Maggio 15th, 2013 — Note redazionali
di Giacomo D’Onofrio
Era in qualche modo già tutto previsto. Compresa la cessazione delle immatricolazioni per il corso di laurea in Economia e sviluppo territoriale. A scorrere il copioso dossier sul bilancio del Polo universitario grossetano, consegnato a tutti i soci e discusso nell’assemblea del 6 maggio, emerge evidente che il destino della presenza universitaria in Maremma era già segnato un anno fa, quando le attività per l’anno accademico 2011-2012 erano già state “significativamente condizionate è scritto a pagina 1della relazione sull’attività di gestione dal venir meno dello storico contributo della Fondazione Monte dei Paschi” , comportando “scelte con inevitabili ricadute sia sulle attività didattiche che di ricerca”.
La genesi è puntuale. A giugno dello scorso anno ha cessato il corso di laurea magistrale in Scienze ambientali con sede a Follonica, che infatti dal 1 luglio è stata disattivata a fronte anche si sottolinea nella relazione del “venir meno dell’interesse del Comune di Follonica a mantenere attiva la sede”. Nel 2012 ha sospeso le attività anche Ecolab, il laboratorio sulla pesca e l’acquacoltura a Orbetello, il cui funzionamento è sempre stato garantito dal bilancio complessivo del Polo universitario. Nel corso dell’anno accademico 2011-2012, dunque, sono state registrate 52 nuove immatricolazioni e iscrizioni al corso di laurea triennale in Economia e sviluppo territoriale, mentre 200 sono stati gli iscritti agli anni successivi al primo per i corsi di laurea (tutti in esaurimento) in Economia e sviluppo territoriale (67 studenti), Conservazione e gestione dei beni archeologici (54), laurea magistrale in Monitoraggio e gestione dell’ambiente marino (9) e Giurisprudenza (70).
Con quali costi?
Le spese gravate sull’esercizio 2012 del bilancio del Polo universitario sono state 783.316 euro e spiccioli, che hanno garantito il funzionamento del Polo nel suo complesso, mentre le entrate si sono fermate a 603.130 euro, frutto fondamentalmente dello sforzo economico del Comune di Grosseto, che ci ha messo 197mila euro, della Provincia con 191mila euro e della Camera di commercio con 170.430 euro, oltre a 44.700 euro di contributi minimi annui (senza contare che il Comune mette a disposizione anche le strutture)
Il calo dei finanziamenti ha prodotto, già nel 2012, un primo processo di riorganizzazione del Polo per ridurre le spese sia delle attività didatitche che della struttura amministrativa. Così, dopo l’accordo sindacale, dal 1 luglio 2012 è arrivata la cassa integrazione in deroga per tutti i 24 dipendenti della società consortile, alcuni dei quali a zero ore (in particolare gli otto distribuiti fra le sedi di Follonica e Orbetello) e uno a Grosseto, per gli altri 15 orario ridotto. Zero ore che negli ultimi giorni si sono tradotti in lettere di licenziamento.
Una riorganizzazione da cui non si torna indietro. I sindaci revisori, nella loro relazione sono chiarissimi: nel 2013 “le risorse attese e derivanti dai contributi volontari scrivono dei tre soci pubblici di maggior riferimento (Provincia, Comune e Camera di commercio) ancorchè non certe nel loro intero ammontare (nel frattempo i tre enti hanno deciso: il Comune garantirà 200mila euro l’anno per un triennio, la Provincia assicura solo per quest’anno 90mila euro, la Cciaa arretra a 100mila, ndr) fanno registrare una consistente contrazione che, alla luce dell’attuale contesto economico generale, non sembra poter avere natura transitoria”.
