Stefano Bisi si prepara a lanciare la candidatura di Gian Maria Rossolini alla carica di rettore dell’università di Siena?

Di Gian Maria Rossolini il prode Bisi ne aveva fatto cenno con tanto di foto in quel libricino di fotine con cui esaltava il “sistema Siena” o meglio da lui definito “quel groviglio armonioso..”Ai tempi di quella foto ne parlava ricordando che lo stesso Rossolini ricopre il ruolo di preside della Facoltà di Medicina dell’università di Siena. E oggi??? Dopo aver sostenuto con ossessione la candidatura di Riccaboni sferrando duri attacchi a Silvano Focardi e dopo aver lanciato per primo (strano episodio) il nome di Ines Fabbro come futuro direttore amministrativo e dopo aver sostenuto con il suo giornale il taglio agli stipendi dei lavoratori, da agile tarzan giornalistico (e non solo) cosa potrebbe tirare fuori dal cilindro il prode Bisi? Salvo smentite degli interessati, corre voce che i baroni della Facoltà di medicina, avendo annusato che sta per finire l’era Riccaboni, avrebbero deciso di lanciare la candidatura di Rossolini alla carica di nuovo rettore e naturalmente il Bisi essendo affezionato alla medesima Facoltà senza batter ciglio abbandona Riccaboni e strumentalmente (con il solito scopo di giocare un ruolo) si schiera con Rossolini. Fermo restando che Bisi dovrebbe astenersi (di questo parleremo in un secondo momento) dall’intervenire sulle vicende dell’università e soprattutto su quelle della facoltà di medicina, ci chiediamo con quale coraggio  i baroni di medicina pretenderebbero di esprimere il nuovo rettore. Con questo non intendiamo esprimere un giudizio negativo sulla figura di Rossolini ma sull’intera facoltà di medicina: non è un problema personale o sul nominativo ventilato.

1)    L’università di Siena è sul baratro per colpa del dissesto avvenuto durante il periodo rettorale del massimo esponente della facoltà di Medicina Piero Tosi e se non era per l’intervento della magistratura, salvo un paio di voci isolate, i baroni di medicina continuavano nel sostegno al Tosi.

2)    Il prof. Walter Gioffré accusato di truffa aggravata ai danni dell’ateneo è docente della facolta di medicina (rileggetevi questo link http://www.lanazione.it/siena/cronaca/2010/10/22/403787-rimborsi_gonfiati_indagato.shtml )

3)    La professoressa Anna Coluccia condannata dal tribunale di Siena per la vicenda di un concorso è docente di medicina (rileggetevi questo link http://ilsensodellamisura.com/files/2010/01/Repubblica21gen10.pdf )

4)    Il prof. Bruno Frediani è sotto processo per un concorso ed è docente di medicina( rileggetevi questo link http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/07/07/prof-sotto-accusa-ma-il-processo-non.html )

Potremmo continuare per un bel pezzo ma queste citazioni rendono bene l’idea: più che far esprimere una candidatura alla facoltà di medicina sarebbe urgente una bella commissione d’inchiesta interna all’ateneo, far partire un’inchiesta a tutto campo da parte della magistratura e chiedere alla Guardia di Finanza di controllare e verificare l’utilizzo dei soldi dei master e di tutti i finanziamenti giunti ai vari docenti della facoltà di medicina e non solo e la verifica dei bilanci della facoltà, investigando a ritroso negli anni fin dove la legge consente di arrivare. A tal proposito riproponiamo quanto scritto da un altro docente della Facoltà di medicina prof. Galeazzi: “A tale proposito, e per dovere di chiarezza, voglio ricordare innanzi tutto ai colleghi e agli studenti che il debito è dovuto non solo allo sperpero delle risorse ma, soprattutto, alla assunzione di personale (docente e non docente) in numero soverchiante le effettive necessità. (…) Tali assunzioni si sono basate più su favoritismi che su una effettiva programmazione ed hanno avuto come risultato l’eccessiva e ingiustificata espansione di alcuni settori a discapito di altri. Questo accadeva anni prima della scoperta del debito dell’Ateneo e, inoltre, molti concorsi sono stati banditi su fondi esterni, promessi e mai arrivati, di cui l’Ateneo, e quindi la Facoltà, ha dovuto farsi carico aggravando così il debito.”

Ai baroni vecchi e nuovi di certo non manca la faccia tosta e la sfrontatezza cosi come non gli è mancata durante gli anni in cui la nostra bella università è stata dissestata.

Al prode Bisi che sventola sempre la sua “difesa del sistema Siena” e ancora non abbiamo ben capito cosa intende con “sistema”, ci preme ricordare alcune frasi del prof. Mauro Barni, visto che lo stesso Bisi lo cita come esempio, ma non sempre, solo quando è strumentale alle sue finte battaglie moralizzatrici.

Affermava il prof. Mauro Barni: “Un errore che scaturisce da un contesto tecnico e quindi diverso da quello sanitario, non può togliere nulla al buon nome della sanità senese. E invece ciò che mi sorprende in questo caso, e in molti altri in questa città, è che si cerchi di creare attorno una cortina fumogena. A Siena siamo troppo convinti di essere i migliori e che non possa accaderci nulla. Così cadiamo sistematicamente nell’errore di sottovalutare ciò che accade. Mi chiedo, in omaggio a che cosa? Il livello amministrativo di questa città lo considero ancora fra i migliori, ma esiste ed è diffusa la tendenza ad ovattare tutto. Anche nel caso di cui la magistratura si sta interessando, non si è sentito il bisogno di documentare prima ciò che stava accadendo. In sostanza a Siena è tempo di farsi meno lodi e di guardare i problemi più concretamente.
(…) Cercando di minimizzare, evitando di parlarne, si generano solo sospetti. Prendiamo un altro caso. E chiediamoci perché la storia dei concorsi all’università di Siena finisca per comparire solo sul Messaggero, mentre qui non se ne fa neanche cenno. È emblematico. La trasparenza serve a rendere consapevoli i cittadini, a non generare paure e timori, e a salvare la sanità buona che nel nostro ospedale è molto ben rappresentata.»

Il PD senese della famosa “carta etica” e anche gli altri partiti da che parte stanno???? Sul fatto che il Bisi è schierato da sempre con i baroni universitari e a difesa delle posizioni di privilegio è ben certificato. Compreso il fatto che sul suo giornale non scrive dei processi in corso in merito ai concorsi universitari (mentre la Nazione di Siena correttamente ha scritto articoli giornalistici chiari e professionali).