Riceviamo e pubblichiamo.L’Italia di Alessandro Profumo con 42 milioni di euro di liquidazione e l’Italia della signora Paola con 200 euro al mese

Un tempo i comunisti venivano accusati di “mangiare i bambini” ma a quel tempo i comunisti erano accanto alla povera gente e ai lavoratori; un tempo i liberali in Italia avevano stili di vita sobri e in politica come nell’economia riuscivano a mantenere in equilibrio le diverse classi sociali; un tempo in Italia c’erano i socialisti come Pertini ma poi sono arrivati quelli come Giuliano Amato che si porta a casa 31 mila euro di pensione al mese. Quel tempo non c’è piu’. Da ieri a oggi la vita è migliorata? Speravamo di si invece il nostro tempo volge al peggio.

Mi è capitato di leggere la storia della signora Paola che riporto integralmente cosi come è stata scritta dal giornalista Fabio Massa.

“Una storia incredibile. Nella Milano della settimana della moda, dei manager, c’è una parte oscura, povera, tragica. Nella metropoli c’è chi vive con 200 euro al mese. Duecento. Non un euro in più. Difficile a credersi, sembrerebbe. Per questo il conduttore televisivo Roberto Poletti, dopo la chiamata – in diretta durante Forte e Chiaro, la sua trasmissione su Antenna 3 – della signora Paola, che si lamentava appunto di vivere con 200 euro al mese, ha deciso di andare a verificare di persona. Microfono e telecamere, è andato a trovarla nella sua casa.”Qui non pago l’affitto ormai da mesi – spiega Paola – Mi dispiace per il padrone di casa, ma non so che cosa fare. Ho sempre curato mio padre, che qualche tempo fa è morto. Con la sua eredità ho pagato l’affitto ancora per qualche mese. Poi non ce l’ho fatta più. Ero in attesa per una casa popolare, ma con il suo decesso sono scivolata in giù nelle graduatorie”. Le condizioni di vita di Paola sono disperate: “Io mi faccio la doccia con l’acqua fredda perché lo scaldabagni elettrico consuma troppo. Che cosa mangio? Praticamente solo latte e biscotti. Sono andata anche alla parrocchia per chiedere aiuto. Mi hanno dato da mangiare qualche volta”. Ma la cosa più agghiacciante arriva quando cala la sera. Perché Paola non accende la luce. Usa le candele: “Ho un sussidio di 200 euro, non posso permettermi di pagare le bollette”.

E purtroppo di queste storie l’Italia è piena.

Mi sono chiesta in solitudine se era migliore il tempo di quando i comunisti venivano accusati della cretinata di “mangiare i bambini” o il nostro tempo con la sinistra che adora i banchieri. Mi sono risposta con un’altra domanda: ci sarà un futuro per i miei figli?

Ti giri a destra e ritrovi il miliardario Berlusconi sempre a capo di un partito; ti giri a sinistra e incontri i vari Bersani, Rosy Bindi,Susanna Cenni(per restare nel locale) che si accompagnano fieri con il banchiere Alessandro Profumo. Un banchiere che ha ricevuto da Unicredit 42 milioni di liquidazione e dal tribunale di Milano un rinvio a giudizio. Sarebbero queste le doti e le caratteristiche dei nuovi idoli della sinistra italiana? Evidentemente si.

Rivolgo lo sguardo indietro alla festa del PD senese e ci ritrovo Alessandro Profumo e Angelo Riccaboni; mai sul palco un dipendente dell’ateneo o della banca.Solo “i padroni”. La classe operaia prima è andata in paradiso e oggi direttamente “affanculo”. Del resto il maggiore sponsor dell’ex sindaco Ceccuzzi è proprio il banchiere Profumo. Del gruppo che adora i banchieri sono entrati a pieno titolo l’IDV di Siena, SEL, Siena Futura e i vertici dei sindacati confederali di Siena. Nell’attesa di un altro tempo rivolgo un pensiero di umanità alla signora Paola. Qui a Siena tutti in silenzio perchè evidentemente navighiamo nell’oro e i problemi che attanagliano la città riguardano i cittadini della “provincia” di Grosseto.