Non solo, secondo il collegio sindacale “la proiezione delle nuove risorse, limitatamente alla parte certa, non appare sufficiente a fronteggiare i costi della gestione ancorchè rideterminati”. Per questo, il Collegio “segnala che la rilevanza di tali elementi, in assenza di individuazione di nuove, adeguate e certe risorse da ottenere in via continuativa, può pregiudicare, già dal prossimo esercizio 2014, l’equilibrio patrimoniale e finanziario e con esso la continuità aziendale”. Considerazioni che non lasciano spazio a interpretazioni di sorta: al momento solo il Comune è nelle condizioni di garantire un minimo di continuità finanziaria.(Corriere di Maremma)
Maggio 15th, 2013 — Note redazionali
Simone Vigni, ceccuzziano della prima ora, chiede al presidente della Fondazione, Gabriello Mancini (uomo di Alberto Monaci), di bloccare il colpo di mano sullo Statuto. Vorrei chiedere a Simone Vigni se è a conoscenza della candidatura di Alessandro Trapassi, uomo da sempre di Alberto Monaci e Gabriello Mancini, nella lista Siena Cambia, la lista personale del suo candidato Valentini. Mi sembra che la coalizione che sostiene il Valentini sia a dir poco confusa. Ci ricordiamo fin troppo bene che all’interno di quella coalizione stanno insieme sia quelli che hanno votato contro al bilancio del Ceccuzzi che quelli che lo hanno sostenuto e continuano a sostenerlo. Come si può pensare che gente del genere riesca a stare insieme? Buttiamo giù la maschera alla coalizione del Valentini, pochi interessi in comune per il bene della città e troppi interessi comuni per posti ed incarichi.
Votare questa gente vuol dire continuare a portare avanti quelle dinastie che hanno distrutto l’economia senese. Da cittadino senese, mi auguro che il 26 e il 27 maggio la gente si ricordi bene dei danni che il Pd ha fatto a questa città.
Flavio (un cittadino stufo di essere preso in giro dai politicanti del Pd)
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
Sentite che bella notizia ci è giunta: la condannata dalla Corte dei Conti (presto pluricondannata) Ines Fabbro e il suo scudiero Criccaboni stanno cercando canali per attutire la botta nei denti della sentenza di ieri. In particolar modo vorrebbero pagare SOLO ai ricorrenti e rinviare così nel tempo il pagamento a tutti coloro che ne facessero domanda. Ci siamo chiesti che strategia sia questa, considerato che con la sentenza in mano chiunque ne abbia diritto DEVE essere pagato e l’unica risposta plausibile è che NON HANNO SOLDI. A questo punto invitiamo da un lato tutti i lavoratori a pretendere il pagamento dell’accessorio così come stabilito DA UNA SENTENZA DI UN GIUDICE DELLA REPUBBLICA ITALIANA IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA e per rimanere alla Repubblica chiediamo a viva voce alla Procura della medesima di inviare immantinente qualcuno a fermare questi due perché evidentemente sono pericolosi a sé stessi e agli altri. E soprattutto sono pericolosi per l’Ateneo. D’altro canto basta vedere da chi sono protetti politicamente per comprendere di che risma siano.
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
E’ veramente intollerabile l’arroganza dell’ex sindaco di Monteriggioni, nell’appropriarsi giorno dopo giorno, in base agli accadimenti, di tutte le battaglie, che con fatica ed anche rischio personale, sono state portate avanti da persone che combattevano e combattono, proprio il sistema di cose, del quale il suo partito e lui stesso ne facevano e ne fanno parte.
Ma ci rendiamo conto??!! Ma lei sig. Valentini ha dovuto aspettare una sentenza sacrosanta di un giudice, per prendere le parti di coloro che erano stati privati di un loro diritto sacrosanto, sancito dalla costituzione? Si rende conto che nella sua posizione sarebbe meglio tacere? Mi spiega sig. Valentini dove era fino ad ora? Lo sa che ben due componenti del suo partito, il PD, sedevano nel CDA dell’università quando venivano deliberate certe decisioni sul salario? Come si sono comportati al riguardo il sig. Cucini rappresentante del comune di Siena ed il sig. Morrocchi rappresentante della provincia? Ci ha parlato allora? Se ne è preoccupato? Deduco che lei abbia dei problemi di comunicazione nel suo partito. Mi pare che la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Quindi? Lei vorrebbe governare? Vogliamo parlare di coloro che hanno sostenuto i vertici dell’università ed ora presenti nelle sue liste di sostegno o candidati consiglieri? Ma lei Valentini pensa davvero che qui a Siena siamo tutti con l’anello al naso?
