Anche Futuro e Libertà per l’Italia a fianco dei lavoratori dell’Università. Avanti un altro!

Il coordinamento senese di Futuro e Libertà esprime la propria vicinanza alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’Università degli Studi di Siena che domani 24 aprile sciopereranno per protestare contro l’iniqua ed ingiustificabile sospensione del pagamento del salario accessorio nei confronti del personale tecnico ed amministrativo.
Poco convincenti appaiono le motivazioni ‘tecniche’ della sospensione comunicate alla stampa dal magnifico rettore e aver costretto i lavoratori a privarsi di una parte della retribuzione dimostra l’incapacità dei vertici dell’amministrazione universitaria di trovare soluzioni ad un problema che si trascina da oltre un anno e che sta provocando un grave pregiudizio a tante famiglie senesi.
In un periodo di forte recessione far venir meno a tanti lavoratori una parte della retribuzione significa ridurre le capacità di spesa delle famiglie e contribuire a mettere in ginocchio un sistema economico e produttivo già in forte crisi. Alla luce di questi fatti appare poco credibile, se non addirittura risibile, l’iniziativa di quelle istituzioni locali che lo scorso 13 aprile hanno siglato un protocollo d’intesa per un nuovo sistema di governance delle Terre di Siena per lo sviluppo del territorio (progetto infelicemente ribattezzato “Governo dei nove”). Molte di questi enti ed istituzioni fanno parte di quel tavolo interistituzionale, presieduto dal sindaco Ceccuzzi, che avrebbe dovuto guidare l’Ateneo verso il risanamento ed il rilancio e che, invece, oltre a non essere convocato da diverso tempo, non ha prodotto alcun risultato concreto.
Ribadiamo, quindi, la nostra solidarietà ed il sostegno ai dipendenti dell’Università di Siena ricordando a chi ha ancora una coscienza una celebre frase del saggista austriaco Franz Fischer: “Chi mangia dimentica la fame altrui”.

Futuro e Libertà – Siena

Anche la Lega Nord Siena solidale con i lavoratori dell’Ateneo

In vista dello sciopero dei dipendenti dell’Università di Siena, la Lega Nord Siena, oltre ad esprimere la propria «solidarietà», chiede «che si sblocchi la contrattazione all’interno dell’Ateneo senese e che il taglio illegittimo del salario accessorio venga immediatamente cancellato, ripristinando la legalità. D’altronde, dal Rettore Angelo Riccaboni non ci potevamo aspettare altro. Riccaboni sta chiaramente tentando, fin dal suo insediamento, di far ricadere sui tecnico-amministrativi il peso della disastrata situazione economica del nostro Ateneo. Un atteggiamento del genere è ingiusto ed inaccettabile per uscire dalla crisi nel quale la politica e le lobbies hanno condotto il nostro Ateneo.
Assurde suonano, oggi, le prese di posizione, volte ad esprimere la solidarietà ai tecnico-amministrativi, da parte degli esponenti dei partiti politici che siedono nella maggioranza del Comune di Siena. In questo momento così delicato, a nostro giudizio, solo un “patto di solidarietà” tra docenti e tecnico-amministrativi potrebbe migliorare la situazione e far sì che i tagli non siano solo unilaterali e palesemente ingiusti».

Lega Nord Siena

Anche i Riformisti di Siena a fianco dei lavoratori universitari. E le altre forze politiche non intervengono?

