Brandani, De Santi, Busonero e Senni stanno praticando il peggiore inciucio politico sulle spalle dei cittadini. Ritornano le alchimie della peggiore prima repubblica

La redazione di Fratello Illuminato, nel constatare l’assoluto disprezzo nei confronti dei cittadini elettori messo in atto dal consigliere comunale Sandro Senni(architetto che vota le variazioni al regolamento urbanistico) e nel ribadire quanto già affermato da mesi circa gli inciuci in atto tra Brandani e la componente di Luigi Berlinguer che attualmente condiziona il sindaco Ceccuzzi, invita i propri lettori illuminati che alle scorse elezioni avevano votato per l’UDC a prendere immediatamente le distanze dal ritorno della peggiore prima repubblica. Noi non siamo organici a nessuna forza o lista politica pero’ nel riconfermare la nostra avversità al sultanato di Stigliano e alle “tavole” brandaniane invitiamo tutti i cittadini, elettori di maggioranza e opposizione, a riflettere sui devastanti giochi politici in atto sulle spalle di una città già profondamente in crisi per colpa di questi soliti inciuci. Diciamolo chiaramente: il Brandani ha concordato con il PD il nome di Angelo Dringoli per il cda della banca e poi hanno preso l’impegno di far nominare Simone De Santi nella deputazione della fondazione MPS. Sui rapporti di Senni e Busonero con il sistema ci ritorneremo prima del consiglio comunale di martedi. La redazione non intende esprimersi sulla dialettica interna al PD tra la componente ex DS ed ex Margherita ma, come già evidenziato per gli elettori dell’UDC, invitiamo i nostri lettori illuminati elettori dei partiti di maggioranza a prendere le distanze dall’asse Brandani-Luigi Berlinguer. Questi sono gli ultimi colpi delle mummie: svegliatevi e il colpo piu’ forte stavolta diamolo a loro. Fermate gli inciuci e velocemente. Illuminatevi tutti!!

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#1 Cosi per ricordare on 03.31.12 at 22:44

FIRENZE – Una bufera così a Rocca Salimbeni, sede storica del Monte dei Paschi di Siena, non l’ avevano mai vista. Alberto Brandani, membro della deputazione, il consiglio di amministrazione dell’ istituto senese, presidente della Ticino assicurazioni e della Calp, azienda vetraria senese quotata in borsa, è finito in carcere per concussione. Un ex consigliere, Alberto Bruschini, direttore generale della Fiditoscana (la finanziaria della Regione), è stato arrestato con la stessa accusa, mentre avvisi di garanzia sono stati notificati al provveditore generale del Monte, Carlo Zini, uno dei banchieri più potenti d’ Italia, e a Siro Cocchi, ex presidente dell’ Istituto federale di credito agrario, ex consigliere della Banca Toscana, una controllata del Monte. Due democristiani, Brandani e Zini, e due pidiessini, Bruschini e Cocchi, coinvolti nella stessa inchiesta. Le informazioni di garanzia ipotizzano la concussione e l’ associazione per delinquere (in concorso con gli arrestati). Con questi arresti – che hanno provocato reazioni di sgomento in Regione, nel mondo bancario toscano già scosso da un’ inchiesta sulla Cassa di Risparmio di Firenze, e a Siena, la città che vive in simbiosi con la sua banca – Mani Pulite irrompe tempestosamente nei rapporti fra mondo politico e istituti di credito. Alberto Brandani e Alberto Bruschini sono accusati di aver costretto un imprenditore senese a versare alcune centinaia di milioni per ottenere il parere favorevole della Regione Toscana su due finanziamenti già deliberati dal ministero dell’ Agricoltura. Sono imputati di concussione in concorso con funzionari o amministratori regionali “allo stato non identificati”. Gli ordini di custodia cautelare sono firmati dal gip Maurizio Barbarisi, che ha accolto le richieste dei pubblici ministeri Paolo Canessa e Alessandro Crini. Canessa e Crini indagavano da alcuni mesi sulla Fiditoscana, la finanziaria della Regione. Le loro indagini si sono intrecciate con quelle dei sostituti procuratori circondariali di Siena Sergio Affronte e Nicola Marini sui rapporti fra il Monte ed alcuni imprenditori in difficoltà. Nelle due inchieste è divenuta ben presto decisiva la posizione di Leonardo Pepi Pascucci, imprenditore senese, esponente della famiglia che ha prodotto per generazioni il panforte Pepi e che ora ha ceduto l’ azienda alla Sapori. Mesi fa Pepi Pascucci presentò un esposto nel quale affermava di essere stato truffato dal Monte. Più di recente, interrogato dai magistrati di Firenze, l’ imprenditore ha ricostruito due episodi più gravi. Nell’ 86 Pepi Pascucci aveva ottenuto dal ministero dell’ Agricoltura un finanziamento di 5 miliardi per la costruzione di uno stabilimento: per il 30 per cento si trattava di un contributo a fondo perduto, per il resto di un mutuo a tasso agevolato che sarebbe stato erogato dal Monte de’ Paschi. Perchè il finanziamento venisse materialmente pagato, era necessario per legge il parere favorevole della Regione. Quel parere non arrivò mai. Ed è qui che le accuse di Pepi Pascucci diventano gravi. Secondo l’ imprenditore, fu Alberto Brandani a spiegargli che sul progetto c’ erano contrasti politici e che per appianarli sarebbe stato necessario un contributo al sistema dei partiti: duecento milioni, rigorosamente in contanti. Poco dopo il versamento – ha sostenuto Pascucci – arrivò il parere favorevole, approvato con delibera dalla giunta regionale toscana. Nel 1989 Pepi Pascucci ottenne dal ministero dell’ Agricoltura un nuovo contributo di 6 miliardi per l’ ampliamento della fabbrica. Ancora un volta gli furono prospettate le forche caudine del contributo al sistema dei partiti, questa volta di 500 milioni. Ma l’ azienda era ormai in gravi difficoltà. L’ imprenditore riuscì a trovare solo 250 milioni. La consegna, a suo dire, avvenne nel luglio ‘ 89, presenti Brandani e Bruschini. Il parere favorevole non è mai arrivato, e la società è fallita nell’ aprile ‘ 90. Sembra che anche altri imprenditori abbiano già parlato con i magistrati. L’ inchiesta punta diritto sull’ ipotesi che la richiesta di tangenti sui crediti fosse un’ abitudine diffusa, favorita dai legami fra il mondo politico e gli uomini mandati dai partiti a controllare le banche. Al di là dello stupore, le prime reazioni sono contrastanti. Il presidente del Monte dei Paschi, Giovanni Grottanelli de’ Santi, successore di Piero Barucci, ha appreso degli arresti dai cronisti. Ha espresso preoccupazione e sgomento, ma ha voluto subito precisare che l’ attività della banca “non ne risentirà”. La Fiditoscana ha confermato stima e fiducia nel direttore generale Alberto Bruschini, che amici e nemici definiscono “calvinista e cristallino”. Il sindaco di Siena, Pierluigi Piccini, Pds, ha chiesto a Brandani e a Bruschini di rimettere il mandato da tutti gli incarichi di nomina pubblica che ricoprono. Gli sviluppi dell’ inchiesta sono naturalmente destinati a portare grandi cambiamenti al vertice del Monte dei Paschi. – di FRANCA SELVATICI

#2 Paulo canessa | Moonshotvideo on 04.24.12 at 10:00

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