Proponiamo un Premio Nobel per il nuovo Einstein dei tempi moderni: Aldo Berlinguer (figlio di Luigi)

Giurista, banchiere, storico, politico, esperto di aviazione, professore, esperto di fondi europei: tutto questo è il nuovo Einstein della modernità, ovvero Aldo Berlinguer, figlio di Luigi (parlamentare europeo eletto nel Nord-Est dell’Italia).

Aldo il Professore. Tutte le voci e le cattive parole scritte in questi anni contro Aldo sono state esagerate: tutta invidia e tanta cattiveria a ruota libera. Se gli altri non sono in grado di raggiungere i risultati di Aldo, la colpa non è sua, ma di voi poveri illusi e privi di genialità. Se Aldo è riuscito nell’impresa di diventare professore universitario in età giovanissima perché dovete malignare sul fatto che la sua carriera è galoppata negli anni in cui il padre (Luigi il parlamentare) era rettore e poi ministro dell’Università? Questi sospetti e queste malignità sono da retrogadi: il fato mentre decideva le sorti del nuovo Einstein erroneamente aveva deciso i ruoli di rettore e ministro del parlamentare Luigi. Che cosa c’entra il nepotismo e il rapporto padre-figlio nella carriera universitaria? La colpa è del fato: prendetevela con gli astrologi e con i pianeti. E a coloro che si lamentano consigliamo di cambiare segno zodiacale e veggente di riferimento.

Aldo il Banchiere. Da pochi giorni Aldo è stato nominato membro del Cda della Banca Antonveneta e qui non c’entra il fato: la nomina è stata decisa dal cda della banca MPS. Noi non conosciamo il curriculum di Aldo, ma sicuramente in questi anni avrà acquisito tutti i fondamentali richiesti a un banchiere. Sarebbe stato un grosso errore non nominarlo. Ci sentiamo di rassicurare tutti quei giovani brillanti laureati in economia e che hanno dei master e esperienze in ambito bancario: non disperate e non lasciatevi prendere da sentimenti di invidia e state tranquilli che la vostra esperienza prima o poi verrà valorizzata in altri settori, dall’agricoltura alla bioedilizia. Ripensandoci, dobbiamo ammettere che il fato anche in questo caso è intervenuto: il padre Luigi parlamentare del Nord-Est e il figlio Aldo banchiere di una banca del Nord-Est. Il fato lavora per superare le distanze tra padri e figli.

Aldo esperto di aviazione. Noi non sappiamo quando e come il nostro Aldo è diventato esperto di aviazione e di aeronautica civile: quello che ricordiamo è la sua nomina a membro del cda della società Aereoporto di Ampugnano ai tempi della presidenza Enzo Viani (quello della famosa inchiesta Galaxy). Chissà perché avevano nominato proprio Aldo??? Forse una spiegazione potrebbe venir fuori dalle esperienze giovanili del nuovo Einstein: probabilmente un giorno nel periodo della scuola durante un fine settimana a Stigliano nel vedere gli aerei alzarsi in volo dal vicino aereoporto di Ampugnano Aldo si sarà detto “un giorno farò il pilota di aerei!!!”. Il sogno non si è realizzato, ma un posto nel cda della società aereoportuale gli è stato concesso. Sono bellissimi i sogni da ragazzo!!!

Aldo esperto di fondi europei. Come mai tutte le università italiane non istituiscono un corso specialistico in fondi europei da assegnare al prof. Aldo Berlinguer? Ci risulta che il prof. conosce bene la comunità europea e la legislazione dei fondi: magari nei periodi di siccità potrebbe illustrare agli agricoltori la procedura per ottenere fondi europei per la realizzazione di pozzi artesiani. L’acqua è fondamentale per l’agricoltura. E anche i fondi.

Aldo il politico e lo storico. In questi ultimissimi giorni sul giornale del prode Bisi è apparso un mega articolo, quasi un trattato di storia, del nostro Aldo. Citava tante eccellenze della nostra città: stranamente, forse era distratto con il ruolo di banchiere, si è dimenticato di parlare dell’università e del dissesto famoso. Probabilmente ha evitato di trattare l’argomento per non sollevare conflitti d’interesse, visto che il padre è stato rettore dell’università e sponsor di Piero Tosi. Insomma il nostro Aldo è la novità dell’anno: banchiere e politico di razza. Più che “un campo delle idee” la sua associazione si è rivelata “un campo dei miracoli”. Ora possiamo dormire sonni tranquilli. Con il volo carrieristico di Aldo inizia l’era del rinnovamento e della politica basata sulla meritocrazia. E ricordatevi: firmate la petizione per l’assegnazione del premio Nobel al tuttologo Aldo Berlinguer.
Così ha deciso il fato.

