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La crisi è bella, meravigliosa e un sacco interessante. Siena ha trovato il nuovo Messia: Pier Luigi Sacco

Mi scusi, lei cosa porta per vincere la sfida? Io porto musei che funzionano, centri culturali floridi, teste pensanti e un quadro economico stabile. E lei, invece,cosa porta per vincere? Chi ha risposto prima di me ha detto delle sciocchezze; io non porto niente, ho solo l’arma vincente io porto la crisi. Ovviamente, la carta vincente è la crisi. La stessa opinione, più o meno, è teorizzata dal nuovo Messia ,quel Pier Luigi Sacco,che con slancio ha dichiarato «La crisi di Siena potrebbe essere la carta vincente nella partita per la Capitale Europea della cultura 2019». Dopo questa affermazione, l’illustre pensatore, merita una docenza presso il covo dei geni boldriniani in Via Roma 56; con un ragionamento del genere è possibile rilanciare anche l’ateneo senese. Sacco, nuovo faro della comunicazione; il successore naturale del mega comunicatore Maurizio Boldrini. E’ risaputo, si studia nei migliori centri del mondo, che “la crisi è la carta vincente”. Per ottenere un ruolo di prestigio, un premio e un riconoscimento, è fondamentale amministrare male una città, renderla debole e palesare la crisi. Probabilmente,il dissesto dell’università,l’indebolimento patrimoniale della banca e della fondazione, il commissariamento del Comune,la situazione difficile del Santa Maria della Scala (a proposito,ma i soldi della Regione sono arrivati?) rientrano nella strategia della “carta vincente”. Il luminare Sacco ribalta il vecchio adagio; un tempo si diceva “ti tagli le palle per far dispetto alla moglie” e oggi tutti in coro dobbiamo affermare “ci siamo tagliati le palle per fare un piacere alla moglie”. Il luminare poi ha aggiunto “Le iniziative dovranno produrre impatto economico e sociale significativo, coinvolgere la popolazione, aumentare la visibilità e l’autorevolezza sia in Italia che all’estero”. Per la visibilità e l’autorevolezza, al luminare Sacco, conviene giocare l’altra carta vincente, il non classificato alla prestigiosa classifica di Shangai l’abusivo Criccaboni. Chi meglio di lui?

Il massimo da Sacco è stato raggiunto quando ha letteralmente dichiarato “Ben prima del 2019 bisogna riattivare il tessuto imprenditoriale attraverso l’industria creativa”. Ovvio!! Prima di soluzioni creative,sarebbe opportuno ridare fiducia ai lavoratori che oggi sono in cassaintegrazione,che rischiano il posto per colpa della crisi (quella dei soldi, ce l’ha presente sig. Sacco?) economica e ripristinare le relazioni sindacali all’università e in banca. La gente, quella in carne e ossa, non sbarca il lunario con le parolone e le supercazzole. Con la dichiarazione che segue, oltrepassiamo,anzi superiamo di mille lunghezze il genio Boldrini, “Le difficoltà nascondono un’opportunità. La mancanza di una guida politica dopo il commissariamento del Comune ci ha temprato”. Beato lei caro Sacco che con il commissariamento ha trovato il tempo di temprarsi. Chissà cosa ne pensano tutti i cittadini che per colpa delle cattive gestioni (o forse bisogna dire le meravigliose gestioni?) il Commissario è costretto ad aumentare le tasse. Ha presente le tasse, sig. Sacco? La tasse non sono creative,il più delle volte sono distruttive. Comunque non si turbi, continui serenamente a temprarsi o la fase del tempra è terminata sig. Sacco? Ha utilizzato lo stesso linguaggio e le stesse teorie quando era nel gruppo per promuovere Venezia Capitale della Cultura 2019? (sig. Sacco, consideri che noi abbiamo appunti, documenti etc.. del lavoro che lei ha svolto per far vincere Venezia)

Ma la chicca delle chicche è quella relativa all’accorpamento tra Siena e Grosseto. Avete presente tutte le polemiche sull’abolizione della provincia di Siena? Per Sacco anche questo accorpamento è positivo “Avremmo a disposizione un ambito territoriale più ampio. Non credo che sarebbe oltremodo penalizzante, anzi, potrebbe essere un’opportunità. Alla fine si tornerebbe al territorio della vecchia Repubblica di Siena». Siccome Sacco è stato nominato dal PD senese, allora, ci chiediamo : che protestate cari dirigenti del PD, caro Bezzini, caro Bisi (come giornalista), se il Messia ha dichiarato (lo pagate anche!!) che l’accorpamento è “un’opportunità”? E le dichiarazioni,Sacco, le rilascia proprio nei giorni in cui Bezzini ha chiesto la deroga contro l’abolizione. Un luminare come Sacco è sprecato in questo ruolo; merita di piu’ molto di piu’: nominatelo prorettore del Criccaboni; sono entrambi due creativi contro la crisi. La domanda finale,la nostra domanda, rientra nella creatività: non bastavano i nostri politicanti che ci prendono per i fondelli con molta creatività dovevate portare anche un creativo da fuori che liberamente e pagato con i soldi pubblici ci prende per il sedere? Comunque, continuate a dissestare, perchè la crisi è “la carta vincente”. E Bezzini, smettila di protestare, perchè il nuovo Messia ha decretato che l’abolizione della provincia è “un’opportunità”.

