Ma dove si è cacciata? Non ne sappiamo più niente? No davvero, siamo preoccupati …

Ci stiamo chiedendo da qualche mese dove sia andata a finire la campionessa di discontinuità e di caccia alla peppola e al fringuello Tania Groppi. Qui sta venendo di sotto il mondo e le professionalità messe al servizio della città, come Tania Groppi farebbero comodissimo, non credete? E invece da mesi e mesi non abbiamo notizie. Ma dove è???? In Canada forse? A studiare la costituzione canadese? Oppure, visto che la caccia è aperta è circondata di peppole e fringuelli? Occhio Groppi!!! I fringuelli sono specie protetta, non puoi sparare loro.

O forse i suoi padroni di Astrid (Amato, Bassanini e compagnia pessima) le hanno ordinato di non disturbare il manovratore Arrogance Profumo?

Una cosa è certa: è totalmente sparita dalla circolazione e non sta svolgendo alcun ruolo nel CdA della Banca. Ma una domanda: quanto prende l’anno un consigliere di amministrazione MPS? Ci saremo più o meno sui 200.000 euro? Traetene voi, cari lettori, le dovute considerazioni.

E complimenti ancora una volta al Ceccuzzi diskontinuator!!! Mi raccomando ricandidatelo, vi preghiamo. Come faremmo senza di lui e il suo poderoso contributo ad una Siena Bella Meravigliosa 2.0 (quindi senza Banca, Fondazione, Comune, Provincia, Ospedale, ASL, SMS, Aeroporto e Università)? Attendiamo con ansia la Siena Bella e Meravigliosa 3.0! Chissà che ghiottonerie ha in serbo il Chianino Versione Beta (inc….a completa)!

Scoop!! Ma Obama ha origini pisane come il Montesquieu di Pontedera?

Dal discorso del presidente Obama viene fuori uno scoop senza precedenti: Obam ha origini pisane come il nostro Montesquieu di Pontedera?

Dopo la visione del video tutte le sale stampe del mondo sono in fermento. Attendiamo una nota anche dal Montesquieu di Pontedera.

 Ecco il discorso di Barack Obama:

 http://www.youtube.com/watch?v=3xbB4irEERU

La vittoria di Obama, nuovi problemi per il movimento di Montezemolo e il sorpasso di Renzi nei sondaggi

Per capire l’America di oggi e per comprendere fino in fondo le ragioni della nuova vittoria di Barack Obama occorre analizzare la svolta del Presidente in materia di diritti civili e di banche. Obama vince e il movimento antiabortisti americano non riesce ad eleggere i propri candidati. Ma il segnale forte lanciato da Obama al popolo americano era arrivato a settembre quando lo stesso Presidente ha chiesto al Procuratore Generale dello Stato di New York, Eric Schneiderman di muoversi contro la banca J.P. Morgan e infatti il Procuratore ha avviato una causa risarcitoria nei confronti del colosso bancario americano. Un precedente giudiziario che ha scosso il potere finanziario americano; e nel contempo ha aumentato la fiducia dei cittadini nei confronti della Casa Bianca. La svolta di Obama consiste in questo: lo Stato americano ha il dovere di garantire il libero mercato e l’autonomia delle banche ma nel contempo lo Stato ha il dovere superiore di tutelare il popolo americano, la legalità e la repuazione del sistema. Un messaggio forte all’elettorato e un messaggio chiaro alla grande finanza. E la vittoria elettorale è il primo risultato della svolta di Obama in materia di diritti e di banche.
Dalle prime luci dell’alba un fiume di commenti entusiastici e di congratulazioni hanno riempito le pagine web dei politici italiani, da destra a sinistra. La maggioranza dei politici italiani si dichiarano contenti della vittoria di Obama. Purtroppo in Italia i banchieri rinviati a giudizio o indagati vengono premiati ed elogiati dalla politica. E ritornando sul tema caldo dell’acquisto di Antonveneta sarebbe auspicabile una svolta in stile Obama da parte della politica e della magistratura. Un segnale chiaro non dovrebbe tardare nemmeno dai vertici di MPS rimuovendo dagli attuali ruoli coloro che hanno fatto parte della gestione Mussari, come quel Valentino Fanti e il capo della comunicazione David Rossi.
Un’altra notizia che sta facendo il giro in queste ore arriva dal tribunale di Grosseto con il rinvio a giudizio con l’accusa di truffa del cordinatore nazionale di Italia Futura(movimento di Montezemolo) Federico Vecchioni. Un nome conosciuto a Siena durante la presentazione del movimento senese di Italia Futura fondato da esponenti politici alleati dell’ex sindaco Ceccuzzi.
Chi invece, in Italia, ha annusato in tempo la svolta di Obama sulle banche è stato Matteo Renzi e infatti da diversi giorni uno dei suoi cavalli di battaglia è la critica alle pessime gestioni delle banche, soprattutto la pessima gestione di MPS da parte di Mussari con il sostegno politico di Ceccuzzi. E non è da meravigliarsi se i sondaggi ci dicono che Renzi è in pieno sorpasso e potrebbe vincere le primarie con un distacco da Bersani di 3-4 punti percentuali.
L’america vota per Obama; e l’affaire Antonveneta è un caso tutto italiano e non di competenza del Procuratore Generale dello Stato di New York.

