Ma non sarà forse il caso che si telefonino prima di aprire bocca così, magari, dicono le stesse cose? Marzucchi loda il lavoro svolto come amministratore e l’Italia dei Valori lo sconfessa. Scusate forse ci siamo persi una puntata: ma fanno parte della stessa coalizione?

Nuovo colpo di scena tra gli alleati di Ceccuzzi: l’avevamo già soprannominato il candidato On Demand, ossia a chiamata, nel senso di ‘ditemi quello che volete sentirvi dire, e io ve lo dico subito, purché mi votiate‘. Poi se quello che viene detto non è la linea ufficiale della coalizione o, addirittura, se una linea la coalizione proprio non ce l’ha, poco importa. L’importante è far vedere che improvvisamente Ceccuzzi è di “Sienona” (ma quando mai) e che magari ha sempre cantato a squarciagola “Neellaa piaazza del Campo, ci nasce la verbena…” e per dare l’ultima mano di coppale magari come suoneria del cellulare c’ha messo pure le chiarine (che non sono le ‘chianine’, cosa ben diversa, ma forse almeno questo qualcuno di quelli che gli stanno facendo un corso last minute su cosa è Siena, glielo avranno spiegato).
Ha messo il capo fuori Marzucchi (che ricordiamo essere stato prima assessore e poi vice sindaco nell’amministrazione uscente) e, ovviamente nel suo ruolo cos’altro poteva dire se non che il periodo nel quale è stato amministratore è stato “fecondo per le opere pubbliche per la nostra città“? Ma che strano, questa dichiarazione è di segno diametralmente opposto a quanto dichiarato varie volte dal Sellato Cannamela e dal neo soccorritore Ceccuzziano on. Evangelisti i quali, invece, hanno chiesto a gran voce una netta discontinuità con tutto ciò che c’è stato fino ad ora. Allora, portino avanti questa spinta rottamatrice fino in fondo e chiedano che Marzucchi a questo giro salti il turno e resti a casa, è dieci anni che siede in comune, come si dice a Siena, “il suo l’ha fatto”. E, soprattutto, che questa rottamazione sia senza incentivi.
Già che ci sono, per amore di chiarezza, spieghino bene anche cosa intendono con la parola “discontinuità” in modo da offrire un quadro più chiaro ai senesi. Perché “discontinua” oggi, “discontinua” domani alla fine nella coalizione di Ceccuzzi se dovessero restare fuori tutti quelli ascrivibili al ‘vecchio’ – come richiesto dall’IDV e dal Sellato Cannamela –  di candidabile rischia di non rimanerci quasi più nessuno.
Ceccuzzi esca allo scoperto: qual è la sua linea politica e a chi dà ragione?
A Marzucchi che loda il lavoro svolto dall’amministrazione uscente, o a Cannamela e IDV che chiedono discontinuità con chi c’è stato fino ad ora?
Perché forse gli sfugge un dettaglio: queste due posizioni, insieme, non ci possono stare.
Firmato
La Primula Rossa

Bau Bau News!!! Tratto dalla biografia sul sito di Franco Ceccuzzi!!!

Sono stato segretario provinciale della Federazione Giovanile Comunista, un’esperienza bellissima, calda e formativa che ha segnato la mia concezione della politica”.

“Sono stato per vent’anni dirigente di partito, a tempo pieno. Un funzionario di partito. Un lavoro bellissimo. Gli otto anni trascorsi alla guida della Federazione dei Ds di Siena, sono stati bellissimi. […] Chissà dove sarei altrimenti, penso spesso se un giorno non avessi deciso di dedicarmi alla politica a tempo pieno.

In sintesi, come diceva Alberto Sordi nel film “I vitelloni”? Lavoratoriiiii………http://www.youtube.com/watch?v=UKQdzDQqJ_U

 

L’intervento di Franco Ceccuzzi alla presentazione del libro “Mitra e compasso” di Stefano Bisi

Ve le ricordate le prese di distanze di questi ultimi giorni dalla Massoneria di Franco Ceccuzzi? L’avete presente la famosa carta dei valori con la quale prendono le distanze dalla Massoneria?

Noi questa polemica ancora non l’abbiamo capita anche perché la Massoneria non è un’associazione illegale. Riteniamo anche alla luce di quanto veniamo a pubblicare che quella di Ceccuzzi e della sua coalizione sia solo un’ipocrita campagna propagandistica, visto che lo stesso Ceccuzzi partecipava (naturalmente non da massone) alle iniziative organizzate dal presidente del Collegio dei Maestri Venerabili del GOI della Toscana Stefano Bisi.