Anche il design del Baiocchi è creativo http://www.youtube.com/watch?v=DjeuTeE19tI

Rabanne (laureato ad Harvad in Scienze creative)

Processo Brontos: ecco le contestazioni della procura nei confronti di Alessandro Profumo e degli altri 19 imputati. Il Ministero del Tesoro dovrebbe chiedere le dimissioni di Profumo dalla presidenza di MPS

Il governo italiano, nello specifico il Ministero del Tesoro, prima di liquidare soldi pubblici alla banca MPS dovrebbe chiedere le dimissioni del rinviato a giudizio Alessandro Profumo. E’ una contraddizione in termini: lo Stato impegnato nel contrasto all’evasione e frode fiscale intrattiene rapporti con un rinviato a giudizio per presunta frode fiscale, Per la reputazione dello Stato e della banca MPS le dimissioni di Profumo non sono piu’ rinviabili.

Ecco le contestazioni che la procura di Milano ha mosso contro Alessandro Profumo e altri 19 imputati. E il PD e SEL che pretenderebbero di cambiare l’Italia continuano a difendere la posizione di Alessandro Profumo. A Profumo e agli altri 19 imputati i magistrati contestano di “avere, con piu’ azioni esecutive delmedesimo disegno criminosoin concorso e previo accordo tra loro, nelle rispettive qualita’ indicate, al fine di evadere le imposte sui redditi e cagionando un danno patrimoniale di rilevante gravita’, costruito una struttura complessa e artificiosa, predeterminata in ogni sua articolazione, cosi’ da non comportare alcun rischio economico o finanziario, unicamente volta a generare, sotto il profilo della rappresentazione contabile, proventi nella forma di interessi, che artatamente invece prospettavano dividendi ai fini della imponibilita’ fiscale, prevista solo nella misura del 5% del loro ammontare lordo’’.

Fondazione MPS: Gabriello Mancini, Alessandro Piazzi e quelle strane richieste

All’interno di questo articolo troverete l’ulteriore conferma del perchè Siena è stata dissestata economicamente e moralmente. In qualsiasi altra città italiana, specialmente di questi tempi con i cittadini irritati con la cattiva politica, qualsiasi procura sarebbere intervenuta o non tarderebbe a intervenire. Vi ricordate di Enzo Martinelli ex sindaco revisore dell’università su cui pesa la richiesta di rinvio a giudizio per il buco con udienza fissata il 6 marzo 2013? Vi ricordate di Angelo Criccaboni, di quel Lorenzo Frediani di Astrea? Ricordatevi questi tre personaggi e seguite i fatti che seguono(fatti documentati e non interpretati).

I due uomini di fiducia di Ceccuzzi, Gabriello Mancini e Alessandro Piazzi membri della fondazione MPS( oggi piena di debiti e che il 9 ottobre consegnerà a Profumo la banca definitivamente) sono stati interlocutori e custodi delle richieste di Enzo Martinelli e Angelo Criccaboni.

Conversazione tra Gabriello Mancini e Enzo Martinelli

Insomma il 23 dicembre 2008 il dissestatore Enzo Martinelli (ex presidente del collegio dei revisori dell’Ateneo più dissestato d’Italia, d’Europa, del mondo e forse dell’Universo), messo alle strette in consiglio di amministrazione a chi pensa di telefonare? A Gabriello Mancini ovviamente! L’amico del Criccaboni!!! (Quindi un dissestatore o protettore di dissestatori (meglio ancora dissestaTOSI) che rischia la mozione di sfiducia in CdA chiama un altro dissestatore di finanze, incollato col bostik alla poltrona di presidente di una Fondazione oramai ridotta al lumicino e che, oggi, si permette anche di consegnare definitivamente la banca a Profumo) il quale(Mancini) gli suggerisce(a Martinelli), assicurandogli che ci parlerà lui, il suo amico(di Mancini) all’interno del cda dell’ateneo. Il fatto già grave e ancora piu’ grave se si considera che tra i soldi dissestati all’ateneo ci sono anche quelli erogati dalla fondazione MPS. Mancini invece di attivare le vie legali per tutelare il patrimonio della fondazione si occupa di tutelare colui che ha partecipato al dissesto. Se non interviene d’ufficio la magistratura urge una denuncia diretta a tutela delle istituzioni.

