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Aprile 8th, 2013 — Note redazionali

Abbiamo l’impressione che il comico Grillo o è talmente invasato per l’inaspettato risultato elettorale oppure è sceso in soccorso al vecchio groviglio senese;altrimenti non si comprende il perché ieri è intervenuto con delle dichiarazioni scomposte e macabre per annunciare la presentazione di una lista per le elezioni amministrative di Siena. Con queste uscite http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/mps-beppe-grillo-dopo-suicidio-david-rossi-chi-prossimo-1523904/ il comico Grillo sposta la vera discussione dei problemi di Siena all’interno di un ambito fuorviante di discussione pubblica. Strumentalizzare la morte di una persona da una parte o dall’altra in modo speculativo è semplicemente macabro e ingenera un clima di tensione che non aiuta la città ad uscire dai disastri commessi dal groviglio armonioso. Grillo si lamenta dell’assenza di notizie sulle vicende di MPS? Grillo si lamenta che mancano interventi per chiarire le repsonsabilità? Allora caro Grillo invece di sbraitare dal tuo blog chiedi ai parlamentari eletti con il M5S di presentare richieste ufficiali in parlamento, di scrivere lettere aperte ai vertici dello Stato, di andare in televisione per denunciare la questione oppure di venire a Siena e incatenarsi davanti al tribunale di Siena per chiedere lumi sulle responsabilità dei disastri. Perchè non fate questo e la smettere di urlare in maniera scomposta? Come mai i rappresentanti senesi del M5S non chiedono verità sul banditismo che ha distrutto i conti dell’ateneo senese e sull’abusivismo dell’attuale rettore e del direttore amministrativo? Grillo arrenditi perché non sei credibile!!
Invece di invocare inutili commissioni d’inchiesta su MPS partendo dal 1995 in poi perché non vi concentrate sull’acquisto di Antonveneta e sulla gestione che ha messo in ginocchio la banca dal 2006 al 2011? Perché non chiedete lumi con i vostri parlamentari all’attuale governo in carica sui provvedimenti presi per tutelare le istituzioni pubbliche nei processi e nei confronti di chi ha devastato la banca? Perché con i vostri parlamentari grillini non chiedete a quel barone del ministro Profumo come mai non revoca la nomina del Criccaboni o forse i grillini senesi fin troppo legati alla cricca universitaria non vi hanno informato della situazione dell’università di Siena?
Grillo poche chiacchere e fatti concreti!!! E comunque con le tue sparate scomposte oltre ad inquinare la vita politica senese, già fin troppo inquinata dalla “banda del buco” e dall’informazione aggrovigliata, offri il fianco agli aggrovigliati e forse potrebbe essere proprio questo il tuo scopo: spararla grossa per ricompattare il fronte del groviglio e strumentalizzare la campagna elettorale senese per conquistare voti e trascinare insieme al cerchio magico ceccuzziano la città nella piena ingovernabilità.
Noi dopo tutto il lavoro svolto in questi mesi non ti lasceremo distruggere tutto con le tue sparate populistiche!!!
Nella foto: due comici che farebbero anche ridere se non ci fosse da piangere.
