Quei pochi che hanno letto il corriere di Siena di oggi avranno notato il repentino cambio di linea del Bisi che fino a ieri era tutto critico, e anche di più, nei confronti del Ceccuzzi e oggi ritorna sulla vecchia linea editoriale del tutti allineati con il sistema. Probabilmente un suggerimento per il cambio repentino di linea gli sarà arrivato anche dal comunicatore discontinuista David Rossi, questo ultimo folgorato sulla via del Ceccuzzi. E probabilmente i suggerimenti non mancheranno nemmeno per i prossimi giorni. E tal proposito, nei prossimi giorni, pubblicheremo i dati delle vendite dei quotidiani in provincia di Siena. Ma ora non perdiamo di vista la via della comunicazione Siena-Mantova. Anzi, facciamo una cosa carina e andiamo a prendere un Tè proprio a Mantova. Un tempo Mantova era la città rossa della Lombardia perchè guidata dalla sinistra; nel 2010 però dopo un faticoso ballottaggio la città è passata sotto il governo del centrodestra. Oggi a Siena governa il centrosinistra e a Mantova il centrodestra ma per i comunicatori geniali la differenza non esiste. A Mantova hanno costituito un Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Tè e tra i soci ,insieme al Comune di Mantova,figura anche la banca Monte dei Paschi. Alla presidenza del Centro ci troviamo Angelo Crespi un uomo legato a Marcello Dell’Utri anche se Vittorio Sgarbi dice che è una “sua creatura”. Sì perchè c’è anche Sgarbi che orbita a Palazzo Tè. Alla vicepresidenza del Centro in rappresentanza della banca MPS ci troviamo il comunicatore David Rossi. Girellando e conversando con amici di Mantova abbiamo scoperto che sul Centro di Palazzo Tè è scoppiato un putiferio politico: l’amministrazione provinciale di Mantova (governata dal centrosinistra) e l’amministrazione comunale di Mantova (governata dal centrodestra). I vertici del Centro di Palazzo Tè sono in prevalenza di area centrodestra e anche il comunicatore David Rossi pur nominato dalla banca con i vertici in prevalenza di centrosinistra, è schierattissimo al fianco del presidente Angelo Crespi. Ma lo scontro dentro e fuori Palazzo Tè non è solo di natura politica; lo scontro verte anche sulla gestione del Centro stesso anche dal punto di vista economico. Ci sono state anche delle dimissioni dal comitato scientifico del Centro in aperta polemica con Angelo Crespi e addirittura Alain Elkan sbattendo la porta ha rilasciato queste dichiarazioni: «Non sono disposto a subire imposizioni e non accetto che il comitato venga costantemente umiliato». Un altro membro dimissionario Giuli Agosti ha rincarato la dose: «Non si è nemmeno proceduto a un accantonamento di fondi per dare inizio effettivamente ai complessi lavori per una mostra che non si voleva inferiore a quella del 1989. Così come non si è fatta nemmeno una stima effettiva dei costi, anche per ridimensionarli». Insomma una polemica rovente e uno scontro pesante. Naturalmente il comunicatore che si divide tra Siena e Mantova è sempre vicepresidente. A proposito, ma il cda della banca ha verificato la gestione del Centro Tè e i bilanci dello stesso Centro, considerato che la stessa banca MPS è tra i soci? Una verifica non ci starebbe male: di solito che investe risorse economiche in una società o in un ente dovrebbe controllare la gestione fino in fondo. A Siena con il centrosinistra, a Mantova con il centrodestra. Pari opportunità comunicative. Nel frattempo dal PD mantovano aumentano le critiche politiche nei confronti della gestione di Palazzo Tè e l’amministrazione provinciale sta valutando di riconsiderare l’investimento nel Centro.
In attesa di leggere i prossimi suggerimenti del comunicatore sul solito giornale noi ci prendiamo un caffè; il tè la prossima volta.
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Vi ricordate la polemica scatenata dal Bisi nei confronti di Ezio Zani nominato in banca Antonveneta? Zani è un esponente del PD di Mantova e il PD a Mantova contesta l’attuale gestione di Palazza Tè. Pensa che coincidenze: il Bisi amico di David Rossi che attacca quello del PD di Mantova….
Guarda come si tiene stretta Antonveneta!!!
Il Rossi è anche un grande supporter del cineasta Antonio Sclavi.