Editoriale del Maestro James. Gli strani casi di Angelo Riccaboni e David Chiti: la cricca e il disprezzo delle istituzioni

Angelo Riccaboni e David Chiti, il primo rettore sub judice e il secondo consigliere comunale di Siena in quota PD, in questi ultimi giorni hanno palesato lo stesso tratto distintivo: l’arroganza e il disprezzo delle istituzioni. Due storie che si intrecciano con la storia della cricca che per anni attraverso il medesimo disegno criminoso e non, commetteva azioni illegali e dannose per il bene pubblico. Una cricca vera e propria che con la complicità omertosa soprattutto del corpo docente devastava le casse dell’Ateneo senese e diciamolo, senza tanti giri di parole, aveva instaurato uno “stato diffuso di illegalità e di corruzione morale”. Ad unire i destini di questi due luminari del diritto è la figura di un altro soggetto che fin dai tempi del rettorato di Luigi Berlinguer, poi successivamente con il duo dissestante Tosi-Bigi e oggi con l’abusivo Riccaboni fa parte a pieno titolo della cricca universitaria. Mi riferisco al “responsabile dei procedimenti delle gare d’appalto” dell’università , il tosiano Carlo Bruni.

Il caso del professore tosiano Angelo Riccaboni. Il luminare del diritto Riccaboni è stato eletto con il sostegno della CGIL di Carlo Bruni–Angelaccio , con il sostegno della banda dei docenti tosiani e attraverso elezioni irregolari. I magistrati senesi scrivono questo nelle motivazioni degli avvisi di chiusura delle indagini. Le dimissioni erano e sono auspicabili, ma l’abusivo non cede e si rinchiude dentro il fortino, consolato da un senato accademico composto da due indagati (prof. Bettalli e prof. Guerrini) proprio per il procedimento elettorale e da una cricca composta da 50-70 professori e da una ventina di cgiellini capitanati dall’indagato Carlo Bruni. Quindi la prestigiosa università è guidata da un abusivo con il sostegno di un gruppo di indagati e da una pletora di opportunisti che fin dai tempi del Tosi sguazzano nel mare dei privilegi baronali. Dimenticavo: il direttore amministrativo Ines Fabbro nominata su base fiduciaria dall’abusivo è stata condannata dalla Corte dei Conti per danno erariale. L’abusivo ha lanciato la sfida e prosegue dritto con l’inaugurazione dell’anno accademico in programma per Lunedi 21 novembre. Le sigle sindacali universitarie ( ad esclusione della CGIL di Carlo Bruni) sono intervenute per chiedere un passo indietro al rettore, sono intervenute alcune forze politiche (il PD però ha perso la lingua!!??) e diversi organi di stampa hanno scritto e messo in rilievo le indagini sul dissesto e sulle elezioni del rettore. Il silenzio omertoso e squallido in tutte queste vicende è quello del corpo docente. A questo punto dentro l’università, giustamente, sono in attesa delle decisioni del ministero, del ricorso al Tar già depositato e noi dall’esterno aggiungiamo che in presenza di una cricca come sopra descritta non escludiamo come “cittadini titolati” di attivarci con l’ausilio di studi legali per interessare gli organi competenti per rimuovere l’abusivo dal rettorato e quindi far cessare questa farsa. La celebrazione dell’anno accademico piu’ che un’inaugurazione sarà l’ultimo atto di disprezzo istituzionale dell’abusivo Riccaboni e l’ennesimo atto vergognoso della cricca dei docenti. Il buon senso e la quiete della domenica forse possono contribuire a far ragionare gli ottusi del sabato e bloccare la buffonata di Lunedi 21. Domani è un altro giorno.