 Francesca

Un pellegrinaggio continuo: anche Luciano Violante a Siena

Chi è Luciano Violante lo sapete tutti. Che ci faceva a Siena due mesi fa (piu’ o meno) Violante? Forse lo sanno in pochi. Sicuramente è stato visto entrare in Rocca Salimbeni (non da Piazza Salimbeni) e il cane Paco incuriosito,avendo sentito che saliva da Profumo, è rimasto fuori in attesa e Violante è uscito dalla Rocca dopo tre ore e mezzo.Poi,sempre Violante,è andato a incontrare l’abusivo Angelo (C)Riccaboni, ma da quanto sappiamo non dentro il rettorato. Chissà di cosa avranno parlato?

Riceviamo e pubblichiamo. Con una lettera consegnata al Prefetto di Siena le RSU dell’Università scrivono al Presidente Napolitano

Illustrissimo Presidente,

nel darle il benvenuto nella nostra città e nel nostro Ateneo in occasione dell’apertura della “Pontignano Conference”, certi che la Sua presenza sia un segnale importante della considerazione che Lei ha nei confronti della nostra Università, cogliamo questa occasione per sottoporre alla Sua attenzione alcune questioni che da anni affliggono l’Istituzione ed alcune categorie di lavoratori in particolare,minandone il prestigio.

Come sicuramente saprà risale ormai all’anno 2008 la scoperta di un gravissimo disavanzo di gestione dell’Ateneo quantificato in oltre 200 milioni di euro. Il deficit ha influito in modo pesante sulla reputazione dell’Istituzione, sulle sue prospettive di sviluppo, nonché sui bilanci familiari di centinaia dilavoratori e dellelorofamiglie.

Il rilancio di una istituzione con oltre 750 di storia non può che passare dall’affermazione dei principi di legalità, trasparenza, certezza del diritto e accertamento delle responsabilità, principi messi seriamente a repentaglio sia dai ritardi dell’azione giurisdizionali da parte della magistratura, sia da alcune censurabili iniziative dei vertici dell’amministrazione universitaria.
Siamo pertanto a chiederLe, anche nel Suo ruolo di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura,un diretto intervento affinchè:

1)possano rapidamente chiudersi le indagini in corso da ormai 4 anni affinché vengano accertate le responsabilità di chi, con una gestione scellerata, ha causato il dissesto economico e finanziario dell’Ateneo;

2)possano chiudersi in tempi rapidi le indagini in corso sulla elezione a Rettore del Prof. Angelo Riccaboni, al fine di affermare pienamente la legittimità della governance di ateneo;
3) possa essere ripristinato il pagamento del trattamento accessorio dovuto al personale tecnico ed amministrativo dell’Università di Siena, inopinatamente e illegittimamente negato dai vertici dell’Ateneo (Magnifico Rettore e Direttore Amministrativo).

Certi di un suo fattivo intervento, ci è gradita l’occasione per manifestarle i segni della nostra stima.

CISAL, UGL-INTESA, UIL-RUA, USB P.I.

Tommaso Occami. Cuccù! Dov’è finito? [corretto]

Mi sono chiesto che fine ha fatto l’onorevole Barzanti quello che interviene a difesa di tutto ciò che viene eseguito dai compagni senesi. Lui afferma di non essere iscritto, ma stando a quello che scrive si deve arrivare alla conclusione che è più funzionale al partito democratico degli stessi iscritti. O forse ha preso coscienza che non si può strappare un pezzo di stoffa nuova per metterlo in un vestito vecchio, l’abito logoro non regge la nuova pezza e tutto il vestito va in malora. Proprio come sembra stia accadendo al partito ceccuzziano. Le ultime trovate sono degne di nota. La prima è il bliz tentato ieri con il governo per anticipare le votazioni in quei comuni che hanno il commissario. A questo punto è evidente che il tempo è nemico dei dirigenti piddini di Siena che fanno di tutto per cercare di anticipare (addirittura un’incontro fra Giulio Carli e il ministro dell’interno) le votazioni e mettere un tappo prima che la cattiva gestione dei rappresentanti del Pd si versi totalmente sulla tavola. Ad analizzare le dichiarazioni dei responsabili si capisce che questa pattuglia messa in piedi da Ceccuzzi e a lui ossequiante ne combina una al giorno.