 

 

 

 

 

 

Siamo uno Stato laico o una succursale del Vaticano? La vita civile tra privilegi e crisi economica

In Italia appena muovi una critica o metti in discussione i privilegi dello Stato del Vaticano si scatenano tonache di partito e tonache di curia per innalzare il solito muro dell’intoccabilità del Vaticano: come se lo Stato italiano fosse una succursale del Vaticano. Anche in questo caso, e ci riferiamo alla discussione sui privilegi economici della Chiesa cattolica in Italia, alcuni esponenti della stessa chiesa e politici di stampo vaticano la buttano subito all’interno dello scontro tra fedeli e infedeli o laicisti contro curiali. La questione non è di natura filosofica o dottrinale: qui siamo nel bel mezzo di una apocalisse economica e nessuno (proprio nessuno) deve mantenersi privilegi o rendite. La laicità dello Stato e gli interessi della collettività vengono prima di altri interessi particolari. Ora pensiamo alla vita terrena: quando sarà il momento (per chi ci crede) penseranno all’altra vita.

Persino la presidente del PD Rosy Bindi (alla faccia del partito laico!!) ha dichiarato in maniera categorica che i privilegi della Chiesa non si mettono in discussione. Allora cara Rosy Bindi, perché Lei insieme a quei politici che la pensano nello stesso modo, non vi dimettete dal parlamento e i soldi che prendete non li destinate ai cittadini disoccupati e i parlamentari andate a farli nello Stato del Vaticano?? Meglio sarebbe un bel pensionamento di questi politici come Rosy Bindi: che non dicono nulla di innovativo e rallentano il ricambio generazionale e di idee. Comunque in merito alle dichiarazioni di Rosaria da Sinalunga per dovere di cronaca merita segnalare l’intervento di un altro noto esponente del PD Pippo Civati (dichiarazione che noi apprezziamo):”dal blog di Pippo Civati:”Ma davvero nel Pd sono l’unico a pensarla così?
Rosy Bindi, presidente del partito, chiude la discussione sulla questione Ici (e non solo) per i beni della Chiesa: va benissimo così, dice il presidente, perché è questione di carità.
La Stampa di oggi titola: «Esenzioni fiscali per il VaticanoPd e Udc le difendono».
Eppure continuo a credere, nel mio piccolo, che ci sia parecchio da riflettere (a cominciare dall’avverbio «esclusivamente» che in qualche modo rende equivoca la norma). E mi piacerebbe sapere che cosa ne pensano i cittadini e gli elettori del Pd, quelli laici e quelli cattolici. Democratici, s’intende, in entrambi i casi.”

Ritorniamo alla questione dei privilegi del Vaticano. Noi siamo per l’abolizione del concordato e per rendere realmente LAICO il nostro paese: pieno rispetto per la fede di ognuno ma basta con le religioni di Stato. Detto questo,lasciando da parte la diatriba sul concordato, considerato che la Chiesa cattolica è detentrice di beni immobili, di banche, di ospedali,società e altre varie attività economiche, sarebbe il momento di interrompere qualsiasi tipo di erogazioni di fondi pubblici e interrompere qualsiasi tipo di agevolazione nei confronti della Chiesa. Perché non ritornano ai veri valori e messaggi cristiani? Invece di mantenersi i vari immobili di lusso, le varie auto di lusso, le banche, le varie società sparse per il mondo, potrebbero dismettere un bel po’ di questo lusso e i soldi utilizzarli per combattere la povertà e quindi fare delle vere e proprie opere di carità. Non ricordiamo che nei vari testi del cristianesimo ci sia scritto che la Chiesa e i suoi rappresentanti devono andare in giro con abbigliamenti pregiati, auto di grossa cilindrata ed avere strutture di lusso e partecipazioni finanziarie: non ci sembra sia scritto da nessuna parte. Allora, visto che dal Vaticano si pongono nei confronti del resto del mondo, e soprattutto in Italia i vertici della chiesa pretendono di dettare legge,come un Un POTERE, lo Stato Italiano cominci a rapportarsi con loro come si rapporta con il resto della comunità civile. Basta privilegi e basta con la sudditanza alle volontà dei vertici curiali. Servono segnali chiari e interventi in tal senso e a tal proposito riteniamo coerente invitare anche le istituzioni senesi ad aprire subito una riflessione per chiedere alla Fondazione Mps di ridurre le erogazioni nei confronti della curia senese o di altri enti religiosi e le somme non erogate destinarle alla comunità senese per contrastare la pesante crisi economica. E non sarebbe male proprio per dare un segnale di demarcazione tra le cose della vita civile e quelle della vita religiosa che il presidente della banca Mps oltre che presidente dell’ABI rinunciasse al suo incarico di avvocato difensore dell’economo della Curia senese. Non ci sembra il caso di sovrapporre i ruoli.