Conversazione tra Angelo Criccaboni e Alessandro Piazzi

Una rinfrescatina: Il docente Lorenzo Frediani (come da visura camerale) è socio di maggioranza della società Astrea srl, iscritta al registro delle imprese di Milano il 12/11/1990; la società del Frediani si occupa di svariate cose tra le quali “prestazioni di servizi nella gestione di portafogli mobiliari”, “acquistare e vendere e gestire obbligazioni”, “compiere operazioni mobiliari e immobiliari”. E’ possibile sapere se il docente Lorenzo Frediani ha incontrato membri della fondazione MPS o membri della Sansedoni Spa per conto di Riccaboni o di altri vertici dell’università? (Ci risultano incontri recenti tra Lorenzo Frediani e l’ufficio tecnico dell’università).E ora la conversazione.

Un sms ti allunga la vita.Il 10 novembre 2010 Piazzi a Riccaboni: Purtroppo, pur avendo forzato non poco sia con Faleri che con Mancini, non è stato possibile modificare la destinazione.

Non ho buone notizie neanche per s. Chiara che non è finanziata

A. Piazzi”

La magistratura potrebbe verificare il perchè e  l’oggetto(trattandosi di un rettore di un ente pubblico e di un membro della fondazione MPS) di questa forzatura?

Ecco come gli uomini del PD ceccuzziano hanno gestito le istituzioni e continuano imperterriti. Ricordiamo inoltre che la fondazione MPS ha chiuso l’ultimo bilancio con un risultato negativo di oltre 300 milioni

La magistratura verifichi le eventuali responsabilità dei vertici della fondazione MPS in merito all’acquisto di banca Antonveneta e di tutte quelle operazioni che hanno arrecato danno al patrimonio della fondazione

Alla luce della decisione della deputazione della fondazione MPS che in data odierna ha deciso all’unanimità di sostenere le modifiche statutarie volute da Profumo ci sorge il sospetto che lo stesso gruppo che fino ad oggi ha distrutto patrimonio e operato operazioni come l’acquisto di banca Antonveneta cerchi di ritornare a galla sotto la guida di Alessandro Profumo. Ceccuzzi e Mancini con il sostegno di Mussari nuovamente alleati al fianco di Profumo. Ancora una volta i senesi sono ingannati e i vertici della fondazione hanno abbandonato i lavoratori e stanno privilegiando interessi esterni rispetto a quelli della città. Chiediamo alla magistartura, proprio per tutelare gli interessi dei cittadini, di avviare le dovute verifiche di competenza, sul ruolo dei vertici della fondazione MPS n merito all’acquisto di banc Antonveneta. Con oggi il PD ceccuzziano, Gabriello Mancini, Alessandro Piazzi, Vittorio Galgani, Riccardo Martinelli, hanno consegnato la banca al rinviato a giudizio Alessandro Profumo. Forse è il caso che i cittadini, i sindacati, le forze politiche sane convochino un grande manifestazione cittadina per respingere l’assalto definito al MPS da parte dei soliti manovratori romani e grovigliatori cittadini.

Tommaso Occami. Il non alibi

COMUNICATO STAMPA

La Fondazione Monte dei Paschi di Siena comunica che la Deputazione Amministratrice, nella seduta odierna, ha deliberato all’unanimità di votare favorevolmente a tutte le proposte all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria di Banca Mps convocata per il prossimo 9 ottobre. In quel contesto verranno esplicitate le motivazioni che hanno portato ad assumere tali decisioni.

Dopo questo comunicato, qualche tempo fa, qualcuno, avrebbe detto che il re è nudo. A Ceccuzzi sono caduti tutti gli alibi che aveva accampato per il passato. Ora non ci sono più dubbi, ammesso che qualcuno li potesse ancora nutrire. Il candidato a sindaco del Pd si è comportato come sempre: ha diretto dietro le quinti facendo prendere posizioni diversificate ai suoi fedelissimi. Dalla nota salomonica del voletevi bene indirizzata alla direzione del Monte e al sindacato per rimettersi a tavolino e trovare un’accordo. Al pronunciamento della Provincia che invitava la Fondazione a mantenere il controllo della Banca (boh!) e a votare contro le richieste di modifica allo statuto del Monte volute da Profumo. Una parte del Pd doveva fare da sponda al dissenso per cercare, in qualche modo, di governarlo. È toccato al fido Bezzini sacrificarsi. Scordandosi, Ceccuzzi, di aver già espresso parere positivo sul piano industriale presentato dalla coppia Profumo, Viola. Piano che prevede 4.700 licenziamenti e meno erogazioni di denaro. Esprimere solidarietà ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese dopo aver approvato le linee fondamentali della gestione della banca per il prossimo futuro è quanto meno amorale.

