Salario accessorio università. Intervenga la magistratura ordinaria. E Criccaboni e Fabbro rassegnino le dimissioni

Perchè continuate a prendere per il culo le persone che lavorano e che sono state danneggiate da un atto illegale e arrogante? La storiella della certificazione da parte del ministero per ripristinare il salario accessorio al personale tecnico-amministrativo è l’ennessimo tentativo stupido e arrogante studiato a tavolino dai due incompetenti con la complicità di qualche furbacchione del ministero per traccheggiare e allontanare nel tempo il problema e con il silenzio complice del cda(salvo qualche voce di contrarietà) e del senato accademico.Basta con i traccheggi e gli equilibrismi da basso impero. Lanciamo un appello pubblico al Capo della Procura della Repubblica di Siena Dott. Salerno per chiedergli un intervento urgente teso al sequestro degli atti decisi da Criccaboni e Fabbro con i quali hanno determinato un vero e proprio abuso d’uffico nei confronti di mille dipendenti. In nessuna università italiana è stato sospeso il salario accessorio e non c’è nessuna legge che attribuisce al Criccaboni e alla Fabbro tale discrezionalità. E ricordatevi bene tutti che il famoso parere inoltrato al ministero sul salario accessorio è successivo al taglio dello stesso. Prima decidono e poi chiedono il permesso di decidere? Buffoni!!

Rifacciamo la storia dell’abuso così tutti possono aver chiaro che l’atto è stato preordinato e deciso a tavolino dalla cricca. E l’arrivo della Fabbro a Siena è stato concordato proprio per coprire i dissestatori. Perchè uno dei motivi che hanno spinto i due incompetenti a tagliare il salario accessorio era funzionale per coprire le responsabilità dell’ex direttore Loriano Bigi. Esattamente,vogliono coprire Loriano Bigi. Vi spieghiamo il perchè. Se fosse vero che nel passato il salario accessorio è stato attribuito erroneamente, i due cervelloni, dovevano agire nel seguente modo: denunciare alla Corte dei Conti i responsabili degli uffici che hanno commesso l’errata attribuzione, verificare singolarmente l’importo dell’accessorio e non tagliarlo in blocco. Siamo stati chiari???

Ecco come e quando hanno deciso il taglio dell’accessorio, con chi e con quali sostegni politici.

L’ex rettore Luigi Berlinguer convinceva la Gelmini a firmare il decreto di nomina di Criccaboni e quest ultimo con l’ex direttore del MIUR, quel Tomasi, concordavano la nomina della Fabbro e il taglio dell’accessorio. E ricordiamo che la nomina della Fabbro è stata suggerita da Jolanda Cei Semplici. Tutto questo accadeva nel 2010. E infatti il primo atto di Criccaboni e della Fabbro è stato quello di sospendere il salario accessorio.

Significativa in tal senso è la telefonata tra Criccaboni e quel Tomasi intercettata dall’Autorità Giudiziaria.

La conversazione è vergognosa. Leggetela attentamente (soprattutto il sindaco e il Bezzini) soprattutto quando parlano della nomina della Fabbro e del salario accessorio. E anche quando parlano della Procura e dei Prefetti. Questi sono il Criccaboni e il Tomasi.

Le telefonate.