Albus Silente

La Corte Costituzionale sul riordino delle province, il ritorno del Montesquieu di Pontedera e quella strana fretta del dimissionario Ceccuzzi

La notizia l’avevamo annunciata attraverso una nostra previsione qualche giorno fa: la Corte Costituzionale ha rinviato l’udienza per decidere sul ricorso presentato dalle 8 regioni contro il decreto sul riordino delle province a data da fissare solo dopo l’iter parlamentare e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Quindi il riordino delle province è nelle mani del parlamento e dalle fonti romane a noi vicine risulta che le forze politiche daranno parere favorevole alla conversione in legge del decreto e nel caso ci fossero problemi il governo è pronto a porre la fiducia. Abbiamo la netta impressione che il riordino delle province non troverà ostacoli e non ci saranno modifiche. E infatti inizia a prender corpo l’ipotesi organizzativa della futura provincia tra Siena e Grosseto con capoluogo Grosseto e si discute anche di una sorta di compensazione tra le due città per l’ubicazione delle sedi degli uffici governativi. Una delle ipotesi in campo è la seguente: Prefettura a Grosseto e Questura a Siena; comando provinciale della Guardia di Finanza a Grosseto e quello dei Carabinieri a Siena. Queste alcune ipotesi.

In giornata abbiamo appreso che giorno 8 novembre il Montesquieu di Pontedera ritornerà a Siena e non a parlare di “Siena capoluogo”, bensì di diritti, di Bersani e di quanto è bravo lo stesso Montesquieu. Chissà se i compagni che si ritroveranno al cospetto del Montesquieu chiederanno lumi sul perchè “Siena non è capoluogo della futura provincia”?

Ma il Montesquieu forse ritorna a Siena per capire lo stato di salute politica del dimissionario Ceccuzzi, per poi ritornare dal Manciulli e decidere il futuro politico del dimissionario. Ci sta che il giorno 8 con la solita faccia tosta di chi non fa autocritica il Montesquieu annunci il suo desiderio di un Ceccuzzi candidato a sindaco. A quel punto per il Montesquieu pubblicheremo delle domandine interessanti. Vedremo.

Ci dicono che il dimissionario e responsabile politico dei disastri di Siena, l’amico di Paolo Del Mese, ovvero Franco Ceccuzzi dopo aver consultato i massimi esperti di economia e politica del suo staff (da Giulio Guido Carli a Donato Montibello passando per Elio Fanali) è intenzionato a ricandidarsi per la corsa a sindaco. Per carità di patria non fermatelo; si deve ricandidare.

P.S. Perchè quei dirigenti del PD senese che a scoppio ritardato si son messi a scrivere comunicati contro l’abolizione della provincia, giorno 8 novembre , non vanno dal Montesquieu a porre questa domanda: come mai presidente Rossi non hai presentato ricorso alla Corte Costituzinale sul riordino delle province?

Laura Puppato for president

La redazione di Fratello Illuminato ha deciso di accogliere l’invito di alcune nostre lettrici per dare visibilità alla candidatura alle primarie del centrosinistra nazionale di Laura Puppato.