Qualche passo significativo e poi vi lasciamo il link in fondo per leggerlo tutto:

Conosco Stefano da quasi vent’anni, da quando era uno dei più promettenti cronisti locali, conosco il suo carattere e le sue capacità. Credo di non fare torti a nessuno affermando che rappresenti una felice anomalia nel panorama mediatico e culturale cittadino: pronto alla battuta ma anche alla riflessione, sempre caratterizzati da una verve polemica inconfondibile. Una firma indelebile che ci fa spesso riconoscere i suoi articoli anche senza il supporto di firme, nomi o sigle. Dalle sue intuizioni sono venute fuori alcune delle rubriche giornalistiche più apprezzate e riuscite: basti pensare al celeberrimo “Angolo dell’unto”, la velina politico-culturale ed istituzionale più letta in città, o le divertenti ed appassionanti rubriche dove personaggi, noti e meno noti sotto ispirati pseudonimi, si confrontano con l’attualità e le sue innumerevoli sfaccettature. Uno dei suoi più grandi meriti è stato quello di aver capito le necessità del lettore e di aver costruito, assieme ai suoi preziosi collaboratori, un giornale pronto ad interpretarne al meglio le differenti esigenze alternando leggerezza e gravità. Sempre con profonda professionalità e rigorosa credibilità. L’edizione serale del Corriere di Siena, ad esempio, che viene distribuita nei giorni del Palio è una ulteriore conferma di questa sensibilità maturata nei confronti della comunità e dei suoi avvenimenti più sentiti. Scelte spesso coraggiose che mettono in evidenza, innanzitutto, un gusto vivace per la sfida, ed una capacità innata di rimettersi sempre in discussione.

E ancora:

Una figura universale capace di unire, di far comunicare, comprendere: “Accade quasi sempre che un Papa – dichiarò in ricordo di Giovanni XXIII° Giordano Gamberini che ha rivestito la carica di Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – lasci un profondo rimpianto nell’ambito della sua Chiesa, ma certamente è la prima volta che un Papa muore circondato dalla simpatia e dall’affetto di tutta l’umanità. Scompare, come tutti sentono, un uomo buono, un uomo che si prometteva di colmare, in virtù di un autentico sentimento cristiano, l’abisso scavato dalla Chiesa, prima di lui, fra sé medesima e la civiltà moderna. E per la prima volta nella storia i massoni possono rendere omaggio al tumulo di un Papa, senza ambiguità né contraddizioni”. Con queste parole risulta evidente ancora una volta come l’obiettivo della tesi discussa sia prima di tutto quello di evidenziare un tentativo di dialogo e non una contrapposizione ideologica e spirituale dettata esclusivamente da presupposti antitetici.

Non va poi dimenticato un altro merito del saggio: quello di aver affrontato, senza speculazioni o prevenzioni, il delicato tema della laicità dello stato. Una tematica sempre attuale e che coinvolge da sempre la vita sociale e politica dei cittadini. Una diversità di posizioni che come spiega il testo comportò addirittura una frattura nella stessa massoneria quando si aprì il confronto dell’insegnamento religioso nella scuola ed i deputati massoni optarono per due diversi schieramenti. Il concetto di laicità dello stato ed i rapporti con la Chiesa non sono certamente una problematica prettamente massonica ma riguardano ogni cittadino e definiscono un confronto di ampio respiro con cui non solo la politica, ma anche la morale deve continuamente confrontarsi. Anche lo storico incontro avvenuto nei giorni scorsi fra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ed il pontefice Benedetto XVI° può essere idealmente ricollegato a questa tematica.

Ecco il link al testo completo: http://www.francoceccuzzi.it/wordpress/?p=199

L’evangelo dell’Evangelista e le sue contraddizioni. Faccia inserire un altro punto nella carta dei valori: chi ha fatto due mandati in comune a casa. E senza deroghe!!! (parte seconda)

E ora, cari amici, il cerchio può dirsi davvero chiuso. Ricapitoliamo. Prima fu la volta del Sellato Cannamela; poi venne il tempo del coordinatore Stumpo; poi ecco correre in soccorso di Ceccuzzi l’altro Rifondatore Comunista, Fiorino IantornoOggi, finalmente (anche se già nei giorni passati aveva già dato primi ma significativi segnali di amore ‘incondizionato’) la nuova dichiarazioni di amore – e soprattutto di sostegno politico – è arrivata dall’IDV, che entra a pieno titolo tra gli azionisti di maggioranza Ceccuzziani insieme agli esponenti di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Sel. Bene.

