Quizzone!!! Stanno preparando un paio di crodini tipo quello del farmacista milanese. A chi toccano?

Fonti sulla cui attendibilità non abbiamo ragione di dubitare ci avvertono che sono in preparazione dei crodini “farmacista milanese” style. La redazione di Fratello Illuminato pertanto, che un’idea se l’è fatta, organizza un ennesimo quizzone per i propri lettori. A chi li stanno preparando? Volendo possiamo metterla anche così: chi e a chi sta preparando la polpetta?

P.S. Sia chiaro che è metaforica l’espressione. Che non ci vengano poi ad accusare di istigare alla violenza o al veneficio. Sono crodini metaforici, non cianurati che ammazzano davvero.

“Una catena umana attorno a Palazzo Tè per difendere un’eccellenza del nostro territorio”. Questa la proposta lanciata dal segretario del PD comunale di Mantova

Il comunicatore per tutte le stagioni David Rossi, vicepresidente del Centro di Palazzo Tè (nomina di banca MPS), con molta probabilità, forse perché abituato ad altro genere di comunicazione, non avrebbe mai immaginato che questa vicenda finisse sotto i riflettori. Appunto, è troppo abituato all’informazione allineata e suggerita. Poi essendo il comunicatore dei comunicatori del groviglio, anche a lui molto caro, stava approfittando della moda della discontinuità per rifiorire dalla crisi che stanno vivendo la città e tutte le istituzioni, facendo finta di non aver avuto mai ruoli negli ultimi 10 anni. Ma il mondo della comunicazione è pieno di archivi e di memoria e anche i muri (dove qualcuno scriveva) sono a conoscenza del ruolo occupato in questi ultimi anni dal capo della comunicazione del gruppo MPS. Una vera discontinuità imporrebbe alla stessa di banca di sostituire il capo della comunicazione e, in tempi velocissimi, sostituirlo dal ruolo di rappresentante della banca nel cda del Centro Tè dopo avergli chiesto una relazione dettagliata sulla gestione del medesimo Centro (soprattutto la gestione finanziaria). Ritorniamo a Mantova e rileggetevi questo http://shamael.noblogs.org/?p=

La redazione di Fratello Illuminato è molto attenta e sensibile alle vicende che interessano la cultura e la gestione del patrimonio pubblico italiano e per questi motivi auspica una piena discontinuità anche nella gestione del prestigioso Centro di Palazzo Tè a Mantova. Le dichiarazioni del segretario comunale del PD di Mantova  Andrea Murari sono molto significative in tal senso: «È una proposta – dice Murari – che farò a tutta la città, alle associazione e a tutti i partiti che si sentono defraudati di un’eccellenza culturale e artistica dalla programmazione messa in piedi dall’amministrazione comunale che la sta trasformando in una agenzia immobiliare e non più in un motore di cultura». Il modello di cintura umana è quella che si tenne al Colosseo; i tempi non sono ancora stati decisi, ma Murari conta di far presto: «Il Té – insiste- va difeso dal gruppo di amici che se ne è impossessato. Prima il Centro era un’istituzione che produceva cultura, adesso si limita ad ospitare mostre ideate da altri». E sferza: «Se il senso del comitato scientifico era quello di esportare eventi culturali che nascevano a Mantova, adesso il Centro affitta stanze per mostre pensate e realizzate altrove». E allora, «serve una mobilitazione di tutti coloro che hanno a cuore le sorti del centro di Palazzo Té e della città; perdere la qualità della produzione del Té significa perdere molto in termini materiali e rassegnarsi al declino della città».

E ricordiamo a tutti che  fu proprio il sindaco di Mantova Nicola Sodano (di centrodestra) a suggerire il nome di David Rossi come vicepresidente del Centro Té (come da dichiarazioni dello stesso Sodano). Ma il PD di Mantova non ci sta e scende in pista contro la gestione Sodano. Avanti con la catena umana e circondateli tutti.

P.S. La foto di David Rossi con Gigi D’Alessio è stata recuperata dall’archivio VIP di Dagospia. Per i VIP la crisi non arriva mai.