Ma la sostanza sta nel voto della Fondazione che chiarisce la verità dei fatti: il Partito democratico senese risponde a un disegno preordinato che va contro gli interessi di Siena. Interessi che si chiariranno, purtroppo, solo a operazioni concluse. È ormai chiaro che (l’ex) azionista di maggioranza dopo il nove ottobre non avrà più possibilità di discutere nulla nello specifico delle scelte della partecipata. La Fondazione neppure in punto di morte, è stata capace di un gesto di autonomia dalla Banca che la portata, in tutti questi anni, alla lenta e inesorabile agonia. Da chi avrà preso questa volta gli ordini Mancini? Visto che, per sua stessa ammissione, fa sempre quello che altri gli dicono. Non può essere stata la Provincia perchè contraria alla decisione assunta e non può essere stato Laudanna, chi allora? Profumo procederà, fra breve, all’aumento di capitale già deciso e condiviso dalla Fondazione che si muove, quest’ultima, come un pugile suonato al tappeto. Dopodichè, il presidente del Monte, sarà libero di decidere a chi vendere la banca. Oggi qualcuno ha scritto commentando le decisioni dell’EBA che, questa, non ha bocciato solo la vecchia dirigenza ma anche la nuova. Perchè in nove mesi non ha prodotto nessun risultato positivo. Ma siamo sicuri che lo voglia produrre? Più dura questo stato di difficoltà e di incertezza e meno vale la Banca. Signor Ceccuzzi, dopo oggi, lei è l’unico responsabile per due motivi sostanziali: per aver condiviso, acriticamente, le scelte di Profumo e per la conseguente debolezza che ha dimostrato nella difesa degli interessi della città e dei lavoratori del Monte.


T.O.

Riceviamo pubblichiamo e inorridiamo. Presa di posizione Coordinamenti RSA – Banca Monte dei Paschi Siena Spa

A PROPOSITO DEL COMUNICATO DEL PD SENESE

Continuiamo a registrare, da parte delle forze politiche locali di maggioranza, generici attestati di solidarietà. Si continua però a non pronunciare le uniche parole che hanno senso in questa situazione e cioè che l’azienda deve ritirare le esternalizzazioni “tutte” e la disdetta del contratto integrativo aziendale. Quello che sta succedendo infatti non è frutto del caso o della malvagità di entità superiori ma la coerente applicazione di un Piano Industriale tanto entusiasticamente e acriticamente accettato, al momento della sua presentazione, dalle suddette forze politiche. È tra l’altro assolutamente sbagliato continuare ad illudere i Lavoratori che la salvezza stia nella divisione e nel coltivare interessi particolari.

La precarizzazione, se passasse, travolgerebbe tutti, indiscriminatamente.

È lecito a questo punto avere il sospetto che si voglia solo rimandare il grosso del problema per poter effettuare una campagna elettorale tranquilla. Per parte nostra non consentiremo a nessuno di giocare con i diritti dei Lavoratori del Monte.

Solo il Sindacato, che rappresenta gli interessi di tutti i Lavoratori del Monte dei Paschi, ha il diritto di contrattare, a ragion veduta, in base a criteri solidaristici, i processi di riorganizzazione e ristrutturazione.

Le dichiarazioni di generica solidarietà del PD senese sono non solo inutili ma addirittura provocatorie visto che intervengono solo nel momento in cui l’azienda ha dichiarato chiusa la procedura annunciando che applicherà il Piano Industriale nella sua versione originale.

Se le forze politiche in questione vogliono davvero cambiare strategia, ridimensionando il ruolo del Presidente Profumo e dando un segnale di netto rifiuto alla velleità di quest’ultimo, intervengano in modo fattivo per far sì che la Fondazione – di cui controllano la maggioranza – voti “no” a tutti i punti all’ordine del giorno all’Assemblea dei Soci del prossimo 9 ottobre.

 Siena, 04 ottobre 2012 LE SEGRETERIE

I giochini politici e le prese in giro sulla testa dei senesi

La megalomania di questi ultimi anni rappresentata politicamente dal Ceccuzzi e dai suoi uomini, dal Mussari al Tosi, ha compromesso,e per certi aspetti in modo irreversibile, la tenuta istituzionale ed economica dei senesi. Giochini politici e prese in giro che a tutt’oggi continuano a contraddistinguere il gruppo dirigente del PD senese. Un partito che, non per scelta ideologica, ma con i dati nefasti alla mano, merita una lezione politica da parte dei senesi,perchè i cittadini sono stati privati oltre che della tenuta economica anche della dignità. Facciamo uno schema per far chiarezza.