Spero davvero che i senesi capiscano quanto lei stia tentando di restaurare quello che prima c’era e che ora vorrebbe far passare per cambiamento. In sostegno di Laura Vigni, come Siena si muove siamo al fianco di tutte le famiglie senesi e non di una sola come lei. Faccia una cosa saggia Valentini, si ritiri dalla competizione elettorale.
Carlo Regina candidato consigliere nella lista Siena si muove per Laura Vigni sindaco
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
La condanna che il Giudice del Lavoro, Delio Cammarosano, ha inflitto all’Ateneo senese, decretando finalmente quello che già molti si aspettavano da quasi due anni, è l’ennesimo duro colpo di immagine ad una realtà importante come l’Università.
E’ bene chiarire che ad essere stata condannata è stata l’amministrazione dell’Università, a conferma che l’attuale gestione Riccaboni-Fabbro non solo è inadatta a gestire il rilancio dell’Ateneo (gli ultimi bilanci lo confermano) ma, come se non bastasse l’enorme voragine creata dai loro predecessori, continuano a picconare le già fragili fondamenta attuando politiche illegittime, come quella della decurtazione del salario accessorio agli oltre 1000 dipendenti tecnico-amministrativi, che aggiungono -oltre al danno economico- pure la beffa.
Presente alla lettura della sentenza il candidato sindaco Michele Pinassi, dipendente tecnico-amministrativo dell’Università senese, che ha subìto direttamente sulla propria pelle le scelte di una amministrazione che ha colpito i più deboli per tutelare i tanti “baroni” universitari.
In questa occasione vogliamo sottolineare come il personale tecnico-amministrativo sia fondamentale per garantire i tanti servizi agli studenti e alla didattica che l’Università offre e che dovrà potenziare per garantire sempre di più servizi di qualità, così da tornare ad essere un grande polo attrattivo per gli studenti italiani e stranieri, con ricadute economiche positive sull’intera città.
Certo è che una condanna nei confronti dell’Amministrazione non aiuta nel processo di risanamento: per questo i responsabili devono fare immediatamente un passo indietro.
MoVimento Siena 5 Stelle
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
Dopo l’ennesima nottata di sonno sereno e saporito, l’ennesima nottata non turbata dai problemi dei lavoratori di ogni ordine e grado, dopo una bella spolverata o due di Fratello Illuminato, il Valentini e tutta la sua cricchetta si decidono a dire qualche rabberciata frasetta di circostanza sulla sentenza di Cammarosano in ordine al salario accessorio dei dipendenti dell’Università. Voi direte: bene! Meglio tardi che mai! Non siete mai contenti … Non siamo contenti no! Sentite in che belle proposizioni si lancia il Valentini, ben consigliato evidentemente dallo stuolo di professori e dipendenti universitari di cui si circonda:
La sentenza emessa dal Tribunale di Siena conferma quanto abbiamo già sostenuto e cioè che il necessario risanamento finanziario non può sostanziarsi in tagli lineari e quindi alla cieca, che colpiscono pesantemente la categoria dei tecnici amministrativi.
Ci siamo persi qualcosa? Quando l’hanno sostenuto? Se parla dell’intervento sulla Cooperativa “Solidarietà” facciamo presente che 1) la Cooperativa non è composta da dipendenti dell’Università. 2) La vicenda della Cooperativa è di due mesi fa. Tutti gli altri dipendenti universitari sono nel disastro da CINQUE LUNGHI ANNI e il Valentini e il suo partito e i suoi accoliti (anche quelli universitari) ne parlano SOLO ORA. E se non prendeva una decisione il giudice non ne parlavano neanche ora.