Clamoroso!! Mancini rinfresca la memoria al Ceccuzzi

La situazione è fuori controllo e il sindaco Ceccuzzi farebbe bene a cambiare i comunicatori. Ieri il sindaco aveva urlato chiedendo alla fondazione i soldi per i BOC. Oggi Mancini diffonde una nota che rinfresca la memoria al Ceccuzzi su quelle che sono le condizioni della Fondazione e le scadenze formali e legali. Non sarà mica che il sindaco a forza di discontinuarsi si discontinua anche dalla memoria.

Ecco l’intervento del Mancini.

Il Sindaco di Siena “batte cassa” e sollecita la Fondazione Mps a prendere rapide decisioni in merito ad alcune richieste di finanziamento del Comune stesso e addossa alle decisioni della Fondazione la responsabilità di tagli a servizi essenziali, di aumento delle imposte e persino della stabilità della massima istituzione cittadina.
Messa così la cosa potrebbe sembrare addirittura un ricatto e quindi inaccettabile, ma essendo ottimista e corretto, non lo voglio pensare e quindi posso assicurare che esamineremo serenamente l’invito fatto alla Fondazione che, come sempre, non verrà meno al suo compito fondamentale di “promuovere lo sviluppo del territorio” e di sostenere le varie realtà locali.
Non è però accettabile, neanche sotto forma di dubbio, che passi l’idea che la Fondazione abbia perso tempo per prendere una decisione, perché questo non è vero. La Fondazione infatti dopo aver attuato significative dismissioni di vari asset per ridurre il debito assunto per fare fronte all’aumento di capitale di Banca Mps come richiesto anche dagli stessi Enti Nominanti, sta trattando con le banche creditrici per una migliore rimodulazione del debito residuo. Il termine per chiudere, come a tutti noto, è il 30 aprile prossimo e tra le clausole in corso di negoziazione ci sono forti vincoli per l’attività della Fondazione, relativi sia all’assunzione di impegni di spesa per nuove erogazioni, sia al pagamento di erogazioni già deliberate negli anni scorsi.
La conseguenza è molto semplice: l’impossibilità di assumere nuovi impegni prima del 30 aprile, prima cioè di conoscere la quantità massima di risorse spendibili.
Tutto questo è stato illustrato tempestivamente a tutte le istituzioni e associazioni e così ci siamo comportati, con due sole eccezioni: per il Comune e la Provincia di Siena, cui sono state assegnate le quote annue relative ai progetti pluriennali con la riserva però di possibile revoca, parziale o totale, in base alla conclusione delle trattative con gli enti creditori (Deputazione amministratrice del 28 marzo scorso). Ciò è stato concordato da tempo fra Comune, Provincia e Fondazione.
Lo scorso venerdì 13 aprile è giunta la richiesta del Comune di Siena di una erogazione di cassa dei pluriennali scaduti e rendicontati.
La Fondazione si è subito attivata per verificarne la fattibilità stante i vincoli sopra ricordati: la nostra struttura e il consulente legale stanno approfondendo la questione.
Posso quindi assicurare il Sindaco di Siena che se l’operazione sarà fattibile non esiteremo a farla, ma devo essere chiaro evidenziando che le risorse residue, già limitatissime, diminuiranno, quando – terminata la negoziazione del debito – saranno effettuate le assegnazioni definitive che dovranno tener conto delle necessità di tutti, compresi i progetti propri della Fondazione (fra cui Siena Biotech e Tls, già in serie difficoltà).
L’avrei fatto presente personalmente al Sindaco, ma visto che ha optato per un “appello al popolo” sono costretto ad usare lo stesso mezzo, venendo meno al mio abituale riserbo.
Inoltre è mio dovere ricordare che il Documento Programmatico 2012 della Fondazione fissa come priorità assoluta la “solidità patrimoniale e l’equilibrio finanziario della Fondazione” cercando di ridurre al minimo i rischi. Tutto questo comporta scelte coerenti e conseguenti, con forti riduzioni nelle spese e nell’attività istituzionale (come richiesto anche nell’ultimo documento del Consiglio Comunale di Siena).
Concordo infine con quanti hanno ribadito la necessità della massima coesione e unità di intenti specie in questo difficile momento, come opportunamente fatto da tempo. La Fondazione non è mai venuta meno a tale principio e così intende procedere. Tutto questo, ovviamente, nel rispetto delle varie posizioni, dei diversi ruoli e soprattutto delle autonomie e delle conseguenti responsabilità.