Mercoledì l’Italia festeggerà un 25 aprile diverso, più ricco di significati rispetto agli scorsi anni. Dopo il nazifascismo ed i regimi totalitari (di destra e sinistra) del secolo scorso come storica privazione della libertà, nei giorni d’oggi è la mancanza di lavoro che rappresenta il più terribile elemento di costrizione delle persone. Ci viene in mente il pensiero del presidente Socialista Sandro Pertini, ultimamente adottato anche dalle forze politiche ben lontane da lui: “Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero”. Domani, martedì 24 aprile, scenderanno in piazza i dipendenti dell’Università per difendere il loro stipendio. Il Partito Socialista non può che essere al loro fianco, così come è vicino a tutti i lavoratori che difendono il loro stipendio ed il loro salario. Avevamo chiesto dai banchi del Consiglio Comunale il gesto simbolico da parte della dirigenza dell’Ateneo di ridursi i compensi, come nel caso del direttore amministrativo, che dovrebbe essere il timoniere del risanamento. Se si chiedono sacrifici ai dipendenti è infatti obbligatorio dare l’esempio per primi, ma ciò non è avvenuto. Non convincono in pieno neppure le “ragioni tecniche” che hanno portato alla sospensione dell’erogazione del Trattamento Economico Accessorio (Tea) al personale tecnico e amministrativo. Allo stesso tempo aspettiamo con grande fiducia l’esito delle indagini della magistratura, che potranno anche contribuire a fare luce su molte pagine dei bilanci i cui conti sono stati pagati per adesso soltanto dai ricercatori, dai lavoratori, dai precari, dalle cooperative e dai fornitori. Se parliamo di lavoro un pensiero deve andare anche a Siena Biotech ed al grande sforzo che tutte le parti stanno compiendo per salvare i posti di lavoro ed un patrimonio di conoscenze importantissimo per il futuro della città e della ricerca. In questi giorni non sono solo i dipendenti di queste due importanti istituzioni cittadine a vivere ore di grande preoccupazione. Ci sono anche i lavoratori di tante aziende del territorio che sono stati costretti alla cassa integrazione o all’utilizzo di altri ammortizzatori sociali. Anche in questo caso siamo al loro fianco, così come siamo vicinissimi ai tanti onesti imprenditori e artigiani che stanno facendo l’impossibile per salvare le loro aziende ed i loro collaboratori.
E’ dunque evidente come il 25 aprile 2012 non possa e non debba essere celebrato solo come un monito verso il ricordo del nazifascismo, ma anche come un giorno denso di straordinaria modernità, visto che il concetto di libertà, a nostro parere, mai può essere separato da quello di lavoro, proprio come ricordò anche Franklin Delano Roosevelt “La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature”.

Partito Socialista Riformisti Siena

Fuffa a ruota libera. Ma la CULTURA?

Di fuffa in questi ultimi tempi in abbondanza, di cultura poco e al massimo tanta coltura. Questa storia della candidatura di Siena a Capitale della Cultura si rivela sempre più un manifesto propagandistico per allontanare nel tempo decisioni e nel contempo mascherare il deficit di politiche e iniziative culturali. Che peccato!

Siena, città della CULTURA, senza etichette di “capitale”, potrebbe esserlo già, ma il ritardo della politica e la cappa di un ristretto gruppo di “intellettuali autreferenziali” che condiziona la stessa classe dirigente, impedisce la valorizzazione e la costruzione di una vera “POLITICA DELLA CULTURA”. Con la Cultura, quella della C maiuscola, oltre alla divulgazione strettamente culturale, molte città riescono a trarne benefici anche in termini economici di sistema, creando sinergie tra pubblico e privato e producendo qualificati posti di lavoro. Qui a Siena, purtroppo, da molto tempo, la maggior parte delle risorse investite in ambito “culturale” sono servite piu’ che altro per “far bello” tizio piuttosto che caio senza un ritorno in termini economici per la collettività. L’ultimo grande evento culturale dal profilo internazione organizzato a Siena è stata la Mostra di Duccio, grazie anche all’ottimo lavoro della Dott.ssa Donatella Capresi. Eppure, in città e in provincia, donne e uomini di cultura e significative esperienze serie(ma relegate) non mancherebbero; purtroppo, vuoi per ottusità vuoi per spirito di gruppo chiuso, la classe dirigente affida, con risultati scarsi, incarichi e ruoli in ambito culturale sempre ai soliti autoreferenziali. Un gruppo chiuso che costringe alla chisura tutto il sistema (non inteso come groviglio). E in questo meccanismo c’è caduto in pieno anche lo stesso Ceccuzzi. Sono sempre i soliti, veri e propri “matusalemme”. “ La Cultura non ha confini, ma sono gli uomini che ne limitano nei luoghi e nel tempo lo sconfinamento”.

