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Agosto 10th, 2012 — Note redazionali
A guardare bene, la strategia del sindacato al Monte e quella dei vertici a partire da Profumo sono le due facce della stessa medaglia. Una faccia quella della direzione, in più, consapevole, mentre quella sindacale lascia seri dubbi che abbia compreso quale sia la vera posta in gioco. Per comprendere quello che vogliamo dire è che il presupposto sul quale sta ragionando il nuovo presidente è la dismissione della banca con tutte le ricadute che è facile comprendere. Il sindacato inconsapevolmente, speriamo, sta sposando lo stesso obiettivo. Tutti i ritardi che subisce il piano industriale, sottostimato rispetto alle necessità, vanno in questo senso. Cosa c’è di meglio che giustificare le mancate dismissioni, oltre che alle difficoltà del mercato, anche con le turbolenze interne all’azienda? Diminuire i costi è un esercizio difficile che in questa crisi tutte le aziende stanno cercando di mettere in essere ma quello di ridurre le attività è francamente incomprensibile. Il sindacato dovrebbe porre qualche domanda a questo proposito e chiedersi come mai il sistema Monte non gira. Aspettiamo il 28 agosto la presentazione dei dati della semestrale, ma se tanto ci da tanto, non credo che ne saremo colpiti positivamente, allora? Allora, molto probabilmente, il problema è nella centralina di comando e nel fatto che il rinnovamento non è avvenuto. I nuovi arrivi hanno accettato il compromesso della continuità, che, che ne dica il Ceccuzzi, capace, quest’ultimo, solo di partorire slogan più che comprendere i veri nodi strutturali. La gestione Mussari è sempre presente anche se il presidente dell’ABI non è stato invitato alla Festa in Fortezza. La continuità si chiama Pompei, tanto elogiato da Profumo e ciò la dice lunga, Marino, Fanti, Iosco e via discorrendo. Non è avvenuto quel rinnovamento di cui la banca aveva estremo bisogno. Tutto questo lo hanno ben chiaro i lavoratori del Monte, un po’ meno i sindacati che con alcuni di questi dirigenti hanno convissuto per anni e anni. Come direbbero gli esperti di organizzazione aziendale la questione è nel rapporto fiduciario con il management. E l’organizzazione di una banca non è la stessa cosa di una qualsiasi altra azienda come per esempio Sky o giù di li. La trattativa in corso è delicatissima e ha bisogno dei vertici massimi del sindacato e dell’azienda perché da queste decisioni ne dipenderà molto del futuro del Monte e della città. Anche perché il capo del personale non può mettere in discussione un piano industriale approvato con le sue compatibilità, piano che, lo ripetiamo, é sottostimato rispetto alle necessità. Non sappiamo cosa proporrà in alternativa il sindacato alle richieste aziendali, ma tutto ciò se non trova soluzioni rapide, massimo ottobre, fa il gioco di Profumo e del suo disegno. Probabilmente sarebbe più onesto spostare il terreno del confronto sul piano delle garanzie. La sensazione che si riceve dall’esterno è che tutto si muova su una dimensione rituale che non aiuta a uscire dalla crisi, che ci sia un gioco delle parti da cui non è estranea la politica che ha determinato le sorti di questa azienda negli ultimi anni. Per contro c’é chi ha chiaro l’obiettivo e va a parlare di Europa alla Festa del PD, ma quest’ultimi ne sono consapevoli o semplicemente complici?
T.S.O.
