La crisi finanziaria di questi ultimi giorni oltre ad indebolire le economie di molti paesi occidentali con ricadute pesanti sui cittadini, sulle imprese e sulla tenuta dei conti degli Stati, ha accellerato la fine di un gruppo di potere economico italiano costituitosi intorno al ministro Giulio Tremonti.
Fino a qualche giorno fa banchieri ed esperti economici (esperti di cosa non si è capito vista la situazione disastrosa) presi da smanie modaiole si erano autodefiniti “tremontiani”. Pero’, come tutte le mode, anche questa volge al tramonto: finita la festa gabbato lo santo.
Salvo sorprese di fine agosto il tramonto definitivo di Tremonti e dei tremontiani è calendarizzato per l’autunno. E’ di questi giorni la notizia che Vittorio Grilli, il candidato sostenuto da Tremonti per la successione a Mario Draghi alla guida della Banca d’Italia è già tramontato: non convinceva nemmeno il Presidente della Repubblica.
Di una cosa sono tutti certi: il futuro governatore della Banca d’Italia sarà una personalità gradita a Mario Draghi. I nomi in lizza sono due: l’attuale direttore generale della stessa Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni o in alternativa Lorenzo Bini Smaghi.
Ai nostri uffici risulta quasi certa la nomina di Fabrizio Saccomanni.