In questo momento la cosiddetta “cultura” è nelle mani dell’assessore Lucia Cresti in tandem con Andrea Milani, segue Anna Carli (altra novità della politica), allo Sclavi Antonio (cineasta doc), a Roberto Barzanti (neopresidente della biblioteca comunale e cantore dlle gesta di Luigi Berlinguer) e soprattutto è nelle mani di quei docenti universitari da sempre organici al cricca dei dissestatori di ateneo, e tra questi luminari impegnati troviamo Marcello Flores (sponsorizzato dal Bisi) e oggi scopriamo che anche la fedelissima di Luigi Berlinguer e di Maurizio Boldrini, la Gabriella Piccinni, scende in pista per dare il sostegno alla candidatura per la Capitale Europea. Per ora tanta fuffa da intellettuali del “faccio libri e cultura a spese della comunità”. E la comunità spende e spande senza ritorni economici e la decadenza aumenta sempre più.

 Ma il criterio con cui si affida l’ipotetica svolta e il rilancio culturale della città a coloro che hanno contribuito a distruggere un centro di Sapere e di Cultura come l’università di Siena,il sindaco potrebbe illustrarcelo? O forse siete convinti che con Flores, la Piccinni, il tandem Cresti-Milani e il Barzanti la cultura sconfini in Europa? Forse nemmeno oltre San Casciano Val di Pesa.

Cricca(pinocchio)boni e l’apoteosi delle cazzate. Ma il tribunale di Siena è chiuso per ferie?

In uno Stato in cui la giustizia funziona veramente quei due improvvisati, incompetenti e bugiardi della condannata dalla Corte dei Conti e dell’abusivo Criccaboni sarebbero stati sgombrati immediatamente; senza considerare che al MIUR c’è un ministro peggiore di quella fantasiosa e inesistente Gelmini, ovvero il Criccaministro Francesco Profumo. Insomma una situazione scandalosa . Dopo 4 anni nemmeno un processo è partito per il dissesto finanziario e dopo due anni nemmeno una conclusione sulle elezioni del rettore. Speriamo intervenga il CSM e altri organi superiori perchè gli unici che stanno subendo sono i lavoratori e guarda caso con tutti gli indagati per questioni serie e lesive del buon nome delle istituzioni, l’unico rinviato a giudizio è il mite Raffaele Ascheri. Il quadro è vergognoso. Magari per ripicca e perchè permalosi ora tutti addosso agli illuminati. Forse in questo modo qualche processo serio tirandoci dentro quelli che abbuiano parte di sicuro.

Ancor più grave e paradossale è il silenzio della magistratura sulla vicenda Astrea e sul taglio illegale del salario accessorio ai lavoratori; questa ultima è una decisione presa abusivamente dalla condannata e dal Criccaboni. Con tutte le paginate di giornali, blog e volantini dei sindacati la magistratura doveva intervenire d’ufficio per bloccare l’abusivismo dei due incompetenti. Forse il tribunale di Siena è chiuso per ferie? Cari magistrati se domani vi dovessero tagliare abusivamente lo stipendio come reagireste? Le bollette e i mutui e le spese per i figli ce l’hanno tutti. Ecco, mettetevi nei panni di quel migliaio di persone che si sono trovati senza salario accessorio perchè due abusivi si sono messi d’accordo con quel personaggio lombrosiano del ministero, quel Tomasi, per togliere in maniera del tutto illegittima un diritto sacrosanto.

E oggi? Il Criccaboni, come un novello pinocchio, manda ai giornali una lettera piena di cazzate. Nessun problema tecnico, come invece afferma l’abusivo. Il salario accessorio va ripristinato immediatamente perchè è stato tolto dai due illegittimamente. I fatti sono questi e la legge parla chiaro. Quindi il Criccaboni è pregato di recarsi al solito posto per raccontare le cazzate e lasciare libero il rettorato perchè urge ripristinare la legalità e mettere in pista un piano di risanamento. Si dovrebbero vergognare in sequenza anche quei politici che sono ancora lì a reggere il gioco del Criccaboni e quei membri del cda che spalleggiano i due abusivi.

Ester Cicala: “Aiutatemi a isolare il Monaci”

Nella foto: Ester Cicala in uno dei suoi più riusciti travestimenti che le hanno permesso di origliare la conversazione riportata.