Laura Puppato si presenta:

Una scelta maturata ormai da alcuni mesi e condivisa con numerose persone che durante l’estate mi hanno chiesto un impegno concreto che non fosse un semplice sostegno a una o a un’altra candidatura. La decisione finale l’ho presa quando mi sono accorta che la competizione si stava fossilizzando su due soli candidati in una maniera che non fa bene al Partito Democratico e al centrosinistra. Non posso vedere il mio partito dilaniarsi in una battaglia fratricida per le primarie. Io non mi candido contro qualcuno o per facilitare la vittoria di uno o dell’altro, ma perché ho una visione diversa del nostro futuro, perché voglio favorire uno scatto in avanti alla nostra idea di Italia e per portare un valore aggiunto sulla base della mia esperienza sul territorio”.

Viola chiede alla politica di restare fuori dalla banca e D’Alema si schiera con i sindacati. E poi la partita tra Unicredit e Intesa San Paolo

Mentre i due vecchietti arzilli del potere bancario italiano, Guzzetti e Bazoli, muovono le carte di una nuova e piu’ complessa partita del risiko bancario, dalla parti di banca MPS accadono delle cose, per certi versi naturali per altri alquanto strani. Che cosa combinano i due vecchietti arzilli? Gira voce che Guzzetti ha affidato al banchiere Claudio Costamagna,in via informale, la valutazione della pratica per un eventuale matrimonio tra Unicredit- Intesa San Paolo. E con un Bazoli dominus di Intesa, l’anello al dito non è una chimera. Guzzetti iperattivo come sempre sta già sondando il mondo delle fondazioni e della politica e in certi ambienti l’idea di una super banca non dispiace; e per superare le ritrosie dell’Antitrust ,sempre in base ai rumors, la soluzione è cedere il ramo italiano di Unicredit. Con un conseguente rafforzamento patrimoniale dei futuri sposi,forti della posizione di Intesa nel mercato italiano e della presenza estera di Unicredit.Potrebbe essere il matrimonio del secolo. E i due vecchietti arzilli,che nel passato hanno affidato le pratiche del risiko piu’ rognose(vedi Antonveneta) a MPS,con un matrimonio di questa portata portebbero a compimento il progetto di dominio delle piazze di Milano e Torino su tutto il sistema bancario italiano.

Dalle parti di MPS cosa succede? Dopo i protagonismi dei primi giorni e dopo le scivolate nell’agone politico locale, mister Profumo ha optato per il profilo basso.Poche apparizioni e ancor meno dichiarazioni e soprattutto rottura dei ponti con le correnti di partito. Chi invece fin da subito ha tenuto un profilo basso e manageriale è l’amministratore delegato di MPS Fabrizio Viola. Con la drammaticità dei numeri a disposizione e con una banca da rigenerare Viola ha evitato in partenza le trappole del provincialismo politico e con le ultime dichiarazioni ha ribadito un concetto normale per un’azienda,affidando al solo rapporto con i sindacati l’evolversi delle dinamiche interne e l’attuzione del piano industriale. Forse Viola, consapevole delle gravi responsabilità della politica nella gestione precedente e soprattutto per la consapevolezza che con i numeri a disposizione gli spazi di manovre ambigue e politicizzate arrecherebbero ulteriori danni alla banca, ha costruito, mantendendo distinti i ruoli, un nuovo modello di interlocuzione tra azienda e sindacato fondato sulla certezza delle soluzioni ricercando vie d’uscita per accogliere il piu’ possibile le rivendicazioni sindacali. Ci riuscirà? Anzi, ci riusciranno? Vedremo. Di certo, è paradossale il ruolo della sinistra senese, in particolare del PD, che stranamente non ha mai preso una posizione chiara a difesa dei lavoratori di MPS e magari forti del rapporto diretto tra Ceccuzzi e Profumo avranno ipotizzato il solito giochino di lotta e di governo per controllare banca e consenso elettorale. Un giochino del passato che oggi è stato smontato dagli stessi sindacati e dal ruolo professionale e svincolato dell’amministratore delegato Viola.

