Si può prendere in giro una persona per sempre, oppure una massa di persone per un po’ di tempo, ma non si possono prendere in giro tutti per sempre. Il PD a casa (parte prima)

Rompere gli schemi, andare al di là di logiche stantie che non sono più rispondenti alla realtà, buttare il cuore al di là dell’ostacolo, non pensare che le cose non possano mai cambiare: prendete pure la frase in cui vi riconoscete meglio, ma per favore, se volete che Siena cambi passo, non votate Ceccuzzi. E, soprattutto non sottovalutate mai una cosa; il cambiamento, sarà retorico da dirsi, ma passa davvero per ognuno di noi; passa attraverso l’espressione di un voto che vada contro a certe logiche e a certi atteggiamenti. Rifletteteci amici, ma se i veri protagonisti della coalizione di Ceccuzzi che inneggia al nuovismo sono quelle stesse figure che spadroneggiano a Siena da decenni, ma quale cambiamento e rilancio pensate che siano in grado di garantirvi? Su, non prendiamoci in giro, rivedano completamente la loro campagna di comunicazione e la smettano con questa farsa della discontinuità da un qualcosa di cui sono stati gli unici artefici.Capiamo che si tratta di ragionamenti già fatti, ma pensiamo sia opportuno rendersene conto per bene. Qualcuno di voi sta vedendo sulla scena politica qualche politico di area ex Margherita che esprime un proprio pensiero? No? Infatti, neanche noi. Perché, viene da chiedersi? Ad essere maliziosi verrebbe quasi da pensare, che abbiano stretto il solito patto di ferro con Ceccuzzi e, quindi, per quanto li riguarda sia già tutto sistemato e le loro personalissime esistenze siano bell’e garantite. Quindi pazienza se il loro elettorato di riferimento non li sente, non li vede e non condividendo lo schiacciamento a sinistra imposto da Ceccuzzivorrebbe sentire una loro voce fuori dal coro. I loro posti sono già stati contrattati e se questo vuol dire rinnegare se stessi e la loro storia politica, beh, un CdA può valere qualche sacrificio. C’è un però ed è il loro elettorato. E’ probabile cheabbiano perso un po’ il polso della realtà e che, per questo, si siano convinti che i vecchi democristiani (storico elettorato di riferimento specie di qualche anziano esponente ex Popolare ed ex Margherita) votino a prescindere, trascurando il fatto che, per l’appunto, quei vecchi democristiani se c’è una cosa che non hanno mai potuto vedere sono “i comunisti” (appellativo con cui ancora oggi gli esponenti della ex Margherita chiamano i compagni Diessini, Ceccuzzi in testa). Quindi, vedersi rappresentare da un Fiorino Iantorno di Rifondazione Comunista non ci sta proprio (anche se va detto che più che appartenere a Rifondazione Comunista, appartiene al partito di se stesso). Mi spiegate per quale assurda ragione un elettore moderato dovrebbe scegliere di votare qualcuno che si professa moderato ma pur di garantire un posto a se stesso accetta di appiattirsi su posizioni e su linee politiche ed amministrative di estremismi non controllabili?

Vediamo un po’, ma secondo voi, un senese di area moderata e di centro, in chi si identifica di più, nel chianino Ceccuzzi o in Corradi?

Firmato

La Primula Rossa

Quando Ceccuzzi esprimeva la sua stima a Piero Tosi

Dal sito dei DS del 9 settembre 2006:

“Fummo tra i primi a rimproverare ed a spronare al miglioramento l’allora
Rettore Piero Tosi, al quale vogliamo manifestare ancora oggi la nostra
stima.”

Torniamo a bomba

Riportiamo ancora una volta, visto che non c’è stata risposta, l’art. 35 (comma 3, let. e) del D.L. 165/2001) che così recita: «composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell’organo di direzione politica dell’amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali.»?

Secondo questi uffici il concorso per EP del ceccuzziano Benocci è viziato dall’inosservanza del suesposto articolo di legge, visto che in commissione il presidente era il ceccuzziano Franco Belli, dirigente sindacale della FLC-CGIL esattamente come il candidato poi risultato vincitore. Questi uffici invitano il rettore Riccaboni, il direttore Fabbro (soprattutto lei visto che Benocci è designato a capo della divisione del Personale Tecnico Amministrativo) e l’ufficio legale dell’Ateneo ad accertare questa palese violazione di legge.