Che palle con questo Monaci!!! E’ tutto un susseguirsi di riunioni di strateghi per far fuori politicamente Alberto Monaci. Gli effetti strani di queste riunioni stranamente rafforzano sempre di più la posizione dello stesso Monaci. Gridano “al lupo al lupo” e poi il lupo alla fine se li mangia.!! Tra i vari conclavi celebrati in tal senso il più esilarante è quello informale tra il banchiere Luca Fiorito, il Criccaboni e Antonio De Gortes. I tre si sono incontrati casualmente e dopo un ciao Angelo, ciao Luca e ciao Antonio, il Cricca rivolgendosi al banchiere Fiorito si è lasciato andare a una richiesta urgente: “Aiutatemi a isolare e fate fuori politicamente Alberto Monaci, forza forza proseguite su questa strada!”. Il banchiere Fiorito e il De Gortes prontamente hanno risposto: “Vedrai che stavolta Albertone perde lo scontro”. Tra i tre i due più accaniti contro Albertone erano il Criccaboni e il Fiorito. Al lupo al lupo.

Nella foto: il Cricca sorpreso durante uno straordinario incontro con libagioni a base di birra

Quel Paolo Ermini e il Corriere Fiorentino giornalista e giornale di riferimento di Criccaboni e del resto della nomenclatura tosiana-boldriniana

Tutti i giornali, compreso quello del Bisi e la Gazzetta di Monculi, hanno scritto e riscritto, chi meno chi più, delle vicende dolorose dell’ateneo senese: dal taglio abusivo al salario dei lavorarori alle inchieste sulle elezioni del rettore e sul dissesto. Anche il Bisi, che spesso e volentieri non perde occasione per lanciare una freccia in aiuto del Criccaboni, ha trovato lo spazio e il tempo per pubblicare sul giornale le notizie sui problemi veri e sugli abusi dello stesso Cricca; come ad esempio l’ottimo articolo di sabato 21 aprile 2012 a firma di Gaia Tancredi. Se non ci fosse il problema che in Viale Franci le pennichelle mattuttine e i traccheggi sono all’ordine del giorno, tutti i problemi non si sarebbero trascinati così a lungo. Ma di questo ne riparleremo martedì. Oggi parliamo del giornalista amico di Criccaboni e di Boldrini e dell’incredibile silenzio del Corriere Fiorentino (edizione locale del Corriere della Sera) sulle vergognose vicende della gestione del Criccaboni e sulle elezioni dello stesso. Di Ermini, per meglio comprendere il suo attaccamento ai fedelissimi di Luigi Berlinguer, basta ritornare al 2008 quando il genio di Via Roma 56 organizzava i “Caffè della Politica”. Il 26 settembre 2008 il nostro Boldrake discuteva con i suoi amici in un dibattito con il titolo: “Come nella boxe: la politica è ormai solo rissa?”. Chi c’era al dibattito insieme a Boldrake? Ovviamente il figlio del sultano di Stigliano, Aldo Berlinguer,quel genio del campo delle idee che si è fatto nominare nel cda di banca Antonveneta, senza nemmeno partecipare alla rissa della politica; poi i giornalisti Antonio Socci e il criccaboniano Paolo Ermini. Insomma, un conclave di luminari e di giornalisti obiettivi. Sempre di Ermini è famosa quella telefonata con la Lucia Aleotti (Menarini): “Lucia Aleotti contatta anche Paolo Ermini, direttore del “Corriere Fiorentino”, e si lamenta per l’articolo definito “scorretto”. Ermini difende il servizio, ma la fa chiamare dalla collega che ha scritto. E con un sms Aleotti lo ringrazia”. Anche il Criccaboni contatta e ringrazia spesso e volentieri Ermini; come quando lo stesso Criccaboni e altri scienziati di Via Roma 56, non contenti di un articolo pubblicato, forse da un giornalista troppo allegro, contattarono Ermini per lamentarsi. Da quel giorno sul Corriere Fiorentino non ci sono tracce di articoli, nemmeno per sbaglio, che contestano la gestione del Cricca o che ricordano le varie inchieste sull’ateneo. Eppure a noi risulterebbe che in sede hanno TUTTO IL MATERIALE CHE SERVE LORO per adempiere al dovere di cronaca. Anche in questi ultimi giorni, il giornalista Ermini, dopo aver partecipato al convegno insieme al suo amico Criccaboni, non ha perso tempo nel pubblicare una lettera carica di fuffa a firma del solito Criccaboni in versione digitale e internazionalizzata. Complimenti, ottimo giornalismo.