Lavitola è rientrato in Italia. Siamo a metà aprile 2012 e ancora non sappiamo niente delle inchieste sul buco finanziario e sulle elezioni del rettore abusivo Criccaboni. Non vi sembra vergognoso?

E’ vergognoso!! E il rischio prescrizione è altissimo. Poi magari vengono fuori sorprese che potrebbero vanificare le giustissime richieste di giustizia. Comunque l’estate si avvicina e una vacanza se la sono meritata anche i magistrati senesi, visto che sono oberati di lavoro.

Gli oltre 200 milioni di buco dell’ateneo senese alla fin fine sono poca cosa, vero?

E garantire l’impunità e lasciare un rettore abusivo è prassi, vero?

Palazzo Té, quel Zani di Antonveneta e il comunicatore David Rossi

Vi ricordate la polemica improvvisa del caporedattore del Corriere di Siena Stefano Bisi nei confronti di quel Zani del PD di Mantova riconfermato nel cda di banca Antonveneta? Noi, si. E a tal proposito vi proponiamo una nostra lettura. Alcuni avevano classificato la polemica come uno scontro di massoneria: tutte cazzate, niente scontri di massoneria; altri un regolamento di conti politico tra ex DS ed ex margherita di Mantova: anche in questo caso, tutte cazzate. Altri hanno pensato a una campagna contro l’abuso di alcolici messa i piedi dal giornalista d’inchiesta Stefano Bisi, ci sta, puo’ darsi ma anche la campagna contro l’abuso di alcolici non convince. Di recente alcuni membri della nostra redazione si sono recati a Mantova e dai colloqui mantovani sono emerse delle notizie interessanti. Prima però facciamo un quadretto d’insieme utile per riprendere il collegamento con le vicende mantovane. Il capo della comunicazione di banca MPS David Rossi è in ottimi rapporti con il caporedattore Stefano Bisi; di recente la fidanzata del Bisi lavora proprio in MPS all’area comunicazione con a capo David Rossi; qualche mese prima dell’assunzione della fidanzata del Bisi all’area comunicazione , il capo David Rossi, si era precipitato per registrare un video di apprezzamento per il giornale online Siena News con direttore responsabile Stefano Bisi e dove dichiara di aver collaborato la fidanzata del Bisi (ha smesso di collaborare?) e inoltre MPS sponsorizza con tanto di pubblicità sulla home page, il giornale online Siena News. Vi ricordate la polemica di Bisi e quel Zani di Mantova? Agli attacchi del Bisi nei confronti del membro del cda della banca Antonveneta(Gruppo MPS) nemmeno un comunicato di difesa nei confronti del banchiere è stato mandato ai giornali da parte dell’ufficio stampa del gruppo MPS che risponde sempre al comunicatore David Rossi e di certo lo stesso Rossi non si è preoccupato di chiedere al Bisi di evitare polemiche nei confronti della banca. Ci parla quasi quotidianamente, due parole a difesa dei nominati del Gruppo MPS(visto che viene pagato!!) poteva spenderle con il Bisi!