La legge è uguale per tutti o no?

PD in agonia, tutti in fuga. Qualcuno porti un laccio emostatico per fermare l’emorragia di parlamentari, consiglieri ed iscritti in uscita dal PD. Ma gli ex Margherita del PD senese sembrano non accorgersene

Toh, ma guarda. Sfogliando i quotidiani mi è saltata agli occhi una notizia che, soprattutto negli ultimi tempi, mi pare di leggere tutti i giorni. Mi spiego meglio. La notizia, effettivamente è sempre la stessa, l’unica variante è dettata dai nomi: sempre nuovi e sempre di più. Vi chiederete di cosa sto parlando? Del PD, naturalmente. E del bollettino medico quotidiano sulla sua salute che continua ad essere in stato terminale. Nel mondo politico, oramai, la gente non si interroga più sul fatto di come farà a sopravvivere, piuttosto, chi sarà a staccargli la spina.
Un nuovo nome si aggiunge ai tanti già fuggiti a gambe levate, quello della senatrice Emanuela Baio Dossi passata nell’Api di Rutelli che ha dichiarato in una sua intervista ad un quotidiano nazionale “Il progetto politico del PD è fallito. Non è stato capace di coniugare culture diverse. Il PD è soffocato da una politica vecchia e inadeguata” proseguendo col dire “Posso dire che ci sarà presto una fuoriuscita massiccia di parlamentari“. Ora, va detto che la maggior parte dei nomi che ogni giorno leggiamo, essendo meno conosciuti di altri, lì per lì possono non dirci niente e quindi, magari non diamo un gran peso alla notizia. Ma è bene ricordare che dietro a quei continui nomi di dirigenti e amministratori locali sparsi capillarmente in tutta Italia che vanno via sbattendo la porta in faccia ad un PD che non pesa più nulla, c’è tutto il disastro finale che si sta compiendo al suo interno. Dato che ognuno di loro rappresenta anche un c.d. pacchetto di voti e, venendo via, viene portato in dote da qualche altra parte.
E mentre a livello nazionale il PD muore ogni giorno di più, con pezzi di ala moderata e di centro (quindi quasi tutti ex Popolari ed ex Margherita) che approdano praticamente ogni giorno verso l’UDC e verso l’API, a Siena, i suoi esponenti sembrano essere gli ultimi giapponesi che continuano a portare avanti battaglie sempre meno politiche e sempre più personali. Infatti, a quella parte di dirigenti del PD provenienti dalla ex Margherita, sembra non farli né caldo né freddo il fatto che a rappresentarli siano stati delegati i vari Cannamela di SEL e Iantorno di Rifondazione Comunista. Chissà se anche la loro base elettorale la pensa allo stesso modo o, secondo il motto che non tutto è dovuto, decidano di farsi rappresentare da altre forze politiche moderate che con gli estremismi di un Iantorno non hanno nulla con cui condividere. Anche perché va bene l’adagio tutto italiano del “tengo famiglia“, ma questo, in alcuni casi, è stato declinato anche nella forma “tengo famiglia allargata” e, possibilmente, che il ruzzino del farsi campare dalla comunità si estenda anche alle generazioni future. Non vorremmo che,alcuni di loro, da centristi e quindi, forse, cattolici per esigenze di copione politico, pensassero che l’elenco dei peccati è stato rivisto e corretto. In tal caso, corriamo loro in soccorso e ci sentiamo di rassicurarli per fugare ogni loro dubbio: nel caso i loro figli e figliocci decidessero di smettere di farsi campare dalla politica e dalle istituzioni e si trovassero un sano lavoro come tutti i comuni cristiani, possono stare tranquilli. Questa eventuale decisione non rientra tra i peccati mortali.
Firmato
La Primula Rossa

Bau Bau News!!! Al via il seminario sulle più innovative tecniche di comunicazione

