettore Antonio Marino lo spostano all’Antonveneta”. E un altro dei tre aggiunge: “Oh anche al consorzio ci sono novità … sembra che Massimo Castagnini vada via prima della scadenza naturale del contratto”. Ma la parte più gustosa della conversazione riguarda l’ABI di cui è presidente l’avvocato Mussari. “A luglio ci sono i rinnovi dell’ABI e il Mussari,anche fiducioso del sostegno di Passera e di Profumo, vuole essere riconfermato e spera a tal proposito di non essere rinviato a giudizio sulla vicenda Ampugnano”. E poi con lo sguardo apparentemente assente, il nostro luminare sotto l’ombrello tira fuori una chicca: “Lo sapevate che il Mussari voleva portarsi David Rossi all’ABI per farlo diventare Responsabile delle relazioni esterne?”; e gli altri due “No, questa ci giunge nuova”. E l’altro continua: “La cosa non è andata in porto perchè l’attuale responsabile responsabile relazioni esterne dell’ABI Giuliano Zoppis non ha gradito l’indiscrezione e si è opposto fermamente”. Aggiunge: “Ora siccome Mussari e David Rossi sono anni che collaborano insieme in maniera affiatata credo che non sia giusto che le loro strade si dividano” E gli altri due “No, no, non ci sembra giusto”. Ed ecco che ascoltando ascoltando spunta fuori un’ipotesi: “Siccome non può nominarlo al posto di Zoppis, potrebbe, proprio perchè i due sono inseparabili, offrirgli una consulenza all’ABI”. Mi sembra di rubare il ruolo al sito Dagospia con tutte queste indiscrezioni. Chissà se sono vere o sono solo gossip sotto la pioggia? Con discrezione mi allontano dai tre e accendo con delicatezza una sigaretta. E speriamo che da domani smetta di piovere.

Non stiamo a tirare in ballo tanti miti, caro Sig. Rossi. Risponda piuttosto alle domande

Vi ricordate di quando il Sig. Rossi si mise ad interloquire con Maestro James? Beh. In questi giorni di clima plumbeo sulla città di Siena, ripensandoci, non ci ha convinto per niente. Tanto per cominciare siamo convinti che il Sig. Rossi con tutta probabilità chi era Montesquieu l’ha imparato in un’occasione come questa. Quindi, invece che tirare in ballo Montesquieu e il principio di separazione dei poteri, che con tutte le faccende senesi c’entrano come il cavolo a merenda, ribadiamo alcune delle domande che abbiamo fatto ieri al Sig. Rossi. In particolare siamo a chiedere cosa c’è di vero nel contenzioso che Jolanda Cei Semplici, stiglianese docg, ha con l’AOUS senese per una cifra di circa 600.000 euro. Contenzioso sorto quando il Sig. Rossi faceva l’assessore alla Sanità. Che c’entra Montesquieu qui? Niente. Poi: quei progetti di regionalizzazione delle Università, indipendentemente dal torpore e dalla narcolessia che impedisce a uno dei poteri di fare chiarezza sulla volatilizzazione di 270.000.000 di euro e sull’abusività del Criccaboni, che fine hanno fatto? Se li è portati via lo spirito di Montesquieu? Sui bilanci dell’ASL 7 ha qualcosa da dire? Sull’anticipazione di cassa di 19.000.000 contratta dalla medesima ASL 7? Noi [E]STAVamo aspettando risposte su questi importanti argomenti. Per quanto invece riguarda la non chiara vicenda della sua signora moglie lasciamo volentieri la parola a chi, meglio e più approfonditamente di noi, si è occupato della questione. Ripetiamo: la Toscana non è un branco di piccioni che batti le mani e volano e non serve tirare in ballo quelle quattro bischerate di filosofia imparate frequentando il bar della Casa del Popolo di Pontedera. Non sappiamo se ci siamo spiegati.

Ancora Gossip Illuminations a cura di Ester Cicala

 La pioggia al posto dei funghi ha fatto crescere dei fini strateghi politici. Impegnatissimi con le strategie sotto gli ombrelli, chi dalle parti della Coroncina chi ai Cappuccini, altri dalle parti di Santa Colomba e altri ancora in Via del Cavallerizzo. In un giorno e una notte hanno visto la luce e poi il buio le strategie più disparate. Compresa quella di un pellegrinaggio sulla Costiera amalfitana., tanto cara al Bisi.