Agosto 9th, 2012 — Note redazionali
Di solito la storia aiuta gli uomini in buona fede a correggere gli errori e ad avviare un nuovo corso; nel caso dei vertici della banca MPS la storia sembra non esistere e il corso è sempre lo stesso. Il tutto agevolato dalle furbizie dei dirigenti sindacali. La pessima figura del “provinciale” Alessandro Profumo (altro che profilo europeo!), di aver dato la disponibilità a farsi inserire nel programma nella festa di un partito, in questo caso nella festa del PD senese, è la conferma che il peso della gestione Mussari con tutto quello che si trascina non è cessato. Chiedere aiuto alle casse dello Stato (quindi di tutti i cittadini) e dopo pochi giorni partecipare alla festa del partito che ha determinato la crisi della banca MPS, è inaccettabile. Consiglierei al rinviato a giudizio per frode fiscale, Alessandro Profumo, di rinunciare alla kermesse politica. Si chiede aiuto utilizzando patrimonio pubblico e poi si sfrutta il ruolo di presidente della banca per “far capire” che i vertici della banca sono al fianco dell’amico di Del Mese, Franco Ceccuzzi? Pessima scelta, Mister Profumo. E pessima è la figura che deriva dagli intrecci pubblicità a spese di MPS – fidanzate negli uffici di MPS – giornaletti locali. Non è un caso che il menestrello del groviglio, ovvero il massone Stefano Bisi (di una coerenza unica: sponsorizza con il giornale proprio quel Ceccuzzi che ebbe da ridire sull’appartenenza alla massoneria, affermando che è immorale essere iscritti contemporaneamente al partito e alla massoneria. Chissà cosa ne pensano i massoni d’Italia di questo giochino tra Bisi e Ceccuzzi!), pur avendo ottenuto da Mussari e dal PD ceccuzziano l’assunzione della fidanzata presso l’area comunicazione di MPS, e quindi senza il minimo di buon gusto, continua con il giornaletto ad accreditarsi il ruolo di “portavoce” dei vertici della banca, naturalmente agevolato dall’amico genio della comunicazione David Rossi. Anche in questo caso i vertici della banca dovrebbero ricordarsi che hanno chiesto e ottenuto aiuto con patrimonio pubblico. Ritornando al ruolo dei sindacati, mi preme evidenziare tre aspetti non secondari. Il primo: i dirigenti dei sindacati (soprattutto la FISAC-CGIL) hanno ricominciato il solito giochino da furbini in accordo con il PD e Mister Profumo, all’insaputa dei loro iscritti, cioè dei dipendenti della banca. “Si cerca di far passare il messaggio che i vertici sono disponibili, facciamo passare i mesi fino alle elezioni amministrative, cercando di agevolare Ceccuzzi e dopo le elezioni cari vertici della banca fate come vi pare”. Vedi anche le note stampa dei sindacati che evidenziano le aperture dell’azienda. O forse mi sbaglio caro Damiani della CGIL, visto che hai concordato le strategia insieme al Ceccuzz (l’amico di Del Mese)? Il secondo: forse ci sono dei conflitti d’interesse tra qualche dirigente del sindacato alla trattativa e le proposte del piano industriale della banca? Il terzo: ma il ruolo della signora Dalla Riva (vista l’enfasi data dall’altro giornale filoceccuzziano titolando “Ilaria Ilaria … scendi”) è quello di un manager svincolato dai grovigli stampa-sindacati-partito o quello della mascotte di una curva di tifosi che al grido “scendi”, scende? Così, tanto per capire se siamo di fronte a una banca o alla tesoreria del PD. Fatte queste considerazioni, suggerirei ai vertici della banca di avviare le opportune verifiche in merito alla notizie emerse dall’inchiesta salernitana sul crack del pastificio Amato. Spero di sbagliarmi, ma la storia non ha insegnato niente a Mister Profumo e al Dott. Viola. E nemmeno ai dipendenti di MPS che continuano a dar credito ai dirigenti sindacali. Se non erro il processo per frode fiscale che vede tra gli imputati Mister Profumo dovrebbe iniziare in autunno; e non solo quello; ci dovrebbero essere altre udienze e in questo caso i reati sono altri e altri sono i soggetti.