Mi riferisco al nobile, il bambolotto, e alla dichiarazione fatta al Corriere di Siena sui fatti dei simboli delle contrade al festival nazionale del Pd di Reggio Emilia: “Vogliamo precisare che il Partito democratico di Siena non gestisce direttamente lo stand ‘Terre di Siena’ di Reggio Emilia che viene allestito autonomamente dai volontari emiliani” seguono le scuse. Stante così le cose ci siamo messi l’animo in pace se non che quel birichino del Santo ci ha messo la pulce nell’orecchio e siamo andati a vedere cosa dice il programma della Festa Democratica Nazionale: “Terre di Siena, curato dai circoli Pd Siena e Correggio Specialità senesi” ecc. Eh no caro Guicciardini! Le bugie non vanno bene, non le hanno detto in casa, anzi nel casato, che le menzogne non si raccontano? Hanno le gambe corte. Come facciamo a darle credibilità se ha già preso tutti i vizi che hanno attraversato la Festa in Fortezza. Non ci siamo!

Ma non è finita qui, quell’altro birichino dell’Eretico ha messo nel suo blog tutti gli stanziamenti fatti a Bagnaia, quindi alla signora Rifeser, dal Monte di Mussari dal 2001 al 2008. Saremmo curiosi di sapere anche il resto e comunque già solo in questa tranche siamo sopra i diciotto milioni di euro. Ora si capisce come ha fatto Ceccuzzi ad allontanare con una semplice telefonata il direttore Tedeschini. Reo, quest’ultimo, di aver pubblicato un comunicato stampa della Fondazione non gradito dall’ex sindaco. Tali precedenti ci preoccupano sull’indipendenza del giornale che ha la maggiore diffusione in città: La Nazione. Non ci facciamo troppe illusioni così come non ce le siamo mai fatte per il Corriere di Siena. Giornali che poi, in fondo, non hanno dato molto risalto al convegno organizzato dall’ex braccio destro di Craxi, Giuliano Amato, alla presenza del Presidente della Repubblica. Se ci fossero stati dei dubbi nel passato su chi fosse a capo del groviglio armonioso che tanti mali ha prodotto a Siena, oggi, a distanza di tempo, tali perplessità sono di fatto superate. Amato, che invidiamo esclusivamente per la pensione che supera i trentamila euro al mese, è l’artefice della nomina, insieme a Bassanini di Mussari prima in Fondazione e poi alla Banca. È il personaggio politico che non ha fatto mai mancare l’appoggio nelle campagne elettorali agli esponenti del Pd senese, compresa l’ultima quella che lo ha visto presenziare ad un’incontro con Mussari e Ceccuzzi. Incontro dagli ampi sorrisi tanto tutto andava bene e a detta del chianino la Fondazione non sarebbe mai scesa sotto il 50%. Lo troviamo, il super pensionato, sempre come il prezzemolo nelle più svariate iniziative non ultima Astrid che tanti “cervelli” ha fornito all’ultimo consiglio di amministrazione del Monte. Non sappiamo se queste scelte siano la “discontinuità” ceccuzziana o qualche cambiale di riconoscenza pagata alla coppia Amato, Bassanini. E comunque, se l’organizzazione del convegno vuole essere una prova di forza in vista delle prossime elezioni e di aiuto al berlingueriano Riccaboni, è bene che si sappia che un discorso fatto sulle sorti del Regno Unitou non consola i lavoratori dell’Università, né quelli del Monte.

Seguiamo anche con attenzione la vicenda dell’allontanamento per “raggiunti limiti di età” di Fabrizio Rossi. Siamo convinti che dietro tale “pensionamento” ci sia qualcosa d’altro come ad esempio una gestione allegra del personale della banca. Non che l’ex direttore abbia preso le iniziative in solitudine, ma confortato e indirizzato dai desiderata dell’ex presidente. La gestione del personale è cosa importante che può creare tanti consensi, anche politici, se gestito in modo oculato e sappiamo l’attenzione con cui Mussari seguiva questo settore. Ma l’argomento è così interessante e vasto che ci torneremo sopra. Ma comunque una domanda ci sentiamo di farla al sindacato: ma non vi eravate accorti di nulla? Non lo avete denunciato nel passato all’azienda?

T.O.

Un benvenuto al Presidente della Repubblica. Qualche suggerimento dalla redazione di Fratello Illuminato

La rdazione di Fratello Illuminato è lieta di dare il benvenuto al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione e partecipe dei tre poteri dello Stato. Visto che ha fatto l’onore a molti senesi che lo meritano sicuramente di far loro visita, e noi siamo partecipi di tanto onore, ci permettiamo di accennare al garante della Costituzione qualche istanza per la quale, sicuramente, non gli compete cercare la soluzione, ma per la quale, dato il suo alto magistero, potrà forse esercitare una moral suasion. Caro Presidente, vista la sua agenda, potrebbe porre alle cariche istituzionali le seguenti problematiche?