Il caso del consigliere comunale David Chiti. Il luminare del diritto David Chiti è consigliere comunale di Siena in quota PD e nel contempo uno dei 18 indagati del filone d’inchiesta sul dissesto dell’università. Chiti risulta indagato in concorso con Carlo Bruni per “aver contrattato l’affidamento del servizio per la moglie”. Quindi il Chiti (concorso morale) si era impegnato (con Carlo Bruni) per far affidare il sevizio del bar universitario di Via Roma 56 alla moglie. Mi fermo qui!!??. A questo punto le dimissioni dalla carica di consigliere comunale dovrebbero essere immediate per tre ovvi motivi: perchè è indecente questo comportamento; perché è indagato in un’inchiesta che vede tra i danneggiati l’ente pubblico (università di Siena) sapendo che nel contempo il Comune di Siena nomina un membro del cda della stessa università e non solo, il comune di Siena e la polizia municipale sono titolari di competenze esclusive in merito agli esercizi pubblici (bar compresi); perché lo stesso Chiti ha sottoscritto nei confronti degli elettori il rispetto di un codice etico. Ma anche in questo caso il luminare Chiti resiste e non intende dimettersi. E il PD tace così come il resto della maggioranza. Una persona di buon senso si sarebbe dimessa subito proprio per difendersi adeguatamente e per sgombrare qualsiasi ombra dentro lo stesso PD e ancor piu’ importante dentro il consiglio comunale. Il comportamento del Chiti in merito al bar di Via Roma 56 non è assolutamente riferibile al Pd senese o al gruppo consiliare di appartenenza. Però se nell’arco di due o tre giorni il Chiti non si dovesse dimettere e il PD e il resto della maggioranza non ne chiede le dimissioni chiunque si sentirà titolato a pensare che si utilizzano i partiti e le istituzioni per “affari personali”. Sono sicuro che il PD senese e soprattutto il consiglio comunale (che non merita questa gogna) non tarderanno ad invitare l’indagato Chiti a rassegnare le dimissioni proprio per sgombrare queste ombre. Cosi è se vi pare.

E’ tutta una cricca che alle spalle delle istituzioni (parte lesa??) e del partito di appartenenza (parte lesa??) che opera per il profitto personale e di un gruppo limitato di opportunisti. Ci sono gli organi di stampa nazionali e le Istituzioni dello Stato con gli occhi aperti e attenti e quindi a maggior ragione non funziona più il giochino del “salviamoci tutti e abbuiamo ogni cosa.” Stavolta chi tace acconsente.

In conclusione nel ribadire la nostra richiesta di dimissioni per l’abusivo Riccaboni e l’indagato Chiti, invitiamo il direttore amministrativo Ines Fabbro a prendere i dovuti provvedimenti disciplinari nei confronti dell’indagato Carlo Bruni (è normale che questo soggetto continui ad occuparsi di gare d’appalto??). E velocemente.

Maestro James

P.S. Se il Chiti ritiene di essere oggetto di una persecuzione perché non pubblica sui giornali l’avviso ricevuto e poi lo rende pubblico anche in consiglio comunale???

Un altro serio motivo per mandare a casa Riccaboni e Fabbro

Lettera aperta al Capo della Procura della Repubblica di Siena, al Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Siena, alla Procura Generale della Corte dei Conti, al Ministro dell’Interno,al Presidente della Regione Toscana, al Sindaco di Siena, al presidente della provincia di Siena, al presidente della Camera di Commercio di Siena, al presidente della Banca Monte dei Paschi e al presidente del Collegio dei revisori dei conti dell’università di Siena.

In data 17 novembre 2011 si è svolta la seduta del consiglio di amministrazione dell’Università degli Studi di Siena presieduto dal prof. Angelo Riccaboni. Noi non sappiamo chi era o non era presente; quello che sappiamo con certezza è  che ieri l’altro i presenti hanno votato favorevolmente alla delibera in oggetto che di seguito illustreremo e non si sono posti nessun tipo di domanda e non hanno ottemperato alle prerogative del ruolo ricoperto, cioè tutelare gli interessi dell’ente. Abbiamo l’impressione che in quel cda alzino la mano a comando senza valutare gli effetti di quella mano alzata.

Ieri l’altro il prof. Riccaboni ha messo in votazione ottenendo voto unanime una delibera per procedere alla vendita di un bene immobile di proprietà dell’ente pubblico Università degli Studi di Siena. Si sono resi conto di cosa hanno votato?  NO!!!

