La crisi è bella, meravigliosa e un sacco interessante. Siena ha trovato il nuovo Messia: Pier Luigi Sacco

Mi scusi, lei cosa porta per vincere la sfida? Io porto musei che funzionano, centri culturali floridi, teste pensanti e un quadro economico stabile. E lei, invece,cosa porta per vincere? Chi ha risposto prima di me ha detto delle sciocchezze; io non porto niente, ho solo l’arma vincente io porto la crisi. Ovviamente, la carta vincente è la crisi. La stessa opinione, più o meno, è teorizzata dal nuovo Messia ,quel Pier Luigi Sacco,che con slancio ha dichiarato «La crisi di Siena potrebbe essere la carta vincente nella partita per la Capitale Europea della cultura 2019». Dopo questa affermazione, l’illustre pensatore, merita una docenza presso il covo dei geni boldriniani in Via Roma 56; con un ragionamento del genere è possibile rilanciare anche l’ateneo senese. Sacco, nuovo faro della comunicazione; il successore naturale del mega comunicatore Maurizio Boldrini. E’ risaputo, si studia nei migliori centri del mondo, che “la crisi è la carta vincente”. Per ottenere un ruolo di prestigio, un premio e un riconoscimento, è fondamentale amministrare male una città, renderla debole e palesare la crisi. Probabilmente,il dissesto dell’università,l’indebolimento patrimoniale della banca e della fondazione, il commissariamento del Comune,la situazione difficile del Santa Maria della Scala (a proposito,ma i soldi della Regione sono arrivati?) rientrano nella strategia della “carta vincente”. Il luminare Sacco ribalta il vecchio adagio; un tempo si diceva “ti tagli le palle per far dispetto alla moglie” e oggi tutti in coro dobbiamo affermare “ci siamo tagliati le palle per fare un piacere alla moglie”. Il luminare poi ha aggiunto “Le iniziative dovranno produrre impatto economico e sociale significativo, coinvolgere la popolazione, aumentare la visibilità e l’autorevolezza sia in Italia che all’estero”. Per la visibilità e l’autorevolezza, al luminare Sacco, conviene giocare l’altra carta vincente, il non classificato alla prestigiosa classifica di Shangai l’abusivo Criccaboni. Chi meglio di lui?

Il massimo da Sacco è stato raggiunto quando ha letteralmente dichiarato “Ben prima del 2019 bisogna riattivare il tessuto imprenditoriale attraverso l’industria creativa”. Ovvio!! Prima di soluzioni creative,sarebbe opportuno ridare fiducia ai lavoratori che oggi sono in cassaintegrazione,che rischiano il posto per colpa della crisi (quella dei soldi, ce l’ha presente sig. Sacco?) economica e ripristinare le relazioni sindacali all’università e in banca. La gente, quella in carne e ossa, non sbarca il lunario con le parolone e le supercazzole. Con la dichiarazione che segue, oltrepassiamo,anzi superiamo di mille lunghezze il genio Boldrini, “Le difficoltà nascondono un’opportunità. La mancanza di una guida politica dopo il commissariamento del Comune ci ha temprato”. Beato lei caro Sacco che con il commissariamento ha trovato il tempo di temprarsi. Chissà cosa ne pensano tutti i cittadini che per colpa delle cattive gestioni (o forse bisogna dire le meravigliose gestioni?) il Commissario è costretto ad aumentare le tasse. Ha presente le tasse, sig. Sacco? La tasse non sono creative,il più delle volte sono distruttive. Comunque non si turbi, continui serenamente a temprarsi o la fase del tempra è terminata sig. Sacco? Ha utilizzato lo stesso linguaggio e le stesse teorie quando era nel gruppo per promuovere Venezia Capitale della Cultura 2019? (sig. Sacco, consideri che noi abbiamo appunti, documenti etc.. del lavoro che lei ha svolto per far vincere Venezia)