Ora la parte moderata può anche fare le valigie e levarsi da tre passi, come si dice. Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio  che la coalizione non fosse a trazione estremista, oggi finalmente ha avuto la sua conferma. All’interno della coalizione che sostiene Ceccuzzi l’area moderata è definitivamente stata asfaltata. L’Italia dei Valori si inserisce di diritto nell’empireo dei puristi Diessini, nei giustizialisti ad oltranza (ovviamente quando la cosa non li riguarda) pretendendo di far credere all’universo mondo che gli unici ad essere puri e senza macchia sono loro. Tutto il resto è noia, come diceva Califano. E brava Italia dei Valori. Però, già che ci siete, perché non fate rispettare anche qualche altro punto non marginale ai vostri compagni Diessini e limitrofi? Non avete detto che serve discontonuità? Non avete detto che bisogna dare un taglio al passato? Bene (a parte che viene spontaneo chiedervi, ma allora perché votate Ceccuzzi?). Perché, allora non vi fate garanti anche di un’altra non trascurabile faccenda? Niente deroghe per chi ha già fatto due mandati, ossia per chi siede da ben dieci anni sulle poltrone del Comune, chiaro? Cosa fate, accettate che non venga rispettato il vincolo dell’impossibilità del secondo mandato e che dentro la vostra coalizione ci siano figli e figliastri? Eh no! Chi è da dieci anni sta in Comune è bene che si schiodi da quelle seggiole, senza se e senza ma e, soprattutto, senza deroghe cucite ad personam.
Ogni volta di più mi chiedo quale peso abbia quella parte che all’interno della coalizione che sta con Ceccuzzi si definisce ‘moderata’. Ma davvero pensano che quella parte di Siena moderata sia costretta per chissà quali motivi a votare qualche candidato consigliere che non sarà in grado di dire ‘pio’ all’interno del partito di cui fa parte, a causa del fatto che Ceccuzzi ha preferito spostare l’asse della sua politica sui più ingestibili estremismi?
La Siena moderata è pienamente libera di scegliere chi meglio le dà garanzie di solidità potendo in tal modo rappresentarne le idee.
E quella Siena non ha nessuna voglia di restare succube e prona solo per garantire posti ben remunerati ai soliti noti e ai loro figliocci.
I dirigenti del PD sedicenti moderati vicini a Ceccuzzi, vadano a farsi trovare i voti da Iantorno di Rifondazione Comunista che l’elettore moderato vero ci pensa da solo a votare Corradi.
Firmato
La Primula Rossa

 

Cinema sotto le Luci

Stasera alle ore 21 presso la Casa delel Illuminazioni di Via Roma proiezione del film “Quel nano infame”. Ingresso gratuito (grazie al contributo dei Fondi Europei).

La conversione dell’IDV sulla strada di Ceccuzzi

Le poltrone in politica fanno sempre gola e quando la gola è da saziare si rinuncia anche ai valori e ai principi.
L’IDV senese non è da meno e ieri ne ha dato piena dimostrazione.Nei giorni scorsi i dipietristi senesi tuonavano contro il sistema di potere senese e attacavano Ceccuzzi:Oggi non è piu’ cosi: per l’IDV il ceccuzziano Ceccuzzi rappresenta il nuovo.Una bella giravolta questa dei dipietristi.Erano partiti incendiari e si ritrovano portatori di acqua alla causa del responsabile del sistema di potere degli ultimi 11 anni, ovvero il ceccuzziano Ceccuzzi.
Non avendo il coraggio di intervenire, i dirigenti locali dell’IDV, hanno chiesto allo stesso Di PIetro di venire a Siena per fare lo spottone politico a sostegno del Ceccuzzi.
Che bravi questi dipietristi!!!!Si sono rilvelati peggio della partitocrazia che loro stessi contestano.
Visto che sono cosi bravi perchè non ci rispondono a queste due domande:

1) Di Pietro e company che ci dicono del dissesto finanziario dell’ateneo senese e del ruolo politico di Ceccuzzi a sostegno di Piero Tosi, Maurizio Boldrini e Diodato Angelaccio?