L’Università è un’istituzione autonoma e vediamo troppi tentativi di ingerenza esterna, spesso solo per mera speculazione elettorale, ma non possiamo esimerci da domandarci chi e con quale competenza ha indirizzato il Rettore verso questa scelta, che ha innestato un ulteriore conflittualità interna alla comunità universitaria, seminando zizzania in un comparto fondamentali per il buon funzionamento dell’Ateneo e dei servizi che eroga agli studenti. La città si attende quindi chiarezza su perché e chi ha la responsabilità di questo comportamento, sanzionato dalla magistratura.
Valentini non ti scomodare a farti tante domande che ti viene un’infiammazione della meninge. Basta leggere.
Intercettazione tra Tomasi (ex direttore del MIUR e oggi direttore generale della provincia di Trento) e quel dissestatore e abusivo di Angelo Criccaboni:
Tomasi: Poi è chiaro che lei nel momento che ha l’investitura… provi a sentire, io francamente… lì in Procura dovete vedere voi perché oggi sa com’è. Qui … lì è tutto rischioso. Lì è diventato poco … poco …
Riccaboni: No, no, no. Su questo la convocazione del Consiglio avverrà immediatamente in maniera tale che possa mettere a regime, diciamo… tutto quanto con la nomina da parte della Fabbro che il nostro Statuto dice previo parere del Consiglio di Amministrazione. Su questo dobbiamo passarci, insomma.
Tomasi: Sì, sì.
Riccaboni: E poi, niente…
Tomasi: Lì, penso, che se non prende in mano la gestione anche la Ines … lì non ne uscite! Perché tra l’altro, guardi: io ho visto quella nota che mi ha portato Focardi l’ultimo giorno sul discorso del Prefetto, dell’accessorio … A parte il fatto che io gli ho detto che io non darò nessun parere e che se dovessero chiedermi un parere, non può che essere contrario perché non è certo … dopo visto che sulla stampa lui dice che ha avuto rassicurazioni dai funzionari, francamente non so quali siano questi funzionari. Ma … lì la partita va presa in mano subito, capisce, dal direttore amministrativo. Se no lei si trova una valanga di … a non finire.
Riccaboni: No, no. Certo.
Tomasi: E questo non è il momento di cedere alle pressioni sindacali … questo è il momento di chiudere le fila e rimboccarsi le maniche, non c’è niente da fare.
Riccaboni: Qui c’è solamente bisogno di questo. C’è bisogno di dare un senso di continuità, di dare tranquillità e andare avanti. Questa vertenza, anche, dell’ateneo è stata gestita molto male perché era già chiusa. Poi è stata ritirata fuori, per motivi demagogici e quindi ha provocato questo ambaradan. Ma insomma… questa è già chiusa, non c’è problema. E comunque con il Direttore Amministrativo questa cosa verrà affrontata in un modo migliore sicuramente.
Tomasi: Sì e poi anche il discorso lì di quella partita … il Prefetto … I prefetti ragionano in un altro modo. Il prefetto ragiona per evitare che la gente vada in piazza. Però, sul piano della sostanza c’hai contro tutti … i colleghi … devi recuperare … non è che puoi … quindi … quell’ipotesi lì è veramente… Comunque, secondo me, adesso dovete avere lo spazio per operare poi speriamo… insomma…”
Ecco chi ha dato il suggerimento. Il Direttore Generale dell’Università Tomasi con cui la Fabbro è INTIMA amica. Bastava leggere Fratello Illuminato oppure la Nazione dove queste interecettazioni sono state pubblicate, con tanto di reazione scomposta e del tutto fuori luogo del tuo amico Criccaboni. Perla finale:
A nessuno, però, è consentito minare sistematicamente la credibilità dell’Università di Siena, che ha un ruolo irrinunciabile per lo sviluppo del nostro territorio e che tutti dobbiamo aiutare a mantenere un eccellente standard della didattica, in modo da attrarre molti studenti, che è una condizione indispensabile per avere il sostegno adeguato da parte dello Stato, che nonostante l’enorme Debito Pubblico deve continuare ad investire nell’Università per contrastare il declino.