La discussione in Italia è avviata: ci sembrava il caso di sensibilizzarla anche qui a Siena.

 

Il tramonto dei “Tremontiani” e il nuovo governatore di Banca D’Italia

La crisi finanziaria di questi ultimi giorni oltre ad indebolire le economie di molti paesi occidentali con ricadute pesanti sui cittadini, sulle imprese e sulla tenuta dei conti degli Stati, ha accellerato la fine di un gruppo di potere economico italiano costituitosi intorno al ministro Giulio Tremonti.

Fino a qualche giorno fa banchieri ed esperti economici (esperti di cosa non si è capito vista la situazione disastrosa) presi da smanie modaiole si erano autodefiniti “tremontiani”. Pero’, come tutte le mode, anche questa volge al tramonto: finita la festa gabbato lo santo.

Salvo sorprese di fine agosto il tramonto definitivo di Tremonti e dei tremontiani è calendarizzato per l’autunno. E’ di questi giorni la notizia che Vittorio Grilli, il candidato sostenuto da Tremonti per la successione a Mario Draghi alla guida della Banca d’Italia è già tramontato: non convinceva nemmeno il Presidente della Repubblica.

Di una cosa sono tutti certi: il futuro governatore della Banca d’Italia sarà una personalità gradita a Mario Draghi. I nomi in lizza sono due: l’attuale direttore generale della stessa Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni o in alternativa Lorenzo Bini Smaghi.

Ai nostri uffici risulta quasi certa la nomina di Fabrizio Saccomanni.

Gli inviti a cena di Roberto Vivarelli, il mantovano Zani e i cinema di Stefano Bisi

Da circa un mese la nostra redazione riceve continui inviti a cena da parte del sig. Roberto Vivarelli (direttore della MPS Tenimenti e consigliere comunale di Buonconvento) e sinceramente, pur ringraziandolo per la cortesia ammirabile, ci tocca rinunciare alle degustazioni offerte per via di una ferrea dieta a cui siamo sottoposti per sconfiggere il colesterolo e le maniglie ingombranti.

Quello che per noi però appare incomprensibile da parte di Vivarelli è il suo accanimento nei confronti del nostro blog: in fondo avevamo solo posto una domanda e nulla più, senza ricevere risposta. La riproponiamo cosi anche i lettori possono giudicare la bontà del quesito e quindi loro stessi possono valutare se nella domanda sono presenti attacchi anonimi o altro. Domanda al sig. Roberto Vivarelli: sig. Vivarelli, in considerazione anche della notizia positiva che ci riferisce della decisione della Giunta comunale di Siena di istituire l’anagrafe degli eletti, perché Lei non ci ci illustra la formalità della sua nomina a direttore di MPS Tenimenti e quindi perché non pubblica il curriculum? Domanda chiara e semplice: attendiamo solo una risposta dal sig. Vivarelli.