Aprile 6th, 2013 — Note redazionali
Quando la voragine finanziaria dell’università di Siena divenne di dominio pubblico, un gruppo di docenti di stretta osservanza tosiana-berlingueriana (Luigi), ebbero la faccia tosta di affermare che nell’università di Siena non c’era “nessuna banda del buco”. E infatti non era un buco ma una voragine di oltre 300 milioni di euro e solo 200 di questi milioni sono finti sotto la lente della magistratura. Erano e sono la banda del buco. Un gruppo che negli anni ha agito con stretta alleanza con il gruppo dirigente del partito guidato dal sig. Ceccuzzi e quel meccanismo di dissesto continuo delle finanze cittadine, con il filtro del “groviglio”, per oltre un decennio è andato avanti senza freni; solo alcune voci di dissenso (fuori dal partito e dai partiti). Con un responsabile disinteresse della stessa magistratura. Un percorso di dissesto cittadino iniziato dall’asse storico Piero Tosi-Franco Ceccuzzi e proseguito con l’asse Mussari-Ceccuzzi, con la variante salernitana Del Mese-Ceccuzzi. E oggi, per non farla troppo lunga con un riassunto della storia ben conosciuta, la “banda del buco” dopo aver giocato con i nomi (un po’ di dignità coloro che sono stati bruciati pubblicamente?) e con la buffonata politica gestita dal cerchio magico ceccuzziano, il partito che ha la piena responsabilità del disastro cittadino annuncia che ci saranno le primarie tra un ondivago Valentini e il rappresentante del groviglio Alessandro Mugnaioli. Ovviamente è tutto un problema interno al PD ma non possiamo far finta che la regia di questo nuovo teatro del groviglio non sia sempre nelle mani di chi ha gestito gli ultimi anni della vita politica e istituzionale della città: l’asse superstite del vecchio groviglio Ceccuzzi-Bisi, la banda del buco universitario Riccaboni-Cardini e i comunicatori pagati dalla comunità, l’agenzia Robespierre. Il disegno è fin troppo chiaro: recuperare il consenso per occupare nuovamente le istituzioni per abbuiare tutti i danni commessi e per mantenere in piedi le strutture del consenso con i soldi della collettività.
Il cambio di passo per la città ci sarà nel momento in cui non ci saranno alla guida dei partiti e soprattutto delle istituzioni coloro che hanno distrutto patrimonio pubblico e indebolito la città. E il cambio di passo non lo rappresenta il PD senese. Per cambiare occorre una rottura netta e definitiva con la “banda del buco”; altrimenti anche le altre forze politiche e civiche fuori dal PD non saranno credibili. Non aver capito in questi mesi che lo snodo del groviglio era ed è rappresentato dalla “banda del buco” originata dalla cricca universitaria, è stato un limite imperdonabile di molti politici e strateghi. E anche la magistratura è quasi fuori tempo massimo per ridare ai cittadini un quadro di legalità nelle istituzioni.
Aprile 5th, 2013 — Note redazionali
Nelle stanze della procura della Repubblica di Siena giacciono, o meglio languono come si è espresso qualcuno di recente, un tot di esposti e di denunce contro la cricca universitaria senese capitanata da Criccaboni & Fabbro. Ce n’è una per i traffici immobiliari con tanto di lettera piena di abuso di ufficio per favorire Frediani, ce n’è un’altra su Siena e Arezzo per i traffici loschissimi in quel di Arezzo, poi c’è quella sulla nomina di Ines Fabbro alla direzione amministrativa, poi un’altra sul suo stipendio. Poi ci sono i Revisori che dicono che questi stanno dissestando ogni cosa. Poi lo dice anche la Corte dei Conti. Come mai sono tutte FERME? Dove dobbiamo andare? E’ possibile che i cittadini debbano rimanere inascoltati e indifesi di fronte a questi banditi? E’ possibile che questi buttano in mezzo a una strada la gente e nessuno dice niente? E’ possibile che ci siano milioni di danni erariali e questi se ne stanno belli tranquilli? Ci si sarebbe rotti un po’ i coglioni di questa storia. Così per farvelo sapere.
Vi rendete conto sì o no che se vi foste mossi tante cose non sarebbero successe? E la cricca rappresentata in foto sarebbe almeno a casa a fare la calza? Basterà oppure bisogna continuare ancora per molto?