A parte che cosa è consentito o cosa non è consentito non spetta certo al Valentini dirlo e, se si riferisce a noi, noi diciamo quel cazzo ci pare senza doverne rispondere né al Valentini né a nessun altro, ma poi che possa aiutare lui (e i suoi accoliti) a mantenere alto il livello della didattica in modo da attrarre molti studenti fa onestamente sorridere. E comunque non c’è niente da mantenere perché, non sappiamo se il Valentini lo sa, ma gli studenti diminuiscono vertiginosamente in ragione di circa 1500 unità l’anno da cinque anni a questa parte, quindi evidentemente il livello della didattica tanto alto non è. E non lo è, come non lo è quello della ricerca, perché quella cricca di incapaci che amministrano l’Ateneo si dedicano e investono solo nelle cazzate, mandando al macero tutte le eccellenze che c’erano una volta e che ora non ci sono più, sostituite da uno stuolo di miracolati dal partitone, servi collusi col potere. Qualche esempio? Non esiste più la filosofia, non esiste più la matematica, rimpiazzate da antropologia, sociologia, comunicazioni, ssostenibilità e tutta un’altra serie di minchiate in cui abbondano i docenti che hanno fatto imbarcate paurose in alcuni settori disciplinari, distruggendone anche grazie a pensionamenti e prepensionamenti altri che, quelli sì, erano ECCELLENZE.
Se Valentini non fosse stato su Marte fino a ieri l’altro (e sarebbe bene ci tornasse), queste cose le saprebbe o qualcuno gliele avrebbe dette.
Ancora una volta: VOTATE QUELLO CHE VOLETE MA NON VOTATE PD!!!
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
Cari fratelli e care sorelle, colgo l’occasione per rallegrarmi con tutti quei cittadini lavoratori che si sono visti giustamente riconosciuto un loro diritto, sancito dalla costituzione, che era stato tolto loro dalle scelte dei vertici universitari appoggiati dall’ex sindaco di Monteriggioni e dal suo partito.
Oggi vi vorrei parlare di un nuovo riconoscimento cittadino che è stato costituito recentemente e che vado ad illustrarvi.
Questo riconoscimento prende temporaneamente il posto del “Mangia 2013” e si chiama “Mangiato 2000/2013”.
Dopo essermi consultato con i vertici internazionali di Fratello Illuminato, vi descriverò in breve, quali sono i canoni di valutazione per l’assegnazione del prestigioso riconoscimento.
I criteri di valutazione hanno preso in riferimento la cattiva politica, la depauperazione delle risorse cittadine, l’ingiustizia, l’immoralità.
Le istituzioni dove viene circoscritta l’attenzione della commissione, sono in ordine:
L’università, la sua gestione ed i suoi bilanci.
Il comune di Siena, con la sua gestione ed i suoi bilanci.
La fondazione Mps, con la sua gestione ed i suoi bilanci.
La banca MPS, con la sua gestione ed i suoi bilanci.
La Asl cittadina, con la sua gestione ed i suoi bilanci.
I Musei cittadini, con le loro gestioni (?).
Chiaramente verranno prese in considerazione anche tutte quelle singole persone che facenti parte del tessuto amministrativo, politico, culturale si sono spese per ottenere questi risultati, che converrete con me non erano facili da raggiungere.
Mangiarsi in così pochi anni tutto questo deve essere stata una cosa devastante per il fisico e la psiche. Comprendiamo.