Quei signori del cda senza avere a disposizione “il parere di congruità dell’Agenzia del Territorio” hanno votato la delibera per “procedere alla vendita di un immobile pubblico”.

Dalle notizie di stampa si apprende che la società incaricata (è stata fatta la gara per l’affidamento dell’incarico???) “valuta l’immobile in 6,5 milioni di euro, cifra da porre a basa d’asta”. E si apprende che l’immobile “ha già una destinazione urbanistica residenziale” (che bello!!!) E ancora: si apprende che la società incaricata illustrerà la stima il 1 dicembre (prima decidono di vendere e poi si fanno illustrare la stima!!??).

MA COSA HANNO VOTATO IERI L’ALTRO QUESTI GENI????

Ma siamo matti. Decidono di vendere o meglio “svendere” un bene pubblico senza la documentazione obbligatoria per tali procedure. Non funziona così; anzi funzionava cosi ai tempi in cui è nato il dissesto (e si sono visti i risultati!!) e con questo modo di gestire l’università anche oggi i danni per l’ente sono inevitabili.

Esiste una gara di appalto per l’affidamento dell’incarico alla società Reag?

Quanto costa l’incarico della società Reag?

I membri del consiglio di amministrazione alla data antecedente il voto espresso in cda in data 17 novembre 2011 erano in possesso della perizia di stima della società Reag e del parere di congruità (obbligatorio) dell’Agenzia del Territorio?

Sono stati calcolati i costi e i benifici per l’ente a seguito della probabile vendita?

Con questa lettera in forma pubblica chiediamo alla magistratura e alla Guardia di Finanza di sequestrare la documentazione del cda del 17 novembre 2011 e documentazione annessa. Altresì invitiamo gli enti nominanti il cda dell’università a farsi promotori nei confronti dei loro nominati per far annullare la delibera votata.

Infine chiediamo a tutti in base alle loro competenze di invitare il prof. Riccaboni a rassegnare le dimissioni. Questa storia della vendita immobiliare è allucinante.

Fermate l’inaugurazione del rettore abusivo e lo stesso per il bene dell’ateneo si dimetta immediatamente. E nel contempo rassegni le dimissioni dal senato accademico il prof. Bettalli e rimuovete dal ruolo ricoperto l’indagato Carlo Bruni (esponente della CGIL)

Da mesi,supportati dai fatti ,andiamo affermando che il prof. Riccaboni (per noi non piu’ rettore) è inutile al risanamento dell’ateneo e la sua permanenza(abusiva) ai vertici dello stesso sta screditando la comunità accademica e l’intera città.

I magistrati (come da notizie di stampa) indagando i membri della commissione elettorale dell’ateneo scrivono che “attestavano falsamente la regolarità delle elezioni di Riccaboni”. Basta questo per indurre una persona di buon senso a rassegnare le dimissioni. Invece il difensore dei dissestatori, ovvero Angelo Riccaboni, pur di tutelarsi e tutelare i suoi amici indagati sfida tutti e tutto e si rinchiude nel fortino. Non ha detto una sola parola sul dissesto e non ha rimosso l’indagato Carlo Bruni dal suo ruolo visto che è proprio indagato per l’affidamento del bar di Via Roma 56. Un clima e un modus operandi da sistema di cricca e tutela del malcostume gestionale.

Inoltre vista l’iscrizione nel registro degli indagati dovrebbe dimettersi dal senato accademico anche il prof. Bettalli.

Insomma, piu’ che inaugurare l’anno accademico qui bisognerebbe inaugurare una nuova stagione dopo una dovuta bonifica per il bene dell’ateneo e della città.E ci auguriamo che le istituzioni locali disertino l’inaugurazione e quindi invitino l’abusivo a rassegnare le dimissioni. Chi si renderà complice della farsa di lunedi 21 novembre? Il Ceccuzzi, il Bezzini, il Guasconi, il Mussari sono cosi convinti di partecipare all’inaugurazione celebrata da un rettore eletto con irregolarità?

A dimostrazione del modus operandi dell’abusivo segnaliamo la procedura di vendita del Palazzo Bandini Piccolomini deliberata ieri dal cda dell’ateneo che a nostro avviso dovrebbe essere sequestrata dalla magistratura per verificare l’iter e la documentazione.