Ma, e qui il ma è di quelli storici, un inedito Massimo D’Alema da Lecce si schiera senza fronzoli direttamente al fianco delle rivendicazioni sindacali: “Il presidente D’Alema, condividendo le ragioni di un impegno per la garanzia del lavoro e la salvaguardia della presenza territoriale, ha assunto l’impegno di acquisire ulteriori elementi sul piano industriale, investendo della questione il responsabile economico e finanziario del Pd ed espletando tutti i necessari passaggi per garantire un ruolo del partito che sia di sostegno alle posizioni espresse dalla organizzazione sindacali sulla vertenza e, più in generale, sulla tutela dell’occupazione territoriale”.

E’ lapalissiano che la vertenza sindacale di MPS ha trovato cittadinanza del PD nazionale, mentre nel PD senese una classe dirigente miope e incapace continua a inseguire i soliti sogni di gloria fatti di poltrone da occupare di consenso da gestire con i centri di potere. Stavolta è il potere che ha buttato fuori la classe dirigente locale fuori dai centri e se Siena per ambire a un nuovo ruolo autorevole e costruttivo per la comunità si deve obbligatoriamente liberare dal peso della classe dirigente che ha prodotto l’affossamento patrimoniale delle istituzioni locali. Tutti si muovono, chi con credibilità chi costretto dagli eventi, fuori dalle logiche del passato e a Siena il capo del PD Franco Ceccuzzi è sempre ancorato alla difesa del suo sodalizio con Mussari. E l’affaire Antonveneta è sempre li a testimoniarlo.

Albus Silente

Il riordino delle province è una decisione tutta politica affidata all’impopolarità di una scelta tecnica di un governo di presunti tecnici. Chi oggi dal PD senese grida “al lupo al lupo” dimentica di aver creato le condizioni di debolezza per la città

La rabbia dei senesi per l’abolizione della provincia è comprensibile; il grido “al lupo al lupo” di alcuni dirigenti del PD senese come Orlandini è la dimostrazione dell’inutilità della classe dirigente locale. Quella classe dirigente che ha messo in ginocchio Siena, creando quelle condizioni di debolezza verso l’esterno e nei rapporti con il potere romano. In questi anni hanno pensato alle carriere personali dissanguando la città e bloccando qualsiasi progetto o idea di rilancio; hanno affidato la banca a Mussari e l’avvocato attraverso la banca si è costruito la carriera verso Roma e a Siena cosa è rimasto? Una banca da salvare e l’avvocato alla presidenza dell’ABI. Tutto questo,ovviamente, con il sostegno del Ceccuzzi e del PD. Da mesi tutti sono a conoscenza della situazione di degrado dell’ateneo e fanno finta di niente e a Roma ci sono stati; per fare cosa? Non per aiutare l’ateneo nel rilancio ma solo per tutelare la poltrona al rettore abusivo Criccaboni.

Poi a Roma ci sono stati per chiedere aiuto allo Stato per salvare la banca. A dimostrazione che la banca l’hanno messa in ginocchio.

E i dirigenti del PD senese? Mentre in tutta Italia e in Toscana(vedi Arezzo e Livorno) si mobilitavano per contrastare il riordino delle province qui a Siena si baloccavano con quella promessa fatta durante la festa del PD : “Siena capoluogo della futura area vasta”. Il nemico di Siena non è fuori ma dentro,nella classe dirigente locale capitanata dai vari Ceccuzzi, Orlandini, Cannamela, etc. etc.

