L’ennesima buffonata di Criccaboni non riportata dalla stampa locale. Per Riccaboni, Fabbro, Frati, Bisi, Berlinguer e congrega di dissestatori si può a ragione parlare di “gente da tagliole”. Ma smettetela con queste buffonate e liberateci della vostra insopportabile presenza, brancata di dissestatori

gendarmi-pinocchio-215x300Fabio Sottocornola (Il Mondo, 12 aprile 2013). Il rettore dell’università di Siena, Angelo Riccaboni, avrebbe querelato per diffamazione il professor Giovanni Grasso. La notizia a Siena è data per certa, anche se il Mondo, al momento di andare in stampa, non ha ancora ricevuto una conferma ufficiale da parte del magnifico. Chi è Giovanni Grasso? Ordinario di lungo corso a medicina, il docente da alcuni anni dà vita a un blog fatto di numeri, analisi, forum di discussione, controinformazione il cui titolo è chiaro: Il senso della misura (per una nuova università a Siena). Inutile dire quanto sia seguito, anche a livello nazionale, il sito che guarda, e non dal buco della serratura, l’ateneo più disastrato d’Italia. Quella malandata piccola Oxford dai bilanci in rosso, dove le assunzioni di personale con appoggi sindacali o professori con agganci politici erano all’ordine del giorno. Alcuni ex vertici sono oggi coinvolti in inchieste e processi. Un panorama non proprio idilliaco, di cui Grasso ha dato sempre conto. E preso spesso posizione contro rettori che si chiamavano Piero Tosi o Luigi Berlinguer. Insomma, gente con un certo standing. Perché la denuncia? Oggetto è un articolo di metà febbraio in cui Grasso chiedeva «l’interdizione di Riccaboni dalla carica», dopo un suo ennesimo tentativo di negare quanto auspicato dai revisori dei conti: il commissariamento dell’ateneo. La mossa del magnifico appare improvvida. I conti a Siena sono ancora fuori controllo, il piano di risanamento sembra inefficace, le vendite di immobili sul binario morto. Non sarebbe meglio dare risposte a questa serie di problemi? Grasso non si fermerà nell’azione di denuncia. Anzi, potrebbe addirittura diventare la bandiera di quanti, studenti, ricercatori o professori, in tutte le 90 università d’Italia si battono ogni giorno per fare pulizia. Contro la casta dei baroni e i loro trucchi nei concorsi, i nepotismi, i magnifici sempre in proroga.

2 comments ↓

#1 ilpostino on 04.06.13 at 10:31

Se fosse vero, almeno vedremmo chi ha ragione….
Certo grasso e’ querelabile perche’ almeno ha il coraggio di metterci nome, cognome e pure la faccia…

#2 Bastardo Senza Gloria on 04.06.13 at 14:20

Di sicuro te la faccia non ce la metti. E sai perché? Sei un aggrovigliato e ci guadagni con tutto questo sistema, e ti rompe che ci siano organizzazioni o uomini che denunciano queste procedure. Stai tranquillo, un giorno corre il cane e un giorno corre la lepre……..