Un altro serio motivo per mandare a casa Riccaboni e Fabbro

Lettera aperta al Capo della Procura della Repubblica di Siena, al Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Siena, alla Procura Generale della Corte dei Conti, al Ministro dell’Interno,al Presidente della Regione Toscana, al Sindaco di Siena, al presidente della provincia di Siena, al presidente della Camera di Commercio di Siena, al presidente della Banca Monte dei Paschi e al presidente del Collegio dei revisori dei conti dell’università di Siena.

In data 17 novembre 2011 si è svolta la seduta del consiglio di amministrazione dell’Università degli Studi di Siena presieduto dal prof. Angelo Riccaboni. Noi non sappiamo chi era o non era presente; quello che sappiamo con certezza è  che ieri l’altro i presenti hanno votato favorevolmente alla delibera in oggetto che di seguito illustreremo e non si sono posti nessun tipo di domanda e non hanno ottemperato alle prerogative del ruolo ricoperto, cioè tutelare gli interessi dell’ente. Abbiamo l’impressione che in quel cda alzino la mano a comando senza valutare gli effetti di quella mano alzata.

Ieri l’altro il prof. Riccaboni ha messo in votazione ottenendo voto unanime una delibera per procedere alla vendita di un bene immobile di proprietà dell’ente pubblico Università degli Studi di Siena. Si sono resi conto di cosa hanno votato?  NO!!!

Quei signori del cda senza avere a disposizione “il parere di congruità dell’Agenzia del Territorio” hanno votato la delibera per “procedere alla vendita di un immobile pubblico”.

Dalle notizie di stampa si apprende che la società incaricata (è stata fatta la gara per l’affidamento dell’incarico???) “valuta l’immobile in 6,5 milioni di euro, cifra da porre a basa d’asta”. E si apprende che l’immobile “ha già una destinazione urbanistica residenziale” (che bello!!!) E ancora: si apprende che la società incaricata illustrerà la stima il 1 dicembre (prima decidono di vendere e poi si fanno illustrare la stima!!??).

MA COSA HANNO VOTATO IERI L’ALTRO QUESTI GENI????

Ma siamo matti. Decidono di vendere o meglio “svendere” un bene pubblico senza la documentazione obbligatoria per tali procedure. Non funziona così; anzi funzionava cosi ai tempi in cui è nato il dissesto (e si sono visti i risultati!!) e con questo modo di gestire l’università anche oggi i danni per l’ente sono inevitabili.

Esiste una gara di appalto per l’affidamento dell’incarico alla società Reag?

Quanto costa l’incarico della società Reag?

I membri del consiglio di amministrazione alla data antecedente il voto espresso in cda in data 17 novembre 2011 erano in possesso della perizia di stima della società Reag e del parere di congruità (obbligatorio) dell’Agenzia del Territorio?

Sono stati calcolati i costi e i benifici per l’ente a seguito della probabile vendita?

Con questa lettera in forma pubblica chiediamo alla magistratura e alla Guardia di Finanza di sequestrare la documentazione del cda del 17 novembre 2011 e documentazione annessa. Altresì invitiamo gli enti nominanti il cda dell’università a farsi promotori nei confronti dei loro nominati per far annullare la delibera votata.

Infine chiediamo a tutti in base alle loro competenze di invitare il prof. Riccaboni a rassegnare le dimissioni. Questa storia della vendita immobiliare è allucinante.

1 comment so far ↓

#1 I furbetti on 11.20.11 at 00:07

MMMMMHHH…vendono un immobile pronto per farci degli appartamenti??? sento puzza di affaristi…