 P.S. Caro Cricca, affrettati a chiamare Ermini per dirgli che oggi parliamo di lui, così come hai fatto la volta scorsa.

Gossip Illuminations. Ancora Ester Cicala

Anche stamani la pioggia incombeva dalle parti del Dream Caffè, pioggia leggera, ma fastidiosa. Sotto lo stesso ombrello fermi a filosofeggiare, nel parcheggione, due luminari della finanza locale. Non volendo ho udito la seguente frase: “ che ne pensi di passera?”. Lì per lì sembrava una conversazione ludica, ma poi ascoltando meglio l’interlocutore più anziano, ho capito che si riferiva al ministro Passera. A quel punto incuriosita dell’attenzione dei due nei confronti di Passera, senza farmi notare, ho ascoltato la dissertazione filosofica. Sono curiosa, lo ammetto. La curiosità è donna. Di scatto mi giro e mi accorgo che un terzo luminare si sta avvicinando al conclave sotto l’ombrello. Arrivato il terzo, i due smettono di parlare di Passera e aprono le danze del gossip locale. Il terzo si lascia andare con alcune indiscrezioni che riguardano il Monte dei Paschi: “Allora incominciano ad andar via alcuni dirigenti e vicedirettori come Nicola Romito, in tolale circa 34” e poi “ in futuro il vicedirettore Antonio Marino lo spostano all’Antonveneta”. E un altro dei tre aggiunge: “Oh anche al consorzio ci sono novità … sembra che Massimo Castagnini vada via prima della scadenza naturale del contratto”. Ma la parte più gustosa della conversazione riguarda l’ABI di cui è presidente l’avvocato Mussari. “A luglio ci sono i rinnovi dell’ABI e il Mussari,anche fiducioso del sostegno di Passera e di Profumo, vuole essere riconfermato e spera a tal proposito di non essere rinviato a giudizio sulla vicenda Ampugnano”. E poi con lo sguardo apparentemente assente, il nostro luminare sotto l’ombrello tira fuori una chicca: “Lo sapevate che il Mussari voleva portarsi David Rossi all’ABI per farlo diventare Responsabile delle relazioni esterne?”; e gli altri due “No, questa ci giunge nuova”. E l’altro continua: “La cosa non è andata in porto perchè l’attuale responsabile responsabile relazioni esterne dell’ABI Giuliano Zoppis non ha gradito l’indiscrezione e si è opposto fermamente”. Aggiunge: “Ora siccome Mussari e David Rossi sono anni che collaborano insieme in maniera affiatata credo che non sia giusto che le loro strade si dividano” E gli altri due “No, no, non ci sembra giusto”. Ed ecco che ascoltando ascoltando spunta fuori un’ipotesi: “Siccome non può nominarlo al posto di Zoppis, potrebbe, proprio perchè i due sono inseparabili, offrirgli una consulenza all’ABI”. Mi sembra di rubare il ruolo al sito Dagospia con tutte queste indiscrezioni. Chissà se sono vere o sono solo gossip sotto la pioggia? Con discrezione mi allontano dai tre e accendo con delicatezza una sigaretta. E speriamo che da domani smetta di piovere.

Non stiamo a tirare in ballo tanti miti, caro Sig. Rossi. Risponda piuttosto alle domande

