Scuppone!!! Reportage fotografico sulla “nascita” del dissesto dell’Ateneo

La redazione di Fratello Illuminato è entrata in possesso della foto che testimonia l’origine del disastro da oltre 250.000 milioni di euro, nonché della macellazione di migliaia di studenti, docenti e tecnici amministrativi, nonché della reputazione di un ateneo antico e, una volta prestigioso, nella totale indifferenza delle istituzioni locali (e anche nazionali, va detto) nonché in quella – evidente – della magistratura.

Da questo atto, lo riconosciamo, un po’ disgustoso a mostrarsi, rapporto chiaramente non matrimoniale, si è venuta a creare questa situazione:

Ed ecco alla fine il risultato. Complimentoni!!! Davvero!!! Continuate pure così, a fare finta di niente.

Da Londra interviene il nostro Maestro Uriel

Ha-tannut

“Uomo se lanci il tuo spirito oltre lo spazio e il tempo, in ogni attimo puoi essere nell’ eternità”
(Angelus Silesius dal poema “Il pellegrino cherubino” )

É dal κόσμος che promana l’ordine naturale che domina l’universo. Il primordio che non conosce termine conclusivo né origine trascorre sulla vita degli uomini consacrando al cammino antropico un’incommensurabile successione di allegorie. I Simboli soccorrono gli accorti e gli invocanti contemplanti nel momento in cui si coagulano gli eventi fatali assistono l’umanità che invoca.
E come l’oro e l’argento nell’iconografia alchemica vestono i tratti simbolici del Sole e della Luna, della luce e delle tenebre e del principio maschile e femminile, che si uniscono nella coniunctio oppositorum della Grande Opera così, nel tempo sensibile, la concordia discors invoca ed indica la via di un’euritmia di intenti e volontà.
L’al-kimiyah cela nel suo grembo il principio della fusione, della combinazione degli elementi, della corrispondenza ai principi comuni. L’Ἁρμονία, l’ὁμοφωνία determinano l’imperativo assoluto che deve governare i postulati informatori degli agenti, di coloro che per mandato etico assistono e vegliano sugli inermi. E l’opus alchemicum esige la sublimazione del mistero che è racchiuso nel dogma del Solve et Coagula. La “materia prima” ravvivata dal calore della fornace gradualmente si trasmuta. La ὕλη è l’essenza umana prima dellapalingenesi, il fuoco del crogiolo è il potere mentale che dissolve la coscienza dalla cognizione del corpo. L’Athanor è la struttura materiale in cui si compiono le fasi di purificazione degli stati di coscienza, ed è infine l’intero Universo. Decantazione, Decontaminazione, Liberazione sono i tre stadi che sperimenta lo spirito per conseguire il bene comune. L’unione cui allude l’Athanor, Α-Θάνατος si consustanzia nel dissolvimento dell’ego personale nell’eufonia universale ed assoluta, in un canto in cui gli echi individuali mantengono la propria e connaturata specificità, ma che si fondono in una modulazione univoca.

Ad perpetuam memoriam: Il Maestro, il VERO Maestro con la sua tempra morale assurge a simbolo di fedeltà, saggezza e coerenza oltre che di intemerato spirito di giustizia, divenendo esempio di alta umanità. La Parola, di cui è depositario, costituisce l’idea-forza della iniziazione liberomuratoria, tesa a conseguire la Perfezione interiore e il Bene dell’Umanità.
Non adgnosco vos Magister venerabilis in hoc.

Maestro Uriel

Riceviamo e pubblichiamo. Il problema non è Siena, la sua cultura, le sue tradizioni, il Palio ma come è stata governata dai suoi rappresentanti politici che hanno avuto come capo indiscusso l’attuale primo cittadino Ceccuzzi