Università.

E’ stata dissestata e mortificata perchè Tosi e i suoi uomini e donne (da Boldrini, Gabriella Piccinni, Riccaboni, Detti, Flores, Galeazzi, e compagnia pessima) hanno considerato l’università come un luogo privato per partorire carriere e agevolare il potere di visibilità della cricca di alcuni docenti per occupare poltrone e gestire risorse pubbliche.Megalomania insieme a veri e propri atti illegali.Tutto con la copertura politica deegli ex DS Ceccuzzi e Luigi Berlinguer.

Riordino delle province

Anche in questo caso i cittadini sono stati presi in giro dai dirigenti del PD. Sono arrivati addirittura ad organizzare durante la festa del PD in Fortezza quella sceneggiata insieme al Montesquieu di Pontedera affermando che “Siena capoluogo della nuova provincia” era un punto fermo. Bugiardi! I questo momento mentre scriviamo il ministro ha dichiarato che per la Toscana non ci sarà nessuna deroga sul riordino delle province. Punto. Ma non solo; quel progetto delle famose tre aree vaste è tramontato e quindi salvo colpi di scena improvvisi la provincia di Siena è abolita e ci sarà l’aggregazione con Grosseto, Oltre al danno anche la beffa; forse ci godono nel PD senese con le prese in giro nei confronti dei cittadini. Non era piu’ serio ragionare su futuri scenari senza illudere i cittadini?

Banca e Fondazione MPS

Il patrimonio della banca e della fondazione MPS è stato dilapidato per le responsabilità politiche del Ceccuzzi e dei suoi uomini e per aver dato carta bianca al Mussari nella gestione della banca. E oggi? Stesso giochino del Ceccuzzi con Profumo.Tutte sulle spalle dei senesi ma nel PD fanno finta di niente,dai dirigenti agli iscritti. Il masochismo trionfante. E basta leggere l’ennesimo comunicato del PD senese ambiguo sulla situazione dei lavoratori di MPS.

 E l’elenco potrebbe continuare all’infinito.

 P.S. Abbiamo una curiosità. Come mai la famosa associazione Pietra Serena non ha scritto niente contro le proposte di modifica statutarie volute da Profumo e come mai non contesta l’azione politica del Ceccuzzi?

La risposta a questa domanda vi chiarirà l’ennesimo giochino in atto per mantenere in piedi questo sistema nefasto.

Il riordino delle province in Toscana: uno scontro tutto interno al PD. Ci sarebbe una nostra proposta

Per capire quello che sta succedendo sul riordino delle province occorre ritornare indietro di un anno rispetto all’approvazione della legge sulla spendiew rewieu. Chi ha buona memoria ricorderà che la proposta di abolire le province viene da lontano, riferendomi al dibattito nazionale, e tra i promotori piu’convinti c’era l’esponente del PD Walter Veltroni(quando Franco Ceccuzzi era veltroniano).L’idea di partenza era l’abolizione di tutte le province attraverso la modifica costituzionale; un’idea lanciata ma mai attuata. Credo che siamo tutti consapevoli dell’esigenza di un processo di revisione dell’architettura istituzionale degli enti locali, anche per un risparmio di risorse economiche, ma la fretta populistica di operare i tagli rischia di produrre nuove soluzioni confuse. La mannaia dei tagli interviene sui territori addirittura con le vergognose chiusure degli uffici postali:una signora anziana di 76 anni che abita in un piccolo centro distante 30 km dal centro abitato piu’ vicino se gli chiudete l’ufficio postale e altri servizi come si dovrà organizzare? Solo dei docenti universitari ottusi e autoreferenziali potevano partorire queste discriminazioni. Si pensa di risparmiare tagliando questi servizi? Grosso errore. Ho la netta sensazione che i tagli previsti in questi termini aumenteranno, piuttosto che diminuirla, la spesa pubblica. I veri centri di spreco sono tutti in piedi; e il primo centro di spreco è la burocrazia italiana. E con dei banchieri come Passera al governo la vedo difficile un’iniziativa finalizzata a risolvere i veri privilegi.Personalmente considero addirittura un grosso errore quello di avere a suo tempo consegnato alle regioni la gestione della sanità. Il primo responsabile dell’aumento della spesa pubblica,cresciuta con l’aumento delle spese delle regioni, è il famoso governo del ’92 di Giuliano Amato. Aumenti di spese regionali determinati da sprechi, ruberie, privilegi economici per gli eletti e da una confusa riorganizzazione legislativa.