 

  1. Dove sono finiti gli oltre 250 milioni di buco dell’università? Chi pagherà per questo? Di chi sono le responsabilità?
  2. Perché si è consentito senza muovere foglia che ai dipendenti universitari si tagliasse lo stipendio?
  3. Come mai all’attuale presidente dell’ABI si è consentito di sputtanare la ricchezza accumulata in cinquecento anni e di distruggere la città?
  4. Quanto precede – ahinoi – è stato consentito e appoggiato dal partito dal quale proviene il Presidente. Non sarebbe il caso di fare un po’ di pulito nella classe dirigente di questa città?
  5. La Fondazione ha un bilancio disastroso ed è piena di debiti? Che si fa Presidente?
  6. Il Comune è commissariato e ha un buco da 17 milioni.
  7. L’ASL ha un altro bel buchetto da 11 milioni

 

In definitiva tutto è stato distrutto nel silenzio della politica e delle istituzioni. Sappiamo inoltre che oggi andrà all’Ateneo. Presidenteeeeee!!! Attenzione!!! Siederà accanto ad un rettore abusivo (come da rinvio a giudizio e udienza preliminare fissata il 14 dicembre), ma soprattutto nei corridoi rischi di incontrare una masnada di dissestatori che sono tutti, regolarmente al loro posto. Per cui Presidente un consiglio amichevole: occhio a dove si siede, si metta le mutande di bandone, occhio al portafoglio e anche al bagno ci vada coi corazzieri. Se per caso incontra un omino basso con la giubba attento che non ordini libri in Suo onore senza copertura finanziaria, ci raccomandiamo. Purtroppo, oltretutto, la Sua augusta visita è sciupata parzialmente dalla presenza dell’altro dissestatore di Stati Giuliano Amato, ma su questo passiamoci sopra.

Presidente! Ci raccomandiamo a Lei e al Suo alto magistero per cercare di levare le mani di questa banda di dissestatori dalla Cittò che è stata letteralmente messa in ginocchio.

Non ci deluda e ancora benvenuto!

Anatomia di una foto

La foto visibile in questo articolo è stata scattata alla festa del PD senese; una foto simbolo,l’emblema del prima e dopo dissesto.

Al centro della foto due soggetti attenzionati(uno in particolare) dal nostro blog. Quello con il microfono nella mano dissestatrice(la stessa che ha siglato l’acquisto di libri abusivi e altri atti..) è il solito genio di Via Roma 56,l’ex capo della mangiatoia comunicativa , il firmatario di ordinativi di libri non autorizzati Maurizio Boldrini. Quello accanto al genio è un altro genio della politica: il criccaboniano dirigente del PD Donato Montibello; quel Montibello che ha avuto il coraggio di affermare che il Cricca e la condannata dalla Corte dei Conti avevano fatto bene a tagliare il salario accessorio ai lavoratori dell’università. La foto è stata scattata sotto il manifesto degli aperilibri(quanti soldi bevuti in libri non autorizzati!!) con tanto di simbolo del PD(nel caso specifico partito dissestatori). Osservando attentamente la foto, appare con nitidezza lo sguardo di Montibello, quasi in blocco mistico,che fissa le movenze della mano dissestatrice del genio e probabilmente in quel momento, Montibello avrà pensato: quella è una mano geniale! Effettivamente quella mano è un reperto storico del dissesto. Da quanto è geniale merita di essere avvolta da ornamenti metallici di forma circolare.Non avete ancora idea dei danni che ha compiuto quella mano tra parole e musica. Urge un nuovo manuale…….

Colpo di scena nell’inchiesta sul crac del pastificio Amato

In attesa di conoscere le risposte del PD e delle altre forze politiche su questo http://shamael.noblogs.org/?p=5905

vi aggiorniamo con questa notizia:

“Crack pastificio Amato, torna in carcere imprenditore

Mercoledì, 19 settembre 2012 – 18:04:00

Era ai domiciliari ma utilizzava con disinvoltura il telefono e incontrava anche persone esterne al ristretto nucleo familiare e in qualche caso si sarebbe anche allontanato dall’abitazione. Giuseppe Amato junior, indagato nell’ambito del crack dell’omonimo pastificio e’ tornato in carcere per un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Salerno che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica.