Altre due notazioni per chiudere questo quadretto: il comunicatore David Rossi è vicinissimo al rettore abusivoCriccaboni e sempre il Rossi (in piena discontinuità) ha esultato e non poco per le nuove nomine della banca ed era particolarmente contento per l’esclusione del Borghi e del gruppo Monaci. Anche questo fenomeno della comunicazione è un altro che si discontinua da sé stesso. Ritorniamo a Mantova. Nei giorni scorsi vi abbiamo illustrato una piccola parte delle vicende legate al prestigioso Centro di Palazzo Tè di Mantova (rileggetevi qui http://shamael.noblogs.org/?p=4664 e quihttp://shamael.noblogs.org/?p=4675 ). Ricordiamo che il vicepresidente del Centro di Palazzo Té (i membri del cda sono in prevalenza di centrodestra) in rappresentanza della banca MPS è proprio il comunicatore David Rossi e stranamente il partito politico che a Mantova sta contestando la gestione del Centro di Palazzo Tè guarda caso è il PD di cui quel Zani (contro cui polemizzava il Bisi amico di David Rossi) è un esponente importante. E naturalmente il comunicatore Rossi è schierato nel cda del Centro al fianco dei membri vicini al centrodestra mantovano e all’amministrazione comunale, sempre di centrodestra; mentre l’amministrazione provinciale di Mantova è governata dal centrosinistra. E l’amministrazione provinciale di Mantova (della quale quel Zani è stato presidente) contesta la gestione del centrodestra del Centro di Palazzo Té (di cui è vicepresidente il capo della comunicazione del gruppo MPS di cui fa parte la banca Antonveneta con quel Zani membro del cda). La situazione ci sembra parecchio imbarazzante e il Gruppo MPS dovrebbe rimuovere dal ruolo di rappresentanza lo stesso David Rossi e nel contempo chiedere lumi sulla gestione del Centro di Palazzo Té. E se consideriamo le notizie apparse sulla Gazzetta di Mantova, i chiarimenti sono oltremodo necessari. Il giornalista Sandro Mortari sulla Gazzetta di Mantova scriveva: “Il Centro internazionale d’arte e cultura di Palazzo Té sta diventando un rebus. Il deficit di 430mila euro con cui si è chiuso il bilancio 2010 sta spingendo i soci fondatori a riflettere se partecipare o meno al ripianamento. E se la riflessione prima era solo all’interno delle stanze della reggia estiva dei Gonzaga, da ieri ha assunto una dimensione pubblica. A porre sul tavolo il problema è stata la Camera di commercio che l’altro ieri ha assunto una delibera con cui condiziona la sua adesione al piano di rientro all’atteggiamento che terranno tutti gli altri soci. In pratica, si dice in via Calvi, se tutti faranno la loro parte, anche noi faremo la nostra. Cioè, metteremo i 35mila di quota che spettano ai soci promotori (oltre all’ente camerale, la Provincia, Ies, Skira, Tea, Verona83, Fashion District Mantova outlet), e sempre che quelli fondatori (Comune di Mantova e Montepaschi) sborsino la loro quota di 70mila euro ciascuno e i sostenitori (Alvise da Canossa) la loro, molto più bassa. Altrimenti, tanti saluti a tutti (i segnali, però, al di là delle parole non sono incoraggianti visto che la Camera di commercio ha deciso di non nominare il suo rappresentante nel cda del Centro al posto del compianto Cattelan.”

Noi in tutta questa vicenda, proprio per il prestigio del Centro Té, siamo schierati con coloro che chiedono discontinuità nella gestione. E a proposito di discontinuità,non sarebbe una scelta sbagliata, nemmeno quella di sostituire il capo della comunicazione del Gruppo MPS. Ma questa decisione spetta al Gruppo e agli azionisti.

P.S. Ci sono altre 6 puntate sulla vicenda di Palazzo Té e siamo, come sempre, ben documentati.

Tommaso Occami. Il default del Ceccuzzi

C’è un rapporto fra l’uscita dell’associazione Per Siena e quella del Ceccuzzi sul bilancio. L’impossibilità di intervenire a sostegno del grido disperato del sindaco sulla situazione economica è scritta nelle righe di appoggio che la birreria fa a Franchino. Non possiamo aderire e il comunicato del De Gortes ce lo ricorda. Se il sindaco di Siena fosse stata un’altra persona che avesse avuto il coraggio di denunciare il passato e non ne fosse di fatto colluso, allora sì, probabilmente, saremmo corsi al capezzale di Siena per dare una mano, ma a Ceccuzzi no! E le motivazioni ce le ricordano Daniele Tacconi e Mauro Rosati, quelli che hanno fatto la campagna elettorale per l’attuale sindaco e ai quali il primo cittadino ha riconosciuto degli incarichi per compensarli dell’aiuto. Il sindaco di Siena sembra il protagonista del Don Giovanni, quello che viene tirato nell’abisso dal commendatore, come nell’opera di Mozart, tanto citata da Gramsci. L’incapacità di rappresentare il nuovo che avanza che porterà alla rivoluzione francese perché il libertino rappresenta l’ancien regime ormai alla fine. La zavorra che lega Ceccuzzi al passato è rappresentata da Giuseppe Mussari, Gabriello Mancini e dal rapporto con i Monaci che lui stesso ha portato in auge e ha condizionato agli Alessandro Piazzi, ai Maurizio Cenni, ai Fabio Borghi, ai Giulio Carli, ai Simone Bezzini, agli Angelo Riccaboni e fermiamoci qui per carità di patria.