I rumours si inseguono sulle lastre e dalle parti dei locali discontinui di Piazza del Campo, e gira voce che il portavoce del sindaco sia stato visto con un bel cannocchiale impegnato ad osservare da Palazzo Pubblico i movimenti di pietre serene e quelle dei birrai, Poi all’improvviso un piccione ha oscurato la visuale al cannocchiale. Nei frangenti in cui si consumava la vendetta del piccione svolazzante i due piersienisti doc, De Gortes e Rosati, le tentavano tutte per far rientrare la fuoriuscita Mugnaini nei ranghi. Ma la risposta di Francesca è stata categorica: NO!!!

Nei giorni scorsi anche l’architetto Senni era impegnato in ben altri pellegrinaggi, tutti senesi però. Compresa la degustazione di un buon caffè e di un buon consiglio al Caffè greco insieme al saggio Giovanni Buccianti, membro del comitato Siena 2019 e grande tessitore di buone relazioni.

Ma la strategia che tiene banco tra un colonnino e l’altro di Piazza è quella di Pietra Serena e del Corradi. “Io e il De Risi, confessa lo stesso Corradi, votiamo contro al bilancio e una volta che il bilancio non passa si entra nell’esercizio provvissorio di 60 giorni e poi a quel punto dichiareremo il nostro voto favorevole per evitare il commissariamento e annunciando il nostro ingresso in maggioranza per il bene della città”. Azz che strategia!!! Nemmeno il Brandani era arrivato a questo: lui ha mandato direttamente il Senni in maggioranza senza tanti fronzoli. Nella nottata di ieri però, due uomini e una donna, fermi a conversare alla Costarella alle ore 01:15, si confessavano che i problemi si stavano risolvendo e che lo scontro interno al PD senese era in fase di ricomposizione: pace fatta quindi tra i fratelloni e il Ceccuzzi? Parrebbe di sì. E a quel punto Pietra Serena e il Corradi la loro strategia possono confinarla in uno di quei cestini vicino la Costarella. Ebbene sì, i falchi hanno perso e le colombe trionfano immortali su Palazzo Pubblico. Fino al giorno in cui tutto il sistema non farà un bel tonfo. Ma a quel punto ci sarà sempre il solito irriducibile che minimizzando esclamerà: Terra, disse Colombo!!!

Viaggio a Mantova a cura di Angela Mantovanese. Discontinuità per rilanciare il Centro di Palazzo Tè

Sono le 10 del mattino, il cielo è un cielo autunnale e gli otto gradi si sentono addosso e come se si sentono. Un caffè alla Caffetteria Novecento in Via Marangoni e via con il mio interlocutore a parlare di Mantova e delle vicende del famoso Centro di Palazzo Tè. Quando la città era governata dalla sinistra ci sentivamo piu’ “emiliani che lombardi” ci dice il nostro cicerone mantovano. Non ha tutti i torti perchè fu proprio Formigoni che nel 2010 subito dopo la vittoria del centrodestra al ballotaggio, scippando la città alla sinistra, dichiarò candidamente “finalmente Mantova è ritornata in Lombardia”. Qui ancora si respira aria di scontro politico forte tra centrosinistra e centrodestra e i problemi che vive l’attuale giunta comunale guidata dal sindaco del PDL Nicola Sodano non sono pochi: scontri interni alla maggioranza con l’alleato Lega Nord e con l’opposizione di centrosinistra decisamente agguerrita. Tra le questioni aperte che coinvolgono partiti, mondo della cultura, dell’economia e la società civile di Mantova c’è quella del Centro di Palazzo Tè. Il PD e molti intellettuali chiedono con forza una piena discontinuità dall’attuale gestione e il cambio dei vertici del Centro. Tra i vertici del Centro ci troviamo il rapprsentante della Banca Monte dei Paschi David Rossi e qui a Mantova, anche dall’interno del PD, si chiedono il perchè il rappresentante della banca è completamente appiattitto sulle posizoni della giunta comunale di centrodestra. Infatti, perchè? Sempre la stessa fonte ci dice che nel contempo in diversi auspicano un interessamento della Banca per spingere a un cambio di passo nella gestione, naturalmente dopo aver sostituito il proprio rapprsentante nel cda del Centro. Tutto sommato non chiedono la luna; solo scelte di buon senso. Al prossimo viaggio.