Chi si renderà complice della farsa di lunedi 21 novembre 2011? E soprattutto che intende sfidare gli eventi?

Cittadini, Istituzioni, studenti, tecnici-amministrativi e docenti date un segnale di legalità: DISERTATE L’INAUGURAZIONE!!

A grande richiesta!!!

A grande richiesta e anche sulla scorta degli ultimi avvvenimenti e delle dichiarazioni di stamani sui giornali del dissestatore dei dissestatori Piero Tosi, Fratello Illuminato ha l’onore di presentarvi in formato pdf la vomitevole e squallida ode a Piero Tosi composta dal co-dissestatore tosiano affittuario di Via Roma 57 nonché ottimo docente del SUM Maurizio Bettini. In particolar modo la dedichiamo alla nostra assidua lettrice Francesca che pare apprezzare in modo particolare gli articoli sul genio di Via Roma 57.

Buona (se possibile) lettura

Ode al dissestatore

Chiediamo l’interdizione dalla carica di rettore o in alternativa l’annullamento del decreto ministeriale di nomina del Prof. Angelo Riccaboni

A conferma della visione privatistica e delle continue bugie dei vertici dell’ateneo ecco giungere alle cronache di oggi 16 novembre 2011 l’ennesimo tentativo goffo e irresponsabile del prof. Angelo Riccaboni. Non solo il tosiano Riccaboni continua con la solita bugia sul presunto risanamento messo in atto (dove? quando?) ma addirittura con la faccia tosta che si ritrova si permette di sfidare gli esiti dell’inchiesta e la stessa magistratura. Ma quale risanamento e quale gestione condivisa: il professor Riccaboni opera con lo stesso stile del Tosi. E cosa ancor più grave, nel suo comunicato di oggi non dice una sola parola sull’inchiesta in merito al dissesto finanziario; e non ci risultano provvedimenti da parte degli organi dell’ateneo nei confronti dei responsabili sotto inchiesta. Un’omissione grave e vergognosa degna di un corresponsabile di quella gestione dissestatrice.

Su questo blog nei mesi scorsi ci siamo occupati di svariate supercazzole degne o forse migliori di quelle del conte Mascetti. Quella partorita oggi dal prof. Angelo Riccaboni le supera tutte.

L’inquilino abusivo del rettorato scrive: “Il lavoro di risanamento e sviluppo spiega Angelo Riccaboni sta proseguendo con efficacia “ … ”le attività in ateneo continuano con il massimo impegno e la piena motivazione da parte di tutte le componenti della nostra comunità”. Queste prime affermazioni sono il segno tangibile dell’irresponsabilità e arroganza del prof. Riccaboni. Forse questo professore pensa che la gente sia cretina o giri con l’anello al naso. Descrive una realtà che non esiste e tutti sono consapevoli che queste prime affermazioni sono delle supercazzole a ruota libera.

Il massimo questo genio del diritto lo raggiunge con queste affermazioni supercazzolissime: “Data la fase del procedimento penale, in cui non sono coinvolto né direttamente, né indirettamente, sarebbe strumentale e dannoso per l’ateneo ipotizzare un collegamento diretto con la validità e la legittimità delle elezioni”. In un contesto normale uno che scrive queste bestialità dopo un minuto si ritroverebbe fuori dal portone del rettorato.

A parte il fatto che è proprio la permanenza del prof. Riccaboni ai vertici dell’ateneo il vero elemento dannoso, ci sorge spontanea questa domanda: ma di quale elezioni si sta discutendo? La magistratura ha indagato per caso sulle elezioni di Roccacannuccia? No perché dalle parole del professore Riccaboni sembra che l’inchiesta non sia riferita alla sua elezione. Insomma, lui è un genio e in tutto il resto del mondo sono dei fantasiosi. Vediamo di farla finita con questa farsa e con questi comportamenti lesivi dello Stato di diritto. Una persona di buon senso invece di lanciare la sfida al resto del mondo (compresa alla magistratura) si sarebbe dimesso immediatamente.