Vi ricordate di quando il Sig. Rossi si mise ad interloquire con Maestro James? Beh. In questi giorni di clima plumbeo sulla città di Siena, ripensandoci, non ci ha convinto per niente. Tanto per cominciare siamo convinti che il Sig. Rossi con tutta probabilità chi era Montesquieu l’ha imparato in un’occasione come questa. Quindi, invece che tirare in ballo Montesquieu e il principio di separazione dei poteri, che con tutte le faccende senesi c’entrano come il cavolo a merenda, ribadiamo alcune delle domande che abbiamo fatto ieri al Sig. Rossi. In particolare siamo a chiedere cosa c’è di vero nel contenzioso che Jolanda Cei Semplici, stiglianese docg, ha con l’AOUS senese per una cifra di circa 600.000 euro. Contenzioso sorto quando il Sig. Rossi faceva l’assessore alla Sanità. Che c’entra Montesquieu qui? Niente. Poi: quei progetti di regionalizzazione delle Università, indipendentemente dal torpore e dalla narcolessia che impedisce a uno dei poteri di fare chiarezza sulla volatilizzazione di 270.000.000 di euro e sull’abusività del Criccaboni, che fine hanno fatto? Se li è portati via lo spirito di Montesquieu? Sui bilanci dell’ASL 7 ha qualcosa da dire? Sull’anticipazione di cassa di 19.000.000 contratta dalla medesima ASL 7? Noi [E]STAVamo aspettando risposte su questi importanti argomenti. Per quanto invece riguarda la non chiara vicenda della sua signora moglie lasciamo volentieri la parola a chi, meglio e più approfonditamente di noi, si è occupato della questione. Ripetiamo: la Toscana non è un branco di piccioni che batti le mani e volano e non serve tirare in ballo quelle quattro bischerate di filosofia imparate frequentando il bar della Casa del Popolo di Pontedera. Non sappiamo se ci siamo spiegati.

Ancora Gossip Illuminations a cura di Ester Cicala

 La pioggia al posto dei funghi ha fatto crescere dei fini strateghi politici. Impegnatissimi con le strategie sotto gli ombrelli, chi dalle parti della Coroncina chi ai Cappuccini, altri dalle parti di Santa Colomba e altri ancora in Via del Cavallerizzo. In un giorno e una notte hanno visto la luce e poi il buio le strategie più disparate. Compresa quella di un pellegrinaggio sulla Costiera amalfitana., tanto cara al Bisi.

I rumours si inseguono sulle lastre e dalle parti dei locali discontinui di Piazza del Campo, e gira voce che il portavoce del sindaco sia stato visto con un bel cannocchiale impegnato ad osservare da Palazzo Pubblico i movimenti di pietre serene e quelle dei birrai, Poi all’improvviso un piccione ha oscurato la visuale al cannocchiale. Nei frangenti in cui si consumava la vendetta del piccione svolazzante i due piersienisti doc, De Gortes e Rosati, le tentavano tutte per far rientrare la fuoriuscita Mugnaini nei ranghi. Ma la risposta di Francesca è stata categorica: NO!!!

Nei giorni scorsi anche l’architetto Senni era impegnato in ben altri pellegrinaggi, tutti senesi però. Compresa la degustazione di un buon caffè e di un buon consiglio al Caffè greco insieme al saggio Giovanni Buccianti, membro del comitato Siena 2019 e grande tessitore di buone relazioni.

Ma la strategia che tiene banco tra un colonnino e l’altro di Piazza è quella di Pietra Serena e del Corradi. “Io e il De Risi, confessa lo stesso Corradi, votiamo contro al bilancio e una volta che il bilancio non passa si entra nell’esercizio provvissorio di 60 giorni e poi a quel punto dichiareremo il nostro voto favorevole per evitare il commissariamento e annunciando il nostro ingresso in maggioranza per il bene della città”. Azz che strategia!!! Nemmeno il Brandani era arrivato a questo: lui ha mandato direttamente il Senni in maggioranza senza tanti fronzoli. Nella nottata di ieri però, due uomini e una donna, fermi a conversare alla Costarella alle ore 01:15, si confessavano che i problemi si stavano risolvendo e che lo scontro interno al PD senese era in fase di ricomposizione: pace fatta quindi tra i fratelloni e il Ceccuzzi? Parrebbe di sì. E a quel punto Pietra Serena e il Corradi la loro strategia possono confinarla in uno di quei cestini vicino la Costarella. Ebbene sì, i falchi hanno perso e le colombe trionfano immortali su Palazzo Pubblico. Fino al giorno in cui tutto il sistema non farà un bel tonfo. Ma a quel punto ci sarà sempre il solito irriducibile che minimizzando esclamerà: Terra, disse Colombo!!!