 Angela Mantovanese

Sig. Rossi, guarda che la Toscana non è un branco di piccioni, che batti le mani e volano

Decisamente trendy il nuovo sito web del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, decisamente. Se navighi sul web e cerchi Enrico Rossi ti appare sulla pagina di google il sito web “Il sig. Rossi”: un modo di comunicare da politici svegli e graficamente trendy. Promosso in comunicazione sul web. Ora cerchiamo di capire se il Sig. Rossi è pronto per superare l’esame più complesso, quello di politico e amministratore pubblico. In fondo alla home page il Sig. Rossi ci spiega il perchè del sito: “Amministrare la Toscana è stato finora e continua ad essere un grande viaggio. Internet è ormai un mezzo insostituibile per arrivare alla gente e condividere idee, progetti e opinioni. Per questo eccomi qui: salite a bordo, il viaggio continua…”. E facciamoci questo viaggio con il Sig. Rossi; come canterebbe Francesco De Gregori..”Viaggi e Miraggi”.

Confucio, il filosofo cinese, tra le varie speculazioni (in questo caso non sono reati) filosofiche ha lasciato una massima che noi della redazione di Fratello Illuminato incolliamo al nastro di partenza di questo viaggio: “Si può sconfiggere il generale che comanda tre armate, ma non si può smuovere la ferma volontà di un uomo semplice”. Qualcuno spieghi al Criccaboni il messaggio subliminale che trasmette la citazione; il Sig. Rossi essendo un politico sveglio non necessita di interpreti fisolosofici.

Sig. Rossi, salvo rinvii, il giorno 30 aprile Lei sarà presente all’incontro, insieme al Ceccuzzi e al Bezzini, in programma nella città di Siena e da quanto abbiamo capito al suddetto incontro dovrebbe partecipare il rettore più abusivo e più internazionalizzato del mondo, il tosiano Criccaboni. Una bella rimpatriata con Bezzini e con Ceccuzzi merita di non essere rinviata e speriamo che quel giorno almeno Lei Sig. Rossi tiri fuori dal cilindro o dalla tasca qualcosa di concreto. Il Ceccuzzi rimarcherà il motivetto di moda in questi ultimi giorni, la “discontinuità” e il Bezzini, i “jovani” e le “eccellllenze” (rafforzate da più l). Lei Sig. Rossi si presenterà in veste di “moralizzatore” della politica, di giovane della politica oppure per cavalcare l’onda discontinua ritornerà al vecchio stile dalemiano? Eppure, proprio perchè dimostra di essere un poliico sveglio, dovrebbe comprendere più del Bezzini e del Ceccuzzi che la gente ha le palle piene (ci consenta il tratto filosofico del pensiero espresso) di fuffa, di politichese e delle solite frasi “stiamo lavorando per voi”. I cittadini sono in attesa di atti concreti e non della solita politica del “batto le mani e i piccioni volano”. I piccioni sicuramente sì, ma i servizi sociali, le piccole imprese, i giovani (non quelli della fantasia bezziniana), la sanità, la cultura, gli anziani, nccessitano di atti amministrativi chiari e confortati dalle coperture finanziarie e nel contempo di una classe politica seria e libera da affarismi, indagati e rettori abusivi. Altrimenti ce la spiega Lei la differenza tra l’ex latitante Lavitola e un politico? Viaggiamo sui binari della concretezza, sig. Rossi e sicuramente non troverà ostacoli o problemi culturali nel rispondere alle nostre domande; ed è proprio sfruttando il mezzo più veloce e democratico, come internet, che apriamo il confronto con Lei.(come avrà notato qualche problema di libertà di stampa, anche senza Berlusconi, regna ancora sovrano in politica!!!)

Ci sono alcune delle Sue citazioni, quasi confuciane (non si emozioni), che sono particolarmente utili per avviare il confronto. E comunque Sig. Rossi eviti di dribblare le questioni esposte rimettendo nel mezzo alla discussione quel Montesquieu della separazione dei poteri. Noi non siamo piccioni e forse al massimo piccioniamo.

Partiamo dalla vicende più decadente e disgustosa della politica senese, toscana e nazionale: il rettore abusivo Criccaboni (al secolo Angelo Riccaboni) e il mega dissesto finanziario dell’ateneo senese.