Per il bene dell’ateneo si rendono necessarie le dimissioni di Riccaboni e l’annullamento dell’inaugurazione dell’anno accademico. O in alternativa l’intervento degli organi competenti per far cessare questa farsa e questo stato di irresponsabilità istituzionale. E già da domani bloccate i lavori del consiglio di amministrazione dell’Ateneo.

Firmato
Cittadini fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana e non al sultanato di Stigliano.

Andatevene a casa!!!

Riportiamo due articoli usciti oggi in base ai quali possiamo dire senza ombra di dubbio che Riccaboni e Fabbro se ne devono andare a casa e lasciare i vertici dell’Ateneo. Infatti la nomina di Riccaboni, come da comunicato stampa, è falsa visto che il decreto ministeriale si è basato su dati falsi e di conseguenza non poteva nominare la condannata dalla Corte dei conti Ines Fabbro come direttore amministrativo.

Buona lettura!!!

Da Sienanews

In data 11 novembre 2011, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di dieci indagati nel procedimento relativo alla regolarità della elezione del Rettore dell’Università degli Studi di Siena per l’anno accademico 2010/2014.

Le indagini, dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica dottor Antonino Nastasi e condotte dalla Sezione di Polizia Giudiziaria del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, ipotizzano a carico degli indagati il reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Nei giorni scorsi gli atti sono stati notificati agli indagati, alcuni componenti del seggio elettorale e i componenti effettivi della commissione elettorale.

Tra gli atti oggetto di falsità vi è anche il Decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca, che in questa indagine riveste la qualifica di persona offesa, con cui veniva nominato il Rettore dell’Università degli Studi.

Da Il Cittadinoonline

SIENA. Si è concluso il filone di indagini sul “buco dell’Ateneo”. Ad annunciarlo ufficialmente un comunicato congiunto della Procura della Repubblica e del Comando provinciale della Guardia di Finanza.
I Sostituti Procuratori Antonino Nastasi e Aldo Natalini hanno chiuso una lunga indagine, cominciata nel 2008 e, dopo l’analisi dei documenti, gli interrogatori e la lettura attenta dei bilanci dell’Università, hanno notificato 18 avvisi di garanzia e contestuali conclusioni di indagini. Tra gli indagati compaiono i due ex rettori Tosi e Focardi, i direttori amministrativi Antonio Caronna, Luciano Bigi, Emilio Miccolis, i revisori dei conti Luciano Brundu, Renato Pianigiani, Arnaldo Noli, Enzo Martinelli, i segretari di dipartimento ed i contabili Salvatore Interi, Monica Santinelli, Lia Rossi, Carlo Bruni. Persino  i quattro membri della società che ha preso in gestione il bar dell’Ateneo e il marito di una delle due socie, il consigliere comunale David Chiti.
23 i capi di imputazione che sono stati ravvisati dai magistrati e che colpiscono, in varia misura e quantità i 18 indagati. Falsità ideologica in atto, peculato, abuso d’ufficio: questi i reati indicati nel comunicato ufficiale inviato alla stampa.
La questione, però, è decisamente più spinosa e comprende un lungo lasso di tempo durante il quale i Bilanci erano “truccati” per nascondere il vero stato delle casse dell’Ateneo. E probabilmente, anche per camuffare operazioni non propriamente favorevoli o convenienti per l’istituto.
Le cifre sono da paura: il BIlancio 2003 ha un “danno” di 23.167 milioni di euro; quello del 2004 è di quasi 27 milioni; quello del 2005 è di oltre 28 milioni; quello del 2006 raggiunge la stessa cifra, come quello del 2007.
Gli indagati, come si legge nella nota congiunta di Guardia di Finanza e Procura, sono “a vario titolo accusati di aver gonfiato i bilanci per far apparire sano lo stato di salute dell’istituzione contabilizzando residui attivi inesistenti, per decine di milioni, e per aver sottratto anche per scopi personali, beni e denari pubblici, contribuendo, in tal modo a svuotare le casse dell’Università”.
Ma, pare, non sia solo questo filone ad aver visto la conclusione delle indagini.
Anche quello relativo alla elezione del Rettore attuamente in carica dovrebbe essere giunto al termine. Non si conoscono ancora esattamente i termini dell’inchiesta. Il numero degli indagati ancora è incerto. Voci vicine alla Procura parlano da tempo di sette indagati ma pare che il numero possa essere di poco superiore. A breve, comunque, la Procura darà notizia anche dell’esito di questa inchiesta.