Tomasi: Poi è chiaro che lei nel momento che ha l’investitura… provi a sentire, io francamente… lì in Procura dovete vedere voi perché oggi sa com’è. Qui … lì è tutto rischioso. Lì è diventato poco … poco …
Riccaboni: No, no, no. Su questo la convocazione del Consiglio avverrà immediatamente in maniera tale che possa mettere a regime, diciamo… tutto quanto con la nomina da parte della Fabbro che il nostro Statuto dice previo parere del Consiglio di Amministrazione. Su questo dobbiamo passarci, insomma.
Tomasi: Sì, sì.
Riccaboni: E poi, niente…
Tomasi: Lì, penso, che se non prende in mano la gestione anche la Ines … lì non ne uscite! Perché tra l’altro, guardi: io ho visto quella nota che mi ha portato Focardi l’ultimo giorno sul discorso del Prefetto, dell’accessorio … A parte il fatto che io gli ho detto che io non darò nessun parere e che se dovessero chiedermi un parere, non può che essere contrario perché non è certo … dopo visto che sulla stampa lui dice che ha avuto rassicurazioni dai funzionari, francamente non so quali siano questi funzionari. Ma … lì la partita va presa in mano subito, capisce, dal direttore amministrativo. Se no lei si trova una valanga di … a non finire.
Riccaboni: No, no. Certo.
Tomasi: E questo non è il momento di cedere alle pressioni sindacali … questo è il momento di chiudere le fila e rimboccarsi le maniche, non c’è niente da fare.
Riccaboni: Qui c’è solamente bisogno di questo. C’è bisogno di dare un senso di continuità, di dare tranquillità e andare avanti. Questa vertenza, anche, dell’ateneo è stata gestita molto male perché era già chiusa. Poi è stata ritirata fuori, per motivi demagogici e quindi ha provocato questo ambaradan. Ma insomma… questa è già chiusa, non c’è problema. E comunque con il Direttore Amministrativo questa cosa verrà affrontata in un modo migliore sicuramente.
Tomasi: Sì e poi anche il discorso lì di quella partita… il Prefetto… I prefetti ragionano in un altro modo. Il prefetto ragiona per evitare che la gente vada in piazza. Però, sul piano della sostanza c’hai contro tutti… i colleghi… devi recuperare… non è che puoi… quindi… quell’ipotesi lì è veramente… Comunque, secondo me, adesso dovete avere lo spazio per operare poi speriamo… insomma…”

E questi sarebbero i rettori e i funzionari del ministero dell’Italia democratica e civile? Consigliamo ai dipendenti dell’ateneo, oltre a presentare i ricorsi al giudice del lavoro, di denunciare penalmente Riccaboni, Fabbro e quel Tomasi. E ai consiglieri di amministrazione del cda dell’università consigliamo, prima di votarlo, di controllare attentamente il bilancio consuntivo.

P.S. La delegata alla sostenibilità per conto del Criccaboni, la luminare Tania Groppi, perchè non prende una posizione sostenibile in merito a questo squallore?

Ecco tutti i nomi di coloro che sostengono le scelte di Criccaboni e Fabbro

Partiamo dai politici che sono organici alla nomenklatura universitaria che sostiene Criccaboni e Fabbro. Ecco i nomi: Luigi Berlinguer, Denis Verdini, Sandro Starnini, Lorenzo Brenci, Mauro Marzucchi, Alessandro Cannamela, Pasquale D’Onofrio, Anna Carli.

Ora i docenti che sono schierati con il Criccaboni e la Fabbro e che condividono la decisione di affamare lo stipendio dei lavoratori. Ecco i nomi: Walter Bernardi, Mariano Bianca, Enrico Pinto, Maurizio Boldrini, Fabio Berti, Francesco Frati, Luca Verzichelli, Roberto Guerrini,  Marcello Flores, Marco Bettalli, Ranuccio Nuti, Mauro Galeazzi, Roberto Venuti, Maurizio Bettini, la moglie del Cricca, Tania Groppi, Angelo Dringoli, Lorenzo Frediani, Patrizia Marti, Vincenzo Sorrentino, Angelo Barba, Elisabetta Montanari, Cosima Baldari, Maurizio Botta, Enrica Bianchi, Floriana Rosati, Alessandro Donati, Furio Pacini, Roberto Tofanini, Maria Frosini, Fabio Mugnaini, Sonia Carmignani, Lorenzo Zanni, Riccardo Basosi, Maurizio Masini.