Ora ci ritireremo nelle nostre stanze, poiché la commissione ancora si trova in alto mare, per quanto riguarda l’assegnazione, pare che sia impossibile, nonostante tutta la nostra immaginazione trovare chi, con tali caratteristiche ,abbia potuto fare tutto questo.
Comunque se voi avete un idea accettiamo volentieri delle segnalazioni in merito.
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
All’indomani della storica sentenza emessa da Cammarosano sull’accessorio dei dipendenti universitari, non registriamo una parola che è una dai seguenti candidati a sindaco: Tucci, Marzucchi, Corsini e Valentini. Tutti gli altri hanno espresso una posizione durissima sull’operato del duo dell’incapacità e dell’insulsaggine Criccaboni & Fabbro chiedendone, correttamente le dimissioni. Come mai, ci chiediamo, costoro giocano a nascondino, trincerandosi dietro queste cazzate della cittadinanza studentesca, dei servizi, della fava e della rava? A parte che non si capisce bene chi dovrebbe darli questi servizi se si accetta supinamente, come hanno fatto questi quattro, che i lavoratori vengano allegramente macellati (a parte l’unico caso in cui si sono mossi con carità pelosa per i 64 dipendenti della Cooperativa, che sono per l’appunto dipendenti della cooperativa e non dell’Ateneo). Non una parola di solidarietà in questi anni, non un volantino, niente. Ma quello che troviamo più stupefacente è l’atteggiamento del Valentini che, fra l’altro, è anche un sindacalista. La ragione delle superscazzole del Valentini sull’università vanno ricercate sicuramente nel fatto che fra chi lo sostiene abbondano i dissestatori e i filodissestatori. Come fa il Valentini a chiedere le dimissioni di Riccaboni e Fabbro quando tra i suoi candidati c’è quel filodissestatore, anzi per stare sulla sua materia quell’ur-dissestatore di Roberto Venuti? Come fa a prendere posizione dura e netta quando tra i suoi sostenitori possiamo individuare: Maurizio Boldrini, Gabriella Piccinni, Roberto Morrocchi, Fiorino Iantorno, Katia di Rienzo et alii? E va bene, non dica niente, ma almeno che sia niente davvero, non quelle cretinate sulla cittadinanza studentesca che sono frutto, ovviamente, della pluriennale mania di Fiorino Iantorno, tosiano convinto e che condivide i sogni megalomani del suo antico maestro. Per non parlare dell’ombra del Presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci, sponsor di Tosi e Focardi, che dovrebbe rappresentare tutti i toscani (e difatti era ad eleggere il Presidente della Repubblica) che non dice una parola (né l’ha mai detta) su questa ed altre vergognose vicende. Egli altri professori universitari vicini al Valentini (Mancuso e Minnucci)? Non sono stati in grado di suggerire niente al loro candidato da dichiarare, invece di quelle cazzate? Evidentemente no. E perché, ci chiediamo? E ci rispondiamo: PERCHE’ SONO COLLUSI CON LA CRICCA UNIVERSITARIA!!! Ecco perché!!! Altra spiegazione non c’è, a meno che non la vogliano dare loro. Siamo disponibili ad accogliere un’eventuale risposta, se ne hanno una alternativa.
Resta il fatto che il PD (che pure ha addirittura coordinatori comunali, provinciali, regionali, nazionali, mondiali, universali sulle tematiche universitarie) NON HA DETTO UNA PAROLA NE’ OGGI NE’ MAI. Questo rende del tutto evidente che NON VANNO VOTATI. Così, semplicemente.
P.S. Il sindacato più vicino al PD farebbe bene a chicchierare meno, invece, visto che il risultato ottenuto dai lavoratori non è certo merito loro, né del loro legale. Anzi, hanno tentato fino all’ultimo momento di non farli i ricorsi e di mettersi d’accordo, anche a danno dei lavoratori. Se non c’erano altri sindacati e gli ottimi avvocati Cassigoli e De Mossi e dipendeva dalla CGIL e da Di Noi l’accessorio i dipendenti lo rivedevano il giorno del poi e il mese del mai.