Albus Silente
Agosto 8th, 2012 — Note redazionali
Bene, bene abbiamo il programma della Festa provinciale del PD in Fortezza. Ebbene dal programma abbiamo appreso che la sera del dieci agosto, quella della caduta delle stelle, ci sarà l’alzata dei calici così come aveva previsto il Comune di Siena. Questa coincidenza rafforza la nostra idea che poi il commissario non sia proprio così imparziale come dovrebbe. A Tansini che oggi parla di turismo sulle colonne di un giornale senese questo episodio, se pur marginale, dovrebbe dire qualcosa sulla concezione che hanno i dirigenti del PD dell’accoglienza turistica e del rapporto di questi con la città. L’articolista scrive di Siena come territorio consumato, io aggiungo a vantaggio di una parte e di un ristretto gruppo di persone. Ma c’é molto altro da dire sulla Festa. Si è mosso tutto il partito toscano con qualche appendice romana in aiuto al PD senese. Segno poco buono, vuol dire che in tutti i dirigenti della Toscana è chiara la fragilità di Ceccuzzi & C. Ma analizziamo bene i contenuti che a dispetto del titolo “Viva, la nostra Siena”, titolo da me già ampiamente criticato, di tutto si parla tranne che di Siena. Festa decontestualizzata che poteva andare bene a Piombino come a Massa e Carrara o in un cantone svizzero. Non si affrontano i problemi della città, caro Tansini, forse perché avrebbero dovuto fare i conti con la cattiva amministrazione che in questi anni sono stati capaci di mettere in essere. O perché non sanno come uscire dalla crisi di Siena e quali ricette adottare. Lo stesso Profumo, che forse avrebbe fatto meglio in questa fase a non andare, parlerà dell’Europa. Ci sarebbe piaciuto un bel contraddittorio con Mussari e con le domande dal pubblico. Saremmo stati curiosi di sentire dalla viva voce del presidente le critiche alla gestione passata di cui non si risparmia negli incontri più riservati. Non so, ad esempio, un Ceccuzzi che spiega agli iscritti del suo partito gli interventi di elogio nei confronti del Mussari subito dopo l’acquisizione dell’ Antonveneta, per vedere la faccia di Profumo. Ma il politburo ha deciso, in modo perentorio, le epurazioni e tranne i beneficiati Piazzi & C., molti sono gli assenti. Fuori Mussari, fuori la componente degli ex margheritini dai dibattiti tranne Mancini che parlerà di un generico sviluppo economico insieme al dalemiano Turchi. Quest’ultimo messo nel consiglio di amministrazione a tutela degli interessi della senesità. A controllare delle vecchie volpi, soltanto che non gli hanno detto che alcune di esse sono entrate di recente ma altre è molto tempo che bivaccano nel pollaio. A proposito della componente della ex margherita è difficile pensare che il PD possa risolvere la questione legata al fattore cattolico con la semplice emarginazione dei suoi rappresentanti più significativi. Ah! già, scusate c’é sempre il Brandani e il Senni di riserva con la benedizione di Casini e del grossetano Sani. Peccato che l’UDC appena ha affermato di volersi alleare con il PD ha perso due punti e mezzo percentuali, chissà quanti ne perderà in compagnia di SEL. Costretto anch’esso a fare marcia indietro sulle alleanze. Ma la gestione amministrativa unifica e di esempi di maggioranze come quella sopra descritta in Toscana ce ne sono tante. Proprio a Grosseto e stante la diminuzione delle provincie il disegno istituzionale toscano potrebbe ritornare al Dipartimento dell’Ombrone di napoleonica memoria. Tutto bene a tavolino poi però ci sono gli elettori e il rapporto di quest’ultimi con la politica. Ma torniamo alla Festa siamo certi che il professore di Colle non farà mancare la sua presenza al dibattito organizzato con il presidente della commissione garanzia nazionale, Luigi Berlinguer. Sarebbe stato interessante domandare a Mancini, se gli organizzatori avessero organizzato un dibattito specifico, se rispondono al vero le notizie apparse stamani sul Sole 24 ore a proposito di una rivisitazione dello statuto dell’ente da lui presieduto. Perché é chiaro che qualcuno l’ha voluto quell’articolo non è caduto dal cielo come le stelle. Se fossero vere, le notizie, chi sarebbero i committenti di tale rivisitazione statutaria il commissario del Comune insieme a Bezzini, cosa strana, o chi per essi? È un lavoro dovuto dall’ingresso dello Stato nella Banca , dalla ristrutturazione delle provincie o dalla volontà di inchiavardare lo Statuto sugli enti locali visto il futuro irrilevante che la Fondazione andrà ad assumere nel prossimo futuro. Ma chi ha dato il mandato di lavorare sulla trasformazione dello Statuto? Comunque di cose senesi non si parla, quindi! Ma l’opposizione se ci fosse potrebbe almeno battere un colpo!