Altre invece sono le questioni che il Vivarelli pone sul blog del nostro concorrente Stefano Bisi. Caro Vivarelli, il nostro blog è per il BENE COMUNE, contro le mafie, le cricche, la P3, la P4, contro i dissestatori e contro le ingiustizie. Noi utilizziamo mezzi informatici e tecnologici all’interno del quadro legislativo italiano e internazionale, siamo pseudonimi e non anonimi (come Lei purtroppo asserisce). Le notizie e gli articoli che pubblichiamo si basano su fatti accertati e ACCERTABILI (ripeto accertati e ACCERTABILI). Per quanto riguarda la vicenda della famose liste false (che Lei cita) non dovrebbe rivolgersi a noi: è una vicenda che non ci riguarda e che non rientra nella nostra attività giornalistica. Di questa questione ne parli con il prode Bisi e con gli esponenti politici del tempo e non coinvolga questo blog in questioni che non ci appartengono: cosi come è falsa la sua teoria riferita a noi con la quale lascia intendere un nostro interessamento a ricoprire posti e ruoli politici di altri. Noi non siamo interessati alle cariche politiche e nemmeno alle nomine: questo è un blog di informazione e di approfondimento. Più che altro noi pensiamo alla lista della spesa come la stragrande maggioranza dei cittadini che guadagnano senza privilegi uno stipendio mensile (da 600 a 1200 euro). Ora siamo stati chiari sig. Vivarelli!!!! Se poi reputa che le nostre problematiche siano faticose da affrontare, possiamo interloquire e approfondire con Lei la vicenda della F4 (magari essendo un argomento “leggero” non rischiamo di litigare).

Comunque caro Vivarelli, aspetti qualche giorno prima di interessare il Bisi delle questioni che abbiamo evidenziato, perché il nostro concorrente attualmente è impegnato sulla vicenda del banchiere Zani nominato nella banca Antonveneta. Chissà come finirà questa vicenda: forse Zani si dovrà dimettere? Chissà!!! Una cosa è certa, comunque vada a finire: la campagna giornalistica del Bisi di certo non mette in buona luce il partito a cui appartiene lo stesso Zani e coloro che hanno nominato Zani. A questo punto, visto che noi siamo per la moderazione e l’equilibrio: per risolvere questa diatriba proponiamo due cose. La prima: pubblicate i curricula di tutti i nominati (nessuno escluso); la seconda: fate dimettere Zani e nominate Stefano Bisi banchiere in Antonveneta (almeno noi del mondo dell’informazione possiamo dire: finalmente un giornalista banchiere!!!)

Auguriamo a tutti, anche al Bisi e al Vivarelli, un buon fine settimana e speriamo di trovare in città qualche cinema aperto, visto che il Bisi ieri sera mentre intervistava il sindaco Ceccuzzi, ha affermato che “la gente a Siena ha poco voglia di andare al cinema e che in città ci sono molti cinema aperti”. Mica ti sarai confuso con i cinema della città di Mantova caro Bisi????

Stefano Bisi si prepara a lanciare la candidatura di Gian Maria Rossolini alla carica di rettore dell’università di Siena?

Di Gian Maria Rossolini il prode Bisi ne aveva fatto cenno con tanto di foto in quel libricino di fotine con cui esaltava il “sistema Siena” o meglio da lui definito “quel groviglio armonioso..”Ai tempi di quella foto ne parlava ricordando che lo stesso Rossolini ricopre il ruolo di preside della Facoltà di Medicina dell’università di Siena. E oggi??? Dopo aver sostenuto con ossessione la candidatura di Riccaboni sferrando duri attacchi a Silvano Focardi e dopo aver lanciato per primo (strano episodio) il nome di Ines Fabbro come futuro direttore amministrativo e dopo aver sostenuto con il suo giornale il taglio agli stipendi dei lavoratori, da agile tarzan giornalistico (e non solo) cosa potrebbe tirare fuori dal cilindro il prode Bisi? Salvo smentite degli interessati, corre voce che i baroni della Facoltà di medicina, avendo annusato che sta per finire l’era Riccaboni, avrebbero deciso di lanciare la candidatura di Rossolini alla carica di nuovo rettore e naturalmente il Bisi essendo affezionato alla medesima Facoltà senza batter ciglio abbandona Riccaboni e strumentalmente (con il solito scopo di giocare un ruolo) si schiera con Rossolini. Fermo restando che Bisi dovrebbe astenersi (di questo parleremo in un secondo momento) dall’intervenire sulle vicende dell’università e soprattutto su quelle della facoltà di medicina, ci chiediamo con quale coraggio  i baroni di medicina pretenderebbero di esprimere il nuovo rettore. Con questo non intendiamo esprimere un giudizio negativo sulla figura di Rossolini ma sull’intera facoltà di medicina: non è un problema personale o sul nominativo ventilato.