Aprile 5th, 2013 — Note redazionali
Fabio Sottocornola (Il Mondo, 12 aprile 2013). Il rettore dell’università di Siena, Angelo Riccaboni, avrebbe querelato per diffamazione il professor Giovanni Grasso. La notizia a Siena è data per certa, anche se il Mondo, al momento di andare in stampa, non ha ancora ricevuto una conferma ufficiale da parte del magnifico. Chi è Giovanni Grasso? Ordinario di lungo corso a medicina, il docente da alcuni anni dà vita a un blog fatto di numeri, analisi, forum di discussione, controinformazione il cui titolo è chiaro: Il senso della misura (per una nuova università a Siena). Inutile dire quanto sia seguito, anche a livello nazionale, il sito che guarda, e non dal buco della serratura, l’ateneo più disastrato d’Italia. Quella malandata piccola Oxford dai bilanci in rosso, dove le assunzioni di personale con appoggi sindacali o professori con agganci politici erano all’ordine del giorno. Alcuni ex vertici sono oggi coinvolti in inchieste e processi. Un panorama non proprio idilliaco, di cui Grasso ha dato sempre conto. E preso spesso posizione contro rettori che si chiamavano Piero Tosi o Luigi Berlinguer. Insomma, gente con un certo standing. Perché la denuncia? Oggetto è un articolo di metà febbraio in cui Grasso chiedeva «l’interdizione di Riccaboni dalla carica», dopo un suo ennesimo tentativo di negare quanto auspicato dai revisori dei conti: il commissariamento dell’ateneo. La mossa del magnifico appare improvvida. I conti a Siena sono ancora fuori controllo, il piano di risanamento sembra inefficace, le vendite di immobili sul binario morto. Non sarebbe meglio dare risposte a questa serie di problemi? Grasso non si fermerà nell’azione di denuncia. Anzi, potrebbe addirittura diventare la bandiera di quanti, studenti, ricercatori o professori, in tutte le 90 università d’Italia si battono ogni giorno per fare pulizia. Contro la casta dei baroni e i loro trucchi nei concorsi, i nepotismi, i magnifici sempre in proroga.
Aprile 3rd, 2013 — Note redazionali
Con un tardivo, ma efficace intervento che potete leggere qui il Movimento Civico Senese, per bocca di Massimo Bandini, prende posizione seria sulla inadeguata gestione dell’Università di Siena. Abbiamo già ampiamento pubblicizzato le forti prese di posizione di Laura Vigni e Maurizio Montigiani. Per noi la diga è già posizionata e il resto arriverebbe comunque fuori tempo massimo (è dal 2008 che si va avanti e dal 2010 che ci sono questi due incompetenti ed incapaci).
Per noi quindi non sono meritevoli di attenzione, ma sono meritevoli di gogna mediatica i seguenti candidati:
1) Eugenio Neri e l’accozzaglia di listine capitanate e infestate da personaggi che con il disastro universitario hanno molto a che vedere (Cenni e Marignani per fare i nomi più eclatanti). Anzi a dir la verità anche Neri si è reso estensore di una lettera sulla cooperativa Solidarietà in cui si legittimava il Criccaboni e gli si riconosceva un piano di risanamento, cosa assolutamente smentita da Revisori dei Conti e Corte dei Conti. Quindi per noi (e si spera per tutti i cittadini) rivela tutta la sua inadeguatezza.
2) Enrico Tucci e il suo schieramento. Non una parola sul fronte universitario. Per essere sinceri il pietraeserenino De Risi nella scorsa legislatura comunale aveva cofirmato una richiesta di dimissioni in mozione e gliene diamo atto. Ma si parla della SCORSA legislatura. In questa campagna elettorale silenzio assordante.
3) Michele Pinassi e i grillini. Peggio ci sentiamo. Addirittura hanno rilasciato un comunicato GIUSTAMENTE deprecato dal Prof. Grasso (http://ilsensodellamisura.com/2013/03/28/sulluniversita-di-siena-il-movimento-di-grillo-ha-perso-una-stella/) per la sua viscida e inadeguata cautela. Si preoccupano degli sprechi e non si preoccupano della legittimazione di quei due buffoni, per non parlare del ruolo che hanno avuto i suddetti buffoni nel mettere in ginocchio l’Ateneo e di quello che hanno avuto nel buttare per la strada 64 persone. Si può applicare loro quello che diceva Orwell: tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri.