Parliamo del bilancio comunale: siamo arrivati dove tutti sapevamo che saremmo arrivati! Probabilmente il primo cittadino drammatizza per cercare di convincere la Margherita a dare una mano vista la situazione nella quale il PD ha portato la città. Devo dire che la drammatizzazione non è particolare difficile perché la situazione del bilancio del Comune di Siena è ancora più grave di quella che lo stesso chianino rappresenta nelle sue esternazioni. Per averne conferma il Ceccuzzi si rivolga al suo vicesindaco o all’ex assessore al bilancio tale Massimo Bianchi. Capace, questo ultimo, di farsi grande con il rating che le banche di affari davano alla Fondazione e dalla quale il Comune dipende. La dipendenza è sotto gli occhi di tutti. Il comune di Siena così come gli altri comuni della provincia si sono fatti grandi, hanno chiesto voti ai cittadini, utilizzando le risorse che non erano proprie adoperandole anche per le spese correnti. La festa è finita e le soluzioni non ci sono. Tutti sapevamo che saremmo arrivati a questo punto, ma si è voluto negare l’evidenza, quella che le forze di opposizione hanno denunciato in campagna elettorale quando hanno sostenuto che un secondo aumento di capitale, sarebbe stato catastrofico per la Fondazione e per la città. Quel secondo aumento di capitale che viene disconosciuto dal sindaco, ma da lui tanto sbandierato prima delle elezioni amministrative. Che faceva gridare al Ceccuzzi che la difesa dell’autonomia della banca così come la capacità di conservare il controllo della Fondazione sul Monte passava da quella ipotesi. Speriamo che in consiglio comunale, quando si discuterà del Bilancio, le forze di opposizione siano presenti e non si dimentichino di quello che hanno evidenziato ai cittadini non più tardi di qualche mese fa. Il Ceccuzzi vuole i soldi dalla Fondazione per mandare avanti il Comune. Con questa richiesta non fa che anticipare la fine della stessa istituzione presieduta da Gabriello Mancini. Cioè trasforma patrimonio in spesa corrente e decreta la fine dell’ultima possibilità di ripresa della Fondazione bruciando le risorse per il suo mandato amministrativo senza pensare al futuro di una collettività che non finisce con l’era ceccuzziana. Il sindaco dovrebbe sapere, se ha parlato con Viola, che l’aumento di capitale per la banca è dietro l’angolo con le relative conseguenze per la Fondazione. C’è un’unica possibilità! L’azzeramento della situazione, il cambiamento dei vertici a partire da quelli comunali. Persone nuove, non colluse con il passato, che non facciano del trasformismo, che siano delle vere novità! Solo a queste condizioni la città saprà stringersi intorno alle istituzioni e farsi carico dei sacrifici che si renderanno necessari. Bisogna girare pagina!

Tommaso Occami

Perle di saggezza. Indovina l’autore della perla di oggi

I social network sono diventati luoghi di comunicazione sociale, vetrine politiche, luoghi per instaurare nuove amicizie; a volte capita di improvvisare una trombatina e altre di essere inseguito dai poke. Comunque sia, i social network sono una componente viva del nostro tempo. Se scrivi sulla bacheca di un social network scrivi su una vetrina pubblica e soprattutto se ricopri un ruolo politico o da banchiere, il tuo pensiero scritto sulla bacheca è significativo per comprendere il tuo pensiero. Per pura casualità abbiamo trovato una perla di saggezza e per ora non sveliamo l’autore. Provate a indovinarlo.