Solidarietà ai giornalisti e piena luce sui reati commessi all’Università di Siena. C’è un’intera comunità che attende risposte e non bavagli o insabbiamenti

Il Comitato di Redazione di Fratello Illuminato, avendo appreso dai diretti interessati della perquisizione avvenuta stamane in una redazione cittadina, intende esprimere solidarietà a chi, una volta tanto, ha riportato i fatti come stavano senza bavagli o censure. Esprime invece sdegno per l’incredibile trattamento che i giornalisti hanno dovuto subire per non si capisce bene quali motivazioni.

Sono stati trattati peggio i giornalisti che quelli che hanno dissestato un ateneo plurisecolare.

VERGOGNA!!!

Annullate l’inaugurazione dell’anno accademico e a casa i vertici dell’Ateneo

Interrompiamo il nostro silenzio per riportare integralmente un articolo di Giovanni Grasso apparso sul suo http://www.ilsensodellamisura.com e sul Cittadinoonline. Articolo che condividiamo parola per parola. L’inaugurazione dell’anno accademico va annullata e vanno mandati a casa Riccaboni e Fabbro che, non solo non sono legittimati a guidare l’ateneo (cosa che da un anno fanno nella maniera peggiore possibile), ma oltretutto non si sono neanche interessati alle indagini né hanno mosso un dito a tutela dell’istituzione che non solo guidano da fare schifo, ma alla quale contribuiscono a dare il colpo di grazia. Vogliamo vedere quando finalmente sarà fissata l’udienza preliminare se l’Ateneo si costituirà parte civile. Se non lo farà sarà un’ulteriore ammissione di responsabilità da parte di Riccaboni e Fabbro. A casa!!! Buona lettura:

La notizia è ormai certa! L’8 novembre i Pm Antonino Nastasi e Aldo Natalini hanno concluso le indagini sulla voragine da 200 milioni d’euro nell’ateneo senese con la richiesta di rinvio a giudizio per 23 indagati. Questi i capi d’accusa: peculato, truffa, falso ideologico e abuso d’ufficio. Inoltre, sembra che la Procura intenda procedere al sequestro di beni e conti correnti degli indagati, per recuperare almeno una parte del danno erariale. Anche le indagini sui presunti brogli elettorali sembrano ormai concluse e fra qualche giorno si saprà se Riccaboni è legittimato a esercitare pienamente le funzioni di rettore dell’università degli Studi di Siena. Tutto ciò avviene dieci giorni prima dell’inaugurazione dell’anno accademico, voluta e fissata dal rettore per il 20 novembre.

A questo punto, è logico chiedersi se non sia il caso di annullare la cerimonia nell’esclusivo interesse dell’ateneo. In caso contrario, considerando che tra gli indagati figurano due ex rettori, tre ex direttori amministrativi e quattro revisori dei conti, Riccaboni ha il dovere di fornire, per l’occasione, una precisa ricostruzione della vicenda che ha affossato un’istituzione dal glorioso passato. E anche se, al momento, non è tra i destinatari di un avviso di garanzia, appare quanto mai opportuna una dichiarazione per escludere ogni sua forma di responsabilità nel dissesto dell’ateneo, in considerazione del ruolo svolto come presidente del nucleo di valutazione, preside di Facoltà e presidente del Cresco. Infine, poiché è già passato un anno di rettorato, s’impone che nel corso dell’inaugurazione la comunità accademica sia informata delle ragioni di alcune scellerate iniziative, considerata la totale assenza di trasparenza che le contraddistingue. Si ricordano, in particolare: la nomina dell’attuale direttore amministrativo e la sua retribuzione (non approvata dal CdA e superiore, di circa 30mila euro, a quella prevista per il nostro ateneo); l’inesistenza di un piano di rientro dal disavanzo d’amministrazione, necessario e obbligatorio; l’azione truffaldina relativa all’utenza sostenibile per l’attivazione dei corsi di laurea in Farmacia, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Scienze Biologiche e il conseguente scadimento dell’offerta formativa; il ridimensionamento della Facoltà medica e la sua “ospedalizzazione”; l’immotivata riorganizzazione degli uffici amministrativi con attribuzione delle responsabilità a soggetti privi delle necessarie competenze; le delibere adottate in evidente conflitto d’interessi; il tentativo di speculare sull’università, con la costituzione di un fondo immobiliare che gestisse gli edifici da alienare; i rapporti mai chiariti con un operatore finanziario indagato dalla Procura di Fondi. Questi sono i temi che la relazione del rettore dovrà trattare se, nonostante tutto, persiste nell’idea di inaugurare l’anno accademico.