L’imprenditore e’ in custodia cautelare dal 29 giugno scorso, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Mario Del Mese, dell’ex deputato Paolo del Mese, di Antonio Anastasio e di Simone Labonia per reati fallimentari e per aver sottratto alle casse della societa’ circa 10 milioni di euro, quando l’azienda era gia’ in una profonda crisi finanziaria. Gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Salerno hanno rilevato nel corso dei controlli numerose violazioni degli obblighi imposti dalla magistratura. Di qui l’aggravamento della misura cautelare.”

Il piano per mandar via l’amministratore delegato di MPS Fabrizio Viola

La voce di un piano riservato(evidentemente non cosi riservato) per tentare di mandare via Fabrizio Viola circolava da alcune settimane nei corridoi del Freccia Rossa Milano-Roma. “Fabrizio Viola è un ostacolo per la politica locale che negli anni passati controllava la gestione operativa della banca MPS”. Noi aggiungiamo: quel controllo ha messo in ginocchio la banca. Inoltre, Fabrizio Viola, forte della sua indipendenza dalle segreterie di partito “non piace” perchè sta tentando di recidere i legami della nuova organizzazione interna con il passato, con il “rischio”(per alcuni) di far saltare gli “altarini.”

Hanno anche tentato di interrompere l’incarico del Commissario Laudanna ma su questo fronte i margini non ci sono. Ci sono tentativi maldestri anche su altri fronti. In definitiva, è in corso un tentativo per bloccare il processo di pulizia e di verità sui disastri avvenuti nei vari ambiti.

Il piano prevede la sostituzione di Viola, non subito, ma verso gennaio-febbraio. In Bankitalia cosa ne pensano?

La partita è appena iniziata. Giocano sullo stesso fronte anti-Viola, Alessandro Profumo, Giuseppe Mussari, Franco Ceccuzzi: il rinviato a giudizio, l’indagato e il commissariato. Ed ecco spiegato l’attivismo sul versante politico locale di Profumo e quella conferma alla segreteria unica di Valentino Fanti. Nel frattempo attendiamo la prima udienza del processo milanese al rinviato a giudizio Alessandro Profumo.

Per rafforzare il terzetto sembrerebbe che dentro il PD senese la linea è quella di blindare il Ceccuzzi con le primarie di partito, impedendo quelle di coalizione. Vedremo in quanti resteranno a guardare indifferenti l’attuazione del piano?E se lo STATO in tutte le sue diramazioni dei poteri si farà scavalcare da un gruppo che tenta di frenare la richiesta di verità e pulizia richiesta dai cittadini.

Albus Silente

Una proposta di Maestro James per risolvere lo scontro sulle province in Toscana

Io avrei una proposta concreta per dirimere il problema del taglio delle province. Abolitele tutte e trasformate gli attuali capoluogo in città metropolitane. In questo modo ogni città metropolitana è autonoma con prefettura e tutti gli uffici dello Stato attuali. Si aboliscono le province e si trasferiscono le deleghe alla regione e alla città metropolitana. In questo modo si potrebbe portare a compimento un’ altra razionalizzazione. Siena diventa città metropolitana(cosi come le altre città toscane) e all’area aggreghiamo i comuni della provincia. Una città metropolitana senese che nasce dall’aggregazione di 36 comuni. Quella di Firenze già in fase di cdiscussione nascerà aggregando Firenze con altri 40 comuni. In questo modo anche Siena conserverà la sua storia e nel contempo si procederà a una vera e propria razionalizzazione dei costi.

Ciao Mario

La redazione di Fratello Illuminato apprende con profonda tristezza la notizia della morte di Mario Specchio.

Mario Specchio era nato a Siena nel 1946; era docente di Letteratura Tedesca e Traduzione Letteraria presso l’Università di Siena. Centrali, negli anni della sua formazione, sono stati gli incontri con lo scrittore Romano Bilenchi ed il poeta Mario Luzi.

Mario Specchio, un uomo che amava Siena e che nel tempo non aveva mai abbandonato il sentiero della coerenza “culturale”. Mario non era solo un cittadino senese; la figura di Mario Specchio appartiene senza sfumature alla CULTURA Italiana.

Mario Specchio era uno di quei docenti che non si sono mai piegati al mercimonio universitario e che non hanno mai partecipato alle nefaste scelte di distruzione dell’ex prestigioso ateneo.

Ci lascia un uomo serio e un grande uomo di CULTURA.