2) Come mai i dipietristi non dicono una mezza parola sui 29 indagati nell’inchiesta che coinvolge l’amministrazione provinciale di Siena? Forse stanno zitti perchè l’IDV è nella giunta Bezzini con un proprio assessore?

Bel partito di valori questo IDV senese. Complimenti per tutto e soprattutto complimentoni per come prendono i giro i cittadini!!!

Consiglio ai comunicatori Ceccuzziani: basta col voler pensare che i senesi so’ tutti bischeri. Chi ha preso parte alle logiche vecchie, nuovo non sarà mai

Noi che crediamo nel pluralismo dell’informazione, declinato in tutte le sue forme (cartaceo, web, a berci e così via) siamo soliti leggere un pò di tutto. E, in questo tutto, vi rientra anche il blog del Bisi (che, forse, anche se poco, ma beneficerà di questa piccola pubblicità da parte nostra). Ovviamente, anche lì l’attenzione si è nuovamente spostata sulla questione dell’aeroporto di Ampugnano. Anzi, va oltre. Bisi dice di aver scommesso una cena sul fatto che non solo l’aeroporto non sarà ampliato, ma che, forse, non verrà neppure messo in grado di funzionare. E ci sentiamo di dargli ragione. Diversamente, come farebbe Ceccuzzi a tenere gli alleati come il Sellato Cannamela e Iantorno di Rifondazione Comunista? Ma Bisi si spinge oltre dicendo una grande verità ossia che da parte di molte istituzioni e dei loro rappresentanti “non c’è la forza di dire il definitivo stop” e che così facendo non si fa altro che giochicchiare. Attività che dovrebbe essere ben lontana dall’amministrare la cosa pubblica. Ad onor del vero ci chiediamo – e lo chiediamo anche Bisi – a che punto sarebbe oggi la discussione sullo scalo senese se non ci fosse stato chi, come l’allora presidente Enzo Viani che di Bisi è fraterno amico, si lanciò in dichiarazioni che sinceramente – e non ce ne vogliano – solo un ingenuo poteva pronunciare. Ma così sono andate le cose e oggi ci troviamo in questa condizione. Ma la vera responsabilità è tutta politica, quella di un PD, che è capace ad imporre ma non a dialogare; che sa comandare ma non amministrare; che sa fare propaganda (o meglio ‘sapeva’ perché oggi sembra proprio non sappia più fare neanche questa), ma non sa dare risposte né, cosa ancora più grave, prendere decisioni.

Come dice il vecchio detto “il gioco è bello quando dura poco” e oggi, dopo giorni e giorni di dichiarazioni in cui Ceccuzzi si professa come il “nuovo” nella politica senese (e forse mondiale) la cosa non sta facendo più ridere i Senesi, ma li sta cominciando a far irritare. Perché ciò che si rifiutano di capire gli impareggibili comunicatori Ceccuzziani (ma forse perché il tessuto cittadino lo conoscono davvero poco) è che se c’è una cosa che fa incavolare il Senese verace è essere fatto passare per bischero. E questa continua strategia in cui Ceccuzzi sembra arrivato giusto ora da Marte con in tasca la bacchetta magica pronta a risolvere ogni problema (che da segretario di partito, evidentemente non ha gestito) sta cominciando a stancare.
Ceccuzzi si rassegni e vesta i panni che gli sono più propri. Quelli del vecchio.
Perché nuovo, nella politica senese, Ceccuzzi non ci diventa nemmeno se lo lavano con Perlana.

Firmato
La Primula Rossa

http://www.youtube.com/watch?v=kQTHPnR0fLo

Ecco chi può proporre una politica sociale per la casa!!!