P.S. Ci siamo accorti che Tania Groppi è una delle delegate di fiducia del Criccaboni con delega alla Sostenibilità. Ma la Groppi che concetto ha di “sostenibilità”? Sicuramente la stessa del Criccaboni e del resto della cricca che sta mortificando i lavoratori e l’intero Ateneo. Ma chi è venuto in mente di nominare la Groppi nel cda della banca? Ah già, è “sostenibile”.

Anche dal PD solidarietà ai lavoratori dell’Ateneo. Pubblichiamo il testo del comunicato con una precisazione rispetto a quanto scritto dal Carli e dalla Meloni del PD

“Siamo vicini ai lavoratori dell’Università di Siena che stanno scioperando per tutelare i propri diritti”. Con queste parole Giulio Carli, segretario dell’Unione comunale Pd di Siena ed Elisa Meloni, segretario del Partito democratico provinciale, esprimono solidarietà ai dipendenti dell’Università degli Studi di Siena, che oggi, martedì 24 aprile, hanno aderito allo sciopero per difendere i loro diritti.
“Siamo convinti – continuano Carli e Meloni – che i motivi dello sciopero siano più che legittimi. Fino ad oggi, infatti, a dover sobbarcarsi i maggiori sacrifici è stato il personale tecnico amministrativo, insieme ai precari, ai dipendenti delle cooperative sociali e ai collaboratori linguistici. È urgente risolvere la questione legata alla sospensione del salario accessorio al fine di garantire i diritti del personale e per questo serve che il lavoro in atto con il Ministero giunga quanto prima alla sua conclusione, al fine di ottenere la certificazione di compatibilità economico finanziaria, la cui attuale mancanza sta bloccando un diritto dei lavoratori”.
“Il Pd cittadino e quello provinciale – aggiungono Carli e Meloni – continueranno a mantenere alta l’attenzione sul futuro dell’Ateneo, sul percorso di risanamento, che deve essere portato avanti con rigore, e sul futuro dei suoi lavoratori. Nel corso delle prossime sedute dei consigli comunale e provinciale, infatti, il Centrosinistra presenterà una mozione sulla crisi dell’Ateneo, per sostenere, in primo luogo, la necessità di risolvere al più presto la questione legata alla sospensione del salario accessorio per il personale tecnico-amministrativo, per garantire il diritto dei lavoratori di poter ottenere le maggiorazioni salariali previste dalla normativa”.
“Sosteniamo con convinzione – concludono Carli e Meloni – il lavoro del Comune e della Provincia per tenere alta l’attenzione sul risanamento dell’Università, insieme all’impegno che le stesse stanno mettendo per la massima collaborazione al fine di mantenere la qualità dei servizi per gli studenti che vivono nella nostra città”.

P.S. Gentilissimaa Meloni e sig. Carli, il taglio dell’accessorio è un abuso di Riccaboni e Fabbro e la storia della certificazione del ministero è una bugia del Criccaboni. Ci stupiamo della vostra distrazione. Il Cricca prima taglia e poi chiede il parere. Come mai non ha tagliato lo stipendio dei docenti? Prendete le dovute informazioni e non date retta alle bugie del Criccaboni.

Anche da IPS piena solidarietà ai lavoratori dell’Ateneo

Martedì 24 aprile 2012 i lavoratori dell’Università di Siena scioperano per rivendicare i loro diritti, salariali e non solo. Le sigle sindacali si sono ricompattate, al cospetto di sacrifici imposti alle categorie più deboli dei lavoratori e a relazioni aziendali difficili da interpretare.
In un momento di grave crisi economica, che nella nostra città colpisce e colpirà in modo particolarmente duro, per i lavoratori dell’Università i sacrifici ulteriori che vengono loro ingiustamente imposti sono certamente una difficoltà ardua da superare, per loro e per le loro famiglie.
Anche da questo www giunga a quanti manifesteranno civilmente, ma fermamente le loro ragioni tutta la solidarietà mia personale e di Impegno per Siena.
Purtroppo, le istituzioni senesi, nella vicenda della crisi dell’Ateneo, non sembrano brillare per presenza ed efficacia di azione. Da parte nostra faremo quel poco che è nelle nostre possibilità, a cominciare dalla pressione sul sindaco di Siena affinché torni ad attivare il Tavolo interistituzionale, non convocato da troppo tempo e finora povero di risultati.