N.B. Non siamo sicuri se sarà presente il giornalista della tes<>tata Spiegel e se questo ha accettato l’invito a vedere il Palio a spese del Monte fattogli da Ceccuzzi. Tanto Siena è cosa nostra come dice il titolo della Festa del PD.
T.O.
Agosto 8th, 2012 — Note redazionali
Con profondo senso del disgusto leggiamo le dichiarazioni del criccaboy prorettore Frati in merito all’assegnazione di una copia del Mangia trafugato a Barni e ci sovvengono delle considerazioni. La prima è che co ‘sto Barni avete veramente scassato i cabasisi. Sarà mica l’ora di farla finita con questo uomo quasi novantenne che, pur avendo senza dubbio espresso i vertici della classe dirigente di questa città, ormai è ridotto ad un presenzialismo assurdo a qualsiasi iniziativa politica, culturale, istituzionale, iniziative durante le quali interviene o gli viene richiesto di intervenire su qualsiasi argomento dello scibile umano, dalla fica alla guerra 15-18 ai gorilla del Mozambico. Basta no?
La seconda riflessione riguarda proprio il criccaboy Frati il quale in primo luogo non si capisce a quale titolo interviene in una vicenda così marginale. In secondo luogo osserviamo che questo virgulto cresciuto alla palestra del berlinguerianissimo Dallai e vicino politicamente, ci dicono, al (basso) cuciniere della politica senese Marzucchi, stia mettendo in mostra un totale zerbinaggio nei confronti dell’abusivissimo Criccaboni, preparandosi a succedergli o a sostituirglisi nel caso dovesse essere riconosciuto l’evidente e palmare abusivismo del Criccaboni medesimo.
Non c’è niente da fare: finché non ci si libererà di questi pesantissimi e dissestatorii retaggi del passato berlinguerian tosiano tanto nella politica che nella cultura non sarà possibile alcuna rinascita di questa città distrutta e seppellita dai dissestatori.
Agosto 7th, 2012 — Note redazionali
Agosto 7th, 2012 — Note redazionali
Ho visto la foto del Bezzini in piazza fra i lavoratori del Monte. Sicuramente il presidente della provincia si sarà sentito per un attimo all’altezza del suo ruolo, come direbbe Hölderlin: contestuale alla storia del momento. Ma affrontiamo i simboli che la foto evidenzia. La piazza prima di tutto, la piazza è la piazza, poco da dire luogo sacro della sinistra e del movimentismo. Giustamente Bezzini è sceso tra i manifestanti come avrebbe potuto riceverli nelle stazze del Palazzo. Nelle stanze dove si prendono le decisioni sulle strategie economiche della Provincia e degli enti a partire proprio dalla Fondazione Monte dei Paschi. Dove si saranno fatte sicuramente le riunioni con il presidente della Banca e della Fondazione, insomma, dove se ne è deciso il futuro, le nomine e le scelte conseguenti. Per una questione di buona creanza è stato più opportuno fare così, nelle stanze si decide nelle piazze si contesta. Peccato che l’attore principale, nella fattispecie, sia sempre il solito. Megafono, altro simbolo che riveste una certa importanza. In questo caso però l’amplificatore della voce è rimasto orfano, non ha l’eskimo. Capite bene che di agosto con questo caldo è impossibile portarlo anche se ci sarebbe stato bene. Maniche di camicia ma non siamo riusciti a capire in che forma. Se, il presidente, le avesse portate corte sarebbero state sicuramente di sinistra, se viceversa fossero state lunghe ed allacciate sarebbero state di destra, se arrotolate con due giri aristocratiche. Propendiamo per corte, vista la situazione. Molto lontane da quella giacca e cravatta di cui dobbiamo dare atto a Bezzini. Quella giacca e cravatta che viene utilizzata per le riunioni ufficiali e per gli incontri che contano. Sicuramente saranno state indossate per Profumo, Viola, Mancini e Mussari. Quindi, nelle