E ora? Orlandini afferma che la debolezza di Siena nella battaglia sul riordino delle province è dovuta alla presenza del Commissario in Comune. A parte il fatto che hanno abolito la provincia e non il Comune di Siena, il genio della storia Orlandini dovrebbe ricordarsi che il suo partito ha votato e sostenuto il riordino delle province e se oggi i dirigenti del PD senese vogliono protestare con sincerità, allora, non gli rimane che consegnare le chiavi del partito e le tessere a Bersani in segno di protesta con il gruppo parlamentare del PD che ha votato la legge di riferimento del decreto che riordina le province. Tutte le altre uscite politiche sono solo pagliativi per nascondere ai cittadini le proprie responsabilità politiche e la propria inadeguatezza storica. Altro aspetto della protesta. In molti dal PD senese invocano la decisione della Corte Costituzionale in relazione al ricorso presentato da 8 regioni contro il decreto del governo.Le regioni che hanno presentato ricorso sono governate dal PD? Assolutamente no! Le regioni governate del PD non hanno presentato nessun ricorso. Quindi la palla sul riordino delle province era ed è tutta del parlamento. E le forze politiche che sostengono Monti hanno votato la legge e a breve voteranno anche la conversione in legge del decreto. E l’indicazione del gruppo parlamentare del PD è favorevole al decreto del governo Monti.(Ecco le regioni che hanno presentato ricorso:Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania, Molise e Sardegna; e non sono governate dal partito di Orlandini). Il PD di Siena invece di mandare l’economista Giulio “Guido” Carli a Roma per presentare quella fantomatica petizione popolare per votare in autunno(cadono le foglie ma non si vota) doveva mobilitare parlamentari e istituzioni per chiedere una valutazione sul ruolo della provincia di Siena. Hanno ragione quei tifosi: “dopo banca, università,etc…anche sotto Grosseto”. Mentre Siena veniva indebolita e dissanguata da una classe dirigente miope, megalomane e incapace, i vari Orlandini, Mussari, Boldrini, costruivano le loro carriere sulle spalle dei cittadini.

Che fare per il futuro? Se il governo non modifica questo decreto e se il parlamento non blocca il riordino, proprio per non fare la figura degli ultimi forse conviene aprire un tavolo di contatti e di approfondimenti con le istituzioni grossetane. Ma non con l’attuale classe dirigente di megalomani e incapaci che ha portato Siena verso il baratro.

Siamo in trepida attesa

La redazione di Fratello Illuminato è ansiosa di vedere come va a finire domani fra Obama e Romney. Sapremo almeno chi interpellare per spazzare via la cricca accademica criccabonian-tosiana. C’è un giudizio sulle elezioni di quell’abusivo tremendo, c’è un esposto sulla nomina della condannata dalla Corte dei conti, ce n’è un altro sui doppi stipendi che percepivano alcuni docenti grossetani (con e senza barca a Marina di Grosseto); ancora un esposto sui traffici immobiliari; un ennesimo esposto sui traffici chiaramante illegali con Arezzo e Siena. Cosa dobbiamo fare perché alla Lizza si sveglino? Non lo sappiamo più, veramente. E allora ci è venuto in mente di fare così: vediamo chi vince domani e poi ci facciamo mandare una compagni di marines che facciano smettere questo scempio .
Non ci dimentichiamo del compendio di illegalità che spira da questa vergognosa vicenda. Ad imperitura memoria vi riproponiamo la vergognosa ed incivile lettera con un abuso per parola. Hai visto mai che in vialem Franci la smettono col valium, prendono un paio di caffé belli neri e forti e si danno una mossa?

MPS-BNL e MPS-Antonveneta: due storie diverse con il solito politico protagonista