1)    L’università di Siena è sul baratro per colpa del dissesto avvenuto durante il periodo rettorale del massimo esponente della facoltà di Medicina Piero Tosi e se non era per l’intervento della magistratura, salvo un paio di voci isolate, i baroni di medicina continuavano nel sostegno al Tosi.

2)    Il prof. Walter Gioffré accusato di truffa aggravata ai danni dell’ateneo è docente della facolta di medicina (rileggetevi questo link http://www.lanazione.it/siena/cronaca/2010/10/22/403787-rimborsi_gonfiati_indagato.shtml )

3)    La professoressa Anna Coluccia condannata dal tribunale di Siena per la vicenda di un concorso è docente di medicina (rileggetevi questo link http://ilsensodellamisura.com/files/2010/01/Repubblica21gen10.pdf )

4)    Il prof. Bruno Frediani è sotto processo per un concorso ed è docente di medicina( rileggetevi questo link http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/07/07/prof-sotto-accusa-ma-il-processo-non.html )

Potremmo continuare per un bel pezzo ma queste citazioni rendono bene l’idea: più che far esprimere una candidatura alla facoltà di medicina sarebbe urgente una bella commissione d’inchiesta interna all’ateneo, far partire un’inchiesta a tutto campo da parte della magistratura e chiedere alla Guardia di Finanza di controllare e verificare l’utilizzo dei soldi dei master e di tutti i finanziamenti giunti ai vari docenti della facoltà di medicina e non solo e la verifica dei bilanci della facoltà, investigando a ritroso negli anni fin dove la legge consente di arrivare. A tal proposito riproponiamo quanto scritto da un altro docente della Facoltà di medicina prof. Galeazzi: “A tale proposito, e per dovere di chiarezza, voglio ricordare innanzi tutto ai colleghi e agli studenti che il debito è dovuto non solo allo sperpero delle risorse ma, soprattutto, alla assunzione di personale (docente e non docente) in numero soverchiante le effettive necessità. (…) Tali assunzioni si sono basate più su favoritismi che su una effettiva programmazione ed hanno avuto come risultato l’eccessiva e ingiustificata espansione di alcuni settori a discapito di altri. Questo accadeva anni prima della scoperta del debito dell’Ateneo e, inoltre, molti concorsi sono stati banditi su fondi esterni, promessi e mai arrivati, di cui l’Ateneo, e quindi la Facoltà, ha dovuto farsi carico aggravando così il debito.”

Ai baroni vecchi e nuovi di certo non manca la faccia tosta e la sfrontatezza cosi come non gli è mancata durante gli anni in cui la nostra bella università è stata dissestata.

Al prode Bisi che sventola sempre la sua “difesa del sistema Siena” e ancora non abbiamo ben capito cosa intende con “sistema”, ci preme ricordare alcune frasi del prof. Mauro Barni, visto che lo stesso Bisi lo cita come esempio, ma non sempre, solo quando è strumentale alle sue finte battaglie moralizzatrici.

Affermava il prof. Mauro Barni: “Un errore che scaturisce da un contesto tecnico e quindi diverso da quello sanitario, non può togliere nulla al buon nome della sanità senese. E invece ciò che mi sorprende in questo caso, e in molti altri in questa città, è che si cerchi di creare attorno una cortina fumogena. A Siena siamo troppo convinti di essere i migliori e che non possa accaderci nulla. Così cadiamo sistematicamente nell’errore di sottovalutare ciò che accade. Mi chiedo, in omaggio a che cosa? Il livello amministrativo di questa città lo considero ancora fra i migliori, ma esiste ed è diffusa la tendenza ad ovattare tutto. Anche nel caso di cui la magistratura si sta interessando, non si è sentito il bisogno di documentare prima ciò che stava accadendo. In sostanza a Siena è tempo di farsi meno lodi e di guardare i problemi più concretamente.
(…) Cercando di minimizzare, evitando di parlarne, si generano solo sospetti. Prendiamo un altro caso. E chiediamoci perché la storia dei concorsi all’università di Siena finisca per comparire solo sul Messaggero, mentre qui non se ne fa neanche cenno. È emblematico. La trasparenza serve a rendere consapevoli i cittadini, a non generare paure e timori, e a salvare la sanità buona che nel nostro ospedale è molto ben rappresentata.»