stanze si decide e si approvano i piani industriali, quanti ce ne sono stati! Tutti andavano bene! Quelli poi del Mussari, anche l’ultimo pochi mesi prima del disastro, erano bellissimi, rassicuranti da incorniciare, nelle piazze si contesta sé stessi. Si fanno promesse che se concordate con chi di dovere potrebbero portare a qualche timido risultato. Quei risultati che vanno interpretati, esercizio nel quale sono espertissimi i sindacati. Della serie: vista la situazione, ricordatevi da dove eravamo partiti (lasciando sempre il dubbio che la partenza sia stata manipolata) e così via. A Siena c’è un modo di dire che rende bene l’idea si fa da p….a e da c..o. Tutto per lasciare che le cose rimangano come sono che a gestire siano sempre i soliti. Poi, se la Fondazione è di fatto sparita, se in questi pochi anni sono stati bruciati circa 25 miliardi di euro, se è dovuto intervenire lo Stato per salvare dal baratro la banca poco importa: ci sono i “rinnovatori” che cercano di far dimenticare il passato. Il tentativo è di inglobare, far dimenticare, spostare l’attenzione su altre questioni. Basta leggere per rendersene conto il facebook di Ceccuzzi. Rimasto, secondo lui, ancora sindaco. Dove ci racconta tutte le sue iniziative da sindaco come: la posizioni sulle coppie di fatto o l’organizzazione del concerto in piazza per la città aromatica. E comprendiamo perché ha voluto fare il concerto in tutti i modi, deliberandolo pochi minuti prima delle sue dimissioni, nonostante i costi e la situazione deficitaria del bilancio comunale. Ancora non siamo riusciti a capire a cosa è servita la manifestazione canora che è costata un mare di soldi a favore di un unico personaggio, senza nessuna ricaduta sulla città. E non servono le giustificazioni del barbaresco ex assessore al bilancio Bianchi. Le sponsorizzazioni del Monte fanno parte strutturale del bilancio comunale e in ogni caso potevano essere utilizzate per fare altro, ad esempio, i campi solari che sono oggi a completo carico delle famiglie. Invece no, Ceccuzzi lo ha voluto fare il concerto e lo ha voluto con Patti Smith, così scrive in facebook. La ragione è semplice gli serve per la campagna elettorale e la cantante per far vedere che lui è moderno, contemporaneo, quello dell’arte contemporanea. Come se fosse sufficiente un drappellone, un concerto o una esposizione (che non c’è neppure stata) per dire che una città ha acquisito la dimensione della contemporaneità nella cultura. Comunque potrà sempre dire che Siena non diventerà capitale europea della cultura, cosa che gli esperti hanno sempre dato per scontata, per colpa dei dissidenti e del commissario. Così verginello vorrebbe tornare a governare Siena, dopo la palingenesi, dimenticandosi dei fallimentari progetti amministrativi della giunta Cenni da lui approvati come segretario comunale del PD.
Tommaso Occami
Agosto 6th, 2012 — Note redazionali
Sotto il sole bruciante di Punta Ala si avvicina un amico e mi porge la pagina del giornaletto del groviglio armonioso, dicendomi: Ester per l’amor del cielo leggi che VIP esclusivi ci sono a Siena! La mia pelle era rovente al sole, mi sentivo calda ed ero sudata e non avevo voglia di leggerlo con attenzione. In serata alternando uno strappo di ceretta e uno sguardo sul giornaletto mi son detta:ah, questi sono i VIP?! Poi ripensandoci meglio ho capito. Quelli non sono i VIP; questi nomi sono i VIP del corriere di Siena:gli amici cari e quelli da imbonirsi. Ecco la carrellata dei VIP: Alessandro Profumo e Fabrizio Viola(questi due forse un senso VIP ce l’hanno!), David Rossi, Vareno Cucini, Franco Ceccuzzi, Giulio “Guido” Carli, Marco Turchi, Valentino Fanti, Mauro Marzucchi, Gabriello Mancini.