La campagna elettorale è entrata nel vivo e a qualcuno dei prodi comunicatori Ceccuzziani è venuto il lieve sospetto che la strategia adottata non vada proprio benissimo (per usare un eufemismo). In un disperato tentativo di arginare il disastro, pare si siano chiusi in una due giorni di formazione sulle nuove e più aggiornate tecniche di comunicazione. Per fare questo hanno scomodato addirittura un’agenzia specialistica del settore, la pluririnomata Agenzia D’Artagnan la quale, non badando a spese è ricorsa alle più sofisticate indagini di marketing per capire quale sia la forma più adatta a veicolare la figura di Ceccuzzi e, soprattutto, per far credere ai senesi che Ceccuzzi è sempre stato un senesone doc.
Dopo ore e ore di slide e una fondamentale relazione esposta dalla D’Artagnan con cui ha cercato di sviscerare un interrogativo che da anni tiene sulle spine la comunità scientifica internazionaledal titolo “Ma lo scappellamento della supercazzola, era a destra o a sinistra? La testimonianza di Sbiriguda“, sono arrivati ad una tragica conclusione. Con la comunicazione web non hanno dimestichezza (e qui l’annoso dilemma su quel benedetto 2.0 che ha fatto esplodere i comunicatori Ceccuzziani in un liberatorio “Ma questa cazzata di slogan chi l’ha pensato?”) e con i comunicati stampa, peggio che andare di notte quando c’è l’eclissi di luna.
Non resta che una sola soluzione……..
http://www.youtube.com/watch?v=54bY9OUo5tY

Franco Ceccuzzi è il nuovo della politica senese? Ma basta con queste affermazioni ridicole!!!

Franco Ceccuzzi è il nuovo della politica senese? Ma basta con queste
affermazioni ridicole!!!Ceccuzzi addirittura nel 2005 inviava la lettera di
sostegno a Piero Tosi e insieme gestivano il potere in città.Leggete con i
vostri occhi.

Dal sito dei DS di Siena del 14 novembre 2005:

“Un sincero e sentito apprezzamento è stato espresso in una lettera, inviata
oggi lunedì 14 novembre da Franco Ceccuzzi, segretario provinciale dei Ds a
Piero Tosi in merito all’intervento con il quale il rettore dell’Università
degli Studi di Siena ha aperto il nuovo anno accedemico. “Condivido pienamente
– afferma il segretario provinciale della Quercia senese – la visione dell’
Università come servizio pubblico, produttore di conoscenza ad accesso aperto e
privo di autoreferenzialità. In questi anni i Democratici di Sinistra si sono
sempre battuti per contrastare il modello “Ateneo – azienda” voluto dal
centrodestra e per portare avanti un’idea di Università intesa come luogo di
compresenza della formazione, del sapere, della ricerca e dell’avvio dei
talenti migliori all’insegnamento. La ricerca e la didattica a tutto campo
rappresentano alcuni dei valori per promuovere una cultura dello sviluppo e per
formare cittadini capaci di leggere e interpretare i cambiamenti della società.
L’Università ha, inoltre, bisogno di innovazione: un sistema di istruzione e
conoscenza senza forza propulsiva non è, infatti, in grado di contribuire allo
sviluppo del Paese”. “Tosi nella sua relazione – continua Ceccuzzi – ha parlato
della responsabilità sociale che ha l’Università nei confronti dei giovani e
della società. Le Università devono essere infatti pilastri e palestre del
sapere e della democrazia. A Siena l’Ateneo ha sempre cercato di assolvere a
questo impegno, cercando la collaborazione di tutte le istituzioni, da quelle
regionali a quelle locali, per creare nuovi motori di sviluppo come il Parco
delle Scienze della Vita e per confrontarsi, anche di fronte a voci
discordanti, su alcuni temi “annosi” come il “caro – casa”, il rapporto tra
studenti e senesi e la vivibilità. Sul fronte degli affitti alcuni passi in
avanti sono stati fatti grazie al Patto dell’Abitare, che nei prossimi cinque
anni porterà alla realizzazione di 800 posti letto come residenze per gli
studenti e di altri 1500 grazie alla formunla del canone concordato”. “Apertura
e internazionalizzazione – afferma Franco Ceccuzzi – sono alcune delle parole
chiave per lo sviluppo futuro della nostra città, già forte di un’identità
importante ma che non deve essere intesa come limite e come incapacità di
valorizzare le identità altrui. In quest’ottica risulta fondamentale il
rafforzamento delle relazioni del sistema senese con l’esterno, intese come
scambio di conoscenze con altri centri di produzione di cultura e di scienza, a
partire dagli altri atenei toscani. In questo senso la costituzione della
Fondazione delle scienze della vita, che vede la partecipazione della Regione e
di tutte e tre le università toscane, dà finalmente avvio al parco scientifico,
perseguendo finalità di ricerca, favorendo l’insediamento sul territorio di
imprese, enti di ricerca pubblici e privati, sino alla creazione di un vero e
proprio polo tecnologico”. “La nostra città – dichiara Ceccuzzi – come ha detto
anche il rettore, è, oggi, chiamata ad aprirsi a una nuova stagione di
cambiamenti e di rinnovamenti, avviando e portando avanti grandi progetti
innovativi come l’elaborazione del Piano strutturale del Comune, la
riqualificazione del turismo di massa, il potenziamento delle infrastrutture e
il Patto per lo sviluppo locale della Provincia di Siena”. “Vorrei inoltre
ringraziare – conclude Ceccuzzi – Piero Tosi e tutta l’Università per l’
attenzione che hanno rivolto alle questioni sollevate dal nostro partito
durante il congresso provinciale dei Democratici di Sinistra e, in particolare,
sul tema del legame importantissimo tra ricerca e sviluppo economico ed
industriale. In quest’ottica ben si inserisce, infatti, l’incontro che si terrà
nel prossimo mese di ottobre, promosso congiuntamente dalla Conferenza dei
Rettori e dalla Fondazione Monte dei Paschi per parlare dei processi che
consentono alla ricerca di tradursi in fattori di innovazione per il nostro
sistema industriale. Un appuntamento importante e particolarmente significativo
che darà ulteriolmente lustro al nostro Ateneo e a tutta la città”.