Il PD senese della famosa “carta etica” e anche gli altri partiti da che parte stanno???? Sul fatto che il Bisi è schierato da sempre con i baroni universitari e a difesa delle posizioni di privilegio è ben certificato. Compreso il fatto che sul suo giornale non scrive dei processi in corso in merito ai concorsi universitari (mentre la Nazione di Siena correttamente ha scritto articoli giornalistici chiari e professionali).

Consigli di vita

La redazione di Fratello Illuminato ha letto e condiviso parola per parola le osservazioni del Prof. Giovanni Grasso in questo articolo. Ha altresì qualcosa da aggiungere, per sottolineare quanto le dichiarazioni di Detti e Flores d’Arcais siano disgustose. Al primo bisognerebbe chiedere i soldi indietro, visto che è suo desiderio dare una mano alla “sua università”. Si fa presente che visto che Detti ha ricoperto cariche in tutti gli organi decisionali possibili e immaginabili (consigliere d’amministrazione, direttore di dipartimento, preside e in Senato accademico come preside e rappresentante d’area) l’Università di Siena non è sua di sicuro, ma altrettanto sicuramente è suo invece il dissesto, nel senso che è avvenuto grazie anche alle sue decisioni. Per il secondo, Flores, vista la sua inutilità come docente, per non parlare della sua invisibiltà come assessore alla cultura nel secondo mandato Cenni, vale il principio della restituzione, includendo quanto ha percepito come membro della giunta comunale, visto il nulla che ha prodotto. Infine, per completare il quadro, bisognerebbe che convincessero ad andare in prepensionamento anche il loro sodale Bettini; proprio lui! Lo scrittore dell’ode a Tosi, dissestatore maximus. Con questo terzo prepensionamento l’Ateneo otterrebbe un risparmio notevole per varie ragioni: si libererebbe di una materia inventata (antropologia del mondo antico); smetterebbe di pagare l’affitto della villetta del Glicine (sita in via Roma 57, prospiciente la ben nota Via Roma 56). Ai due, possibilmente tre, Cincinnati consigliamo inoltre di acquistare un bel pezzo di terra presso Stigliano ove coltivare pomodori nei pressi del Merse e del loro maestro di dissesti il famoso Sultano. Inoltre, ove avessero bisogno di consigli su come irrigare, lì ne troverebbero di preziosissimi: potrebbero imparare a chiedere fondi europei (così dissestano anche un po’ fuori Siena) e potrebbero imparare a costruire pozzi artesiani coi medesimi fondi.

E’ proprio vero! Il cognome non conta nulla! Possiamo parafrasare il titolo di una nota commedia: L’importanza di chiamarsi Enrico (e non Luigi, aggiungiamo noi).

Buon Ferragosto (se vi riesce di digerire ‘sta roba)

Rumors banche e presidenze sotto gli ombrelloni

Dopo la caduta delle stelle nella notte di San Lorenzo il giorno dopo sotto gli ombrelloni della spiaggia di Capalbio la discussione era tutta impegnata sui futuri assetti delle banche italiane. Tra i rumors raccolti fedelmente dal nostro orecchio vacanziero merita segnalare questo: Nel 2O12 Giuseppe Mussari termina il mandato di Presidente di banca MPS e al suo posto sembrerebbe sicura la nomina di Franco Bassanini attuale presidente di Cassa depositi e prestiti.

Dal “Tarzan” politico della prima Repubblica al “Tarzan” del giornalismo senese di oggi

Nella famosa prima Repubblica i democristiani chiamavano “Tarzan” l’ex ministro Enzo Scotti, per l’agilità con cui passava da una corrente all’altra.

Mentre ci avviciniamo alle  porte della terza Repubblica, un nuovo “Tarzan” merita di essere citato nelle cronache di questo blog. E non si tratta di un politico o presunto tale, ma di un giornalista di provincia: il nostro concorrente Stefano Bisi.

Di certo al nostro Bisi l’agilità non manca, salvo quei casi in cui si muove come un elefante dentro una cristalleria: però è agile ed è li pronto a navigare a vista tra una corrente politica e l’altra, o meglio tra un gruppo di riferimento e l’altro.