4) Il PD non vale neanche la pena di nominarlo, incluso il Valentini che, stranamente, ha nel suo gruppo Mancuso e Iantorno, ma se ne guarda bene dal prendere posizione. Strano vero? Si ha come l’impressione che anche loro siano un branco di chiacchieroni, ma di quello che interessa direttamente loro. E tutti gli altri? Chissenefrega! Giusto?
5) Marzucchi e Siena Futura. Altri silenti. Ma si può ben capire visto che Marzucchi ha evidentemente custodito i bilanci del comune esattamente come gli incompetenti hanno custodito quelli dell’Università. E infatti anche sulle cifre dei dissesti siamo lì. Complimentoni.
6) Il Dottor Bombola D’Onofrio e il disboscatore Applejoint Cannamela se ne fregano allegramente anche loro. Mutismo assoluto.
Per noi quindi sono credibili solo ed esclusivamente Laura Vigni e Maurizio Montigiani. Gli altri, pur con i dovuti distinguo, sono dei dissestatori e/o filodissestatori.
Aprile 3rd, 2013 — Note redazionali
Quando fu nominata la condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro direttore dell’università, il consigliere regionale del PDL Tommaso Villa intervenne, giustamente,per criticare la nomina ma il Criccaboni non era contento della presa di posizione di Villa ed eccolo al telefono con un esponente del PDL di Siena (noi sappiamo chi è!!) il 13 novembre 2010:
“RICCABONI chiama un uomo e gli dice che arriva lunedì il nuovo direttore amministrativo. La settimana prossima faranno il cda dove RICCABONI vuole rinnovare i revisori per dare un segnale di discontinuità. Sarebbe il 23 alle 18. L’uomo dice che è uscito un articolo di tre righe di tale consigliere VILLA di Firenze che criticava la nomina del direttore amministrativo. L’uomo l’ha fatto richiamare perchè su Siena devono passare su di lui. L’uomo farà rinviare un impegno a cui deve partecipare RICCABONI, organizzato da CLASS e MPS”.
Oltre ad intrallazzare nella gestione dell’università si muovevano anche per condizionare gli amministratori eletti in consiglio regionale.Chissà se il Villa è stato richiamato all’ordine?
Aprile 3rd, 2013 — Note redazionali
1) Sig. Profumo è a conoscenza che a Siena esiste un’università?
2) Nel caso in cui è a conoscenza dell’università ha per caso letto l’ultima relazione dei revisori dei conti?
3) Che rapporti intercorrono tra lei e la condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro irresponsabilmente nominata direttore dell’università di Siena?
4) Quali sono i funzionari del MIUR che costantemente parlano con Ines Fabbro e con l’abusivo Criccaboni?
5) Sig. Ministro lei è in grado di fornirci l’andamento della liquidità dell’ateneo senese fino a fino giugno 2013?
6) Sig. Ministro come mai non interviene per rimuovere quei due incompetenti che guidano l’ateneo e quindi fornire uno spiraglio per recuperare il recuperabile?
7) Sig. Ministro ci potrebbe fornire i nominativi dei funzionari del MIUR con cui il Criccaboni ha discusso l’ipotesi di accorpare l’università di Siena con l’università per stranieri di Siena?
8) Sig. Ministro perchè non ha risposto alle interrogazioni parlamentari che a suo tempo sono state presentate per sollevare la situazione indecente nella quale hanno hanno ridotto l’ex prestigioso ateneo senese?