I giovani e le famiglie senesi hanno difficoltà nella ricerca di una casa? Niente paura: se leggete questo articolo nel link troverete esponenti del PD che possono darvi dei suggerimenti

http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/21/Quel_palazzo_gioiello_della_senese_co_9_040221044.shtml

 

 

 

 

 

Diapositive da fine impero: il PD senese svuotato. Gli elettori di sinistra verso Laura Vigni e quelli moderati e di centro verso Gabriele Corradi

Improvvisamente la questione dell’Aeroporto di Ampugnano è rientrata prepotentemente nell’agenda politica di questa campagna elettorale. Non sto qui ad ipotizzare come potrebbe essere districata la matassa; forse, una possibile mediazione potrebbe essere quella di rendere pienamente funzionante ciò che già non tenendo conto delle folli dichiarazioni che qualcuno fece a suo tempo e che credo possano essere tranquillamente archiviate sotto la voce “cazzata” (in tutto questo, non dimentichiamoci che in quegli anni Ceccuzzi aveva un ruolo di primo piano nel suo partito), dichiarazioni che, giustamente, fecero drizzare le antenne al Comitato di Ampugnano. La famosa quanto nefasta frase “quattro milioni di passeggeri” ha fatto più danni della grandine e, anche allora, il partito di Ceccuzzi dimostrò di non essere in grado né di selezionare la classe dirigente che mandava in un ruolo così delicato per lo sviluppo di un territorio, né di gestirne gli effetti successivi. Creando, così, un disastro sul disastro: da allora la questione aeroporto è diventata un tabù. Ci riflettano Ceccuzzi e Bezzini prima di scagliarsi contro il Comitato di Ampugnano: al loro posto cosa avrebbero fatto? Non c’è niente da fare. Con l’arrogante concezione del potere fine a sé stesso non si governa.

Su Ampugnano Ceccuzzi si trincera dietro ad un inconcludente “non è una priorità” che vuol dire tutto e niente; questa risposta altro non è che il frutto dell’incapacità e impossibilità di prendere una qualsiasi posizione. Se si dichiarasse favorevol eaccontenterebbe i Riformisti Per Siena di Bellandi e Degortes (che invece ne hanno fatto un punto prioritario mettendolo in relazione con lo sviluppo del territorio) ma scontenterebbe tutta quell’ala estremista capitanata da Fiorino Iantorno e Cannamela. Viceversa, se si dichiarasse contrario come farebbe la base elettorale dei Riformisti, e soprattutto la sua dirigenza, ad accettare una tale pubblica umiliazione?

Da registrare, anche, che in tutto il dibattito c’è un grande assente: l’area ex Margherita dentro il PD.

Non si stanno accorgendo che in ogni parte d’Italia gli ex Margherita stanno scappando a gambe levate dal PD? Pensano che Siena sia immune, o forse la lettura corretta è che la miopia di personali equilibri di potere sta facendo perdere di vista che anche quei senesi che prima votavano Margherita non si riconoscono in una coalizione nella quale chi dovrebbe rappresentare le loro idee pare sempre più appiattito ed accomodante? Sembra una macchina con due velocità contrapposte, dove i dirigenti della ex Margherita accettano che a rappresentarli siano le voci di Iantorno di Rifondazione Comunista e dove i senesi che li hanno votati in quella rappresentanza non si riconoscono affatto.

Ma, la vera domanda, amici, è un’altra: pensate davvero che la questione Aeroporto sia l’unica cosa che sta facendo emergere le divisioni all’interno della coalizione di Ceccuzzi? O, forse, non è altro che la punta di un iceberg ben più grande?

La vera notizia sarebbe, per una volta, sentire un si o un no da parte di Ceccuzzi, ma essendo la sua coalizione un coacervo di contraddizioni e di discordanze è fin troppo ovvio che questo non sarà mai possibile. Ceccuzzi è riuscito a fare un vero e proprio miracolo che non è da tutti. Come abbiamo già detto, il PD di cui fa parte Ceccuzzi è nato da una forzatura che, proprio per questa ragione, ha reso impossibile una qualsiasi amalgama tra i partiti che gli hanno dato vita. Non è un segreto che durante questa convivenza forzata, tra gli ex Popolari (ed ex Margherita) e gli ex DS si sono sempre guardati in cagnescointerrogandosi di continuo sul perché stavano nello stesso partito. Ma Ceccuzzi, evidentemente non pago del clima di eterna divisione che già regnava nel PD, è riuscito ad esportare questo triste risultato (meglio definibile come caos) anche all’interno di tutta la coalizione.

Ceccuzzi non sta facendo politica, sta cercando di rimanere in piedi, che è cose ben diversa. Attività che ha consegnato ai senesi un’unica certezza: per chi vuole avere un amministratore capace di decidere e non di oscillare a seconda di chi gli alza più la voce votare Ceccuzzi sarà impossibile.