14 Novembre 2005

Ecco a voi le varie responsabilità

Prima di entrare nel merito delle varie responsabilità per la distruzione vera e propria dell’Ateneo senese, ricordiamo fin da subito quali sono stati gli effetti nefasti consequenziali alla distruzione stessa:
1) Un dissesto finanziario di oltre 250.000.000 di euro e 30.000.000 l’anno di sbilancio strutturale;
2) La vendita del San Niccolò e delle Scotte;
3) L’asta per la vendita della Certosa di Pontignano;
4) Una macelleria sociali nei confronti di tutti i precari e in seguito del personale contrattualizzato;
5) Perdita di credibilità dell’Ateneo anche presso gli studenti oltre che di fronte alla coumnità;
Sul dissesto e sulle nefaste risultanze vi sono tre tipi di responsabilità:
1) Politiche
2) Gestionali
3) Giudiziarie
Sulla seconda e sulla terza ci pensa la Magistratura penale, civile, amministrativa e contabile (e ci sono 27 ragioni stamani per ritenere che si stiano chiarendo le cose).
Passiamo a quelle politiche. Vogliamo ricordare a tutti e soprattutto a noi cittadini e soprattutto ai dipendenti dell’Ateneo che la nomenclatura universitaria capitanata dal Faraone Piero Tosi e dal genio Maurizio Boldrini è sempre stata sostenuta politicamente da Franco Ceccuzzi, Alberto Monaci, Fiorino Iantorno e dalla componente della CGIL legata a Claudio Vigni. In merito al ruolo del Ceccuzzi ricordiamo che lo stesso non solo partecipava ai convegni insieme a Piero Tosi, ma nelle relazioni politiche lo elogiava e gli esprimeva “stima”. Ricordiamo anche che molti dei convegni di cui parliamo erano moderati dal Genio Boldrini (tuttora iscritto al partito di Ceccuzzi e suo sostenitore). Un altro esponente della CGIL universitaria legato alla gestione tosiana, Diodato Angelaccio (già colpito da provvedimento interdittivo) fino al 2010 partecipava alle riunioni in federazione con Ceccuzzi e Monaci. Non a caso l’allora segretario della CGIL Vigni era un grande sostenitore della nomenclatura universitaria tosiana.
E qui apriamo una parentesi: siccome non siamo venuti giù con la piena sappiamo benissimo che non è tutta la CGIL responsabile di quello che è accaduto. Auspichiamo perciò che la stessa organizzazione provveda a far chiarezza la proprio interno isolando chi ha tenuto comportamenti non solo antisindacali, ma addirittura illegali.
Un altro fenomeno della politica che oggi si presenta come il nuovo e il purista, Fiorino Iantorno, ha sempre sostenuto, sostiene ed elogia, la nomenclatura tosiana di cui Riccaboni è l’attuale punta di diamante.
Vogliamo ricordare che il signor Iantorno era in CdA nell’epoca Tosi insieme all’attuale presidente del Consiglio Comunale e di quello Provinciale (Piccini e Burresi)? Ecco alcune sue dichiarazioni rese in CdA:
8 giugno 2001 (…) d.- Verbale adunanza 24 aprile 2001
Relativamente alla verbalizzazione del punto 17 “Varie ed eventuali”, punto c.- dell’adunanza consiliare del 24 aprile scorso: “Sullo stato delle Università Italiane. La carta dei doveri e dei diritti”, il Consigliere Iantorno ha fatto presente che il proprio intervento risulta ivi riferito non del tutto esaurientemente, nel senso che:
– le congratulazioni per la rielezione del Rettore sono state da egli espresse anche a nome dell’As-sociazione che egli rappresenta in Consiglio, la Unione degli Studenti universitari;
– l’apprezzamento riportato  come espresso per “il sistematico successo che l’Università di Siena coglie primeggiando frequentemente, su molti fronti” era stato da lui più propriamente espresso in specifica relazione all’impegno dell’Ateneo sul tema della riforma degli ordinamenti didattici.
Infine vogliamo ricordare le responsabilità politiche odierne di Ceccuzzi, Iantorno, di Cannamela e Mauro Marzucchi che hanno permesso, senza dire una parola (e poi si dichiarano democratici, comunisti, socialisti e discontinui), comportamenti da parte di Riccaboni e della Fabbro gravemente lesivi di una gran parte dei cittadini, colpiti nel reddito e nella dignità. E l’evangelico Evangelista si permette anche di parlare agli altri di etica e di valori!
Ma vergognatevi per almeno vent’anni!!! Le responsabilità politiche sono chiare. Perciò non vi nascondete dietro ad un dito: ci sono i fatti, i documenti e l’evidenza.
Chi ha sostenuto la nomenclatura universitaria NON PUO’ GOVERNARE LA CITTA’!!!