Maggio 13th, 2013 — Note redazionali
Questi uffici ritegono che sia giunto il momento in cui chi di dovere prenda le decisioni naturalmente conseguenti alla vergognosa situazione dell’Ateneo senese. La sentenza di oggi che vede condannati i due incompetenti e abusivi Criccaboni & Fabbro con tanto di danno erariale allegato che ci auguriamo che la commensale della Fabbro Acheropita Mondera Orange provvederà tempestivamente a rilevare e CONDANNARE mette la parola fine a tutta questa ignobile farsa, cui molti politici locali si sono prestati, del risanamento, del rilancio e di tutte queste cazzate.
A questo punto questi uffici chiedono a chiare lettere che il magistrato di turno mandi un maresciallo dei Carabinieri, un appuntato e due Carabinieri scelti a INTERDIRE IMMEDIATAMENTE Riccaboni e Fabbro. Tengono questi uffici a far presente che il dissestatore Tosi è stato interdetto per molto meno. Inoltre, sempre il magistrato di turno, deve chiamare a deporre tutti i membri del consiglio di amministrazione passato al fine di chiedere lumi sul perché non si siano opposti ad una disposizione che, la sentenza lo dice chiaramente, era TOTALMENTE ILLEGITTIMA.
Tutto questo senza parlare della caterva di esposti e denunce che sono depositate nel corso di questi ultimi due anni e mezzo e dei quali, ad oggi, i signori magistrati se ne sono infischiati allegramente, salvo ora non avere tempo perché è crollato il MPS (cosa peraltro ampiamente prevista da anni, almeno da qualcuno).
Comunque guardate, è facile e veloce, cari magistrati. Il vostro collega vi ha alzato l’ennesima palla da schiacciare. Si fa alla svelta a dare seguito. Su su. E tutti i cari politici locali, soprattutto quelli del PD che pure riportano la maggiore responsabilità di questo disastro e non si sono mai degnati di prendere posizione sulla vicenda, speriamo si rendano conto di aver pestato una bella merda. A maggior ragione quelli che ieri l’altro sono diventati presidenti di comitati elettorali appoggiando discorsi assurdi sull’Ateneo e oggi alle 9.30 si sono dovuti ciucciare questo sedano. Complimenti! Un’arguzia ed un tempismo non da tutti. Avrebbe potuto farla D’Alema questa figura di merda.
TUTTI A CASA, SOPRATTUTTO CRICCABONI E FABBRO!!!
Maggio 13th, 2013 — Note redazionali
La sentenza del giudice del lavoro di Siena, che conferma il diritto dei lavoratori dell’Università di vedersi riconosciuto quel salario accessorio che dal 2011 gli era stato abusivamente sottratto, fa giustizia di un arbitrio contrario non solo alla legge, ma anche alla comune morale. Questa decisione, inoltre, sottolinea in modo emblematico la pesante responsabilità amministrativa e politica della dirigenza dell’Ateneo, che ha preteso di fronteggiare la grave crisi finanziaria dell’ente, non ponendo fine agli sprechi che l’avevano prodotta, bensì facendone ricadere il peso sui lavoratori, che in questo caso hanno visto decurtata parte della loro retribuzione, in altri, come per i lavoratori della cooperativa solidarietà, sono stati licenziati. A questo punto giudichiamo indifferibili le dimissioni del rettore e della direttrice amministrativa, atto che già da tempo avrebbe dovuto essere compiuto per le note e ancor più gravi ragioni. Chiunque ritenga davvero che per Siena l’Università è un’istituzione strategica e vitale dovrebbe sentire il dovere di fare propria questa richiesta, invece di indulgere a compromessi e aperture di credito verso coloro che ormai possono essere definiti “il problema” del nostro Ateneo.
Impegno per Siena