Ritorniamo all’attualità. A parer mio la legge sul riordino delle province del governo Monti è incostituzionale perchè genera disparità e discriminazioni: o si aboliscono tutte le province o nessuna. E qui si arriva al nodo politico. Le Regioni sono gli enti titolati a presentare il ricorso alla Corte Costituzionale ma questo non succede e non succederà perchè il PD e il PDL hanno blindato la legge e i due partiti da Roma hanno “ordinato” ai presidenti di regione di non procedere con i ricorsi. Il PD rispetto al PDL è il partito che ha sostenuto con maggior forza il riordino delle province. Con la scusa dei tagli i partiti riportano il potere tutto dentro il parlamento; un passo indietro notevole rispetto alla tanto sbandierata politica di rafforzamento delle autonomie locali. E in Toscana lo scontro sul riordino delle province è tutto dentro il PD,soprattutto tra le correnti degli ex DS. In questo momento Siena, in particolar modo, sta pagando la debolezza di una classe dirigente incapace e priva di lungimiranza,oltre che responsabile del dissesto economico e istituzionale della realtà senese. Urlare oggi, al lupo al lupo, quando il lupo è lo stesso PD, partito di Ceccuzzi e Bezzini è ridicolo. Bezzini meno; perchè la responsabilità dell’indebolimento di Siena all’interno del quadro regionale è tutta di Ceccuzzi che pur di mantenere salda la sua carriera ha “svenduto” politicamente tutto: dalla banca al ruolo senese nelle dinamiche di potere regionale. E poi perchè il gruppo politico dentro il PD (Ceccuzzi-Filippeschi-Manciulli) è risultato sconfitto sotto i colpi del gruppo Fanfani-Cosimi-Marras che senza remore hanno messo in un angolo il PD regionale e il Montesquieu di Pontedera. Praticamente il Ceccuzzi non conta piu’ niente,figuriamoci se ha l’autorevolezza per ripresentarsi o rappresentare Siena nel futuro come candidato sindaco. Chi sono quei cittadini che vogliono votare un tizio che ha “svenduto” Siena? Perchè non vi fate raccontare da Ceccuzzi il suo intervento in merito al riordino delle province durante la riunione del coordinamento regionale del PD che di fatto ha smentito la proposta di Siena capoluogo lanciata dal Montesquieu di Pontedera durante la festa del PD senese? Quel teatrino della festa a cosa è servito? La bugia e la propaganda sono durate quanto il gatto sull’Aurelia. Perchè il Montesquieu di Pontedera non impugna la legge davanti la Corte Costituzionale? Io una soluzione per salvare il salvabile e procedere con riordino degli enti locali ve la propongo. Aboliamo tutte le province e aggreghiamo tutti i comuni delle singole province con la città capoluogo e procediamo con la costituzione di città metropolitane. Firenze città metropolitana, Grosseto città metropolitana e Siena città metropolitana e cosi anche le altre città della Toscana e la proposta potrebbe essere estesa a tutte le regioni. A quel punto si procederebbe con il riordino delle competenze e con una maggiore e migliorata gestione delle risorse che permetterebbe di mantenere tutti i servizi nei comuni della futura città metropolitana e in questo modo anche la storia e la distinzione territoriale resterebbero intatte. E la mia proposta non è campata in aria.

Prof. Paco Pachese

Questo era il delegato aretino per conto dei dissestatori,poi era presidente del Cresco e del Nucleo di Valutazione dell’università di Siena. Qualche procura toscana lo conosce il Criccaboni?

Le responsabilità di Riccaboni nelle sorti e nel dissesto universitario sono rilevanti e riconducibili a comportamenti illegittimi e dissestatori svolti nel corso dei ruoli chiave ricoperti e finalizzati alla realizzazione di interessi personali in atto pubblico, messi in atto nel lungo periodo di tempo in cui il buco veniva creato all’epoca di Tosi (periodo in cui era, fra le altre cose delegato del Polo Universitario di Arezzo), godendo infine della complicità del super dissestatore Loriano Bigi nell’ampliamento dell’organico universitario, nella stipula di nuovi contratti di valutazione e nella progettazione di un sistema di valutazione dei dirigenti e per la distribuzione del salario accessorio (proprio negli anni neri in cui emerge il buco dal 2006 al 2008). Tale condotta di propri interessi personali nella funzione pubblica, conflitto di interessi e abuso d’ufficio, viene palesata dall’analisi delle carte e delle vicende che legano Riccaboni anche a personaggi di secondo piano: commercialisti, docenti, dottorandi del suo corso illegittimamente incaricati/delegati a gestire l’amministrazione delle strutture universitarie di sua responsabilità, tenere i rapporti con le aziende che si relazionano con l’Università al fine di consulenze personali, contratti e consulenze di cricca-gruppo (in pratica un comitato di affari) a svantaggio dell’Università (continua).