Come mai Lei Sig. Rossi non ha mai detto una mezza parola su questa vicenda? Forse per non contrastare il suo amico Luigi Berlinguer e il resto della solita nomenclatura universitaria? Ma Lei non ha niente da dire sul taglio (illegale e non necessario) al salario accessorio dei dipendenti dell’università di Siena deciso dall’abusivo Criccaboni e dalla condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro o forse nessuno ha trovato il tempo o la dignità di renderla edotta? E visto che girella su internet si faccia un bel giro sul nostro blog e si studi la vicenda Astrea srl e gli incontri al “solito posto” tra l’abusivo Criccaboni e il capo dei dissestatori Piero Tosi. Lasci perdere Montesquieu e si decida a prendere delle posizioni coerenti con quanto afferma sulla bacheca facebook, sul sito web e quando interviene ai convegni. E soprattutto, visto che Lei dice di essere preoccupato per la crisi che investe le famiglie e i giovani, perchè non ci spiega da che parte sta: con il PD senese che nomina Profumo (42 milioni di liquidazione da Unicredit) e sostiene il taglio al salario dei lavoratori oppure con i cittadini che non si sentono “piccioni che volano con il battere delle mani”? Trovi il tempo di rispondere, se lo ritiene meritevole di risposta i nostro quesito.

Parliamo di sanità.A noi Sig. Rossi delle beghe e delle lotte interne al PD e alla sua maggioranza non ce ne frega niente. Siamo interessati solamente al regolare funzionamento della sanità pubblica e ad una maggiore attenzione nei confronti dei cittadini, soprattutto di coloro che hanno difficoltà economiche, degli anziani e di coloro che abitano nei piccoli comuni lontani dai capoluoghi. Allora perchè non riconsiderare le voci di spesa sulla sanità e investire di più per garantire la presenza dei medici per le emergenze e ridurre,a volta azzerarle, le spese che garantiscono solo le carriere al professorone di turno (a volte professorone del cazzo) e alla cricca dei primari e dei docenti universitari troppo legati alle aziende farmaceutiche (e gli esempi non mancano, nemmeno dal punto di vista giudiziario). E a proposito di cricche e soldi pubblici ci potrebbe rispondere a questa domanda: una sua vecchia conoscenza, l’ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera senese Jolanda Cei Semplici è vero non è vero che ha richiesto all’Azienda la somma di euro 600 mila? Ci faccia sapere, e non solo a noi, cosi per capire a chi presentare un esposto circostanziato.

Parliamo di politica e di partiti. Come vede con questa ultima serie di domande terminiamo il nostro intervento e quindi crediamo che non dovrebbe procurarle stanchezza rispondere.

Il 30 di aprile quando incontrerà Bezzini e Ceccuzzi, magari eviti di incontrare i Criccaboni, si faccia illustrare la quantità di indagati del sistema Siena. E soprattutto si faccia spiegare la vicenda vergognosa del bar di Via Roma 56 che vede tra gli indagati il consigliere comunale del PD di Siena David Chiti. Anche in questo caso eviti di stressare Montesquie e prenda il coraggio e ci illustri una posizione chiara senza fuffa o equilibrismi noiosi.

Faccia uno sforzo e dimostri di essere quello che agisce e non il solito chiaccherone della politica. Nel salutarLa chiudiamo il nostro intervento con una citazione che Lei ha inserito nelle pagine del sito “Il Sig. Rossi”. E vediamo di essere coerenti con quello che si cita o meglio di pretenderlo dai suoi compagni di partito. Si ricorda della differenza tra Lavitola e un politico serio?

La citazione tanto cara al Sig. Rossi: “Evitare ogni situazione che possa mettere le istituzioni pubbliche in uno stato di subordinazione agli interessi privati. Enrico, – mi disse – segui il principio di reciprocità”

P.S. Per inviarci, sempre che intenda rispondere, Lei Sig. Rossi ci può scrivere all’indirizzo di posta elettronica della portavoce della redazione: madamemarianne[at]gmail.com

Nuova rubrica a cura di Ester Cicala!!! Gossip Illuminations!!!