Il nostro Tarzan era sostenitore di Piero Tosi, poi suo accusatore e negli ultimi tempi nuovamente amico; era amico dell’ex rettore Luigi Berlinguer poi suo avversario e ora non si sa(??); è stato sostenitore accanito dell’attuale rettore Riccaboni e oggi ne scrive male; negli ultimi due mesi ha fatto un giornale tutto schierato contro il PD e il Ceccuzzi e oggi non solo fa marcia indietro ma addirittura Tarzan ottiene la gestione giornalistica della festa del PD in fortezza( ma questo non ci riguarda visto che è una festa di un partito, coerenza loro).

Insomma il nostro “Tarzan”, forse annusando in tempo l’uscita di scena del suo amico Mussari, pur di mantenere in piedi il suo famoso “groviglio armonioso” sfodera tutta la sua agilità per districarsi in questa giungla della politica senese e quindi ricrearsi quel feeling con Il Ceccuzzi e la Meloni che negli ultimi tempi si era incrinato.

Leggendo il programma della festa del Pd in fortezza (a proposito i concerti non sono niente male) abbiamo notato che il nostro Tarzan intervisterà il sindaco Ceccuzzi e quindi non potendo essere presenti approfittiamo di questo intervento per suggerire all’intervistatore alcune domande che entrano nel vivo della vita pubblica: 1)Sig. sindaco che opinione si è fatta sui concorsi universitari truccati? 2)Sig. sindaco come valuta la vicenda dell’inchiesta giudiziaria su Ampugnano?3) Sig. sindaco cosa ne pensa delle varie vicende che inquinano la vita civile ed economica del nostro paese come la P3 e la P4?

Questo sono domande che un giornalista dovrebbe porre al suo intervistato: tanto alla cattura della pantera nera ci sta pensando il Corpo Forestale. Pur trattandosi di un animale da giungla!!!

Quei piccoli grovigli che imperversano dentro una crisi globale

Dare al “groviglio” un significato edificante o positivo è da fantasiosi  oppure nella peggiore delle situazioni è da persone in malafede o peggio da irresponsabili approfittatori della vita pubblica; cosi come è da dementi o peggio ancora da arroganti speculatori sottovalutare la pesante crisi economico-finanziaria che si sta manifestando nella sua dimensione globale.

La crisi economica globale di questi giorni sta mettendo a dura prova la stabilità economica di quasi tutti i paesi occidentali, Italia compresa, e salvo rare eccezioni la classe politica (italiana in particolar modo) occidentale oltre ad essere impreparata, si sta rivelando un’accozzaglia di buffoni, parassiti, tangentari e personaggi da cronaca giudiziaria.

Le famiglie durano fatica ad arrivare in fondo al  mese, le piccole e medie imprese soffrono e in molti casi gettano la spugna e chiudono battenti. Anche le famose isole felici traballano e la sofferenza economica non è piu’ un’ipotesi preoccupante ma un’amara realtà. Bisogna essere ottimisti e lavorare tutti nell’interesse generale: giuste parole e giusti propositi. Ma possiamo uscire da questa crisi con un classe politica globale e locale da “basso impero”? E ancora: come possono essere compatibili con gli interessi collettivi i vari “grovigli” che imperversano nelle varie realtà dell’Italia? Figli dei padri che vincono stranamente concorsi, fidanzate (la famosa F4) varie che senza titolo occupano la scena pubblica millantando ruoli che non hanno, amici degli amici che diventano addirittura banchieri, finanziamenti sparsi qua e la senza una ragione sociale e funzione pubblica, ambienti deviati che inquinano associazioni e vita politica, e poi ancora altre nefandezze.

L’Italia con le sue realtà locali, per esser “desta”  deve rompere rapporti e ambiguità con i grovigli e i suoi cantori: prima che la politica sia solo cronaca giudiziaria e la crisi economica irrompa definitivamente nella vita familiare e delle persone come una tragedia. Viva L’Italia!!!

Art. 79 Termine per la costituzione di parte civile (codice procedura penale)

1. La costituzione di parte civile può avvenire per l’udienza preliminare (416 s.) e, successivamente, fino a che non siano compiuti gli adempimenti previsti dall’art. 484.
2. Il termine previsto dal comma 1 è stabilito a pena di decadenza.
3. Se la costituzione avviene dopo la scadenza del termine previsto dall’art. 468 comma 1, la parte civile non può avvalersi della facoltà di presentare le liste dei testimoni, periti o consulenti tecnici.