Parole d’ordine: minimizzare e screditare. Queste sono le azioni che il potere diessino di Siena in tutte le sue varianti sta mettendo in campo per contrastare la trasmissione di Report andata in onda domenica sera. C’è anche una terza iniziativa quella delle querele. C’è da domandarsi, se quest’ultima è stata inventata da Mussari o da Ceccuzzi, propendiamo più per il primo. Cioè l’uso costante della minaccia per annientare, quando si procede alla querela, l’avversario (nemico) con denaro pubblico. È facile capire la sproporzione di forze fra un privato più o meno colpevole e i mezzi che il denaro pubblico può mettere a disposizione dei querelanti. Ciò il conflitto non si regola con l’approfondimento degli argomenti ma con prove muscolari come far pressione su un editore per licenziare un direttore “scomodo”, meglio che racconta la verità. Nelle esternazioni del sindaco Ceccuzzi c’è la solita impostazione di, a torto, voler diventare il paladino della senesità. Le cose non stanno come le vorrebbero rappresentare gli uffici stampa legati al primo cittadino che forse avrebbero fatto meglio a consigliargli di andare alla trasmissione della Gabanelli. Non si può rivendicare di essere il “capitano del popolo” e poi fuggire di fronte alle difficoltà. Sappiamo che è più facile restare nella propria stanza e essere circondati dagli amici ossequiosi (come David Rossi ad esempio), ma essere personaggio pubblico comporta dei rischi che devono essere giocati fino in fondo. Il problema non è Siena, la sua cultura, le sue tradizioni, il Palio, ma come è stata governata dai suoi rappresentanti politici che hanno avuto come capo indiscusso l’attuale primo cittadino Ceccuzzi. Parliamo di questo è lasciamo perdere la senesità Siena non merita di essere confusa con i suoi attuali gestori. Soprattutto se fanno riferimento a difensori che inventano slogan a dir poco esilaranti come: groviglio armonioso o frullato diffamatorio. Chi è Bisi e come si rapporta alla situazione di Siena è chiaro ed è stato evidente proprio nella trasmissione tanto contestata. Sull’argomento non c’è bisogno di spendere altre parole! Quindi la diffamazione sarebbe: nell’acquisto dell’Antonveneta, nell’operazione Alessandria, nella vicenda Ampugnano con tutti gli annessi e connessi, nelle scelte fatte dagli enti locali e gestite dalla Fondazione, nel buco della gestione dell’Università, nei rapporti che con il Fisco ha la famiglia Aleotti, nei presunti provvedimenti che il governo sta prendendo per togliere dai pasticci lo stesso Profumo, nelle relazioni che la Sansedoni tiene o ha tenuto con alcuni imprenditori italiani, che i soldi che provengono dalla BCE non vanno all’economia perché non c’é patrimonio ma a operazioni di natura finanziaria allora il problema potrebbe essere un’altro. Che per buona parte di questi problemi ad essere danneggiato è stato proprio il popolo senese. Che il primo cittadino dovrebbe essere il primo, appunto, a fare le eventuali azioni di responsabilità nei confronti di chi avrebbe mal governato invece di trincerarsi dietro la senesità, che proprio non c’entra nulla. Qui sarebbe la vera discontinuità, ricorra pure Ceccuzzi alla magistratura ma per difendere il mal tolto fatto nei confronti di Siena, dando un autorevole avvio alle iniziative della magistratura che da più parti sono auspicate, altro che adirarsi per una trasmissione della RAI. Francamente ce ne importa poco se gli aggettivi, o qualche sostantivo, o qualche cifra non è corretta. Sindaco lei non lo può fare quello che sarebbe bene che facesse perché emergerebbero le sue responsabilità e allora la butta sulla fuffa, sugli slogan, sulla teoria del nemico tanto cara ai comunisti, fa del fuoco di sbarramento! Ma la verità è sotto gli occhi di tutti e Report ne ha messo in evidenza solo una parte.

Alessandro

Quizzino. Indovinate chi ha scritto il pezzo del Bisi

Invito all’osservazione. Il pezzo di oggi del Bisi nel quale si scaglia contro la trasmissione di Report di domenica sera (http://www.corriere.it/inchieste/reportime/economia/monte-fiaschi/d7da62e6-96b2-11e1-a8a2-11f8cf758d5e.shtml), sembra realizzato da un’altra penna rispetto alla sua. Con questo non vogliamo dire che il Bisi non sappia scrivere. Diciamo solo che non scrive in quel modo. E, come ci è capitato di notare anche in altri casi, quando si toccano certi argomenti talvolta il modo di scrivere del Bisi si trasforma totalmente, a tal punto che non sembra neppure fatto da lui. La cosa è abbastanza semplice, basta fare un raffronto tra i suoi consueti pezzi e questo di oggi, nel quale l’utilizzo di certi termini, l’impostazione delle frasi sembrerebbe davvero roba non sua.