Qui non si tratta di fare forzature. Ci si limita ad analizzare i fatti così come ogni giorno si leggono sui quotidiani locali. L’elettorato senese di sinistra troverà il suo naturale punto di approdo nella candidatura a sinistra di Laura Vigni. Mentre tutta quella parte di Siena che si riconosce da sempre nei valori moderati e di centro avrà come unico punto di riferimento la candidatura di Gabriele Corradi.

Firmato
La Primula Rossa

Ho scritto t’amo sulla sabbia

Nell’estate del 1968 irrompeva nella scena musicale italiana un tormentone cantato da Franco V e Franco I , ossia la mitica canzone “Ho scritto t’amo sulla sabbia”http://www.youtube.com/watch?v=uDTibYS2aI0)

In questi giorni di primavera del 2011 un tormentone di ben altra natura si insinua nelle menti dei senesi, un ritornello stridente ma continuo divulgato da Franco (Ceccuzzi) che piu’ o meno fa cosi “Discontinuo discontinuo mentre insabbio” e per non essere da meno rispetto al V e la I, il Franco di oggi incoraggia un altro ritornello “Io amo” canticchiato da Alessandro Nannini. Praticamente Franco e Alessandro cantori neo-melodici di loro stessi, praticano le new discontinuità(una sorta di new age della politicahttp://www.youtube.com/watch?v=XTBzebE8wFI ) e sotto la sabbia gli stessi non cercano l’amore ma tentano di nascondersi dalle verità storiche.

Entrambi erano nel comitato elettorale a sostegno di Maurizio Cenni e  oggi, come se niente fosse, i due neo-melodici si presentano ai cittadini con un fare da verginelli della politica e da cultori della rivoluzione antimperialista. Il Franco ha ricoperto tutti i ruoli possibili nella politica senese decidendo e sostenendo tutto in questi ultimi 11 anni: dalle candidature dei sindaci alle nomine varie, dal sostegno a Piero Tosi e Maurizio Boldrini all’ampliamento dell’aereoporto di Ampugnano. Oggi, nella logica della new discontinuità grazie all’ausilio dei due menestrelli Cannamela e Iantorno, pretenderebbe di smarcarsi da questi 11 anni e con la faccia tosta del politicante “fa finta” di non sapere nulla del sistema di potere senese. Ma che strano!! Alla presidenza della camera di commercio troviamo il ceccuzziano Guasconi, nella deputazione della Fondazione MPS troviamo il ceccuzziano filosofo Alessandro Piazzi, alla presidenza della provincia il ceccuzziano Bezzini, nel cda dell’università i ceccuzziani Cucini e Morrocchi, alla presidenza della Tiemme il neo-ceccuzziano Roncucci,alla carica di vicesindaco il neo-ceccuzziano Marzucchi e per ora fermiamoci qui(questi rendono bene l’idea). E lui fa finta di niente e scrive “discontinuità” nei proclami? Non siamo ridicoli e patetici.Il giochino era ben studiato(dai comunicatori) ma “ccà nisciuno è fesso”.

Alessandro invece, investito del ruolo di candidato a sindaco dai Verdiniani, seguendo la linea imprenditoriale berlusconiana (Io sono io) si smarca addirittura dagli ultimi 20 anni di politica senese. Forse nel comitato elettorale del Cenni c’era finito per un errore di battitura, magari volevano scrivere Verdini e hanno finito per scriverci Nannini. Anche qui, oggi è un’altra storia. “Io non c’ero”..”io amo”, “sostenevo Cenni ma sono di destra”, “ispettore tombale con fuochi fatui”..”scappellamento a destra” : queste piu’ o meno le dichiarazioni politiche del neo-verdiniano Nannini. Lui è un po’ piu’ sfigato del Franco: con l’inizio della primavera senese Verdini è il primo sconfitto in questa caduta di un sistema locale fallito. (http://www.youtube.com/watch?v=3CP8C5OT4WE&feature=related)

La primavera del 2011 è differente da quella del 2006 e non per via di 5 anni trascorsi: la consapevolezza del fallimento del sistema “politico bilanciato” di Ceccuzzi e Verdini non è pura suggestione ma una realtà nei giudizi dei cittadini.E oggi ci sono anche le alternative reali e di governo libere da scontri personalistici. E’ bello poter continuare a cantare “t’amo sulla sabbia” ma soprattutto ricordiamoci di scrivere nomi diversi dal Franco e Alessandro nella scheda elettorale per la carica di sindaco di Siena.