Ma la chicca delle chicche è quella relativa all’accorpamento tra Siena e Grosseto. Avete presente tutte le polemiche sull’abolizione della provincia di Siena? Per Sacco anche questo accorpamento è positivo “Avremmo a disposizione un ambito territoriale più ampio. Non credo che sarebbe oltremodo penalizzante, anzi, potrebbe essere un’opportunità. Alla fine si tornerebbe al territorio della vecchia Repubblica di Siena». Siccome Sacco è stato nominato dal PD senese, allora, ci chiediamo : che protestate cari dirigenti del PD, caro Bezzini, caro Bisi (come giornalista), se il Messia ha dichiarato (lo pagate anche!!) che l’accorpamento è “un’opportunità”? E le dichiarazioni,Sacco, le rilascia proprio nei giorni in cui Bezzini ha chiesto la deroga contro l’abolizione. Un luminare come Sacco è sprecato in questo ruolo; merita di piu’ molto di piu’: nominatelo prorettore del Criccaboni; sono entrambi due creativi contro la crisi. La domanda finale,la nostra domanda, rientra nella creatività: non bastavano i nostri politicanti che ci prendono per i fondelli con molta creatività dovevate portare anche un creativo da fuori che liberamente e pagato con i soldi pubblici ci prende per il sedere? Comunque, continuate a dissestare, perchè la crisi è “la carta vincente”. E Bezzini, smettila di protestare, perchè il nuovo Messia ha decretato che l’abolizione della provincia è “un’opportunità”.

Anche il design del Baiocchi è creativo http://www.youtube.com/watch?v=DjeuTeE19tI

Rabanne (laureato ad Harvad in Scienze creative)

3 comments ↓

#1 Espostoperenne on 10.05.12 at 22:29

Un bel progetto creativo sarebbe quello della pulizia delle strade del centro storico e fuori mura, vedi massetana romana, ormai divenute discariche a cielo aperto. La cultura si vede in queste opere non negli slogan e nei proclami urlati per raccattare voti. Prendete un rastrello , guanti , sacchi e andate a pulire poi parlate di cultura.

#2 kutuzov on 10.06.12 at 11:20

…capitale della cultura? Stamattina ho sentito su Radio 3 una notizia parecchio eloquente, riguardo allo spread culturale con altre ridenti cittadine europee: il sindaco di Lipsia, durante una assemblea presso il teatro della Gewandhaus per non so quali ragioni (presenti duemila persone), ha initato i suoi concittadini preliminarmente ad alzarsi e a cantare un coro di Palestrina, improvvisandosi lui stesso direttore e dirigendo con precisione le masse nelle più complesse parti fugate. E lo hanno fatto! Già mi immagino una seduta di un consiglio comunale nostrano, con consiglieri che non distinguono un corno da un violino, a malapena in grado di biascicare un motivetto del festival di San Remo. Il punto è che la nomina del direttore della blasonata orchestra di Lipsia, lì è un evento di risonanza mediatica come le primarie del piddì da noi. Tanto per sottolineare la distanza, lo “spread” culturale rispetto ad un paese, il nostro, sostanzialmente di ignoranti. Diceva qualcuno che se invitassero quattro italiani a cantare un’aria di Verdi o di Puccini, due stonerebbero e due andrebbero fuori tempo. Cultura vuol dire (in un qualche senso) spiritualità, e il nostro, complessivamente, è sempre più un paese di sibariti dominato da un volgare materialismo pecoreccio. In poche parole, il problema, per dirla in politichese, “è a monte”. Ora qui a Siena pretendono una medaglia, un premio come capitale europea nientepopodimeno che “della cultura”: ma cosa hanno fatto per meritarsela, a parte condurre al fallimento l’università, chiudere musei e lasciare che la più parte delle librerie cedessero il passo a negozi di mutande?

#3 Espostoperenne on 10.12.12 at 13:50

a proposito di cultura…ma se uno volesse andare al cinema come dovrebbe fare?
immaginatevi una capitale culturale del genere…l’auditorium dov’è?
si capisce quindi che è una pagliacciata la solita manfrina all’italiana per arrivare….dove? ….chi ci sguazza? Fratello illuminaci