Profumo di banditi? Le cricche gelminian-verdiniane e i loro effetti disastrosi sull’università in generale e su quella di Siena in modo particolare. Lettera aperta alle Istituzioni

Vi ricordate il blitz trombereccio riccaboniano? Bene: a quando un bel blitz dei ROS in Viale Trastevere dove, a questo punto è provato, che la cricca verdiniana e, in subordine, gelminiana, sta causando ormai da anni disastri inenarrabili? A questo proposito questi uffici propongono una lettera aperta che chiunque può copiare dal blog e spedire agli indirizzi in calce.

Al Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
Piazza del Quirinale
Roma

Al Presidente del Consiglio
Sen. Prof. Mario Monti
Palazzo Chigi
Piazza Colonna
Roma

Al Vice Presidente del CSM
Avv. Michele Vietti
Palazzo dei Marescialli
Piazza della Repubblica
Roma

Questi uffici sono a notificare alle massime istituzioni dello Stato, agli indirizzi in calce, che – evidentemente nella loro acquiescenza – una cricca si è ormai da anni impadronita del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica, da ora in poi MIUR, estendendo i propri gangli cancerosi in varie università italiane senza che nessuno di chi ha competenza per farlo, e cioè Voi, abbia mosso un dito per rimediare a questo disastro. Questi uffici segnalano in modo particolare il caso dell’università di Siena, la più dissestata dell’universo conosciuto, che vive ormai da anni in uno stato di assoluta prostrazione, in balia delle volontà perverse di una serie di personaggi assolutamente ambigui che andiamo ad illustrare.
Il primo è sicuramente Maria Stella Gelmini che, morbida argilla nelle mani di Denis Verdini (i cui guai giudiziari sono noti all’universo mondo), non ha mosso un dito per cercare di risolvere una situazione che getta nello sconforto e nella prostrazione (anche economia) un’intera città e una comunità universitaria composta da quasi 17.000 persone. Anzi: ha peggiorato le cose circondandosi di personaggi a dir poco ambigui come, per esempio, Marco Tomasi, ex direttore generale al Ministero, ora Direttore generale per la Provincia autonoma di Trento, ma che ancora continua ad interagire con gli attuali vertici dell’Ateneo senese, vertici peraltro abusivi in quanto la Magistratura – con estremo ritardo – ha notificato l’accusa a 10 persone di aver falsato le elezioni che hanno visto prevalere di soli sedici voti Angelo Riccaboni (d’ora in avanti Criccaboni con evidente allusione) traendo in inganno, come affermato dall’Autorità Giudiziaria, l’allora Ministro Gelmini (che peraltro si è fatta ingannare senza muovere foglia). Inoltre Tomasi intratteneva e continua ad intrattenere rapporti con l’altro vertice dell’Ateneo voluto (?) dal Criccaboni, la condannata dalla corte dei conti dell’Emilia Romagna Ines Fabbro, approvando qualsiasi porcheria commessa ai danni dell’Ateneo (che pure la paga la spropositata e del tutto immeritata cifra di 177.000 euro l’anno che vanno ad aggiungersi alla pensione).
Ma non è finita qui. Dimessosi Berlusconi, il vertice dell’Ateneo è stato affidato a Francesco Profumo, per volontà sempre della medesima Gelmini. Ora diciamocela tutta: Prof. Monti, ci rivolgiamo soprattutto a Lei: ma nella sua carriera Le è mai capitato di leggere L’uomo delinquente di Cesare Lombroso? E se sì, ne ha compreso il significato? E, sempre se sì, ma in consiglio dei Ministri ce la butta mai un’occhiata verso lo scranno del Ministro del MIUR? E controlla mai cosa combina? Anche perché ci sono voluti bei mesi e diversi articoli di denuncia sulla stampa nazionale (Corriere della Sera) per farlo dimettere dalla Presidenza del CNR che gli era stata affidata proprio dalla Gelmini, nonché risulta ancora – benché sospeso – essere il Rettore del Politecnico di Torino. No, dico … Vogliamo risolverla questa situazione oppure no?
Ma non è finita. Al posto di Tomasi è stato chiamato un altro personaggio incredibile, sempre dalla Gelmini, alla direzione generale: Daniele Livon ex direttore amministrativo di Udine che, tanto per cambiare, è stato coinvolto in questioni di bilanci ballerini (basta leggere qui http://ilsensodellamisura.com/2008/06/08/malauniversita-ricominciamo-da-udine-con-una-nuova-ispezione-ministeriale/).
Nel contempo, ed ecco la ragione dell’indirizzamento della presente anche al CSM, sono passati QUATTRO ANNI (dicansi QUATTRO ANNI) dalla scoperta di una voragine di bilancio all’Università di Siena di circa 270 milioni e quasi DUE ANNI (dicansi DUE ANNI) dall’inizio delle indagini sulle elezioni irregolari del Criccaboni nonché dall’assunzione, su indicazione di Tomasi come si dimostra facilmente leggendo qui (http://shamael.noblogs.org/?p=4184), da parte della Magistratura senese. Chiuse le indagini su tutte e due le inchieste, sono più di quattro mesi che attendiamo qualche determinazione del GUP di Siena. Nel frattempo tutta questa cricca continua ad agire indisturbata, con grave nocumento per i dipendenti, gli studenti e, va da sé, la città di Siena che – come si può facilmente immaginare – vede concreto il rischio di un tracollo definitivo dell’ex prestigioso Ateneo (antichissimo) e di tutto l’indotto (nonché dell’immagine della città medesima). Il tutto, va detto, grazie anche all’inerzia della classe politica locale che teme di veder scoperchiati i pozzi di bottino che ha fattivamente contribuito a creare.
Rimanendo in attesa di Vostre future determinazioni atte a risolvere questa incredibile lesione della legalità, della buona amministrazione e del principio ineludibile sancito all’articolo 3 della Costituzione, porgiamo i nostri più distinti ossequi

Di questi uffici
Cesare Mori

2 comments ↓

#1 Disinfestazione on 04.01.12 at 17:46

Pulizia Pulizia!!!

#2 Carla on 04.01.12 at 19:46

Apena stampata e domattina la spedisco agli indirizzi della lettera.