Facciamo il punto gossipparo delle vicende più o meno note che succedono in questo periodo a Siena. Sfugge a molti il ruolo che Massimo Bianchi sta svolgendo per conto del Ceccuzzi più che per quello del PD. L’ex assessore del bilancio è da tempo impegnato a tessere le fila anti-Monaci. Telefona ripetutamente ai possibili alleati dell’opposizione per convincerli che per aprire una nuova stagione a Siena bisogna sconfiggere i fratelloni e premiare la politica del novello Ceccuzzi, mentre è noto che l’attuale sindaco è il responsabile principale delle ex fortune dei rappresentanti senesi della margherita. Per ottenere il risultato sperato ed ottenuto con il recente voto in consiglio comunale il Bianchi ha un filo diretto con Corradi, Senni e lo stesso Nannini. Svolge il suo compito al servizio del più comunista dei piddini, almeno nel modo di fare, presentandosi da uomo moderato, quasi centrista (il famoso cattocomunismo). Ha però commesso qualche errore perché si è lasciato sfuggire nei suoi pellegrinaggi senesi, fin da dicembre del 2011, che tutto era stato fatto per neutralizzare la componente della margherita in consiglio comunale. Affermazioni di troppo che hanno sicuramente messo in difficoltà gli interlocutori telefonici del tessitore di trame e gli hanno fatto perdere quel comportamento tanto raccomandato da Ignazio di Loyola. Il capo dei gesuiti raccomandava ai membri della propria compagnia di essere discreti e di camminare con lo sguardo obliquo, obtorto collo. Per non essere né arroganti né umili, ma coscienti della missione che era loro stata affidata. Ma affidata da chi? Ma da Franchino, diamine!!! Errore grave che non gli ha permesso, mesi dopo, di convincere la recalcitrante Mugnaini, impresa vana non riuscita del resto neppure a uno dei responsabili della lista Per Siena, tale De Gortes. Non sappiamo se a persuadere il De Risi sia stato lo stesso “gesuita” o qualcun altro. Sappiamo però con certezza che quel voto a favore del Ceccuzzi sia costato molto, in termine di coscienza, al dottore della lista Per Corradi. E se non fosse stato per il pressing di Romolo Semplici e di qualche altra rappresentante dell’UDC, presente il giorno del voto in consiglio comunale, la partita si sarebbe chiusa differentemente. Sappiamo anche che il De Risi è stato oggetto di una animata discussione fra il primo cittadino e Alessandro Manganelli sul futuro politico del rappresentante civico. Sembra che sia permesso solo a Bianchi di zampettare negli altri partiti! La strategia (sic! Ne ha una a quanto pare) del Senni è dettata da Alberto Brandani che non molla la presa, insieme ad altri due “giovanotti”, sempre pronti a condizionare le scelte di potere della città a partire, ovviamente, da quelle del sindaco. Il Brandani é sempre stato contiguo al PD senese non per particolari simpatie, ma solo perché è il partito, che fino ad ora, ha gestito il potere. L’unica cosa che interessa al leninista professore di Colle. E se poi è quello della Banca tanto meglio! Brandani è anche nei desiderata di quelli della birreria che dopo essere stati graziati in fase di nomina dalla coppia Mussari-Ceccuzzi stanno pensando al futuro e a come conservare le poltrone conquistate a prezzo di tanto “sudore”. Gli strateghi birrai, così come Starnini, hanno capito che le elezioni anticipate a Siena, per motivi diversi, sono una possibilità concreta, provvidenziali se associate a quelle politiche. Tutti sono convinti di poterle vincere (vedremo!). Ma per tornare alla birra chissà se piace anche a qualche attuale rappresentante del governo e chissà se a servirla in campagna elettorale sarà un maestro birraio (Brandani). In ogni caso credo che molti facciano il conto senza l’Oste (vino). Intanto le cene a casa di Anna continuano, hai visto mai! Se si dovesse andare a votare è bene tenere in caldo l’elettorato e non solo quello. Uno degli animatori delle serate da Anna si è dovuto giustificare con il sindaco e pare che gli sia andata meglio dell’ex direttore della Nazione. Il dirigente del Monte si è dovuto giustificare dall’infamante accusa di aver tramato con Alfredino, ultimamente divenuta colpa gravissima!

Quindi, nulla di nuovo sotto il sole senese. Il sindaco non riesce a risolvere un problema, cerca solo di controllare, sospettando di tutto e ormai senza mezzi, i destini delle persone per un vantaggio personale. Continua il solito balletto cittadino sapendo che ormai due volpi sono entrate nel pollaio del Monte e che non sono di provenienza nostrana. Che all’orizzonte si vede una Fondazione che si assesterà nel controllo della Banca fra il 15 e il 20%. Dimenticavo! Senza che nessuno ne sia responsabile.