Marco Falorni – IPS

l PD di Siena, Siena Futura (Mauro Marzucchi) e SEL (Cannamela) sono al fianco di Riccaboni e Fabbo e condividono il taglio al salario dei lavoratori dell’università

Che vergogna!!! Il PD, Siena Futura e Sel non si sono degnati nemmeno di fare due righe di comunicato per sostenere la protesta dei lavoratori dell’ateneo. Che vergogna!

Forse il vicesindaco Mauro Marzucchi non scrive niente contro la Fabbro perchè solidale tra condannati dalla Corte dei Conti e per via della vicinanza con il prorettore Francesco Frati? Si perchè il vicesindaco Mauro Marzucchi è stato condannato dalla Corte dei Conti con questa conclusione “la Sezione giurisdizionale della Regione Toscana della Corte dei conti, definitivamente pronunciando in parziale conformità delle conclusioni del pubblico ministero, condanna al pagamento in favore dell’Erario e, segnatamente, del Comune di Siena delle seguenti somme omnicomprensive”. E tra i condannati dalla Corte dei Conti figurano la dirigente del Comune di Siena Angela Ongaro e altri ex amministratori comunali. In base alla carta etica non si diovrebbe dimettere il vice-sindaco? Ecco che scatta la solidarietà di Siena Futura con la condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro.

Per quanto riguarda SEL di Siena la risposta al loro silenzio è chiaro: sono gestitit e funzionali ai geni di Via Roma 56 e sono il partito di riferimento principale dei dissestatori di ateneo. E questi vorrebbero cambiare addirittura l’Italia.

Sul silenzio del PD stendiamo un velo pietoso. Il partito della coppia Carli-Chiti figuriamoci se si schierano contro gli amici Criccaboni e Fabbro. Comunque segnaliamo che ci risulta che Massimo Bianchi, capogruppo del PD, a titolo personale in quanto dipendente dell’ateneo, ha aderito allo sciopero. Da resto del partito tutti zitti. Bella figura!

P.S. Prima del consiglio comunale del 27 aprile non ci resta che pubblicare alcune converazioni molto ma molto imbarazzanti. Il silenzio non sempre risparmia dalle grandinate.

Solidali con la protesta del personale tecnico-amministrativo dell’Ateneo senese. E nel contempo invitiamo Criccaboni a rassegnare le dimissioni per conclamato abusivismo e per manifesta e becera propaganda disastrosa