Ecco la perla:

“Il qualunquismo di Facebook è sempre più squallido.. almeno una volta si teorizzava roba… le stagioni non sono più quelle di una volta… ora invece sono tutti giudici degli altri… Ma invece di dare i giudizi agli altri prima non analizzi il tuo comportamento!!!! Vedi stronzo se ti guardi bene ti accorgi … che anche tu sei passato con il rosso, ti sei fatto pagare a nero le tue notule, hai trombato la moglie del tuo amico … ecc”.

Non sappiamo a chi era rivolta l’analisi politica ed economica appena citata, ma dal testo si comprende che gli argomenti trattati richiedono l’impegno di elevati mostri del sapere per avviare un dibattito. Il primo tema che merita l’organizzazione di un convegno è illustrato nella frase: “… hai trombato la moglie del tuo amico …”.

Indovina l’autore della perla. Vi diamo alcuni aiutini. Non è un amministratore comunale, provinciale,regionale e nemmeno un parlamentare (strano comunque); non è segretario di partito e non collabora con Criccaboni. Fuocherello fuocherello… studia la qualità della vita delle banche del nord.

Ecco la conferma: Ceccuzzi è il sindaco di riferimento del banchiere Degortes. L’associazione del Degortes in concomitanza con le Marmotte e Miss magliette bagnate invia ai giornali un comunicato chiarificatore

Chi l’avrebbe immaginato che nello stesso istante in cui Fratello Illuminato pubblicava il comunicato di sostegno a Ceccuzzi da parte delle Marmotte e di Miss Maglietta Bagnata anche l’associazione Per Siena (tra i membri Degortes e Rosati) stava inviando un comunicato sempre di sostegno a Ceccuzzi? Pura coincidenza o i riferimenti culturali delle Marmotte e di Miss Maglietta Bagnata collimano con quelli dell’associazione Per Siena? I big della comunicazione che si dividono tra Siena e Mantova potrebbero offrirci una risposta. Noi l’avevamo scritto in questi giorni che i piersienisti sarebbero usciti con un comunicato a sostegno di Ceccuzzi, ma mai ci saremmo aspettati una piena condivisione di idee tra il gruppo del Degortes e lo stesso Ceccuzzi: forse le pause di riflessioni tra Siena e Mantova con soste all’unità di crisi allestita dentro la galleria dell’Odeon hanno fatto maturare questa convergenza ai comunicatori di riferimento del Ceccuzzi e dei piersienisti. E guarda caso i comunicatori del sistema Siena 3.0 fanno riferimento al comunicatore per tutte le stagioni David Rossi. Illuminante in tal senso è stata la scena di alcuni giorni fa: il comunicatore Rossi con tanto di mazzettina di giornali sotto l’ascella sinistra che faceva l’ingresso in Piazza del Campo, invasa dalle biciclette, al fianco del banchiere Rosati. Che cosa vi manca cittadini? E’ vero c’è grossa crisi e alcune aziende sono in crisi più profonda e le istituzioni cittadine sono anch’esse in fase critica. Ma per i comunicatori fashion, i banchieri diventati tali per grazia ricevuta e i sostenitori fedeli del sistema 3.0 la crisi non esiste. I coglioni sono solo coloro che continuano a restare in silenzio di fronte a questa decadenza continua. Comunque non disperate: l’associazione Per Siena e l’associazione Pietra Serena (per non parlare dell’associazione Noi del barista di via Roma 56) concordano nel sostenere la coerenza del sindaco Ceccuzzi e finalmente è chiaro a tutti che Ceccuzzi è il sindaco di riferimento del banchiere Antonio Degortes. Il voto del consiglio comunale del 3 aprile sulla mozione fondazione MPS, ha sancito la nuova alleanza del sistema Siena 3.0. E noi che Estav(amo) a preoccuparci di problemi come università, disoccupazione, crisi di aziende, etc.etc.