 

 

 

 

Bau Bau News!!! I comunicatori Ceccuzziani traditi dal web 2.0

E’ proprio vero, vatti a fidare della tecnologiaQuesta stronza prima ti seduce e poi ti abbandona.
Dopo giorni, anzi ma che dico giorni, mesi che i comunicatori Ceccuzziani avevano sbandierato ai quattro venti la loro storia d’amore con il web 2.0, in cui per loro, ogni cosa per essere trendy doveva avere il suffisso “2.0”, pare che questa liason di amorosi sensi stia svanendo. Infatti, fonti vicine agli ambienti Ceccuzziani dicono che Ceccuzzi non conosca poi così tanto bene Siena ese gli chiedi dov’è la Madonna delle Nevi ti potrebbe rispondere vicino a Madonna di Campiglio. Quindi, in vista dell’incontro che i prodi comunicatori gli avevano organizzato dal titolo “Centro storico, questo sconosciuto” per fargli trovare via Pantaneto lo avevano munito di un Tom Tom pensando che, siccome c’aveva i tastini e le lucine, rientrasse di diritto nel loro concetto di 2.0.
Ma all’improvviso, l’amara scoperta. Il Tom Tom col web 2.0 non c’entra un tubo e per di più il collegamento satellitare fa le bizze. Panico tra i comunicatori; c’è chi dice di averli sentiti parlare tra loro dicendo “e ora come si fa a spiegargli dov’è via Pantaneto?“.
Non rimane che un’unica soluzione per il chianino Ceccuzzi, rimandare l’incontro sul centro storico sperando che nel frattempo ripristinino Google Maps.

Notizia chock per i comunicatori senesi innamorati della frase “Web 2.0”: l’epoca dei comunicati imposti dalla federazione e della comunicazione di regime è finita

A chi pensa e dice che siamo politicamente scorretti, noi rispondiamo chi se ne frega. Semmai gli altri ci vanno di scartino. E, comunque, se cercare di togliere il velo ad un’informazione troppe volte addomesticata vuole dire essere politicamente scorretti, beh, allora lo prendiamo come un complimento. Noi pensiamo che chi si professa tanto “Bella, Meravigliosa 2.0” non ha ben chiaro cosa significhi quel benedetto 2.0. Perché quel 2.0, cari comunicatori Ceccuzziani rappresenta l’evoluzione in chiave dinamica del web, che tradotto in pratica significa una maggiore interazione con chi sta nella rete, e nella rete è bene sia chiaro l’informazione è molto più libera e realistica.