Non vogliamo pensare che ci sia qualcuno che, magari momentaneamente archiviato dallo staff dei comunicatori del Ceccuzzi in quanto considerato non del tutto affidabile, prenda a prestito il giornale del Bisi (peraltro notoriamente suo amico) per scrivere cose ed esprimere commenti e riflessioni che, diversamente ed essendo andato via dalla banca il suo nume tutelare, nessuno gli chiede più.
La nostra è solo una riflessione, non c’è bisogno che alcuni diventino “rossi” di rabbia.

“Sicuramente il sindaco di Siena avrà delle cose da dire, ma è stato invitato a replicare e discutere in trasmissione e si è rifiutato di partecipare”. Milena Gabanelli replica così al primo cittadino di Siena, Franco Ceccuzzi, che ha contestato la puntata di Report andata in onda ieri sera su Rai3 sottolineando la possibilità di ricorrere ad azioni legali nei confronti del programma.
“Quella di non partecipare è una scelta – dice Gabanelli – salvo poi lamentarsi il giorno dopo. E’ un film che in questo Paese capita di vedere spesso”.

Ceccuzzi scende in difesa del groviglio armonioso del Bisi contro Report. E’ evidente che non c’era nessuna discontinuità, ma solo chiacchere. La Gabanelli replica. E noi aggiungiamo: poche chiacchere e smentite, altrimenti vergognatevi per come avete ridotto la città

Siena News il giornalino online del groviglio armonioso non ha perso tempo nel pubblicare l’attacco di Ceccuzzi alla trasmissione di Rai Tre Report e anche da diversi dirigenti ed iscritti del PD senese solo attacchi alla trasmissione. Che strano: il PDL contro Report e il PD contro Report. La tripla morale del PD senese è unica però. Fino a qualche giorno fa la Gabanelli era un’eroina della libera informazione d’inchiesta, oggi una “nemica” di Siena. Rosaria Bindi non ha niente da dire sul servizio di Report? Ma le cifre e i problemi sollevati dalla trasmissione sono veri o falsi? Sono veri! Anche Colonnino lo sa. Con l’intervento del Ceccuzzi contro Report è del tutto chiaro che non c’è nessuna discontinuità e che il gruppo dirigente del PD senese preferisce difendere il groviglio del Bisi piuttosto che fare autocritica e pensare al futuro della città. Basta leggere l’intervento del Ceccuzzi (che pubblichiamo integralmente) per capire la disperazione e l’incoerenza colpevole della classe dirigente che governa la città. Ceccuzzi difende Bisi (tienilo stretto), difende Criccaboni, difende i vertici di Ampugnano, difende la nomenclatura universitaria, difende la gestione Mussari della banca. E infatti il Ceccuzzi aveva esaltato l’acquisto di banca Antonveneta. Per il bene della città non rimane che un bel commissario al posto del Ceccuzzi. E la colpa della crisi della città è tutta del gruppo dirigente del PD e di quei comunicatori aggrovigliati che negano l’evidenza. La politica senese è sull’orlo del precipizio perchè ancora ci sono quelli che basta dirgli “l’asino vola” e tutti in coro “l’asino vola”. Anche il groviglio vola via e ancora non l’avete capito. Poi qualcuno ha il coraggio di ambire al titolo di capitale della cultura europea.