Remember 1

Parliamo un po’ della collaborazione tra Riccaboni e Bigi. Intanto i due negli anni in cui si formava la vorgaine lavoravano alla definizione di un sistema di valutazione dei dirigenti dell’Ateneo (all’epoca ben TRE). Inoltra ad un aprogetto per la distribuzione del salario accessorio al personale dirigente. E guardate che bel risultato coi salari accessori!!! Inoltre la collaborazione si allargò alla definizione di soluzione per l’AMPLIAMENTO DELLA PIANTA ORGANICA del personale tecnico amministrativo e per la stipula di contratti per il personale dei Dipartimenti!!!
Per queste consulenze quanto si fa pagare Riccaboni? E quanto costano queste consulenze all’Ateneo? E quanti soldi spende l’Ateneo in consulenze date sempre e soltanto alle solite persone? Chi lavorava a queste consulenze? Alessandro Bacci, Antonella Di Manna, Alida Nardiello … D’altro canto i contratti stipulati dalla direzione amministrativa sono rintracciabilissimi. Ma, a proposito, non era il Bigi stesso il Direttore Amministrativo?
Poi un’altra domanda: ma quante consulenze ha Riccaboni in tutta Italia? No, perché siccome la giornata è fatta di 24 ore e la settimana di sette giorni e lui è contemporaneamente: professore, Delegato ad Arezzo, presidente di Cresco, Presidente del Nucleo di Valutazione, Preside di Facoltà forse è un po’ impegnato …
Poi ci sono i master: Master GINTS e Master MAR del Dipartimento di Studi Aziendali e Sociali. Chi sono i docenti a contratto dei Master? Sempre i soliti destinatari anche di contratti da parte del Dipartimento di Studi Aziendali e Sociali. Ma la GdF non aveva contestato le spese dei Master del Dipartimento? Che fine hanno fatto quelle contestazioni?
Forse sarebbe il caso di allargare un po’ il quadro di ispezione e arrivare sino ad Arezzo in modo da poter controllare anche i conti di collaboratori di Riccaboni e delle società a costoro collegate e collegabili?

Remember 2

Dunque, siccome qui c’è qualcuno che è parecchio duro di comprendonio, andiamo avanti con la narrazione. Dal 1997 al settembre del 2006 il nostro Criccaboni è delegato per l’Università di Siena per le questioni del Polo di Arezzo e membro del CdA della società consortile. Tale società è composta da 92 soci (37 società, 9 comuni, 9 enti pubblici, 12 ordini professionali). Intreccia con Alessandro Saviotti e Simona Arezzini un rapporto finalizzato alla gestione del Polo, aiutato da uno stuolo di dottorandi e collaboratori fra cui Carlo Curandai, Dania Bonatti, Chiara Meacci ecc.

Che curriculum ha questa gente? Vediamo vediamo. Simona Arezzini è stata studentessa a Economia e poi dottoranda proprio nel dottorato di Riccaboni sull’economia delle amministrazioni pubbliche.

Alessandro Saviotti è un altro dottorando di Riccaboni “incaricato della gestione dei rapporti con le imprese del Polo universitario aretino”. Ma guarda caso!

Nel 2003 (ma a sentire il Cricca lui è arrivato ora e casca sempre e comunque da pero) Arezzini e Saviotti sono con il nostro Criccaboni in Idroproject. Gruppo di studiosi ed esperti di settore operante presso la Facoltà di Economia R. Goodwin di Siena sede di Arezzo” sita in via Porta Buia 3. Hanno messo a punto un software che si chiama “Simula e controlla” che serve ai gestori di acque e il Cricca e la sua Cricca-girl vanno presentandolo a giro per gli enti. Ricapitoliamo: da un gruppetto di criccaboys e criccagirl è stato creato un gruppo che controlla i rapporti con le imprese e, ci chiediamo e chiediamo alla Procura della Repubblica di Arezzo: gratis? Non crediamo noi e dubitiamo che anche per la magistratura sia credibile l’ipotesi. Quindi come la mettiamo? Qui sono girati dei quattrini e in che tasche sono finiti? E sono girati grazie alla presenza dell’Università di Siena nella quale questi soggetti svolgono dei ruoli. Sono stati autorizzati questi ruoli oppure no? Non ci dimentichiamo che esiste un regolamento per gli incarichi retribuiti …

Questi criccaboys e criccagirls fra l’altro sono contemporanamente: collaboratori per il Polo aretino, docenti nei master e dottorati, coinvolti nelle procedure di valutazione (Nucleo di Valutazione e VAI), consulenti sulla valutazione dei dirigenti dell’Ateneo (all’epoca ben TRE), consulenti per la distribuzione dell’accessorio (e sappiamo bene come è andata a finire: ne hanno distribuito o comunque hanno sopravvalutato il fondo di ben 5 milioni!) e selettori di personale a contratto per il dipartimento, indovinate di chi?, del Criccaboni.

