Viaggio a Mantova a cura di Angela Mantovanese. Discontinuità per rilanciare il Centro di Palazzo Tè

Sono le 10 del mattino, il cielo è un cielo autunnale e gli otto gradi si sentono addosso e come se si sentono. Un caffè alla Caffetteria Novecento in Via Marangoni e via con il mio interlocutore a parlare di Mantova e delle vicende del famoso Centro di Palazzo Tè. Quando la città era governata dalla sinistra ci sentivamo piu’ “emiliani che lombardi” ci dice il nostro cicerone mantovano. Non ha tutti i torti perchè fu proprio Formigoni che nel 2010 subito dopo la vittoria del centrodestra al ballotaggio, scippando la città alla sinistra, dichiarò candidamente “finalmente Mantova è ritornata in Lombardia”. Qui ancora si respira aria di scontro politico forte tra centrosinistra e centrodestra e i problemi che vive l’attuale giunta comunale guidata dal sindaco del PDL Nicola Sodano non sono pochi: scontri interni alla maggioranza con l’alleato Lega Nord e con l’opposizione di centrosinistra decisamente agguerrita. Tra le questioni aperte che coinvolgono partiti, mondo della cultura, dell’economia e la società civile di Mantova c’è quella del Centro di Palazzo Tè. Il PD e molti intellettuali chiedono con forza una piena discontinuità dall’attuale gestione e il cambio dei vertici del Centro. Tra i vertici del Centro ci troviamo il rapprsentante della Banca Monte dei Paschi David Rossi e qui a Mantova, anche dall’interno del PD, si chiedono il perchè il rappresentante della banca è completamente appiattitto sulle posizoni della giunta comunale di centrodestra. Infatti, perchè? Sempre la stessa fonte ci dice che nel contempo in diversi auspicano un interessamento della Banca per spingere a un cambio di passo nella gestione, naturalmente dopo aver sostituito il proprio rapprsentante nel cda del Centro. Tutto sommato non chiedono la luna; solo scelte di buon senso. Al prossimo viaggio.

 Angela Mantovanese