Cadono le foglie d’autunno

Basta un colpo di vento per far cadere le foglie dai rami degli alberi nelle campagne e dentro le città. Un soffio, più soffi di vento nei giorni autunnali: foglie secche da far cadere.

Le stagioni e i venti delle stagioni servono anche a questo: rinnovare.

Cadono le foglie d’autunno e il vento non è poi cosi freddo in questo autunno. E’ un venticello gradevole che ti lascia una sensazione di pulizia e risveglio. Alcune foglie hanno tentato di sfidare i venti e gli eventi delle stagioni; ma le foglie cadono d’autunno.

Cadono le foglie d’autunno.

Maestro James

Tra un rettore che ricopre abusivamente il posto (elezioni irregolari!!!) e il menefreghismo diffuso, vi auguriamo buona fortuna

Buongiorno Senesi. Riteniamo sia  venuto il momento di fare quattro chiacchiere a tu per tu. Siete ben svegli? Avete preso il caffé? Avete letto con avidità il cumulo di sciocchezze insulse sui giornali locali sia cartacei che online? Siete comodi? Bene. Noi cominciamo.

Da più di un anno Fratello Illuminato si sforza, crediamo riuscendoci molto bene (scusate l’immodestia) di fornire un’informazione più completa, facendo nomi e cognomi, mettendo in risalto un modo di gestire il potere che onestamente ci lascia disgustati. Nel dissesto totale della città di Siena che passa attraverso tutte le sue istituzioni pubbliche ci siamo concentrati principalmente su quella che è l’anomalia più evidente, il crollo dell’università, perché riteniamo che tutto il resto (Banca, Fondazione, Comune, Provincia, Ospedale e ASL) possa essere visto in analogia con quello che è successo all’Ateneo. E perché, secondo noi, è arrivato il disastro universitario? Perché tutti gli enti pubblici o a partecipazione pubblica sono sull’orlo del baratro? Qualche tempo fa abbiamo paragonato l’Ateneo ad una mucca cui si è munto il latte tutti i giorni senza darle neanche una palata di fieno. Vale per tutto il resto. Uno sparuto gruppo di potere, fatto da gente senza né arte né parte, si è mangiato questo mondo e quell’altro ed ora rimane abbarbicato al proprio miserando potere. Esiste un’opposizione a tutto questo? Assolutamente no! Chi ha alzato la voce per prendere qualche voto in più, ora si è acquietato e, anche se non partecipa alla mangiatoia, non fa nulla di nulla. E i cittadini? ZITTI!!! MUTI!!! Si lamentano e si sperticano in geremiadi, ma quando c’è da incazzarsi davvero tutti allineati e coperti. Sempre per fare un esempio che ci piace tanto: in un anno, in un solo anno, il duo Riccaboni e Fabbro, evidentemente telecomandato da altri, hanno letteralmente macellato tecnici amministrativi e studenti. Chi ha protestato? Chi è sceso in piazza o è andato al rettorato a rovesciare loro un po’ di scrivanie? Nessuno!!! E allora sapete cosa c’è? Vi lasciamo al vostro merdoso destino di dissestati consenzienti. Ve la siete voluta questa gente? E tenetevela! Noi non intendiamo più sporcarci le mani, sottoposti agli sputi ed agli insulti, per aiutare chi? Che ce ne deve fregare a noi? Non abbiamo fatto mai niente per interesse personale o per sostituirsi a questi sbruffoni. C’è chi piange e frulla come il gatto di Lornano? Not in my name. Quando vedremo qualche centinaio di cittadini in piazza indignati per le giuste ragioni, cioè per il dissesto degli enti pubblici, del lavoro, dell’economia del Senese, quando vedremo campeggiare sugli striscioni i nomi, come abbiamo fatto noi per più di un anno, e vedremo questi dissestatori non poter più passeggiare tronfi per la strada come se loro non c’entrassero nulla, ma li vedremo invece redarguiti e scherniti e criticati per i disastri che hanno commesso, solo allora potremo considerare un ritorno al fianco dei poveracci, di quelli che non arrivano alla fine del mese, di quelli che non essendo nella manica di nessuno sono costretti a condurre una vita miserevole, priva di soddisfazioni vedendosi passare davanti un manipolo di sbruffoni incapaci, inetti e dissestatori.E’ proprio vero: non sarebbe cambiato nulla con la volontà popolare e anche in queste occasioni solo scontri tra poteri mutano un sistema. Si dice che non ci sono poteri buoni: noi tra dormire con la massa inerme e allearci con un altro potere utile a disarcionare un gruppo di potere marcio abbiamo scelto il potere utile.Oggi, 2 novembre, la redazione di Fratello Illuminato vi saluta e vi lascia di seguito una lista di suggerimenti per chi dovesse trovarsi in situazioni particolari ormai assai frequenti.