Inoltre fanno tutti parte di Telos Consulting che aveva anche una convenzione col CRESCO proprio negli anni in cui il Cricca ne era presidente prima di lasciare la mano a Busco.

Per chiudere con questi argomenti di riflessione, per noi, per voi cari lettori, e per le Procure di Siena e Arezzo, tutti costoro sono anche docenti a contratto all’Università di Pisa dove insegna, indovinate chi? La professoressa Giovanna Colombini, CARA AMICA di Riccaboni nonché membro della commissione di selezione della maestrina condannata dalla Corte dei Conti dell’Emilia Romagna Ines Fabbro. Procedura di selezione talmente regolare che, dopo un esposto, è stata sequestrata dai Carabinieri e, increbili dictu, torna ora a galla nel testo di un comunicato dei capigruppo consiliari del Comune di Siena. Ultimo atto prima del commissariamento.

Tommaso Occami. La scelta Profumata

Ero lì davanti a un bicchiere di vino Rugginoso di Montecucco quando mi sono venute alla mente delle considerazioni. La scelta di Profumo non è stata azzeccata dal Pd nazionale il Monte avrebbe avuto bisogno di una guida diversa più interna, che avesse la conoscenza della struttura e delle risorse umane disponibili. Che considerasse il personale la risorsa principale che fosse, insomma, capace di rimotivarlo dopo l’esperienza fallimentare del Rossi e del Mussari. Francamente non riesco a capire come un tecnico che proviene da Sky possa gestire una macchina complessa come quella di una banca. Quanti dipendenti avrà mai una struttura come Sky e con quali caratteristiche? Fra l’altro i vizi dei capi e della spartizione del potere al Monte stanno ritornando in tutto il loro splendore. Ognuno dei due attori principali si è costruito la sua squadra ed è prevedibile che metteranno in piedi una struttura di premi e costruiscano un proprio gruppo di fedelissimi. Quindi? Nulla di nuovo. Devo dire che il buon vino mi ha aiutato nei ragionamenti del tipo: Ceccuzzi è completamente subalterno a Profumo. Così come lo è il Pd senese che non ha nessuna autonomia rispetto a quello romano. Le tensioni per la riunione del 9 ottobre, quella delle variazioni statutarie, sono tutte dentro questo scenario. Si è creato, dopo la presa di posizione unitaria del sindacato e del Valentini, un fronte esteso del no ai cambiamenti statutari a favore del presidente della banca. Chi tiene la bandiera di tutto il potere a Profumo ormai è rimasto solo il Pd ceccuzziano. Quel Ceccuzzi che probabilmente ha ancora bisogno di qualche copertura per i suoi “amici” del Monte: Valentino Fanti, David Rossi e il campano Antonio Marino. E Il presidente sembra molto più sensibile del Viola alle richieste dell’ex sindaco autodimissionatosi. Qualcuno dei miei commensali si è lasciato andare e l’ambiente lo permetteva. Una bellissima casa colonica nell’alta Maremma e il camino accesso è stato un complice micidiale. Scusa mi ha detto, mettiamo che Profumo abbia già un acquirente per il Monte e conoscendolo, ha continuato, ne sono quasi sicuro, non pensi che potrebbe aiutare il compratore nell’acquisto? E come? Gli ho risposto. Semplicemente, ha replicato, continuando nell’azione di indebolimento della banca e mandando a casa tremila, quattromila persone. E se tutto questo avvenisse con la complicità dei soliti ignoti? Come sarebbe? Devo dire che il commensale esperto di tante operazioni bancarie e fine conoscitore del mondo finanziario mi ha messo nei pensieri. E se fosse vero? Se tutto fosse già scritto? Noi staremmo di nuovo assistendo, dopo il Mussari, a una rappresentazione già scritta da attori che rimangono sconosciuti. Come nel teatro delle ombre. Del resto di denaro in giro per il mondo ce n’è fin troppo e i collegamenti giusti a Profumo non mancano. Ho chiesto ad altri presenti se c’è ancora la possibilità di una strategia alternativa? È possibile uscire da questa situazione per nulla gradevole? Sì, mi hanno risposto, ma bisogna spezzare il legame che unisce il nuovo presidente al Pd nazionale e locale. Se non passano i cambiamenti statutari Profumo quasi sicuramente lascerà Siena. Dopodichè con l’incertezza sul futuro politico si Siena si può costruire ancora qualcosa di positivo per la città. Ci siamo lasciati con l’impegno di ritrovatrici se le cose dovessero prendere una piega positiva.