Aprile 2nd, 2013 — Note redazionali
Il ‘saggio’ e le mani su Siena di Camilla Conti
Nell’indagine Monte dei Paschi compare il nome di Gaetano Quagliariello, appeno scelto per il direttorio di Napolitano: agli atti le sue telefonate per favorire il rettore dell’università locale, legata alla banca
C’è anche Gaetano Quagliariello fra i politici che, a Siena, si davano da fare per stringere la presa dei partiti sulle istituzioni locali, dal Monte dei Paschi all’università. Lo testimoniano alcune telefonate intercettate dalla procura di Siena fra il senatore del Pdl, uno dei ‘saggi’ scelti dal presidente Giorgio Napolitano per facilitare la formazione di un nuovo governo, e il rettore dell’Università, Angelo Riccaboni.
La magistratura indaga proprio sulla nomina di Riccaboni, avvenuta il 21 luglio 2010 con uno scarto di voti minimo rispetto al rivale Silvano Focardi (373 voti contro 357, con 28 schede bianche e 19 nulle).
Su quelle elezioni accademiche si alzarono fin da subito molte polemiche, animate anche dalla scoperta che nei conti dell’ateneo senese si stava aprendo un buco gigantesco, stimato in circa 200 milioni di euro. Ne seguì un’indagine della magistratura che, per quel che riguarda la contesa fra Riccaboni e Focardi, il 22 marzo scorso ha portato al rinvio a giudizio per falsità ideologica dei responsabili di uno dei seggi elettorali.
Come risulta dalle 266 conversazioni telefoniche messe agli atti dai magistrati, furono numerosi gli esponenti politici – sia del Pd che del Pdl – a muoversi per favorire la convalida o, al contrario, la revoca del voto.
Fra questi c’è anche Quagliarello, che prende le difese di Riccaboni contro la richiesta di dimissioni avanzata da Paolo Amato, un altro senatore del Pdl. Il 19 novembre 2010, si legge nella sintesi dei colloqui effettuata dagli investigatori che «Quagliariello chiede chiarimenti su un comunicato stampa nel quale si afferma che a seguito dell’acquisizione dei documenti al Ministero, Amato ha chiesto le dimissioni del Rettore. Riccaboni tranquillizza l’Onorevole dicendo di non sapere assolutamente nulla oltre a quello che dicono i giornali. L’Onorevole chiede del materiale per poter uscire in pubblico e rilasciare qualche dichiarazione sulla linea intrapresa».
Per inquadrare la vicenda, bisogna ricordare i diversi mesi trascorsi prima che l’allora ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, convalidasse il risultato delle elezioni. Una ratifica che arrivò solo nel novembre 2010. Proprio su quella firma, indicano le telefonate, hanno avuto un ruolo decisivo le pressioni arrivate da diversi esponenti politici, interessati forse anche al fatto che università e Monte dei Paschi sono legate: tocca infatti all’ateneo nominare uno dei consiglieri della Fondazione Mps, grande azionista della banca; e la fondazione ricambia con i contributi per le spese dell’università.
Riccaboni stesso, considerato vicino al centro-sinistra, era stato in precedenza consigliere di amministrazione di Monte Paschi France e di Banca Toscana, una controllata dell’istituto.
In una telefonata con l’ex sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, al tempo parlamentare del Pd, quest’ultimo commenta la richiesta di dimissioni del neo-rettore avanzata dal senatore azzurro Amato dicendo che «non sarebbe piaciuta neanche al Pdl di Siena». Le cronache politiche di quei giorni raccontano di scontri all’interno del Pdl toscano tra oppositori e sostenitori del rettore in pectore. Ovvero tra Amato e il coordinatore nazionale del partito, Denis Verdini. Vincerà il secondo. Grazie anche al Pd.
In quegli anni, al di là delle telefonate, Quagliariello frequenta spesso Siena, soprattutto in qualità di professore straordinario di Storia dei Movimenti e dei Partiti Politici presso la Luiss di Roma e Membro della Fondazione Magna Charta.