Le parole del comunicato dei piersienisti chiudono il cerchio: “Per questo motivo l’Associazione Per Siena  nel confermare  l’apprezzamento per l’operato del  Sindaco Franco Ceccuzzi, che in questi mesi ha dato prova di coerenza nel portare avanti il programma elettorale sottoscritto dalla coalizione ed anche dai consiglieri comunali, rileva che la decisione del Consigliere Francesca Mugnaini, espressione della stessa Associazione, di lasciare il gruppo dei Riformisti e di non votare la mozione della maggioranza sulla Fondazione MPS presentata nello scorso consiglio comunale, appaia priva di un’apparente ragione”.

Più che altro prive di “un’apparente ragione” sono le nomine di alcuni soggetti nelle varie società e banche del gruppo MPS. Avanti con la discontinuità.

Entra anche tu nel fantastico mondo del Club della Solidarietà a Ceccuzzi!!!! Aderisci all’appello con la tua associazione. Dai che è una cosa fichissima, molto trendy e parecchio 2.0!!!

Periodo di super lavoro per gli attivissimi comunicatori della Robespierre e per la sua amministratrice (http://it.linkedin.com/pub/lisa-cresti/41/199/727), (http://www.misterimprese.it/toscana/siena/siena/agenzie-stampa/1392925.html) ma soprattutto http://www.francoceccuzzi.it/wordpress/?page_id=139) e per finire (http://www.provincia.siena.it/Comunicazione/Ufficio-stampa).
La nota agenzia della comunicazione ceccuzziana è indaffaratissima a scrivere e a far uscire qualsiasi tipo di dichiarazione purché a sostegno del suo protetto Ceccuzzi (per la verità contenuti pochini, fuffa tanta se proprio si vuole essere precisi).
Dopo La Cna pensionati, dopo soprattutto il preziosissimo intervento dell’istruttore di palestra Leonardo Tafani e dopo l’impareggiabile intervento dei Cristiano Sociali che sembrano essere letteralmente scandalizzati perché il PD è “troppo condizionato dalle vecchie gerarchie delle componenti partitiche precedenti” (è bene precisare che il loro intervento è fatto a sostegno di Ceccuzzi, giusto per capirne la coerenza. Cristiano Sociali svegliaaaaaaaa!! Vi risulta forse che Ceccuzzi fino a ieri abbia fatto lo spazzacamino nella Val Camonica? No perché se avete notizie di un suo vero lavoro al di là di quello di politico e di segretario di partito, ci rendiamo disponibili a lanciare lo scoop) ecco che anche altre importanti figure politiche del territorio – e senza bisogno stavolta di essere sollecitati dalla Robespierre – hanno sentito l’accorata voglia di rispondere all’appello alla solidarietà al sindaco Ceccuzzi, al secolo Discontinuator, il paladino del nuovismo e della rottura con il passato.

Ecco l’appello

“Franchino continua così, hai anche il nostro sostegno!!!! Libera la città da tutte le forze del male oscuro, la battaglia è dura, ma anche Harry Potter sono anni che combatte contro Voldemort e non parliamo di quanta fatica ha sempre dovuto fare Mazinga per il bene dell’umanità. Franchino, sei tutti noi!!! Oh Yeah”.

(di seguito i firmatari dell’appello pro Ceccuzzi)

Le Marmotte della Val Brembana (seguono firme: Pallina, Grigetto, Romolino, Fuffy, Pillacchero e Lilliput)

Il singolo sostegno del Topo del Matchu Pitchu (singolo perché la sua componente interna si è scissa dopo un acceso dibattito sul costo dei dentisti per i roditori)

Le partecipanti alla manifestazione di miss Maglietta Bagnata edizione 2.0 (seguono le firme: Susy, Natasha, Jessyca, Carmen, Ramona, Pamela, Allyson e l’immancabile Samantha)

Il Comitato Nani da giardino sez. di Stigliano (seguono le firme: Dettaglielo, Scriviglielo,Capisciglielo e Pubblicaglielo)

La posizione del segretario del PD di Mantova sulla questione del Centro di Palazzo Tè

Ieri abbiamo messo in evidenza il ruolo di vicepresidente del Centro di Palazzo Tè di Mantova, il comunicatore per tutte le stagioni David Rossi e delle polemiche in corso nei confronti della gestione del Centro (http://shamael.noblogs.org/?p=4664)