Vaffanculo alla maggioranza, alla minoranza e alla minoranza della minoranza politica!!!

Firmato

Maestro James, S.E. Cesare Mori, la Primula Rossa, Maestro Uriel, il Cane Paco, il Segugio Rabanne e la portavoce della Redazione Marianne Franceschi

Indirizzi utili

Se dovete dissestare un ente pubblico abbiamo alcuni indirizzi generici. Qualsiasi campanello di Via Roma 56, Viale Bracci, Banchi di Sotto 55 va bene.
Non arrivate alla fine del mese col vostro stipendio? Citofonate al plurincaricato Alessandro Piazzi
Non sapete come pagare la rata del mutuo? Citofonate Riccaboni. Lui vi spiega come fare
Dovete vendere un palazzo? Citofonate Riccaboni e Fabbro
Dovete omaggiare di volumi costosissimi qualcuno a spese dello Stato? Citofonate Boldrini
Non trovate lavoro per figlia e genero? Citofonate Via Roma 56, In.Fact
Volete mangiare pesce eccellente e bere ottimo vino? Citofonate Bettini Via Roma 57 e fatevi portare allo Squero di Rimini a comprare un po’ di cancelleria
Non trovate un appartamento in affitto? Citofonate sempre Bettini, Via Roma 57. Ve lo spiega lui come farsi pagare un affitto da 46.500 euro l’anno
Volete fare delle missioni a sbaffo con i soldi dei contribuenti? Citofonate Gioffrè o Angelaccio
Volete aprire una società di comunicazione a carico dei contribuenti? Citofonate Robespierre
Non ci capite un cacchio di politica, ma volete amministrare? Citofonate Piazza del Campo 1 e fatevi passare uno qualsiasi del Consiglio Comunale, di qualsiasi colore va bene
Volete del prosciutto? Citofonate Corriere di Siena e Nazione di Siena. Ve me daranno un paio d’etti da mettervi sugli occhi e campare felici. E ricordatevi il 9 dicembre di presenziare al solito premio bisiano e applaudire quei 50/60 individui che godono dei privilegi sulle spalle della collettività.

P.S. Il dado è tratto.Un gruppo di potere è stato sconfitto e ci prendiamo i nostri piccoli meriti; anche se tentano  di dimostrare il contrario voi continuate ad applaudirli. Nascondere le notizie non equivale a fermare quel processo di rottura e mutamento in corso. Eppur si muove….