Molti si ricorderanno, e il riferimento è a coloro che seguono le vicende universitarie dall’esterno, il modus operandi e il modus propagandi del patologo Piero Tosi: “Sono il rettore della grande università, i bilanci sono perfetti e siamo i migliori del mondo”. Peccato che poi alla fine è emersa la peggiore gestione del mondo e il peggiore dissesto finanziario dell’universo universitario. Con il Criccaboni il vizio è lo stesso: tutta propaganda e gestione fuori dalle regole con l’aggravante che il Criccaboni è un abusivo. Il Criccaboni nel tardo pomeriggio del 23 aprile 2012 ha inviato ai giornali una nota relativa ai lavori del senato accademico e come al solito le parole grondavano di becera propaganda e mistificazione continua della realtà contabile dell’Ateneo. Come mai caro Criccaboni ti vergogni a scrivere che il disavanzo di amministrazione è di ben 43 milioni di euro? Come mai non dici la verità e spieghi a tutti che il disavanzo di competenza è diminuito in virtù degli effetti del piano di risanamento Focardi-Barretta e per via dei prepensionamenti del corpo docente? Perchè ti diverti a prendere per il culo? Forse quel manipolo di indagati, condannati e menefreghisti che popolano il senato accademico possono anche darti ragione, ma chi controlla ogni passo del tuo agire non è venuto giù con la piena del Bozzone. Fai una cosa dignitosa anche per te stesso: dimettiti. E nel contempo invitiamo gli organi d’informazione a studiarsi la documentazione sul bilancio consuntivo così scopriranno che le cifre e l’analisi che abbiamo illustrato noi è corretta. Ma non solo. Come mai il Criccaboni si rifiuta di adempiere alla sentenza del giudice in merito ai CEL? E perchè i magistrati non mandano i Carabinieri per imporre al Cricca di adempiere alla sentenza: siamo o non siamo in regime di legalità? Come mai il Criccaboni e la Fabbro prima hanno tagliato il salario accessorio in maniera abusiva e solo dopo hanno chiesto il parere al ministero? Lo vedete quindi che siamo in presenza di bugiardi, incompetenti e post-dissestatori. Chi li pagherà i danni erariali quando l’Ateneo verrà obbligato a ripristinare il salario accessorio? Li pagheranno il Cricca e la Fabbro e i membri del cda farebbero bene a studiarsi il bilancio consuntivo; anzi, cari Morrocchi, Cucini, Paulesu, Mariano Bianca, studiatevi il bilancio e mettete nero su bianco che siete contrari al taglio dell’accessorio. Se non l’avete ancora capito, la Corte dei Conti ci va pesante con i responsabili dei danni erariali. Vediamo,invece, quanto ancora pensano di traccheggiare in Viale Franci.

Esprimiamo il nostro sostegno alla protesta delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ateneo senese e registriamo con soddisfazione le prese di posizione politiche che ben volentieri abbiamo pubblicato sul blog. Le verità prima o poi vengono tutte a galla.

Il Gruppo Editoriale Fratello Illuminato – Il cdr del blog Fratello Illuminato – Maestro Uriel – Maestro James – S.E. Cesare Mori – Marianne Franceschi – Angela Mantovanese – Otto Der Kommissar – Primula Rossa – Tommy Tatuato – Tommaso Occami – Libellula – Nembo Kid – Ester Cicala

RAUS!!!!

DAS Dimensione Autonoma Studentesca a fianco dei lavoratori dell’Ateneo

Il DAS – dimensione autonoma studentesca-, oggi 24 aprile scende in piazza con i lavoratori dell’Università per solidarizzare con la loro protesta e denunciare le politiche depredatorie e autoritarie dell’amministrazione Fabbro – Riccaboni.
Il taglio dell’integrativo, il blocco dei contratti, il taglio dell’accessorio ai CEL, il taglio dei contributi per le spese sociali, mostrano l’esplicita volontà di far pagare ai lavoratori il prezzo di un debito che non è il loro bensì della classe politica che ha gettato nel baratro economico la nostra Università. Da quando si è “scoperto” il buco finanziario non si è fatto altro che parlare di sacrifici, della necessità di uno sforzo da parte della comunità accademica tutta, per risollevarsi dalla crisi. I lavoratori per primi hanno accettato responsabilmente questa “ sfida” in virtù di quello sforzo collettivo tanto conclamato dal Rettore e dall’amministrazione. Non a caso i lavoratori dell’Università hanno atteso un anno prima di entrare in stato di agitazione.
A questa disponibilità l’amministrazione ha risposto con politiche di fascismo aziendale. Viene spontaneo il confronto tra la dottoressa Fabbro e Marchionne se pensiamo che, mentre i lavoratori vengono messi in ginocchio, l’attuale direttrice amministrativa si è fatta assegnare la fascia più alta di retribuzione. E, come Marchionne, persegue, con il tacito consenso del Consiglio di Amministrazione, i piani spregevoli di latrocinio ai danni dei lavoratori e della cittadinanza tutta, la quale subirà, le scelte che determineranno il collasso del nostro Ateneo.
La terribile congiuntura tra l’azione di governo locale e quella nazionale non fa altro che oscurare ancora di più e in maniera sempre più drammatica, il futuro della nostra Università e di coloro che hanno contribuito per anni a determinarne l’eccellenza. Che fine faranno tutte queste competenze professionali? E, soprattutto, che fine hanno fatto coloro che questo disastro hanno consapevolmente creato? Ebbene, costoro sono rimasti ai loro posti indisturbati e coloro che adesso guidano la governance dell’Ateneo rimangono altrettanto intoccabili.
In qualità di studenti non possiamo, inoltre, non denunciare tutto quello che questa situazione comporterà per i servizi quali segreterie, biblioteche, ecc… i quali oltre che peggiorare (come già sta accadendo) subiranno un progressivo ridimensionamento. La componente studentesca, così come quella lavoratrice, non sembrano essere minimamente prese in considerazione dal Rettore e dalla Direttrice Amministrativa. Ma noi vogliamo dir loro che senza di noi viene meno la stessa esistenza di questa istituzione. Proprio la consapevolezza di questo doppio filo che ci unisce ai tecnici amministrativi dell’Università di Siena, abbiamo deciso di scendere in piazza al loro fianco. Ma questo non è l’unico motivo: come Dimensione Autonoma Studentesca, in nome delle nostre convinzioni, non possiamo che denunciare a gran voce qualsiasi sopruso ai danni delle categorie più deboli della società, quelle categorie che subiscono lo sfruttamento più brutale e alle quali si stanno togliendo, ogni giorno che passa, diritti ottenuti con il sangue nelle piazze.
Fabbro come Marchionne! No al fascismo aziendale! Viva i lavoratori!