Da quel che sono riuscita a sapere, Marco Turchi, non ha gradito per niente questa messa in scena giornalistica del solito giornaletto del groviglio. E non ha per niente torto. Con la crisi che ha messo in ginocchio Siena, proprio per colpa del groviglio armonioso, scrivere un articolo che millanta il ruolo di certi VIP è offensivo per i cittadini.
Ma veniamo ai VIP nostrani. Il VIP tanto caro al groviglio è indubbiamente il genio della comunicazione, il capo dell’area comunicazione di MPS David Rossi. Lui si è un VIP da corsa. Ci racconta il giornaletto che il Rossi VIP David tira il fiato sull’Amiata alternando il relax con lo jogging mattutino.Si deve riposare il comunicatore perché tra non molto secondo i piani del comitato centrale, lui e il Bisi, dovranno gestire la campagna comunicativa della ricandidatura del Ceccuzzi. Questo è un VIP e io vi dico: Chissenfrega!!
Un altro VIP che preme molto al Bisi e alla fidanzata del capo del groviglio, è Valentino VIP Fanti, capo della segreteria di Profumo e Viola. Questo fa il VIP a Castiglioncello e io vi dico: Chissenefrega!
Anche l’amico di Del Mese, il cittadino semplice Franco Ceccuzzi è un VIP. Vippissimo. Franco il salernitano fa il VIP riposandosi in montagna e io vi dico: Chissenefrega!
Qui invece il VIP è insuperabile. Stiamo parlando dell’economista Giulio”Guido” Carli: un VIPPERISSIMO. L’economista fa il VIP nei fiordi norvegesi. E tra un fiordo e l’altro elabora le teorie sui massimi sistemi economici e io vi dico: Chissenefrega!
Anche l’atletico ex vicesindaco Mauro Marzucchi è un VIP. Lui però fa il VIP a Follonica e dalle parole del giornaletto si evince che il VIP atletico intende ripresentarsi alle elezioni e io vi dico:Chissenefrega!
Sempre secondo il giornaletto anche il criccaboniano filodissestatori Vareno Cucini è un VIP. Non vi dico niente e chissefrega è più che scontato.
Università in condizioni pessime, Fondazione idem, la banca MPS salvata dallo Stato, le aziende private in difficoltà e che cosa pensa di proporre come modello di riferimento il solito giornaletto del groviglio? I VIP.
Sapete cosa vi dico dal profondo del cuore: Vaffanculo ai VIP e al groviglio armonioso!!!!!
Agosto 6th, 2012 — Note redazionali


Questa redazione si è sopresa a fare delle riflessioni avendo letto e analizzato questa incresciosa vicenda salernitana che vde protagonisti però anche molti, per così dire, “senesi”. Da queste riflessioni sorgono spontanee delle domande da fare al cittadino semplice Ceccuzzi anche in previsione della kermesse in Fortezza che, con inaudito sprezzo del buon senso e della decenza è stata ugualmente organizzata anche questo anno.
La prima domanda che sorge spontanea è: ma di queste cene sulla costiera amalfitana e di questi indegni traffici col pastificio Amato, Del Mese, Mussari, Labonia e Anastasio il PARTITO cosa ne sa? Vale a dire: ma Ceccuzzi aveva mandato del Partito oppure sono operazioni che ha gestito a titolo personale? Perché si capisce bene che non è indifferente. Nel caso che Ceccuzzi abbia fatto tutto da sé dovrebbe sparire lui, se invece il Partito era a conoscenza o, addirittura, d’accordo il passo indietro dovrebbe farlo non solo Ceccuzzi, ma tutti.
E sempre su questo argomento un’ulteriore domanda: ma gli alleati, da sempre acritici ne confronti di Ceccuzzi, che ne pensano della vicenda? O lo sapevano anche loro? Mauro Marzucchi e la sua Siena Futura cosa ne pensano? E l’insulsa SEL dei compagni Paris, D’Onofrio e Cannamela che ne pensano di questi quaranta e passa milioni di euro buttati in un’impresa fallimentare? E l’IDV che pure ha appoggiato Ceccuzzi?