Ma avete fatto caso ad una cosa (accaduta in maniera così fragorosa e plateale per la prima volta)?
I DS, quelli che con la propaganda c’hanno campato per una vita sono stati completamente sconfitti sul piano della comunicazione (e noi, in tutta sincerità, ci auguriamo che questo risultato possa estendersi anche su un altro versante).
sapete perché? Semplice, perché stanno continuando a ragionare con le vecchie logiche, esprimendosi come se fossero i depositari del bene assoluto (che la carta etica li abbia dato alla testa?), nella totale non consapevolezza che in un’era così altamente tecnologica come quella in cui viviamo le notizie non si prendono solo da comunicati della federazione che vorrebbero importi un unico pensiero e immagini che con la vita reale non hanno nulla a che spartire. Ma loro, niente. Duri come marmo di Carrara  passano di sconfitta mediatica in sconfitta mediatica con una seraficità che fa quasi tenerezza. Convinti che, siccome sanno lavorare così, non sono loro che devono adattarsi ai mutati contesti sociali, ma sono i mutati contesti sociali che devono adattarsi a loro. Mai una volta che si soffermino un attimo a pensare che forse – e dico forse – al mondo la verità non è necessariamente detto che sia stata depositata nelle loro mani. Come non è detto che tutti i senesi abbiano l’anello al naso. Secondo voi ci sarà qualcuno che, dopo aver analizzato ciò che hanno fatto dire fino ad oggi a Ceccuzzi sia esploso con un pò di sano senso di umiltà in un “o citti, ci s’è provato ma ‘un ci riesce, s’è sbagliato tutto“. Ma in fin dei conti, nelprontuario del perfetto yes man la prima regola che insegnano è dire “sempre agli ordini e non fermarsi mai a riflettere”. Va ammesso che sono stati degli studenti davvero scrupolosi, lo hanno preso alla lettera. Anche troppo, però.
Noi, invece, abbiamo quel brutto vizio di non voler farci imporre un’idea o un’opinione. Noi vogliamo valutare ciò che ci viene detto con gli strumenti intellettivi che abbiamo e, una volta analizzato il tutto, l’idea che ne esce deve essere nostra, non appaltata al segretario di partito di turno. E questo non si chiama insubordinazione.
Si chiama voler crescere, volersi formare e, soprattutto, non volerci stare ad esseretrattati come pecoroni di cui ricordare, più che il nome e le esigenze, solo l’indirizzo per vedere in che collegio si va a votare.
Firmato
La Primula Rossa

Clamoroso!!! Nuovo sequestro del nano?

Tutti ricorderete che nel 2010 l’Anonima Nani di Brenna succursale di Stigliano aveva sequestrato il nano da giardino e per liberarlo aveva scelto come riscatto l’importo esatto del buco finanziario dell’Università. La richiesta fu ritenuta esagerata e allora il cane Paco, dopo aver convocato la direzione canina, avviò le trattative con l’Anonima Nani e a seguito di questa trattativa il nano venne liberato, dopo che il cane Paco aveva consegnato all’anonimo un campo a glicine.

Stamani tutti i servizi di sicurezza internazionali si sono girato un dispaccio così formulato:

Gli Agenti Alfa e Omega sospettano un nuovo sequestro del nano da giardino.

La notizia si è subito diffusa in tutte le cancellerie del mondo e le medesime hanno affidato l’incarico di indagine a CSI Miami. Gli investigatori propendono per due ipotesi: o un nuovo sequestro da parte dell’Anonima Nani oppure il nano è stato catturato dal puma, visto le impronte ritrovate nei dintorni di Stigliano, direzione Roma.

Anche noi non ce la sentiamo di arrivare a conclusione. Pertanto divulghiamo la notizia e attendiamo l’esito delle indagini. L’unica cosa che possiamo dire, ma lo diciamo per noi, è che se lo possono anche tenere.