L’intervento integrale del Ceccuzzi

Siena è una città libera e pulita. Respingiamo al mittente la rappresentazione andata in onda, ieri domenica 6 Maggio su Report, perché è molto lontana dalla realtà di una città che per quanto sconti duramente la crisi economica, è sempre un simbolo di molte eccellenze italiane. La trasmissione si è rivelata gravemente offensiva per la città, i senesi, il Palio, le sue tradizioni. La costruzione del servizio parte dalla deformazione del passato ed arriva persino ad ignorare i cambiamenti messi in atto in questo primo anno di mandato e sopratutto negli ultimi mesi con il rinnovamento totale del consiglio di Banca Mps che ha operato la Fondazione. Un chiaro tentativo di  fermare il tempo e raffigurare una situazione senza speranza. Il futuro di Siena è già cominciato, ma c’è qualcuno che lo vuole soffocare per aprire una stagione di vendette e di regolamenti di conti. E’ doveroso, oltre che giusto, riflettere con severità su scelte del passato che non hanno dato i frutti sperati, come su eventuali errori e sottovalutazioni, ma con una storicizzazione documentata ed equilibrata.

La scelta di non rilasciare dichiarazioni è stata ponderata proprio sulla base di quella che poteva essere un’impostazione irreversibilmente di parte del servizio; una sensazione che si è dimostrata esatta nei fatti, e semmai, insufficiente per difetto. Per quanto riguarda le accuse rivolte alla gestione della Banca sono convinto che gli organi competenti sapranno chiarire ogni aspetto a tutela del buon nome di un’azienda che opera al servizio dei clienti e dell’economia reale, anche grazie all’attaccamento ed allo spirito di servizio dei dipendenti. Per la tutela della città, della Festa e della mia persona, tutto ciò che è stato affermato durante la trasmissione sarà verificato attentamente per valutare le necessarie azioni di tutela legale. Ora quello che più conta è proseguire senza esitazioni sulla strada del rinnovamento e della realizzazione del programma di mandato, dando continuità all’azione del Comune per dare le migliori risposte alla città proprio in questa fase difficile.

(Franco Ceccuzzi, sindaco di Siena)

La replica di Milena Gabanelli (trasmissione Report)

Ceccuzzi è stato invitato dalla trasmissione e ha risposto no. Lamentarsi il giorno dopo è il solito vizio italico.

 P.S. Bisi visto che fai le forze muscolari perchè non rendi pubbliche le vendite giornaliere del tuo giornale in tutta la provincia di Siena?

Effetti collaterali del groviglio armonioso. Criccaboni & Fabbro

Chi si ricorda della vergognosa sponsorizzazione da parte del Bisi di Riccaboni, in qualità di continuatore del groviglio armonioso berlingueriano-tosiano? E l’altrettanto vergognosa sponsorizzazione della lady di ferro Ines “condannata dalla Corte dei Conti” Fabbro? E abbiamo visto a più riprese come anche a livello ministeriale la Fabbro sia stata promossa per ragioni di aggrovigliamento berlingueriano, nonché tomasiano, nonché – è importante – piddiino. Vogliamo parlare di Pietro Verzelletti? E vogliamo parlare della Banec?
Parliamo invece dell’attuale attività del duo “aggrovigliato” Criccaboni & Fabbro? Cosa stanno combinano i due? Parecchio, tutto rigorosamente in negativo, ma un’operazione pericolosissima la stanno facendo nei confronti di chi ha sbagliato, senza dubbio, ma molto, molto meno di quelli che invece il duo sta cercando di coprire. E allora facciamo qualche domandina alla condannata dalla Corte dei Conti:
1) Cosa c’è di vero che di denunce alla Corte dei conti ne sia stata fatta solo una? E che abbia prodotto una condanna spropositata, incluso un danno all’immagine per 10.000 euro?
2) Non è che per caso la condanna ricevuta dalla Corte dei conti dell’Emilia Romagna non sia stata sufficiente a sbarbare certe contiguità con magistrati contabili? No perché di Firrao ne bastava una …
3) Non è che creando un capro espiatorio si cerca di coprire i cocchi propri e di Jolanda Cei Semplici, la quale – lo ricordiamo – è in contenzioso con l’AOUS per circa 600.000 euro?
4) E se si chiede il danno all’immagine a un poveraccio per 10.000 euro al Tosi, al Bigi, al Bruni e a tutta la cricca di dissestatori quanto deve chiedere la Corte dei conti?
5) E alla Goracci firmataria del contratto dei CEL (che non hanno certo nessuna colpa di questo) quanto dovrebbero chiedere? E quanto andrebbe fatta lavorare per autoinfliggersi un bel provvedimento disciplinare?
6) E per farlo al Bigi il provvedimento disciplinare? Quante ore di lavoro?
Forse sarebbe il caso che qualcuno, che come ci ricorda il Montesquieu di Pontedera Enrico Rossi, sia abilitato a farlo si interessasse un po’ di più di come sta venendo gestita l’università più dissestata dell’universo conosciuto.