Viene invitato a convegni, come quello organizzato sul ruolo dell’Onu nel 2004 dalla Fondazione Liberal con il patrocinio e il contributo del Comune di Siena in collaborazione della Provincia di Siena e il contributo di Banca MPS e della sua Fondazione. O come il simposio sui partiti politici nell’Italia Repubblicana, sponsorizzato sempre da Mps e ospitato dal preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università senese, Antonio Cardini. Che compare anche lui – nelle intercettazioni quando consiglia al nuovo rettore di «stare alla larga dalla politica locale». E di «mettersi d’accordo con Mussari (l’ex presidente del Montepaschi, ndr) e Ceccuzzi per i soldi e basta».
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-saggio-e-le-mani-su-siena/2203876
Aprile 2nd, 2013 — Note redazionali
Nell’Italia dei “saggi” stentano ad emergere atti saggi. Un turbinio di azioni e reazioni politiche che conducono sempre al solito bivio italico: elezioni o governi di presunti tecnici. E il paese stremato dalla crisi e dalle incertezze si scopre un paese con delle istituzioni che non affrontano i problemi e non tutelano adeguatamente il bene pubblico.La domanda che si pongono i cittadini,non solo senesi,è “chi paga per i danni e per la distruzioni di patrimonio”? Perché la macchina della giustizia si muove a rilento e rallenta nelle immediate vicinanze delle scadenze elettorali?
La classe politica del paese è senza guida,quella imprenditoriale è senza imprenditori che possano definirsi tali, fatte salve alcune eccezioni soprattutto nelle piccole e medie imprese; siamo un paese destinato al grillismo? Non sposo il grillismo ma non possiamo far finta che milioni di elettori hanno premiato, per rabbia, per delusione e indifferenza alla politica, il movimento del comico genovese; anche se in questi giorni emerge una stanezza da questo movimento: escluse le tattiche confuse sugli equilibri di potere, i parlamentari grillini non hanno presentato niente di niente per contrastare il sistema marcio.
Come possiamo ristabilire un quadro civile (la parola normale è fin troppo abusata) nel nostro paese? Innanzitutto riportando al centro dell’agire politico e istituzionale gli interessi dei cittadini all’interno di uno schema di regole e comportamenti di giustizia sociale e legalitaria e riorganizzando il sistema della rappresentanza politica ristabilendo la rappresentanza reale ai territori e all’elettore e imponendo regole, come già avviene in altri paesi europei, per separare la politica dalle ingerenze dei poteri finanziari: sarebbe una svolta salvifica per la politica e per quel mondo finanziario ed economico fatto di operatori e professionalità validi e autorevoli.
Due casi, che non sono solo casi senesi, richiedono interventi “saggi” da parte delle istituzioni dello Stato: MPS e università di Siena. Tra esasperazioni e rappresentazioni grottesche delle vicende, fra tutti, abbiamo perso il vero problema: siamo di fronte a perdite di patrimonio pubblico e a comportamenti da sanzionare velocemente. Il banchiere Carlo Salvatori dalle pagine del Sole 24ore si poneva questa domanda riferendosi alla banca MPS: “Riuscirà il nuovo management a centrare gli obiettivi dovendo anche convivere con una mole consistente di eventi straordinari da gestire?”
Per la tenuta della banca, la tutela dei dipendenti e per ridare credibilità al sistema bancario ci devono riuscire e potrebbero riuscirci ma devono innanzitutto mandare segnali interni ed esterni ben precisi e non basta la sola proposta di azione di responsabilità nei confronti dei vecchi vertici. Perchè Profumo e Viola non rimuovono l’ex segretario di Mussari, Valentino Fanti da ruolo di segretario; perchè non chiedono l’azzeramento di tutti i nominati nelle società e partecipate del gruppo MPS? Perchè non cambiano tutti i manager che gestivano la banca insieme al Mussari e al Vigni? Perchè la banca non si costituisce parte civile nei processi che vedono la stessa banca parte offesa: vedi aereoporto di Ampugnano e crac del pastificio Amato? Perchè il governo, in virtù dei Monti bond, non sollecita queste azioni?