 Ecco il testo dell’intervento del segretario del PD di Mantova in merito alle vicende di Palazzo Tè:

 Poche settimane fa ebbi modo di intervenire sul alcuni punti delicati della politica culturale mantovana, con particolare riferimento a centri nevralgici sia sul piano della tradizione che della prospettiva. Tutti con il cuore pulsante nel Comune capoluogo. Tra questi citavo Palazzo Te, la cui crisi ha innescato un giusto dibattito pubblico. Ritrovando nella lettera degli intellettuali mantovani pubblicata dalla Gazzetta di Mantova relativa alla vicenda del Centro Te alcune di quelle riflessioni, ritengo necessario proseguire un ragionamento e confermare un impegno. Il Centro Te rappresenta la più significativa espressione della nostra terra collocata in relazione con il resto del mondo e la situazione che si sta determinando, con una difficoltà progressiva nell’affrontare il deficit e nel programmare gli eventi futuri, è strettamente legata alla possibilità di individuare, come avevo già proposto, soggetti e personalità in grado di svolgere una funzione di rilancio dell’intero centro. È questa una questione centrale. Ecco quindi che se si guarda al Centro Té con lo sguardo giusto, il ragionamento fatto dal presidente Pastacci e dall’assessore Zaltieri sul contributo della Provincia è tutt’altro che infondato. Ragionamento che si interseca con le richieste di chiarimento sul futuro formulate dal capogruppo Pd in consiglio comunale Giovanni Buvoli. Palazzo Te è un centro internazionale ed è da questo assunto che dovrebbe partire un piano di rilancio che varchi il perimetro del comune capoluogo. Il Centro internazionale dovrebbe fare leva su questa vocazione naturale a parlare con il mondo; lo potrà fare se sarà in grado di ritrovare lo spirito dei fondatori, di quelle intelligenze che diedero vita a questa istituzione oggi piegata da una crisi particolarmente difficile. Insisto nel dire che il rischio è quello di un impoverimento del sapere e di un abbandono dei centri della ricerca e della conoscenza. Sono temi che vanno affrontati con una forte capacità di innovazione, con passione e con un infinito sforzo per ridare prospettiva a tante storie, a tante realtà e tanti soggetti capaci, che rappresentano un patrimonio di valore incalcolabile per il nostro territorio. Il nostro impegno andrà dunque in questa direzione. Sentiamo come forza politica il bisogno di portare questo confronto ad un livello più alto, capace cioè di interessare il mondo della cultura e dell’impresa nella dimensione e visione descritta in queste settimane dal Sole 24Ore attraverso il Manifesto per la costituente della Cultura, caparbiamente promosso per riattivare “il circolo virtuoso tra conoscenza, arte, tutela e occupazione”. Un Manifesto fondato su cinque punti: 1. Una costituente per la Cultura. Sulla base della “semplice” constatazione che senza cultura non vi è sviluppo. E nemmeno progresso, mi vien d’aggiungere. 2. Pensare a un’ottica di medio-lungo periodo, simile alla ricostruzione economica del dopoguerra. 3. Cooperazione tra ministeri. 4. L’arte a scuola e la cultura scientifica. 5. Pubblico-privato, sgravi ed equità fiscale. Mi domando se vi è volontà e spazio per discutere con questa altezza, declinando nella nostra città quei riferimenti, per dare vita ad una buona pratica per la cultura anche a livello territoriale. Come si vede, nessuna invenzione ma un robusto e chiaro riferimento operativo. Infine, è di questi giorni il richiamo del Presidente della Fondazione Università di Mantova rispetto all’urgenza dell’impegno dell’Università di Pavia sul nostro territorio. Ecco, rispetto all’elenco delle criticità che avevo individuato nel mio intervento manca solo il Teatro Sociale. 

Massimiliano Fontana 

Segretario Provinciale PD Mantova

 P.S. Ma il cda della banca MPS perchè non chiede una relazione del lavoro svolto e della situazione di Palazzo Tè al proprio rappresentante in qualità di vicepresidente David Rossi?