DAS- Dimensione Autonoma Studentesca-

Laura Vigni e Sinistra per Siena con i lavoratori dell’Ateneo

In vista dello sciopero di domani 24 aprile dei dipendenti tecnici, amministrativi e CEL dell’Università di Siena, voglio esprimere tutta la solidarietà mia personale e del Circolo Città Domani ai lavoratori che stanno pagando in prima persona il disastro gestionale dell’Università degli anni passati, mentre non si profila una politica di vero rinnovamento.
Nella specificità del mio ruolo, credo indispensabile che il Comune di Siena svolga un ruolo più attivo in tutta la vicenda per favorire il superamento della crisi attuale, intanto sollecitando la Magistratura a procedere con la necessaria rapidità agli atti successivi alla chiusura delle indagini per evitare il rischio prescrizione che sarebbe intollerabile, perché tutta una comunità non può sopportare dilazioni e ritardi nell’accertamento delle responsabilità di chi ha danneggiato in maniera colpevole una delle più antiche istituzioni cittadine.
Ribadisco anche la necessità che il Comune di Siena si costituisca parte civile nell’eventuale azione giudiziaria e proceda con un’azione di responsabilità verso coloro che saranno riconosciuti responsabili del dissesto.

Laura Vigni – Consigliere comunale “Sinistra per Siena”

Francesco Andreini e Matteo Mascherini con il PRC sono vicini ai lavoratori dell’Ateneo