Nel mentre pensa a come rispondere, chiediamo alla condannata dalla Corte dei conti di portare i saluti a Piero e Anna di Torino. A lei l’ascoltano di sicuro …

** Nella foto il risultato dell’amore degli aggrovigliati con il padrino, aggrovigliato anch’esso, sullo sfondo.

Mister Profumo e Dott. Viola, in molti auspicano una svolta di vera discontinuità nella gestione della banca e il superamento del groviglio armonioso

Il Dott. Viola è stato presentato come un manager dal profilo professionale svincolato dalle pressioni politiche e al momento non possiamo che confermare questa valutazione. Mister Alessandro Profumo è stato presentato come un manager dal profilo internazionale capace di risollevare le sorti della banca MPS. Entrambi ricoprono il ruolo di Presidente e amministratore delegato della Banca, Però su Profumo abbiamo qualche dubbio rispetto alle pressioni politiche e non solo noi. A molti non è affatto piaciuta l’ingerenza di Rosy Bindi che di fatto ha messo il cappello sulla nomina di Profumo, così come non sono stati graditi certi articoli di giornalisti faziosi che tentano di legare le sorti di Profumo a quelle del sindaco Ceccuzzi. Il momento è delicato. Ma la famosa discontinuità nella gestione della banca a quando? Con il cambio già avvenuto dei vertici della banca in molti auspicano anche un cambio anche nella tecnostruttura a cominciare dalla sostituzione dei vari Valentino Fanti, Fabrizio Rossi, Nicola Romito, Antonio Marino, David Rossi, etc. O forse anche per Profumo la discontinuità è solo un brand pubblicitario di sole parole e niente fatti? O forse Profumo più che il profilo internazionale farà emergere un profilo provinciale e vincolato a logiche politiche? O peggio ancora un posizionamento dentro quel “groviglio armonioso” che ha messo in ginocchio la banca e tutta la città.

I mercati, le autorità di vigilanza e i cittadini seguono con molta attenzione le vicende della banca MPS e auspicano una discontinuità dal passato, dal vincolo della politica e dai protagonisti del groviglio armonioso. E nel contempo auspicano una chiara autonomia di Profumo e Viola dalle beghe politiche locali e dalle eventuali richieste di far schierare i vertici della banca con un gruppo politico piuttosto che con altri. Tradotto in soldoni: non tirare dalla giacchetta né Viola né Profumo dentro le vicende della crisi nel consiglio comunale di Siena. Mister Profumo e il Dott. Viola, ottimi conoscitori della lingua inglese, sapranno star fuori dall’agone politico. Almeno in molti auspicano questo.

Tommaso Occami. Ceccuzzi probabilmente non ha capito che commissariano lui, non la Città

Le tecniche politiche, le uniche che probabilmente conosce il sindaco Ceccuzzi, sono sotto gli occhi di tutti. L’intervista rilasciata oggi alla Repubblica di Firenze ne è una manifestazione esplicita. C’è da domandarsi, altresì, della capacità dell’intervistatore che dovrebbe almeno avere l’accortezza di rappresentare la situazione senese in tutta la sua complessità. Ma dopo la vicenda che ha interessato il licenziamento del direttore della Nazione si comprendono anche certe preoccupazioni da parte dello stesso giornale. Dunque se arriva il commissario a essere penalizzata è la Città, secondo il primo cittadino: puerile! Se si dovesse arrivare al commissario il problema non è di Siena, ma di chi l’ha male amministrata. Se c’é il commissario la colpa è del Ceccuzzi, non di Siena. Mettiamo i puntini sulle i; prima considerazione! Seconda riflessione: se il bilancio non passa in consiglio comunale la colpa non è di chi vota contro, ma di chi porta uno schema di bilancio tecnicamente inaccettabile, cioè della giunta. Sarebbe veramente ridicolo che la colpa della crisi ricadesse sull’opposizione. L’opposizione è da tempo che mette in evidenza i lati critici della gestione del Cenni prima e di quella del Ceccuzzi poi. Secondo i teorici, vicini al primo cittadino, chi ha criticato precedentemente è reo per le valutazioni espresse e colpevole oggi perché fa mancare i voti alla maggioranza. Siamo al paradosso: la crisi e il commissario sono colpa di chi dice che le cose non vanno. Il commissario non è uno smacco per Siena, ma la inevitabile conseguenza del mal governo di chi ha avuto tutte le redini del comando nelle proprie mani. Messe in questo modo le vicende senesi acquistano un’altra dimensione e rispondono al criterio della verità.

