Tommaso Occami. Cuccù! Dov’è finito? [corretto]

Mi sono chiesto che fine ha fatto l’onorevole Barzanti quello che interviene a difesa di tutto ciò che viene eseguito dai compagni senesi. Lui afferma di non essere iscritto, ma stando a quello che scrive si deve arrivare alla conclusione che è più funzionale al partito democratico degli stessi iscritti. O forse ha preso coscienza che non si può strappare un pezzo di stoffa nuova per metterlo in un vestito vecchio, l’abito logoro non regge la nuova pezza e tutto il vestito va in malora. Proprio come sembra stia accadendo al partito ceccuzziano. Le ultime trovate sono degne di nota. La prima è il bliz tentato ieri con il governo per anticipare le votazioni in quei comuni che hanno il commissario. A questo punto è evidente che il tempo è nemico dei dirigenti piddini di Siena che fanno di tutto per cercare di anticipare (addirittura un’incontro fra Giulio Carli e il ministro dell’interno) le votazioni e mettere un tappo prima che la cattiva gestione dei rappresentanti del Pd si versi totalmente sulla tavola. Ad analizzare le dichiarazioni dei responsabili si capisce che questa pattuglia messa in piedi da Ceccuzzi e a lui ossequiante ne combina una al giorno.

Mi riferisco al nobile, il bambolotto, e alla dichiarazione fatta al Corriere di Siena sui fatti dei simboli delle contrade al festival nazionale del Pd di Reggio Emilia: “Vogliamo precisare che il Partito democratico di Siena non gestisce direttamente lo stand ‘Terre di Siena’ di Reggio Emilia che viene allestito autonomamente dai volontari emiliani” seguono le scuse. Stante così le cose ci siamo messi l’animo in pace se non che quel birichino del Santo ci ha messo la pulce nell’orecchio e siamo andati a vedere cosa dice il programma della Festa Democratica Nazionale: “Terre di Siena, curato dai circoli Pd Siena e Correggio Specialità senesi” ecc. Eh no caro Guicciardini! Le bugie non vanno bene, non le hanno detto in casa, anzi nel casato, che le menzogne non si raccontano? Hanno le gambe corte. Come facciamo a darle credibilità se ha già preso tutti i vizi che hanno attraversato la Festa in Fortezza. Non ci siamo!

Ma non è finita qui, quell’altro birichino dell’Eretico ha messo nel suo blog tutti gli stanziamenti fatti a Bagnaia, quindi alla signora Rifeser, dal Monte di Mussari dal 2001 al 2008. Saremmo curiosi di sapere anche il resto e comunque già solo in questa tranche siamo sopra i diciotto milioni di euro. Ora si capisce come ha fatto Ceccuzzi ad allontanare con una semplice telefonata il direttore Tedeschini. Reo, quest’ultimo, di aver pubblicato un comunicato stampa della Fondazione non gradito dall’ex sindaco. Tali precedenti ci preoccupano sull’indipendenza del giornale che ha la maggiore diffusione in città: La Nazione. Non ci facciamo troppe illusioni così come non ce le siamo mai fatte per il Corriere di Siena. Giornali che poi, in fondo, non hanno dato molto risalto al convegno organizzato dall’ex braccio destro di Craxi, Giuliano Amato, alla presenza del Presidente della Repubblica. Se ci fossero stati dei dubbi nel passato su chi fosse a capo del groviglio armonioso che tanti mali ha prodotto a Siena, oggi, a distanza di tempo, tali perplessità sono di fatto superate. Amato, che invidiamo esclusivamente per la pensione che supera i trentamila euro al mese, è l’artefice della nomina, insieme a Bassanini di Mussari prima in Fondazione e poi alla Banca. È il personaggio politico che non ha fatto mai mancare l’appoggio nelle campagne elettorali agli esponenti del Pd senese, compresa l’ultima quella che lo ha visto presenziare ad un’incontro con Mussari e Ceccuzzi. Incontro dagli ampi sorrisi tanto tutto andava bene e a detta del chianino la Fondazione non sarebbe mai scesa sotto il 50%. Lo troviamo, il super pensionato, sempre come il prezzemolo nelle più svariate iniziative non ultima Astrid che tanti “cervelli” ha fornito all’ultimo consiglio di amministrazione del Monte. Non sappiamo se queste scelte siano la “discontinuità” ceccuzziana o qualche cambiale di riconoscenza pagata alla coppia Amato, Bassanini. E comunque, se l’organizzazione del convegno vuole essere una prova di forza in vista delle prossime elezioni e di aiuto al berlingueriano Riccaboni, è bene che si sappia che un discorso fatto sulle sorti del Regno Unitou non consola i lavoratori dell’Università, né quelli del Monte.

Seguiamo anche con attenzione la vicenda dell’allontanamento per “raggiunti limiti di età” di Fabrizio Rossi. Siamo convinti che dietro tale “pensionamento” ci sia qualcosa d’altro come ad esempio una gestione allegra del personale della banca. Non che l’ex direttore abbia preso le iniziative in solitudine, ma confortato e indirizzato dai desiderata dell’ex presidente. La gestione del personale è cosa importante che può creare tanti consensi, anche politici, se gestito in modo oculato e sappiamo l’attenzione con cui Mussari seguiva questo settore. Ma l’argomento è così interessante e vasto che ci torneremo sopra. Ma comunque una domanda ci sentiamo di farla al sindacato: ma non vi eravate accorti di nulla? Non lo avete denunciato nel passato all’azienda?

T.O.

2 comments ↓

#1 margherita carignani vasconetto on 09.23.12 at 00:07

“..che fine a fatto” HA si scrive con l’h; “..forse a preso coscienza” HA si scrive con l’h; “è no caro Guicciardini” Eh si scrive con l’h e senza accento; “vizzi” il plurale di vizio si scrive con una z sola. Scusate ma dovevo intervenire..

#2 Francesco on 09.23.12 at 11:15

No, Barzanti è vivo! Va alla trasmissione del Magrini a parlare del Santa Maria della Scala copia tutto quello che ha scritto Pierluigi Piccini senza mai nominarlo.È vivo e combatté insieme a loro, siamo stati rassicurati?