Il partito della Rifondazione Comunista – Federazione provinciale e Circolo PRC “Viro Avanzati” di Siena – esprimono la loro piena solidarietà al personale tecnico e amministrativo dell’Università di Siena il quale ha indetto per oggi uno sciopero di due ore e un’assemblea presso l’aula Magna storica del Rettorato.
Ancora una volta si intende far ricadere la responsabilità di un dissesto economico, figlio di anni di sperperi del capitale dell’Ateneo, sulle spalle di chi certamente in esso non ha responsabilità: i lavoratori. E a questo gioco il nostro partito non ci sta.
E’ evidente a tutti, oramai, che negli anni passati l’Università senese ha vissuto in un’epoca dorata sostenutasi tramite spese scriteriate quali costose consulenze esterne, sedi distaccate, cene, palchi al Palio, e quant’altro, senza mai voler gettare un occhio al bilancio. E in questa “aurea aetas”, un’altra grande somma di denaro è andata anche in assunzioni eccessive, spesso dettate più da volontà politiche e/o elettorali che non da necessità effettive di personale e docenti.
Ma è paradossale che oggi, finita questa età dell’oro, ogni volta che si parli di risanamento lo si faccia sempre tirando i ballo i soli lavoratori, mentre i veri artefici di tali politiche di sprechi occupino ancora impuniti e indisturbati le loro poltrone all’interno come all’esterno dell’Università.
Purtroppo nessuno sembra preoccuparsi della rapidità con cui l’Ateneo procede nella sua iperbole di paradosso. Si è iniziato con le categorie più deboli, e dopo i Collaboratori ed Esperti Linguistici, ricercatori e stabilizzandi, adesso è la volta dei tecnici-amministrativi, che da più di un anno, ormai, si vedono sospendere l’erogazione del Trattamento Economico Accessorio.
Ancora più paradossale però, per procedere nella nostra scala crescente, è la politica fortemente antisindacale con cui la direzione amministrativa ha preso tale scelta, che, ancora una volta come due anni fa, non ha alle spalle né una contrattazione con i sindacati e il personale, né un via libera da parte del Ministero dell’Economia (che ancora in proposito deve pronunciarsi), ma deriva anzi da una decisione unilaterale e autoritaria della dottoressa Fabbro.
Non sapremmo definire se di grado maggiore o minore, ma sicuramente ad un livello alto di paradossalità, sta inoltre la volontà -nuovamente autoritaria e unilaterale- dell’Amministrazione di negare da un giorno all’altro i contributi per le spese sociali ai suoi dipendenti, ad esempio per gli asili nido, contributi pagati da un fondo già stanziato, ma che l’Università ha deciso piuttosto di destinare alla costruzione di un nuovo asilo.
E mentre i lavoratori non solo non si vedono più rimborsati per le loro spese sociali, ma subiscono anche un taglio allo stipendio, e mentre i ricercatori non hanno più riconosciuto il rischio chimico e radiologico, il Rettore ha ancora la sua indennità e la Direttrice Amministrativa si è auto-assegnata la fascia più alta di rimunerazione.
Sarebbe poi impensabile che questa condizione di difficoltà, in cui i lavoratori sono costretti ad operare, non ricada anche sugli studenti, con una diminuzione del numero e della qualità dei servizi offerti, proprio in un momento in cui il governo Monti vota decreti attuativi che comporteranno un aumento delle tasse universitarie.
Tuttavia, in questo clima di paradosso, nessuno sembra poter far cambiare idea alla direzione universitaria, convinta di procedere nella direzione migliore per il risanamento ed il rilancio dell’Ateneo senese; nessuno, neppure i giudici e le sentenze della corte d’appello! (si veda ad esempio per la vicenda dei CEL).
Che questo non sia il modo per risanare un’università in crisi a noi sembra lapalissiano, e finché non si cambierà strutturalmente la politica interna dell’Ateneo, ponendo al centro i lavoratori e gli studenti, non si uscirà certamente da questo vortice.
Infine, a fare da cornice a questa paradossale situazione, si inserisce il ruolo svolto dal Comune di Siena e dalla Provincia, i quali pur avendo voce in capitolo in quanto presenti coi loro rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione dell’Università, languono in un colpevole silenzio.
Perciò, nell’esprimere la più completa solidarietà e vicinanza ai lavoratori dell’Università di Siena -giustamente esasperati e stanchi di lavorare le notti, le domeniche e gli straordinari senza essere retribuiti-, ci impegniamo a mobilitarci presso il Consiglio Provinciale per promuovere una vera politica di opposizione alla paradossale devastazione dell’Università di Siena.

Francesco Andreini (segretario circolo PRC Siena “Viro Avanzati”)
Matteo Mascherini (segretario provinciale PRC Siena)