Tra l’altro in merito alla proposta della banca all’assemblea degli azionisti per avviare l’azione di responsabilità nei confronti di Mussari e Vigni si registrano nei vari rumors molta indecisione da parte della deputazione amministratrice della fondazione MPS a votare l’azione di responsabilità. Perchè la deputazione della fondazione MPS non rende pubblica la posizione in merito alla richiesta di azione di responsabilità prima dell’assemblea e nel caso ci fossero resistenze a votarle perchè il ministero non commissaria la fondazione e a quel punto è il governo tramite il commissario ad agire votando l’azione di responsabilità? Perchè gli enti locali che nominano i membri della fondazione non hanno ancora deliberato invitando i deputati della fondazione MPS a votare a favore dell’azione di responsabilità?
Sul fronte università stupisce il non intervento della magistratura e stupisce fortemente il non intervento del ministro per fermare l’agonia dell’università senese rimuovendo i vertici. O forse non tutti sono consapevoli che verso giugno 2013 finirà la liquidità necessaria per gestire l’università di Siena e che il presunto rettore, come convalidato dai sindaci revisori, non ha nessun piano di risanamento?
E’ il momenti di atti saggi.
Albus Silente
Aprile 1st, 2013 — Note redazionali
Intorno alle ore 19 di domenica 31 marzo il Montesquieu di Pontedera, al secolo Enrico Rossi presidente della regione Toscana, ha lasciato sulla sua bacheca facebook questo post: “La politica ha dunque un futuro se guarda al futuro. Se investe sul futuro, se produce futuro. Se cioè ci fa avanzare dando prospettiva e speranza alla nostra vita e uno sbocco a nostro dolore, una possibilità di superare la nostra precarietà, le nostre paure”. Sono parole di Remo Bodei, filosofo e mio professore all’università di Pisa.Se Pasqua significa “passare oltre” questo è il passaggio da augurare alla politica.”
Che dire: un bel ragionamento, un’ottima citazione ma nei fatti il Montesquieu di Pontedera, pur con tutta la simpatia che ci trasmette,è tutto chiacchere e niente fatti!!!
Passare oltre? Come? Con un gruppo dirigente del PD senese gestito da quel Franco Ceccuzzi responsabile insieme a Mussari per la demolizione continua di Siena e indagato dalla procura di Salerno per per l’ipotesi di reato di bancarotta?
Passare oltre? Come? Con un gruppo di banditi che gestiscono indisturbati l’ateneo senese e dopo averlo dissestato hanno mortificato i ricercatori, i docenti seri e ultimamente hanno lasciato più di 60 persone senza lavoro; un gruppo di banditi che commette illegalità sotto gli occhi di tutte le altre istituzioni e anche voi in regione non aprite bocca? Con un rettore eletto con uno schifoso intrallazzo degno della peggiore storia dei paesi guidati da banditi?
Passare oltre? Come? Con gli enti locali che rifiutano di costituirsi parte civile nei processi e quindi si rifiutano di tutelare il bene pubblico?
Passare oltre? Come? Con un gruppo dirigente del PD che si nasconde dalle responsabilità per aver distrutto una città come Siena e continua a mandare avanti un gruppo dirigente che pensa che il bilancio è il maschio della bilancia?
Caro Montesquieu vuoi passare oltre? Meno chiacchere e piu’ fatti e se permetti farsi gestire il futuro da una classe dirigente di incompetenti e intrallazzatori e da docenti banditi non è guardare al futuro ma guardare nel vuoto.
Buona Pasquetta!!
P.S. Perchè la procura di Firenze non chiede l’avocazione dei fascicoli che riguardano le vicende dell’università di Siena, perchè a Siena i procuratori sono distratti da altre vicende e il corpo giudicante rinvia di continua le udienze e stranamente quasi sempre a vantaggio degli imputati?