E del fatto che Labonia sia “stato messo in Consum.it” tutti i succitati signori cosa ne pensano? E il PD cosa ne pensa? Guicciardini e, prima di lui, la Meloni erano coscienti e d’accordo? E Mugnaioli prima e l’economista Giulio “Guido” Carli?
A proposito poi della festa in Fortezza vorremmo chiedere: ma gli fate avere un permesso speciale a Del Mese per partecipare? E sempre in Fortezza ci chiamate anche Criccaboni e, magari, la Groppi per farvi consigliare come gestire economicamente la Provincia e il Comune per farli salire nelle calssifiche del Censis? E per la caccia alla peppola e al fringuello? Guardate che la Groppi ne sa parecchio e magari anche Del Mese qualche fucilata alle peppole l’avrà tirata anche lui.
E ancora: ma perché il Bisi ricandida coi suoi giornalini il Ceccuzzi? Si sono messi d’accordo e se sì dove? All’ambulatorio all’Odeon, al solito posto, sulla costiera amalfitana? Dove insomma?
Vorremmo anche, visto che è dello stesso partito, che il Montesquieu di Pontedera ovvero Enrico Rossi ci rispondesse su queste domande. Anche lui ne sapeva qualcosa di questi immondi traffici che, vorremmo far notare, hanno portato a diversi arresti. E, per rimanere al PD, il Manciulli, se trova il tempo tra una capatina a Calamoresca e a Baratti (Baratti sì, al parco archeologico dove “lavorava” la moglie) e un pollo alle mandorle di stile rinascimentale coerente con la sua laurea, potrebbe intervenire anche lui?
Ci sembra ci sia da spiegare molto su quanto avvenuto e sui rapporti che si erano venuti a creare e, lo ripetiamo, non è lo stesso se il PD fosse o meno a conoscenza della faccenda.
Attendiamo per niente fiduciosi.
P.S. Porca miseria!!! Che gaffe!!! Ci siamo dimenticati del Bezzini. Bezzini, visto che la Provincia è praticamente fallita, ora hai tempo per chiarire anche tu queste vicende. Vedete? Il Bezzini ha una personalità talmente spiccata che ci dimentichiamo sempre di lui. Eppure è il Presidente della Provincia, e che diamine!!!
Agosto 5th, 2012 — Note redazionali
L’Hotel Athena aveva messo in internet una pubblicità del suo albergo collegata all’iniziativa del comune di Siena: Calici di Stelle. Questa impresa che si ripeteva ormai da anni quest’anno non ci sarà, il commissario l’ha cancellata dalle iniziative estive dell’amministrazione comunale. La prima riflessione che ci è venuta alla mente è la più scontata, in regime di ristrettezze economiche e con un bilancio fallimentare l’inviato del governo ha preferito fare delle economie, nulla di male! Dobbiamo stringere la cintola! Ma poi siamo andati a verificare e ci siamo accorti che l’iniziativa costava poche centinaia di euro. Nella Loggia dei Nove per accedere e gustare un buon bicchiere di vino, offerto dalle aziende vitivinicole, bisognava pagare il biglietto. La manifestazione la sera del 10 di agosto, la famosa notte in cui cadono le stelle, è a pagamento. Quindi, non può essere questa la motivazione per la quale si cancella una iniziativa che in qualche modo può portare dei turisti a Siena, una iniziativa elegante, ma simpatica proprio per la sua semplicità. E allora perché il commissario ha pensato di sopprimerla? Sulle prime non riuscivamo a capirne i motivi, fino a che non siamo andati a vedere il calendario delle iniziative estive e quelle che ricadevano proprio la sera del 10 agosto. E cosa ci abbiamo trovato? Udite, udite la sera di San Lorenzo si inaugura la festa dell’Unità in Fortezza. Vuoi scommettere che questa é la vera motivazione della soppressione della festa nel Palazzo Comunale? Se così fosse sarebbe veramente grave per l’imparziale rappresentante del governo che elimina una iniziativa che si ripete da anni, che ha chiaramente una valenza turistica per favorirne un’altra di parte. In più ci viene detto che il PD da molta importanza all’apertura del dieci