Il commissario sembra essere diventato l’unico male a cui la città potrebbe incorrere. Così come il traffico lo è per Palermo nel film di Benigni. I mali sono altrove e che ci sia bisogno di una vera discontinuità. Il commissariamento è un po’ quello che é accaduto all’Italia dopo l’abbandono di Berlusconi. Una persona e un gruppo di tecnici che rimettono in sesto il bilancio e preparano le nuove elezioni. Le analogia con l’esperienza di Monti sono molte ed evidenti. La discontinuità per essere vera non può essere rappresentata da personaggi come Marzucchi che ha assicurato il governo al PD prima con Cenni e poi con Ceccuzzi. Che ha ricoperto incarichi importanti nelle varie giunte sempre pronto alla battuta per minimizzare e a trovare nelle parole le soluzioni. Così come, una per tutte, le promesse per l’inceneritore al cimitero del Laterino che doveva essere pronto da anni. Non realizzato come ben sanno i cittadini senesi che devono portare i loro cari per la cremazione a Viterbo o a Perugia.

É tutto chiaro, troppo evidente!

Tommaso Occami

Stai attento a questa città

E’ il presidente nazionale dei garanti del PD, ex rettore, ex ministro, ex membro del Csm e padre di Aldo Berlinguer. Stiamo parlando ovviamente del capo politico di Franco Ceccuzzi, quel Luigi Berlinguer che nel novembre 2010 conversando al telefono con Riccaboni e intercettati dall’Autorità giudiziaria, si lasciò andare (riferendosi a Siena) in chiusura di telefonata con questa affermazione “Stai attento a questa città”. Ci viene spontaneo dire che è la città che doveva e deve stare attenta a certa gente. Detto questo proseguiamo. In quel 2010 consumarono un inciucio vegognoso tra il esponenti del PD e l’ex ministro Gelmini e nel contempo hanno alterato con pressioni umilianti per le istituzioni il ruolo del ministro. L’esponente del PD Luigi Berlinguer intervenne direttamente per far firmare il decreto di nomina dell’abusivo Riccaboni. Così come,sempre Berlinguer, è intervenuto con gli amici Fassino e Anna Serafini, sul ministro Profumo per evitare interventi negativi nei confronti della cricca Criccaboni-Fabbro. Su questi inciuci Rosaria Bindi non ha niente da dire? La pasionaria di Sinalunga che cosa pensa di questi inciuci al neutrino tra Luigi Berlinguer e la Gelmini? E visto che la pasionaria interviene sulle vicende senesi ci dica qualcosa sul dissesto universitario e ci dica quanti anni è stata in aspettativa dall’università di Siena?

Sarebbero questi i personaggi con cui il Ceccuzzi pretendeva di spacciare la discontinuità? Il Ceccuzzi non solo non discontinua, ma se non viene sfiduciato la città corre il rischio di ritrovarsi nuovamente i soliti personaggi come quel Berlinguer Luigi che disse al Criccaboni: “Stai attento a questa città”. Che strana questa frase. Proprio lui che con questa città ha fatto carriera. Chissà che cosa voleva significare all’incompetente e dissestatore Criccaboni. Chissà.

