Fuffa a ruota libera. Ma la CULTURA?

Di fuffa in questi ultimi tempi in abbondanza, di cultura poco e al massimo tanta coltura. Questa storia della candidatura di Siena a Capitale della Cultura si rivela sempre più un manifesto propagandistico per allontanare nel tempo decisioni e nel contempo mascherare il deficit di politiche e iniziative culturali. Che peccato!

Siena, città della CULTURA, senza etichette di “capitale”, potrebbe esserlo già, ma il ritardo della politica e la cappa di un ristretto gruppo di “intellettuali autreferenziali” che condiziona la stessa classe dirigente, impedisce la valorizzazione e la costruzione di una vera “POLITICA DELLA CULTURA”. Con la Cultura, quella della C maiuscola, oltre alla divulgazione strettamente culturale, molte città riescono a trarne benefici anche in termini economici di sistema, creando sinergie tra pubblico e privato e producendo qualificati posti di lavoro. Qui a Siena, purtroppo, da molto tempo, la maggior parte delle risorse investite in ambito “culturale” sono servite piu’ che altro per “far bello” tizio piuttosto che caio senza un ritorno in termini economici per la collettività. L’ultimo grande evento culturale dal profilo internazione organizzato a Siena è stata la Mostra di Duccio, grazie anche all’ottimo lavoro della Dott.ssa Donatella Capresi. Eppure, in città e in provincia, donne e uomini di cultura e significative esperienze serie(ma relegate) non mancherebbero; purtroppo, vuoi per ottusità vuoi per spirito di gruppo chiuso, la classe dirigente affida, con risultati scarsi, incarichi e ruoli in ambito culturale sempre ai soliti autoreferenziali. Un gruppo chiuso che costringe alla chisura tutto il sistema (non inteso come groviglio). E in questo meccanismo c’è caduto in pieno anche lo stesso Ceccuzzi. Sono sempre i soliti, veri e propri “matusalemme”. “ La Cultura non ha confini, ma sono gli uomini che ne limitano nei luoghi e nel tempo lo sconfinamento”.

In questo momento la cosiddetta “cultura” è nelle mani dell’assessore Lucia Cresti in tandem con Andrea Milani, segue Anna Carli (altra novità della politica), allo Sclavi Antonio (cineasta doc), a Roberto Barzanti (neopresidente della biblioteca comunale e cantore dlle gesta di Luigi Berlinguer) e soprattutto è nelle mani di quei docenti universitari da sempre organici al cricca dei dissestatori di ateneo, e tra questi luminari impegnati troviamo Marcello Flores (sponsorizzato dal Bisi) e oggi scopriamo che anche la fedelissima di Luigi Berlinguer e di Maurizio Boldrini, la Gabriella Piccinni, scende in pista per dare il sostegno alla candidatura per la Capitale Europea. Per ora tanta fuffa da intellettuali del “faccio libri e cultura a spese della comunità”. E la comunità spende e spande senza ritorni economici e la decadenza aumenta sempre più.

 Ma il criterio con cui si affida l’ipotetica svolta e il rilancio culturale della città a coloro che hanno contribuito a distruggere un centro di Sapere e di Cultura come l’università di Siena,il sindaco potrebbe illustrarcelo? O forse siete convinti che con Flores, la Piccinni, il tandem Cresti-Milani e il Barzanti la cultura sconfini in Europa? Forse nemmeno oltre San Casciano Val di Pesa.

3 comments ↓

#1 Bastardo Senza Gloria on 04.23.12 at 13:43

Il pesce puzza dalla testa. Chi “distribuisce” incarichi è anch’egli “complice” dei vari dissesti cittadini. Complice con il silenzio, complice con i fatti. Avete sentito qualcosa a proposito del dissesto universitario da parte di coloro che rappresentano il comune e la provincia nel CDA dell’università?
Ci meravigliamo “dei signori della cultura” , ma si dimentica che sono la degna espressione che a livello dirigenziale e politico questa città sa esprimere.
Ma un manifesto di intellettuali contro no?

#2 kutuzov on 04.23.12 at 16:55

“Vedovelli: ‘L’Università per stranieri è il primo ateneo d’Italia per numero di studenti cinesi’”

…me cojoni! Un primato anche questo: un po’ come anni addietro Ancona era il primo ateneo per studenti greci di medicina. I cinesi però, bisogna riconoscere, a differenza de “i grechi”, sono parecchi: è un mercato in piena espansione, che senz’altro giustifica, in questa stagione florida per l’economia e col rigore amministrativo e la prudenza che hanno caratterizzato la gestione delle faccende universitarie in questi ultimi anni, la presenza a Siena di due atenei, corsi di laurea pressoché identici e tre facoltà uguali: dovevano accorpare i doppioni, poi hanno accorpato altro e per altre ragioni. Lasciamo perdere. Una presa per i fondelli. La deceduta facoltà di lettere e filosofia di Siena del resto (requiescat in pace), era la prima d’Italia, e che dire di quella di Arezzo, tuttora indiscutibilmente prima nel mondo?!?!?! Comunque in una cosa da queste parti si eccelle veramente: la vanità e l’inclinazione a far le nozze coi fichi secchi

#3 azzurra on 04.23.12 at 21:28

L’idea di questa candidatura non poteva che nascere dall’arroganza e della presunzione di questa classe politica. In questo modo i nostri “intellettuali” possono ritrovare un qualche ruolo e sfoggiare i loro saperi tra di loro. Il comitato di esperti sarà pagato, guarda caso, con gli avanzi della mostra di Duccio ( che per delibera avevano sicuramente un altra destinazione). Forse era più saggio usare quei fondi per i restauri del Museo Civico (informazione per l’assessore: tale museo è collocato nel Palazzo Pubblico), ma forse l’idea di valorizzare uno dei più importanti Musei del mondo è proposta troppo banale per questa città!!!!! scusate