L’Hotel Athena aveva messo in internet una pubblicità del suo albergo collegata all’iniziativa del comune di Siena: Calici di Stelle. Questa impresa che si ripeteva ormai da anni quest’anno non ci sarà, il commissario l’ha cancellata dalle iniziative estive dell’amministrazione comunale. La prima riflessione che ci è venuta alla mente è la più scontata, in regime di ristrettezze economiche e con un bilancio fallimentare l’inviato del governo ha preferito fare delle economie, nulla di male! Dobbiamo stringere la cintola! Ma poi siamo andati a verificare e ci siamo accorti che l’iniziativa costava poche centinaia di euro. Nella Loggia dei Nove per accedere e gustare un buon bicchiere di vino, offerto dalle aziende vitivinicole, bisognava pagare il biglietto. La manifestazione la sera del 10 di agosto, la famosa notte in cui cadono le stelle, è a pagamento. Quindi, non può essere questa la motivazione per la quale si cancella una iniziativa che in qualche modo può portare dei turisti a Siena, una iniziativa elegante, ma simpatica proprio per la sua semplicità. E allora perché il commissario ha pensato di sopprimerla? Sulle prime non riuscivamo a capirne i motivi, fino a che non siamo andati a vedere il calendario delle iniziative estive e quelle che ricadevano proprio la sera del 10 agosto. E cosa ci abbiamo trovato? Udite, udite la sera di San Lorenzo si inaugura la festa dell’Unità in Fortezza. Vuoi scommettere che questa é la vera motivazione della soppressione della festa nel Palazzo Comunale? Se così fosse sarebbe veramente grave per l’imparziale rappresentante del governo che elimina una iniziativa che si ripete da anni, che ha chiaramente una valenza turistica per favorirne un’altra di parte. In più ci viene detto che il PD da molta importanza all’apertura del dieci perché verrà annunciata la ricandidatura del Ceccuzzi a sindaco per la prossima scadenza amministrativa al Comune. Ceccuzzi non é sicuramente una stella ma presentarlo nella sera in cui queste cadono ci sembra fortemente augurale per la città. Evidentemente i piddini interpretano a modo loro il rapporto con la città e il titolo dato alla festa dell’Unità ne tradisce le intenzioni: ” Viva, la nostra Siena”. Mi direte è un brano della famosa canzone, quasi l’inno della città. No cari lettori è la confessione pubblica di come i dirigenti interpretano la relazione con Siena. Nostra sta per mia, la mia Siena. Quella che abbiamo mangiato, saccheggiato, violentato politicamente. Il terreno dove abbiamo fatto tutto quello che ci è piaciuto, dove abbiamo fatto sparire una Banca e una Fondazione, dove abbiamo nominato soltanto i nostri fedeli, dove arrogantemente abbiamo manipolato la verità, dove abbiamo nascosto quest’ultima con la complicità dei mezzi di comunicazione che abbiamo sponsorizzato, dove abbiamo distrutto la ricchezza economica e quel modo di vivere che faceva di Siena un modello. Così va letto il titolo della Festa dell’Unità. Ed è chiaro perché c’é un viva. Viva è un esclamazione che sta a significare, giubilo, gioia, esultanza. E voi non esultereste se vi trovaste nella loro situazione fanno come gli pare e i senesi non reagiscono, quindi meglio di così! Assistiamo al paradosso che un sindaco che se ne va, che decide di andarsene, in un momento così difficile per la città. Che scarica su altri le responsabilità nonostante abbia condiviso e favorito tutte le scelte politiche e amministrative, gli incarichi e le nomine in questi ultimi quindici anni. Che non rimane al suo posto e si trincera dietro la “discontinuità” rappresentata da Profumo e Viola che ha ancora il coraggio di ripresentarsi alla carica di primo cittadino dopo tutto quello che è stato capace di fare. Ma cosa c’é di male? Basta leggere nostra con mia e tutto torna a posto, almeno che non prevalga un altro nostra: una città che si riprende la sua dignità, dove nostra sta appunto per nostra.
Tommaso Occami
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La cosa più sconcertante è che tale sussulto di dignità dovrebbe partire proprio dalla così detta “base”. Si la base, i cittadini iscritti o simpatizzanti del PD che indignati di come è stata gestita la cosa pubblica non riconoscono e protestano contro l’attuale e “vecchia” dirigenza. Per fare ciò ci vorrebbe un pò di obiettività politica, un pò di senso della moralità e un pò di orgoglio nel vedere i propri rappresentanti che si comportano in maniera, diciamo non “consona”, alla stessa carta etica del partito che rappresentano. Mi auguro che molte persone non si facciano “infinocchiare” acciecate solo dal senso di appartenenza ad un partito…….roba vecchia credetemi.
macché, nella geometria politica locale per base si intende un particolare lato di un poligono, o una particolare faccia di un solido, disegnati in basso, con funzione di basamento su cui poggia la figura. Punto e basta.