Proprio lui si lamenta della città. Il PD senese, soprattutto Ceccuzzi, ha preteso la nomina di Aldo Berlinguer nel cda di banca Antoveneta. “Stai attento a questa città”, ma il figlio gode dei privilegi di questa città. “Stai attento a questa città”, ma Luigi Berlinguer non si è fatto scrupoli quando ha chiesto al Boldrini di fare dei volumi in suo onore a spese dell’università di Siena. E infatti i volumi in onore di Luigi Berlinguer sono stati realizzati a spese dell’università, ma abusivamente, senza autorizzazione. E pensare che l’ex rettore Luigi Berlinguer pretendeva di farsi nominare giudice della Corte Costituzionale. Fortunatamente hanno scelto Paolo Grossi che vanta un curriculum parecchio, ma parecchio migliore di quello del padre di Aldo. Le storie di Luigi e Aldo Berlinguer illustrano al meglio come una certa classe politica veramente familistica ha sfruttato la città di Siena per le proprie carriere personali. Sul come hanno gestito le istituzioni cittadine, sono i fatti a parlare. E oggi cari cittadini il finto discontinuatore Ceccuzzi è gestito politicamente dal quel Luigi Berlinguer che aveva affermato “Stai attento a questa città”. Ecco, la città si svegli e stia attenta a certa gente.

P.S. Nella foto l’abbraccio storico tra Piero Tosi e Luigi Berlinguer. L’abbraccio che avvia il controllo sulla città e sull’università e i risultati pessimi e disastrosi sono sotto gli occhi di tutti. Te la ricordi questa foto caro Bisi?

Ester Cicala. Il “ratti” dei voti. Semplice acqua di colonia o Cartier?

Il direttore della Nazione di Siena Tommaso Strambi, forse folgorato sulla via del Bisi, stamani ci comunica che per le strade di Chiusdino hanno visto passeggiare una volpe. Il Bisi a caccia di Puma e lo Strambi a caccia di volpi. Oggi però lo Strambi ha intrapreso anche la strada della curia sfoggiando sul giornale un ritratto di Buoncristiani. Questi giornalisti prima o poi si perdono tutti dentro il groviglio. Per la prossima puntata potrebbe sfoggiare il ritratto della volpe e comunicarci che Buoncristiani è stato visto passeggiare per le strade di Chiusdino. E a proposito di volpi non possiamo non segnalare la presenza di volpi, a due zampe però, in giro per le strade di Siena. Delle volpi politiche. Si è scatenata la caccia al voto: un disperato pellegrinaggio con la speranza di convincere Laura Vigni a votare il bilancio anche attraverso un pranzo con Antonella Buscalferri. Altre volpi con l’aiuto di qualche estaviana impegnati nel tentativo di convincere De Risi a non partecipare al consiglio comunale. Altre ancora per convincere Corradi a votare sì. Corradi, Vigni e De Risi si faranno abbindolare dai richiami patetici delle volpi? Saldi di fine stagione o la fine di una stagione? E’ preferibile un cambio di stagione. Chi invece è scatenatissima nell’ultimo tentativo di salvare la poltrona del Ceccuzzi è quella santa donna di Rosaria “da Sinalunga” Bindi, grande amica di Sabina Ratti moglie del presidente di MPS Alessandro Profumo. E infatti la santa non ha perso tempo nel mettere il cappello sulla nomina di Profumo. Sarebbe auspicabile, così mi dicono a Berlino, che Profumo evitasse di farsi condizionare dalle correnti politiche e di farsi strumentalizzare nell’estremo tentativo di aiutare Ceccuzzi. Ignazio Visco e Mario Draghi, sempre dalle fonti di Berlino, non gradiscono l’ingerenza delle banche nell’agone politico. Spetta quindi ad Alessandro Profumo decidere se presentarsi ai mercati come “un’acqua di colonia” o un “Cartier”. Ed è più internazionale la piazza di Milano che quella di Stigliano o Sinalunga. Sante parole quelle di Berlino. Si commentava con le mie amiche, stamani dalla parrucchiera, che per il bene di Siena, invece di far agonizzare tutto con questo pessimo “ratti” di voti, meglio andare a votare. E un commissario non solo garantirebbe la tenuta dei servizi sociali e i servizi alla famiglie, ma anche una transizione di chiarezza. Rifletti su questo Rosaria e se proprio vuoi fare la prova muscolare per la scadenza del 2013, perchè non ti candidi a sindaco di Siena? Il messaggio di oggi credo sia chiaro.