perché verrà annunciata la ricandidatura del Ceccuzzi a sindaco per la prossima scadenza amministrativa al Comune. Ceccuzzi non é sicuramente una stella ma presentarlo nella sera in cui queste cadono ci sembra fortemente augurale per la città. Evidentemente i piddini interpretano a modo loro il rapporto con la città e il titolo dato alla festa dell’Unità ne tradisce le intenzioni: ” Viva, la nostra Siena”. Mi direte è un brano della famosa canzone, quasi l’inno della città. No cari lettori è la confessione pubblica di come i dirigenti interpretano la relazione con Siena. Nostra sta per mia, la mia Siena. Quella che abbiamo mangiato, saccheggiato, violentato politicamente. Il terreno dove abbiamo fatto tutto quello che ci è piaciuto, dove abbiamo fatto sparire una Banca e una Fondazione, dove abbiamo nominato soltanto i nostri fedeli, dove arrogantemente abbiamo manipolato la verità, dove abbiamo nascosto quest’ultima con la complicità dei mezzi di comunicazione che abbiamo sponsorizzato, dove abbiamo distrutto la ricchezza economica e quel modo di vivere che faceva di Siena un modello. Così va letto il titolo della Festa dell’Unità. Ed è chiaro perché c’é un viva. Viva è un esclamazione che sta a significare, giubilo, gioia, esultanza. E voi non esultereste se vi trovaste nella loro situazione fanno come gli pare e i senesi non reagiscono, quindi meglio di così! Assistiamo al paradosso che un sindaco che se ne va, che decide di andarsene, in un momento così difficile per la città. Che scarica su altri le responsabilità nonostante abbia condiviso e favorito tutte le scelte politiche e amministrative, gli incarichi e le nomine in questi ultimi quindici anni. Che non rimane al suo posto e si trincera dietro la “discontinuità” rappresentata da Profumo e Viola che ha ancora il coraggio di ripresentarsi alla carica di primo cittadino dopo tutto quello che è stato capace di fare. Ma cosa c’é di male? Basta leggere nostra con mia e tutto torna a posto, almeno che non prevalga un altro nostra: una città che si riprende la sua dignità, dove nostra sta appunto per nostra.
Tommaso Occami
Agosto 2nd, 2012 — Note redazionali
Come tutti ricorderanno l’era Mussari ha fatto trarre diversi giovamenti al Bisi.
Non l’ultimo e non meno importante (dati i tempi di crisi lavorativa che corrono) l’assunzione della fidanzata Rosalba Botta a chiamata diretta e non attraverso un regolare concorso al Monte dei Paschi (peraltro ancora con plurimi lavori come collaboratrice permanente del Corriere di Siena, di Siena News, del blog del Bisi. Quanti sono i dipendenti al Monte che fanno secondi, terzi e quarti lavori?); tutti ricorderanno anche che la giovane findanzatina del Bisi è stata piazzata del tutto “casualmente” all’area comunicazione diretta dallo storico amico del Bisi, il comunicatore David Rossi (Viola e Profumo ne sono a conoscenza? Sarebbe il caso che lo sapessero).
Su quell’assunzione vennero chiusi diversi occhi, tra cui quelli del Richielieu di san Prospero Fabrizio Rossi che come allora capo del personale del Monte non solo non batté ciglio, ma addirittura si dette parecchio daffare quando l’assunzione ritardava e il Bisi faceva il diavolo a quattro, chiamando a destra e a manca, e intimando che si sbrigassero ad assumergliela. Alla faccia della parità di trattamento. Al Monte ci lavorano più di trentamila persone, pensate se tutti facessero come il Bisi.
Oggi Fabrizio Rossi è stato sostituito dalla ex Sky Ilaria Dalla Riva e, sempre “casualmente” il Bisi nella sua pagina di fotine ha già cominciato ad osannare la nuova arrivata.
Che il gruppetto dei soliti noti sia già partito nel tentativo di imbonirsela per cercare di continuare a fare dentro il Monte i propri interessi come è stato abituato fino ad oggi?
Profumo e Viola non hanno niente da dire su questi metodi?