“Noi auspichiamo una integrazione tra MPS e BNL”. Con queste parole, nel 2005, il segretario provinciale dei DS di Siena Franco Ceccuzzi interveniva direttamente nel merito delle strategie future di banca MPS; a dimostrazione che i DS hanno giocato un ruolo diretto nelle scelte e nei rapporti di banca MPS. Il 2005 era l’anno del patto e del contropatto,del protagonismo di Ricucci e soprattutto del protagonismo in Italia del Banco di Bilbao, banca spagnola guidata da Francisco Gonzales. E quelli sono anche gli anni dell’arrivo nella piazza senese di Caltagirone. Alla fine però nessuna integrazione tra MPS e BNL. I DS senesi guidati da Ceccuzzi con un Mussari dominus di fondazione e banca,tramontata l’integrazione con BNL,hanno atteso non troppo tempo e dal cilindro ecco spuntare fuori l’acquisto di banca Antoneveneta.Emblematiche risultarono le dichiarazioni dell’esponenete diessino Ceccuzzi: “banca Antonveneta è l’anima gemella di MPS”. Dalle due vicende,una tramontata e l’altra portata a compimento dissanguando banca e fondazione MPS, risulta fin troppo chiaro il ruolo dei DS,con tanto di dichiarazioni nel merito, di riunioni e di uomini alla guida della banca. E a Roma si ricordano benissimo i viaggi da Siena nella capitale di Mussari e Ceccuzzi. Risultato: Ceccuzzi e Mussari hanno distrutto un patrimonio secolare e hanno creato un precedente politico e gestionale che ha mutato e muterà sempre piu’ banca MPS. Anche nella vicenda Antonveneta un’altra banca spagnola ha giocato un ruolo di primo piano: il banco Santander guidato da Emilio Botin. Non sappiano fino in fondo, o forse si comprenderà,il reale disegno di Ceccuzzi e Mussari; quello su cui possiamo dare un giudizio è sotto gli occhi di tutti. Cattiva politica e cattiva gestione hanno dissanguato una banca e una fondazione:MPS. E le conseguenze le sta pagando la stessa banca, le pagano i dipendenti e le paga la comunità senese; ma le pagano anche l’intero sistema bancario e le autorità di vigilanza,in termine di credibilità, per aver tollerato e non bloccato la nefasta operazione Antonveneta.Un disastro firmato Ceccuzzi e Mussari. Francisco Gonzales e Emilio Botin(soprattutto) se la ridono alla faccia dei senesi e degli italiani. E oggi nella dcrisi del sistema bancario spagnolo le uniche due banche in salute sono il Banco di Bilbao e il Santander.

Comunque,appena si libera dagli impegni degli arresti domiciliari qualche giornalista potrebbe chiedere all’ex parlamentare ed ex presidente della commissione finanza della camera Paolo Del Mese, se in qualche seduta della commissione avevano affrontato la questione MPS-ANTONVENETA e se nei verbali della commissione ci sono delle dichiarazioni in tal senso dell’ex membro della medesima commissione, Franco Ceccuzzi.

Albus Silente

Il parlamentare maremmano Luca Sani annuncia la candidatura alle primarie di Franco Ceccuzzi

Si vede e si rivede l’onorevole Luca Sani, il parlamentare maremmano del PD legatissimo al Ceccuzzi che senza giri di parole lancia Ceccuzzi alle primarie per il sindaco di Siena: “ La scelta delle primarie fatta dal Partito democratico rimette la decisione sulla candidatura ai cittadini senesi, che sono sicuro apprezzeranno il coraggio con cui Ceccuzzi ha avuto la coerenza di rompere con il passato. Assumendosi a viso aperto la responsabilità di fare scelte d’innovazione per il bene della città e della sua prestigiosa Istituzione bancaria».
Dopo il danno anche la beffa? Il parlamentare maremmano è tra quelli che si sono opposti alla proposta di Siena capoluogo e oggi si permette anche di dire ai senesi il nome del candidato a sindaco: ” Quello che si solleva dal Grossetano contro le dichiarazioni di Rossi è un coro unanime: «Mi sembra assurdo che prima di parlare di funzioni e competenze, s’imposti la discussione su confini e capoluoghi» dice l’onorevole Luca Sani, riassumendo a lunghe linee il pensiero generale. Insomma, in Maremma la proposta non è piaciuta per niente. E ha provocato una vera sollevata di scudi contro “Siena capoluogo”, tutti marchiati con lo stesso stemma del governatore”.(dal Tirreno del 25 agosto 2012)
Ma non solo. Dove sarebbe la discontinuità di Ceccuzzi? Forse nella cena con Paolo Del Mese del 2006 a Salerno? Forse nell’aver sostenuto ed esaltato l’acquisto di banca Antonveneta? Forse nell’aver sostenuto il piano industriale sull’esternalizzazioni dei dipendenti di MPS? Forse nel sostegno al rettore abusivo Criccaboni?
Forse il parlamentare Luca Sani pensa di continuare con le furbate politiche?
Rimane difficile credere a uno che lancia la candidatura di un altro alla guida di una città che lo stesso Sani non ha voluto come capoluogo della nuova provincia.
Comunque candidatelo il Ceccuzzi;avete già l’imprimatur del parlamentare maremmano.